Forum Sardegna - Kalimera, Montresta!
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Nota Bene: La Tomba Dipinta di Mandra Antine a Thiesi e' una straordinaria "domus de janas" (casa delle fate) decorata con rilievi dipinti di nero, rosso giallo e bianco.
Sulla parete di fondo della cella maggiore e' rappresentata una "porta dei morti" sovrastata da amplissime corna taurine color ocra che recano dischi "oscilla" tinti di nero.
Al centro del suolo e' la rappresentazione di un focolare rituale a cerchi concentrici.
Il soffitto, campito di nero, e' decorato con cerchi concentrici, semicerchi e spirali.
L'esecuzione dello straordinario monumento si data al Prenuragico, attorno al 3000 a.C.



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 Kalimera, Montresta!
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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 08/12/2012 : 02:58:13  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
“Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi / danni altrui commiserando, al cielo / di dolcissimo odor mandi un profumo” così Leopardi omaggiava una ginestra spuntata sul Vesuvio.

Chissà cosa avrebbe scritto se avesse potuto vedere lo spettacolo delle ginestre di Montresta dove non c'è il deserto, ma è tutto un trionfo di verde e giallo odorosissimo che risalta ancor di più ad occidente, laddove l’orizzonte viene tracciato dal turchese marino della costa di Bosa.

Perché Montresta evoca panorami puri, fiori di ginestre, voli di grifoni su un cielo che pare prezioso marmo striato, e un cartello di benvenuto tradotto in lingua greca.
Pare restare solo quello della Grecia, patria di coloro che la fondarono nel '700. Come ho riportato già in un altro post del forum, nel 1868 il "Dizionario corografico dell’Italia" scriveva:
“Nel 1750 vi si stabilì una colonia di greci, ma in meno di un secolo essi vennero quasi tutti spenti ….

Era accaduto che una cinquantina di famiglie greche maniate che vivevano in Corsica, in tormentato esilio causato delle persecuzioni dei dominatori turchi, si insediassero, a seguito di accordi presi con il sabaudo Carlo Emanuele III, nel territorio di quella che diventerà Montresta, ove pare vi fosse allora il piccolo villaggio di San Cristoforo; osteggiati dai pastori locali e dai bosani, che mal sopportavano quella piccola comunità di intrusi "immigrati" che coltivavano terre delle quali loro si erano sempre sentiti incontrastati padroni, subirono soprusi, incendi, violenze, omicidi (mortu e balla, come scrive il sito istituzionale del Comune, pare fosse una postilla piuttosto diffusa negli atti di morte risalenti ai primi del '800).
Significativa e terribile è la testimonianza di Alberto La Marmora che, nel 1832, registrò a Montresta solo 2 superstiti della comunità greca.
Nel 1868, come ho già riportato, lo sterminio si era concluso: tutti "spenti".
Con parti invertite, sulla nostra pelle di sardi abbiamo vissuto storie simili: Itri ne è una tragica testimonianza.

Ma oggi Montresta ha deciso di ricordare e di rielaborare la propria storia, che viene scavata, faticosamente ricostruita ed elaborata.
Il progetto "Nostos", giornate di festa e di memoria, di studio e di gratitudine che, non credo sia un caso, rimanda al film Nostos-Il ritorno, aiutano Montresta e i Greci Maniati a rinsaldare gli antichi legami e a incontrarsi.
E a farci riflettere: perché le pagine oscure di intolleranza verso chi è diverso da noi possano riconvertirsi in messaggi di speranza, di empatia e di civiltà per il presente e per il futuro.

Kalimera, Montresta!

(Te l'avevo scritto con i caratteri greci, ma non sono riuscita a riprodurli...)










Modificato da - Adelasia in Data 08/12/2012 03:06:30

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 08/12/2012 : 10:37:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ora ricordo!

Con parti invertite, sulla nostra pelle di sardi abbiamo vissuto storie simili: Itri ne è una tragica testimonianza.


