Forum Sardegna - Una nuova visione delle città (e i nuraghi?)
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Nota Bene: Gonnosnò - è localizzato nella parte della Marmilla ai piedi dell'altopiano della Giara..Situato a m. 175 sul livello del mare si stende per 15,45 Km quadrati. Comprende la borgata di Figu, frazione di Gonnosnò
Il toponimo del paese pare derivi dall'unione dalla radice "gonnos" significante collina, con il termine "nò" genitivo di "nèos" significante "del tempio". Un'altra teoria ci porta alla conclusione che il nome Gonnosnò significa "colle nuovo".



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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 11/10/2011 : 12:52:32  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
jomaru ha scritto:

Mannaro, eccomi qua, barcollo ma non Pollo, cioè mollo (come vedi non mi sono rimesso del tutto...). So bene che tu non voglia convincere nessuno, anche perché sennò il tuo essere mannaro, finirebbe col perdere (come i nuraghi!) la sua originaria funzione, generando spasmi di noia da astinenza litigiosa.
Non è che la mazzina l'hai anticipata per impedirmi di essere, insieme al grande LeNoir, tra coloro che possono avere ragione?! Sai, nessun papingio al posteriore, ma le coliche renali di oggi avevano un nonsoché di sospetto...

Impossibile: avrei fatto la mazzina se tu avessi avuto ragione, no?
Scherzi a parte, sono contentissimo di ritrovarti più bello e forte che pria: tieniti in tasca un martello per la riduzione dei calcoli (oppure una calcolatrice…).
jomaru ha scritto:
Onestamente, per risponderti sui documenti che hai segnalato sulla stratigrafia, attendo di leggerli con calma, in modo poterli valutare per bene; tuttavia se fosse una faccenda così chiara e il dato stratigrafico fosse così illuminante, nessuno continuerebbe a cercare il bandolo della matassa sulla funzione dei nuraghi, che invece è lungi dall'essere trovato.

Ti rispondo. Premetto: per il mio modo di ragionare, il dato stratigrafico e la metodologia di interpretazione sono dirimenti. Se il dato stratigrafico (come potrai verificare dalla letteratura) non dà alcun segno di attività di culto e l’analisi del contesto è congruente con questo, per me la faccenda è chiusa (ed è per questo che ti dicevo che non ho bisogno di un LeNoir, a me basta una piccola stratigrafia per cambiare opinione). In altre parole, a me non basta un ragionamento di apparente buon senso: ci devono essere prove e l’interpretazione deve essere improntata ad economia logica (che significa non introdurre ipotesi prive di riscontro per spiegare l’assenza di dati). Sarò disponibile a valutare l’ipotesi del tempio quando se ne troveranno le tracce oppure quando un’analisi del contesto lo suggerirà: siccome non c’è né l’una cosa né l’altra, per me la questione è chiara.
Passo alla frase successiva: tu continui a citare questo fatto delle discussioni in merito ad una presunta questione aperta sull’utilizzo dei nuraghi. A me semplicemente non risulta (se parliamo della disciplina archeologica). Però siccome potrei sbagliarmi, dimmi i nomi di quegli archeologi che si interessano di protostoria sarda (cioè gente che ha studiato/scavato nuraghi) e litigano su un possibile uso dei nuraghi come templi, specificandomi su quali basi sarebbero dell’idea che si tratti di templi o altro, così ti potrò rispondere. Ti faccio notare che ho messo le mani avanti citandoti Pittau (e quelli come lui) che parlano senza fare riferimento al dato sperimentale, sulla base di considerazioni di nessun valore archeologico e metodologico (ma spesso mostrando una grande ignoranza e talvolta protervia). Ci sarà bene un motivo se Pittau (&C) continua a lamentarsi che il mondo archeologico non gli dà udienza (dato di fatto: nessuno se lo fila) senza rendersi conto che ciò accade a causa dell’inconcludenza delle sue argomentazioni, che si traduce nel fatto che non riesce a pubblicare neppure un articolo (scrive un sacco di libri, pagandoseli!). Comunque citami quali sarebbero questi archeologi e i loro lavori e sono pronto a parlarne. Naturalmente parliamo di argomenti, spero, non di nomi.
jomaru ha scritto:
La questione dell'uso e del riuso si presta a parecchie furbate, tipo "non hai completamente torto, furono anche edifici di culto, ma solo successivamente alla loro originaria destinazione d'uso...". In realtà persistono pesanti dubbi sulla funzionalità alla difesa di un edificio in cui era sufficiente appiccare un incendio all'ingresso (a piano terra!) per intrappolare gli eccezionali guerrieri nuragici, per non parlare della facilità di accesso con una carica. Credo che chiunque volesse rendere più sicura la fortezza, avrebbe perlomeno previsto un accesso a un piano alto, fruibile con una scala retrattile. Comunque devo ancora visionare parecchie cose e potrei ricredermi.

