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Nota Bene: La più antica attestazione delle launeddas ( il tipico strumento a tre canne della Sardegna) risale ad età nuragica.
Il notissimo "Suonatore Itifallico" ritrovato a Ittiri , oggi esposto al Museo Archeologico di Cagliari, infatti, suona un flauto a tre canne.
Questo fa presumere che i nuragici possedessero un sistema musicale che prevedeva l'accordo di tre note. Si pensi che il sistema musicale dei greci antichi accordava soltanto due note!



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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 23/10/2015 : 11:32:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buongiorno Gonariu
Bè, visto che tu continui a parlare della tua storia, ora ti faccio un “breve” accenno della mia storia “linguistica”, di cui non ho mai scritto nulla e di cui solo i miei parenti e qualche raro amico, sono a conoscenza (Potrei scrivere un libro ). La mia storia è un po’ simile alla tua, ma con qualche sostanziale differenza. Mi scuso in anticipo se sarà un po’ noioso.

Io il sardo (logudorese) l’ho imparato da quando sono nato. Mia madre era di un paese dell’Anglona ai confini con la Gallura, mio padre di un paese del Monte Acuto (oggi spesso chiamato impropriamente “Logudoro”!) vicino ad Ozieri, di cui era originario mio nonno paterno.
Parlavano tutti, e sempre, in sardo logudorese stretto: i miei nonni, miei zii, mia madre e mio padre. Io sono nato in Anglona, ma battezzato a Sassari dove ho sempre vissuto, tranne un breve periodo ad Ozieri, dove babbo ha lavorato per un anno, quando io avevo 3 – 4 anni (era direttore didattico) e dove aveva molti parenti. In questi paesi però i miei genitori ci andavano spesso e, in Estate, ci stavano anche mesi. Quindi, tutti parlavano in sardo, anche i bambini, ma io in italiano: vietato dire anche una sola parola in sardo! Quindi capivo perfettamente il logudorese come l’italiano, forse meglio, ma non potevo parlarlo! Io piccolino, non capivo proprio perché: loro sì e io no?! La cosa non mi convinceva, mi sembrava assurda e non mi piaceva. Qualche volta parlavo in sardo con mia nonna materna, di nascosto. A Sassari il sassarese l’ho imparato nella strada, dove allora i bambini andavano a giocare, tutto il giorno, e parlavano quasi tutti in sassarese. Si tornava a casa solo per mangiare e per dormire. Quindi ben presto, mi sono reso conto che, “stranamente”, il linguaggio parlato a Sassari era diverso da quello di mia madre e di mio padre. Da subito, ben prima dell’età scolare, ho cominciato a notare le differenze: questo assomiglia al sardo”, “questo assomiglia all’italiano”, “questo non è né italiano né sardo!” La pronuncia era molto simile al Logudorese di babbo e mamma, ma più accentuata. E non è tutto: In Anglona mio nonno avevano un’azienda agricola abbastanza grande: orti con ortolani, seminativi con contadini e pascoli col pastore. Mia nonna aveva un grande negozio, vendeva di tutto: dalle spezie al fucile. In pratica era un emporio da “Far West” e andavano a comprare anche da paesi più o meno vicini. Vendeva anche latte e latticini di sua produzione. Mi ricordo che la mattina presto, io piccolissimo (2-5 anni) venivo sempre svegliato dalle voci del pastore ogni giorno portava il latte alla latteria annessa al negozio. Mi colpiva il fatto che parlasse un dialetto diverso dal “nostro” (era di Orune). Notavo che era molto simile (e lo capivo perfettamente), ma aveva qualcosa di diverso, soprattutto era molto più duro e non pronunciava il suono “sth”, “sch” ecc come da noi. Avevo una zia originaria di Orosei, anche questa parlava un dialetto simile al nostro, ma più duro. Non mi piacevano, istintivamente preferivo il “nostro”. Bè, ho detto anche troppo e finisco qua a parlare della mia infanzia “linguistica”. Aggiungo che il logudorese l’ho imparato a parlarlo lo stesso, quando ero più grandicello e che la mia ragazza (oggi è mia moglie) era di Bosa e di lingua madre sarda e con lei , spesso, parlavo e parlo in sardo. Il mio interesse per l’origine della lingua sarda, quindi, è cominciato molto presto: da bambino, e la ricerca e lo studio, da quando ero un ragazzino di circa 15 / 16 anni.

