Forum Sardegna - Nuragici navigatori....o no???
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Nota Bene: La voragine di origine carsica chiamata "Su Sterru" nell'altopiano di Golgo in territorio del comune di Baunei è con i suoi 295m la più profonda in Europa ed è monumento naturale.



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Nuragico

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Inserito il - 19/01/2008 : 08:34:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
alfonso ha scritto:

A integrazione della mia risposta a Nuragico, posso suggerire la lettura di due testi recenti e facilmente reperibili nei quali puoi trovare l’analisi di praticamente tutti i rinvenimenti subacquei avvenuti sinora in Sardegna:
Mare sardum, merci mercati e scambi marittimi della Sardegna antica, a cura di A. Mastino, P.G. Spanu, R. Zucca, Carocci 2005
Con capitoli contenenti analisi sulle rotte, le navi, i porti e un catalogo quasi completo dei rinvenimenti, oltre all’amplissima bibliografia sugli studi precedenti
Tharros felix 2, a cura di A. Mastino, P.G. Spanu, R. Zucca, Carocci 2006
Riporta i risultati delle indagini nell’area del Capo Mannu e di Su Pallosu (San Vero Milis) condotte dal corso di laurea in archeologia subacquea dell’Università di Sassari, sede di Oristano.


alfonso
alfonsostiglitz@libero.it



Caro alfonso, conosco bene chi ha scavato il relitto di sparghi, visto che ci lavoro da 6 anni, per quanto riguarda il libro l'ho già letto e ho notato che Momo Zucca dice le stesse identiche cose del libro la flotta Shardana, già dette in precedenza anche dalla Fulvia Lo Schiavo. Il Prof. Pianu dell'Università di Sassari ha portato a Siviglia la Scoperta fatta da Pisu e Muroni, La sua discussione alla conferenza internazionale, su cla del vino, ha rscosso molto sucesso nel mondo Archeologico.
Prof. Ugas e Prof. G. Lilliu confermano la teoria dei sardi navigatori, dell'esistenza di una flotta e di porti nuragici.
I porti fenici e romani, si sono solo sovrapposti a quelli precedenti.

Un cordiale Saluto da Nuragico.

" Un popolo che ha grandi monumenti ai quali ispirarsi, non morrà mai del tutto, e moribondo sorgerà a vita più tranquilla e vigorosa che mai"
NIEVO

"Ogni verità passa attraverso tre stadi: prima è ridicolizzata, poi violentemente ostacolata e infine è accettata come assolutamente evidente"
A. Schopenhauer







 Regione Estero  ~  Messaggi: 48  ~  Membro dal: 14/04/2006  ~  Ultima visita: 25/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

Nuragico

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Inserito il - 19/01/2008 : 12:03:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Analizziamo alcuni testi:

La flotta Shardana ed. PTM marzo 2004 pag.103
Mare Sardum Ed. Carocci giugno 2005 pag.127

La relazione di Momo Zucca riprede, comprese le virgole, ciò che è scritto a pag. 103 del testo sopra citato.
Più precisamente:

"Se anche venisse dimostrato che in Sardegna all’epoca non crescevano i cedri del Libano,non mancavano certamente i pini marittimi, le querce ed i cipressi o se pure non risultano giacimenti naturali di bitume non vi è difficoltà a presumere che venisse sostituito con resine naturali oppure che venisse commerciato entro grandi doli, attraverso una corrente di traffici parallelo a quella che ha fatto arrivare la zanna di elefante servita poi a ricavare un manico di pugnale del più tipico stile nuragico, ritrovato in fondo al pozzo della fortificazione di S. Antine di Genoni insieme alla statuetta di stile Siro-palestinese, con il collo ornati da una collana a tortiglione.
Non si è avuta la circostanza di ritrovare, finora, il documento insostituibile di un intero e ben conservato relitto navale come, per il Mediterraneo orientale, quello di Ulu Burum sulle coste meridionali della Turchia."

A pag. 130 Zucca analizza i tipi di nave, come fa Pisu da pag. 12 a 135.

Zucca afferma anche che la marineria sarda non è mai morta, vedi pag. 149 mosaico del foro delle corporazioni, dove è riportata una NAVIC - TURRITANI.

Da questo possiamo dedurre che prove della marineria Sarda ce ne sono tante.

Come le ancore, trovate nei fondali di Stintino e di porto rotondo.

Mi spiego meglio:

Rubens D’Oriano ( Archeologo subacqueo di Olbia) ha affermato, in una conferenza tenuta a Giardini Naxos, che un ancora da lui ritrovata nei fondali antistanti Porto Rotondo è Sarda. Perché è costruita con il granito locale, ed è decorata con nove line incise che ricordano il sistema di decorazione a pettine della ceramica locale tra bronzo medio e recente.

Per ora ti saluto nuragicamente


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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/01/2008 : 12:50:59  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Messaggio di adelasia


Ma insomma, eravamo un popolo di navigatori o il mare era un nostro nemico, come si sosteneva fino a poco tempo fa ????



Io credo che i Sardi antichi fossero navigatori, possedessero una flotta e sicuramente la sapessero usare. Le prove del mosaico delle corporazioni di Ostia sono tardive (dopo Cristo): loro già arrivarono via mare, almeno in uno dei primi apporti di popolazione. Avevano - non ho prove di ciò, ma è autoevidente - qualche cosa di più di coloro che erano rimasti indietro, nei siti che loro abbandonarono. Ma nutro forti dubbi sul fatto che essi fossero padroni del mare, come qualcuno lascia intendere. La talassocrazia presuppone prima di tutto una grande ricchezza, con dovizia di mezzi i più svariati, che lasciano qualche traccia di sé.. Non mi sembra, questo, il caso della Sardegna.
Che ne pensate?
Maurizio.







 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Nuragico

Nuovo Utente



Inserito il - 19/01/2008 : 16:39:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Messaggio di adelasia


Ma insomma, eravamo un popolo di navigatori o il mare era un nostro nemico, come si sosteneva fino a poco tempo fa ????



