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Nota Bene: Proviene da Nule (Sassari) un bronzetto nuragico , unico nel suo genere, rappresentante un "toro androcefalo", ovvero un toro con testa umana, una sorta di minotauro. E' la probabile rappresentazione di una divinità o di una figura mitica dei nuragici.



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Grodde

Utente Attivo



Inserito il - 10/06/2015 : 19:02:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Grodde Invia a Grodde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Folkettara Dilettante ha scritto:

Messaggio di Folkettara Dilettante

penso di avere accennato in altre discussioni al mio interesse per la lingua sarda, ma mi rendo conto che sto entrando in un vero e proprio labirinto: infatti, pur esistendo la Lsc dovrei teoricamente imparare almeno le tre varianti fondamentali (logudorese, gallurese e campidanese). Ora, prima di tutto, mi piacerebbe avere qualche consiglio su da dove iniziare e se esiste qualche dizionario online sull'argomento.
In secondo luogo non riesco a capire se il gallurese richiede anche la conoscenza della lingua còrsa, perché secondo Wikipedia sembra che ci sia molto in comune.
Ciao a tutti da Paola
prima di tutto ti ringrazio per i complimenti, anche se devo dire che ho ancora un po' di vergogna perché non riesco ancora a spaziare bene fra le varianti sarde che vorrei imparare. Comunque ci sto provando... In più ho voluto provare a partecipare a qualche discussione in sardo proprio per fare pratica (mi sembra di avere letto qualche tu intervento in una di queste, ma non mi ricordo il titolo).
A nos bidere!
Paola, la folkettara


riguardo le varianti sarde, in parole semplici abbiamo :

al centro nord, Logudorese / Nuorese
che di fatto è la stessa lingua ma con alcune differenze di pronuncia, in ogni caso ci si capisce senza nessun problema

al centro sud il Campidanese, che è piuttosto diverso da Logudorese e Nuorese, tanto che a volte risulta molto ma molto difficile capirsi tante sono le differenze, è diverso il modo di coniugare i verbi, di fare i plurali, sono diversi gli articoli plurali, diversi gli accenti, diverse pronunce, tipo nasali o simili, che in Logudorese non esistono, diverse vocali, dove il Campidanese usa moltissime vocali aperte, il Logudorese usa vocali chiuse, in Campidanese inoltre ci sono vari modi per pronunciare ogni vocale, un pò come accade in Portoghese, mentre in Logudorese c'è solo un modo per pronunciare le vocali, è diversissimo persino l'accento delle persone, per esempio, il classico accento Sardo da stereotipo, imitato (male) dai continentali, con le doppie molto marcate, in realtà è solo l'accento Campidanese, l'accento Logudorese non ha le doppie marcate

quindi di fatto abbiamo due "macro varianti" come le chiamano i linguisti, non una lingua unica, ma quasi due

al centro della Sardegna non esiste un confine netto tra le due zone, ma al sud dell'area Logudorese ci sono aree dove si parla un Logudorese con influenze Campidanesi nel vocabolario, e viceversa al nord della zona Campidanese c'è una area dove si parlano dialetti con influenze Logudoresi


riguardo il discorso del Gallurese e del Sassarese, entrambi sono Sardi solo dal punto di vista geografico, ma sono completamente estranei alla lingua Sarda

il Gallurese è originario della Corsica del sud, ed è arrivato in Sardegna a partire dal XV° secolo forse, con migrazioni varie di gruppi familiari che arrivavano alla spicciolata, e che sono andati a ripopolare la Gallura che dopo la peste, le guerre etc.etc. era rimasta quasi disabitata, di fatto il Gallurese è una versione leggermente arcaica del Corso meridionale (Corsu Suttanu), che con la permanenza in Sardegna ha acquisito circa 20% di vocabolario dal Sardo, ma sotto ogni altro aspetto rimane sempre Corso

il Sassarese invece al contrario del Gallurese è nato in Sardegna, ma non per questo si può definire Sardo, in quanto è nato nel medio evo con la colonizzazione dei mercanti Pisani nel porto di Torres, coi secoli a partire dall'antico Toscano si è creata questa sorta di lingua franca, con una struttura Toscano-Pisana arcaica, più circa 20% di vocabolario Sardo, cosi come per il Gallurese la lingua nella sua struttura rimane essenzialmente una lingua Italica, e non Sarda

mentre la somiglianza tra Sassarese e Gallurese è dovuta al fatto che anche la lingua Corsa è frutto della colonizzazione Pisana della Corsica, che governò l'isola per molti secoli prima di essere soppiantata da Genova


nos bidimus!







Modificato da - Grodde in data 10/06/2015 19:02:47

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Tana de su Grodde  ~  Messaggi: 930  ~  Membro dal: 05/06/2007  ~  Ultima visita: 12/10/2015 Torna all'inizio della Pagina

Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 10/06/2015 : 20:54:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grodde ha scritto:

Folkettara Dilettante ha scritto:

Messaggio di Folkettara Dilettante

penso di avere accennato in altre discussioni al mio interesse per la lingua sarda, ma mi rendo conto che sto entrando in un vero e proprio labirinto: infatti, pur esistendo la Lsc dovrei teoricamente imparare almeno le tre varianti fondamentali (logudorese, gallurese e campidanese). Ora, prima di tutto, mi piacerebbe avere qualche consiglio su da dove iniziare e se esiste qualche dizionario online sull'argomento.
In secondo luogo non riesco a capire se il gallurese richiede anche la conoscenza della lingua còrsa, perché secondo Wikipedia sembra che ci sia molto in comune.
Ciao a tutti da Paola
prima di tutto ti ringrazio per i complimenti, anche se devo dire che ho ancora un po' di vergogna perché non riesco ancora a spaziare bene fra le varianti sarde che vorrei imparare. Comunque ci sto provando... In più ho voluto provare a partecipare a qualche discussione in sardo proprio per fare pratica (mi sembra di avere letto qualche tu intervento in una di queste, ma non mi ricordo il titolo).
A nos bidere!
Paola, la folkettara


riguardo le varianti sarde, in parole semplici abbiamo :

al centro nord, Logudorese / Nuorese
che di fatto è la stessa lingua ma con alcune differenze di pronuncia, in ogni caso ci si capisce senza nessun problema

al centro sud il Campidanese, che è piuttosto diverso da Logudorese e Nuorese, tanto che a volte risulta molto ma molto difficile capirsi tante sono le differenze, è diverso il modo di coniugare i verbi, di fare i plurali, sono diversi gli articoli plurali, diversi gli accenti, diverse pronunce, tipo nasali o simili, che in Logudorese non esistono, diverse vocali, dove il Campidanese usa moltissime vocali aperte, il Logudorese usa vocali chiuse, in Campidanese inoltre ci sono vari modi per pronunciare ogni vocale, un pò come accade in Portoghese, mentre in Logudorese c'è solo un modo per pronunciare le vocali, è diversissimo persino l'accento delle persone, per esempio, il classico accento Sardo da stereotipo, imitato (male) dai continentali, con le doppie molto marcate, in realtà è solo l'accento Campidanese, l'accento Logudorese non ha le doppie marcate

quindi di fatto abbiamo due "macro varianti" come le chiamano i linguisti, non una lingua unica, ma quasi due

al centro della Sardegna non esiste un confine netto tra le due zone, ma al sud dell'area Logudorese ci sono aree dove si parla un Logudorese con influenze Campidanesi nel vocabolario, e viceversa al nord della zona Campidanese c'è una area dove si parlano dialetti con influenze Logudoresi


riguardo il discorso del Gallurese e del Sassarese, entrambi sono Sardi solo dal punto di vista geografico, ma sono completamente estranei alla lingua Sarda

il Gallurese è originario della Corsica del sud, ed è arrivato in Sardegna a partire dal XV° secolo forse, con migrazioni varie di gruppi familiari che arrivavano alla spicciolata, e che sono andati a ripopolare la Gallura che dopo la peste, le guerre etc.etc. era rimasta quasi disabitata, di fatto il Gallurese è una versione leggermente arcaica del Corso meridionale (Corsu Suttanu), che con la permanenza in Sardegna ha acquisito circa 20% di vocabolario dal Sardo, ma sotto ogni altro aspetto rimane sempre Corso

il Sassarese invece al contrario del Gallurese è nato in Sardegna, ma non per questo si può definire Sardo, in quanto è nato nel medio evo con la colonizzazione dei mercanti Pisani nel porto di Torres, coi secoli a partire dall'antico Toscano si è creata questa sorta di lingua franca, con una struttura Toscano-Pisana arcaica, più circa 20% di vocabolario Sardo, cosi come per il Gallurese la lingua nella sua struttura rimane essenzialmente una lingua Italica, e non Sarda

mentre la somiglianza tra Sassarese e Gallurese è dovuta al fatto che anche la lingua Corsa è frutto della colonizzazione Pisana della Corsica, che governò l'isola per molti secoli prima di essere soppiantata da Genova


nos bidimus!