Commentando un po’ il tuo post, devo dire che io non assocerei troppo il dialetto di Nuoro con quello di altri dialetti del circondario, in quanto lo trovo di un logudorese “classico”, anche se di una pronuncia più dura. Cioè non trovo molto aderente alla realtà definire “Nuorese” tutti i dialetti parlati nel circondario di Nuoro, in quanto, seppure appartenenti a sub varianti logudoresi, molti né differiscono notevolmente, come tu stesso lasci intendere da quanto scritto. Sarebbe quasi come definire “Sassarese” il dialetto parlato nei paesi vicini e spesso confinanti con Sassari: Ossi, Tissi, Usini, Sennori, Ittiri e tanti altri (Anglonese compreso o addirittura di tutta la Provincia) che sono in un raggio di 6 -15 km, ma di variante logudorese pura. Mentre, a ragione, fanno parte del Sassarese tutti i dialetti parlati nella zona costiera Nord occidentale della Sardegna (Alghero esclusa). Il confine orientale coincide quasi col fiume Coghinas, con una zona intermedia (Valledoria, Santa Maria Coghinas), poi comincia il gallurese, le cui differenze col sassarese sono minime e riguardano soprattutto la pronuncia (è più dolce e non hanno la ”sth”, “sch” ecc. tipiche del Sassarese e di una buona parte del Logudorese Settentrionale e Centro/Occidentale).
A nos intender luego
PS: anch’io ho fatto il Liceo Classico.






Modificato da - Turritano in data 23/10/2015 11:39:59

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 23/10/2015 : 14:02:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@gonariu: approfitto oggi per rispondere visto che sono in permesso speciale per dipendenti disabili; se hai tempo tu casomai tu prova a farti rimandare dal tuo amico quel formato di cui tu mi hai parlato, Poiché non sono sicura di riuscire a leggere l'ortografia campidanese in Pdf (non vorrei che la nuova versione di Acrobat che mi sono fatta installare non legga alcuni Pdf).
Ti ringrazio per l'informazione sulla ç.
Ci sentiamo!






 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 453  ~  Membro dal: 07/02/2015  ~  Ultima visita: 18/06/2023 Torna all'inizio della Pagina

Folkettara Dilettante

Utente Medio


Inserito il - 23/10/2015 : 14:30:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Folkettara Dilettante Invia a Folkettara Dilettante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@turritano: io (forse perché non sono di madrelingua sarda) trovo le vostre storie linguistiche (la tua e quella di Gonariu) tutt'altro che noiose; casomai leggerle mi è servito anche come spunto per districarmi in questo "labirinto linguistico" che è la lingua sarda. Non so se sia il caso di ri-raccontare il perché ho voluto concentrarmi soprattutto sulle macrovarianti che per me sono importanti, anche perché nel mio caso musica trad. e percorso linguistico vanno di pari passo... e poi sin dalle medie avevo sviluppato una passione "morbosa" per le lingue in genere, cosa che mi ha fatto arrivare fino alla laurea (contrariamente a ciò che volevano i parenti di mia madre, piuttosto "all'antica").
Forse tu ti domanderai come mai non ho ancora pensato di imparare anche il sassarese. Non è che io sia linguisticamente parlando "razzista", ma non ho mai avuto la possibilità di sentire canti "a chitterra" in sassarese (a parte alcune strofe "a trallallera" in cui si parla di "mashtru Pittinaddu), ma questo è un'eccezione). Mi diverte, comunque, molto come lingua soprattutto per l'uso di questi suoni che in italiano non ci sono.
saludos!
P.s. un'altra eccezione nel canto "a chitterra" è una "disisperada" cantata nella variante di Castelsardo.






