Forum Sardegna - Una nuova visione delle città (e i nuraghi?)
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Nota Bene: Proviene da Nule (Sassari) un bronzetto nuragico , unico nel suo genere, rappresentante un "toro androcefalo", ovvero un toro con testa umana, una sorta di minotauro. E' la probabile rappresentazione di una divinità o di una figura mitica dei nuragici.



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Autore Discussione
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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 10/10/2011 : 09:54:37  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
@Jomaru
Premesso che riproporre questo tema e trovarlo ancora interessante è affatto sorprendente, riprendo la tua ammissione di ‘ignoranza’ (sa il cielo se di gente come te ce ne vorrebbe tanta di più) per segnalarti un paio di riflessioni:
a) Le torri nuragiche non sono un ‘buco’ nero da cui non esce nulla; anche per queste strutture esistono studi stratigrafici (alcuni meno accurati altri migliori, come per tutto lo scibile umano) di cui non si può fare a meno di tenere conto, nel senso che non è sufficiente disporre di un’ipotesi di lavoro ragionevole (cioè escludere semplicemente le sciocchezze fantarcheologiche e considerare tutto il resto come possibile) ma che la stessa ipotesi deve essere coerente con il risultato stratigrafico;
b) Ad oggi (dunque parliamo dei dati di cui si dispone per corroborare o meno un’ipotesi) i segni di frequentazione delle torri nel periodo dell’edificazione (poi la storia della frequentazione è più che millenaria ed è tutt’altro tema) non sostengono l’ipotesi di un edificio di culto; al contrario vi sono tracce di frequentazione civile (intesa nel senso di non specificamente cultuale) e chiari segni di attività “militare” che metto tra virgolette per indicare che vi sono segni di attività difensive (ad esempio i proiettili) senza tuttavia far propendere del tutto la conclusione che si trattassero di fortezze tout-court, come potremmo aspettarci, ad esempio, nel contesto di un edificio di confine di uno dei regni mediorientali (tanto per intenderci una fortezza egizia di confine o una ittita o una cananea);
c) Le riflessioni di Pittau (ed altri come lui) ahimè, non tengono conto del dato stratigrafico; possono essere ragionevoli ma con il dato sperimentale proprio non vanno d’accordo;
d) Le conclusioni di LeBlanc sono tutt’altro che una speculazione teorica (tipo quella di Pittau che non ha mai dato un’occhiata seria al dato stratigrafico). Sono basate sull’analisi di una mole impressionante di dati scientifici (non di sciocchezze pseudofantasiose prive di riscontro, bada bene, LeBlanc è un archeologo e neppure dei peggiori) e soprattutto tengono conto di un fattore tutto sommato nuovo dell’archeologia del levante che riguarda la neolitizzazione primaria, cioè l’avvento del sedentarismo riferito alle pratiche agricole/di allevamento come le intendiamo oggi alla luce delle letture più complete dei dati; ciò per dire che chi non si ritrova d’accordo con lui non sta semplicemente esprimendo un parere di pari rilevanza, ma dovrebbe contestare dati e metodi di LeBlanc nel merito (non basta dire “non sono d’accordo”, sarebbe necessario scendere nel merito delle sua argomentazioni);
e) Le ipotesi di LeBlanc in termini numerici (cioè l numero di morti ammazzati per attività guerresche) sono purtroppo ben supportate anche dal dato etnologico delle popolazioni fossili giunte fino a noi, nelle quali l’eliminazione fisica dei concorrenti alle risorse per la sussistenza assume percentuali (verificabili) che non possono essere contestate: i numeri, talvolta, sono perfidamente crudeli oltre che oggettivi.
Ciò non per indurti a cambiare opinione ma come contributo alla tua riflessione.
@Feo
LeBlanc non parla di Sardegna, sono io che metto in relazione la sua lettura dello sviluppo sociale umano con il periodo dei nuraghi. Bada bene, non si tratta di condividere una visione o meno, quanto di discuterne, nel senso che volevo solamente far notare come, qualora si legga il periodo secondo LeBlanc, si ottengano le conclusioni di cui sopra.
Sul fatto della crisi alimentare o meno, io ho naturalmente schematizzato (non è semplice riassumere una teoria così complessa in due righe) tuttavia ti faccio notare come la possibilità di una riduzione delle risorse disponibili nel bronzo in rapporto ad un possibile incremento demografico non cozzi per nulla contro i dati stratigrafici, che, per l’appunto, non dicono niente (!). Tu citi giustamente la mancanza di studi sui resti ossei di quel periodo, che per ora impedisce di esprimere ipotesi di lavoro basate su dati robusti. (Ciò non è un prendere il dato in negativo, intendiamoci, quanto di riempire con un’ipotesi un quadro che si presenta coerente con i dati disponibili, poi, se vuoi, ci puoi mettere anche gli UFO della Bretella di Orione).
Detto in soldoni, LeBlanc argomenta che:
a) tutte le popolazioni “selvagge” vivono in uno stato di guerra perenne con i vicini (e si ammazzano con percentuali rispetto alle quali la seconda guerra mondiale appare una lite da condominio); dato etnografico incontestabile;
b) i dati stratigrafici, dal paleolitico in poi (letti da lui) sono coerenti con questa ipotesi;
c) da cui etc etc.
Invece sulla questione della sedentarizzazione, LeBlanc si inserisce in un cambiamento che data ormai da una ventina d’anni; la sedentarizzazione è un processo che ha inizio ancora nella fase di caccia-raccolta e dura spesso molto a lungo con un complesso sistema di generazione di nuove comunità evolute nel senso agro-pastorale. La novità di LeBlanc (se di novità si tratta) sarebbe la molla che spinge alla sedentarizzazione: nel sentire comune sarebbe la possibilità di sfruttamento delle risorse locali, per lui la necessità di difendersi. Effettivamente è curioso.






