Forum Sardegna - Poesie di Karlovac
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Nota Bene: Sino ai primi del novecento si conservavano ad Ittiri diversi letti a baldacchino , di un tipo molto diffuso in tutta la Sardegna sin dal 1600 almeno e soppiantati quasi ovunque nel corso del 1800 da letti cittadini. Il caratteristico letto, detto " lettu a pabaglione ", arrivava all'altezza di oltre tre metri dal suolo ed il piano su cui si dormiva era alto circa m.1,80! Vi si saliva tramite una scaletta o una sedia e lo si addobbava con un apparto tessile molto ricercato, formato da coperte decorate e bande a filet. Nel 1908 il pittore costumbrista spagnolo Antonio Ortiz Echague dipinse a Ittiri uno di queti letti , nella tela detta "Hilandera "( la filatrice).



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babi81
Salottino
Utente Master



Inserito il - 14/01/2008 : 23:32:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babi81 Invia a babi81 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
karlovac ha scritto:



A su nai ca cincuant'annus de vida
funti passaus chen'e manc'una rima,
po brulla fessit, o po s'amada,
e immou candu guidu seu firma firma,

ca sa strofa boit iscritta in paperi,
innantis chi, de grandu sconcau,
mi perdat sa rima in s'ingruxeri…
Fai retromarcia non est mai serbiu…


Confermo che mentre è in macchina per andare in ufficio, mette la freccia, si ferma e prende appunti sulle rime (o a fare foto)!!!
E poi la gente si stranisce se lo trova fermo vicino al castello di Siliqua...


Dì a fattu 'e dì s'est a cuccuru prenu,
finas a candu non nd'at potziu prus
i at esplòdiu, de intza', chen'e frenu:
ses nasciu tui, i de intza' seus in dus."


E io li devo sopportare entrambi...

Però questa poesia rende bene l'idea!







 Regione Sardegna  ~ Città: Carbonia - Roma  ~  Messaggi: 2143  ~  Membro dal: 18/10/2007  ~  Ultima visita: 04/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

karlovac
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 15/01/2008 : 00:25:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di karlovac Invia a karlovac un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
john tutor ha scritto:

Messaggio di karlovac

Timidamente mi presento in questo forum che considero speciale, nel quale ho gustato poesie magnifiche e profonde.
Mi piace lo stile semplice col quale esse vengono presentate e condivise, e con quel medesimo spirito di amicizia mi permetterò di proporne anch'io qualcuna delle mie.



Spesso la poesia nasce dal dolore e da forti emozioni.
Nel 2001 mia madre cominciò a manifestare i primi sintomi del morbo di Alzheimer che nel giro di 2 anni ce la portò via.
Quasi per inconscia reazione all'affievolirsi delle capacità della sua memoria, mi ritrovai a scrivere poesie, quasi sempre nella nostra lingua, che recuperavano e rivivevano ricordi d'infanzia e della vita della nostra famiglia.
Avevo 53 anni, e non mi ero mai sognato di scriverne, né me credevo capace, ma appena ne concludevo la stesura correvo a leggerle a mia madre.
Ne era felice e sorpresa, e tutte le volte era un'emozione diversa.

Ho iniziato così, e da allora la poesia è rimasta una naturale espressione delle mie emozioni.

Maistu Alzheimer, che vi propongo, è una delle poche che non le lessi mai…

MAISTU ALZHEIMER


Maistu Alzheimer, cand'est chi ti firmas?
Naramiddu it'est chi ciccas ancora?
Su lettu de mamma giai ti ddu bantas,
e immou tocca, de tind'andai est ora.

E in bon'ora lassadda a mamma mia,
chen'e furai sentiru e sentimentu,
e su prexei de m'essi in cumpangia,
candu cun sa ghitarra sonu e cantu.

Cantu "Ninna nanna" a mamma pippia
cun sa passioni 'e un'artista in su palcu,
chi tengat milla a ascurtai s'anninnia,
sa cara infusta de lagrima in sulcu.

Abellu abellu, cun delicadesa,
su sonu'e ghitarra e sa boxi mia,
no ant'essi forcis una grandu cosa,
ma in cussu apposentu parint majia.