 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 453  ~  Membro dal: 07/02/2015  ~  Ultima visita: 18/06/2023 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 23/10/2015 : 21:59:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Folkettara Dilettante
Tu dici: “Forse tu ti domanderai come mai non ho ancora pensato di imparare anche il sassarese”. E invece no, non mi è passata nemmanco per la mente una domanda simile. E sai perché? Dovresti averlo capito leggendo ciò che ho scritto più volte: il Sassarese è una variante marginale della lingua sarda, rispetto al Logudorese e al Campidanese, con notevoli influenze straniere (italiane) attraverso il Corso, quindi io pensavo che chi non sa proprio niente della Lingua Sarda, abbia tutto l’interesse ad imparare le varianti principali e più pure della nostra lingua. Ciò non toglie che il sassarese sia una variante interessante, relativamente molto “ricca” lessicamente e per la produzione di canzoni. Inoltre, si presta egregiamente ai canti a chitarra, tant’è vero che le sue canzoni sono quasi tutte cantate con accompagnamento a chittarra. È vero, ha quei suoni strani che sanno di esotico (“sch, “sth”, ecc) che non sono propri né del Gallurese né del Corso, ma sono comuni nel Logudorese Nord-Centro-Occidentale, in cui Sassari è incastonata.
Ti suggerisco solo alcuni nomi di cantanti e/o canzoni sassaresi: basta scriverli e vedrai quante canzoni in sassarese salteranno fuori in Youtube. Forse saranno quasi certamente incomprensibili per te, ma sicuramente te ne farai una idea abbastanza buona. Poi ci fai sapere.
Cantanti e/o autori: Giuseppe Manca, Giovannino Giordo, Ginetto Ruzzetta e tanti altri.
Canzoni: La mirinzana, Drommi drommi (Farendi in Turritana), Faccia di trudda, Sassari in Casthurina, Carraiolu di Ruseddu e cento altre
Saludos
Turritanu






Modificato da - Turritano in data 23/10/2015 22:01:55

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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 24/10/2015 : 23:24:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Gonariu ha scritto:

Buonasera Turritano,

rispondo solo stasera perché gli altri giorni mi sono fatto prendere da altre cose. Pienamente d'accordo con quanto dici sull'ortografia del sardo; ho trovato le regole ortografiche del Lepori nel suo dizionario Italiano-Sardo Campidanese che ho comprato a Cagliari alla fiera nell'ormai lontano Dicembre 1996 (sarà stato per la fiera Natale vista la data, ma a quanto pare non c'era solo "cosa da mangiare") , ne ho fatto un PDF che, se sei interessato, ti posso inviare per posta elettronica; penso che una volta letto sarai d'accordo con me. Per quanto riguarda la mia affermazione che "il campidanese è più uniforme del logudorese" devo dire che mi è capitato alcune volte di parlare in campidanese con ogliastrini capendoli senza problemi (io parlo il campidanese di Sanluri che fa parte della subvarietà occidentale), lo stesso non posso sempre dire per il logudorese, mentre capisco abbastanza bene quelli dei paesi nei dintorni di Orotelli (di cui parlo il dialetto) ma anche Orgosolo ed Oliena, qualche difficoltà ho avuto nel capire la parlata di Bosa e ancora di più quella di Gavoi ed Ollollai, mentre capisco bene quelli di Berchidda e Sindia. E' sensata anche la tua osservazione su Cagliari come centro di irradiazione del campidanese, ma io non sono un "addetto ai lavori", come ti ho detto, certe affermazioni le ho lette ma verificarle esula dalle mie competenze specifiche (ho studiato al liceo classico ma forse è troppo poco. Per il Campidano di Oristano ho letto che un tempo c'era anche la varietà detta "arborense" di cui restano solo alcune isole linguistiche (quali ? Dove ho letto ciò non lo diceva) in quanto il campidanese si sarebbe espanso verso Nord. L'arborense sarebbe il sardo della "Carta de Logu ? Non saprei. E' vero ciò che dici sul condaghe di San Pietro di Silki e sul logudorese antico, io l'ho regalato a mio padre e gli ho dato una sbirciata e si capiva abbastanza. Lo stesso non posso dire per il condaghe di Santa Maria di Bonarcado (dialetto arborense ?) che mi è capitato fra le mani nell'adolescenza ma ci avevo capito veramente poco. Per la storia della lingua sarda dopo la perdita dell'indipendenza mi vado a vedere il libro in due volumi "Sardegna lingua comunicazione letteratura" che non ho finito di leggere, adesso sono le 23 e fra poco mi corico, ma sicuramente è come dici tu; ho sentito che i sacerdoti allora predicavano i sardo durante la Messa e almeno una parte di queste prediche ci sarebbero arrivate (altro argomento che dovrei vedermi meglio).
Saludos e ìstami 'ene.




Buonasera Gonariu,

Fammi sapere se capisci queste due parlate :

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=22&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=interviste%26mtd=79%26mtdi=15%26lettera=p%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=25&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=interviste%26mtd=79%26mtdi=15%26lettera=n%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

Uno di questi due paesi è quello di mio padre.
In questi due paesi, parlano il logudorese settentrionale che Turritano conosce bene.
Le differenze tra le due parlate esistono mà sono veramente pocchissime ; in particolare a Nulvi dicono fudi quando a Ploaghe dicono fidi. I due paesi sono vicini.