Io credo che i Sardi antichi fossero navigatori, possedessero una flotta e sicuramente la sapessero usare. Le prove del mosaico delle corporazioni di Ostia sono tardive (dopo Cristo): loro già arrivarono via mare, almeno in uno dei primi apporti di popolazione. Avevano - non ho prove di ciò, ma è autoevidente - qualche cosa di più di coloro che erano rimasti indietro, nei siti che loro abbandonarono. Ma nutro forti dubbi sul fatto che essi fossero padroni del mare, come qualcuno lascia intendere. La talassocrazia presuppone prima di tutto una grande ricchezza, con dovizia di mezzi i più svariati, che lasciano qualche traccia di sé.. Non mi sembra, questo, il caso della Sardegna.
Che ne pensate?
Maurizio.

Ciao, io credo che non avessero il dominio del mare, ma un ruolo fondamentale nelle navigazioni antiche del Mediterraneo.
Mar Tirreno vuol dire, mare dei Tirreni, dei tirsenoi o meglio dei costruttori di torri. Il Popolo Sardo era un popolo di costruttori di torri.
Non 7-8000 ma molti di più, se prendiamo i censimenti fatti in alcune zone, vediamo che risultano 10 - 20 nuraghi, mentre in realtà ne abbiamo 50-100, tutti documentati e fotografati.

Per quanto riguarda l'Ossidiana, le analisi dimostrano che essa E' del Monte Arci, ed è stata trovata nel Sud della Liguria, Nella valle del Rodano e alle Baleari. Inoltre le analisi ci fanno sapere che risale al 5-4° Millennio A.C.

Vedere le relazioni del convegno sulla diffusione dell'Ossidiana del Monte Arci nel Merditerraneo. Svoltosi a Pau il 17 dicembre del 2005.

Dunque non proviene da altri giacimenti come Pantelleria, ma dal Monte arci, in quel periodo in Sardegna c'erano solo i Sardi, sino a prova contraria, i Fenici, primo popolo arrivato in Sardegna, arrivò solo intorno al 900 a.C.
Al convegno a partecipato anche l'Università agli studi di Cagliari.

Prof. Enrico Atzeni, Prof.ssa Giuseppa Tanda, Dott. Carlo Lugliè, Dott. Vincenzo Santoni.

Inoltre bastio aspettare gli atti della Prima conferenza Internazionale Tenutasi a Tortolì,
Dove hanno partecipato l'archeologo Greco Francese Pierre Guy Vansis Stephanopoulos ( Ha scavato in 17 paesi del mondo e ha condotto ricerche archeologiche subacque per lk'universita di Lion e la sorbonne III)
Il Comandante di Lungo Corso Gian Giacomo Pisu ( Presidente Onorario dell'Accademia dei Nuraghi)
Il Dott. Barbieri del comitato scientifico del parco della Nurra ( Biologo marino e ricercatore)

Eugenio Muroni Sub della soprintendenza di SS e NU ( Ha scavato anche a spargi)

Prof. Cabizza Fisico, matematico ( archeoastronomo).

Nella conferenza si è aprlato della diffusione dell'ossidiana e di come siano stati i Sardi a portarla in giro nel Mediterraneo.

Saluti Nuragico





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Nuragico

Nuovo Utente



Inserito il - 19/01/2008 : 16:53:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Alfonso, tornando sulle tue asserzioni sul livello del Mare, ho voluto estrapolare dal lavoro del Gruppo la flotta shardana e civiltà scomparse un imporatante ricerca sulle variazioni eustatiche.
1° per dimostrare che non parlo giusto per parlare, ma parlo dopo aver visionato le ricerche. Purtroppo non riesco ad inserire i grafici in questo forum, ma il livello del mare, o meglio, la sua variazione alla fine dell'età del bronzo, coincide con quella palesata dal Pisu e dal Carta Raspi. A dirlo sono autorevoli geologi, se mi spiegate come si inseriscono le tabelle le inserisco, in modo che possiamo condividerle.
Per ora accontentatevi dello scritto.
Come probabilmente già saprete il livello delle acque del mare non è stato sempre lo stesso nel corso dei milioni di anni, anzi più volte il livello del mare è sceso portando alla luce parecchi chilometri quadrati di superficie, e risalito sommergendoli nuovamente.
Queste variazioni prendono il nome di variazioni eustatiche del livello marino (dal geologo austriaco Suess nel 1906) e le velocità con cui queste variazioni si attuano si riflette in modo significativo sia sulla dinamica della sedimentazione sia sulle risultanti successioni stratigrafiche. Queste variazioni eustatiche sono ormai ben documentate ed accettate dagli studiosi ma rimangono ancora poco chiare le cause e il meccanismo con cui queste variazioni avvenivano. Vi sono molte teorie e ipotesi a riguardo, ma sostanzialmente sono riconducibili a due cause principali: una variazione del volume totale dell'acqua nei mari, o una variazione della capacità volumetrica dei bacini marini e quindi una variazione della loro forma.


















La prima ipotesi sembra quella più probabile anche se possono avere agito contemporaneamente tutte e due le cause in questione. Nello schema accanto la curva dell'innalzamento marino dall'ultima glaciazione.
Variazioni della quantità di ghiacci, specialmente in Antartide e Groenlandia, devono corrispondere necessariamente a variazioni del livello marino che si abbasserà quando i ghiacci aumentano e si alzerà quando questi si sciolgono, come avviene tutt'ora nei fiumi che hanno le piene stagionali a causa dello scioglimento dei ghiacci sulle montagne. Secondo alcuni calcoli la fusione totale dei ghiacci presenti nelle calotte polari provocherebbe un innalzamento del livello marino di circa 70 metri, ma l'abbassamento del fondo oceanico, a causa del maggior contenuto d'acqua, e quindi di peso, (chiamato abbassamento isostatico vedi isostasia) compenserebbe in parte l'innalzamento portandolo intorno ai 55 metri.