Est s'armonia de sa musica sarda,
nascit attesu e si crescit aintru,
tocchendi s'anima tendia che corda,
che disigiu 'e paxi a fattu 'e 'nu certu.

S'espressioni tua, cussu sorrisu
chi, smittiu 'e cantai, m'as dedicau,
de milla battimanus tenit su pesu,
cun is fueddus tuus "Fillu miu istimau"!

25.10.2002


TRADUZIONE in ITALIANO

MASTRO ALZHEIMER


Mastro Alzheimer, quand'è che ti fermi?
Dimmi, cosa cerchi ancora?
Puoi già vantarti del letto di mamma,
ed ora forza, è ora che te ne vada.

Ed in buon'ora lasciala mia madre,
senza rubare capacità e sentimento,
ed il piacere di essere in mia compagnia,
quando con la chitarra suono e canto.

Ho cantato "Ninna nanna" a mamma bambina,
con la passione di un artista sul palco,
che abbia mille ad ascoltare la nenia,
il viso solcato da una lacrima.

Piano piano, con delicatezza,
il suono della chitarra e la mia voce,
non saranno forse una grande cosa,
ma in quella stanza sembrano magia.

E' l'armonia della musica sarda,
nasce lontano e ci cresce dentro,
toccando l'anima tesa come una corda,
come il desiderio di pace dopo un litigio.

L'espressione tua, quel sorriso
che, finito di cantare, mi hai dedicato,
ha il peso di mille applausi,
con le tue parole "Figlio mio adorato"!


Carlo
Ciao Karlo, bellissima, toccante!!! Io vivo oggi, quello che hai vissuto tu allora. un'abbraccio HUGO



NDA


Mi dispiace, Hugo, molto. Non farle mancare la tua presenza.
Un abbraccio.
Carlo

Carlo





 Regione Sardegna  ~ Città: Carbonia  ~  Messaggi: 458  ~  Membro dal: 24/12/2007  ~  Ultima visita: 07/11/2022 Torna all'inizio della Pagina

carusoandfriends
Salottino
Utente Master



Inserito il - 15/01/2008 : 08:59:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di carusoandfriends Invia a carusoandfriends un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Messaggio di karlovac

Timidamente mi presento in questo forum che considero speciale, nel quale ho gustato poesie magnifiche e profonde.
Mi piace lo stile semplice col quale esse vengono presentate e condivise, e con quel medesimo spirito di amicizia mi permetterò di proporne anch'io qualcuna delle mie.



Spesso la poesia nasce dal dolore e da forti emozioni.
Nel 2001 mia madre cominciò a manifestare i primi sintomi del morbo di Alzheimer che nel giro di 2 anni ce la portò via.
Quasi per inconscia reazione all'affievolirsi delle capacità della sua memoria, mi ritrovai a scrivere poesie, quasi sempre nella nostra lingua, che recuperavano e rivivevano ricordi d'infanzia e della vita della nostra famiglia.
Avevo 53 anni, e non mi ero mai sognato di scriverne, né me credevo capace, ma appena ne concludevo la stesura correvo a leggerle a mia madre.
Ne era felice e sorpresa, e tutte le volte era un'emozione diversa.

Ho iniziato così, e da allora la poesia è rimasta una naturale espressione delle mie emozioni.

Maistu Alzheimer, che vi propongo, è una delle poche che non le lessi mai…

MAISTU ALZHEIMER


Maistu Alzheimer, cand'est chi ti firmas?
Naramiddu it'est chi ciccas ancora?
Su lettu de mamma giai ti ddu bantas,
e immou tocca, de tind'andai est ora.

E in bon'ora lassadda a mamma mia,
chen'e furai sentiru e sentimentu,
e su prexei de m'essi in cumpangia,
candu cun sa ghitarra sonu e cantu.

Cantu "Ninna nanna" a mamma pippia
cun sa passioni 'e un'artista in su palcu,
chi tengat milla a ascurtai s'anninnia,
sa cara infusta de lagrima in sulcu.

Abellu abellu, cun delicadesa,
su sonu'e ghitarra e sa boxi mia,
no ant'essi forcis una grandu cosa,
ma in cussu apposentu parint majia.