Ecco due altre parlate di due paesi distanti da una cinquantina di chilometri tra loro mà senza le pronunce del Sardo settentrionale :

Un paese dove non ho parenti mà dove vado ogni volta che vengo in Sardegna (Pattada) :

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=22&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=interviste%26mtd=79%26mtdi=15%26lettera=p%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

e un'altro (Osilo) vicino a Sassari, che è l'unico paese della zona dove le pronunce del logudorese settentrionale non esistono ! Non ho mai trovato spiegazione a questo fatto.

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=39&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=1%26xctl=1%26cerca=interviste%26mtd=79%26mtdi=15%26lettera=o%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

La "grande" differenza tra i primi e i secondi paesi risiede dunque nelle pronunce mà uscito da questo fatto, per mè sono tutti uguali.

Itte nde pessas tue de tottu custhu ?

Unu saludu mannu.
















Modificato da - Su foristeri in data 24/10/2015 23:28:36

 Regione Estero  ~ Città: Parigi  ~  Messaggi: 226  ~  Membro dal: 15/01/2010  ~  Ultima visita: 13/01/2024 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 26/10/2015 : 13:07:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Saludu Su Forestè
In attesa di una risposta di Gonariu, per la mia parte rispondo io.
Allora, Nulvi è in Anglona; Ploaghe, per quanto confinante (sul lato Sud) con Nulvi, credo di no, ma in effetti appartengono entrambi a quell’area fonetica logudorese di cui abbiamo parlato abbondantemente nei post precedenti. Anche a Perfugas, per esempio, pur essendo in Anglona come Nulvi, dicono “fidi” (che io scrivo “fit”, anche se pronunzio “fidi”) e non “fudi”.

Osilo, è vero: è l’unico paese dell’area (anzi ne è proprio al centro), confinante con Nulvi, Ploaghe, Sassari ed altri centri dell’area sopracitata, che ha una pronunzia “semplice”, più vicina all’italiana: a Osilo non pronunziano “iskhire”, “ischola, “isthadu”, “esth” (= “è”, 3° persona del verbo essere), "isthudiare" e così via, ma “iskire”, “iscola, “istadu”, “este”, "istudiare" e così di seguito. Cioè lessico, grammatica e tutto l’altro è simile a quella dei paesi vicini, ma la pronunzia cambia. Stranamente è simile a quella del logudorese nord orientale (per esempio Berchidda, oggi in Gallura) e a quello sud occidentale: Bosa e della Planargia, oggi in provincia di Oristano. Come mai? Io una spiegazione ce l’avrei: la Storia ci dice che sia Bosa che Osilo erano, nel basso medioevo, sotto il dominio dei Malaspina, esistono tuttora i castelli di quella famiglia sia a Bosa che a Osilo. La Storia non lo dice, ma è logico pensare che i Malaspina, quando hanno avuto in dono dal Giudice di Torres il territorio di Osilo, lo abbiano popolato con gente prelevata dalla Planargia (allora facente parte anch’essa del Giudicato di Torres, o Logudoro).
Pattada è già fuori (a Sud di quest'area ed è accumunato ai paesi di Buddusò, Alà dei Sardi e Padru, nell'area Logudorese sud orientale, cui pronuncia però è un pochino diversa da quella di Bosa
A nos intender luego






Modificato da - Turritano in data 26/10/2015 13:23:18

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Gonariu

Utente Medio


Inserito il - 26/10/2015 : 15:29:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gonariu Invia a Gonariu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salude su Foristeri,

ti chiedo scusa se non ti ho risposto subito, ho provato questo pomeriggio a cliccare sui link che mi hai mandato ma non ci ho cavato piedi, comunque quanto prima riprovo.






  Firma di Gonariu 
Agostino Zoroddu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~ Città: Orotelli  ~  Messaggi: 263  ~  Membro dal: 22/05/2012  ~  Ultima visita: 21/09/2021 Torna all'inizio della Pagina

Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 27/10/2015 : 19:24:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Saludu Su Forestè
In attesa di una risposta di Gonariu, per la mia parte rispondo io.
Allora, Nulvi è in Anglona; Ploaghe, per quanto confinante (sul lato Sud) con Nulvi, credo di no, ma in effetti appartengono entrambi a quell’area fonetica logudorese di cui abbiamo parlato abbondantemente nei post precedenti. Anche a Perfugas, per esempio, pur essendo in Anglona come Nulvi, dicono “fidi” (che io scrivo “fit”, anche se pronunzio “fidi”) e non “fudi”.