Secondo Donovan e Jones (1979) la variazione che si avrebbe da una fase di completa assenza dei ghiacci ad una fase di massima estensione delle calotte polari (nei periodi delle glaciazioni) provocherebbe uno sbalzo di circa 150 metri.















Accanto uno schema con le variazioni globali del livello marino: la curva tratteggiata mostra i grandi cicli (da Pitman 1978) mentre la curva continua mostra i cicli di secondo ordine; da notare in questi ultimi il graduale e lento aumento del livello marino a cui segue un brusco abbassamento. Adesso ci troviamo in un periodo nel quale il livello marino è ai suoi massimi e la quantità di ghiacci al suo minimo, infatti siamo in un'era interglaciale, ma circa 15-20.000 anni fa, durante l'ultima galciazione, chiamata Wurmiana (Wiscosiana nella letteratura nordamericana), il mare si trovava circa 100-120 metri più in basso, e questo è documentato dalla presenza di sedimenti che contengono molluschi di acqua salmastra, ooliti e torbe, tutte caratteristiche di ambiente litoraneo che si ritrovano circa 100 metri al di sotto del livello attuale dei mari. Inoltre è ormai assodato che durante il Miocene superiore il Mediterraneo rimase isolato dall'Oceano Atlantico e in parte si prosciugò come dimostrano gli enormi depositi evaporitici (vedi rocce sedimentarie).
Quindi si sono avute, nel corso dei millenni delle rapide sommersioni eustatiche (dette trasgressioni) seguite da delle emersioni (dette regressioni), che si suppone abbiano agito più lentamente delle trasgressioni, come è documentato durante la glaciazione del Pleistocene (circa 400.000 anni fa) durante la quale si sono avute delle fluttuazioni di 120-150 metri in meno di 10.000 anni, il che equivale ad un innalzamento di circa 1 centimetro all'anno.















Oltre a questa sono accertate anche altre glaciazioni: nel trado Precambriano (600 milioni di anni fa), nel Ordoviciano Superiore (circa 450 milioni di anni fa), e nel Carbonifero (350 milioni di anni fa).
È molto probabilmente da scartare l'ipotesi che queste variazioni fossero dovute ad un cambiamento della temperatura degli oceani, in quanto l'espansione termica dell'acqua è modesta e non giustifica le oscillazioni eustatiche di questa portata.
Nelle figure accanto gli effetti della trasgressione marina durante il Pliocene (A) e regressione marina durante il Pleistocene in contemporanea alla massima glaciazione (B) .
L'altra possibilità è quella che vede una modificazione dei profili dei bacini oceanici, cioè una variazione della capacità di contenere la medesima quantità di acqua.

Le cause portate per avvalorare questa ipotesi sono molte come la caduta di un enorme meteorite, una variazione del volume delle dorsali oceaniche, o un aumento del loro numero (vedi tettonica delle placche), accumuli sedimentari, cambiamenti di forma del pianeta e altri ancora.
Una potrebbe essere un accumulo, nei bacini oceanici, di notevoli quantità di sedimenti provenienti dall'erosione dei continenti che avrebbero innalzato il livello delle acque, ma vi sono dei punti che ostacolano questa teoria: anzitutto come abbiamo detto poco sopra, la crosta oceanica risponderebbe, ad un aumento del suo spessore, con un abbassamento isostatico nel mantello (vedi isostasia), annullando gran parte dello spessore apportato dai sedimenti. Accanto tipologia di subsidenza su crosta continentale.











Un'altra ragione è che contemporaneamente alla deposizione dei sedimenti sui fondali oceanici ci sarà, da qualche altra parte, un punto in cui questi sedimenti vengono portati alla luce (nelle zone di convergenza per esempio, vedi la tettonica delle placche). Anche se la sedimentazione fosse sufficiente ad annullare questi due processi, l'innalzamento che si avrebbe non sarebbe superiore ad 1 centimetro ogni 1000 anni.
Una delle cause più probabili potrebbe essere una variazione di volume delle dorsali oceaniche, che già occupano uno spazio rilevante (1,6X10 exp 8 Km cubi) che risulta essere più del 10% del volume delle acque oceaniche. Ma cosa ha innescato questa fluttuazioni delle dorsali? Alcuni ritengono che queste siano dovute al cambiamento del tasso di espansione e nella lunghezza della dorsale stessa.







Dalla geologia marina e dal paleomagnetismo sappiamo che la profondità a cui si trova il fondo oceanico dipende dalla sua età, ovvero dalla distanza dalla dorsale; la crosta oceanica infatti dopo essersi formata dalla dorsale si raffredda e quindi subisce una contrazione che si traduce in un aumento di densità e quindi in un maggiore sprofondamento nel mantello, cioè subisce una subsidenza da contrazione termica. Questo effetto sarebbe particolarmente accentuato nei primi 20-30 milioni di anni (curva di Sclater). Ne consegue che una maggiore velocità di creazione dei fondi oceanici causerà un "rigonfiamento" del fondo oceanico, poiché non avrà avuto il tempo di raffreddarsi, con un conseguente innalzamento del livello marino. Sulla base dell' ampiezza delle inversioni magnetiche del fondo oceanico (vedi magnetismo) è stato calcolato che nel Cretaceo superiore si è avuta una espansione accellerata con un conseguente innalzamento del mare di circa 300 metri.













