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shardanaleo
Utente Attivo
  

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Inserito il - 28/10/2007 : 16:16:35
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Prendendo con le pinze quanto scrivi... volgio credere che non stai BRULLANDO... sai, un sardo che non sa come si chiamano i SONOS DE KANNA sardi che somigliano alle cornamuse.... mi dà il sospetto che stai appunto BRULLANDO! ... Detto questo, i sonos de kanna sardi sono le LAUNEDHAS, mentre i sonos de canna scozzesi non sono le cornamuse, ma le triple pipes da cui le cornamuse derivano. Uguali alle nostr Launeddhas (presenti anche in Egitto). SPARTANI? Forse shardana no, ma DISCENDENTI DAI TJEKKER di DOR (PALESTINA)... i Tjekker erano Popoli del Mare alleati dei SHARDANA. Una di quelle tribu composte da mercenari arrivate in palestina con Mose. Ecco perchè (hai visto il film 300?) ricordano tanto i shardana. Quanto all'america... se avrai pazienza..e secondo dove risiedi...  SHAR
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murta
Salottino
Utente Senior
   

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Inserito il - 28/10/2007 : 16:30:42
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| shardanaleo ha scritto:
Prendendo con le pinze quanto scrivi... volgio credere che non stai BRULLANDO... sai, un sardo che non sa come si chiamano i SONOS DE KANNA sardi che somigliano alle cornamuse.... mi dà il sospetto che stai appunto BRULLANDO! ... Detto questo, i sonos de kanna sardi sono le LAUNEDHAS, mentre i sonos de canna scozzesi non sono le cornamuse, ma le triple pipes da cui le cornamuse derivano. Uguali alle nostr Launeddhas (presenti anche in Egitto). SPARTANI? Forse shardana no, ma DISCENDENTI DAI TJEKKER di DOR (PALESTINA)... i Tjekker erano Popoli del Mare alleati dei SHARDANA. Una di quelle tribu composte da mercenari arrivate in palestina con Mose. Ecco perchè (hai visto il film 300?) ricordano tanto i shardana. Quanto all'america... se avrai pazienza..e secondo dove risiedi...  SHAR
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grazie per la delucidazioni è no non brullo. ma la frase: quanto all'america... se avrai pazienza..e secondo dove risiedi.... cosa vuol dire?sesi brullendi tui immoi.
sa murta
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EdoSardo
Utente Medio
 
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Inserito il - 28/10/2007 : 17:27:16
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Aspettiamo il libro di Gianni Ugas, per ora le sue certezze rimangono ipotesi, anche se saranno ben argomentate suppongo. Io so che sono decenni che parla di shardana, con qualche timida apparizione anche scritta...se ora è uscito allo scoperto in modo così netto vuol dire che ha trovato altri dati. Almeno mi auguro...altrimenti punto e a capo. Ma dire che ha faccia tosta e che scrive di shardana perchè sono usciti altri libri e prendendo spunti da questi è comico e non corrisponde a realtà, semmai è vero il contrario! Una cosa è certa: conosce le fonti le le traduce da solo, conosce bene anche i materiali e le architetture...anche se a volte esagera con le sue interpretazioni personali.
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shardanaleo
Utente Attivo
  

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Inserito il - 29/10/2007 : 08:46:06
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ha faccia tosta e che scrive di shardana perchè sono usciti altri libri e prendendo spunti da questi è comico e non corrisponde a realtà, semmai è vero il contrario!
Cioè gli altri avrebbero COPIATO DA UGAS che non ha mai pubblicato un libro sull'argomento (L'Alba dei nuraghes è uscito due anni fa...) ... Edo, Edo... siamo alle solite. Anche se capisco il tuo CORPORATIVISMO! ... Costa così tanto ammettere che in Sardinia (in Italia?) ci sono voluti due aPPASSIONATI e dilettanti che ahnno lavorato (a spese loro) tanti anni per arrivare a questo... ora si sale tranquillamente sul famoso carro. se lo dirà Ugas... va bene LUI SICURAMENTE avrà fatto RICERCHE SERIE --------
conosce le fonti le le traduce da solo, conosce bene anche i materiali e le architetture...