Est s'armonia de sa musica sarda,
nascit attesu e si crescit aintru,
tocchendi s'anima tendia che corda,
che disigiu 'e paxi a fattu 'e 'nu certu.

S'espressioni tua, cussu sorrisu
chi, smittiu 'e cantai, m'as dedicau,
de milla battimanus tenit su pesu,
cun is fueddus tuus "Fillu miu istimau"!

25.10.2002


TRADUZIONE in ITALIANO

MASTRO ALZHEIMER


Mastro Alzheimer, quand'è che ti fermi?
Dimmi, cosa cerchi ancora?
Puoi già vantarti del letto di mamma,
ed ora forza, è ora che te ne vada.

Ed in buon'ora lasciala mia madre,
senza rubare capacità e sentimento,
ed il piacere di essere in mia compagnia,
quando con la chitarra suono e canto.

Ho cantato "Ninna nanna" a mamma bambina,
con la passione di un artista sul palco,
che abbia mille ad ascoltare la nenia,
il viso solcato da una lacrima.

Piano piano, con delicatezza,
il suono della chitarra e la mia voce,
non saranno forse una grande cosa,
ma in quella stanza sembrano magia.

E' l'armonia della musica sarda,
nasce lontano e ci cresce dentro,
toccando l'anima tesa come una corda,
come il desiderio di pace dopo un litigio.

L'espressione tua, quel sorriso
che, finito di cantare, mi hai dedicato,
ha il peso di mille applausi,
con le tue parole "Figlio mio adorato"!


Carlo
..Carlo...ciao.......non avevo ancora letto!!!!!....che emozioni sai far risorgere.......forse non sono virile perché le lacrime mie solcano il mio viso in questo momento..?!!!!....non fa niente......preferisco dar spazio alle emozioni da te suscitate.....sei un talento puro Carlo!!!!!!complimenti.....e pace per i nostri cari ......

carusoandfriends





Città: pouilly sous charlieu  ~  Messaggi: 2378  ~  Membro dal: 09/01/2007  ~  Ultima visita: 20/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

karlovac
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 15/01/2008 : 10:57:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di karlovac Invia a karlovac un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
carusoandfriends ha scritto:

Messaggio di karlovac

Timidamente mi presento in questo forum che considero speciale, nel quale ho gustato poesie magnifiche e profonde.
Mi piace lo stile semplice col quale esse vengono presentate e condivise, e con quel medesimo spirito di amicizia mi permetterò di proporne anch'io qualcuna delle mie.



Spesso la poesia nasce dal dolore e da forti emozioni.
Nel 2001 mia madre cominciò a manifestare i primi sintomi del morbo di Alzheimer che nel giro di 2 anni ce la portò via.
Quasi per inconscia reazione all'affievolirsi delle capacità della sua memoria, mi ritrovai a scrivere poesie, quasi sempre nella nostra lingua, che recuperavano e rivivevano ricordi d'infanzia e della vita della nostra famiglia.
Avevo 53 anni, e non mi ero mai sognato di scriverne, né me credevo capace, ma appena ne concludevo la stesura correvo a leggerle a mia madre.
Ne era felice e sorpresa, e tutte le volte era un'emozione diversa.

Ho iniziato così, e da allora la poesia è rimasta una naturale espressione delle mie emozioni.

Maistu Alzheimer, che vi propongo, è una delle poche che non le lessi mai…

MAISTU ALZHEIMER


Maistu Alzheimer, cand'est chi ti firmas?
Naramiddu it'est chi ciccas ancora?
Su lettu de mamma giai ti ddu bantas,
e immou tocca, de tind'andai est ora.

E in bon'ora lassadda a mamma mia,
chen'e furai sentiru e sentimentu,
e su prexei de m'essi in cumpangia,
candu cun sa ghitarra sonu e cantu.

Cantu "Ninna nanna" a mamma pippia
cun sa passioni 'e un'artista in su palcu,
chi tengat milla a ascurtai s'anninnia,
sa cara infusta de lagrima in sulcu.

Abellu abellu, cun delicadesa,
su sonu'e ghitarra e sa boxi mia,
no ant'essi forcis una grandu cosa,
ma in cussu apposentu parint majia.

