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Nota Bene: All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaugurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.



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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 16/01/2009 : 11:49:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
callas : riu mudu trazzadore! ( il fime silenzioso fa danni) sarda sei.. ajo' e scrivete!!! senno' sempre io mi debbo svelare ???!!




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

callas
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 16/01/2009 : 11:57:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di callas Invia a callas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
babborcu ha scritto:

callas : riu mudu trazzadore! ( il fime silenzioso fa danni) sarda sei.. ajo' e scrivete!!! senno' sempre io mi debbo svelare ???!!
...io la mia parte l'ho fatta...più svelata di così...sono rimasta in mutande....!!!





  Firma di callas 

Golfo di Marinella

Porto Rotondo

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Liguria  ~ Città: bordighera (Im)Berchidda(Ot)  ~  Messaggi: 1422  ~  Membro dal: 05/07/2008  ~  Ultima visita: 22/12/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 16/01/2009 : 12:16:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non lacerate il velo del tempio
mani sapienti l'hanno intessuto
E se anche Iddio, immenso nella sua potenza,
non mostra palesemente il suo cuore
che deve fare la fragile creatura?
Ma il velo del tempio lo ha concepito l'uomo
perchè essendo scritto
di una sua immagine e somiglianza
pensa che sia così anche nelle debolezze.







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

trifola

Utente Attivo



Inserito il - 17/01/2009 : 15:16:29  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non so quanti di voi siano abbonati al “IL Messaggero Sardo” e conoscono nel bene e nel male, condividano o meno la storia e la linea editoriale del giornale che veniva inviato agli emigrati e ai figli degli emigrati che ne facevano richiesta. Dopo una pausa forzata dovuta per causa maggiore è ripreso l’invio di questo bimestrale che ha accompagnato per decenni i sardi lontano dall’isola, oggi lo si trova anche in internet. Credo di essere uno dei pochi che ha conservato una poesia che mi sempre dato ragione nel confrontare le persone con le quali ho avuto a che fare.
Infatti poco più di 28 anni fa nella rubrica “Parlando in poesia de “IL Messaggero Sardo” del novembre 1980 veniva pubblicata la poesia di Vittorio Falchi intitolata “Maccos de bidda”. Rileggendola attentamente si possono trarre delle similitudini con il nostro modo di vivere la vita attuale.
Buona lettura.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
In bidda mai mancadu b’est su maccu.
E senza maccu cale bidda est bidda?
Isse godit s’ammiru de totus,
de padronu e de seracco.
Su padronu li narat : << Maccu, ses maccu ! >>
E su maccu <<Ih, ih, ih!>>,
riet tottu cuntentu
ca su padronu li faeddat po primmu.
Su padronu no faeddat po primmi a nisciunu;
totu curren a faeddare a su padronu,
a li fagher s’inchinu,
a li narrer: <<Babbai, bonas dies a bois,
cumandet Babbai>>.
Ma su maccu est maccu,
non saludat, non faghet s’inchinu
né narat <<Bonas dies>> a Babbai.
Su padronu però, li narat: <<Maccu>>
e si beffat de isse -Ah! Ah! Ah!>>!
E sos teraccos a roda:
<< Ma cantu ses maccu, ah, ah, ah!>>!
Su padronu si beffat de su maccu
ed est cuntentu è hat piaghere
chi puru son teraccos
si beffen de su maccu
e sigan a zappare.
Sos teraccos sun cuntentos
de si beffare de su maccu
e han piaghere
chi su padronu est cuntentu de issos
chi si beffan de su maccu,
e sighin a zappare.
Su pius cuntentu de totu est su maccu
chi cuntentat a totu e non saludat nemos,
non narat <<bonas dies>> a Babbai
né andat a zappare.
Biada sa bidda chi hat maccos meda!
In bidda mia chi non b’hat pius maccos
sos padronos non son pius padronos,
sos teraccos non sun pius teraccos
non s’ischit pius chie devet saludare,
chie s’iscabiddare
e fagher s’inchinu,
chie trabagliare e chie comandare.
Senza su maccu, ite confusione,
paret d’esser in d’una bidda de maccos!

( Vittorio Falchi )
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi la conosceva.
Salude e trigu
Arriosu da trifola




  Firma di trifola 
Sa fàula si scoberit sempri.
Chie non iscultat consizos, andat in hora mala.
Mezus solu
che mal’accumpagnadu.

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Brescia  ~ Città: Castel Mella  ~  Messaggi: 676  ~  Membro dal: 02/01/2009  ~  Ultima visita: 07/09/2010 Torna all'inizio della Pagina

trifola

Utente Attivo



Inserito il - 17/01/2009 : 15:25:45  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Cari Amici,
Mi sembra doveroso, per quel poco che conosco il dialetto sardo, inserire la traduzione per quelle persone che non riescono a capire.
Buona lettura da trifola.

@@@@@@@@@@@@@@@@@

Il Matto del Paese.