ecco, io non sono mai riuscita a capire perché la Gallura non abbia mai pensato di far parte della Corsica vista l'affinità linguistica... però secondo una persona che ho conosciuto qui in questo forum (che è anche stata in Corsica) non è che comunichino molto bene... lui doveva proprio parlare corso per farsi capire, da quello che mi ha detto. Comunque a me piacerebbe anche parlare gallurese, perché nel repertorio "a chitterra" alcuni canti sono anche in gallurese, non solo in logudorese... musicalmente la Gallura è più vicina alla Sardegna che alla Corsica, almeno secondo me (non sono una "folkettara professionista", quindi potrei sbagliarmi anche musicalmente...). Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola






 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 453  ~  Membro dal: 07/02/2015  ~  Ultima visita: 18/06/2023 Torna all'inizio della Pagina

Grodde

Utente Attivo



Inserito il - 10/06/2015 : 21:57:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Grodde Invia a Grodde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
magari dipende dalla zona della Corsica in cui è stato, il dialetto del nord della Corsica è un pò diverso da quello del sud, è più simile all'italiano, mentre il Corso del sud è più arcaico

ti faccio qualche esempio, un testo preso da wikipedia

Italiano

I passatempi : Sono nato a Roma e vi ho passato gli anni migliori della mia giovinezza. Ricordo, quando eravamo ragazzi, che le nostre mamme ci mandavano da soli a fare il bagno. Allora la spiaggia era piena di sabbia, senza scogli né rocce e si stava in mare delle ore fino a quando, paonazzi dal freddo poi ci andavamo a rotolare in quella sabbia bollente dal sole. Poi l'ultimo tuffo per levarci la sabbia attaccata alla pelle e ritornavamo a casa che il sole era già calato, all'ora di cena. Quando faceva buio noi ragazzi ci mandavano a fare granchi, con la luce, che serviva per mettere l'esca agli ami per pescare. Ne raccoglievamo in quantità poi in casa li mettevamo in un sacchetto chiuso in cucina. Una mattina in cui ci eravamo alzati che era ancora buio, quando siamo andati a prendere il sacchetto era vuoto e i granchi giravano per tutte le camere e c'è voluta più di mezz'ora per raccoglierli tutti.


Còrsu supranu

I passatempi : Sò natu in Corsica è v'aghju passatu i più belli anni di a mio giuventù. Ricordu quand'èramu zitelli chì e nostre mamme ci mandavanu soli à fà u bagnu. Tandu a piaghja era piena di rena, senza scogli né cotule é ci ne stàvamu in mare per ore fin'à quandu, viola per u freddu, dopu ci n'andavamu a vultulàcci in quella rena bullente da u sole. Po' l'ultima capiciuttata per levacci a rena attaccata à a pelle è vultavamu in casa chì u sole era digià calatu, à ora di cena. Quandu facìa bughju à noi zitèlli ci mandàvanu à fà granchi, cù u lume, chì ci vulìa per innescà l'ami per a pesca. N'arricuglìamu à mandilate piene po' in casa i punìamu nu un sacchéttu chjosu in cucina. Una mane chì c'èramu arritti ch'èra sempre bughju, quandu simu andati à piglià u sacchettu ellu èra biotu è i granchi giravanu per tutte e camere è c'hè vulsuta più di mezz'ora à ricoglieli tutti.

Còrsu suttanu

I passatempi : Sòcu natu in Còrsica e v'agghju passatu i mèddu anni di a me ghjuvintù. M'ammentu quand'érami zitéddi chi i nosci mammi ci mandàiani da par no' a fàcci u bagnu. Tandu a piaghja ghjéra piena di rèna, senza scóddi né ròcchi e si staghjìa in mari ori fin'a quandu, viola da u fritu andàghjìami a vultulàcci in quidda rèna buddènti da u soli. Dapo', l'ultima capuzzina pa' livàcci a réna attaccata a à péddi e turràiami in casa chi u soli era ghjà calatu, à l'ora di cena. Quandu facìa bugghju à no' zitéddi ci mandàiani à fa' granci, cù a luci, chi ci vulìa par inniscà l'ami pa' piscà. N'arricuglivàmi a mandili pieni e dapoi in casa i mittìami drent'a un sacchettu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi ghjéra sempri bughju, quandu sèmu andati à piddà u sacchéttu iddu éra biotu è i granci ghjiràiani pa' tutti i càmmari e c'hè vuluta più di mez'ora pa' ricapizzulàlli tutti.

Gadduresu

Li passatempi : Sòcu natu in Gaddura e v'agghju passatu li mèddu anni di la mè ciuintù. M'ammentu candu érami stéddi chi li nostri mammi ci mandàani da pal noi a fàcci u bagnu. Tandu la piaghja éra piena di rèna, senza scóddi e né ròcchi e si stagghjìa in mari ori fin'a candu, biaìtti da lu fritu andaghjìami a vultulàcci in chidda rèna buddènti da lu soli. Dapoi, l'ultima capuzzina pa' bucàcci la réna attaccata a la péddi e turràami in casa chi lu soli éra ghjà calatu, a l'ora di cena. Candu facìa bugghju a noi stéddi ci mandàani a fa' granchi, cù la luci, chi vi vulìa pa' accindì(attivà) l'ami pa' piscà. N'accapitàami a mandili pieni e dapoi in casa li mittìami indrent'a un sacchéddu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi éra sempri lu bugghju, candu sèmu andati a piddà lu sacchéddu iddu éra bòitu e li granchi ghjràani pa' tutti li càmbari e v'è vuluta più di mez'ora pa' accapitàlli tutti.

Casteddanesu (dialetto di Castelsardo)

Li passatempi : Soggu naddu a Castheddu e v'aghju passaddu li megli'anni di la piccinìa mea. M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola/da pal noi a fàcci lu bagnu . Tandu la shlppiaggja era piena di rena, senza schogli né rocchi e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggacci la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.

Sassaresu

Li passatempi : Soggu naddu a Sàssari e v'aggiu passaddu li megli’anni di la me' pizzinìa. M’ammentu, cand’érami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani a fazzi lu bagnu a la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischogliu né rocca e si isthazzìa a mogliu ori finz’a candu, biaìtti da lu freddu, andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’ùlthimu cabuzzoni pa bugganni la rena appizzigadda a la peddi e turràbami a casa chi lu sori era già caraddu, a l’ora di zinà. Candu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cu' la luzi chi vi vurìa pa innischà l'amu pa pischà. Ni pigliàbami umbè e dabboi in casa li punìami drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu era bioddu e li granchi giràbani pa tutti li càmmari, e v'è vurudda più di mezz'ora pa accuglinniri tutti.

Sardu Logudoresu

Sos passatempos : Sò nàschidu in Sardigna e b'happo passadu sos mèzus annos de sa pizzinnìa mia. M'ammento, cando fìmis minores, chi mamas nostras nos mandaìan a fàghere su bagnu a sa sola. Tando s'ispiaggia fìt piena de rena, chenza iscogliu ne rocca, e si istaìat a modde pro oras, finza a cando, biaìttos pro su frittu andaìmis a nos bortulare in cudda rena buddende pro su sole. Dapòi s'ultimu brincu pro nos che bogare sa rena appizzigada a sa pedde e torraìmis a domo chi su sole fìt ià faladu, a s'ora de chenare. Cando iscurigaìat a nois pizzinnos nos mandaìan a leare grancos, cun sa lughe, chi bi cherìat a pònere s'esca a s'amu pro piscare. Nde leaìmis medas e dapòi in domo los ponìmis intro de unu saccheddu serradu in coghìna. Unu manzanu chi nos nde fìmis pesados chi fìt ancora iscuru, cando semus andados a leare su saccheddu isse fìt bòidu e sos grancos giraìan pro totu sas cameras, e b'est chèrfida piùs de mes'ora pro nde los recògliere totu.



come vedi il Gallurese è di fatto identico al Corso meridianale, l'unica differenza si nota negli articoli, Lu, La, Li, che in Corso hanno perso la L, anche la somiglianza col Sassarese e il Castellanese (una via di mezzo tra Gallurese e Sassarese) è molto evidente, invece come vedi salta all'occhio la differenza radicale col Logudorese,

riguardo la musica, la Gallura conserva moltissime cose tipiche della Corsica, tipo il canto a Tasgia, una sorta di canto a tenore diverso da quello Sardo e che si trova anche in Corsica, in Gallura è diffusa anche la Cetara uno strumento simile a un mandolino tipico della Corsica, che non esiste all'infuori della Gallura, poi è ovvio che tanti stili musicali li abbiano acquisiti dalla musica Logudorese, un tempo in tutta la Gallura si parlava Logudorese, finchè non si spopolò e non fu quasi ripopolata dai Corsi, rimangono comunque in Gallura delle zone dove si parla ancora Logudorese, tipo il paese di Luras che si trova nel centro esatto della Gallura circondato da comuni di lingua Gallurese, o la città di Olbia e tutto il sud della provincia che sono di lingua Logudorese