Est s'armonia de sa musica sarda,
nascit attesu e si crescit aintru,
tocchendi s'anima tendia che corda,
che disigiu 'e paxi a fattu 'e 'nu certu.

S'espressioni tua, cussu sorrisu
chi, smittiu 'e cantai, m'as dedicau,
de milla battimanus tenit su pesu,
cun is fueddus tuus "Fillu miu istimau"!

25.10.2002


TRADUZIONE in ITALIANO

MASTRO ALZHEIMER


Mastro Alzheimer, quand'è che ti fermi?
Dimmi, cosa cerchi ancora?
Puoi già vantarti del letto di mamma,
ed ora forza, è ora che te ne vada.

Ed in buon'ora lasciala mia madre,
senza rubare capacità e sentimento,
ed il piacere di essere in mia compagnia,
quando con la chitarra suono e canto.

Ho cantato "Ninna nanna" a mamma bambina,
con la passione di un artista sul palco,
che abbia mille ad ascoltare la nenia,
il viso solcato da una lacrima.

Piano piano, con delicatezza,
il suono della chitarra e la mia voce,
non saranno forse una grande cosa,
ma in quella stanza sembrano magia.

E' l'armonia della musica sarda,
nasce lontano e ci cresce dentro,
toccando l'anima tesa come una corda,
come il desiderio di pace dopo un litigio.

L'espressione tua, quel sorriso
che, finito di cantare, mi hai dedicato,
ha il peso di mille applausi,
con le tue parole "Figlio mio adorato"!


Carlo
..Carlo...ciao.......non avevo ancora letto!!!!!....che emozioni sai far risorgere.......forse non sono virile perché le lacrime mie solcano il mio viso in questo momento..?!!!!....non fa niente......preferisco dar spazio alle emozioni da te suscitate.....sei un talento puro Carlo!!!!!!complimenti.....e pace per i nostri cari ......

carusoandfriends


Grazie, Henry. Pace per i nostri cari che restano con noi, oltre che per l'apporto vitale ed affettivo, anche attraverso gli scambi emozionali con i quali abbiamo con loro comunicato.
Una lacrima che scorre in viso è solo un segnale esteriore di qualcosa che si prova dentro e che ha bisogno di traboccare...


Carlo





 Regione Sardegna  ~ Città: Carbonia  ~  Messaggi: 458  ~  Membro dal: 24/12/2007  ~  Ultima visita: 07/11/2022 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 15/01/2008 : 17:02:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
karlovac ha scritto:

Spesso la poesia nasce dal dolore e da forti emozioni. E dall'amore.

Avendo iniziato a scrivere così tardi, io ero il primo a meravigliarmi dell'inaspettato sviluppo, e per un certo tempo ho cercato di capire, di capirmi.
Questa ricerca interiore è poi sfociata in una poesia nella quale il dialogo tra l'uomo ed il poeta, che arrivano a litigare tra di loro, rivela infine il percorso.
Avevo trovato la risposta che cercavo.


Nota: per rendere immediata la lettura attribuirò un colore diverso alle parole dell'uomo e del poeta...

SU CERTU (Il litigio)

De candu d'apu arrìciu custu donu
fattu fattu iscriu, non mi nd'aguantu,
e si m'assistit sa conca e s'astru bonu,
cun s'aggiuru 'e Deus su pérdiu nd'iscontu.

A su nai ca cincuant'annus de vida
funti passaus chen'e manc'una rima,
po brulla fessit, o po s'amada,
e immou candu guidu seu firma firma,

ca sa strofa boit iscritta in paperi,
innantis chi, de grandu sconcau,
mi perdat sa rima in s'ingruxeri…
Fai retromarcia non est mai serbiu…

Su poeta de immou ddu castiat mali
a s'omini 'e prima, parit diversu,
un'atra persona, troppu normali:
"no as fattu nudda, non tenis rimorsu?"

-U-
"O bellixeddu, no as essi sonau?
Po cuattru versus bistrotus chi as postu
no isciu ita tottu t'as essi pensau,
ca tui, in sa Storia, ddoi lassas arrastu?"


-P-
"Nemmancu berus mi parit c'aiseu
deu fui che tui, eppuru fui deu,
chen'e poesia, omini comunu,
de rimas e sentimentus digiunu."