Ti rispondo. Punto primo (e lo ripeto) non ci sono stratigrafie che dimostrino la questione “tempio”. Te lo ripeto perché non basta una considerazione di “buon senso” (sulla quale comunque ti rispondo) per “fare archeologia”. Scusami la ripetizione, ma per me è davvero dirimente. E non si tratta di furbate: al massimo dimmi che a tuo avviso le stratigrafie sbagliano e dove, su questa base si può sempre discutere.
Secondo: che una torre nuragica potesse avere poca efficacia alla luce delle tue considerazioni potrebbe anche essere vero (in realtà non è così, però per favore segui ciò che cerco di dire) tuttavia il tuo ragionamento è viziato da una pecca metodologica: la mancanza di contestualizzazione. Gli edifici sono figli del periodo in cui vengono edificati e sono il risultato delle conoscenze tecniche disponibili e delle risorse che una comunità può dedicare loro senza correre il rischio di morire di fame. Quindi la torre è ciò che il periodo consentiva e che le conoscenze tecniche disponibili hanno permesso. Ti faccio un esempio stupido: se ti trovi in un ambiente culturale fatto di fattorie isolate l’una dall’altra, senza una struttura statale, senza città, ma con il pericolo che ci sia il tuo vicino che arriva all’improvviso a rubarti le capre, quello che puoi fare è cercare (con le risorse di cui disponi) di cautelarti al meglio. Ad esempio costruisci una fattoria con un solo ingresso e senza finestre affacciate all’esterno. Certo che sarebbe meglio avere un bunker di cemento armato e una rampa che porta all’ingresso al secondo piano, ma se non puoi permettertelo devi accontentarti di ciò che hai. Ed infatti, se osservi lo sviluppo cronologico dei nuraghi, si vede esattamente ciò che dici: quando fu possibile, le strutture vennero ingrandite e modificate per essere maggiormente efficaci. Ad esempio a Su Nuraxi l‘ingresso venne sopraelevato. Inoltre non pensare che le torri fossero così inefficaci: dipende dal tipo di conflitto cui devi far fronte. Se si tratta di combattere una struttura militare organizzata, la torre non serve a nulla, ma se parliamo di piccoli conflitti tra bande di contadini/allevatori che si levano le risorse tra di loro, va benissimo, perché per appiccare il fuoco devi avvicinarti e sottoporti alla possibilità di essere colpito dall’altro. (Che poi è una situazione concettualmente simile alle torri medievali: il bronzo medio sardo non è certo l’unico esempio di mania costruttiva per le torri).
Infine ti segnalo che ho già avuto modo di dirti: che non si deve pensare a “fortezze” ed ho fatto l’esempio di quelle del vicino oriente: laggiù il sottofondo culturale era del tutto diverso (società statale etc).
jomaru ha scritto:
Ok, ho capito il tuo discorso su LeBlanc, ma continuo a credere che se l'autore (che è un archeologo e dovrebbe sapere cosa fosse la civiltà nuragica) non ha citato per niente la Sardegna... Per carità, potrebbe essere una tua geniale intuizione e noi del forum non ci stupiremmo affatto della tua potenza mannara.

Mai detto che LeBlanc abbia spiegato la funzione dei nuraghi (ma in copertina mette un bronzetto). Ho già spiegato il motivo del mio post.
jomaru ha scritto:
La cosa che più mi perplime è che spesso le teorie più scricchiolanti provengono proprio dagli archeologi sardi, e considerato il ruolo di Lilliu come padre padrone dell'archeologia sarda, spesso ho il sospetto che ci siano stati e ci siano tuttora atteggiamenti poco scientifici e molto opportunistici. Ma io sono un profano e questa è forse una gratuita cattiveria andreottiana ("a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca").

