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Nota Bene: Già dal 1405 il popolo di Serramanna ottenne dalla feudataria della Curatoria di Gippi donna Aldonsa de Besora delle concessioni che in un certo qual modo precorsero principi che saranno espressi in Francia ed in Italia solo nel XVIII secolo, ed in Sardegna nel 1829 con l'abolizione dei feudi.



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giorgia di torres

Utente Normale


Inserito il - 17/06/2010 : 15:30:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giorgia di torres Invia a giorgia di torres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Io a P. Torres mi sento a casa. Ho imparato a nuotare a Balai, che ho sempre frequentato sino a 25 anni.
Andavo la mattina, col mio "pranzo a sacco" e me ne tornavo a casa la sera … cu “lu trenu di Polthudorra … anda e torra, anda e torra”. Devo dire che mi piaceva (e mi piace) tutto: la chiesetta di Balai, il porto (quante volte sono andato a pescare pisari nella “banchina ad alto fondale”), la Basilica di Santu Bainzu …
“Città gemelle” no t’anda be’? ma cugine? no! li cugini semmu noi, li figliori di Sassari e li figliori di Polthudorra, achì semmu li figliori di dui gemelli.
A tutu malandà pudimmu dì: "Mamma e figliora". La mamma è Polthudorra e la figliora è Sassari, chi abà è più manna di ra mamma
Adesso, Giorgia, sono curioso: traduci nel “sassarese di P.Torres”, quello che io ho scritto nel “sassarese di Sassari”, credo che anche chi ci segue senza intervenire, avrà la mia stessa “curiosità”
Turritano

PS la mia è una “curiosità” per modo di dire, perché credo che non ci sia nessuna differenza, se non irrisoria



^___^ chi ti vegghiani!!!!! hahaahah, già ru sai chi sò prizzisi!!!! comuque, gashe cosa no mi guadra pa gumenti r'hai ischrittu....ancora no s'è arribiddhi a una manera justha pa punì pa ischrittu nè lu posthuddurresu/sassaresu/sussincu/ casthiddhanesu ( tu, come molti lo scrivi POLTHudorra)....






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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 17/06/2010 : 15:57:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se permettete a questo punto mi inserisco... vorrei segnalare, ad esempio, come ci siano notevoli differenze tra la lingua parlata a sassari o dintorni (perdonatemi il pressapochismo, sarete voi a correggermi e precisarmi) e il resto dell'isola sulla base di un'influenza, magari presunta, del genovese... Ad esempio, io trovo (e confermatemelo): PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre... In ogni modo mi pare di desumere che l'idioma sassarese (o turritano? scusatemi se sono impreciso) si scosti, anche se non di molto, dal resto dell'isola. Bisognerebbe capire in quale percentuale abbiano influito il corso, il pisano e il genovese... Sono argomenti per voi forse ovvi, ma sarei lieto se qualcuno mi desse qualche ulteriore spiegazione a riguardo... Grazie, saluti!





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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 17/06/2010 : 16:01:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:
PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi.


E' vero, Turritano, ma non potrebbe avere influito la seppur relativa vicinanza con Carloforte e Calasetta?






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 17/06/2010 : 20:09:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

Se permettete a questo punto mi inserisco...

Benvenuto Zeneize, grazie del tuo contributo.
Le tue osservazioni non sono prive di logica, ma poggiano su basi discutibili:

L’influenza del genovese (e pisano) in Sardegna è stata minima e limitata nel tempo, mentre in Corsica ha avuto una influenza massiccia, prolungata e capillare tanto da modificarne la lingua in tutta l’isola.
Tutti i documenti sassaresi (dal Condaghe di Silki a quello di S.Gavino agli Statuti del Libero Comune di Sassari, ai più recenti edìti e bandi di legge rivolti al popolo di Sassari, sono sempre scritti in puro Logudorese.