Osilo, è vero: è l’unico paese dell’area (anzi ne è proprio al centro), confinante con Nulvi, Ploaghe, Sassari ed altri centri dell’area sopracitata, che ha una pronunzia “semplice”, più vicina all’italiana: a Osilo non pronunziano “iskhire”, “ischola, “isthadu”, “esth” (= “è”, 3° persona del verbo essere), "isthudiare" e così via, ma “iskire”, “iscola, “istadu”, “este”, "istudiare" e così di seguito. Cioè lessico, grammatica e tutto l’altro è simile a quella dei paesi vicini, ma la pronunzia cambia. Stranamente è simile a quella del logudorese nord orientale (per esempio Berchidda, oggi in Gallura) e a quello sud occidentale: Bosa e della Planargia, oggi in provincia di Oristano. Come mai? Io una spiegazione ce l’avrei: la Storia ci dice che sia Bosa che Osilo erano, nel basso medioevo, sotto il dominio dei Malaspina, esistono tuttora i castelli di quella famiglia sia a Bosa che a Osilo. La Storia non lo dice, ma è logico pensare che i Malaspina, quando hanno avuto in dono dal Giudice di Torres il territorio di Osilo, lo abbiano popolato con gente prelevata dalla Planargia (allora facente parte anch’essa del Giudicato di Torres, o Logudoro).
Pattada è già fuori (a Sud di quest'area ed è accumunato ai paesi di Buddusò, Alà dei Sardi e Padru, nell'area Logudorese sud orientale, cui pronuncia però è un pochino diversa da quella di Bosa
A nos intender luego


Bongiorno Turritanu e bene torradu,

Grazie per la spiegazione che riguarda Osilo e la famiglia MALASPINA. Sembra una buona ipotesi mà non so cosa ne pensano gli storici.

Una delle poche differenze tra la Planargia e Osilo è il gerundio per i verbi in "ere" o "ire" :

Esempi :

per il verbo faghere : A Osilo dicono "fattende" come nel logudorese settentrionale mà nella Planargia dicono "faghinde" come nel Mejlogu meridionale. Mi sembra pero che solo a Giave dicono "fattende" (si m'ammento 'ene).

per il verbo paltire (partire) : A Osilo, paltende e in Planargia, paltinde.

Per me, le parlate del Monte Acuto orientale sono tutte uguali fino a Padru e a Monti ed è per quello che ho dato l'esempio di Pattada a Gonariu mà potevo anche dare quello di Berchidda.

Da quando esiste la digital library con in particolare le parlate sarde (vedere interviste e memorie in lingua sarda) cioè da fine 2008, penso avere ascoltato almeno il 90% di tutte queste parlate !...

Unu saludu mannu e a nos leggede...












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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 27/10/2015 : 21:24:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bene agattadu, Su Forestè, piaghere meu
Io, la digital library non la ho mai visitata, né sono entrato in siti più o meno simili: tutto quello che so, della lingua sarda attuale, lo so per esperienza personale di recente e antica data.
Le osservazioni fatte da te, con quei verbi che nel logudorese settentrionale e orientale hanno il gerundio in “-ende” e in quello sud occidentale (Meilogu meridionale in provincia di Sassari) e Bosa e Planargia (oggi in provincia di Oristano) in “-inde” le confermo, e non sono le sole. Ma si tratta di zone confinanti fra loro e la planargia risente di influssi campidanesi. Per esempio, a Bosa dicono “piccioccu” o pitzinnu per dire bambino e/o ragazzo, nel logudorese settentrionale e orientale dicono piseddu e/o pitzinnu (a Sassari solo “pitzinnu”), e altre sottigliezze che non stiamo a dire, però la morfologia nel complesso è sempre logudorese.
La parlata di Berchidda (vicina ad Olbia) è si simile a quella di Pattada (pr. di Sassari), Buddusò, Alà dei Sardi e Padru (oggi nella provincia gallurese), ma a me sembra più dolce. Quella di Pattada e gli altri (tutti Paesi della stessa zona montuosa (i monti di Alà), tranne per il suono “sth” “skh”, “sch” ecc. assomigliano di più a quello centro settentrionale.
Per quanto riguarda le affinità dell’osilese con il bosano, la osservazione fatta da me non l’ho mai letta da nessuna parte. Gli storici? E cosa possono dire, spesso non sono d’accordo neppure fra loro. Comunque, anche se non sono uno “storico” di storia sarda me ne intendo anch’io, posso dire con buona probabilità di essere nel giusto, che documenti che possano dimostrare il contrario non ne esistono, mentre sembra sicuro che sia Bosa che Osilo, oggi a un centinaio di Km di distanza, mille anni fa anche di più, fossero borghi dei Malaspina. Un’altra cosa logica è che per forza, ad Osilo, debbano avere avuto influenze linguistiche dei paesi circostanti, quindi dicono “fatende” invece di “faghinde” ecc. Quello che invece stupiscono sono le affinità di pronuncia: in quasi mille anni non hanno preso la pronuncia più tipica e “strana” del Logudorese “Settentrionale Centro Occidentale” (“sth”, sch ecc.).
Saludu e nos intender