è vero, giusto ricordare e tenere bene a mente che stinchi di santi in giro per la terra, ce ne sono pochi, soprattutto tra i popoli











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“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 08/12/2012 : 11:26:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

ora ricordo!


Lo spero, visto che discussione su Itri l'avevi aperta proprio tu...
http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=11826










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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 06/01/2013 : 23:53:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Voglio contribuire anch'io a questa discussione e, se permettete, comincio col dire che l'associazione o il paragone con quello che hanno subìto i Sardi a Itri e i Greci di Montresta è improponibile. Il perché e di una evidenza assoluta per chi conosce entrambi i casi e, quindi, almeno per ora, non ne faccio neanche un accenno.
Parliamo invece di Montresta, i cui abitanti, forse preso l'esempio di quelli di Alghero (che si credono Catalani e invece sono più Sardi di noi), hanno cominciato piano piano a far credere di essere di origine greca.
Conosco l'origine di Montresta e la scomparsa dei suoi abitanti, che solo in parte coincide con quella scritta da Adelasia.
Un gruppo di profughi Greci, per sfuggire alle persecuzioni turche, all'inizio del 1700 andò in Corsica, dove fondò un villaggio (che esiste tuttora, anche se non ricordo il nome). Furono subito minacciati dai Corsi, che non volevano estranei nel loro territorio. Allora diverse famiglie decisero di venire in Sardegna e fondarono quella che adesso si chiama Montresta, a nord di Bosa. Altre rimasero nel loro paese, in Corsica. Ma neanche i Bosani videro questi stranieri di buon occhio: sfruttavano terre che, in pratica, sottraevano a loro. E cominciarono a minacciarli (e magari a fare qualche atto concreto di ostilità) ma senza ammazzare nessuno. Finche un giorno, i Greci, avvertiti che i Bosani avevano deciso di ucciderli tutti durante la notte, scapparono. Alcune famiglie tornarono in Corsica, altre si dispersero in qualche villaggio della Sardegna, dove nessuno le molestò.
Nel 1800 a Montresta restavano solo due persone di origine greca? non lo so ma mi sembra strano, perché come ho detto, io so che scapparono tutti.
Perché dico questo? perché questa storia mi interessa?
Perché il mio cognome è di origine greca, di quei greci che vennero in Sardegna nel 1700 e poi fondarono Montresta. Insomma, io sono uno dei discendenti di quei profughi, anche se mi considero (e sono) orgogliosamente Sardo (quasi) al 100%
Saluti a tutti
Turritano











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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 07/01/2013 : 00:17:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sì però, io che non conosco granchè, per non dire per nulla, i fatti di Montresta, vorrei chiederti dei ragguagli:

col massimo rispetto possibile non è che il tuo cognome greco dimostri che le cose andarono diversamente da come dice Adelasia: cioè vorrei capire se conosci anche dei documenti in tal senso.

e quei mortu e balla in questo senso, come si spiegano?











