Forum Sardegna - Il Pane del suffragio
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Nota Bene: Monumento naturale Pan di Zucchero (Concali su Terràinu) - si erge nella magnifica insenatura di Masua, è uno scoglio di calcare cambrico le sue misure sono 133 m altezza e 3,72 ha superficie, è uno dei più grandi e affascinanti faraglioni d'Europa.



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 Il Pane del suffragio
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Autore Discussione  

drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 28/06/2008 : 11:23:32  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
IL PANE DEL SUFFRAGIO


Suonavano i rintocchi dell'alba. Il paese, disteso su un'arida vallata, era immerso in una bassa nebbia: essa sembrava scaturire dal sottosuolo, quasi fosse il fumo di un invisibile incendio, a consumare e avvizzire tutta la vegetazione.
Un uomo grasso, vestito di un camice e un cappello bianco, caricava sulla proprio furgone delle enormi ceste, fragranti del pane che egli aveva appena sfornato. Ogni gesto, nonostante la mole e il soprannome di Bistrale che si meritò tanti anni prima -quando, garzone di forno, riuscì a sedersi sul pane in lievitazione, avvolto da candidi teli- era delicato e accorto. Quando accostò le portiere del mezzo, fece come se stesse richiudendo una finestra su un sole seducente ed accecante.

Le donne andavano alla messa, quasi vecchie eppure impettite nei loro scialli dalle frange ondeggianti: tutte, passandogli davanti, lo salutavano con un cenno del capo, e con le sopracciglia si accennavano l'improvvisa delicatezza di Bistrale; lui, che in quel giorno non vedeva e non sentiva, stava con le braccia conserte davanti alla vettura, quasi dovesse prendere una decisione troppo grave.

Tzia Costascia, che era la più anziana del paese e gli era stata madrina di battesimo, si staccò dal gruppo delle amiche. Era alta, ancora magra, aveva i capelli bianchissimi intrecciati sulla nuca e le folte sopracciglia nere; indossava lo scialle cone un peplo di antica romana.

"Anda, fizu caru, anda ch'est ora" sussurrò sfiorandogli la spalla. Bistrale si voltò e le sorrise, con gli occhi che a stento trattenevano le lacrime. Era il pane per il trigesimo di suo padre, quello che aveva lavorato e cullato.

Il panettiere non entrò in chiesa, perchè per un uomo adulto era disdicevole mostrarsi fra i banchi fra le beghine e i lattanti (sebbene egli non fosse affatto miscredente): ascoltò però con gratitudine le parole che il parroco tributò al padre, vero monumento ai grandi del passato, fedele alla parola data e giusto con tutti. Su biadu era tutto questo, benchè avesse un carattere duro: ma chi non ha i suoi difetti, al mondo? E poi la morte cancella tutto.

Quando la messa finì, il sole era appena sorto: il fuoco della terra s'era spento, e le stoppie tremavano, scosse dal vento, quasi incredule della rugiada che le avvolgeva. La moglie di Bistrale, tzia Costascia e altre parenti diedero un rapido passaparola, perchè tutti andassero in un salone poco distante, a bere il caffè in memoria della buonanima e ricevere un pane.

Il nostro panettiere, invece, prese per mano la sua figlia maggiore, una sedicenne magrissima, bella e vestita di nero, cui la giovane età e il piercing al labbro inferiore davano il diritto di essere in guerra col mondo. "Tu adesso vieni con me" le disse, recuperando la rudezza abituale. Quella, nè macca e nè sabia, fece spallucce e obbedì, tenendo bassi i suoi bellissimi occhi verdi dalle innaturali palpebre nere.

Bistrale, che era uomo all'antica, non sopportava l'abbigliamento e l'ubbia di quella figlia così bella, che sembrava galleggiare sul presente, schifando quanto le stava intorno. La chiamava "Sa Bitella", per via dello sconcio anello sul viso. Eppure la adorava, sembrandole l'opera più perfetta che le sue mani avessero mai fatto: voleva che in quel giorno di commemorazione scoprisse chi era stato suo nonno, e la gente che, per puro ribellismo adolescenziale, tanto detestava.

