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Nota Bene: Nata a Ozieri nel 1887, Maria Rosa Punzirudu è stata fra le prime donne sarde a esibirsi sul palco nel canto a chitarra. Il suo esordio risale ai primi anni venti, mentre le incisioni sono del 1930, cantando con Nicolino Cabizza e Gavino Delunas.
Fra le sue esibizioni più importanti, da ricordare quella avvenuta in Vaticano, davanti a Papa Pio XII, dove propose una toccante interpretazione di Deus ti salvet Maria.



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santu larentu

Nuovo Utente


Inserito il - 08/07/2009 : 15:40:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santu larentu Invia a santu larentu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
peccatoooo!!!! ero curioso pure io di vedere questo tipo di lavorazione!!!!!





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~ Città: budoni  ~  Messaggi: 21  ~  Membro dal: 02/07/2009  ~  Ultima visita: 01/09/2009 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 08/07/2009 : 15:57:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
peccato si: ho avuto la fortuna di "toccare con mano" quella camicia... (con un materiale comune, non con sete broccati vellutu) grazie abilità. pazienza, amore, buon gusto è stato fatto un gioiello di tela... e aldilà delle soluzioni di taglio , quella camicia ha delle decorazioni non vistose, ma fini fini , fatte con una pazienza ed una minuzua certosina che mi hanno stupito.. ma ampuriesu, sta certo, santu, se lo conosco ,presto passerà a tutti la curiosità...






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 08/07/2009 : 16:46:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho trovato sul computer queste poche foto ma senza particolari su lu sulinettu ma solo dei polsi.
La camicia è molto semplice per modo di dire... i polsi e il collo sono arricchiti da un pizzo fatto ad ago da noi chiamato lu trappadigliu e le pieghe twerminano con il famoso razzoni.








  Firma di ampuriesu 
Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: valledoria  ~  Messaggi: 897  ~  Membro dal: 16/10/2008  ~  Ultima visita: 14/11/2024 Torna all'inizio della Pagina

ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 08/07/2009 : 17:40:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dai che creo un pò di confusione... misciamureddu come si suol dire da noi! Si parlava di su sestu o "lu sestu" dalle nostre parti. Vi posto alcune foto di un gilet e di la camisgijola del 1884 appartenuta a una delle prime donne di Codaruina (attuale Valledoria). Noterete che entrambi i capi sono modellati con le due cuciture curve che partono dalle scapole per poi finire all'altezza della vita. Con questo procedimento si ottengono degli indumenti che si indossano in maniera impeccabile. Altro che i cartamodelli di oggi.
il corpetto rosso non ha scavi nelle maniche e le maniche sono formate da due rettangoli eppure quando si indossa sembra che il taglio sia attuale con tanto di scavo nelle ascelle e un bel giro manica. Mah...erano proprio dei geni i nostri avi.


[IMG]






Modificato da - ampuriesu in data 08/07/2009 17:46:54

  Firma di ampuriesu 
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 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: valledoria  ~  Messaggi: 897  ~  Membro dal: 16/10/2008  ~  Ultima visita: 14/11/2024 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 08/07/2009 : 20:35:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
il corsetto di ampuriesu oltre alle linee curve di cui da tempo parliamo ha due tagli obliqui in alto che con le linee curvedisegnano quesi un rombo, come nei corpetti, di cui ho accenato, di cabras e di busachi,,, la forma non è assolutamente identica,, ma la richiama,, quel taglio è motivato dalla necessità di risparmiare la preziosa stoffa impiegandone ogno ritaglio, ma fa in modo che si accompagni la linea lievemente curva in zona scapole.. in basso sono cuciti i cuscinetti che sostenevano la gonna e amplivano i fianchi.... si noti come la camisciola, capo prestigioso perchè esclusivo delle donne abbienti è rivestito perfettamente all'inteno con sete pregiate e broccato,,, segno che l'indumento era double face,,ciau..






