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Autore Discussione
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Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/11/2009 : 17:44:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Io l'avrei fatto partire, andar lontano, scomparire nel nulla nebbioso e nell'incertezza di un crepuscolo...
Sì, lo so: è meno coraggioso di qualunque altra scelta.
E' molto femminile - in fondo, anche se appare crudele - uccidere la propria creatura: "Come ti ho fatto ti disfo"...
I personaggi che abbiamo creato sono un poco come nostri figli: li facciamo nascere, crescono con la pubblicazione ed è un'emozione vederli camminare da soli, se incontrano qualche successo, nel favore dei lettori. La donna-autrice Christie decide forse di esercitare il potere di vita e di morte sulla propria creatura, alla fine. Quadrata, decisa, fatale. In questo modo resiste pragmaticamente alle tentazioni di farlo tornare, grottescamente. Mostra un coraggio che è anch'esso tutto femminile.
Io non avrei quel coraggio... lascerei uno spiraglio, nella fantasia e nei desideri di ciascun lettore (e nella mia mente e nel cuore).
Maurizio


Pia Deidda ha scritto:
E perchè farli finire, sparire, morire?
Lasciamo alla creatività e all'intelligenza del lettore la capacità di fantasticare e far continuare il personaggio in un immaginario che è diventato nel frattempo collettivo. Lo scrittore nel momento in cui rende pubblica la storia con i relativi protagonisti ha fatto un'operazione di donazione della sua creatura. Già non gli appartiene più nel momento in cui la carta stampata è d'altri.
Il personaggio - che è diventato nel frattempo letterariamente eterno - verrà letto dalle generazioni successive e reinventato, reinterpretato.

A chi di noi verrebbe in mente di leggere la continuazione dei Promessi Sposi?
Anche le "serie" letterarie sono di per sé finite ogni volta che si legge l'ultimo libro edito.


Anto ha scritto:
.....mi piace l'oblio...il silenzio dell'avvenire incerto....la fine irrisolta. Lo avrei fatto addormentare al vento di libeccio...sotto una pianta di limone, in un'isola dimenticata. Dove spazio e tempo indefiniti lo avrebbero protetto. No..un fine cosi' decisa della scrittrice mi avrebbe reso sterile.


Tre opinioni, uno stesso punto di vista.
In fondo, è la scelta che fece Simenon. Maigret in pensione lascia aperte tutte le possibilità.
E' "l'incertezza del crepuscolo".
Ma anche "la protezione di spazio e tempo infiniti". Che lascia al lettore "la capacità di fantasticare".
E' probabilmente la soluzione più letteraria, ma in odore di compromesso. Per adesso facciamolo uscire di scena, in futuro non si sa mai...
Mi sembra più adatto a un cartone animato. Braccio di ferro non muore mai, Topolino e Paperino idem, Willy Coyote poi è immortale nonostante tutto.
Ma gli eroi cinematografici e letterari spesso muoiono.
Talvolta invecchiano, ma quasi in sottofondo, in controluce. Il loro declino appare più un pretesto per raccontare altro.
E la loro morte non è il naturale epilogo che attende ogni individuo, è molto di più: è la chiave dell'immortalità.
Io comprendo la Christie. Immaginare Poirot in sedia a rotelle, non autosufficiente o con l'Alzheimer dev'essere stato terribile. Non se l'è sentita.

Ciò detto, confesso che la scomparsa nel nulla nebbioso o la fine irrisolta di un sonno all'ombra di una pianta di limoni è anche per me l'epilogo più attraente.
Purchè sappia di sipario.







  Firma di Mansardo 
Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 551  ~  Membro dal: 05/06/2008  ~  Ultima visita: 01/05/2016 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/11/2009 : 20:52:01  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Nomen

Quelli che furono il nostro orgoglio,
Splendidi templi di ruvida pietra,
Sono soltanto sfocati ricordi:
Foto frettolose di turisti,
Da sfogliare nell’album d’inverno,
Per riscaldare quei giorni tristi.

Il nostro nome dimenticato,
Le nostre fatiche, l’amore, l’odio;
Adesso tutto é proprio finito:
Ogni cosa é meno che cenere.

Ma se nulla può più risvegliare
Le trepide labbra di Venere;
E se noi non potremo tornare;
Di sicuro ogni gloria terrena
Dovrà invece venirci a trovare...

E scoprire che quello che pesa,
Sopra i piatti di questa bilancia
Non é l’oro, l’arguzia, il potere,
Non é sesso, saggezza o dovere,
Ma soltanto l’amore che hai dato,
Più di quello che avrai ricevuto.