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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 03/11/2015 : 20:25:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Su foristeri ha scritto:

Il Sardo Logudorese Settentrionale o Nord Occidentale riprende buona parte delle pronunce Sassaresi ed altre ancora.

Ecco la spiegazione...

S'ippiegassione est cussa ! A Ozieri dicono ippiegascione e a Pattada dicono ispiegascione...

Per Mannoni, quando ho un po di tempo faccio delle ricerche...



A Maria : Mezzus ti cumbenit goi ?


Scusate il ritardo nella risposta, ma non sono d'accordo con la tua spiegazione, Su Foresteri.
Non è che il Sardo Logudorese Nord Ocidentale "riprende buona parte delle pronunce Sassaresi", ma è vero proprio il contrario: è il sassarese che conserva (e non "riprende") la pronuncia della lingua sarda parlata in città fino alla fine del 1500.
Le differenze, sia nel Sardo Logudorese che nel Campidanese e nel Gallurese-Sassarese, sono minime, senza importanza nella stessa zona(Anglona, Coros, Monteacuto (specialmente la parte occidentale del Monte Acuto) e possono cambiare di più in zone più distanti (Planargia, Nuorese ecc,). Questo per quanto riguarda il Logudorese. Per il Sassarese è chiaro che fa parte della stessa variante del Gallurese, infatti anche nel gallurese di Gallura, ogni paese ha delle differenze rispetto al paese vicino. Quello che cambia di più è, appunto, la pronuncia che, come dicevo è rimasta quella ancestrale tipica della Sardegna Nord occidentale. Anche nel Sassarese parlato a a Porto Torres, a Sorso o a Castelsardo ecc., ci sono differenze: per esempio, per dire "qui" a Sassari si dice "inogghi", a P. Torres e a Sorso si dice "inogga", minime differenze che indicano la provenienza dell'interlocutore (a Sorso poi, hanno una pronuncia cantilenante, come a Castelsardo, che fa capire subito il luogo di origine)
Saludos a totu
Turritanu


Bona die Turritanu,

Questi ultimi anni, ho letto Mauro MAXIA (di Perfugas) su Internet e lui dice che queste pronunce (custhu, iskhire, ecc...) sono nate a Sassari e queste innovazioni nella lingua sassarese hanno poi contaminato il logudorese.

Deo mi so cumbinchidu chi isse hat rejone.

Forsi l'asa fintzas a connoschede a Mauru Maxia. Esthe un omine chi hat iscrittu libberos meda.

Ecco su situ sou : http://maxia-mail.doomby.com/

A nos leggede luego.

Unu saludu mannu.






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 05/11/2015 : 10:05:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lu connoscho a Mauro Masia e no dae como. A besu meu narat bodales ineressantes, ma meda no mi cumbinkent. Pro narrerer, custha de sa pronuntzia “sth” ecc. naskhida a Thathari. Apo aberhu su link ki as posthu tue, ma no apo agattadu su puntu. Si mi lo podes mandare (fintza cun “copia-incolla”) innoghe o in privadu apo a poder fagher una critica prus funduda.
Isse, unu tempus (como no l’ischo) narriate ki su limbalzu thatharesu de como, est naskhidu a Thathari in su 1400, ma custhu no est in acordhu cun documentos de su ‘500 e de su ‘600.
Comente apo nadu, eo no connoscho sa teoria sua e da inue nde l’at bogada. Aia kefidu iskhire, pro incumintzare, “cando” e “comente” est naskhida a Thathari.
A Pustis, imbarende su ki mi naras tue
Saludos
PS: ischuia, ma tue deinue ses? Ca pones “deo” intamen de “eo”






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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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Su foristeri

Utente Medio


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Gonariu ha scritto:

Salude su Foristeri,

ti chiedo scusa se non ti ho risposto subito, ho provato questo pomeriggio a cliccare sui link che mi hai mandato ma non ci ho cavato piedi, comunque quanto prima riprovo.