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

thiniscole

Utente Medio


Inserito il - 09/07/2009 : 13:22:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di thiniscole Invia a thiniscole un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
babbò ma c'è un motivo che spiega l utilizzo del rosso nella stragrande maggioranza dei costumi antichi del centro e del nord sardegna??
in quasi ogni paese c'è una foggia, che sia quotidiana o festiva, solitamente festiva, con il giacchino completamente rivestito di rosso!! ma anticamente qual'era l ordine di pregiatezza delle stoffe? quali sono le piu antiche e le piu recenti? così ad intuito mi viene da pensare che il broccato e il terziopelo siano arrivati dopo lo scarlatto... sto sparando cavolate o il mio 6 senso ragiona bene? trovo spiegato questo anche nel fatto che il nostro zippone, relativamente recente, lo troviamo sempre in terziopelo (prima dell avvento di stoffe ricamate a macchina a metraggio), mentre il corittu, molto più antico, lo troviamo in scarlatto, poi in un secondo momento (come avevamo supposto) ci sono state le aggiunte di terziopelo e broccato nella parte quotidiana, anticamente solo in scarlatto.. [provo a chiedere anche a nonno, da poco ho scoperto che andava a lodè a vendere stoffe quand'era giovane!!!]






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~ Città: siniscola  ~  Messaggi: 394  ~  Membro dal: 26/10/2008  ~  Ultima visita: 25/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/07/2009 : 14:58:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
caro thinisole. la tua domanda preuppone una risposta molto articolata.. che provo a sintetizzare, seghende a bistrale:

broccati, damaschi, panno rosso ersano rpdotti gia dal timascimento da fabbriche continentali,, i documenti mostrano che arrivavano anche in sardegna,,, alla fine del 1600, inizi del 700 sono usati certamentenei paesi-... il terziopelo come lo conosciamo noi , cioè con quel motivo di foglie nere con il fiore in mezzo è una produzione della seconda metà avanzata dell'ott ocento... il bro ccato a rose, o a colovuros ecc usato nei costumi "antichi" è un revivasl ottocentesco di motivi settecenteschi... ora questi materiali già dalla seconda metà ottocento, asieme al panno rosso erano disponibili, acquistabili se si avevano le possibilità economiche...
ma vi erano delle regole non scritte che definivano per abito le classi sociali.. sete broccati ecc dovevano essere appnnaggio dei nobili,,, naturalmente le classi inferiori ambuivano ad acquisirli, ma la tradizione frenava,, il controllo sociale anche...
percui sono stati introdotti per gradi, senza traumi ..

si: ahi ragione il giubbetto scarlatto è un classico del festivo sia per donne che per uomini in molti centri,,,
probabilemente le applicazioni di stoffe preziose e di passamanerie sono state introddotte per gradi,, in alcune comunità ( mamoiada) questo non è avvenuto, in altre si.. oliena, bitti, dorgali, fonni,,, per notabili e feste solennissime si è attuata la confezione completa con stoffe preziose Ollolai , Gavoi
lo sarlatto, sa grana era comunque prezioso, forse il rosso aveva un carattere simbolico e scaramantico ed era il massimo come stoffe concesso ai ricchi del popolo..

ti dico che in logudoro osilo sino a fine ottocento aveva giacchette di scarlatto,, quelle di velluto erano rarissime, oggi sono quasi tutte di velluto, idem ploaghe,, amnche a ittiri il corittu di vrlluto rtas raro , solo di molto ricche, prevaleva quello di scarlatto... in tutti e tre centri è double vace,, a sennori è dible face quello di scarlatto quotidiano e domenicale,, tutto fa presumere che i giubbetti femminili di velluto ricamati,, in antico non fossro tantissimi, ciao..







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 09/07/2009 : 15:30:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ome promesso da buon sardo mantengo la parola data ed eccovi le foto della famosa camicia. Più semplice di così non si può. Forse è stata fatta così in quanto con l'abbigliamento completo non si vede niente a parte le maniche che sono la parte più rifinita.
Addirittura nello sxcollo non ha nemmeno bottoni.

Il davanti come potete vedere è giusto rifinito affinchè non si strami la stoffa; niente ricami,niente plissettature, niente pieghe ne bottoni.

Questo è il famoso sulinettu finto, cioè applicato per decorazione e non realizzato come rinforzo per la stoffa.
Sosterrà la stoffa ugualmente anche se applicato ma tecnicamente è errata la tecnica utilizzata.


Anche questo è un particolare del sulinettu.

Questo particolare invece è il triangole che allarga ulteriormente la stoffa dalla zona fianchi fino alla fine.
Non sarà un granchè ma per uno di VAlledoria, paese giovanissmo, è grande cosa sapere che in paese esistono pezzi nonostante semplici e molto poveri, ricchi di storia.