Secondo uno studio (Pitman 1978) la variazione di volume delle dorsali produrrebbe delle
variazioni eustatiche tra i 300 e 500 metri, ma la velocità con cui queste avverrebbero è circa 3-4 ordini di grandezza inferiore a quelle prodotte dalle glaciazioni, con un incremento di circa 1 centimetro ogni 1000 anni e quindi molto più lentamente di quanto i dati della glaciazione del Pleistocene indicano.
Occorre mettere in evidenza anche che trasgressioni e regressioni locali del mare non sono provocate esclusivamente da variazioni eustatiche del livello del mare ma possono anche intervenire processi, come la quantità di sedimenti, o effetti di subsidenza crostale, o intensità dei processi marini che disperdono, selezionano, impediscono o causano la sedimentazione lungo i litoranei (vedi la morfologia delle coste); può accadere che mentre in un luogo si ha una regressione, in un altro si ha una trasgressione. Questi cambiamneti del livello eustatico sono ben documentabili in quanto i sedimenti assumeranno varie caratteristiche differenti a seconda se il livello marino stà aumentando o diminuendo.
Nello schema sopra le differenze di volume delle dorsali associate ad un differente tasso di espansione, sotto le diverse relazioni che intercorrono tra la sedimentazione e il livello eustatico del mare (da Weller 1960).


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kigula

Moderatore



Inserito il - 19/01/2008 : 17:38:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nuragico ha scritto:



Rubens D’Oriano ( Archeologo subacqueo di Olbia) ha affermato, in una conferenza tenuta a Giardini Naxos, che un ancora da lui ritrovata nei fondali antistanti Porto Rotondo è Sarda. Perché è costruita con il granito locale, ed è decorata con nove line incise che ricordano il sistema di decorazione a pettine della ceramica locale tra bronzo medio e recente.

Per ora ti saluto nuragicamente


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Quell'ancora l'ha pubblicata la Lo Schiavo, la inserii nella mia tesi di laurea sugli approdi nuragici della costa Nord-orientale.
Il granito sembra addirittura quello della cava di Porto Rotondo.






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 19/01/2008 : 17:58:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per quanto riguarda le variazioni del livello del mare molti dimenticano che bisogna considerare le situazioni localmente. L'innalzamento o abbassamento del livello del mare da soli non possono spiegare eventuali presenze di strutture sommerse. Bisogna considerare tutti i fenomeni che possono portare a cambiamenti della linea di costa.
Io ho visto che molti geomorfologi non concordano con i dati riportati da Pisu, troppo generalizzati e non basati sui sondaggi e studi fatti su varie zone dell'isola.
I sondaggi e gli studi geomorfologici fatti nella Sardegna Nordorientale qualche anno fa dalla facoltà di scienze dell'università di Sassari dimostrano una situazione ben diversa da altre parti della Sardegna e per l'età del Bronzo e del Ferro parlano di oscillazioni del livello del mare molto superiori ai citati 2 metri.






Modificato da - kigula in data 19/01/2008 18:00:03

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/01/2008 : 22:47:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

Per quanto riguarda le variazioni del livello del mare molti dimenticano che bisogna considerare le situazioni localmente. L'innalzamento o abbassamento del livello del mare da soli non possono spiegare eventuali presenze di strutture sommerse.

Io posso dire con certezza che fra Platamona e Castelsardo, a circa uno o due km dalla costa, a una decina di metri di profondità, c’è un villaggio sommerso. Passandoci sopra con la barca quando il mare è calmo e l’acqua limpida, si possono vedere le case (o quel che ne resta) e le stradine che lo percorrono.

Tzi bidimmu alla Torrese!






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Nuragico

Nuovo Utente



Inserito il - 20/01/2008 : 07:59:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

Per quanto riguarda le variazioni del livello del mare molti dimenticano che bisogna considerare le situazioni localmente. L'innalzamento o abbassamento del livello del mare da soli non possono spiegare eventuali presenze di strutture sommerse. Bisogna considerare tutti i fenomeni che possono portare a cambiamenti della linea di costa.
Io ho visto che molti geomorfologi non concordano con i dati riportati da Pisu, troppo generalizzati e non basati sui sondaggi e studi fatti su varie zone dell'isola.
I sondaggi e gli studi geomorfologici fatti nella Sardegna Nordorientale qualche anno fa dalla facoltà di scienze dell'università di Sassari dimostrano una situazione ben diversa da altre parti della Sardegna e per l'età del Bronzo e del Ferro parlano di oscillazioni del livello del mare molto superiori ai citati 2 metri.

Ciao Kigula, potresti postare la relazione o i link che la contengono?
Se la variazione è superiore ai 2 mt, cosa dobbiamo pensare di alcune strutture ritrovate sotto i 9-10 mt, di che periodo sono?

Grotta verde = 12 mt sotto il livello del mare ( L'amico Barbieri e altri sub che hanno scoperto la grotta fanno parte del nostro staff) di che periodo è?

Strada tra Porto Torres e La Marina di Sorso sotto i 10 mt. ( scoperta anche da gli amici della nave oceanografica della marina militare italiana) di che periodo è?

Questi ritrovamenti sono del Nord Sardegna.

Strutture a sa tuarredda Teulada 5-6 mt di profondità ( trovate dal Porcu) di che periodo sono?

Strutture nello stagno di Girasole 2,5 Mt sotto L.M. fatte di blocchi di basalto squadrati, a che porto appartengono?

Sarebbe interessante sapere perche a Nord le troviamo più a fondo e al Sud di Meno.

Potrei elencarne ancora ma per il momento mi fermo.

I geologi del nostro staff, concordano su un aspetto fondamentale, che è quello dell'inalzamento delle acque di 2,5 - 3 mt ( media) per il Sud Sardegna, 5-8 mt per il Nord Sardegna.

Buona Domenica







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Pier Paolo Saba
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 20/01/2008 : 12:32:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pier Paolo Saba Invia a Pier Paolo Saba un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi permetto di inserire almeno la parte introduttiva (Prologo) del mio libro... col quale sicuramente si solleveranno una ridda di polemiche, pro e contro le ipotesi presentate, tuttavia, le teorie esposte e minuziosamente citate nel corso dell'opera, non sono le mere speculazioni imposteci, spesso con arroganza, solo ed esclusivamente perché un "etichetta" pone alcuni più in alto di altri..... Ostegiando in questo modo la possibilità di esternare le ipotesi di un "POSSIBILISMO" che non deve essere negato a priori, perché ... "IPSE DIXIT"....