MF







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 09/11/2009 : 22:33:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mansardo ha scritto:
Direttamente dal pianeta dei nonni,
vi propongo la sintesi del mio breve soggiorno in Gallura,
dove ogni anno ritrovo un tempo lento, altrove ormai perduto,
quando si andava a letto presto dopo aver contato le stelle nel cielo
e aver ascoltato - davanti al caminetto acceso, sempre più fioco - i racconti dei nonni
(e qui mia nonna avrebbe detto "torra...").


Silenzio, un velo di malinconia e il fuoco che riscalda e tiene compagnia, bello il video e Adagio è perfetto......bravo Mansardo sai trasmettere pienamente le tue emozioni, sia con le immagini che con la musica.
Che bello ritornare, fare un tuffo nel passato dove la parola e il racconto erano fondamentali, dove si trascorrevano ore, sere intere ad ascoltare incantati il suono dolce e malinconico della voce dei nonni e degli zii che ci trasmettevano il loro vissuto......alzare gli occhi al cielo e rimanere ammirati dalla luminosità delle stelle, in nessuna altra parte ho mai visto un cielo stellato così bello, speciale.....e torrai è sempre unico....speciale.







  Firma di Tizi 

Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 09/11/2009 : 22:37:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio complimenti per quello che scrivi

E' proprio così quello che conta più di ogni altra cosa è l'amore che dai, è l'amore che metti nelle cose che fai......è l'amore.







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Panorama

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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 09/11/2009 : 23:11:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mansardo ha scritto:
E' probabilmente la soluzione più letteraria, ma in odore di compromesso. Per adesso facciamolo uscire di scena, in futuro non si sa mai...
Mi sembra più adatto a un cartone animato.


Eppure, lo sai anche tu Mansardo che lo scrittore ama profondamente i suoi personaggi. Sono le sue creature che, ad un certo punto dell'atto del narrare, gli hanno preso non solo la penna, ma il cuore, l'anima. Anzi, si sono impossessati della storia e la conducono.
Uccideresti la tua creatura?
E, quando questa creatura ti ha condotto per mano di storia in storia, di avventura in avventura, diventa ancora più difficile il distacco. Sai che cosa è l'affezione?
Sarebbe un bel gioco letterario e teatrale trovare una morte che stimoli la fantasia del lettore, che esalti la forza creatrice e narrativa dello scrittore. Ma è un atto vissuto con cinismo e con dolore da chi quel personaggio l'ha inventato e l'ha fatto vivere per così lungo tempo.








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Pedra Longa

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 09/11/2009 : 23:14:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Parigi, una malinconica giornata invernale, contornata da una musica bellissima, Maigret e la sua pipa s'incamminano dolcemente verso.....chissà, il nulla nebbioso.....verso l'albero di limone....oppure semplicemente verso casa, in pensione ma sempre pronto ad intervenire e continuare ad aiutare a risolvere i casi.....trascorrendo una serena vecchiaia con tante cose da fare e molto da ricordare e raccontare per chi vuole ascoltare.....magari intorno ad un fuoco acceso.








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Amon
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 09/11/2009 : 23:32:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Amon Invia a Amon un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un piccolo spezzone tratto da un film stupendo: Mediterraneo.
Il senso della vita, si, forse è proprio questo il senso della vita.







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Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/11/2009 : 07:17:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Nomen

Quelli che furono il nostro orgoglio,
Splendidi templi di ruvida pietra,
Sono soltanto sfocati ricordi:
Foto frettolose di turisti,
Da sfogliare nell’album d’inverno,
Per riscaldare quei giorni tristi.

Il nostro nome dimenticato,
Le nostre fatiche, l’amore, l’odio;
Adesso tutto é proprio finito:
Ogni cosa é meno che cenere.

Ma se nulla può più risvegliare
Le trepide labbra di Venere;
E se noi non potremo tornare;
Di sicuro ogni gloria terrena
Dovrà invece venirci a trovare...

E scoprire che quello che pesa,
Sopra i piatti di questa bilancia
Non é l’oro, l’arguzia, il potere,
Non é sesso, saggezza o dovere,
Ma soltanto l’amore che hai dato,
Più di quello che avrai ricevuto.

MF


Molto bello, Maurizio.
Mi trovi perfettamente d'accordo. A tal proposito, ti invito a leggere il brevissimo scritto intitolato L'Essenza, postato da me qui in Suite un po' di tempo fa.







  Firma di Mansardo 
Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 551  ~  Membro dal: 05/06/2008  ~  Ultima visita: 01/05/2016 Torna all'inizio della Pagina

Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/11/2009 : 07:32:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pia Deidda ha scritto:

Mansardo ha scritto:
E' probabilmente la soluzione più letteraria, ma in odore di compromesso. Per adesso facciamolo uscire di scena, in futuro non si sa mai...
Mi sembra più adatto a un cartone animato.