Permettimi di fare un paio di osservazioni (non critiche) sulla frase in Sardo, non sono errori, magari in altre zone si usa dire cosi, ma io l'avrei detta diversamente

Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola

Forsis sa "corsicana" est su puntu a cumone cun sa musica tradizionale Corsa, ma no nde so segura
Comunque a mie mi dìat a piàghere de imparare su gadduresu pro sas rejones chi t'happo nadu primu

motivo di solito lo traduciamo con "rejone, o resone"(ragione), la J in Logudorese si pronuncia in vari modi a seconda della zona, come una I oppure alla Francese, o come una G, dalle mie parti si pronuncia come I
il condizionale "piagherìa" non l'ho mai sentito ad essere sincero, in Logudorese di solito il condizionale ha una costruzione composita "congiuntivo presente del verbo DARE + A/AD + infinito dell'altro verbo

mi piacerebbe = mi dìat a piàghere, oppure abbreviato "mi dìat piàghere"


saludos!






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Tana de su Grodde  ~  Messaggi: 930  ~  Membro dal: 05/06/2007  ~  Ultima visita: 12/10/2015 Torna all'inizio della Pagina

Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 10/06/2015 : 22:59:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grodde ha scritto:

saluti a tutti! ho recuperato quest'account dopo che non scrivevo più da un secolo qui sul sito , cercherò di farvi visita più spesso, dato che mi interessa sempre molto sapere qualsiasi cosa sulla nostra lingua Sarda, o lingue Sarde a seconda dei punti di vista

faccio i complimenti a Folkettara per l'impegno nel voler imparare il Sardo, io parlo il Logudorese, per qualsiasi dubbio, curiosità o informazione chiedi pure


ti metto subito alla prova! stesso messaggio di sopra ma in Sardo

saludos a totu! happo recuperadu custu account da poi chi no iscriìa piùs dae unu seculu in hoghe in su situ, happo a chircare de bos visitare de piùs, dadu chi m'intèressat sempre meda de ischire cale si sìet cosa de sa limba nostra Sarda, o limbas Sardas a segundu de sos puntos de vista

fatto sos cumplimentos a Folkettara pro s'impignu in su chèrrere imparare su Sardu, deo faeddo su Logudoresu, pro cale si sìet dubbiu, curiosidade, o informazione pregunta puru


come vedi, siamo (purtroppo) abituati a scrivere usando la grafìa italiana, cosa che in passato non avveniva, dato che si utilizzava la grafìa Spagnola o Latina, molte cose volendo si potrebbero scrivere alla maniera Latina

ad esempio :

chi, che - si potrebbero scrivere "qui, que" come in Latino, e pronunciare "chi,che" come fanno i Francesi o gli Spagnoli
il verbo chèrrere si potrebbe scrivere "quèrrere" e pronunciare come lo pronunciamo, dato che viene dal Latino "quaerere"

e cosi tante altre cose che noi scriviamo con Ch o Gh per via dell'influenza della grammatica Italiana

saludos, nos intendimus luego


Bene torradu su grodde !

Mama e babbu m'hana imparadu su salsdhu ; cussu chi si faeddat acculszu a Tattari e i s'Anglona.

Mama aiat finzas unu qualsthu e sambene othieresu !

Dogni tantu nos amus a poder faghede calschi arrejonamentu.

Unu saludu mannu.

P.S. : Una cosa chi deves ischide este ch'in cussas biddas acculszu a Tattari, pro grodde narant "lodde".






 Regione Estero  ~ Città: Parigi  ~  Messaggi: 226  ~  Membro dal: 15/01/2010  ~  Ultima visita: 13/01/2024 Torna all'inizio della Pagina

Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 10/06/2015 : 23:37:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grodde ha scritto:

magari dipende dalla zona della Corsica in cui è stato, il dialetto del nord della Corsica è un pò diverso da quello del sud, è più simile all'italiano, mentre il Corso del sud è più arcaico

ti faccio qualche esempio, un testo preso da wikipedia

Italiano

I passatempi : Sono nato a Roma e vi ho passato gli anni migliori della mia giovinezza. Ricordo, quando eravamo ragazzi, che le nostre mamme ci mandavano da soli a fare il bagno. Allora la spiaggia era piena di sabbia, senza scogli né rocce e si stava in mare delle ore fino a quando, paonazzi dal freddo poi ci andavamo a rotolare in quella sabbia bollente dal sole. Poi l'ultimo tuffo per levarci la sabbia attaccata alla pelle e ritornavamo a casa che il sole era già calato, all'ora di cena. Quando faceva buio noi ragazzi ci mandavano a fare granchi, con la luce, che serviva per mettere l'esca agli ami per pescare. Ne raccoglievamo in quantità poi in casa li mettevamo in un sacchetto chiuso in cucina. Una mattina in cui ci eravamo alzati che era ancora buio, quando siamo andati a prendere il sacchetto era vuoto e i granchi giravano per tutte le camere e c'è voluta più di mezz'ora per raccoglierli tutti.


Còrsu supranu

I passatempi : Sò natu in Corsica è v'aghju passatu i più belli anni di a mio giuventù. Ricordu quand'èramu zitelli chì e nostre mamme ci mandavanu soli à fà u bagnu. Tandu a piaghja era piena di rena, senza scogli né cotule é ci ne stàvamu in mare per ore fin'à quandu, viola per u freddu, dopu ci n'andavamu a vultulàcci in quella rena bullente da u sole. Po' l'ultima capiciuttata per levacci a rena attaccata à a pelle è vultavamu in casa chì u sole era digià calatu, à ora di cena. Quandu facìa bughju à noi zitèlli ci mandàvanu à fà granchi, cù u lume, chì ci vulìa per innescà l'ami per a pesca. N'arricuglìamu à mandilate piene po' in casa i punìamu nu un sacchéttu chjosu in cucina. Una mane chì c'èramu arritti ch'èra sempre bughju, quandu simu andati à piglià u sacchettu ellu èra biotu è i granchi giravanu per tutte e camere è c'hè vulsuta più di mezz'ora à ricoglieli tutti.

Còrsu suttanu

I passatempi : Sòcu natu in Còrsica e v'agghju passatu i mèddu anni di a me ghjuvintù. M'ammentu quand'érami zitéddi chi i nosci mammi ci mandàiani da par no' a fàcci u bagnu. Tandu a piaghja ghjéra piena di rèna, senza scóddi né ròcchi e si staghjìa in mari ori fin'a quandu, viola da u fritu andàghjìami a vultulàcci in quidda rèna buddènti da u soli. Dapo', l'ultima capuzzina pa' livàcci a réna attaccata a à péddi e turràiami in casa chi u soli era ghjà calatu, à l'ora di cena. Quandu facìa bugghju à no' zitéddi ci mandàiani à fa' granci, cù a luci, chi ci vulìa par inniscà l'ami pa' piscà. N'arricuglivàmi a mandili pieni e dapoi in casa i mittìami drent'a un sacchettu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi ghjéra sempri bughju, quandu sèmu andati à piddà u sacchéttu iddu éra biotu è i granci ghjiràiani pa' tutti i càmmari e c'hè vuluta più di mez'ora pa' ricapizzulàlli tutti.

Gadduresu

Li passatempi : Sòcu natu in Gaddura e v'agghju passatu li mèddu anni di la mè ciuintù. M'ammentu candu érami stéddi chi li nostri mammi ci mandàani da pal noi a fàcci u bagnu. Tandu la piaghja éra piena di rèna, senza scóddi e né ròcchi e si stagghjìa in mari ori fin'a candu, biaìtti da lu fritu andaghjìami a vultulàcci in chidda rèna buddènti da lu soli. Dapoi, l'ultima capuzzina pa' bucàcci la réna attaccata a la péddi e turràami in casa chi lu soli éra ghjà calatu, a l'ora di cena. Candu facìa bugghju a noi stéddi ci mandàani a fa' granchi, cù la luci, chi vi vulìa pa' accindì(attivà) l'ami pa' piscà. N'accapitàami a mandili pieni e dapoi in casa li mittìami indrent'a un sacchéddu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi éra sempri lu bugghju, candu sèmu andati a piddà lu sacchéddu iddu éra bòitu e li granchi ghjràani pa' tutti li càmbari e v'è vuluta più di mez'ora pa' accapitàlli tutti.