Modificato da - DedaloNur in data 07/01/2013 00:19:38

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 07/01/2013 : 11:05:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lascia perdere il mio cognome. Certo che non ho la pretesa, solo per quello di conoscere la verità. Io ho detto solo che la storia mi interessa perché ci sarebbero dentro, direttamente, i miei antenati.
Quello che so io, confrontato con la storia di Adelasia ha molto in comune, ma trovo qualche contraddizione non irrilevante. Vediamo un po’.
Quei “morti a balla”! intanto Adelasia scrive: “mortu e balla, come scrive il sito istituzionale del Comune, pare fosse una postilla piuttosto diffusa negli atti di morte risalenti ai primi del '800”. “pare fosse” non è una affermazione certa, ma qualcosa di vago. A questo punto i documenti vorrei vederli io. Vorrei leggere con certezza le date, i nomi e cognomi di quei “morti a balla”!
“una postilla piuttosto diffusa negli atti di morte risalenti ai primi del '800” Ma “diffusa” quanto? “Piuttosto” non significa niente di preciso.
Comunque io so, lo ripeto, che poco tempo dopo la fondazione , i Greci abbandonarono il villaggio, e tutti insieme, non alla spicciolata. Quindi, nel 1800, secondo logica e secondo quello che so io, di greci a Montresta non ce n’era neanche uno, erano tutti Bosani. Che poi qualcuno fosse “mortu a balla”, non significa che quel qualcuno fosse greco: un antico detto sardo dice:”Ki no morit de balla morit de pilota, ki non morit de pilota morit de balla”. Insomma era una cosa comune in tutta la Sardegna: altri tempi, altra mentalità.
Adelasia dice:
“nel 1832, registrò a Montresta solo 2 superstiti della comunità greca.
Nel 1868, come ho già riportato, lo sterminio si era concluso: tutti "spenti".”
Tutti spenti? E il dubbio che fossero tutti fuggiti, non viene a nessuno? Allora né io, ne tutti i miei parenti, da parte di padre dovremmo esistere, siamo esseri virtuali? e invece esistiamo, e in buon numero anche!

Si potrebbe sapere anche i nomi e i cognomi dei due superstiti “registrati nel 1832”? Come? Tutti continuavano a morire a balla e quelli, imperterriti, continuavano a rimanere? “Nel 1868, lo sterminio si era concluso: tutti "spenti". E la miseria! Ma anche qui c’è qualcosa di strano: 36 anni per ammazzare gli ultimi due … quasi due generazioni: mi sembra un po’ troppo! Se per quello c’è ancora qualcuno, a Montresta, che vanta origini greche: peccato che il cognome non sia propriamente greco, ma del sud Italia, probabilmente qualcuno dei tanti pescatori continentali (o più chiaramente italiani) stabilitesi nel tempo a Bosa, e che nessuno ha mai ucciso, né a balla né a pilota!
Bene, allora rimaniamo così: una volta visti i documenti autentici che provano inequivocabilmente quanto asserito nel post di Adelasia, sarei disposto a rivedere le mie conoscenze e le mie convinzioni. Altrimenti tu puoi credere quello che vuoi e io continuerò a credere quello che so.
Turritano










Modificato da - Adelasia in data 07/01/2013 18:44:43

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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 07/01/2013 : 20:30:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Turritano, confesso: non sai quanto sarei felice di rettificare quanto ho scritto!

Cerco di riprendere alcuni spunti dei tuoi interessantissimi post.
Scrivi:
<<Quello che so io, confrontato con la storia di Adelasia ha molto in comune, ma trovo qualche contraddizione non irrilevante. ...
Quei “morti a balla”! intanto Adelasia scrive:“mortu e balla, come scrive il sito istituzionale del Comune, pare fosse una postilla piuttosto diffusa negli atti di morte risalenti ai primi del '800”. “pare fosse” non è una affermazione certa, ma qualcosa di vago. A questo punto i documenti vorrei vederli io. Vorrei leggere con certezza le date, i nomi e cognomi di quei “morti a balla”>>


“Pare fosse“ è derivato dalla mia prudenza, proprio perché anch’io non ho visto gli atti di morte in parola; il sito istituzionale è però tutt’altro che dubitativo: “Sa comunidade de Montresta dae tando at bividu semper in istadu de gherra. In su libru de sos mortos de sa parrochia, dae su 1803 comintzant sos atos de morte chi giughent sa postilla “Mortu de corpu de balla”. http://www.montresta.org/informazio...de-montresta