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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/10/2011 : 12:46:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Pollo, ringraziandoti per le riflessioni suggeritemi, brevemente ti rispondo:

A) Condivido pienamente, ma sarei curioso di sapere a quali risultati stratigrafici fai riferimento: quali sono gli autori/scienziati e le opere/prove che muovono e supportano le tue considerazioni;

B) Consentimi di divergere, sono parecchi gli indizi che tengono viva anche l'ipotesi che il nuraghe fosse un edificio di culto; in tutti gli scavi recenti che sono stati fatti sui nuraghi, sono stati rinvenuti reperti di sicura matrice religiosa. Ad es. nei nuraghi diGenna ’e
Maria di Villanovaforru, Su Mulinu di Villafranca e Nurdole di Orani sono stati trovati, quasi intatti, gli altari sui quali venivano sacrificati
gli animali agli dèi. Poi la storia della frequentazione è più che millenaria ed è tutt’altro tema, ma è anche uno dei motivi principali per cui non si arriva a capire definitivamente chi ha torto e chi ha ragione;

C) Vedi A;

D) Il lavoro di LeBlanc per quanto valido possa essere, non credo sia utilizzabile per risolvere la questione sulla funzione dei nuraghi: i nuragici potevano anche scannarsi dall'alba al tramonto, senza per questo escludere che avessero nel nuraghe il centro del proprio culto; fino a prova contraria di Sardegna non si è mai occupato e ci sarà un perché...

E) Vedi D.

La verità, caro Pollo, è che nessuno dei partecipanti al gioco è vicino al traguardo: noi non sappiamo nemmeno come era fatto un nuraghe. Le guerre di religione che questa faccenda alimenta a qualsiasi livello, certo non aiutano: secondo te, un archeologo che si è speso tutta la vita per corroborare la sua tesi, se domani capisse che aveva ragione il suo acerrimo nemico-collega, lo ammetterebbe mai? Tu nel tuo piccolo, se venisse fuori un LeNoir a dimostrarti che quell'ignorantone di jomaru aveva avuto l'intuizione giusta, lo ammetteresti?

Grazie ancora per i tuoi spunti, io non avrò nessuna difficoltà a cambiare opinione se qualcuno saprà convincermi.










  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 10/10/2011 : 13:34:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
a) tutte le popolazioni “selvagge” vivono in uno stato di guerra perenne con i vicini (e si ammazzano con percentuali rispetto alle quali la seconda guerra mondiale appare una lite da condominio); dato etnografico incontestabile;

vero solo in parte. esiste un 5% di eccezioni documentate.

anche altre osservazioni andrebbero retificate. cmq

Purissima coincidenza ha voluto che io abbia iniziato una discussione analoga nel blog di Gianfranco Pintore

Pacificatori del passato vs bellicisti (irrealistici)
http://gianfrancopintore.blogspot.c...licisti.html

Volevo evitare il tema in questo forum ma giacchè è stato introdotto, magari l'altra discussione agevola anche questa







Modificato da - DedaloNur in data 10/10/2011 13:35:40

  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 10/10/2011 : 14:03:48  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
jomaru ha scritto:

Caro Pollo, ringraziandoti per le riflessioni suggeritemi, brevemente ti rispondo:
Grazie ancora per i tuoi spunti, io non avrò nessuna difficoltà a cambiare opinione se qualcuno saprà convincermi.