-U-
"E de siguru digiunu e astinentza
toccau t'at essi, chi t'èi postu menti.
Pesai famiglia est, ìn cunfidentza,
un'impegnu mannu, una cosa importanti."


-P-
"Non m'as a nai ca in cincuantatres annus
s'istoria tua est sceti famiglia,
una mullei, 'nu traballu, dus fillus,
na dì a fattu e s'atra, ite meraviglia!"


-U-
"Poeta caru, tui intingis sa pinna
in d'un'istranu tinteri dorau
abui in sa vida cun passientzia manna
sa tinta po' iscrì tui apu allogau.

Amori beru e amistadi sincera,
disprexei cun dolori patìu,
is emotzionis de una vida intera,
tottu, in su tinteri 'e su coru miu.

Dì a fattu 'e dì s'est a cuccuru prenu,
finas a candu non nd'at potziu prus
i at esplòdiu, de intza', chen'e frenu:
ses nasciu tui, i de intza' seus in dus."


-P-
"Immou ti conosciu, e isciu chini ses,
deu seu che tui, e tui ses che deu…
cussu tinteri, fradi, non mi serris…
po cantu amas, sempri cun tui seu!"


Carlo, 05.10.2002

TRADUZIONE in ITALIANO


IL LITIGIO

Da quando l'ho ricevuto questo dono
spesso scrivo, è più forte di me,
e se regge la mente e l'ispirazione,
con l'aiuto di Dio recupero il tempo perso.

E dire che cinquant'anni di vita
sono passati senza neanche una rima,
foss'anche per scherzo, o per l'amata,
ed ora quando guido ogni tanto mi fermo,

perché la strofa va scritta sulla carta,
prima che, da grande smemorato,
mi perda la rima all'incrocio…
Se faccio retromarcia non la recupero mica…

Il poeta di adesso lo guarda male,
l'uomo di prima, gli sembra diverso,
un'altra persona, troppo normale:
"non hai fatto nulla, non ti vergogni?"

-U-
"Bello mio, e non ti sarai mica montato la testa?
Per quattro versi storti che hai fatto
non so cosa avrai pensato,
per caso, che lascerai una traccia, nella Storia?"


-P-
"Non mi sembra neanche vero che ieri
io ero come te, eppure ero io,
senza poesia, un uomo comune,
a digiuno di poesia e di sentimento."


-U-
"E sicuramente digiuno e astinenza
ti sarebbe toccato, se ti avessi dato retta.
Mettere su famiglia è, in confidenza,
un grande impegno, una cosa importante."


-P-
"Non mi dirai che in cinquantatre anni
la tua storia è solo famiglia,
una moglie, un lavoro, due figli,
un giorno appresso all'altro, sai che meraviglia!"


-U-
"Poeta caro, tu intingi la penna
in uno strano calamaio dorato
nel quale nella vita, con grande pazienza,
ho conservato l'inchiostro perché tu potessi scrivere...

Amore vero e amicizia sincera,
dispiaceri, dolori sofferti,
le emozioni di tutta una vita,
tutto, nel calamaio del mio cuore.

Giorno dopo giorno si è riempito fino all'orlo,
fino a quando non ha più retto
ed è esploso, da allora, senza freno:
sei nato tu, e da allora siamo in due."


-P-
"Ora ti riconosco, ora so chi sei,
io sono te, e tu sei me…
non chiudere, fratello, quel calamaio…
fino a quando sarai capace di amare,
io sarò con te!"


Carlo


Scoprire il dono della poesia è come trovare il filo di Arianna, la chiave che ci permette di entrare negli angoli reconditi del cuore e rivivere il passato in una luce nuova, ricostruendolo. Però significa anche sentirci dentro un nuovo sistema di comunicazione che ci dà la possibilità di trovare nuove possibilità di dialogo.
Ti ringrazio per queste perle che ci regali, per quest'amore verso le persone che ci hanno preceduto, per questa condivisione.
Ciao, a presto





Modificato da - Albertina in data 15/01/2008 17:04:53

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

karlovac
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 15/01/2008 : 18:56:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di karlovac Invia a karlovac un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Albertina ha scritto:

karlovac ha scritto:

Spesso la poesia nasce dal dolore e da forti emozioni. E dall'amore.