Poiché Montresta era stata fondata dai greci maniati appena 53 anni prima, ho difficoltà ad immaginare che la maggior parte degli abitanti non lo fosse e che fossero già tutti ripartiti.
Anche perché, contrariamente a quanto ritieni tu, i coloni greci non abbandonarono Montresta “tutti insieme”, almeno secondo Carlino Sole che, in “La Sardegna sabauda nel settecento” scrive: <<Scomparsi a poco a poco i nuclei originari greco-corsi, il villaggio di Montresta sarà via via popolato da elementi del luogo.>>
In precedenza aveva riportato quanto scritto da F.Loddo- Canepa:
<< La colonia quindi visse in perpetuo istato di guerra con la popolazione della zona; incendi, distruzioni di messi, furti di bestiame, fatti di sangue e omicidi ne furono il bilancio poco lieto, che culminò con l’estinzione o lenta distruzione di essa>>
Nel 1836 (e non nel 1832, come ho scritto erroneamente, ma non avevo il testo sottomano come ora…)Della Marmora visitò Montresta per l’ultima volta; nel suo Itinerario ricorda gli ultimi 2 supertisti greci: una donna (lo Spano, in apposita nota, specifica che si trattava di Giovanna Palmas…certo, il cognome non mi convince molto….) e un uomo, tal Dimas Passerò.

Anche Della Marmora non manca di descrivere la triste fine di quei ”disgraziati": uccisi da “palla”, da malaria, “obbligati a emigrare”.
Non discosta da tale versione il dizionario dell ‘Angius.

Come ho già riportato, nel 1868 il "Dizionario corografico dell’Italia" scriveva che in meno di un secolo "essi vennero quasi tutti spenti ….”.

Turritano…..sei tra di noi grazie a quel “quasi"???










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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 07/01/2013 : 22:12:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In quanto all'associazione con i fatti di Itri, come ho già riportato nel post sulla strage è emersa proprio durante la presentazione del libro di Antonio Budruni, allorchè si discuteva dell'accoglienza nei confronti di chi "arriva da fuori" per lavoro.










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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 08/01/2013 : 19:18:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adelasia ha scritto:


Turritano, confesso: non sai quanto sarei felice di rettificare quanto ho scritto!