Eppure, lo sai anche tu Mansardo che lo scrittore ama profondamente i suoi personaggi. Sono le sue creature che, ad un certo punto dell'atto del narrare, gli hanno preso non solo la penna, ma il cuore, l'anima. Anzi, si sono impossessati della storia e la conducono.
Uccideresti la tua creatura?
E, quando questa creatura ti ha condotto per mano di storia in storia, di avventura in avventura, diventa ancora più difficile il distacco. Sai che cosa è l'affezione?
Sarebbe un bel gioco letterario e teatrale trovare una morte che stimoli la fantasia del lettore, che esalti la forza creatrice e narrativa dello scrittore. Ma è un atto vissuto con cinismo e con dolore da chi quel personaggio l'ha inventato e l'ha fatto vivere per così lungo tempo.




So cos'è l'affezione, naturalmente. E infatti, alla fine ho ammesso che anch'io affiderei un mio personaggio a un crepuscolo indefinito, a una malinconica cortina fumogena di oblìo, per consegnare alla fantasia del lettore l'epilogo che preferisce.

*****

Oggi Ennio Morricone compie 81 anni.
Buon compleanno, Maestro.









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Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/11/2009 : 07:40:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tizi ha scritto:

Parigi, una malinconica giornata invernale, contornata da una musica bellissima, Maigret e la sua pipa s'incamminano dolcemente verso.....chissà, il nulla nebbioso.....verso l'albero di limone....oppure semplicemente verso casa, in pensione ma sempre pronto ad intervenire e continuare ad aiutare a risolvere i casi.....trascorrendo una serena vecchiaia con tante cose da fare e molto da ricordare e raccontare per chi vuole ascoltare.....magari intorno ad un fuoco acceso.




Che meraviglia.
Questo è proprio il periodo dell'anno nel quale riprendo la mia collezione di Maigret e, nei pomeriggi liberi, guardo a uno a uno tutti gli episodi interpretati dal grandissimo, ineguagliabile Gino Cervi.

Complimenti per la tua efficacissima e suggestiva introduzione.







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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 10/11/2009 : 08:59:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi aggiungo a te Mansardo per fare gli auguri a questo grande maestro che ha aggiunto alla suggestione delle immagini di ottimi registi il brivido del suono in tanti film.
AUGURI MAESTRO!

Posto la musica di uno dei film a me più cari.



Maigret...da piccola mi piaceva questo signore e la sua pacatezza. Vero Tizi? "dolcemente".

Grazie Maurizio, per sapere che c'è ancora qualcuno che parla d'Amore così in questo mondo.

Amon... anche la musica che accompagna il film Mediterraneo è struggente. Il messaggio di vita che porti è malinconico. Forse troppo per me, che vedo oltre nell'Eterno.







  Firma di Pia 

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 10/11/2009 : 09:38:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi associo con piacere ad augurare altri 100 anni al grande Ennio Morricone......con una dolcissima e struggente melodia tratta dal bellissimo film Mission.....che io adoro.....








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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/11/2009 : 08:36:50  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
E' curioso...
Interessante e curioso: scoprire proprio in questo posto come alcune delle emozioni e dei pensieri che credevi solamente tuoi, appartengano in realtà anche ad altri...
Indipendentemente da te.
Talvolta - forse - anche prima che a te (che non sei di primo pelo) e persino meglio che a te, in qualche modo...
Su percorsi diversissimi, con età diverse, da ambienti che non si frequentano, persone che non conosci sono non solo senzienti (non ti stupiresti mai di una banalità), ma comunicano inaspettatamente un loro vissuto talvolta estremamente identico, talmente tuo da lasciarti senza voce.
Puoi sentirti come se qualcuno fosse entrato nel tuo spogliatoio mentre sei tutto nudo, ma anche considerarti invitato in un laboratorio insonorizzato per uno psico esperimento d'avanguardia...
Oppure sederti comodo con i nuovi amici, sorseggiando la bevanda che preferisci, sapendo che ti parleranno serenamente di te, con un sorriso.
Curioso.
Interessante e curioso...
MF







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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Nevathrad

Utente Maestro




Inserito il - 11/11/2009 : 09:10:51  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Mansardo ha scritto:

Tizi ha scritto:

Parigi, una malinconica giornata invernale, contornata da una musica bellissima, Maigret e la sua pipa s'incamminano dolcemente verso.....chissà, il nulla nebbioso.....verso l'albero di limone....oppure semplicemente verso casa, in pensione ma sempre pronto ad intervenire e continuare ad aiutare a risolvere i casi.....trascorrendo una serena vecchiaia con tante cose da fare e molto da ricordare e raccontare per chi vuole ascoltare.....magari intorno ad un fuoco acceso.


Che meraviglia.
Questo è proprio il periodo dell'anno nel quale riprendo la mia collezione di Maigret e, nei pomeriggi liberi, guardo a uno a uno tutti gli episodi interpretati dal grandissimo, ineguagliabile Gino Cervi.