Padre e figlia andavano nelle case dei vecchi, dei poveri e dei malati, per consegnare a ciascuno un pane di suffragio: l'usanza del paese voleva che questo venisse consegnato solo a chi partecipava alla messa; ma in altri tempi non era così, e ogni casa riceveva una di quelle grandi ciambelle di semola e miele: specie i miseri e gli anziani, le cui preghiere erano più gradite al cielo.

Pellegrinarono per tutta la mattina: ovunque bussassero erano accolti con rispetto e devozione. Qualche anziano baciava il pane levandosi il cappello dalla testa, qualche vecchia si sentiva in dovere di improvvisare qualche strofa di cordoglio, ricordando la vita di paese cui non partecipava da troppi anni... In ogni casa sembrava quel pane portasse la vita, restituisse gli abitanti alla giovinezza.

Furono accolti dal vicino di pascolo che, per un confine tracciato male aveva intentato causa; furono omaggiati dalla vedova del bracconiere cui il vecchio pastore non nascose il fucile, e dalla donna che gli rifiutò la proposta di matrimonio.

Sa Bitella sorrideva, porgendo ad ognuno di essi il dono, mentre il padre la aspettava sulla vettura in sosta, tentando di non farsi scorgere a tirar su col naso e asciugare le lacrime: sapeva che il padre sarebbe stato felice di questo onore, perchè solo la gente di casta poteva pensare tali gentilezze.

Ciò che più sorprese la giovane fu una vecchietta, seconda cugina di tzia Costascia. Era confinata a letto da tanti anni anni, per via di un male che le indeboliva il senno, accudita soltanto da una badante che parlava un italiano querulo e malfermo. "Io dire signora, se essa capire..." pigolò la pallida straniera, mentre la donna si sollevava sulle braccia, e cercava di annodare sulla testa i candidi capelli che portava sciolti.

Quando vide il pane, aggrottò le sopracciglia ancora scure e disse, guardando la ragazza: "Custu est su pane de... tue ses sa neda, sa fiza de Jubanne Bistrale". E, fatta accomodare la ragazza su una sedia, le raccontò minutamente storie che la giovane già conosceva, ma che ascoltava incredula e commossa; tanto che pianse, liberando le palpebre da tutto quel lugubre nero. Quando fu il momento di andare, la vecchia volle baciarle entrambi gli occhi, verdi e finalmente luminosi, e le disse queste parole: "Non pensavo che qualcuno si ricordasse ancora dei poveri e dei malati. Ringrazia tuo padre. Io pregherò per tuo nonno, in gloria chi siet... e anche per voi. Lo merita, chi fa ancora la carità di un pane del suffragio".

***FINE***








Modificato da - drFolk in Data 28/06/2008 11:31:44

 Firma di drFolk 
Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1550  ~  Membro dal: 21/11/2007  ~  Ultima visita: 03/06/2020

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Asinella80
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 28/06/2008 : 11:31:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Asinella80 Invia a Asinella80 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grande Dr Folk..








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Bonorva  ~  Messaggi: 4651  ~  Membro dal: 07/01/2008  ~  Ultima visita: 16/03/2016 Torna all'inizio della Pagina

euneada
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 28/06/2008 : 12:45:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di euneada Invia a euneada un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
... sei incredibile , ho letto tutto d'un fiato ... bellissima e toccante ...

Bravissssssssssssimo Dr Folk

Euneada









 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 635  ~  Membro dal: 06/02/2008  ~  Ultima visita: 22/03/2016 Torna all'inizio della Pagina

drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 28/06/2008 : 13:13:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C'è quanche refuso, e un quarto d'ora non basta per correggere bene. Scusate.








  Firma di drFolk 
Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1550  ~  Membro dal: 21/11/2007  ~  Ultima visita: 03/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 28/06/2008 : 14:29:03  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Folk....bellissimo raccontoe molto toccante.