Questa considerazione l’avrai certamente maturata sulla base di ciò che hai studiato, però mi piacerebbe che la giustificassi con un esempio, citandomi una teoria particolarmente “scricchiolante”. Lilliu, ad esempio, ha fornito una lettura della protostoria sarda congrua con ciò che ha trovato ed era disponibile ai suoi tempi, elaborando la celeberrima ‘costante resistenziale’. Quando i dati sono stati integrati da nuove scoperte, la disciplina ha progredito e il paradigma è andato cambiando, come avviene normalmente nella pratica scientifica (che assume come imperativo la continua ricerca di nuovi dati e la verifica continua di nuove ipotesi, purché basate su dati scientifici e non semplici elucubrazioni). Lilliu, avendo vissuto a lungo, si è trovato ad assistere al superamento di ciò che aveva elaborato, destino comune a tutti gli scienziati sufficientemente longevi. Visto che parli di “scientificità”, ti domando cosa ci sia di più scientifico del partire dai dati disponibili (le stratigrafie): se non c’è traccia di templi, perché difendere questa ipotesi?
Il resto (se non ti offendi) lo chiamerei un luogo comune: considerare Lilliu la metafora del barone universitario che difende la propria ideologia è semplicistico (mi verrebbe da dire concettualmente errato). La verità è che si è trovato ad operare in un contesto che gli ha dato modo di sfruttare un enorme potenziale archeologico (dimmi tu la fortuna di nascere a Barumini e picconare Su Nuraxi) però ha sfruttato benissimo l’opportunità producendo un lavoro intellettuale invidiabile, anche se ovviamente, come accade di norma nella scienza, destinato ad essere più o meno velocemente superato. Non a caso, spesso parlano male di Lilliu coloro che hanno poca dimestichezza con la scienza oppure fanno finta di non sapere cosa sia. Tuttavia, se tu mi dicessi quali sarebbero gli atteggiamenti “poco scientifici” oppure “opportunistici” ne discuterei volentieri. Fammi qualche esempio: magari diciamo la stessa cosa con parole diverse.
jomaru ha scritto: Pollo, che dire, è sempre e comunque un piacere.


Reciproco (spezza la schiena ai calcoli prima che te la spezzino loro!).







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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 11/10/2011 : 12:54:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
santa mariedda ha scritto:
il pollo come il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è ?


Basta che sia di qualità, non un pollo qualunque.






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/10/2011 : 14:34:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
pollo mannaro ha scritto:

santa mariedda ha scritto:
il pollo come il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è ?


Basta che sia di qualità, non un pollo qualunque.








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Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 11/10/2011 : 15:55:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non vorrei che fosse un'applicazione della "mazzina preventiva", ma non credo, non sono certo io a poter mettere in difficoltà la tua preparazione archeologica a blindatura stratigrafica!

Io ho il massimo rispetto per i dati stratigrafici, ma non li ritengo inoppugnabili e inoltre credo che la questione vada affrontata con piglio multidisciplinare: non è una questione risolvibile dai soli archeologi. Ci vogliono architetti, ingegneri, astronomi, chimici, strateghi militari, ecc. Forse tra gli archeologi sardi non vi sono molti dubbi, ma nella comunità scientifica internazionale la discussione è molto più ampia e possibilista: un esempio per tutti la prestigiosa Prehistoric Society inglese, presieduta da quel Clive Ruggles che ritiene attendibile il significato astronomico dei nuraghi sardi.

Il fatto che Pittau sia ignorato dal mondo archeologico ufficiale, non significa che quello che dice non vale una cippalippa, anzi trovo del tutto ingiustificato l'ostracismo nei suoi confronti. Dopo tutto anche Lilliu ha preso parecchie cantonate (porte di pietra, catapulte...), non vedo perché cazziare sempre il solito Pittau, reo di aver cercato di dimostrare alcune incongruenze logiche della gioiosa macchina da guerra lilliana.

Per quanto riguarda un nome di archeologo che non la pensa come i più, c'è per esempio Roberto Sirigu, il quale è molto più disponibile a percorrere altre strade sulla funzione dei nuraghi, ma dovresti conoscerlo certo meglio di me.

Non sono certo io a poter confutare i dati stratigrafici, tuttavia sarei curioso di vederli ripetuti anche da esponenti del mondo accademico europeo, non solo sardo...A Su Nuraxi l'ingresso è stato rialzato: non sarà mica un elemento che fa pensare ad un'evoluzione dell'edificio culto in edificio militare?