.......................
Va bene, Adelasia. Ma siamo ancora siamo nel vago. Io non ho elementi per provare che la versione da me conosciuta sia quella vera, ma spiego meglio le mie perplessità
Carlino Sole, F.Loddo- Canepa, La Marmora, Angius, il "Dizionario corografico dell’Italia". Ma tutti questi, da chi avevano assunto informazioni? Certamente, come si è sempre fatto, uno attingeva dagli scritti di altri e ripeteva, eventualmente, gli stessi errori, magari esagerando. I primi hanno preso direttamente notizie sul posto, ma dopo 50 anni. Fra gli autori citati, il più antico credo sia il La Marmora, quindi dovrebbe essere il più attendibile. Scrive il nome degli ultimi due greci rimasti … ma quanto attendibile, se di questi cognomi uno sembra Sardo e l’altro decisamente Italiano?
Insomma, per rivedere e correggere la versione da me conosciuta, ho bisogno di dati certi ed affidabili, non certo di notizie vaghe e, a mio parere, superficiali e contraddittorie (per esempio noto una sostanziale contraddizione tra quanto dice Carlino Sole e F.Loddo- Canepa)
Continuiamo:
“Sa comunidade de Montresta dae tando at bividu semper in istadu de gherra. In su libru de sos mortos de sa parrochia, dae su 1803 comintzant sos atos de morte chi giughent sa postilla “Mortu de corpu de balla”.
Adesso sappiamo nel documento del Comune di Montresta non è dubitativo, infatti nel documento da te citato si comincia dal 1803, cioè una 50na di anni dopo la fondazione del villaggio (almeno 2 generazioni, non è poco!!) e questo già mi lascia sospettare, abbondantemente, che quei “morti a balla” non fossero greci! E se lo fossero, come mai i Bosani aspettarono due generazioni, per cominciare una sistematica eliminazione? Non mi quadra.
Per esempio, bisogna vedere come e da chi fosse informato Carlino Sole. Bisogna vedere cosa intendesse per “Scomparsi a poco a poco” e cosa intendeva per “scomparsi”. Io ho motivo di ritenere che non intendesse dire “uccisi” e insisto: due generazioni non sono poche per fatti del genere. Se fosse vero quello che dice Carlino Sole, direi che la storia non si discosta molto dalla versione che conosco io: se non tutti insieme, se ne andarono in poco tempo, direi al massimo in pochi anni, non in poche generazioni. Ed è logico pensare che sia alquanto improbabile (anche se possibile), a quel punto, che poche famiglie o, peggio, poche persone decisero di rimanere nonostante tutto.
Allora mi viene spontanea una domanda: perché la carneficina, i “morti a balla”, cominciò nel 1803, e non molto prima? la risposta mi sembra semplice: le uccisioni non avevano certo motivi razziali. Anzi, di più: mi sembra ragionevole credere che quei morti a balla erano sardi anch’essi, come gli assassini. Io avevo una zia acquisita, di tutt’altra zona della Sardegna, il cui babbo era morto a balla, il nonno era morto a balla, il bisnonno pure (siamo nell’800!) e la madre, vedova, girava a cavallo col fucile nella fondina, come nel Far West! Erano gli anni 50!
Scusate se, ancora una volta mi ripeto, mia madre che conosceva e usava una infinità di detti sardi, diceva spesso: “Ki no morit de balla morit de pilota, ki no morit de pilota morit de balla”. Insomma, era una cosa comune a quei tempi, in Sardegna, fra Sardi!
Per gli stessi motivi, ancora meno mi convince la versione di F.Loddo- Canepa:
<< La colonia quindi visse in perpetuo istato di guerra con la popolazione della zona; incendi, distruzioni di messi, furti di bestiame, fatti di sangue e omicidi ne furono il bilancio poco lieto, che culminò con l’estinzione o lenta distruzione di essa”. Non mi sembra credibile. Quell’ aggettivo “perpetuo” è esagerato. Forse voleva dire in “continuo” stato di guerra: insomma. Come un fortino americano attaccato dagli indiani!
Comunque tutto questo (“incendi, distruzioni di messi, furti di bestiame, fatti di sangue e omicidi”), purtroppo troppo succede ancora oggi fra sardi. Ma a questi Signori, non viene il dubbio che a quel punto (dopo poco tempo qualunque popolazione estranea, vessata dai locali, preferirebbe cambiare aria piuttosto che sopportare continui (e insostenibili) atti ostili e una eliminazione programmata?
I due superstiti del 1836: è sempre valido il ragionamento fatto precedentemente (anche negli altri due post), avvalorato dai cognomi certamente non greci: Palmas e Passerò. A proposito di quest’ultimo, mi viene un’altra domanda: se quello era uno degli ultimi due rimasti e poi scomparsi nel 1836, come mai qualche Passerò c’è ancora oggi a Montresta e, anzi, dicono che siano gli ultimi Greci rimasti? È chiaro che quel cognome è italiano e non greco, ma soprattutto, anche se lo fosse, perché sono stati “risparmiati” proprio e solo loro? Insomma, il tutto non mi sembra molto attendibile e/o convincente.

Perciò, finché non sapremo con certezza chi erano tutti quei morti “a balla”, e sarebbe uno degli elementi più interessanti e decisivi per risolvere il mistero della “scomparsa” dei greci da Montresta, io ritengo valida la “mia” versione. Il fatto è, come ho detto, che io so, e sono convinto, che dopo minacce e dispetti vari, avvertiti che li avrebbero uccisi tutti notte tempo, giustamente (= prudentemente) scapparono , abbandonando il villaggio da loro fondato. Parte tornò in Corsica, altre famiglie si dispersero in vari villaggi della Sardegna, dove nessuno li molestò in quanto Greci. Cioè, nessuna persecuzione xenofoba.
Capisco, ma sino ad un certo punto, anche l’iniziativa del sindaco di Montresta, che vedendo la popolazione del suo paese volatilizzarsi rapidamente, stia tentando l’impossibile per frenare il processo di fuga dei sui abitanti.
Turritano