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6169

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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 28/06/2008 : 14:34:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cedro del Libano Invia a cedro del Libano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma dai,quale refuso é perfetta.
Pubblica carino,sei ormai pronto,
Dai ti nomino erede Di Grazia Deledda









  Firma di cedro del Libano 
____________


«Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.» (Ghandi)



 Regione Estero  ~ Città: l'isola che non c'è  ~  Messaggi: 3587  ~  Membro dal: 17/10/2006  ~  Ultima visita: 14/11/2009 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 29/06/2008 : 00:12:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bellissimo racconto DrFolk..
son contenta che tu abbia trattato quest'argomento.
Pensa che pochi giorni fa in Sardegna ho incontrato una mia vecchia compagna di scuola di Orroli..
E raccontando dei nostri lutti.. Mi ha parlato proprio dell'usanza che ad Orroli ancora persiste di preparare il pane per il trigesimo.
Se ne inforna tantissimo e lo si porta in chiesa per tutti i presenti che a loro volta lo portano a chi non ha potuto partecipare alla funzione per problemi di salute..
E' un usanza molto costosa, ma lei per la sua mamma ha voluto
portare avanti la tradizione.

Dieci e lode Dr Folk

Cedro anche io ieri in pvt ho nominato DrFolk erede della Deledda








  Firma di Nuragica 

Chiesa San Mauro - Monte Corona

Gesico (Ca)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Lombardia  ~ Città: trexentese inviata speciale nel nord Italia  ~  Messaggi: 15406  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 23/10/2020 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 29/06/2008 : 18:21:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ci sono gli archetipi e la pietas discreta della gente della mia isola, in questo struggente racconto dove il nostro dr folk lascia immaginare, ma non vedere, il suo coivolgimento e la sua emozione. Belle pagine, scritte da chi ha il dono di saper scrivere con eleganza. E che riguardano il passato che è presente e che, speriamo, sia il futuro.







Modificato da - Adelasia in data 29/06/2008 18:29:08

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Castello di Burgos

Burgos (Ss)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 30/06/2008 : 02:00:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Giuseppe: un ragazzo di talento, geloso custode delle tradizioni, ma attento ai nuovi rintocchi del tempo.
Ciò che mi colpisce non è tanto l'estro narrativo o la padronanza del mezzo linguistico, quanto la versatilità e la sensibilità non comuni.
Dirti bravo forse è troppo poco.

P.S. Come non essere adoranti?









Modificato da - asia in data 30/06/2008 02:07:16

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 30/06/2008 : 08:08:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
L'ho riletta con molta calma...si, mi sono commossa e...non poco.Uomini di un tempo, apparentemente duri...ma con un cuore grandissimo...., mi ricorda un po' mio padre, anche mia madre, lei era sempre sorridente e meno severa. Non ricordo il pane del suffragio, ricordo però che, quando mia mamma faceva il pane, (tutte le settimane) ne portava uno ai vicini più poveri, se dimenticava qualcuno....c'era mio padre che provvedeva a ricordarglielo. Inoltre allora si usava... per il trigesimo ed anche dopo un anno dalla morte di un parente , portare un piatto di pasta a qualche povero, noi figlie eravamo le "fattorine".Non era nel medioevo, si tratta di circa 25/30 fa. Ancora oggi....qualche persona anziana continua la "tradizione"
Grazie Folk....tutto questo mi ha ricordato la mia adorata infanzia








  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 30/06/2008 : 09:17:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie per tutti i vostri commenti








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Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1550  ~  Membro dal: 21/11/2007  ~  Ultima visita: 03/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

stradafacendo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 30/06/2008 : 10:25:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di stradafacendo Invia a stradafacendo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Complimenti drfolk!

Per averci partecipato un bel racconto!
Per averci ricordato le belle usanze, di un tempo nemmeno tanto lontano!
Per averci dato la possibilità di commuoverci e riflettere che la felicità ci viene incontro... quando noi andiamo incontro agli altri!

Strada...

p.s.
non dimenticarti che abbiamo un caffè, da prendere insieme.










Modificato da - stradafacendo in data 30/06/2008 10:25:41

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 474  ~  Membro dal: 17/05/2007  ~  Ultima visita: 18/10/2013 Torna all'inizio della Pagina
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