Io Pollo, non ho nessuna difficoltà ad ammettere forti lacune su simili argomenti, forse mi scappa anche il classico luogo comune, però non riesco a capire perché rispetto al grande fermento che caratterizza il mondo archeologico mondiale, in Sardegna si assista ad una staticità disarmante, a teorie immutate e forse immutabili, basate sul lavoro di un professore, ottimo per carità, ma padrone da mezzo secolo della "verità assoluta". Non puoi negare che, nonostante l'ingente contributo positivo, alla lunga il peso della sua eredità abbia influito moltissimo (troppo) sul modo di fare archeologia, e le ha forse conferito quel lato tipicamente chiuso e autoreferenziale. Non è un'analisi oggettiva, è semplicemente una sensazione, non è frutto di nottate a studiare archeologia, è un collage di letture sparse e forse superficiali: la mia tesi di laurea era sulla tecnologia nell'intelligence militare...

Tuttavia sono sicuro che si possa comunque dialogare, anche se con formazioni così diverse: tutto quello che ti sottipongo non è per avere ragione, ma per capire meglio, quindi ben vengano anche i rimbrotti e le tiratine d'orecchie, sempre che non diventino un evidente tentativo di ridicolizzazione. Se volessi fare una gara di bravura, mi occuperei di altro... Dopo tutto è un forum non un convegno tra archeologi, no?

Grazie per le risposte puntuali e perdonami se non ho saputo essere altrettanto preciso e chiaro.







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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/10/2011 : 16:09:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A Su Nuraxi l'ingresso è stato rialzato: non sarà mica un elemento che fa pensare ad un'evoluzione dell'edificio culto in edificio militare?


Ottima osservazione. Da indagare accuratamente, potrebbe esserci qualche sorpresa...

T.







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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/10/2011 : 16:25:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non vedo perché cazziare sempre il solito Pittau, reo di aver cercato di dimostrare alcune incongruenze logiche della gioiosa macchina da guerra lilliana.


se posso: la gioiosa macchina da guerra di occhiettana memoria, fu approntata nella seconda metà del XX secolo: quando i dati e le teorie disponibili allora, secondo me, non permettevano di far di meglio.

Poi da lì fu rivisitata in modo tenue (questo è vero) , ma secondo me, gli studi per rivisitarla davvero, non erano ancora usciti. Si spera che qualcuno ricucia certi ragionamenti alle teorie attuali.

Pittau fece bene a criticare, perchè in effetti vari argomenti del vecchio Lilliu, non sono realistici. tuttavia non mi pare che la pars costruens di Pittau sia andata a buon fine, e magari anche nel caso di Pittau, non per suo totale demerito.








Modificato da - DedaloNur in data 11/10/2011 16:28:13

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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 11/10/2011 : 18:11:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

non vedo perché cazziare sempre il solito Pittau, reo di aver cercato di dimostrare alcune incongruenze logiche della gioiosa macchina da guerra lilliana.


se posso: la gioiosa macchina da guerra di occhiettana memoria, fu approntata nella seconda metà del XX secolo: quando i dati e le teorie disponibili allora, secondo me, non permettevano di far di meglio.

Poi da lì fu rivisitata in modo tenue (questo è vero) , ma secondo me, gli studi per rivisitarla davvero, non erano ancora usciti. Si spera che qualcuno ricucia certi ragionamenti alle teorie attuali.

Pittau fece bene a criticare, perchè in effetti vari argomenti del vecchio Lilliu, non sono realistici. tuttavia non mi pare che la pars costruens di Pittau sia andata a buon fine, e magari anche nel caso di Pittau, non per suo totale demerito.



E temo che, come in quella occhettiana, sia necessaria qualche correzione, fermo restando che anche Pittau non sia certo al riparo da critiche e inesattezze...







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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 11/10/2011 : 18:24:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

A Su Nuraxi l'ingresso è stato rialzato: non sarà mica un elemento che fa pensare ad un'evoluzione dell'edificio culto in edificio militare?


Ottima osservazione. Da indagare accuratamente, potrebbe esserci qualche sorpresa...

T.


Cercasi esperto in stratigrafia, possibilmente non di scuola lilliana, con esperienza pluriennale all'estero, scevro da preconcetti sulla possibilità del nuraghe edificio di culto, astenersi perditempo. Per info telefonare Trambuccone







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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/10/2011 : 20:35:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
jomaru ha scritto:
E temo che, come in quella occhettiana, sia necessaria qualche correzione, fermo restando che anche Pittau non sia certo al riparo da critiche e inesattezze...

of course, una correzione corroborata da tanto studio...e libri costosi...