Modificato da - Turritano in data 08/01/2013 19:26:17

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Turritano

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Inserito il - 08/01/2013 : 19:36:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adelasia ha scritto:

In quanto all'associazione con i fatti di Itri, come ho già riportato nel post sulla strage è emersa proprio durante la presentazione del libro di Antonio Budruni, allorchè si discuteva dell'accoglienza nei confronti di chi "arriva da fuori" per lavoro.

Il paragone con i fatti di Itri, che a me per tutto quanto detto prima, oltre che molto più gravi, mi sembrano totalmente diversi, sia per il modo, sia per la motivazione per cui si sono verificati.

Lì l'odio razziale è evidente, qui la xenofobia o odio razziale non c’entra nulla. Ecco uno dei motivi per cui, nel mio primo post, avevo precisato che il confronto dei fatti di Montresta, con la “caccia ai Sardi” di Itri è improponibile: lì era in atto un massacro di persone in quanto “sarde” (e non perché si stavano appropriando di un territorio non loro), avvenuto e liquidato definitivamente in pochi giorni. A Bosa (Montresta) invece non era una caccia allo straniero, ma una difesa di un loro territorio che si vedevano sottratto da gente estranea. I gesti di intimidazione avevano lo scopo di riapriopriarsi di un territorio che gli apparteneva da sempre. Penso che avrebbero avuto la stessa reazione se, ad occupare quel territorio, fossero stati altri Sardi, venuti da qualunque altra parte della Sardegna. Per chi sa o può immaginare, com’era la mentalità dei Sardi nel ‘700 e ‘800 la cosa non è difficile da capire, mentre è difficilmmente comprensibile se vista con la mentalità di oggi.
Turritano










Modificato da - Turritano in data 08/01/2013 19:39:13

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Turritano

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Inserito il - 08/01/2013 : 19:43:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adelasia ha scritto:


....................
....................
Come ho già riportato, nel 1868 il "Dizionario corografico dell’Italia" scriveva che in meno di un secolo "essi vennero quasi tutti spenti ….”.

Turritano…..sei tra di noi grazie a quel “quasi"???

Forse ... se fossero vere quelle versioni .
Io so per certo che la nostra famiglia veniva dalla Corsica, proprio nella metà del 1700. Non fu sterminata, ma se ne andarono da Montresta sicuramente prima del 1800. Ho una foto di mio bisnonno, insieme ad un gruppo persone, bambini ed adulti, di un paese della provincia di Sassari. Lui era il più vecchio ed era l’unico che vestiva “alla sarda”, allora poteva avere una buona 80na di anni, forse era degli anni 30 dell’800, ed era completamente “sardizzato”. So ancora che la sua famiglia o la precedente, proveniva da un altro paese, ancora più vicino a Sassari, da dove tutti, o quasi, i Sardi con quel cognome, sparsi in tutta la Sardegna (così diceva mio padre) provengono.

Un’altra generazioni e siamo ad inizio '800a o fine ‘700. Ho motivo di credere che avevano abbandonato Montresta molto prima, come tanti altri, forse tutti. Purtroppo io ho la mia età e mio padre non c’è più, per aggiungere altri particolari.
Saluti
Turritano










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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 09/01/2013 : 00:25:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
che bello sarebbe se potessi mettere la foto di tuo bisnonno!

cmq, tutta questa discussione ruota attorno ai morti per fucile. E' vero quanto dice Turritano: in quei decenni del XIX sec. a.C. ci troviamo nelle'poca aurea del banditismo sardo.