Casteddanesu (dialetto di Castelsardo)

Li passatempi : Soggu naddu a Castheddu e v'aghju passaddu li megli'anni di la piccinìa mea. M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola/da pal noi a fàcci lu bagnu . Tandu la shlppiaggja era piena di rena, senza schogli né rocchi e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggacci la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.

Sassaresu

Li passatempi : Soggu naddu a Sàssari e v'aggiu passaddu li megli’anni di la me' pizzinìa. M’ammentu, cand’érami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani a fazzi lu bagnu a la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischogliu né rocca e si isthazzìa a mogliu ori finz’a candu, biaìtti da lu freddu, andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’ùlthimu cabuzzoni pa bugganni la rena appizzigadda a la peddi e turràbami a casa chi lu sori era già caraddu, a l’ora di zinà. Candu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cu' la luzi chi vi vurìa pa innischà l'amu pa pischà. Ni pigliàbami umbè e dabboi in casa li punìami drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu era bioddu e li granchi giràbani pa tutti li càmmari, e v'è vurudda più di mezz'ora pa accuglinniri tutti.

Sardu Logudoresu

Sos passatempos : Sò nàschidu in Sardigna e b'happo passadu sos mèzus annos de sa pizzinnìa mia. M'ammento, cando fìmis minores, chi mamas nostras nos mandaìan a fàghere su bagnu a sa sola. Tando s'ispiaggia fìt piena de rena, chenza iscogliu ne rocca, e si istaìat a modde pro oras, finza a cando, biaìttos pro su frittu andaìmis a nos bortulare in cudda rena buddende pro su sole. Dapòi s'ultimu brincu pro nos che bogare sa rena appizzigada a sa pedde e torraìmis a domo chi su sole fìt ià faladu, a s'ora de chenare. Cando iscurigaìat a nois pizzinnos nos mandaìan a leare grancos, cun sa lughe, chi bi cherìat a pònere s'esca a s'amu pro piscare. Nde leaìmis medas e dapòi in domo los ponìmis intro de unu saccheddu serradu in coghìna. Unu manzanu chi nos nde fìmis pesados chi fìt ancora iscuru, cando semus andados a leare su saccheddu isse fìt bòidu e sos grancos giraìan pro totu sas cameras, e b'est chèrfida piùs de mes'ora pro nde los recògliere totu.



come vedi il Gallurese è di fatto identico al Corso meridianale, l'unica differenza si nota negli articoli, Lu, La, Li, che in Corso hanno perso la L, anche la somiglianza col Sassarese e il Castellanese (una via di mezzo tra Gallurese e Sassarese) è molto evidente, invece come vedi salta all'occhio la differenza radicale col Logudorese,

riguardo la musica, la Gallura conserva moltissime cose tipiche della Corsica, tipo il canto a Tasgia, una sorta di canto a tenore diverso da quello Sardo e che si trova anche in Corsica, in Gallura è diffusa anche la Cetara uno strumento simile a un mandolino tipico della Corsica, che non esiste all'infuori della Gallura, poi è ovvio che tanti stili musicali li abbiano acquisiti dalla musica Logudorese, un tempo in tutta la Gallura si parlava Logudorese, finchè non si spopolò e non fu quasi ripopolata dai Corsi, rimangono comunque in Gallura delle zone dove si parla ancora Logudorese, tipo il paese di Luras che si trova nel centro esatto della Gallura circondato da comuni di lingua Gallurese, o la città di Olbia e tutto il sud della provincia che sono di lingua Logudorese


Permettimi di fare un paio di osservazioni (non critiche) sulla frase in Sardo, non sono errori, magari in altre zone si usa dire cosi, ma io l'avrei detta diversamente

Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola

Forsis sa "corsicana" est su puntu a cumone cun sa musica tradizionale Corsa, ma no nde so segura
Comunque a mie mi dìat a piàghere de imparare su gadduresu pro sas rejones chi t'happo nadu primu

motivo di solito lo traduciamo con "rejone, o resone"(ragione), la J in Logudorese si pronuncia in vari modi a seconda della zona, come una I oppure alla Francese, o come una G, dalle mie parti si pronuncia come I
il condizionale "piagherìa" non l'ho mai sentito ad essere sincero, in Logudorese di solito il condizionale ha una costruzione composita "congiuntivo presente del verbo DARE + A/AD + infinito dell'altro verbo

mi piacerebbe = mi dìat a piàghere, oppure abbreviato "mi dìat piàghere"


saludos!

La cetera l'ho trovata solo nei pezzi tradizionali corsi... tutt'al più un poeta del '600 parlava di "cetara" perché lui si ispirava ai poeti classici (Don Baignu Pes). Ma, da quello che ho sentito finora in Gallura una volta si cantava "a chitterra" oppure a"tasgia, che tutt'al più ricorda i canti a cuncordu, con l'aggiunta alla fine dei brani di una voce acuta "lu falzittu", che non c'è nella polifonia corsa... ho fatto questo paragone perché, per farti un esempio, non mi sembra che "la mè brunedda" (tasgia) sia uguale a un canto in "paghjella" corso, proprio perché nella Tasgia c'è questa voce acuta verso la fine del primo esempio. ho ascoltato per anni sia la polifonia corsa che quella gallurese per scoprire che gli stili non erano proprio uguali, proprio per i confronti che ho provato a spiegarti. Parlavo di questo anche con Petru2007 in una discussione sulla musica trad. sarda.
Nel canto a chitarra, poi ci sono due stili nati proprio in Gallura (la "tempiesina" e la "filugnana" che le somiglia leggermente.
Con questo non volevo fare nessuna polemica, visto che io sono sempre rimasta affascinata dal canto a "chitterra" sia logudorese sia gallurese.
Saludos a tie dae sa folkettara






 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 453  ~  Membro dal: 07/02/2015  ~  Ultima visita: 18/06/2023 Torna all'inizio della Pagina

Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 10/06/2015 : 23:49:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Folkettara Dilettante ha scritto:

Grodde ha scritto:

magari dipende dalla zona della Corsica in cui è stato, il dialetto del nord della Corsica è un pò diverso da quello del sud, è più simile all'italiano, mentre il Corso del sud è più arcaico

ti faccio qualche esempio, un testo preso da wikipedia

Italiano

I passatempi : Sono nato a Roma e vi ho passato gli anni migliori della mia giovinezza. Ricordo, quando eravamo ragazzi, che le nostre mamme ci mandavano da soli a fare il bagno. Allora la spiaggia era piena di sabbia, senza scogli né rocce e si stava in mare delle ore fino a quando, paonazzi dal freddo poi ci andavamo a rotolare in quella sabbia bollente dal sole. Poi l'ultimo tuffo per levarci la sabbia attaccata alla pelle e ritornavamo a casa che il sole era già calato, all'ora di cena. Quando faceva buio noi ragazzi ci mandavano a fare granchi, con la luce, che serviva per mettere l'esca agli ami per pescare. Ne raccoglievamo in quantità poi in casa li mettevamo in un sacchetto chiuso in cucina. Una mattina in cui ci eravamo alzati che era ancora buio, quando siamo andati a prendere il sacchetto era vuoto e i granchi giravano per tutte le camere e c'è voluta più di mezz'ora per raccoglierli tutti.


Còrsu supranu

I passatempi : Sò natu in Corsica è v'aghju passatu i più belli anni di a mio giuventù. Ricordu quand'èramu zitelli chì e nostre mamme ci mandavanu soli à fà u bagnu. Tandu a piaghja era piena di rena, senza scogli né cotule é ci ne stàvamu in mare per ore fin'à quandu, viola per u freddu, dopu ci n'andavamu a vultulàcci in quella rena bullente da u sole. Po' l'ultima capiciuttata per levacci a rena attaccata à a pelle è vultavamu in casa chì u sole era digià calatu, à ora di cena. Quandu facìa bughju à noi zitèlli ci mandàvanu à fà granchi, cù u lume, chì ci vulìa per innescà l'ami per a pesca. N'arricuglìamu à mandilate piene po' in casa i punìamu nu un sacchéttu chjosu in cucina. Una mane chì c'èramu arritti ch'èra sempre bughju, quandu simu andati à piglià u sacchettu ellu èra biotu è i granchi giravanu per tutte e camere è c'hè vulsuta più di mezz'ora à ricoglieli tutti.