EH! SI! Bisogna essere ARCHEOLOGI per avere la VERITA in tasca... e lui lo NACQUE!... le altre scienze NON possono scrivere la Storia.. nenache chi studia la Scienza che usa quel Nome (Storia)... del resto sono PAROLE di Ugas:
La novità metodologica delle mie ricerche, condotte[u]da archeologo e non da storico,u] [/i] ...  ----
siamo al limite del ridicolo! Oltre che della presunzione. [/i][/i][/i]SHAR
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Modificato da - shardanaleo in data 29/10/2007 08:51:56 |
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alfonso
Utente Medio
 
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Inserito il - 29/10/2007 : 13:56:15
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Edosardo ha pienamente ragione, Ugas si occupa del problema da vari decenni e non da oggi e sono stati vari i suoi interventi. In campo scientifico il problema è dibattuto da molti autori e da tantissimi anni, per la Sardegna possiamo pensare, nel dopoguerra, agli interventi di Lilliu, di Gras e altri, per non parlare dei numerosi studi non sardi sull’argomento (tra l’altro ci sono studi di giovani ricercatori italiani proprio sulle fonti egiziane); non c’è anno che non esca qualcosa sia sui popoli del mare che sugli Shardana, ma certamente Ugas è quello che più di altri insiste sull’equiparazione Shardana Nuragici. Ovviamente ci muoviamo su ambiti scientifici e sull’applicazione di metodi scientifici con dati riscontrabili, di certa provenienza e ampiamente dibattuti; tutti elementi che, con tutto il rispetto, non troviamo nei libri di Frau e Melis, nei quali è evidente la scarsa dimestichezza con le fonti e, soprattutto, con il loro trattamento scientifico, nonché la poca conoscenza dei numerosissimi studi sull’argomento, soprattutto se recenti. Quanto alle tesi di Ugas, che conosco abbastanza bene, avendo letto quello che ha scritto negli anni e avendo sentito le sue opinioni direttamente, confesso di non condividerle. L’analisi diretta delle fonti (sono un orientalista e quindi ho qualche dimestichezza di esse) egiziane e ugaritiche porta la Sardegna molto lontano dagli Shardana [o più correttamente Sherdanu]. Dal 1800 a oggi nessuna delle prove addotte per l’identificazione Shardana-Nuragici ha retto alla prova dei fatti, ovviamente se analizzati scientificamente, a partire dagli oggetti egiziani ritrovati in Sardegna, riportati correttamente all’ambiente religioso e funerario fenicio-punico del I millennio, come evidente anche in tutti gli altri territorio di tale cultura (Sicilia, Nordafrica, Iberia). Quanto a el-Ahwat, con tutto il rispetto per Ugas, solo lui e Zertal sostengono la connessione con gli Shardana, visto che nessun elemento della fortezza, né strutture né reperti, riporta ad ambito nuragico né, tantomeno, shardana; tutti gli studiosi che si occupano dell’area (Finkelstein in testa), israeliani e non, hanno contestato l’interpretazione, dimostrando come si tratti di un normale centro fortificato della regione. Va detto che Zertal è opera come archeologo biblico di quelli, cioè, che partono dal testo biblico e vanno cercando sul terreno la conferma del testo, un metodo ormai totalmente abbandonato in ambito scientifico. Quindi aspettiamo il testo di Ugas per poi discutere le sue opinioni, con la speranza che le prove addotte siano più solide di quelle riportate nel suo ultimo libro. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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Adelasia
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Inserito il - 29/10/2007 : 16:16:22
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Mi pare che da qualche parte ne avessimo già parlato...ma così non fosse, riporto quanto scriveva Giovanni Ugas nel testo del 1989 sul Museo archeologico nazionale di Cagliari : ”Se, come è probabile, ai Sardi dell’isola si riferiscono i documenti epigrafici relativi agli Sherden, ora alleati, ora nemici degli Egiziani in diverse vicende comprese tra il 1289 a.c. e il 1193 a.C. (regni di Ramses II, Merneptah e Ramses III) , dovremmo necessariamente riconsiderare e rivalutare il ruolo che in questo periodo le genti nuragiche svolsero non solo come recettori, ma neanche come vettori nelle vicende politiche ed economiche dell’intero bacino del Mediterraneo. Nelle relazioni con il mondo esterno dovettero giocare un ruolo primario il naviglio sardo, a ben considerare la notizia di Festo relativa all’assalto dei pirati sardi all’isola di Creta…”