Quindi non è inverosimle che i conflitti a fuoco che coinvolgevano i sardi, magari anche a maggior ragione coinvolgessero gli stranieri visti come un corpo estraneo.

ma non esiste proprio un tentativo di ricostruzione di quei fatti attraverso i registri del empo? cioè i “quinque libri”?

se l'incidenza di morti a balla tra sardi e quelli tra greco-corsi fosse proporzionata, forse cadrebbe l'ipotesi di persecuzione razziale.

la sto facendo troppo facile?











Modificato da - DedaloNur in data 09/01/2013 00:26:38

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/01/2013 : 22:59:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Dedalo, vedo che in sostanza i nostri punti di vista tendono a convergere, ma vorrei fare delle puntualizzazioni (dettate dalle mie esperienze personali, e non solo).
Io, quello che abbastanza comunemente succedeva nel XIX secolo e in parte anche nel secolo successivo), non o vedo come vero e proprio “banditismo”, ma un modo per “sistemare” in privato le cose: insomma, la gente non credeva nella Giustizia dello Stato e, la Giustizia se la faceva da sola. Tanto è vero che quasi tutti gli omicidi erano opera di ignoti (chi sapeva, non diceva nulla) e rimanevano impuniti. Il banditismo, seppure molto comune all’epoca, è ed era un’alta cosa.
Gli stranieri erano stranieri, come dapertutto, ma diventavano un “corpo estraneo” solo se non rispettavano determinate regole o, come nel caso di Montresta, si impadronivano di un territorio che non era loro e, agli occhi dei locali, costituiva una ingerenza inaccettabile, che fosse fatta da altri Sardi o da stranieri.
In definitiva, alla luce di quanto sopradetto, comunque sia, chiamare i fatti di Montresta “xenofobia” o “persecuzione razziale” è quantomeno esagerato, anzi direi che così si distorce pesantemente la realtà.
Come ho già detto in privato ad Adelasia, è mia intenzione andare a Montresta, per vedere, cosa è riportato esattamente nei registri.

Saluti
Turritano










Modificato da - Adelasia in data 10/01/2013 21:25:50

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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 10/01/2013 : 00:12:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
le nostre due visioni collimano, per quanto riguarda l'inquadramento della società del tempo, che per usare un espressione di recente conio, non era un paese per vecchi

In definitiva, alla luce di quanto sopradetto, comunque sia, chiamare i fatti di Montresta “xenofobia” o “persecuzione razziale” è quantomeno esagerato, anzi direi che così si distorce pesantemente la realtà.


ma su questo, che poi è il vero nocciolo della questione non posso/so darti retta, perchè appunto manca uno studio: metti che nei quinque libri risulta che in determinati anni, vi sia stata una concetrazione di morti di stirpe ellenica a montresta al di fuori della media, rispetto a quella dei morti, propriamente sardi, avrebbe ragione Adelasia in tal caso, posto che lei, come noi, non può sostenere nulla di definitivo, sinchè non fanno ricerche











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gallosu

Utente Attivo


Inserito il - 10/01/2013 : 10:36:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gallosu Invia a gallosu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il 23/02/2013 a Nuraminis si terrà un incontro che verte proprio sul tema in oggetto.
Stefano Pira, Giampaolo Salice - Università di Cagliari:
Colonizzazioni e Diaspore nella Sardegna d'età piemontese: il caso di Montresta










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Gallosu
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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 10/01/2013 : 20:38:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
gallosu ha scritto:

Il 23/02/2013 a Nuraminis si terrà un incontro che verte proprio sul tema in oggetto.
Stefano Pira, Giampaolo Salice - Università di Cagliari:
Colonizzazioni e Diaspore nella Sardegna d'età piemontese: il caso di Montresta

Io sfortunatamente non potrò andarci, speriamo però che ne venga fuori qualcosa di ben documentato, che faccia davvero luce sulle tante contraddizioni e i non sensi sin qui conosciuti
Turritano










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