Lasciami cominciare da questo. Mai avuto la pretesa di convincere chicchessia (lo so che sembra una battuta, però è così: ‘convincere’ le persone esula del tutto dal corredo esistenziale dei polli). Si discute piacevolmente come al bar, con la differenza che la rete permette di parlare tra Fano e Atlantide senza prendere la macchina del tempo (anche se poi, purtroppo, pure la vernaccia resta virtuale e non ci si incontra di persona). D’altra parte, se le opinioni fossero piattamente coincidenti non varrebbe neppure la pena di divertirsi a litigare in rete

jomaru ha scritto:
A) Condivido pienamente, ma sarei curioso di sapere a quali risultati stratigrafici fai riferimento: quali sono gli autori/scienziati e le opere/prove che muovono e supportano le tue considerazioni;

Certo: ad esempio il lavoro di Fulvia Lo Schiavo ad Orroli. (Ad esempio: “Nuraghe Arrubiu (Campagna scavi 1990-1991), Bollettino d’Archeologia 13-15, 1992, 175-181.”, oppure guarda la bibliografia in questo PDF disponibile in rete : La transizione culturale dall'età del bronzo all'età del ferro nella Sardegna nuragica in relazione con l'Italia tirrenica http://151.12.58.75/archeologia/bao...OSCHIAVO.pdf)
La sequenza stratigrafica è chiarissima e i reperti pure. Te lo cito perché viene richiamato spesso dagli appassionati poiché contiene l’ipotesi (a mio avviso discutibilissima) che il pentalobato venne concepito come tale. (Ma anche i lavori di Giovanni Ugas, con le interessanti osservazioni sui nuraghi a corridoio che ha scavato. Oppure una qualunque sequenza di qualunque nuraghe: hai solo l’imbarazzo della scelta).
jomaru ha scritto:
B) Consentimi di divergere, sono parecchi gli indizi che tengono viva anche l'ipotesi che il nuraghe fosse un edificio di culto; in tutti gli scavi recenti che sono stati fatti sui nuraghi, sono stati rinvenuti reperti di sicura matrice religiosa. Ad es. nei nuraghi di Genna ’e Maria di Villanovaforru, Su Mulinu di Villafranca e Nurdole di Orani sono stati trovati, quasi intatti, gli altari sui quali venivano sacrificati gli animali agli dèi. Poi la storia della frequentazione è più che millenaria ed è tutt’altro tema, ma è anche uno dei motivi principali per cui non si arriva a capire definitivamente chi ha torto e chi ha ragione;

Questo è un altro degli argomenti che ho visto spesso citati nelle discussioni tra appassionati. Se a te non piacesse così poco, ti rimanderei a ciò che ho già detto in precedenza, però, siccome non mi costa nulla cerco di esprimerlo con parole differenti (evitando di “rimandarti”: essendo lento di comprendonio ho capito con molto ritardo la battuta).
I nuraghi hanno avuto una storia lunghissima e, come tutti gli edifici caratterizzati da un lungo utilizzo, hanno più volte cambiato destinazione d’uso. Per questo motivo, ho specificato come mi sembrasse intrigante applicare le considerazioni di LeBlanc al “periodo di edificazione” dei nuraghi, intendendo con questo che tutto quanto accaduto in seguito è un altro film. Le stesse stratigrafie di cui parlavo prima, mostrano infatti che successivamente alla conclusione del periodo di edificazione delle torri, quando i sardi smisero di avere bisogno di edificarle (ricordi il topic sugli infelici “abbattimenti” di Ugas?) essi vennero destinati, tra l’altro, anche al culto. Tuttavia il dato stratigrafico definisce proprio questo: la differenza tra la fase di edificazione ed il successivo riuso. Ti aggiungo che proprio a questo si ricollegano le offerte votive di immagini bronzee di nuraghi e i modelli di nuraghe in pietra. La differenza in termini stratigrafici tra edificazione e riuso (anche cultuale) è netta. Non per nulla credo avresti difficoltà a citare un archeologo che la pensi diversamente (e per lo stesso motivo ho tenuto a precisare per quale motivo Pittau avrebbe fatto meglio ad evitare magre figure sconfinando in territori per i quali manca di strumenti… e si vede). Insomma, il dato di cui parli, la presenza di segni di culto, si riferisce ad un periodo di riuso dei nuraghi.
jomaru ha scritto:
D) Il lavoro di LeBlanc per quanto valido possa essere, non credo sia utilizzabile per risolvere la questione sulla funzione dei nuraghi: i nuragici potevano anche scannarsi dall'alba al tramonto, senza per questo escludere che avessero nel nuraghe il centro del proprio culto; fino a prova contraria di Sardegna non si è mai occupato e ci sarà un perché...