“la lingua parlata a sassari o dintorni”: precisiamo ancora una volta, anche per i molti Sardi che non lo sanno, che il “Sassarese” (come gruppo linguistico) comprende tutta la fascia costiera della Sardegna Settentrionale, dall’Argentiera sino a Valledoria, dove si mischia al consimile Gallurese: il Nurrese (della Nurra, per altro quasi tutta rientrante nel territorio comunale di Sassari), lo Stintinese (ex Asinarotto), il Portotorrese e poi prosegue verso Est, come già detto, fino nei pressi di a Valledoria.
I paesi più all’interno, anche vicinissimi a Sassari (Sennori, Osilo, Cargeghe, Muros, Ossi, Tissi, Usini, tanto per fare qualche nome, distano da Sassari non più di una decina di km, e in qualche caso, anche meno) sono tutti di pura lingua Sardo/Logudorese.

Adesso, sorvolando sulla pronuncia sassarese, prettamente “sarda”, discutiamo sulle parole di presunta origine Genovese da te citate (attento a non confondere il Sardo Settentrionale, “Logudorese”, col Sardo Meridionale, “Campidanese”, io limito il confronto al solo Logudorese):

PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre...

Pesce: sassarese “pesciu”: logudorese “pische”, genovese “pesciu

Acqua: sassarese “eba” (e non “eva”), logudorese “abba”, gallurese “ea”, genovese “egua” ,

Chiave: sassarese “giabi”, logudorese “giae”, genovese “ciave”

In queste tre parole da te citate, si riscontra una più o meno evidente somiglianza fra sassarese e genovese o, anche, un "compromesso" fra logudorese e genovese. Ma … mi ripeto, siccome a Sassari si è sempre scritto e parlato almeno fino al 1600 (piena epoca spagnola) in sardo Logudorese, siccome la sostituzione a Sassari del Logudorese con l’attuale “sassarese” è avvenuta dopo il 1500, cioè proprio nel periodo di forti epidemie e dell’ ”invasione” Corsa del Nord Sardegna, se ne deduce che diverse parole (relativamente poche, non più del 15 %) possono avere una derivazione genovese, ma non “diretta, bensì “indiretta” attraverso il Corso
Saluti
Turritano






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Turritano

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Inserito il - 17/06/2010 : 20:13:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

Turritano ha scritto:
PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi.


E' vero, Turritano, ma non potrebbe avere influito la seppur relativa vicinanza con Carloforte e Calasetta?

Non mi sembra credibile, le due cose non sono paragonabili:
1 Cagliari dista dall’isola di S.Pietro (Carloforte e Calasetta) qualcosa come un centinaio di km (la vicinanza sarebbe “relativa” se conferita ad un ambiente continentale)
2 I liguri dell’isola di Tabarca (Nord Africa) e non genovesi, non ebbero nessuna influenza linguistica o colturale sulle vicine genti Sarde, figuriamoci su Cagliari
3 A Sassari i Corsi (perlomeno dal1600/700) erano di casa e c’è tutt’ora un “continuum” senza soluzione di continuità (geograficamente e linguisticamente) con la Gallura e con la stessa Corsica.
4 La espansione del “Corso” nel Nord Sardegna è ancora in atto, a discapito dei confinanti sardofoni logudoresi
5 Tutto questo non è solo un’ipotesi, ma è qualcosa di più concreto confortata da innumerevoli testimonianze e dati storici e documentali diretti e indiretti

Forse per ora può bastare ma, per i Corsi di Sassari, ci sarebbe ancora qualche altra piccola considerazione da fare
Turritano






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 17/06/2010 : 20:28:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
giorgia di torres ha scritto:


^___^ chi ti vegghiani!!!!! hahaahah, già ru sai chi sò prizzisi!!!! comuque, gashe cosa no mi guadra pa gumenti r'hai ischrittu....ancora no s'è arribiddhi a una manera justha pa punì pa ischrittu nè lu posthuddurresu/sassaresu/sussincu/ casthiddhanesu ( tu, come molti lo scrivi POLTHudorra)....