BUONA LETTURA.
.. Naturalmente aspetto commenti.


SARDEGNA
LA NUOVA ATLANTIDE

Dopo la catastrofe
Nuove ipotesi

di
Pier Paolo Saba


Prologo.

E' successo allora, quando l'immane catastrofe che aveva inghiottito Atlantide, che i superstiti che si trovavano disseminati per le terre da loro colonizzate non avendo più una patria, una terra verso la quale far rientro, se pur a malincuore, dovettero adattarsi alla convivenza con i popoli con i quali erano in contatto, per continuare ad imporre, con il loro fiero aspetto, la loro presenza ed egemonia.
Per loro, detentori di una civiltà millenaria che vantava una cultura talmente avanzata da che potevano vantare di aver permesso la nascita di altrettante civiltà, che ancor oggi sbalordiscono dato i reperti archeologici che si rinvengono disseminati in tutta l' Europa, in Africa, in Medio Oriente e nelle Americhe.
La scomparsa della terra natia, un dramma così inusitato tuttavia, non aveva scalfito troppo la dura scorza che ammantava queste Genti, anzi, rafforzò ed indurì il loro stato trasformandoli in invincibili guerrieri e la prova del loro valore in battaglia era decantato nel mondo di allora.
Sono trascorsi circa 12000 anni dalla catastrofe che aveva investito Atlantide, e da come illustrato nella cartina geografica, seguendo le rote commerciali e migratorie di questo popolo, li vediamo passare attraverso lo Stretto di Gibilterra ed entrare nel Mediterraneo dove nel bel mezzo, una terra, un isola immensa completamente ricoperta di verde, che mai avrebbero creduto di doverla ribattezzare col nome della loro terra natia -ATLANTIDE - la stessa di cui parla Platone nel “Crizia e nel Timeo” dove racconta della grave sciagura che aveva investito questa terra 9500 anni prima di lui.
Questo è quanto ci ha tramandato, infatti, sommando gli anni trascorsi da quel tragico evento fino ad oggi, notiamo che, complessivamente sono trascorsi 12000 anni.
Gli Atlantidi scampati alla catastrofe, già ebbero a conoscere la Sardegna, l'immensa Isola “Verde”dove erano approdati per i loro commerci secoli addietro, ignari che un giorno l'avrebbero ribattezzata col nome della loro patria, questa grandissima Isola che secondo Platone si trovava al di là delle Colonne d'Ercole, non era altro che la Sardegna; infatti i Greci, che muovendo con le loro navi alla ricerca dei metalli oltre il Mar Egeo, si trovarono di fronte a quelle che loro chiamarono le “Colonne d'Ercole” poste tra la Sicilia Nord Occidentale e l'odierna Tunisi... Oltre, l'ignoto, e lì, nel bel mezzo la Sardegna – ATLANTIDE.
Considerando le dimensioni che Platone attribuisce ad Atlantide, le stesse le rivediamo nella Sardegna di allora, essa era molto più grande rispetto ad oggi e l'attuale conformazione odierna è frutto di attività sismiche e telluriche oltre all'innalzamento del livello delle acque conseguente ad un maremoto che aveva investito la Sardegna circa 5000 anni fa, mentre altri terremoti si sono succeduti sino ad un assestamento definitivo dell'isola.
Nessuno poteva supporre che, la, nel grande mare che si estendeva oltre le Colonne d'Ercole, lì dove l'ignoto alimentava il terrore che impediva ai naviganti “Egei” di oltrepassare Le Colonne, esistesse una terra così estesa e rigogliosa quasi da sembrare un continente; questa era la “patria” di un popolo che già allora era in contatto con le grandi civiltà che si estendevano dal meridione all'occidente, sino all'estremo settentrione europeo, essi erano gli SHRD =*SHARDANA, tra l'altro menzionati proprio dagli Egizi, ed immortalati sul basamento dell'obelisco fatto erigere dal Faraone per commemorare la disfatta degli Ittiti ad opera dei “mercenari (?)” Shardana che insieme agli Egiziani, cacciarono, decimandoli, questo popolo invasore.

Gli SHRD, popolo di indomiti guerrieri, erano chiamati anche il “popolo del mare”, abili navigatori che estendevano i loro confini commerciali dall'Egitto alla Libia, Algeria, Marocco, Spagna e Francia e Irlanda, e presso tutte le terre sull'estremo Mar Baltico, Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia, approdando finanche in Inghilterra e Germania, da dove si spinsero via terra, alla conquista pacifica (non sempre) delle terre nordiche, dalle quali calarono gradualmente sino in Grecia, poi, al Mar Nero ed al Caspio, da che, scesero sino in Iran penetrando in area Mesopotamica e in Turchia, continuarono il loro percorso di conquista commerciale sino alle coste del Libano, rientrando poi in Egitto, ed infine alla loro Sardegna, “LA NUOVA ATLANTIDE”.
Tutti questi popoli, queste genti, già le conoscevano ma non sapevano assolutamente nulla delle loro origini... erano il popolo del mare, gli SHRD; essi comparivano e sparivano quasi senza lasciare tracce, ed era possibile trovarli da nord a sud e contemporaneamente ad est e ad ovest, come se avessero il dono dell'ubiquità. Essi erano da per tutto, ma: Come mai non avevano ancora varcato le Colonne d'Ercole? Come mai non avevano ancora “visitato” le terre sull'Egeo?
Ecco la semplice risposta:
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, in esso, la ragione è ovvia, gli SHRD percorrevano a ritroso la rotta che li aveva portati nel Grande Mare Interno come avevano già fatto dalla prima volta che scoprirono questa meravigliosa Isola, seguivano dunque, un itinerario costiero che li avrebbe portati lì, dove i fratelli, conterranei ATANTIDEI, avevano già posto radice; terre queste dove apportare nuovi materiali e manufatti, insomma tutto ciò che potesse essere una “novità”, ad esempio: l' Ossidiana (l'oro nero), Rame, Stagno e Bronzo, Piombo e Argento, oltre alle preziose stoffe tinte di porpora.
L'Argento e l'Ossidiana erano tenuti in particolare considerazione dagli Egizi, e l'Argento era usato dai Sacerdoti dei Templi per lo splendore simile alla Luna, da porre in contrapposizione all'oro cui disponevano in grande quantità, di ossidiana erano fatti gli occhi degli Dei; era chiaro quindi, che tutto ciò che era “nuovo”era possibile esportarlo ovunque, la, dove tali materiali preziosi non fossero conosciuti.
Durante i loro viaggi commerciali rincontravano di volta in volta i “loro fratelli”, i conterranei di Atlantide, quella stessa prima dell'immane catastrofe, ritrovarsi facilitava i rapporti di scambio e permetteva di raccogliere informazioni sui popoli confinanti nell'ipotesi di ulteriori scambi.
Con questi fratelli intrattenevano ottimi rapporti, considerando i ritrovamenti di manufatti Sardi un po' ovunque si recassero, tuttavia da scaltri mercanti non ebbero mai a raccontare della loro provenienza ed ubicazione, nel certo timore di possibili invasioni di genti che bramavano i raffinati prodotti ed i materiali da loro esportati.