Credo di averti risposto, tuttavia vorrei precisare che non ho citato LeBlanc nella convinzione che la sua visione dello sviluppo sociale umano possa spiegare il ruolo/funzione dei nuraghi. Ho sono notato (e mi è parso intrigante farci un topic) come l’ipotesi di LeBlanc mostri una buona congruenza con quello che di oggettivo sappiamo sui nuraghi (il dato stratigrafico). Sai come capita, leggi un libro e dici a te stesso: “Però, quest’ipotesi funziona nel caso della Sardegna”. Il fatto che funzioni non significa che sia “quella vera”: sono due problemi distinti.
jomaru ha scritto:
La verità, caro Pollo, è che nessuno dei partecipanti al gioco è vicino al traguardo: noi non sappiamo nemmeno come era fatto un nuraghe. Le guerre di religione che questa faccenda alimenta a qualsiasi livello, certo non aiutano: secondo te, un archeologo che si è speso tutta la vita per corroborare la sua tesi, se domani capisse che aveva ragione il suo acerrimo nemico-collega, lo ammetterebbe mai? Tu nel tuo piccolo, se venisse fuori un LeNoir a dimostrarti che quell'ignorantone di jomaru aveva avuto l'intuizione giusta, lo ammetteresti?

Io sono meno categorico di te, ad esempio sulle “guerre di religione”, che sinceramente non vedo (a meno che tu non ti riferisca alle liti virtuali tra gli “appassionati”, nelle quali intervengono motivi ideologici che non hanno niente a che fare con l’archeologia). Archeologi che riconoscono di aver avuto “torto” (ho cercato di spiegarmi in un altro topic in questo senso) ne vedo in continuazione: il mestiere dello scienziato lo prevede come specifica primaria. Chi fa scienza sa che qualunque cosa possa scoprire verrà presto o tardi superata da nuove teorie, nuove tecniche, nuovi modi di interpretare la realtà.Non confondere le discussione accademiche (ovviamente attività umana e quindi soggetta a tutti i pregi e difetti umani) con le liti ideologiche che usano l’archeologia come pretesto per altro. Naturalmente nessuno scienziato è contento quando un altro lo supera (a parte le eccezioni siamo tutti esseri umani, no?). Anche Mennea, quando finalmente il suo record venne battuto (dopo 19 anni) non credo che abbia brindato dalla felicità, però sapeva benissimo che sarebbe accaduto, presto o tardi.
Infine non mi sottraggo alla domanda (così non mi rimproveri): se arrivasse LeNoir a dimostrare che Jomaru aveva ragione, lo dovrei ammettere, poi ti farei la mazzina e verresti colto da un fastidiosissimo papingio al posteriore! Però non c’è bisogno di LeNoir: mi basterebbe una piccola stratigrafia che mostrasse attività cultuali all’interno delle torri nel bronzo medio.
Finisco con un’altra affermazione che non condivido: a mio avviso non è vero che non si sappia come sono fatti i nuraghi. Credo invece che troppe persone incompetenti si siano impegnate in discussioni prive di contenuto sul tema. I nuraghi sono lì disponibili per chiunque abbia studiato scienza delle costruzioni: come siano fatti e perché stiano in piedi è del tutto noto (e facile da spiegare).