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Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: valledoria  ~  Messaggi: 897  ~  Membro dal: 16/10/2008  ~  Ultima visita: 14/11/2024 Torna all'inizio della Pagina

bargy77
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 09/07/2009 : 15:42:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di bargy77 Invia a bargy77 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

ah!ecco, adesso ho capito!!!anche nelle camicia di iglesias esiste un simil-solinettu (adesso mi sfugge il nome, mannaggia...appena mi ricordo come lo kiamava mia zia te lo scrivo)
veniva applicato sotto l'ascella per agevolare il movimento del braccio e sui lati per aumentare la larghezza della camicia...e anke da noi si usavano camicie senza cuciture sulle spalline e il dietro e il davanti erano fatti con un unico pezzo di stoffa!!!








Modificato da - Petru2007 in data 09/07/2009 15:48:32

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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 09/07/2009 : 15:53:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ti stai confondendo. Il pezzo di stoffa che si cuce sotto l'ascella è un quadrato e serve prorpio per agevolare il movimento delle braccia.
Lu sulinetto lo trovi anche nelle camice maschili di oggi. E' quella parte composta da due strati di stoppa che va da una spalla all'altra. Sotto lu sulinetto centralmente si trova un piegone che agevola la vestibilità della camicia.






Modificato da - Petru2007 in data 09/07/2009 16:02:11

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thiniscole

Utente Medio


Inserito il - 09/07/2009 : 16:50:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di thiniscole Invia a thiniscole un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ho capito babbò... come al solito la tua conoscenza va oltre i confini dell immaginabile=))
agli esempi di giacchette in velluto, anticamente in scarlatto, allora, se ho capito bene il tuo ragionamento, ci aggiungerei anche s'istire de randa di dorgali!? assieme ad ittiri e ploaghe la stessa evoluzione sarà avvenuta anche li! se così fosse chissà se qualche giacca dorgalese la si trova ancora in scarlatto, sarei curioso di vederla...
ampuriè quella camicia è originaria di valledoria? anche se molto semplice è un bel pezzo, a k anno risale??






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bargy77
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 09/07/2009 : 17:03:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di bargy77 Invia a bargy77 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ampuriesu ha scritto:

Ti stai confondendo. Il pezzo di stoffa che si cuce sotto l'ascella è un quadrato e serve prorpio per agevolare il movimento delle braccia.
Lu sulinetto lo trovi anche nelle camice maschili di oggi. E' quella parte composta da due strati di stoppa che va da una spalla all'altra. Sotto lu sulinetto centralmente si trova un piegone che agevola la vestibilità della camicia.



ah si!!!ho riletto meglio quello ke hai scritto tu...è vero!mi sono confusa!!!avevo letto la didascalia della foto di sopra guardando quella di sotto (ops...che confusione oggi!!!)ehehhehehe...cmq, allora nelle camicie di iglesias ci sono quei pezzetti di stoffa nn lu solinette!!!hihihiihih...pardon...sai l'età inizia a farsi sentire!!!







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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 09/07/2009 : 17:24:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
thiniscole ha scritto:

ampuriè quella camicia è originaria di valledoria? anche se molto semplice è un bel pezzo, a k anno risale??
La camicia è appartenuta a una signora di nome Mattia Taras nata nel 1884 vissuta sempre a Valledoria ma la famiglia proveniva da Aggius.
E' stata realizzata (presumo) a Valledoria e ancora oggi qui si trova. Tra l'altro penso che per la camicia essendo completamente coperta all'infuori delle maniche che sono tutte uguali non si facesse caso alla foggia, deduco questo in quanto ho visto decine di camicie realizzate ad Aggius, Badesi, Viddalba, S. Maria Coghinas, Bortigiadas, Valledoria e una di Erula che mi ha fatto vedere Babborcu, e ho notato almeno 6 o 7 modelli diversi una dall'altra.
Addirittura quella che ho io e che Babborcu ha visto è tutt'altro che semplice; sul davanti presenta un ricamo allucinante e i polsini sono ricamati al rovescio in quanto vengono rivoltati. Babborcu saprà dirci molto di più...