Complimenti per la tua efficacissima e suggestiva introduzione.

Mi associo ai complimenti di Mansardo a Tizi, sempre dai pensieri molto profondi, e vorrei spendere due parole per Maigret/Cervi, uno die personaggi che amavo. La pacatezza il suo modo paterno e rassicurante di calarsi nei panni del commissario erano fenomenali. Le sue onnipresetni pipe (spesso Dunhill) che davano il senso dello scorrere lento del tempo e della riflessione. Perfino la sua adorata moglie (la Pagnani) era la conseguenza logica del personaggio, defilata pur mai assente, amorevole e attenta, dimessa quanto bastava a rappresentare una famiglia medio-borghese del tempo. Due bellissime figure. Atmosfere parigine rarefatte, i bistrot, la suggestione arricchita dal bianco e nero... e l'indimenticabile sigla di Luigi Tenco...







  Firma di Nevathrad 

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 5815  ~  Membro dal: 13/10/2008  ~  Ultima visita: 05/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/11/2009 : 14:23:33  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Le parole fluivano, a braccetto con le note, dagli altoparlanti nascosti – camuffati come quadri – e riempivano gli ambienti, filtrando lentamente nell’animo e nella mente, ineluttabili e leggere lame sottili, subdole, suadenti…
Era una canzone dei Beatles, di quelle che non hanno mai avuto grande successo in Italia, perché in Italia nessuno capisce veramente l’Inglese parlato, anche se tutti credono di conoscerlo:

“Words are flowing out
Like endless rain into a paper cup
They slither while they pass
They slip across the universe…”


La musica montava, in un crescendo lento ma inesorabile, sicuro come la morte, deciso a puntare diritto al cuore e trapassarlo:

“Pools of sorrow waves of joy
Are drifting through my open mind
Possessing and caressing me…”


Nessuno veramente capiva le parole, ma tutti erano confortati dal ripetitivo ritornello ipnotico orientale, subito dopo la palese dichiarazione filosofica e religiosa, veramente liberatoria, ma che ovviamente passava comunque inosservata, inascoltata, da un pubblico distratto ed ignorante, con la mente anestetizzata ed in vacanza:

“Jay Guru Deva, Om…
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world…”


Tutti seguivano solo con un angolo musicale della propria mente, come pecore, come ratti che seguono il pifferaio magico di Hamlin; battendo il ritmo con un piede o con il tamburellare delle dita; magari seguendo silenziosamente le parole, cantando muti, in un inesistente “pidgin english” di propria fattura ed invenzione; ma intanto, facevano altro:

“Images of broken light which dance
before me like a million eyes
they call me on and on
across the universe,
Thoughts meander like a restless wind
Inside a letter box
They tumble blindly
As they make their way
Accross the universe
Jay Guru Deva, Om…
Nothing’s gonna change my world…

L’importante era che il sottofondo di musica funzionasse. Che importava il tempo lunghissimo trascorso a scrivere, criticare, discutere; a cancellare e riscrivere; a rileggere, contare le battute, togliere e mettere articoli e preposizioni; a correggere i pensieri che non collimavano con il pensiero filosofico originale? L’importante era che piacesse al pubblico del bar, nient’altro:

"Sounds of laughter shades of earth
Are ringing through my open views
Inciting and inviting me

Limitless undying love
Which shines around me like a million suns
It calls on and on across the universe”…


Un fiume in piena che d’impeto trascina con sé, mescolati insieme nei flutti, i diversissimi pensieri d’amore filosofico, platonico e carnale, esistenziale e religioso, occidentale ed orientale, passava del tutto non visto, con l’espressione musicale di tutta la violenza che la natura sa mostrare di sé, talvolta, alle formiche umane… Nessuno ascoltava davvero, nessuno capiva. Tutti udivano quello che pareva loro un motivetto allegro, una filastrocca infantile, forse, ma – dopotutto – carina.
E l’opera d’arte vera, la fatica necessaria per compierla, il genio artistico, i meriti, le miserie e tutta la piccola storia umana degli autori, tutto finiva insieme nell’oblio comune: anche questo, in fondo, è davvero l’Inferno. Il grigiore insulso d’ogni giorno, che ci appiattisce in un quadro quotidiano frettoloso e senza senso, da cui prima o poi saremo regolarmente cancellati, senza lasciare una svogliata traccia, senza un bagliore, senza una fiamma, senza più nulla. Per sempre.
Senza conoscere, mai, per un momento, la Gioa Maiuscola dell’Amore Universale, che sia esso Orientale oppure Occidentale, Unico oppure Multiplo, cantato da un menestrello di Liverpool o da un pastore della Galilea, vergogna.

E’ strano: tutti coloro che ci parlano disinteressatamente d’amore muoiono, prima d’averci convinti, prima d’averci toccato dentro.

MF







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