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 10/10/2011 : 14:43:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tra le eccezioni documentate, ovvero le popolazioni che non praticano la guerra, ma duelli tra campioni, abbiamo i Boscimani del kalahari e gli eschimesi.

per questa loro caratteristica sono eccezioni molto studiate. Ovviament i nuragici e i prenuragici non rientrano in tale eccezione.

jomaru ha scritto:
A) Condivido pienamente, ma sarei curioso di sapere a quali risultati stratigrafici fai riferimento: quali sono gli autori/scienziati e le opere/prove che muovono e supportano le tue considerazioni;


i contesti chiusi del bronzo medio sono assai rari adesso mi viene in mente il talei, ma se ve ne fossero altri che non rammento, gradirei correzioni.

Il problema principale è il costante riuso il quale comporta la cancellazione delle attività precedenti (non il momento nel quale furono costruiti, attestato dalle ceramiche) e quindi una fotografia di dette attività, che cristallizza, per lo più, il momento nel quale i nuraghi furono progressivamente abbandonati nel bronzo finale.

ulteriore problema è il loro costante svettamento, cioè, plausibilmente, l'eliminazione della parte più importante (o in senso religioso o militare del nuraghe: quindi un certo buco nero c'è e come...

per la funzione religiosa cmq, ci sono anche altri problemi: non ultimo la costante retrodatazione dei pozzi sacri, (per adesso siamo al XIVsec. A.C.), e la natura delle tombe dei giganti.

per concludere: effettivamente una certa atività rituale e cultuale è attestata con certezza solo per le occupazioni finali del nuraghe. tuttavia i periodi precedenti sono problematici. mentre per la fase di fondazione mi sembra plausibile una certa ritualizzazione, che p.e. si esprime anche attraverso le orientazioni dei monumenti.


a mio avviso non è vero che non si sappia come sono fatti i nuraghi.

frase molto coraggiosa; prendo atto del coraggio.







Modificato da - DedaloNur in data 10/10/2011 14:47:44

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.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 10/10/2011 : 17:19:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Condivido le parole di pollo, i nuraghi sono fatti nell'unico modo possibile per farli rimanere in piedi. Cercare di costruirli, capire perché non stavano in piedi, e rifarli, (eliminati i feriti ), fece scuola.
Ovviamente le differenze sono visibili...ma la tecnica di fondo è quella nata per riuscire ad impilare i filari dei muretti a secco.






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 10/10/2011 : 20:03:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sono fatti nell'unico modo possibile per farli rimanere in piedi.

........mentre la parte alta fu fatta nei vari modi possibili (?) che ne consentissero il crollo multiplo...

score:
machiavelli pessimo 2 - machiavelli ottimo 1








Modificato da - DedaloNur in data 10/10/2011 20:04:18

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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/10/2011 : 20:03:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.machiavelli. ha scritto:

Condivido le parole di pollo, i nuraghi sono fatti nell'unico modo possibile per farli rimanere in piedi. Cercare di costruirli, capire perché non stavano in piedi, e rifarli, (eliminati i feriti ), fece scuola.
Ovviamente le differenze sono visibili...ma la tecnica di fondo è quella nata per riuscire ad impilare i filari dei muretti a secco.


Anch'io condivido le parole di Pollo e non mi riferivo alla tecnica di costruzione, bensì al risultato estetico finale...







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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 10/10/2011 : 20:11:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mi spiace ma non condivido per la parte alta, per la semplice ragione che non è conservata da nessuna parte perchè o non è rimasta in piedi per difetto di progettazione, o per spietramento, o per statica: riporto le varie ipotesi in campo, nessuna delle quali è stata formulata da me (per fortuna..)

e cmq, pare ci siano divergenze sulle tecniche di costruzione anche della parte bassa.
la parola agli architetti.








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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 11/10/2011 : 00:53:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mannaro, eccomi qua, barcollo ma non Pollo, cioè mollo (come vedi non mi sono rimesso del tutto...). So bene che tu non voglia convincere nessuno, anche perché sennò il tuo essere mannaro, finirebbe col perdere (come i nuraghi!) la sua originaria funzione, generando spasmi di noia da astinenza litigiosa.

Onestamente, per risponderti sui documenti che hai segnalato sulla stratigrafia, attendo di leggerli con calma, in modo poterli valutare per bene; tuttavia se fosse una faccenda così chiara e il dato stratigrafico fosse così illuminante, nessuno continuerebbe a cercare il bandolo della matassa sulla funzione dei nuraghi, che invece è lungi dall'essere trovato.