Còrsu suttanu

I passatempi : Sòcu natu in Còrsica e v'agghju passatu i mèddu anni di a me ghjuvintù. M'ammentu quand'érami zitéddi chi i nosci mammi ci mandàiani da par no' a fàcci u bagnu. Tandu a piaghja ghjéra piena di rèna, senza scóddi né ròcchi e si staghjìa in mari ori fin'a quandu, viola da u fritu andàghjìami a vultulàcci in quidda rèna buddènti da u soli. Dapo', l'ultima capuzzina pa' livàcci a réna attaccata a à péddi e turràiami in casa chi u soli era ghjà calatu, à l'ora di cena. Quandu facìa bugghju à no' zitéddi ci mandàiani à fa' granci, cù a luci, chi ci vulìa par inniscà l'ami pa' piscà. N'arricuglivàmi a mandili pieni e dapoi in casa i mittìami drent'a un sacchettu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi ghjéra sempri bughju, quandu sèmu andati à piddà u sacchéttu iddu éra biotu è i granci ghjiràiani pa' tutti i càmmari e c'hè vuluta più di mez'ora pa' ricapizzulàlli tutti.

Gadduresu

Li passatempi : Sòcu natu in Gaddura e v'agghju passatu li mèddu anni di la mè ciuintù. M'ammentu candu érami stéddi chi li nostri mammi ci mandàani da pal noi a fàcci u bagnu. Tandu la piaghja éra piena di rèna, senza scóddi e né ròcchi e si stagghjìa in mari ori fin'a candu, biaìtti da lu fritu andaghjìami a vultulàcci in chidda rèna buddènti da lu soli. Dapoi, l'ultima capuzzina pa' bucàcci la réna attaccata a la péddi e turràami in casa chi lu soli éra ghjà calatu, a l'ora di cena. Candu facìa bugghju a noi stéddi ci mandàani a fa' granchi, cù la luci, chi vi vulìa pa' accindì(attivà) l'ami pa' piscà. N'accapitàami a mandili pieni e dapoi in casa li mittìami indrent'a un sacchéddu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi éra sempri lu bugghju, candu sèmu andati a piddà lu sacchéddu iddu éra bòitu e li granchi ghjràani pa' tutti li càmbari e v'è vuluta più di mez'ora pa' accapitàlli tutti.

Casteddanesu (dialetto di Castelsardo)

Li passatempi : Soggu naddu a Castheddu e v'aghju passaddu li megli'anni di la piccinìa mea. M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola/da pal noi a fàcci lu bagnu . Tandu la shlppiaggja era piena di rena, senza schogli né rocchi e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggacci la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.

Sassaresu

Li passatempi : Soggu naddu a Sàssari e v'aggiu passaddu li megli’anni di la me' pizzinìa. M’ammentu, cand’érami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani a fazzi lu bagnu a la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischogliu né rocca e si isthazzìa a mogliu ori finz’a candu, biaìtti da lu freddu, andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’ùlthimu cabuzzoni pa bugganni la rena appizzigadda a la peddi e turràbami a casa chi lu sori era già caraddu, a l’ora di zinà. Candu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cu' la luzi chi vi vurìa pa innischà l'amu pa pischà. Ni pigliàbami umbè e dabboi in casa li punìami drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu era bioddu e li granchi giràbani pa tutti li càmmari, e v'è vurudda più di mezz'ora pa accuglinniri tutti.

Sardu Logudoresu

Sos passatempos : Sò nàschidu in Sardigna e b'happo passadu sos mèzus annos de sa pizzinnìa mia. M'ammento, cando fìmis minores, chi mamas nostras nos mandaìan a fàghere su bagnu a sa sola. Tando s'ispiaggia fìt piena de rena, chenza iscogliu ne rocca, e si istaìat a modde pro oras, finza a cando, biaìttos pro su frittu andaìmis a nos bortulare in cudda rena buddende pro su sole. Dapòi s'ultimu brincu pro nos che bogare sa rena appizzigada a sa pedde e torraìmis a domo chi su sole fìt ià faladu, a s'ora de chenare. Cando iscurigaìat a nois pizzinnos nos mandaìan a leare grancos, cun sa lughe, chi bi cherìat a pònere s'esca a s'amu pro piscare. Nde leaìmis medas e dapòi in domo los ponìmis intro de unu saccheddu serradu in coghìna. Unu manzanu chi nos nde fìmis pesados chi fìt ancora iscuru, cando semus andados a leare su saccheddu isse fìt bòidu e sos grancos giraìan pro totu sas cameras, e b'est chèrfida piùs de mes'ora pro nde los recògliere totu.



come vedi il Gallurese è di fatto identico al Corso meridianale, l'unica differenza si nota negli articoli, Lu, La, Li, che in Corso hanno perso la L, anche la somiglianza col Sassarese e il Castellanese (una via di mezzo tra Gallurese e Sassarese) è molto evidente, invece come vedi salta all'occhio la differenza radicale col Logudorese,

riguardo la musica, la Gallura conserva moltissime cose tipiche della Corsica, tipo il canto a Tasgia, una sorta di canto a tenore diverso da quello Sardo e che si trova anche in Corsica, in Gallura è diffusa anche la Cetara uno strumento simile a un mandolino tipico della Corsica, che non esiste all'infuori della Gallura, poi è ovvio che tanti stili musicali li abbiano acquisiti dalla musica Logudorese, un tempo in tutta la Gallura si parlava Logudorese, finchè non si spopolò e non fu quasi ripopolata dai Corsi, rimangono comunque in Gallura delle zone dove si parla ancora Logudorese, tipo il paese di Luras che si trova nel centro esatto della Gallura circondato da comuni di lingua Gallurese, o la città di Olbia e tutto il sud della provincia che sono di lingua Logudorese


Permettimi di fare un paio di osservazioni (non critiche) sulla frase in Sardo, non sono errori, magari in altre zone si usa dire cosi, ma io l'avrei detta diversamente

Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola

Forsis sa "corsicana" est su puntu a cumone cun sa musica tradizionale Corsa, ma no nde so segura
Comunque a mie mi dìat a piàghere de imparare su gadduresu pro sas rejones chi t'happo nadu primu

motivo di solito lo traduciamo con "rejone, o resone"(ragione), la J in Logudorese si pronuncia in vari modi a seconda della zona, come una I oppure alla Francese, o come una G, dalle mie parti si pronuncia come I
il condizionale "piagherìa" non l'ho mai sentito ad essere sincero, in Logudorese di solito il condizionale ha una costruzione composita "congiuntivo presente del verbo DARE + A/AD + infinito dell'altro verbo

mi piacerebbe = mi dìat a piàghere, oppure abbreviato "mi dìat piàghere"


saludos!

La cetera l'ho trovata solo nei pezzi tradizionali corsi... tutt'al più un poeta del '600 parlava di "cetara" perché lui si ispirava ai poeti classici (Don Baignu Pes). Ma, da quello che ho sentito finora in Gallura una volta si cantava "a chitterra" oppure a"tasgia, che tutt'al più ricorda i canti a cuncordu, con l'aggiunta alla fine dei brani di una voce acuta "lu falzittu", che non c'è nella polifonia corsa... ho fatto questo paragone perché, per farti un esempio, non mi sembra che "la mè brunedda" (tasgia) sia uguale a un canto in "paghjella" corso, proprio perché nella Tasgia c'è questa voce acuta verso la fine del primo esempio. ho ascoltato per anni sia la polifonia corsa che quella gallurese per scoprire che gli stili non erano proprio uguali, proprio per i confronti che ho provato a spiegarti. Parlavo di questo anche con Petru2007 in una discussione sulla musica trad. sarda.
Nel canto a chitarra, poi ci sono due stili nati proprio in Gallura (la "tempiesina" e la "filugnana" che le somiglia leggermente.
Con questo non volevo fare nessuna polemica, visto che io sono sempre rimasta affascinata dal canto a "chitterra" sia logudorese sia gallurese.
Saludos a tie dae sa folkettara

ops! dimenticavo che nel canto a chitarra gallurese lo stile che ha preso di più dalla musica corsa è proprio la "corsicana", perché è l'unico stile in minore come molti canti corsi... la "tempiesina e la "filugnana" sono in maggiore come gli altri stili di canto a chitarra.






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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 11/06/2015 : 11:13:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Folkettara Dilettante ha scritto:

Folkettara Dilettante ha scritto:

Grodde ha scritto:

magari dipende dalla zona della Corsica in cui è stato, il dialetto del nord della Corsica è un pò diverso da quello del sud, è più simile all'italiano, mentre il Corso del sud è più arcaico

ti faccio qualche esempio, un testo preso da wikipedia

Italiano

I passatempi : Sono nato a Roma e vi ho passato gli anni migliori della mia giovinezza. Ricordo, quando eravamo ragazzi, che le nostre mamme ci mandavano da soli a fare il bagno. Allora la spiaggia era piena di sabbia, senza scogli né rocce e si stava in mare delle ore fino a quando, paonazzi dal freddo poi ci andavamo a rotolare in quella sabbia bollente dal sole. Poi l'ultimo tuffo per levarci la sabbia attaccata alla pelle e ritornavamo a casa che il sole era già calato, all'ora di cena. Quando faceva buio noi ragazzi ci mandavano a fare granchi, con la luce, che serviva per mettere l'esca agli ami per pescare. Ne raccoglievamo in quantità poi in casa li mettevamo in un sacchetto chiuso in cucina. Una mattina in cui ci eravamo alzati che era ancora buio, quando siamo andati a prendere il sacchetto era vuoto e i granchi giravano per tutte le camere e c'è voluta più di mezz'ora per raccoglierli tutti.