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 29/10/2007 : 20:41:45
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ecco riproposta la " vessata questio" sui nuragici navigatori o meno. Io penso che non lo siano stati e questa convinzione mi viene da alcuni testi che ho avuto occasione di leggere. Il fatto che i nuragici abbiano avuto la loro presenza all'interno della Sardegna per evitare le varie invasioni delle coste da un numero imprecisato di popoli è risaputo ( almeno spero e credo) Che vi siano stati popoli che sotto il nome di Shardana abbiano solcato i mari è possibile, anzi certo; ma, che questi popoli siano riconoscibili nei nuragici credo che ci sia da parlarci sopra parecchio. Poi..la storia non è come la matematica e ognuno può ricavarne le sue deduzioni che, in qualsiasi caso sono, per ora, di difficile contestazione. Sarebbe stato tutto più semplice se i N. avessero lasciato almeno qualcosa di scritto al riguardo. Siccome a scrivere sono stati gli altri si potrebbe prendere il tutto con beneficio di inventario. Le opinioni, nei tempi passati, non erano molto positive per la Sardegna. Se non erro anche Cicerone disse a tal proposito.." Quella maledetta terra dove anche il miele è amaro"...mah Giorgio
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 29/10/2007 : 20:43:00
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vedi..non ho letto la data e pensavo fosse recente...che tempi...
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alfonso
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Inserito il - 30/10/2007 : 08:05:06
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Che i nuragici navigassero è un dato di fatto, e non da oggi, ma questo è un problema assolutamente diverso da quello degli Shardana. Abbiamo sicuramente materiali nuragici fuori della Sardegna, sia nell'oceano (Huelva e Cadice) che nel Mediterraneo orientale (Creta), ma in ambiti e cronologie diverse da quelle Shardana. Mentre quello che tu, Tharros, riporti "Il fatto che i nuragici abbiano avuto la loro presenza all'interno della Sardegna per evitare le varie invasioni delle coste da un numero imprecisato di popoli è risaputo" non ha, in realtà, conferma nei dati archeologici, se non per periodi molto tardi, parliamo della seconda metà del primo millennio a.C., e ci sarebbe anche da discutere su questo. Prima (secondo millennio-inizi del primo) i nuragici abitano le coste e l'interno; anzi, possiamo dire che la più alta concentrazione di nuraghi, per parlare del periodo più noto, la troviamo nella penisola del Sinis e nella Nurra, oltre che negli altopiani centrali. Una realtà, quindi, molto diversa da quella che ogni tanto compare qui e là. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
alfonso
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Adelasia
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Inserito il - 02/11/2007 : 19:39:05
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| shardanaleo ha scritto:
"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II)
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Curiosità archeologica-letteraria: mentre ero in tutt'altre faccende affaccendata, ossia leggevo di letteratura e dintorni, mi sono imbattuta in una informazione che mi ha divertito e mi ha ributtato nei perigli dei nuragici navigatori e dei popoli del mare per poi ricondurmi al nostro Shardanaleo, in quanto la sua frase sui Shardana ribelli l'ho collegata alla scoperta ( mia...magari voi lo sapete) dell'esistenza di un libro intitolato "I Shardana dal cuore ribelle" , romanzo di una scrittrice di Benetutti, Gemina Fernando, pubblicato nel 1957. L'autrice (peraltro amica di Grazia Deledda) ricostruisce con la fantasia la vita nuragica... La notizia pertanto non nasconde una scoperta archeologica, ma mi ha divertito e quindi ho pensato riportarla. Mi si perdoni questa piccola divagazione sul tema...