La questione dell'uso e del riuso si presta a parecchie furbate, tipo "non hai completamente torto, furono anche edifici di culto, ma solo successivamente alla loro originaria destinazione d'uso...". In realtà persistono pesanti dubbi sulla funzionalità alla difesa di un edificio in cui era sufficiente appiccare un incendio all'ingresso (a piano terra!) per intrappolare gli eccezionali guerrieri nuragici, per non parlare della facilità di accesso con una carica. Credo che chiunque volesse rendere più sicura la fortezza, avrebbe perlomeno previsto un accesso a un piano alto, fruibile con una scala retrattile. Comunque devo ancora visionare parecchie cose e potrei ricredermi.

Ok, ho capito il tuo discorso su LeBlanc, ma continuo a credere che se l'autore (che è un archeologo e dovrebbe sapere cosa fosse la civiltà nuragica) non ha citato per niente la Sardegna... Per carità, potrebbe essere una tua geniale intuizione e noi del forum non ci stupiremmo affatto della tua potenza mannara.

La cosa che più mi perplime è che spesso le teorie più scricchiolanti provengono proprio dagli archeologi sardi, e considerato il ruolo di Lilliu come padre padrone dell'archeologia sarda, spesso ho il sospetto che ci siano stati e ci siano tuttora atteggiamenti poco scientifici e molto opportunistici. Ma io sono un profano e questa è forse una gratuita cattiveria andreottiana ("a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca").

Non è che la mazzina l'hai anticipata per impedirmi di essere, insieme al grande LeNoir, tra coloro che possono avere ragione?! Sai, nessun papingio al posteriore, ma le coliche renali di oggi avevano un nonsoché di sospetto...

Finisco chiarendo che "non sappiamo come erano fatti i nuraghi" è diversa da "non sappiamo come sono fatti i nuraghi": la prima (la mia) voleva significare che ancora non siamo riusciti a capire quale fosse la loro estetica originaria (completa soprattutto), mentre la seconda (tua ma attribuitami) significa tutt'altro, dandoti il via libera a controbattere su un punto che in realta ci fa convergere: come siano fatti e perché stiano in piedi è del tutto noto (e facile da spiegare).

Pollo, che dire, è sempre e comunque un piacere.










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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/10/2011 : 08:48:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Finisco chiarendo che "non sappiamo come erano fatti i nuraghi" è diversa da "non sappiamo come sono fatti i nuraghi": la prima (la mia) voleva significare che ancora non siamo riusciti a capire quale fosse la loro estetica originaria (completa soprattutto), mentre la seconda (tua ma attribuitami) significa tutt'altro, dandoti il via libera a controbattere su un punto che in realta ci fa convergere: come siano fatti e perché stiano in piedi è del tutto noto (e facile da spiegare).


estetica e architettura, salvo alcune pertenenze amovibili, penso ai soppalchi ligneii o alle scale lignee, e a qualche altro ornamento in materiale deperibile, possono collimare, non è che siano sempre aspetti diversi: per esempio li'impiego della isodomia nella parte alta, influisce (almeno credo) tanto nella estetica quanto nella statica.

ma non credo che tutti i nuraghi, nella parte alta adottassero l'isodomia: ed allora usavano soluzione alternative per allettare i conci e renderli statici?

cambia qualcosa, sia sotto l'aspetto estetico che architettonico, tra impiego dei mensoloni isodomi e gli "spuntoni" modello Albucciu?

veramente i nuraghi terminavano tutti allo stesso modo nel quale sono celebrati nei modellini, oppure quelli dei modellini erano la punta di diamante, rispetto ad altri diversamente fatti?

con quale materia era costruita il ballatoio?

quanto era impiegato il piombo come legante dei conci?

era impiegata della "malta"?

era effettivamente una struttura a sacco, oppure no?

Come vedi Jomaru, non è per polemica, ma è il tener presente dell'esistenza di domande a cui ancora non è data risposta certa (che io veda): certo taluni, noto, sono convinti di sapere a ragione (cioè con cognizione di causa) o a torto (per mera presunzione), ma chissà perchè, poi, se a questi "convinti" poni una domanda, o non riusciranno a convincere te, me (che è il minimo) o non riusciranno a convincere magari la controparte esperta in questa materia, tanto che, non mi pare (notando certe posizioni polemiche) neppure chiusa la questione dei principi che regolano la statica dei nuraghi.

Non dico che della struttura dei nuraghe non si sappia nulla. ma concedimi di pensare che non si sappia tutto: altrimenti perchè tutte queste discussioni?