Giorgia, jà ru sai chi la ischrittura no conta assai, achì lu "sassaresu" no è mai isthaddu "fabeddu ufitziali", quindi non è codificata e, perciò, non può essere univoca. Ognuno lo scrive a modo suo, cercando di riflettere il più possibile la pronuncia e i suoni tipici. Possiamo dire tuttavia che tutto dipende dal buon senso: a volte, nel sassarese scritto, si possono notare delle vere e proprie ridicole assurdità.
Turritano






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zeneize

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Inserito il - 17/06/2010 : 22:54:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Turritano, non potevi essere più esauriente... in effetti l'influenza genovese si ebbe tramite la Corsica, che è rimasta possedimento della Repubblica fino al 1768, tuttavia al giorno d'oggi quest'influenza è piuttosto limitata e un dialetto ligure, ormai quasi estinto, sopravvive a Bonifacio. Nel corso provengono dal genovese parole come ufficio e sedia (in genovese scagnu e carega), e non mi stupirei se ci fossero corrispondenze in sassarese. Un'ultima curiosità: in giro si trovano molte discussioni su chi abbia il diritto di rivendicare la paternità di quella che voi chiamate "fainè". Se la maggior parte ne riconosce l'origine prettamente genovese (a fainà de çeixai il suo nome completo), qualcuno la fa invece provenire proprio da Sassari. Ora, il nome fainè è una "sassarizzazione" del termine originario genovese o per coincidenza il suono è simile ma il termine si è sviluppato autonomamente e traduce esattamente la parola "farinata"? Se così non fosse, si porrebbe fine alla questione... Grazie per il contributo, saluti!!





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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 18/06/2010 : 00:15:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale essendo una lingua neolatina evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate dal tardo latino.
Ufficio: sassarese “uffitziu, logudorese “uffitziu”, genovese “scagnu”;
Sedia: sassarese “cadrea”, logudorese “cadrea”, genovese “carega”.
Per quanto riguarda la “Fainè”, in Sardegna tipica di Sassari, mi risulta che sia stata introdotta da genovesi in tempi “recenti” (inizio anni ‘40) immediatamente recepita dai sassaresi e fatta propria. All’inizio ne esistevano solo due tipi: “classica” e “con le cipolline”, condita a piacere col pepe. Attualmente le varianti sono numerose, compresa quella con la salciccia.
Turritano






Modificato da - Turritano in data 18/06/2010 00:16:32

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 21/06/2010 : 20:04:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale essendo una lingua neolatina evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate dal tardo latino.
......................

Scusate , solo ora mi sono accorto di una svista: nel post precedente avevo avevo omesso qualcosa. Ripporto il testo corretto qui sotto (in rosso i pezzi dimenticati)

"Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al Sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale è una variante della Lingua Sarda che, essendo una lingua neolatina, si è evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate tutte dal tardo latino"
Turritano






Modificato da - Turritano in data 21/06/2010 20:05:12

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zeneize

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Inserito il - 25/06/2010 : 14:29:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Da un sito che tratta di lingua sarda: "Il sassarese zea riprende il genovese gea (bietola)" In questo caso, Turritano, l'influenza pare un dato di fatto, concordi?





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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 25/06/2010 : 18:44:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E non è tutto: non avete forse un vocabolo "lantora" o simile? Se sì, cosa significa?





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giorgia di torres

Utente Normale


Inserito il - 25/06/2010 : 20:57:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giorgia di torres Invia a giorgia di torres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E' normale che si abbiano delle influenze nei dialetti e non solo ( lu "cecciu" tipico dell'abito tradizionale di porto torres e sassari è di origini genovesi) genova e porto torres, come sassari e tutti i dintorni erano il centro di una continua e fitta rete di scambi commerciali e di contatti, anche di immigrazione....è certo che si siano influenzati a vicenda, anzi sarebbe assurdo il contrario, ma ha fatto bene turritano a ricordare la forte somiglianza col logudorese, dato che i nostri dialetti vengono snobbati e non considerati una variante del sardo!!!!!