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EdoSardo
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Inserito il - 02/11/2007 : 20:05:55
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Ma come, allora qualcuno ha parlato di shardana prima di Leonardo Melis? allora è vero ahahah! La Fernando almeno ha avuto la correttezza di pubblicarlo come romanzo! perdonate anche a me le 2 battute!
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shardanaleo
Utente Attivo
  

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Inserito il - 03/11/2007 : 10:05:53
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| EdoSardo ha scritto:
Ma come, allora qualcuno ha parlato di shardana prima di Leonardo Melis? allora è vero ahahah! La Fernando almeno ha avuto la correttezza di pubblicarlo come romanzo! perdonate anche a me le 2 battute!
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Si... prima di melis ne hanno parlato persino i TESTI EGIZI! ... il Carta Raspi... Pensate che prima di Dan Brown vi era qualcuno che aveva parlato dei... TEMPLARI! SHAR BATTUTACCIA anche la mia... continuiamo così? Giusto per sdrammatizzare un poco un forum che a volte diventa anche... troppo serioso... (colpa nostra)
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
 
    

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Inserito il - 03/11/2007 : 11:26:30
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Mi fa piacere vedere che la discussione è ripartita e che tutti sono rimasti sulle loro posizioni. A quanto pare Leo è più che convinto che i nuragici navigassero vento in poppa per i mari mediterranei. Vorrei qui riproporre un piccolo intervento che feci l' anno scorso riguardo ai nuragici. Voglia perdonarmi Leo se non sarà all'altezza delle sue cognizioni ma a me sembra se non molto corretto storicamente quantomeno fa sorridere.
I Nuragici
Non farò la storia dei Nuragici perché ci sarebbero da dire tante di quelle cose che un libro non basterebbe… ed infatti se ne sono stati scritti parecchi. Darò solo qualche informazione, più o meno utile, tanto per dare una vaga idea, molto vaga, con chi abbiamo a che fare. Io mi sono fatto l’idea che fossero un popolo di Pinocchi, comunque sia… Tutto quello che si poteva dire dei Nuragici è stato detto, o quantomeno quello che si “crede” di poter dire perchè il certo è relativo; di assolutamente certo è che hanno costruito i Nuraghe, che ci hanno abitato dentro. Ancora si discute se erano delle case, dei castelli delle torri di avvistamento. Se alcuni erano delle regge, se altri, soprattutto quelli ad una sola torre erano collegati fra di loro ecc. ecc. La cosa che più ha mandato in confusione è che questi tipi, chiunque fossero, non hanno lasciato nemmeno una riga scritta, una lista della spesa, un qualche documento, un manga, due parole di qualsiasi tipo non si sono trovate. Magari avevano una memoria da elefante, si ricordavano tutto, perché scriverlo. Oppure c’era tanta gente in giro che scriveva di tutto e di più e forse si sono detti: “perché scrivere anche noi” …lasciamolo fare agli altri. Un’altra teoria potrebbe essere che non parlavano neppure, si esprimevano a gesti e quindi cosa avrebbero potuto scrivere? O magari non c’erano maestri sardi, erano tutti del continente quindi inaffidabili. Me la vedo la faccia dell’archeologo che trova dipinti sui muri le mani che fanno le corna, il gesto dell’ombrello. La storia della Sardegna risale a molti millenni fa (forse 150.000) ma il periodo nuragico va dal 1700 AC al 600 DC nascita vita e decadenza comprese Un bel periodo di tempo nel quale anche Pinocchio avrebbe imparato a leggere. Ci sono 7.000 Nuraghe sparsi per la Sardegna, moltissimi sono ancora sotto terra. Quello che lascia perplessi è che hanno lasciato statuette in bronzo, dette “Bronzetti”, che raffiguravano persone, sia guerrieri che popolo comune, animali, navi e nuraghe (andate alla città dei musei di Cagliari), all’interno