Còrsu supranu

I passatempi : Sò natu in Corsica è v'aghju passatu i più belli anni di a mio giuventù. Ricordu quand'èramu zitelli chì e nostre mamme ci mandavanu soli à fà u bagnu. Tandu a piaghja era piena di rena, senza scogli né cotule é ci ne stàvamu in mare per ore fin'à quandu, viola per u freddu, dopu ci n'andavamu a vultulàcci in quella rena bullente da u sole. Po' l'ultima capiciuttata per levacci a rena attaccata à a pelle è vultavamu in casa chì u sole era digià calatu, à ora di cena. Quandu facìa bughju à noi zitèlli ci mandàvanu à fà granchi, cù u lume, chì ci vulìa per innescà l'ami per a pesca. N'arricuglìamu à mandilate piene po' in casa i punìamu nu un sacchéttu chjosu in cucina. Una mane chì c'èramu arritti ch'èra sempre bughju, quandu simu andati à piglià u sacchettu ellu èra biotu è i granchi giravanu per tutte e camere è c'hè vulsuta più di mezz'ora à ricoglieli tutti.

Còrsu suttanu

I passatempi : Sòcu natu in Còrsica e v'agghju passatu i mèddu anni di a me ghjuvintù. M'ammentu quand'érami zitéddi chi i nosci mammi ci mandàiani da par no' a fàcci u bagnu. Tandu a piaghja ghjéra piena di rèna, senza scóddi né ròcchi e si staghjìa in mari ori fin'a quandu, viola da u fritu andàghjìami a vultulàcci in quidda rèna buddènti da u soli. Dapo', l'ultima capuzzina pa' livàcci a réna attaccata a à péddi e turràiami in casa chi u soli era ghjà calatu, à l'ora di cena. Quandu facìa bugghju à no' zitéddi ci mandàiani à fa' granci, cù a luci, chi ci vulìa par inniscà l'ami pa' piscà. N'arricuglivàmi a mandili pieni e dapoi in casa i mittìami drent'a un sacchettu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi ghjéra sempri bughju, quandu sèmu andati à piddà u sacchéttu iddu éra biotu è i granci ghjiràiani pa' tutti i càmmari e c'hè vuluta più di mez'ora pa' ricapizzulàlli tutti.

Gadduresu

Li passatempi : Sòcu natu in Gaddura e v'agghju passatu li mèddu anni di la mè ciuintù. M'ammentu candu érami stéddi chi li nostri mammi ci mandàani da pal noi a fàcci u bagnu. Tandu la piaghja éra piena di rèna, senza scóddi e né ròcchi e si stagghjìa in mari ori fin'a candu, biaìtti da lu fritu andaghjìami a vultulàcci in chidda rèna buddènti da lu soli. Dapoi, l'ultima capuzzina pa' bucàcci la réna attaccata a la péddi e turràami in casa chi lu soli éra ghjà calatu, a l'ora di cena. Candu facìa bugghju a noi stéddi ci mandàani a fa' granchi, cù la luci, chi vi vulìa pa' accindì(attivà) l'ami pa' piscà. N'accapitàami a mandili pieni e dapoi in casa li mittìami indrent'a un sacchéddu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi éra sempri lu bugghju, candu sèmu andati a piddà lu sacchéddu iddu éra bòitu e li granchi ghjràani pa' tutti li càmbari e v'è vuluta più di mez'ora pa' accapitàlli tutti.

Casteddanesu (dialetto di Castelsardo)

Li passatempi : Soggu naddu a Castheddu e v'aghju passaddu li megli'anni di la piccinìa mea. M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola/da pal noi a fàcci lu bagnu . Tandu la shlppiaggja era piena di rena, senza schogli né rocchi e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggacci la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.

Sassaresu

Li passatempi : Soggu naddu a Sàssari e v'aggiu passaddu li megli’anni di la me' pizzinìa. M’ammentu, cand’érami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani a fazzi lu bagnu a la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischogliu né rocca e si isthazzìa a mogliu ori finz’a candu, biaìtti da lu freddu, andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’ùlthimu cabuzzoni pa bugganni la rena appizzigadda a la peddi e turràbami a casa chi lu sori era già caraddu, a l’ora di zinà. Candu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cu' la luzi chi vi vurìa pa innischà l'amu pa pischà. Ni pigliàbami umbè e dabboi in casa li punìami drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu era bioddu e li granchi giràbani pa tutti li càmmari, e v'è vurudda più di mezz'ora pa accuglinniri tutti.

Sardu Logudoresu

Sos passatempos : Sò nàschidu in Sardigna e b'happo passadu sos mèzus annos de sa pizzinnìa mia. M'ammento, cando fìmis minores, chi mamas nostras nos mandaìan a fàghere su bagnu a sa sola. Tando s'ispiaggia fìt piena de rena, chenza iscogliu ne rocca, e si istaìat a modde pro oras, finza a cando, biaìttos pro su frittu andaìmis a nos bortulare in cudda rena buddende pro su sole. Dapòi s'ultimu brincu pro nos che bogare sa rena appizzigada a sa pedde e torraìmis a domo chi su sole fìt ià faladu, a s'ora de chenare. Cando iscurigaìat a nois pizzinnos nos mandaìan a leare grancos, cun sa lughe, chi bi cherìat a pònere s'esca a s'amu pro piscare. Nde leaìmis medas e dapòi in domo los ponìmis intro de unu saccheddu serradu in coghìna. Unu manzanu chi nos nde fìmis pesados chi fìt ancora iscuru, cando semus andados a leare su saccheddu isse fìt bòidu e sos grancos giraìan pro totu sas cameras, e b'est chèrfida piùs de mes'ora pro nde los recògliere totu.



come vedi il Gallurese è di fatto identico al Corso meridianale, l'unica differenza si nota negli articoli, Lu, La, Li, che in Corso hanno perso la L, anche la somiglianza col Sassarese e il Castellanese (una via di mezzo tra Gallurese e Sassarese) è molto evidente, invece come vedi salta all'occhio la differenza radicale col Logudorese,

riguardo la musica, la Gallura conserva moltissime cose tipiche della Corsica, tipo il canto a Tasgia, una sorta di canto a tenore diverso da quello Sardo e che si trova anche in Corsica, in Gallura è diffusa anche la Cetara uno strumento simile a un mandolino tipico della Corsica, che non esiste all'infuori della Gallura, poi è ovvio che tanti stili musicali li abbiano acquisiti dalla musica Logudorese, un tempo in tutta la Gallura si parlava Logudorese, finchè non si spopolò e non fu quasi ripopolata dai Corsi, rimangono comunque in Gallura delle zone dove si parla ancora Logudorese, tipo il paese di Luras che si trova nel centro esatto della Gallura circondato da comuni di lingua Gallurese, o la città di Olbia e tutto il sud della provincia che sono di lingua Logudorese


Permettimi di fare un paio di osservazioni (non critiche) sulla frase in Sardo, non sono errori, magari in altre zone si usa dire cosi, ma io l'avrei detta diversamente

Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola

Forsis sa "corsicana" est su puntu a cumone cun sa musica tradizionale Corsa, ma no nde so segura
Comunque a mie mi dìat a piàghere de imparare su gadduresu pro sas rejones chi t'happo nadu primu

motivo di solito lo traduciamo con "rejone, o resone"(ragione), la J in Logudorese si pronuncia in vari modi a seconda della zona, come una I oppure alla Francese, o come una G, dalle mie parti si pronuncia come I
il condizionale "piagherìa" non l'ho mai sentito ad essere sincero, in Logudorese di solito il condizionale ha una costruzione composita "congiuntivo presente del verbo DARE + A/AD + infinito dell'altro verbo

mi piacerebbe = mi dìat a piàghere, oppure abbreviato "mi dìat piàghere"


saludos!