Buonasera Gonariu,

Ho scoperto stasera che da qualche giorno, abbiamo la Digital Library "New look" e questa deve essere la spiegazione.

Prova di nuovo.

La Digital Library della Regione esiste da 7-8 anni e hanno fatto "l'upgrade" per la prima volta.

E COMO MI PARET FINTZAS PIUS PAGU FATZILE...

http://www.sardegnadigitallibrary.it/video/

Unu saludu mannu.









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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 07/11/2015 : 23:54:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Lu connoscho a Mauro Masia e no dae como. A besu meu narat bodales ineressantes, ma meda no mi cumbinkent. Pro narrerer, custha de sa pronuntzia “sth” ecc. naskhida a Thathari. Apo aberhu su link ki as posthu tue, ma no apo agattadu su puntu. Si mi lo podes mandare (fintza cun “copia-incolla”) innoghe o in privadu apo a poder fagher una critica prus funduda.
Isse, unu tempus (como no l’ischo) narriate ki su limbalzu thatharesu de como, est naskhidu a Thathari in su 1400, ma custhu no est in acordhu cun documentos de su ‘500 e de su ‘600.
Comente apo nadu, eo no connoscho sa teoria sua e da inue nde l’at bogada. Aia kefidu iskhire, pro incumintzare, “cando” e “comente” est naskhida a Thathari.
A Pustis, imbarende su ki mi naras tue
Saludos
PS: ischuia, ma tue deinue ses? Ca pones “deo” intamen de “eo”


Appena agatto calschi cosa, ti l'imbio.

Saludos.






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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 11/11/2015 : 19:04:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Buongiorno Gonariu
Bè, visto che tu continui a parlare della tua storia, ora ti faccio un “breve” accenno della mia storia “linguistica”, di cui non ho mai scritto nulla e di cui solo i miei parenti e qualche raro amico, sono a conoscenza (Potrei scrivere un libro ). La mia storia è un po’ simile alla tua, ma con qualche sostanziale differenza. Mi scuso in anticipo se sarà un po’ noioso.

Io il sardo (logudorese) l’ho imparato da quando sono nato. Mia madre era di un paese dell’Anglona ai confini con la Gallura, mio padre di un paese del Monte Acuto (oggi spesso chiamato impropriamente “Logudoro”!) vicino ad Ozieri, di cui era originario mio nonno paterno.
Parlavano tutti, e sempre, in sardo logudorese stretto: i miei nonni, miei zii, mia madre e mio padre. Io sono nato in Anglona, ma battezzato a Sassari dove ho sempre vissuto, tranne un breve periodo ad Ozieri, dove babbo ha lavorato per un anno, quando io avevo 3 – 4 anni (era direttore didattico) e dove aveva molti parenti. In questi paesi però i miei genitori ci andavano spesso e, in Estate, ci stavano anche mesi. Quindi, tutti parlavano in sardo, anche i bambini, ma io in italiano: vietato dire anche una sola parola in sardo! Quindi capivo perfettamente il logudorese come l’italiano, forse meglio, ma non potevo parlarlo! Io piccolino, non capivo proprio perché: loro sì e io no?! La cosa non mi convinceva, mi sembrava assurda e non mi piaceva. Qualche volta parlavo in sardo con mia nonna materna, di nascosto. A Sassari il sassarese l’ho imparato nella strada, dove allora i bambini andavano a giocare, tutto il giorno, e parlavano quasi tutti in sassarese. Si tornava a casa solo per mangiare e per dormire. Quindi ben presto, mi sono reso conto che, “stranamente”, il linguaggio parlato a Sassari era diverso da quello di mia madre e di mio padre. Da subito, ben prima dell’età scolare, ho cominciato a notare le differenze: questo assomiglia al sardo”, “questo assomiglia all’italiano”, “questo non è né italiano né sardo!” La pronuncia era molto simile al Logudorese di babbo e mamma, ma più accentuata. E non è tutto: In Anglona mio nonno avevano un’azienda agricola abbastanza grande: orti con ortolani, seminativi con contadini e pascoli col pastore. Mia nonna aveva un grande negozio, vendeva di tutto: dalle spezie al fucile. In pratica era un emporio da “Far West” e andavano a comprare anche da paesi più o meno vicini. Vendeva anche latte e latticini di sua produzione. Mi ricordo che la mattina presto, io piccolissimo (2-5 anni) venivo sempre svegliato dalle voci del pastore ogni giorno portava il latte alla latteria annessa al negozio. Mi colpiva il fatto che parlasse un dialetto diverso dal “nostro” (era di Orune). Notavo che era molto simile (e lo capivo perfettamente), ma aveva qualcosa di diverso, soprattutto era molto più duro e non pronunciava il suono “sth”, “sch” ecc come da noi. Avevo una zia originaria di Orosei, anche questa parlava un dialetto simile al nostro, ma più duro. Non mi piacevano, istintivamente preferivo il “nostro”. Bè, ho detto anche troppo e finisco qua a parlare della mia infanzia “linguistica”. Aggiungo che il logudorese l’ho imparato a parlarlo lo stesso, quando ero più grandicello e che la mia ragazza (oggi è mia moglie) era di Bosa e di lingua madre sarda e con lei , spesso, parlavo e parlo in sardo. Il mio interesse per l’origine della lingua sarda, quindi, è cominciato molto presto: da bambino, e la ricerca e lo studio, da quando ero un ragazzino di circa 15 / 16 anni.