delle Domus de Janas ci sono schizzi di tori e altri animali. Hanno costruito i Nuraghe, che ad un’età di parecchi secoli, sono ancora in piedi, se pur con qualche acciacco; per costruirli hanno usato la chiave di volta, di conseguenza erano dei bravi architetti, imparando forse a loro spese con qualche pietrata sul cranio oppure sugli alluci…, hanno costruito l’altare di Monte d’Accodi vicino a Sassari. Ma neanche una parola… Un giorno sono andato al Nuraghe Appiu percorrendo una stradina che si dipartiva dalla costiera Alghero – Bosa. A parte la vista straordinaria verso Capo Caccia a Nord e verso capo Marargiu a sud, ho trovato una simpatica guida, un architetto, col quale passai quasi due ore, ero l’unico visitatore, e potei chiedere tutte quello che, se si va in visita guidata, farlo è un problema. In quel villaggio si tesseva, sono stati trovati semi che facevano pensare che ci fosse anche un frantoio per l’olio e sono anche state trovati arnesi di ossidiana. L’ossidiana si trovava sul Monte Arci, vicino ad Oristano, se era arrivata fino lì voleva dire che il commercio esisteva. Ora, dico io, un popolo come questo sembra davvero impossibile che non abbia mai scritto nulla. Da dove venivano è un altro mistero, forse dall’Italia in quanto si pensa che il mare fosse molto più basso e quindi il passaggio fra un isola o l’altra era più facile. Un’altra teoria li fa arrivare addirittura da Micene… e altro ancora. Sta di fatto che sembra in parte assodato che la Sardegna fosse abitata già 150.000 anni fa anche se si sta ancora discutendo se vi sia stato o no il Paleolitico. Per un periodo si parlo anche di Neo-eneolitico riguardante un periodo detto anche Clactoniano Se si pensa che nel periodo agostano in Sardegna ci vanno cani e gatti si ha più o meno fatto centro, ma quelli che sono arrivati in Sardegna prima dell’Aga Khan è tutto un altro paio di maniche. I Nuragici non sono scomparsi perché hanno finito i sassi per costruzione, ma semplicemente perché hanno dovuto adeguarsi ai tempi. La civiltà avanzava e si sa che quando a portarla ci sono di mezzo i Romani, non c’è trippa per gatti. Sicché da qualche parte hanno cominciato a smontare i nuraghi pezzo per pezzo per farne capanne. Probabilmente il villaggio nuragico di Serra e Orrios ( dalle parti di Dorgali) è uno dei risultati di questa nuovo periodo edilizio. Insomma, i Romani si sa, erano dei gran figli di buona donna. Quando se la presero con gli Etruschi, oltre ad averli sterminati, hanno anche raso al suolo tutto quello che avevano costruito quasi cancellandone la storia. In Sardegna è impossibile che abbiano fatto altrettanto. Magari erano diventati un po’ scansafatiche (Roma si sa è famosa…) e hanno lasciato in piedi i nuraghe con quel pò pò di pietre. Però non si sarebbero mai inoltrati in quella che loro chiamavano Barbaria e che adesso è la Barbagia e magari lì qualcosa si poteva trovare, qualcosa che non faccia pensare ad un popolo di illetterati ed analfabeti. Niente di niente. Molto altro ci sarebbe da dire su questa civiltà che ha lasciato i suoi segni sul territorio sardo in modo distinguibile più che in ogni altra parte d’Europa. Un monumento come Monte d’Accodi esiste solo in Sardegna e la sua forma ricalca molto quella degli Ziggurat di tipo sumerico. Per quanto riguarda i Nuraghe posso dire che ce ne sono di due diversi tipi, a parte il fatto che abbiano più o meno Torri. Il primo tipo è detto protonuraghe ed è a corridoio e per lo più non supera i 15/17 metri. L’altro, il Nuraghe a tronco di cono, può superare i 20 metri di altezza ed è circolare con stanze sovrapposte e scale ricavate all’interno delle mura perimetrali. Ma neanche due righe…mah… Una volta volevo fare uno scherzo: incidere su una pietra dei segni un po’ bislacchi e lasciarla in qualche sito archeologico. Forse, anzi probabilmente, non avrebbe funzionato, ma qualche sorpresa magari ci sarebbe stata! Pensiamo se oltre alla scrittura