La cetera l'ho trovata solo nei pezzi tradizionali corsi... tutt'al più un poeta del '600 parlava di "cetara" perché lui si ispirava ai poeti classici (Don Baignu Pes). Ma, da quello che ho sentito finora in Gallura una volta si cantava "a chitterra" oppure a"tasgia, che tutt'al più ricorda i canti a cuncordu, con l'aggiunta alla fine dei brani di una voce acuta "lu falzittu", che non c'è nella polifonia corsa... ho fatto questo paragone perché, per farti un esempio, non mi sembra che "la mè brunedda" (tasgia) sia uguale a un canto in "paghjella" corso, proprio perché nella Tasgia c'è questa voce acuta verso la fine del primo esempio. ho ascoltato per anni sia la polifonia corsa che quella gallurese per scoprire che gli stili non erano proprio uguali, proprio per i confronti che ho provato a spiegarti. Parlavo di questo anche con Petru2007 in una discussione sulla musica trad. sarda.
Nel canto a chitarra, poi ci sono due stili nati proprio in Gallura (la "tempiesina" e la "filugnana" che le somiglia leggermente.
Con questo non volevo fare nessuna polemica, visto che io sono sempre rimasta affascinata dal canto a "chitterra" sia logudorese sia gallurese.
Saludos a tie dae sa folkettara

ops! dimenticavo che nel canto a chitarra gallurese lo stile che ha preso di più dalla musica corsa è proprio la "corsicana", perché è l'unico stile in minore come molti canti corsi... la "tempiesina e la "filugnana" sono in maggiore come gli altri stili di canto a chitarra.


La Corsicana sarebbe stata introdotta in Sardegna nel 1945 dal Grande Cantadore di Locusantu (Luogosanto), Ciccheddu MANNONI, morto nel 1978.

A casa, ho ancora dei vecchi 45 giri di Mannoni della fine anni 60 !






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Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 11/06/2015 : 12:27:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su foristeri ha scritto:

Folkettara Dilettante ha scritto:

Folkettara Dilettante ha scritto:

Grodde ha scritto:

magari dipende dalla zona della Corsica in cui è stato, il dialetto del nord della Corsica è un pò diverso da quello del sud, è più simile all'italiano, mentre il Corso del sud è più arcaico

ti faccio qualche esempio, un testo preso da wikipedia

Italiano

I passatempi : Sono nato a Roma e vi ho passato gli anni migliori della mia giovinezza. Ricordo, quando eravamo ragazzi, che le nostre mamme ci mandavano da soli a fare il bagno. Allora la spiaggia era piena di sabbia, senza scogli né rocce e si stava in mare delle ore fino a quando, paonazzi dal freddo poi ci andavamo a rotolare in quella sabbia bollente dal sole. Poi l'ultimo tuffo per levarci la sabbia attaccata alla pelle e ritornavamo a casa che il sole era già calato, all'ora di cena. Quando faceva buio noi ragazzi ci mandavano a fare granchi, con la luce, che serviva per mettere l'esca agli ami per pescare. Ne raccoglievamo in quantità poi in casa li mettevamo in un sacchetto chiuso in cucina. Una mattina in cui ci eravamo alzati che era ancora buio, quando siamo andati a prendere il sacchetto era vuoto e i granchi giravano per tutte le camere e c'è voluta più di mezz'ora per raccoglierli tutti.


Còrsu supranu

I passatempi : Sò natu in Corsica è v'aghju passatu i più belli anni di a mio giuventù. Ricordu quand'èramu zitelli chì e nostre mamme ci mandavanu soli à fà u bagnu. Tandu a piaghja era piena di rena, senza scogli né cotule é ci ne stàvamu in mare per ore fin'à quandu, viola per u freddu, dopu ci n'andavamu a vultulàcci in quella rena bullente da u sole. Po' l'ultima capiciuttata per levacci a rena attaccata à a pelle è vultavamu in casa chì u sole era digià calatu, à ora di cena. Quandu facìa bughju à noi zitèlli ci mandàvanu à fà granchi, cù u lume, chì ci vulìa per innescà l'ami per a pesca. N'arricuglìamu à mandilate piene po' in casa i punìamu nu un sacchéttu chjosu in cucina. Una mane chì c'èramu arritti ch'èra sempre bughju, quandu simu andati à piglià u sacchettu ellu èra biotu è i granchi giravanu per tutte e camere è c'hè vulsuta più di mezz'ora à ricoglieli tutti.

Còrsu suttanu

I passatempi : Sòcu natu in Còrsica e v'agghju passatu i mèddu anni di a me ghjuvintù. M'ammentu quand'érami zitéddi chi i nosci mammi ci mandàiani da par no' a fàcci u bagnu. Tandu a piaghja ghjéra piena di rèna, senza scóddi né ròcchi e si staghjìa in mari ori fin'a quandu, viola da u fritu andàghjìami a vultulàcci in quidda rèna buddènti da u soli. Dapo', l'ultima capuzzina pa' livàcci a réna attaccata a à péddi e turràiami in casa chi u soli era ghjà calatu, à l'ora di cena. Quandu facìa bugghju à no' zitéddi ci mandàiani à fa' granci, cù a luci, chi ci vulìa par inniscà l'ami pa' piscà. N'arricuglivàmi a mandili pieni e dapoi in casa i mittìami drent'a un sacchettu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi ghjéra sempri bughju, quandu sèmu andati à piddà u sacchéttu iddu éra biotu è i granci ghjiràiani pa' tutti i càmmari e c'hè vuluta più di mez'ora pa' ricapizzulàlli tutti.

Gadduresu

Li passatempi : Sòcu natu in Gaddura e v'agghju passatu li mèddu anni di la mè ciuintù. M'ammentu candu érami stéddi chi li nostri mammi ci mandàani da pal noi a fàcci u bagnu. Tandu la piaghja éra piena di rèna, senza scóddi e né ròcchi e si stagghjìa in mari ori fin'a candu, biaìtti da lu fritu andaghjìami a vultulàcci in chidda rèna buddènti da lu soli. Dapoi, l'ultima capuzzina pa' bucàcci la réna attaccata a la péddi e turràami in casa chi lu soli éra ghjà calatu, a l'ora di cena. Candu facìa bugghju a noi stéddi ci mandàani a fa' granchi, cù la luci, chi vi vulìa pa' accindì(attivà) l'ami pa' piscà. N'accapitàami a mandili pieni e dapoi in casa li mittìami indrent'a un sacchéddu chjusu in cucina. Una matìna chi ci n'érami pisàti chi éra sempri lu bugghju, candu sèmu andati a piddà lu sacchéddu iddu éra bòitu e li granchi ghjràani pa' tutti li càmbari e v'è vuluta più di mez'ora pa' accapitàlli tutti.

Casteddanesu (dialetto di Castelsardo)

Li passatempi : Soggu naddu a Castheddu e v'aghju passaddu li megli'anni di la piccinìa mea. M'ammentu cand'èrami minori chi li mammi nosthri ci mandavani a la sola/da pal noi a fàcci lu bagnu . Tandu la shlppiaggja era piena di rena, senza schogli né rocchi e s'isthaggia ori finz'a candu, biàtti da lu freddu andagiami a busthulacci in chissa rena buddendi da lu soli. Dabboi l'ulthimu cabucioni pà buggacci la rena attaccadda a la pèddi e turravami in casa chi lu soli era gjà caladdu, a l'ora di cinà. Candu fagia bughju à noi piccinni ci mandavani a piglià ganci, cù la lugi chi vi vulia pà innischà l'àmu pà pischà. Ni pigliavami umbè é dabboi in casa li puniami a drentu un saccheddu sarraddu i' la cucina. Un mangianu chi ci n'erami pisaddi chi era ancora bughju (chitzu), candu semmu andaddi à piglià lu sacchettu eddu era boiddu é li ganci giràvani pàl tutti li càmmari è v'é vuludda più di mezz'ora pà accuglinnili tutti.

Sassaresu

Li passatempi : Soggu naddu a Sàssari e v'aggiu passaddu li megli’anni di la me' pizzinìa. M’ammentu, cand’érami minori, chi li nosthri mammi zi mandàbani a fazzi lu bagnu a la sora. Tandu l'ippiaggia era piena di rena, senza ischogliu né rocca e si isthazzìa a mogliu ori finz’a candu, biaìtti da lu freddu, andàbami a busthurazzi in chidda rena buddendi da lu sori. A dabboi l’ùlthimu cabuzzoni pa bugganni la rena appizzigadda a la peddi e turràbami a casa chi lu sori era già caraddu, a l’ora di zinà. Candu si fazìa buggiu a noi pizzinni zi mandàbani a piglià granchi, cu' la luzi chi vi vurìa pa innischà l'amu pa pischà. Ni pigliàbami umbè e dabboi in casa li punìami drentu a un sacchettu sarraddu i’ la cuzina. Un manzanu chi zi n’érami pisaddi chi era ancora buggiu, candu semmu andaddi a piglià lu sacchettu eddu era bioddu e li granchi giràbani pa tutti li càmmari, e v'è vurudda più di mezz'ora pa accuglinniri tutti.