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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/10/2011 : 23:39:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cercasi esperto in stratigrafia, possibilmente non di scuola lilliana, con esperienza pluriennale all'estero, scevro da preconcetti sulla possibilità del nuraghe edificio di culto, astenersi perditempo. Per info telefonare Trambuccone


...Che girerà le info ricevute a Jomaru.

A prop., quanto mi paghi per il servizio di segreteria e cernita delle info raccolte?

T.







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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/10/2011 : 00:12:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

Cercasi esperto in stratigrafia, possibilmente non di scuola lilliana, con esperienza pluriennale all'estero, scevro da preconcetti sulla possibilità del nuraghe edificio di culto, astenersi perditempo. Per info telefonare Trambuccone


...Che girerà le info ricevute a Jomaru.

A prop., quanto mi paghi per il servizio di segreteria e cernita delle info raccolte?

T.


Pensavo ti sacrificassi per la scienza...no?







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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 12/10/2011 : 00:53:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@Jomaru

Pensavi sbagliato. Già dato.

T.







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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 12/10/2011 : 10:39:17  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Ciao Jomaru.
Due cosette preliminari veloci veloci:
1. Smettila di mandarmi le contromazzine perché non sono io il mittente di quelle che ti sei acchiappato (tanto lo so che navighi in siti equivoci, ti becchi i virus pornocalcolatori e te la prendi con me)!!!! Se non la smetti, allora comincio anch’io, sono cattivissimo (anzi, Mannaro) e non ci sono neppure i moderavacche a difenderti (‘ttento te!!!!!).
2. Non scrivo per dimostrare quanto sono bravo: non ne ho alcun bisogno!!! Sono un professorone con una cultura sconfinata, lo dice Zaru pertanto non c’è da dubitarne (anche se poi quando mi spenni resto una gallina, però non si può avere tutto dalla vita, no?).

jomaru ha scritto:
…quindi ben vengano anche i rimbrotti e le tiratine d'orecchie …

Dopo le cose serie, le scemenze: mi ha colpito la frase dei rimbrotti e delle tiratine di orecchie (colpito, non urtato/irritato etc etc) così “mi sono rimandato” alle cose che avevo scritto in precedenza e sono andato a cercarli entrambi, vuoi i rimbrotti che le tiratine di orecchie.
Non ne ho trovati…
Poiché ho la presunzione di essere sicuro di non aver voluto rimbrottare o tirare le orecchie (guarda, ho riletto con attenzione anche i post scambiati con Zaru, tanto per esser chiari, senza contare che sebbene non abbia niente da fare se non razzolare pigramente per l’aia in attesa di finire in pentola, non è che rimbrottare/tirare le orecchie sia la mia attività preferita) ho naturalmente riflettuto sulle tue parole, con particolare riguardo a queste:
jomaru ha scritto:
…sempre che non diventino un evidente tentativo di ridicolizzazione…

Per questo ho ritenuto opportuno chiarire quanto segue.
Sono appassionato di archeologia (nel senso che mi interessa la disciplina archeologica) e ne parlo volentieri. Mi interessa in particolare un aspetto: il dibattito in corso da troppo tempo sul considerare o meno l’archeologia una disciplina scientifica (a molti archeologi italiani non interessa, ma non è che il mondo finirà per questo). Ti dico subito che propendo (ideologicamente) per l’idea che possa esserlo ed in tal senso la interpreto. Per questo motivo, nei miei post troverai sempre i rimandi/riferimenti (lo so che i rimandi non ti piacciono, pazienta) al metodo scientifico (che pratico per mestiere) e dal quale non trovo alcun motivo ragionevole per discostarmi.
Tutta questa manfrina per dirti che tutto quanto scrivo è semplicemente un continuo riferimento alla scienza, ai metodi di analisi scientifica e amo pochissimo (o per nulla) ciò che se ne discosta. Come conseguenza, il mio modo di discutere si basa sul proporre un ragionamento che “vorrebbe” essere improntato a questo (al metodo scientifico, intendo, pregandoti di apprezzare il condizionale, d’obbligo) e contestare quei ragionamenti che non lo sono.
In questo, necessariamente (in ambito scientifico così si fa) qualunque affermazione, asserzione, ragionamento deve seguire un metodo che appare a prima vista pedante (magari lo è) o saccente (e su questo sarei meno possibilista, preferirei parlare di precisione) ma in realtà è soltanto il tentativo di creare una base comune dalla quale far scaturire i ragionamenti (se vuoi: un metodo condiviso). Adesso cerco di spiegare quanto voglio dire con un’osservazione, solo una, in merito al tuo ultimo post (però non offenderti prima di aver finito, pazienta, i polli sono notoriamente fastidiosi e dispersivi):
jomaru ha scritto:
[…] Io ho il massimo rispetto per i dati stratigrafici, ma non li ritengo inoppugnabili […]
[…] Non sono certo io a poter confutare i dati stratigrafici, tuttavia sarei curioso di vederli ripetuti anche da esponenti del mondo accademico europeo, non solo sardo...