In Paese mai è mancato il matto.
E senza matto quale paese è paese?
Egli gode dell’ammirazione di tutti,
del Proprietario terriero e dei servi.
Il Proprietario terriero gli chiede: Matto, sei Matto?
E il Matto: Ih,ih,ih,
ride tutto contento
perché il Proprietario terriero gli parla per primo,
Il Proprietario terriero non parla per primo a nessuno;
tutti corrono a parlare al Proprietario terriero,
gli fanno l’inchino,
e gli dicono: buon giorno a Voi Padrone
comandi Padrone.
Ma il Matto è Matto,
non saluta, non fa l’inchino
ne tantomeno dice: Buon giorno Padrone.
Il Padrone però, gli dice: Matto
E si schernisce di Lui; Ah! Ah! Ah!
E i servi a ruota:
Ma quanto sei Matto,ah! ah! ah!
Il Proprietario terriero schernisce il Matto
ed è contento e ha piacere
che pure i servi
offendano il Matto
e continuino a zappare.
I servi son contenti
di schernire il Matto
e hanno piacere
che il Proprietario terriero è contento di loro
che beffano il Matto,
e continuano a zappare.
Il più contento di tutti è il matto
che accontenta tutti e non saluta nessuno,
non dice: Buon giorno Padrone,
e non va a zappare.
Felice è il paese che ha matti in quantità!
Nel mio paese che non ha più matti
I Proprietari terrieri non son più Proprietari,
i servi non son più servi
non sanno più chi devono salutare,
a chi devono togliere il berretto
a chi fare l’inchino,
chi deve lavorare e chi deve comandare.
Senza il Matto, che confusione,
sembra di essere in un paese di matti.

@@@@@@@@@@@@@@@@@

Traduzione di “Maccos de bidda” di Vittorio Falchi
a cura di trifola




  Firma di trifola 
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 Regione Lombardia  ~ Prov.: Brescia  ~ Città: Castel Mella  ~  Messaggi: 676  ~  Membro dal: 02/01/2009  ~  Ultima visita: 07/09/2010 Torna all'inizio della Pagina

gege66
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 17/01/2009 : 15:42:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gege66 Invia a gege66 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non conoscevo queta poesia!
Bella!!!! Mi è proprio piaciuta





 Regione Marche  ~ Città: Fabriano ma sarda  ~  Messaggi: 734  ~  Membro dal: 22/10/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2009 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 18/01/2009 : 06:16:39  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non la conoscevo. Vittorio Falchi: un autore sconosciuto ma, non meno bravo di tanti altri che hanno avuto ol loro successo.
Bella.




Modificato da - UtBlocc in data 18/01/2009 06:17:04

  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

trifola

Utente Attivo



Inserito il - 18/01/2009 : 18:28:49  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
La mia esclamazione di oggi è stata:
“Oggi piove, governo ladro”
Prima che qualcuno mi denunci per diffamazione è meglio far capire da dove arriva questa frase.

La città austriaca di Salzburg, ovvero Salisburgo, significa "città del sale" per l'importante giacimento di salgemma racchiuso nel sottosuolo. Nei tempi passati i trasportatori di merci, e in particolare di sale, erano obbligati a pagare il dazio per transitare sui valichi, e pagavano a peso; i funzionari, per farli passare, aspettavano che Giove litigasse con la moglie Giunone, si diceva che gli bastasse scuotere un po' la testa ..per scatenare pioggia,fulmini e saette. Infatti quando l’acqua bagnava i sacchi li rendeva più pesanti e per la capacità del sale di assorbire l’acqua così aumentava la tassa da pagare di questi poveri trasportatori. Da qui il detto: ”Piove, governo ladro”

Capito?

Da qui la mia esclamazione “oggi piove ,governo ladro” ,piove, non si può fare trekking, non si può uscire a tartufi con i cani per via della fanghiglia. Meglio starsene a casa, frugare nell’archivio dei ricordi, mettere il naso nei cassetti pieni di polvere e …
Guarda cosa ho trovato, in un vecchio e ingiallito libro acquistato in Sardegna circa cinquanta ani fa, la poesia di Piriccu tritillu. Piove non ho nulla da fare, ricopio la favola per gli amici di paradisola


La favola di Piriccu Trittillu
(La poesia e tratta dal libro “SARDEGNA” di Mario Tognoli S.a.s. EDIZIONI <INSULAE>)

Piriccu Tittillu, nato sul ridente colle Guasilese, era un fanciullo vispo e birichino. Quando qualcuno gli chiedeva: come tichiami? Così rispondeva:


A mei mi nanta Piriccu Tritillu,
non seu tanti bellu, però seu su lillu,
su lallu, su lullu, de dona Cecella.
Tritillu, tratallu de sa sposa bella-
Ma dona Cecella, sta’ sempiri in pena
po mei non dormì, non prandì, non cenà,
e sempri mi stuggià, su mellusu nennei,
s’unicu nennei, chi praxid’a mei.
Ei, ei , ei, ei, ei, ei, ei. Ei!