Commentando un po’ il tuo post, devo dire che io non assocerei troppo il dialetto di Nuoro con quello di altri dialetti del circondario, in quanto lo trovo di un logudorese “classico”, anche se di una pronuncia più dura. Cioè non trovo molto aderente alla realtà definire “Nuorese” tutti i dialetti parlati nel circondario di Nuoro, in quanto, seppure appartenenti a sub varianti logudoresi, molti né differiscono notevolmente, come tu stesso lasci intendere da quanto scritto. Sarebbe quasi come definire “Sassarese” il dialetto parlato nei paesi vicini e spesso confinanti con Sassari: Ossi, Tissi, Usini, Sennori, Ittiri e tanti altri (Anglonese compreso o addirittura di tutta la Provincia) che sono in un raggio di 6 -15 km, ma di variante logudorese pura. Mentre, a ragione, fanno parte del Sassarese tutti i dialetti parlati nella zona costiera Nord occidentale della Sardegna (Alghero esclusa). Il confine orientale coincide quasi col fiume Coghinas, con una zona intermedia (Valledoria, Santa Maria Coghinas), poi comincia il gallurese, le cui differenze col sassarese sono minime e riguardano soprattutto la pronuncia (è più dolce e non hanno la ”sth”, “sch” ecc. tipiche del Sassarese e di una buona parte del Logudorese Settentrionale e Centro/Occidentale).
A nos intender luego
PS: anch’io ho fatto il Liceo Classico.


Turritanu bona die,

Come sai ho un po di sangue ozierese (Pagu : solu su 12,5%).

Dici del Monte Acuto che oggi è spesso chiamato impropriamente “Logudoro”!

Mà Ozieri è considerata capitale (interna) del Logudoro e si trova anche quasi al centro del Monte Acuto.

Per mè, il Monte Acuto fà parte del Logudoro come ne fanno parte la Nurra, il Turritano con il Coros e il Villanovese, la Romangia, l'Anglona, il Mejlogu e il Goceano.

Io ho dunque capito che volevi dire che il Monte Acuto non è l'unica area a far parte del Logudoro.

Gai esthe ?

Unu saludu mannu.






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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 11/11/2015 : 19:07:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su foristeri ha scritto:

Turritano ha scritto:

Lu connoscho a Mauro Masia e no dae como. A besu meu narat bodales ineressantes, ma meda no mi cumbinkent. Pro narrerer, custha de sa pronuntzia “sth” ecc. naskhida a Thathari. Apo aberhu su link ki as posthu tue, ma no apo agattadu su puntu. Si mi lo podes mandare (fintza cun “copia-incolla”) innoghe o in privadu apo a poder fagher una critica prus funduda.
Isse, unu tempus (como no l’ischo) narriate ki su limbalzu thatharesu de como, est naskhidu a Thathari in su 1400, ma custhu no est in acordhu cun documentos de su ‘500 e de su ‘600.
Comente apo nadu, eo no connoscho sa teoria sua e da inue nde l’at bogada. Aia kefidu iskhire, pro incumintzare, “cando” e “comente” est naskhida a Thathari.
A Pustis, imbarende su ki mi naras tue
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PS: ischuia, ma tue deinue ses? Ca pones “deo” intamen de “eo”


Appena agatto calschi cosa, ti l'imbio.

Saludos.


Ecco un sito fatto da gente di Chiaramonti che parla di Mauru Maxia :

http://www.ztaramonte.it/word/chiar...mauro-maxia/

Saludos.






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