Avendo iniziato a scrivere così tardi, io ero il primo a meravigliarmi dell'inaspettato sviluppo, e per un certo tempo ho cercato di capire, di capirmi.
Questa ricerca interiore è poi sfociata in una poesia nella quale il dialogo tra l'uomo ed il poeta, che arrivano a litigare tra di loro, rivela infine il percorso.
Avevo trovato la risposta che cercavo.


Nota: per rendere immediata la lettura attribuirò un colore diverso alle parole dell'uomo e del poeta...

SU CERTU (Il litigio)

De candu d'apu arrìciu custu donu
fattu fattu iscriu, non mi nd'aguantu,
e si m'assistit sa conca e s'astru bonu,
cun s'aggiuru 'e Deus su pérdiu nd'iscontu.

A su nai ca cincuant'annus de vida
funti passaus chen'e manc'una rima,
po brulla fessit, o po s'amada,
e immou candu guidu seu firma firma,

ca sa strofa boit iscritta in paperi,
innantis chi, de grandu sconcau,
mi perdat sa rima in s'ingruxeri…
Fai retromarcia non est mai serbiu…

Su poeta de immou ddu castiat mali
a s'omini 'e prima, parit diversu,
un'atra persona, troppu normali:
"no as fattu nudda, non tenis rimorsu?"

-U-
"O bellixeddu, no as essi sonau?
Po cuattru versus bistrotus chi as postu
no isciu ita tottu t'as essi pensau,
ca tui, in sa Storia, ddoi lassas arrastu?"


-P-
"Nemmancu berus mi parit c'aiseu
deu fui che tui, eppuru fui deu,
chen'e poesia, omini comunu,
de rimas e sentimentus digiunu."


-U-
"E de siguru digiunu e astinentza
toccau t'at essi, chi t'èi postu menti.
Pesai famiglia est, ìn cunfidentza,
un'impegnu mannu, una cosa importanti."


-P-
"Non m'as a nai ca in cincuantatres annus
s'istoria tua est sceti famiglia,
una mullei, 'nu traballu, dus fillus,
na dì a fattu e s'atra, ite meraviglia!"


-U-
"Poeta caru, tui intingis sa pinna
in d'un'istranu tinteri dorau
abui in sa vida cun passientzia manna
sa tinta po' iscrì tui apu allogau.

Amori beru e amistadi sincera,
disprexei cun dolori patìu,
is emotzionis de una vida intera,
tottu, in su tinteri 'e su coru miu.

Dì a fattu 'e dì s'est a cuccuru prenu,
finas a candu non nd'at potziu prus
i at esplòdiu, de intza', chen'e frenu:
ses nasciu tui, i de intza' seus in dus."


-P-
"Immou ti conosciu, e isciu chini ses,
deu seu che tui, e tui ses che deu…
cussu tinteri, fradi, non mi serris…
po cantu amas, sempri cun tui seu!"


Carlo, 05.10.2002

TRADUZIONE in ITALIANO


IL LITIGIO

Da quando l'ho ricevuto questo dono
spesso scrivo, è più forte di me,
e se regge la mente e l'ispirazione,
con l'aiuto di Dio recupero il tempo perso.

E dire che cinquant'anni di vita
sono passati senza neanche una rima,
foss'anche per scherzo, o per l'amata,
ed ora quando guido ogni tanto mi fermo,

perché la strofa va scritta sulla carta,
prima che, da grande smemorato,
mi perda la rima all'incrocio…
Se faccio retromarcia non la recupero mica…

Il poeta di adesso lo guarda male,
l'uomo di prima, gli sembra diverso,
un'altra persona, troppo normale:
"non hai fatto nulla, non ti vergogni?"

-U-
"Bello mio, e non ti sarai mica montato la testa?
Per quattro versi storti che hai fatto
non so cosa avrai pensato,
per caso, che lascerai una traccia, nella Storia?"


-P-
"Non mi sembra neanche vero che ieri
io ero come te, eppure ero io,
senza poesia, un uomo comune,
a digiuno di poesia e di sentimento."