greca, cirillica, araba.. i geroglifici egizi, la cuneiforme e chi più ne ha più ne metta, si fosse anche potuto annoverare una scrittura sarda… La scrittura bronziforme. Poi ci sono le tombe dei giganti. Non c’era Polifemo in Sardegna ma la forma allungata sul dietro della Pietra ad esedra sembra un loculo per un tizio parecchio alto ma evidentemente molto magro (Vedere per credere). Sempre vicino a Dorgali ce né una, quella di S’Ena e Thomes non si paga per vederla, per ora, quindi approfittare. Dicono che la forma e il foro in basso della Pietra principale sia un simbolo fallico maschile e femminile. Non capisco perché in tutte le cose che stanno su dritte o hanno un buco ci si deva sempre vedere il sesso di mezzo. Magari il buco serviva solo per evitare che la tomba saltasse in aria a causa dei gas, o magari li facevano a pezzi e li buttavano dentro un pezzo alla volta. Oppure era il modo nuragico di giocare a calcio… Le domus de Janas sono tradotte letteralmente in “Case delle fate” ma erano delle tombe ipogeiche, quindi scavate nella roccia. Ce ne sono dappertutto ma sicuramente le più interessanti si trovano a Bonorva, chiamate “Tombe Ipogeiche Andrea Priu”, (qui i romani hanno lasciato le loro tracce) e anche ad Alghero, vicino a Fertilia intitolate a Angelo Ruju. Non male quelle vicine a S. Maria Navarrese. Quanto ai Nuraghe: Santu Antine ( tracce romane anche qui) a Torralba, Su Nuraxi a Barumini, Palmavera ad Alghero e Arrubiu ad Orroli per il resto basta girare. Ci sono poi i Templi a Pozzo che sembrano portare ad una specie di adorazione delle acque. Famosi quelli di S. Cristina a Paulilatino, di Su Tempiesu a Perfugas. Più o meno ho detto tutto. Saluti.
P.S. non prendete questa cosa per oro colato…(forse non serviva nemmeno dirlo)
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kigula
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Inserito il - 03/11/2007 : 11:59:07
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Secondo me non è bene mischiare l'età nuragica col neolitico e col paleolitico, le domus de janas coi nuraghi, i Nuragici coi Romani. La storia va analizzata pezzo per pezzo per poterla capire. La nostra abitudine a comparare per forza (se la scrittura ce l'avevano altre civiltà coeve perchè i Nuragici no?) non serve a molto. Perchè non proviamo a pensare che i Nuragici potevano essere diversi da altri popoli? L'uso della scrittura nella protostoria non era così fondamentale come la vediamo oggi. Certo era importante, ma molti popoli ne facevano tranquillamente a meno. La tua storiella fa sorridere, ma non credo che su i Nuragici sia stato detto tutto se ancora siamo qui a farci domande.
Gio
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 03/11/2007 : 12:16:48
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| kigula ha scritto:
Secondo me non è bene mischiare l'età nuragica col neolitico e col paleolitico, le domus de janas coi nuraghi, i Nuragici coi Romani. La storia va analizzata pezzo per pezzo per poterla capire. La nostra abitudine a comparare per forza (se la scrittura ce l'avevano altre civiltà coeve perchè i Nuragici no?) non serve a molto. Perchè non proviamo a pensare che i Nuragici potevano essere diversi da altri popoli? L'uso della scrittura nella protostoria non era così fondamentale come la vediamo oggi. Certo era importante, ma molti popoli ne facevano tranquillamente a meno. La tua storiella fa sorridere, ma non credo che su i Nuragici sia stato detto tutto se ancora siamo qui a farci domande.
Gio
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Come ho detto era solo un raccontino..ma non concordo sul fatto di non mescolare varie fasi storiche. Non sono uno storico ( gia c' è shardanaleo basta e avanza ) non lo voglio essere e voglio anche dire che una parte del fascino della sardegna deriva proprio dai sui piccoli misteri. Se restano tali poco male..
Thr.
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