Piriccu come tutti i bimbi di questo mondo cresceva, cresceva a vista d’occhio, ma le felici spacconate le raccontava così:

Sa fill’e zia Cugurra
(cussa chi bendi farra)
m'hà promittiu ua surra
fià boghendini barra..
middi dongu unu spizzù
bellu asutt’a e su brazzu
e a color’ e sartizzu
sa pezza mi ddi fazzu;
invec’e s’inchiettai
mbe ddi pigat arri’
e a dda schirighittai
pensu de dda sighì
Ah! Ah! Ah! Ah!

Continua




Modificato da - trifola in data 18/01/2009 18:41:23

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/01/2009 : 18:51:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Babborcu scrive.
per...
Voglio stringerti la mano
sentire sotto le mie dita
il tuo tremito nascosto
placarlo, anche per un attimo.

Guarda: l'aria promette pioggia
stiamo come in una grotta, zitti,
ad aspettarne il rombo, noi,
beandoci del rigido inverno.

E tu, con il pretesto del freddo,
metterai i tuoi piccoli piedi
fra i miei ( altri si irriterebbero , io no)

Poi verrà l'estate con i suoi calmori.


Bellissima.....parole stupende...

Vorrei stringerti la mano
sentire sotto le mie dita
il tuo tremito nascosto
placarlo, anche per un attimo.

Si.... semplicemente.... Attimi, teneri e delicati...unici.....
.....
dopo i puntini và bene qualsiasi nome o uno in particolare?





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Panorama

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/01/2009 : 18:54:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trifola...ta bellixedda la favola di Piriccu Trittillu




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trifola

Utente Attivo



Inserito il - 18/01/2009 : 18:59:42  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Riprendiamo la favola di piriccu tritillu:


Ma un bel giorno s’innamorò della bella Nedda dagli occhi azzurri e dai capelli corvini e successe un parapiglia: mamma si voleva, papà invece no, e lui. Piriccu pazzo d’amore, in giro ripeteva:


Tra si e no e si, tra no e si e no …
Tomasu conca e tronu
cun sa bucca’ e scivedda
na chi si fazzu a bonu
m’arrellata Nedda
dd'appu nau a mammà,
e mi conzillà sì;
d'appu nau papà,
e mi conzillà nò …
Tra si e no e si, tra no e si e no.
Seis’ ammachiendimi', non mi bocciu però …
Tra si e no e si, tra no e si e no
o mi donai su si
o mi pigu su so!


Tutto finì come una bella favola – Nedda e Piriccu si sposarono felici e i paesani facevano coro cantando:
Jandi mironai andira, anora andira jandi mironai
Jandi mironai andira norandira jandi mironai


Anninora, anninora cuccu meu
Prama ti oti lera fizzu fizzu.
Anninora anninora cuccu meu
Tentu m’happu unu fizzu in cabu mannu
soddos sos caboddos de sa ghedda:
folla manna niedda sazzaresa
arrositedda arrosa in tundu in tundu
si bivisi in su mundu gosadie
e su timbiiri timbiri dona , eia, eia, eia.

La poesia e tratta dal libro “SARDEGNA” di Mario Tognoli S.a.s. EDIZIONI <INSULAE>

VI E’ PIACIUTA?

Buona serata da trifola




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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/01/2009 : 19:21:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si bellixedda...mi è piaciuta...




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Tzinnigas
Salottino
Moderatore




Inserito il - 18/01/2009 : 20:46:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questo è l'angolo dei poeti e a dire il vero non so cosa ci faccio da queste parti anche se qualche volta mi piace scrivere qualche pensiero, ma...

Esser poeti, è tutt’un’altra cosa…
A stento so distinguer la spina dalla rosa…
La poesia è una cosa che esprime i sentimenti,
a volte siamo tristi, a volte siam contenti…

Il nostro Creatore, a tutti ha dato doni,
c’è chi balla, chi canta, chi riproduce suoni…
A me, alla mia compagna, ha donato tre figli,
a loro ho dato poco, forse solo consigli…

Ho insegnato l’amore, ho insegnato la pace…
E ancora lo farò, se ne sarò capace…
Ora son tutti grandi, sanno volar lontano,
Ed io sono felice, di aver dato una mano!





  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/01/2009 : 21:26:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Graziano e ti pare poco...isegnare ai tuoi figli l'amore e la pace, fondamentali per poter crescere e diventare uomini e donne in questo mondo..... loro ora sono cresciuti e se sanno volare lontano......è anche grazie ai tuoi consigli e quelli di tua moglie.....hai dato loro una mano.....li hai educati donando quei valori che tuo padre e tua madre ti hanno sapientemente insegnato........
ciao Tiziana





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trifola

Utente Attivo



Inserito il - 19/01/2009 : 08:00:48  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Amore e tùssiu non si podent cuare .



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