-U-
"E sicuramente digiuno e astinenza
ti sarebbe toccato, se ti avessi dato retta.
Mettere su famiglia è, in confidenza,
un grande impegno, una cosa importante."


-P-
"Non mi dirai che in cinquantatre anni
la tua storia è solo famiglia,
una moglie, un lavoro, due figli,
un giorno appresso all'altro, sai che meraviglia!"


-U-
"Poeta caro, tu intingi la penna
in uno strano calamaio dorato
nel quale nella vita, con grande pazienza,
ho conservato l'inchiostro perché tu potessi scrivere...

Amore vero e amicizia sincera,
dispiaceri, dolori sofferti,
le emozioni di tutta una vita,
tutto, nel calamaio del mio cuore.

Giorno dopo giorno si è riempito fino all'orlo,
fino a quando non ha più retto
ed è esploso, da allora, senza freno:
sei nato tu, e da allora siamo in due."


-P-
"Ora ti riconosco, ora so chi sei,
io sono te, e tu sei me…
non chiudere, fratello, quel calamaio…
fino a quando sarai capace di amare,
io sarò con te!"


Carlo


Scoprire il dono della poesia è come trovare il filo di Arianna, la chiave che ci permette di entrare negli angoli reconditi del cuore e rivivere il passato in una luce nuova, ricostruendolo. Però significa anche sentirci dentro un nuovo sistema di comunicazione che ci dà la possibilità di trovare nuove possibilità di dialogo.
Ti ringrazio per queste perle che ci regali, per quest'amore verso le persone che ci hanno preceduto, per questa condivisione.
Ciao, a presto


Grazie, Albertina. Parli di cose che ben conosci, di vicissitudini probabilmente non dissimili da quelle che tu stessa hai vissuto, quando ti sei trovata a comporre le prime di quelle tue splendide poesie, e ad assecondare quella vena comunicativa che sceglie di manifestarsi in un modo così speciale.
Grazie, e a presto.

Carlo





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karlovac
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 19/01/2008 : 19:18:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di karlovac Invia a karlovac un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

karlovac ha scritto:


"Poeta caru, tui intingis sa pinna
in d'un'istranu tinteri dorau
abui in sa vida cun passientzia manna
sa tinta po' iscrì tui apu allogau.

Amori beru e amistadi sincera,
disprexei cun dolori patìu,
is emotzionis de una vida intera,
tottu, in su tinteri 'e su coru miu.

Dì a fattu 'e dì s'est a cuccuru prenu,
finas a candu non nd'at potziu prus
i at esplòdiu, de intza', chen'e frenu:
ses nasciu tui, i de intza' seus in dus."


TRADUZIONE

"Poeta caro, tu intingi la penna
in uno strano calamaio dorato
nel quale nella vita, con grande pazienza,
ho conservato l'inchiostro perché tu potessi scrivere...

Amore vero e amicizia sincera,
dispiaceri, dolori sofferti,
le emozioni di tutta una vita,
tutto, nel calamaio del mio cuore.

Giorno dopo giorno si è riempito fino all'orlo,
fino a quando non ha più retto
ed è esploso, da allora, senza freno:
sei nato tu, e da allora siamo in due."



Questo "contrasto" tra l'autore e la Musa ispiratrice è splendido.
In particolare il passaggio che ho riportato.
Bravo. Bravo davvero, Carlo.

C'è sempre un angolo di silenzio nelle più sincere confessioni delle donne


Grazie, Asia. Forse uno strano modo di raccontarsi, ma a volte vengono così...

Carlo





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veronzica
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 23/01/2008 : 07:27:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di veronzica Invia a veronzica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Noi ne aspettiamo altre!!!



Non ci fai altri regali??
dai....

Vero





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carusoandfriends
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/01/2008 : 11:29:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di carusoandfriends Invia a carusoandfriends un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
veronzica ha scritto:

Noi ne aspettiamo altre!!!



Non ci fai altri regali??
dai....

Vero

...Su dai.......Carlo....noi ne abbiamo bisogno.......

carusoandfriends





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veronzica
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 24/01/2008 : 18:50:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di veronzica Invia a veronzica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma.....ci ha abbandonati??