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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/07/2009 : 19:49:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
se ho capito bene la camicia di valledoria è fatta come un poncho,,( QUALCOSA DEL GENERE GIA VISTO NEL SULCIS)se ho capito bene non ha un pezzo di stoffa separata come sottogonna cucita al punto vita, come invece le camcie logudoresi... direi che il sulinettu è un rinforzo , anche se non è fatto come quello delle camicie di sartoria,, debbo dire che le appilicazioni di rinforzo antiche che ho vito, nelle camicie maschili di thiesi per es fatte di lino di casa e databili al1870 i solinttes sono sovrapposti come qulli di valledoria,, anche nelle applicazioni a coda di rondine delle camicie maschili di ittiri ( stanno sugli omeri) si ha un simile espediente,, quelle " fatte secondo le regole sartotiali" le ho viste soprattutto in camicie recenti...
ho gia detto di quoi tasselli tringolari della parte inferiore,, ritornano anche nelle gonned'orbace a sacco di belvi,,ecc

quei quadrati, rombi sottoscellari caratterizzano direi tutte le camicie popolari sarde,, in alcuni paesi del sassarese si chiamo puzones, in altri brincaldos.. servono ada ampliare il giro manica e possono essere sostituiti in caso di usura, perchè li si suda e c'è la compressione di giubbetti, corsetti ecc..
bargy ha ragione la camcicia di ampuriesu assomiglia al modello igkesias,, sarà', ma per me le accomuna il vatto di essere coperti da scialletti e dall'avere dei corsetti chiusi...

il corsetto ed il giubbetto condizionano la forma delle camicie femminili es. quando in qualche paese lemaniche delle giacchette sono state ristrette e chiuse lemaniche delle camicia si sono ristrette, sono state fatte camicie con maniche staccabili ( ne ho visto di orune) e persino camicie senza maniche...

per il pezzo di valledoria il rebus ta in questo il modello cosi' è più semplice perche più antico o è stato introdotto e reinventato perchè lo scialletto lo copriva?? condiderate che lo scialletto è di origine settentesca ( il fichù) io ho l'impressione che la seconda risposta sia quella giusta , ma è solo un'impressione, perchè anche altre camcie galluresi-
anglonesi,coperte dallo scialletto presentano lavorazioni "ricche" e preziose nella parte coperta...
comunque rappresentano, con le diverse variazioni, un modello strutturalmente diverso da quello logudorese, goceanino, nuorese,,,

Thiniscole i giubbetti femminili "popopari di dorgali" ma anche di urzulei come ben sai di scarlatto, ma i broccati e velluti che li ricoprano ne mostrano poco!!
quello di velluto è un altro modello, più lungo , del vestito da dama,, e probabile , per questi che fosse spesso in velluto anche in antico, ma non si può escludere che ve ne fosero di scarlatto







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

santobevitore

Utente Medio


Inserito il - 09/07/2009 : 20:43:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di santobevitore Invia a santobevitore un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi prego di scusarmi se mi intrometto cambiando discorso; Bargy mi ha chiesto delucidazioni su una foto che ho inserito stamattina in un'altra disccussione; così, per non uscire dal seminato, ho pensato di inserire qui i chiarimenti che mi chiedeva, visto che di abbigliamento si tratta. La foto in questione è questa:


Bargy, questo costume è quello attuale, nel senso che se vieni a Cabras e hai la fortuna di imbatterti in una delle poche donne che ancora indossano il costume completo, con buona probabilità la trovi vestita così.
Il corpetto c'è, del resto era necessario, visto che non c'erano reggiseni, ma non si vede perché è coperto da su muccadoreddu 'e ananti. Questo è un fazzolettino da naso, bianco o bordato a colori, che si usava sempre nell'abbigliamento quotidiano, per proteggere la camicia. Come questa foto dimostra, si usava anche la domenica però non nelle feste più importanti quando, soprattutto is bagadias, dovevano mostrare i ricami della camicia; in questo caso si metteva sa perra 'e tzrugu, un fazzoletto, in genere di seta a quadri, piegato a stola e messo in modo da incorniciare il ricamo. Questa foggia si vede anche nelle sfilate mentre su muccadoreddu 'e ananti è portato solo da alcune anziane; infatti anche nell' "Enciclopedia" il costume giornaliero è stato presentato con ricamo a vista, cosa del tutto estranea all'uso comune. Spero di essermi spiegato, sennò chiedi ancora eh!
Tua nonna era di Cabras? che coincidenza, vedi! Non ti ha lasciato qualche pezzo di costume? Sarebbe un bel ricordo.
Saluti






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Cabras  ~  Messaggi: 443  ~  Membro dal: 25/08/2008  ~  Ultima visita: 20/07/2012 Torna all'inizio della Pagina
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