Sardu Logudoresu

Sos passatempos : Sò nàschidu in Sardigna e b'happo passadu sos mèzus annos de sa pizzinnìa mia. M'ammento, cando fìmis minores, chi mamas nostras nos mandaìan a fàghere su bagnu a sa sola. Tando s'ispiaggia fìt piena de rena, chenza iscogliu ne rocca, e si istaìat a modde pro oras, finza a cando, biaìttos pro su frittu andaìmis a nos bortulare in cudda rena buddende pro su sole. Dapòi s'ultimu brincu pro nos che bogare sa rena appizzigada a sa pedde e torraìmis a domo chi su sole fìt ià faladu, a s'ora de chenare. Cando iscurigaìat a nois pizzinnos nos mandaìan a leare grancos, cun sa lughe, chi bi cherìat a pònere s'esca a s'amu pro piscare. Nde leaìmis medas e dapòi in domo los ponìmis intro de unu saccheddu serradu in coghìna. Unu manzanu chi nos nde fìmis pesados chi fìt ancora iscuru, cando semus andados a leare su saccheddu isse fìt bòidu e sos grancos giraìan pro totu sas cameras, e b'est chèrfida piùs de mes'ora pro nde los recògliere totu.



come vedi il Gallurese è di fatto identico al Corso meridianale, l'unica differenza si nota negli articoli, Lu, La, Li, che in Corso hanno perso la L, anche la somiglianza col Sassarese e il Castellanese (una via di mezzo tra Gallurese e Sassarese) è molto evidente, invece come vedi salta all'occhio la differenza radicale col Logudorese,

riguardo la musica, la Gallura conserva moltissime cose tipiche della Corsica, tipo il canto a Tasgia, una sorta di canto a tenore diverso da quello Sardo e che si trova anche in Corsica, in Gallura è diffusa anche la Cetara uno strumento simile a un mandolino tipico della Corsica, che non esiste all'infuori della Gallura, poi è ovvio che tanti stili musicali li abbiano acquisiti dalla musica Logudorese, un tempo in tutta la Gallura si parlava Logudorese, finchè non si spopolò e non fu quasi ripopolata dai Corsi, rimangono comunque in Gallura delle zone dove si parla ancora Logudorese, tipo il paese di Luras che si trova nel centro esatto della Gallura circondato da comuni di lingua Gallurese, o la città di Olbia e tutto il sud della provincia che sono di lingua Logudorese


Permettimi di fare un paio di osservazioni (non critiche) sulla frase in Sardo, non sono errori, magari in altre zone si usa dire cosi, ma io l'avrei detta diversamente

Fortzis sa "corsicana" este su puntu in cummune kin sa musica traditzionale corsa, ma no .nde so segura.
Comuncas a mie mi piagheria de imparare su gadduresu pro sos motivos ki t'happo nadu prima.
Unu saludu a tie dae Paola

Forsis sa "corsicana" est su puntu a cumone cun sa musica tradizionale Corsa, ma no nde so segura
Comunque a mie mi dìat a piàghere de imparare su gadduresu pro sas rejones chi t'happo nadu primu

motivo di solito lo traduciamo con "rejone, o resone"(ragione), la J in Logudorese si pronuncia in vari modi a seconda della zona, come una I oppure alla Francese, o come una G, dalle mie parti si pronuncia come I
il condizionale "piagherìa" non l'ho mai sentito ad essere sincero, in Logudorese di solito il condizionale ha una costruzione composita "congiuntivo presente del verbo DARE + A/AD + infinito dell'altro verbo

mi piacerebbe = mi dìat a piàghere, oppure abbreviato "mi dìat piàghere"


saludos!

La cetera l'ho trovata solo nei pezzi tradizionali corsi... tutt'al più un poeta del '600 parlava di "cetara" perché lui si ispirava ai poeti classici (Don Baignu Pes). Ma, da quello che ho sentito finora in Gallura una volta si cantava "a chitterra" oppure a"tasgia, che tutt'al più ricorda i canti a cuncordu, con l'aggiunta alla fine dei brani di una voce acuta "lu falzittu", che non c'è nella polifonia corsa... ho fatto questo paragone perché, per farti un esempio, non mi sembra che "la mè brunedda" (tasgia) sia uguale a un canto in "paghjella" corso, proprio perché nella Tasgia c'è questa voce acuta verso la fine del primo esempio. ho ascoltato per anni sia la polifonia corsa che quella gallurese per scoprire che gli stili non erano proprio uguali, proprio per i confronti che ho provato a spiegarti. Parlavo di questo anche con Petru2007 in una discussione sulla musica trad. sarda.
Nel canto a chitarra, poi ci sono due stili nati proprio in Gallura (la "tempiesina" e la "filugnana" che le somiglia leggermente.
Con questo non volevo fare nessuna polemica, visto che io sono sempre rimasta affascinata dal canto a "chitterra" sia logudorese sia gallurese.
Saludos a tie dae sa folkettara

ops! dimenticavo che nel canto a chitarra gallurese lo stile che ha preso di più dalla musica corsa è proprio la "corsicana", perché è l'unico stile in minore come molti canti corsi... la "tempiesina e la "filugnana" sono in maggiore come gli altri stili di canto a chitarra.


La Corsicana sarebbe stata introdotta in Sardegna nel 1945 dal Grande Cantadore di Locusantu (Luogosanto), Ciccheddu MANNONI, morto nel 1978.

A casa, ho ancora dei vecchi 45 giri di Mannoni della fine anni 60 !
eya!... Comunque nella discussione appropriata sul canto a chitarravevo chiesto se aveva inciso qualcosa anche negli anni '30, dato che era della generazione di Cossu e Delunas, se ricordo bene.
Per su foristeri: ti avevo chiesto che variante sarda avevi usato nel penultimo post. L.ortografia mi ricordava un po' il sassarese (i suoni "sht", "lsht" e "lshtr"), ma non vorrei sbagliare.
Ciau atottus de Paola






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maria
Salottino
Utente Maestro




Inserito il - 11/06/2015 : 12:52:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maria Invia a maria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma perche riquotate sempre tutto??? basterebbe solo mettere@e il nome della persona
Nn e proprio facile di seguire i vostri discorsi







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Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Su foristeri

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Inserito il - 11/06/2015 : 13:12:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Sardo Logudorese Settentrionale o Nord Occidentale riprende buona parte delle pronunce Sassaresi ed altre ancora.

Ecco la spiegazione...

S'ippiegassione est cussa ! A Ozieri dicono ippiegascione e a Pattada dicono ispiegascione...

Per Mannoni, quando ho un po di tempo faccio delle ricerche...



A Maria : Mezzus ti cumbenit goi ?






Modificato da - Su foristeri in data 11/06/2015 13:16:23

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Grodde

Utente Attivo



Inserito il - 11/06/2015 : 13:34:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Grodde Invia a Grodde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
salute a tutti

ciao su Furisteri! cando cheres arrejonamus unu pagu!

riguardo la domanda di Folkettara sull'ortografia è vero le pronunce possono variare molto dal nord al sud dell'area Logudorese, io tendo a scrivere a sa manera "montagnina" poi ognuno può pronunciare come vuole, mi sembra la soluzione più semplice e anche più facile da capire per chi legge

ad esempio :

su Furisteri scrive : salsdhu, qualsthu, calschi, con le pronunce del Logudorese più settentrionale, influenzate dal Gallurese e dal Sassarese

mentre io scrivo : sardu, quartu, calchi, con le pronunce del Logudorese centrale e meridionale o del Nuorese, poi ognuno volendo può pronunciare come vuole, l'ideale sarebbe usare un'ortografia unica per il Logudorese / Nuorese, tralasciando completamente l'orrore della LSC o LSU o itte diàulu si narat


saludu, nos bidimus






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Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 11/06/2015 : 16:17:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@maria scusa non sapevo che si poteva scrivere anche in questo modo... non mi oriento ancora molto bene nel sito e quindi è facile che non conosco bne tutte le opzioni (sai che non posso usare il mouse).
Saluti da Paola






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maria
Salottino
Utente Maestro




Inserito il - 12/06/2015 : 05:49:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maria Invia a maria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su foristeri ha scritto:

.



A Maria : Mezzus ti cumbenit goi ?


Commo eja assumancu m"accatt mezzus
Au-revoir Jean-Pierre







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Nuoro

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maria
Salottino
Utente Maestro




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Folkettara Dilettante ha scritto:

@maria scusa non sapevo che si poteva scrivere anche in questo modo... non mi oriento ancora molto bene nel sito e quindi è facile che non conosco bne tutte le opzioni (sai che non posso usare il mouse).
Saluti da Paola
Paola nn ce bisogno di scusarsi
Io dicevo solo perche, alla fine si legge sempre le stesse cose,, e nn ci si capisce piu niente.. Mi hai gia detto che nn puoi usare il mouse,, e nn sapevo che questo cambiasse per te nel nn ricopiare ciao dal Belgio...







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Nuoro

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Folkettara Dilettante

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@maria grazie Maria
Bisous
Paola






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