SHRD : GRANDI COSTRUTTORI E MARINAI

Intanto li abbiamo già visti peregrinare per tutto il mondo allora conosciuto dove incontravano continuamente genti provenienti da Atlantide, stabilitisi secoli addietro in quelle regioni già citate.
Gli Atlantidi, in origine, già detentori di un elevato grado di cultura, dettero origine a grandiose civiltà come quella Assiro Babilonese aiutando gli autoctoni in un processo straordinario nell'evoluzione; la loro maestria per esempio, quali costruttori, è tuttora visibile nei Nuraghi in Sardegna in Corsica ed in Sicilia nelle isole Lipari, queste costruzioni uniche nel loro genere le ritroviamo pressoché identiche a Tirinto e a Gerico comparativamente all'arte architettonica nuragica così come nelle Tolos, esempi emblematici di un arte costruttiva che ha sfidato sismi, terremoti e l'inesorabile trascorrere dei millenni lasciandoli pressoché inalterati.

Degli oltre 11000 Nuraghi disseminati in Sardegna, dei quali si conservano le tracce delle fondamenta, non va dimenticato, a scanso di equivoci, che questi sono stati smontati (nella maggior parte dei casi) quando venne promulgata la legge sulle chiudende, e le pietre vennero utilizzate per racchiudere le proprietà private.
Un altra parte dei nuraghi erano stati abbattuti dai Romani nel tentativo di “stanare” coloro che vi si erano rifugiati durante l'occupazione nel 236/231 a.C.
Non va dimenticato inoltre, che centinaia di nuraghi, oltre ai7000 evidenti, sono ancora da scavare e da questi siti emergeranno altre mirabili regie oltre a quella di Barumini ed Orroli.

L'alta competenza costruttiva degli SHRD, che li vede mirabili ingegneri in grado di calcolare la staticità di queste possenti costruzioni, è attestata dall'Architetto Francesco Giarrizzu, Accademico de Lincei che, testualmente dice:

< Propriamente dicasi Nuraghe, tale costruzione architettonica che rispetti dei parametri essenziali in rapporto alla costruzione stessa, dove la base è di precise dimensioni rispetto all'altezza che si vuole erigere. (Accademia dei Lincei – 1919/1923) >

Vedasi inoltre, del Dott. Ercole Contu, -”NUR – Architettura dei Nuraghi” Ed. Cariplo.

Questa parte introduttiva, estremamente necessaria allo sviluppo del presente saggio, ricalcando per capitoli specifici le argomentazioni in prologo, ci aiuteranno a meglio comprendere quanto segue sull'affascinante storia di Atlantide e del suo popolo di naviganti e guerrieri.

Dalle origini, raccontate da Platone, seguiremo le vicende che hanno interessato questo popolo, del quale, gradualmente, riaffiorano le antiche radici. seguendone le tracce li troveremo sia in Medio Oriente che nelle Americhe, sfatando così, il mito Europeo Centrico, che vuole Atlantide dislocata in luoghi diversi volta per volta.

**L'opera di Platone e' un insieme di dialoghi costruiti su persone del suo tempo, personaggi di
estrazione sociale varia, con i quali il pensatore greco cerca idealmente di visualizzare il suo
stato perfetto, abitato e vissuto dai suoi cittadini perfetti. Dopo aver passato in rassegna Dei e
idee, leggi, usi e costumi, ricordi e leggende, tradizioni e miti, al filosofo greco si presentano
ancora varie necessita' prima di completare l'idea letteraria. In particolare i personaggi del
"Timeo" e del "Critia", i dialoghi che ci interessano, si accingono a idealizzare e creare
verbalmente uomini e donne che vivano e, se necessario, difendano in guerra lo stato
platonico costruito nelle opere precedenti. Ma questi due testi nascondono in se' un segreto
impossibile, il ricordo di un'isola, di un tempo e di una civiltà' oltre ogni aspettativa.
Rimandando al testo originale per una completa lettura noi riportiamo gli scritti in questione
nella poche frasi che riguardano la struttura dell'isola di Atlantide, ponendo la nostra
maggiore attenzione alle sue sole caratteristiche geografiche di dimensione e posizione.
Cosi' Platone racconta nel Timeo che l'antico regno di Atlantide:
“...volendo invadere queste terre muovendo da fuori dell'Oceano Atlantico. Questo mare era
allora navigabile, ed aveva un'isola davanti a quella bocca, che si chiama come voi dite,
Colonne d'Ercole. L'isola era più grande della Libia e dell'Asia riunite e i naviganti di allora
potevano passare da quella alle altre isole e dalle isole a tutto il continente opposto, che
costeggiava quel vero mare. Perché' tutto questo mare, che sta di qua' della bocca che ho
detto, sembra un porto con l'ingresso stretto, ma l'altro potresti giustamente chiamarlo un
vero mare, e la terra, che per intero l'abbraccia, un vero continente....”
E nel Critia Platone aggiunge appena :