Di fronte a questo tue frasi, il commento che mi piacerebbe fare è che c’è un errore metodologico (ma non perché i dati stratigrafici non siano inoppugnabili, intendiamoci, tutt’altro). E mi piacerebbe segnalartelo e discuterne con te (non scherzo, mi interessa davvero, ben di più delle palle nuragiche, delle murature a sacco, dell’orientazione dei nuraghi, dei ballatoi, della scrittura nuragica e via di seguito).
Se però tu consideri un’osservazione del genere come saccenteria, protervia, tiratina di orecchie o ancor peggio tentativo di ridicolizzarti, tanto per esser chiari il “professorino” che sale in cattedra per insegnare che “si fa così e non cosà”, risponderti mi interessa meno di zero (affermazione recisa quanto vera). Nel senso che non vedo perché dovei urtarti: forse per provocarti un’altra colica? Che me ne viene in tasca?
Per cui, piuttosto che litigare su Ruggles, magari tu dici che è un luminare ed io un ciarlatano, o viceversa, ti propongo di riflettere su quanto segue:
“è possibile cercare un metodo di discussione su base scientifica condiviso, o no?”
Perché, se è possibile, allora possiamo discutere, magari con veemenza, ma se non è possibile ci aspettano solamente furibondi litigi, con l’ulteriore complicazione che, parlando un linguaggio non condiviso (che è un altro modo per dire che parliamo lingue diverse) si corre il rischio di dubitare che uno dei due voglia prendere l’altro per i fondelli (e mi pare che stia per capitare, cosa che sarebbe spiacevole, l’accenno al ridicolizzare è preoccupante).
Perché è verissimo che…
jomaru ha scritto:
Dopo tutto è un forum non un convegno tra archeologi, no?

Però è anche vero che per scambiarsi opinioni bisogna parlare la stessa lingua.
Che si fa?






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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 12/10/2011 : 12:13:34  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Sì: si parlano lingue diverse.






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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/10/2011 : 12:34:04  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Comunque: io non sono un archeologo - ovviamente - e mi 'ntrufolo mal volentieri in discussioni solamente archeologiche.
Però sono andato a leggermi la teoria del metodo della stratigrafia e mi sembra che sia piuttosto valida, nel senso che si basa su presupposti più che ragionevoli e credo che sia addirittura - in casi fortunati, forse, ma credo possibili - anche "verificabile" da altri (in questo caso rispondendo perfettamente alla condizione di ripetitività dell'esperimento scientifico), nel caso a questi ultimi sia stato lasciato un fazzoletto di terreno del sito da studiare.
Forse sbaglio.
Mi piacerebbe parlare (più che altro sentire parlare, come è ovvio) di stratigrafia.
Molto più che non di questo melange di fesserie tra il serio (poco) ed il faceto (assai) che recentemente è comparso qui...
In particolare: penso che un ricercatore possa sbagliare l'effettuazione di una stratigrafia (ma allora tutta l'equipe è composta di ignoranti come me?). Circa l'inesperienza e l'incapacità, non so, forse, più probabilmente - mi piace pensare male - per motivi "ideologici": ha una tesi da dimostrare e lo fa, cinicamente ignorando evidenze contrarie.
"pollo" viene da pullus latino, che significa "nero", nella sua forma aggettivale. Mentre il sostantivo si riferisce ad una piccola gallina o un galletto.
Il che significa che, se si deve stare attenti al pollo (se è "hominarius", come in questo caso, cioé "mangiatore di uomini"), la dizione corretta è "Cave pullum". Se si vuole mandare un avvertimento, invece, diventa: "Cave, pullo".
Io userei preferibilmente la seconda, con l'intendere (del tutto bonariamente, il che equivale ad una richiesta) che forse sarebbe meglio avere maggiore attenzione per l'approfondimento dei temi, invece che proporne una raffica e restare così, sul vago e divertente.
Sennò, possiamo andare a leggerci l'ultimo numero di "focus", fatto per chi riesce a focalizzarsi su un tema per 30 secondi e non più....







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