Ho deciso che il prossimo articolo che scrivo..prima lo faccio leggere pure a lei...così mi corregge!



Si..però...non scrive più nulla...????


Veronzica





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karlovac
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 24/01/2008 : 22:05:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di karlovac Invia a karlovac un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quando tua figlia, quel fagottino biondo di tanti anni fa, compie i vent'anni, beh, non te la puoi cavare con un banale "auguri"...

Erano i 20 anni di Babi81.

BINT'ANNUS A ÒI (Vent'anni ad oggi)


Non mi parit, Brabaredda, mancu berus:
bint'annus a òi, passat su tempus!
Passat, e sa vida avanzat,
comenti una storia, unu film chi girat.

E in custus bint'annus tottu est cambiau:
tui ses una femmina, e deu, seu imbecciau.
Tottu est cambiau, salvu una cosa:
su beni chi ollu a tui, sa sposa.

E in s'auguriu de unu babbu orgogliosu
agatta tui su chi disigias de prusu.
Radiosa ti siat sa vida, Stella,
felici, longa e, accomenti a tui, bella.

TRADUZIONE in ITALIANO


VENT'ANNI AD OGGI

Non mi sembra, Barbarella, neanche vero:
vent'anni a oggi, passa il tempo!
Passa, e la vita avanza,
come una storia, un film che gira.

E in questi vent'anni tutto è cambiato:
tu sei una donna, ed io, invecchiato.
Tutto è cambiato, salvo una cosa:
il bene che voglio a te, tesoro.

E nell'augurio di un padre orgoglioso
trova tu ciò che più desideri.
Radiosa ti sia la vita, Stella,
felice, lunga e, come te, bella.


Papà






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babi81
Salottino
Utente Master



Inserito il - 24/01/2008 : 22:15:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babi81 Invia a babi81 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Me la ricordo, me la ricordo, eccome se me la ricordo!






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veronzica
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 24/01/2008 : 23:36:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di veronzica Invia a veronzica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando










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carusoandfriends
Salottino
Utente Master



Inserito il - 25/01/2008 : 11:41:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di carusoandfriends Invia a carusoandfriends un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
babi81 ha scritto:

Me la ricordo, me la ricordo, eccome se me la ricordo!


....Oh Babi...non hai piu vent'anni...?!!!!...non fa niente...ti resta quest'amore..........

carusoandfriends





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John tutor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 25/01/2008 : 16:46:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di John tutor Invia a John tutor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
karlovac ha scritto:

Quando tua figlia, quel fagottino biondo di tanti anni fa, compie i vent'anni, beh, non te la puoi cavare con un banale "auguri"...

Erano i 20 anni di Babi81.

BINT'ANNUS A ÒI (Vent'anni ad oggi)


Non mi parit, Brabaredda, mancu berus:
bint'annus a òi, passat su tempus!
Passat, e sa vida avanzat,
comenti una storia, unu film chi girat.

E in custus bint'annus tottu est cambiau:
tui ses una femmina, e deu, seu imbecciau.
Tottu est cambiau, salvu una cosa:
su beni chi ollu a tui, sa sposa.

E in s'auguriu de unu babbu orgogliosu
agatta tui su chi disigias de prusu.
Radiosa ti siat sa vida, Stella,
felici, longa e, accomenti a tui, bella.

TRADUZIONE in ITALIANO


VENT'ANNI AD OGGI

Non mi sembra, Barbarella, neanche vero:
vent'anni a oggi, passa il tempo!
Passa, e la vita avanza,
come una storia, un film che gira.

E in questi vent'anni tutto è cambiato:
tu sei una donna, ed io, invecchiato.
Tutto è cambiato, salvo una cosa:
il bene che voglio a te, tesoro.

E nell'augurio di un padre orgoglioso
trova tu ciò che più desideri.
Radiosa ti sia la vita, Stella,
felice, lunga e, come te, bella.


Papà




Bellissima Karlo, fortunata barbara che ha te, fortunato te, che hai barbara. Scusa il gioco di parole , l'amore è la luce di questi versi si riverberano ovunque, anche oltre il mio pc. Bravo!! ciao

[b]NDA[/b HUGO





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