“... dell'isola di Atlantide che, come dicemmo, un tempo era maggiore della Libia e dell'Asia,
mentre ora, sommersa dai terremoti, e' fango impraticabile ...”,
e ancora si segnala fino a dove giungeva l'influenza del regno atlantico:
“... imperando sulle genti di qua', come anche prima fu detto, fino all'Egitto e alla Tirrenia ...”**
(vedi rif. Andrea Mangolini)

La ritroviamo nell'Egeo a SANTORINI o in SICILIA, altri la pongono al largo della Cornovaglia... ma, sempre solo ed esclusivamente nel Mondo Orientale Europeo, rispetto alle Americhe.

Nell'America Centrale (Golfo del Mexico) ed in quella del Sud, dalle vestigia degli Aztechi, Maya e Incas, leggeremo le leggende che ci riportano ad Atlantide, ma le stesse le ritroviamo nei racconti delle popolazioni sulla Cordigliera delle Ande, (vedi) Machu Picchu, Nazca, etc.

Altre testimonianze sbalorditive ed altrettanto straordinarie, ci portano indietro alle grotte di Burrows, dove sono state rinvenute testimonianze scioccanti a conferma della presenza in terra Americana dei Cananei = Fenici = SHRD = SHARDANA.

Visiteremo le Grotte di Lascaux (Francia), di Altamira, in Spagna, dove, su petroglifi e dipinti sulle pareti troviamo rappresentati esseri non propriamente terrestri; mille altre intriganti ed affascinanti storie le vivremo in Egitto in Mesopotamia ed in Anatolia (Turchia), oltre che nel mondo Egeo e Mediterraneo- Tirrenico (Celtico Etrusco), ed in SARDEGNA.

A questo punto non mi rimane che augurare a tutti gli appassionati lettori,...
Buon viaggio con gli SHRD!



SHRD.







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Olbia  ~  Messaggi: 518  ~  Membro dal: 17/09/2007  ~  Ultima visita: 05/11/2010 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 21/01/2008 : 19:37:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nuragico ha scritto:

kigula ha scritto:

Per quanto riguarda le variazioni del livello del mare molti dimenticano che bisogna considerare le situazioni localmente. L'innalzamento o abbassamento del livello del mare da soli non possono spiegare eventuali presenze di strutture sommerse. Bisogna considerare tutti i fenomeni che possono portare a cambiamenti della linea di costa.
Io ho visto che molti geomorfologi non concordano con i dati riportati da Pisu, troppo generalizzati e non basati sui sondaggi e studi fatti su varie zone dell'isola.
I sondaggi e gli studi geomorfologici fatti nella Sardegna Nordorientale qualche anno fa dalla facoltà di scienze dell'università di Sassari dimostrano una situazione ben diversa da altre parti della Sardegna e per l'età del Bronzo e del Ferro parlano di oscillazioni del livello del mare molto superiori ai citati 2 metri.

Ciao Kigula, potresti postare la relazione o i link che la contengono?
Se la variazione è superiore ai 2 mt, cosa dobbiamo pensare di alcune strutture ritrovate sotto i 9-10 mt, di che periodo sono?

Grotta verde = 12 mt sotto il livello del mare ( L'amico Barbieri e altri sub che hanno scoperto la grotta fanno parte del nostro staff) di che periodo è?

Strada tra Porto Torres e La Marina di Sorso sotto i 10 mt. ( scoperta anche da gli amici della nave oceanografica della marina militare italiana) di che periodo è?

Questi ritrovamenti sono del Nord Sardegna.

Strutture a sa tuarredda Teulada 5-6 mt di profondità ( trovate dal Porcu) di che periodo sono?

Strutture nello stagno di Girasole 2,5 Mt sotto L.M. fatte di blocchi di basalto squadrati, a che porto appartengono?

Sarebbe interessante sapere perche a Nord le troviamo più a fondo e al Sud di Meno.

Potrei elencarne ancora ma per il momento mi fermo.

I geologi del nostro staff, concordano su un aspetto fondamentale, che è quello dell'inalzamento delle acque di 2,5 - 3 mt ( media) per il Sud Sardegna, 5-8 mt per il Nord Sardegna.

Buona Domenica







" Un popolo che ha grandi monumenti ai quali ispirarsi, non morrà mai del tutto, e moribondo sorgerà a vita più tranquilla e vigorosa che mai"
NIEVO

"Ogni verità passa attraverso tre stadi: prima è ridicolizzata, poi violentemente ostacolata e infine è accettata come assolutamente evidente"
A. Schopenhauer



Purtroppo non ho gli articoli nè la tesi di laurea (credo ormai pubblicata o in via di pubblicazione) sullo studio che ho citato. Quando rientro a casa vedo cosa posso inserire.
Gli studi son per gran parte del Prof. Ginesu dell'università di Sassari.
In ogni caso per il nord Sardegna i dati dello studio concordano con quelli dei geologi del vostro staff se ti riferisci all'età del Bronzo e primo Ferro.
Le differenze riscontrabili nelle varie zone dell'isola per periodi coevi indicano che le variazioni della morfologia costiera, con inabissamento o emersione di certe aree, non son dovute solo alle variazioni del livello del mare ma anche a fenomeni geologici locali.
Le strutture di cui parli possono essere di diversi periodi o persino coeve, sarebbero da studiare in maniera più approfondita (a parte il sito di Grotta Verde che mi pare sia stato già studiato e pubblicato per buona parte).