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zeneize

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Inserito il - 25/06/2010 : 22:23:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Certamente cara Giorgia... lungi dallo snobbare il sassarese, esso ha suscitato il mio interesse proprio perché, tra le parlate sarde, mi permette di fare interessantissimi confronti col mio dialetto, il genovese appunto, per via delle reciproche (non so quanto reciproche in verità: sarebbe bello che qualcuno mi segnalasse parole sassaresi entrate nel lessico genovese) influenze, anche se non esagerate, come ha fatto bene a ricordare lo stesso Turritano. Altrove ho letto addirittura che il suffisso etnico da voi usato "-incu" (sossincu) sarebbe di origini genovesi... su questo sono un po' scettico dal momento che non ve n'è praticamente traccia visibile in Liguria... a meno che non accettiamo la tesi che sia una corruzione del germanico "-engo", e in tal caso sarebbe plausibile, anche se comunque discutibile, che l'abbiano introdotto i genovesi nel sassarese, non so cosa ne pensiate voi...
Ad ogni modo, il "lantora" di cui parlavo è da ricollegarsi senz'altro (ammesso che abbia questo significato, chiedo conferma) al genovese "ALANTUA" o "ALANTU'", che indica un concetto di "una volta", "tempo addietro", "nel passato".
Saluti a tutti






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 25/06/2010 : 23:37:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il sassarese “Zea” (italiano “bietola”, logudorese "eda", latino "beta"), è innegabilmente simile al genovese “gea”, tuttavia personalmente ritengo che, molto probabilmente, non derivi direttamente dal “genovese” ma, indirettamente attraverso il “corso”, da cui il “sassarese” ha origine.
“lantora” (ma l’accento dove cade?) non esiste proprio, né in sassarese né in logudorese.
Invece la parola genovese “alantu” mi riccorda il sassarese “innàntu”, però il significato non è precisamente “una volta”, come in genovese, ma “sopra”.
“Alantua” non esiste in sassarese, ma mi ricorda l’avverbio “anzòra” (o anzorèdda) che però vuol dire “poco tempo fa”. Anche qui sarebbe interessante sapere come si dice “tempo fa” nelle varianti corse. Intanto Petru potrebbe illuminarci sulla versione gallurese.
Il suffisso “…engo” genovese e “…incu” non solo sassarese ma anche logudorese: “Lurisincu” (abitante di Luras), “Sussincu” (abitante di Sorso), Bosincu (abitante di Bosa), quindi il suo uso, limitato ad indicare gli abitanti di pochi paesi (o città), ma usato anche nel senso di “simile”: “pruna limuninca”, sia in logudorese (e forse anche in campidanese) che in sassarese sta a significare “susina simile al limone”. Deriva dal germanico/genovese "...engo"? Non saprei, anche se ne dubito perché troppo diffuso in Sardegna e, comunque, sarebbe sempre interessante un confronto col corso
Saluti
Turritano






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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 26/06/2010 : 11:29:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Turritano, molto interessante. Riguardo alla bietola, ricordo che il genovese gea (nella scrittura non semplificata GIAEA), sia pure passato nel sassarese con la mediazione del corso, è dal latino "glaria" che ha dato in italiano ghiaia (che in genovese si dice per l'appunto GEA, termine che indica anche il letto del fiume).
Per quanto riguarda il "lantòra" non è farina del mio sacco, in quanto veniva citato proprio in uno studio sulle parlate sassaresi che ho reperito sul web. In merito però alle parole da te citate "innantu" e "anzora" noto, più che una somiglianza stretta col genovese, una ripresa di un elemento latino "ante", che possiamo trovare, volendo, anche nel genovese, sebbene ci sia chi sostenga che avverbi come "alantù", "arente" (di fianco), "appreuvu" (leggi eu come in francese, "di seguito") siano di derivazione protoligure.
Sul suffisso "-incu" rimango nell'incertezza, perché, come già detto, se accettiamo che sia una corruzione del germanico "-engo", che si trova del resto in tutto il norditalia, si potrebbe ritenere possibile un'importazione da parte dei genovesi, se non fosse che ha decisamente troppa diffusione nel resto dell'isola. A questo punto sarei più propenso a valutarlo come un elemento autoctono, nonostante la somiglianza con il suffisso germanico (più precisamente longobardo), anche se resta un'ultima ipotesi. Osservando i toponimi liguri, notiamo una frequenza davvero significativa di "-ego" (Mignànego, Sessàrego, Vigànego, Nozàrego ecc.), probabilmente corruzione di un antico "-ico"... Sarebbe tuttavia forzato, anche se non impossibile, pensare che sia stato effettivamente introdotto in Sardegna dai genovesi, o da questi tramite i corsi, per poi subire l'aggiunta di un infisso... Ipotesi che comunque mi convince assai poco.
Saluti






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