Io in architettura sono ignorante, ma per fortuna sono l'eccezione.

sulla estetica, perfettamente d'accordo con te: non sappiamo nulla.







Modificato da - DedaloNur in data 11/10/2011 08:54:04

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santa mariedda

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jomaru ha scritto:

Mannaro, eccomi qua, barcollo ma non Pollo, cioè mollo (come vedi non mi sono rimesso del tutto...). So bene che tu non voglia convincere nessuno, anche perché sennò il tuo essere mannaro, finirebbe col perdere (come i nuraghi!) la sua originaria funzione, generando spasmi di noia da astinenza litigiosa.

Onestamente, per risponderti sui documenti che hai segnalato sulla stratigrafia, attendo di leggerli con calma, in modo poterli valutare per bene; tuttavia se fosse una faccenda così chiara e il dato stratigrafico fosse così illuminante, nessuno continuerebbe a cercare il bandolo della matassa sulla funzione dei nuraghi, che invece è lungi dall'essere trovato.

La questione dell'uso e del riuso si presta a parecchie furbate, tipo "non hai completamente torto, furono anche edifici di culto, ma solo successivamente alla loro originaria destinazione d'uso...". In realtà persistono pesanti dubbi sulla funzionalità alla difesa di un edificio in cui era sufficiente appiccare un incendio all'ingresso (a piano terra!) per intrappolare gli eccezionali guerrieri nuragici, per non parlare della facilità di accesso con una carica. Credo che chiunque volesse rendere più sicura la fortezza, avrebbe perlomeno previsto un accesso a un piano alto, fruibile con una scala retrattile. Comunque devo ancora visionare parecchie cose e potrei ricredermi.

Ok, ho capito il tuo discorso su LeBlanc, ma continuo a credere che se l'autore (che è un archeologo e dovrebbe sapere cosa fosse la civiltà nuragica) non ha citato per niente la Sardegna... Per carità, potrebbe essere una tua geniale intuizione e noi del forum non ci stupiremmo affatto della tua potenza mannara.

La cosa che più mi perplime è che spesso le teorie più scricchiolanti provengono proprio dagli archeologi sardi, e considerato il ruolo di Lilliu come padre padrone dell'archeologia sarda, spesso ho il sospetto che ci siano stati e ci siano tuttora atteggiamenti poco scientifici e molto opportunistici. Ma io sono un profano e questa è forse una gratuita cattiveria andreottiana ("a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca").

Non è che la mazzina l'hai anticipata per impedirmi di essere, insieme al grande LeNoir, tra coloro che possono avere ragione?! Sai, nessun papingio al posteriore, ma le coliche renali di oggi avevano un nonsoché di sospetto...

Finisco chiarendo che "non sappiamo come erano fatti i nuraghi" è diversa da "non sappiamo come sono fatti i nuraghi": la prima (la mia) voleva significare che ancora non siamo riusciti a capire quale fosse la loro estetica originaria (completa soprattutto), mentre la seconda (tua ma attribuitami) significa tutt'altro, dandoti il via libera a controbattere su un punto che in realta ci fa convergere: come siano fatti e perché stiano in piedi è del tutto noto (e facile da spiegare).

Pollo, che dire, è sempre e comunque un piacere.

così a primo acchitto propendi più per il pittauismo, ma un'attenta rilettura del suo testo sommata a visite ripetute di torri con tutto il contorno di quello che giace intorno ad esse e spesso in esse stesse, potrebbe fornirti indizi probanti

il pollo come il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è ?






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jomaru
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@Dedalo. Le tue osservazioni sono comunque ben accette, io (forse un pò superficialmente) facevo riferimento alla disposizione dei massi, alla struttura portante, che poi è esattamente quello che ci è rimasto. Ovviamente quello che è andato perduto, può essere solo ipotizzato e appartiene a quel genere di incognite riassunte nella mia frase "non sappiamo come erano fatti i nuraghi". E' abbastanza chiaro che un esperto di costruzioni sappia riconoscere immediatamente le tecniche adoperate a edificare ciò che è rimasto, viveversa i dubbi sorgono indistintamente per quanto concerne quello che è andato perduto.









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jomaru
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@ Santa Mariedda. Hai ragione: che mondo sarebbe senza Pollo?






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DedaloNur
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@Dedalo. Le tue osservazioni sono comunque ben accette, io (forse un pò superficialmente) f

quando si è in buona fede tutto sta ad intendersi...


..........Santa Mariedda........










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