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Nuragico

Nuovo Utente



Inserito il - 22/01/2008 : 21:25:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

Nuragico ha scritto:

kigula ha scritto:

Per quanto riguarda le variazioni del livello del mare molti dimenticano che bisogna considerare le situazioni localmente. L'innalzamento o abbassamento del livello del mare da soli non possono spiegare eventuali presenze di strutture sommerse. Bisogna considerare tutti i fenomeni che possono portare a cambiamenti della linea di costa.
Io ho visto che molti geomorfologi non concordano con i dati riportati da Pisu, troppo generalizzati e non basati sui sondaggi e studi fatti su varie zone dell'isola.
I sondaggi e gli studi geomorfologici fatti nella Sardegna Nordorientale qualche anno fa dalla facoltà di scienze dell'università di Sassari dimostrano una situazione ben diversa da altre parti della Sardegna e per l'età del Bronzo e del Ferro parlano di oscillazioni del livello del mare molto superiori ai citati 2 metri.

Ciao Kigula, potresti postare la relazione o i link che la contengono?
Se la variazione è superiore ai 2 mt, cosa dobbiamo pensare di alcune strutture ritrovate sotto i 9-10 mt, di che periodo sono?

Grotta verde = 12 mt sotto il livello del mare ( L'amico Barbieri e altri sub che hanno scoperto la grotta fanno parte del nostro staff) di che periodo è?

Strada tra Porto Torres e La Marina di Sorso sotto i 10 mt. ( scoperta anche da gli amici della nave oceanografica della marina militare italiana) di che periodo è?

Questi ritrovamenti sono del Nord Sardegna.

Strutture a sa tuarredda Teulada 5-6 mt di profondità ( trovate dal Porcu) di che periodo sono?

Strutture nello stagno di Girasole 2,5 Mt sotto L.M. fatte di blocchi di basalto squadrati, a che porto appartengono?

Sarebbe interessante sapere perche a Nord le troviamo più a fondo e al Sud di Meno.

Potrei elencarne ancora ma per il momento mi fermo.

I geologi del nostro staff, concordano su un aspetto fondamentale, che è quello dell'inalzamento delle acque di 2,5 - 3 mt ( media) per il Sud Sardegna, 5-8 mt per il Nord Sardegna.

Buona Domenica







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NIEVO

"Ogni verità passa attraverso tre stadi: prima è ridicolizzata, poi violentemente ostacolata e infine è accettata come assolutamente evidente"
A. Schopenhauer



Purtroppo non ho gli articoli nè la tesi di laurea (credo ormai pubblicata o in via di pubblicazione) sullo studio che ho citato. Quando rientro a casa vedo cosa posso inserire.
Gli studi son per gran parte del Prof. Ginesu dell'università di Sassari.
In ogni caso per il nord Sardegna i dati dello studio concordano con quelli dei geologi del vostro staff se ti riferisci all'età del Bronzo e primo Ferro.
Le differenze riscontrabili nelle varie zone dell'isola per periodi coevi indicano che le variazioni della morfologia costiera, con inabissamento o emersione di certe aree, non son dovute solo alle variazioni del livello del mare ma anche a fenomeni geologici locali.
Le strutture di cui parli possono essere di diversi periodi o persino coeve, sarebbero da studiare in maniera più approfondita (a parte il sito di Grotta Verde che mi pare sia stato già studiato e pubblicato per buona parte).


Grazie sei sempre molto gentile, appena ricevo dagli amici dell'accademia dei lincei, un resoconto su lo tzunami dell'età del bronzo, lo posto, ora ti saluto cordialmente Nuragico

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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/01/2008 : 23:34:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
X Kigula
Fenomeni geologici locali........
Intendi bradisismo??? Di che entità?
T.







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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 24/01/2008 : 15:11:47  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Aspetto con molta curiosità il resoconto sullo "tzunami dell'età del bronzo" che avrebbe autori nell'Accademia dei Lincei.
Io non ne ho notizia e non ci credo, ma - posto di fronte ad argomenti convincenti - potrei anche cambiare idea.
Credo che il cambiamento della profondità dei fondali, nel Mediterraneo, non stupisca nessuno, pur essendo dato da fenomeni che meritano gli studi interessanti effettuati su di essi.
Ma i cambiamenti "drammatici" non sono così recenti. Hanno interessato il Mediterraneo nel suo insieme, oppure porzioni di esso (vedi mar Nero), ma molto prima dell'età del bronzo.
E, comunque, siamo ormai abbondantemente fuori tema, circa i navigatori Sardi, no?
Maurizio Feo







 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Nuragico

Nuovo Utente



Inserito il - 25/01/2008 : 20:58:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragico Invia a Nuragico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ricevo dal gruppo La Flotta Shardana e giro, se la cosa può interessarvi, man mano che verranno postati sul gruppo li posto anche qua.
Saluti da Nuragico, E Fatemi Sapere.

"Ciao Ragazzi, i resoconti dell'accademia sono pronti, ma occupano 300
Mb di memoria e non so come postarli.
Per ora vi posto i curriculum dei relatori, e man mano che andiamo
avanti poserò anche le relazioni di ogniuno di Loro.
Gian Giacomo Pisu

Seguono:
Note biografiche e curriculum del Comandante GianGiacomo Pisu
( Autore dei Best Seller di archeologia sperimentale nautica:
La Flotta Shardana Storia, tecnica, mito e rotte ( PTM Editrice 5
edizioni 2004)
I Porti Nuragici e Shardana. Strategia portuale, meteorologia,
storia, tecnica e relitti ( PTM editrice 3 edizioni , 2005)

Note Biografiche e curriculum del Prof. Gian Nicola Cabizza
Note Biografiche e curriculum del Prof. Roberto Barbieri
Note Biografiche e curriculum del Prof. Pierre Guy Vansis Stephanopoulos
Note Biografiche e curriculum del Subacqueo Eugenio Muroni.

" Un popolo che ha grandi monumenti ai quali ispirarsi, non morrà mai del tutto, e moribondo sorgerà a vita più tranquilla e vigorosa che mai"
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Modificato da - Adelasia in data 27/01/2008 11:11:15

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