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Nota Bene: Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde - Fu costituita a Londra il 2 Giugno 1863 per l’esecuzione della legge 4 gennaio 1863 n. 1105 che prevedeva la costruzione di 122 miglia di strade ferrate nell’isola da parte della Società Smith, Knight & C. per diversi motivi, nel 1874 furono ultimate solo le linee Cagliari - Oristano, Decimo - Iglesias, Porto Torres – Sassari –Ozieri . Comunque, a fine secolo erano in esercizio 422 chilometri di linee principali e 560 chilometri di linee secondarie.



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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 07/11/2009 : 18:57:45  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Da qualche tempo si parla e si scrive poco (o niente) di teatro.
Quale teatro?
Esiste ancora il teatro, in Sardegna?
Teatro in lingua sarda ("in limba") e sue varianti locali: a Sassari, forse, qualche volta, più dilettanti che professionisti; a Cagliari mai (o quasi mai). C'erano...una volta...le filodrammatiche parrocchiali, le associazioni culturali, radio Sardegna con Lino Girau e Aldo Ancis e gli altri. Poi silenzio e qualche volontario coraggioso e solitario come i Medas. Ma scompare nel generale disinteresse o, se preferite, nella mancanza più generale di una cultura linguistica e teatrale.
Non si può vivere di solo Ziu Paddori.
Da Nuoro, Oristano, Iglesias, Carbonia, Tempio, Olbia, Bosa......per la verità, abbiamo poche notizie e ci piacerebbe averne.
Mancano gli autori, i nuovi autori? Troppo vecchio il repertorio?
Mancano gli interpreti, i nuovi interpreti?
Manca il pubblico, il vecchio e nuovo pubblico?
C'è ancora la possibilità (o la speranza) che possa rivivere?
Può darsi che queste notizie siano parziali e non siano perfettamente aderenti alla realtà, che siano anche allarmistiche.
Sono le notizie che circolano, sono le cose che appaiono, che si dicono, ma comunque non sono confortanti.
Parliamone, intanto.
Insomma, ognuno dica la sua e speriamo che possa essere utile.






Modificato da - Giuseppe in Data 07/11/2009 19:00:48

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 593  ~  Membro dal: 09/11/2008  ~  Ultima visita: 20/02/2012

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grixenda

Utente Normale


Inserito il - 08/11/2009 : 17:51:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di grixenda Invia a grixenda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciau Giuseppe,bè ti dico subito che essere attori non è semplice.Quando la gente ti chiede cosa vorresti fare nelle vita e tu gli rispondi"l'attrice di teatro"la prima cosa che guardano è il tuo aspetto.Ma come,sei brutta e vuoi fare l'attrice?Ma per favore,rinchiuditi dentro una stanza a telefonare.
In questo momento di crisi pochi hanno il tempo o la voglia di spendere tempo a teatro,sia che si voglia fare o vedere.Non si ha più il gusto della serata passata a veder vivere la vita.Le associazioni Culturali ci sono ma vengono inevitabilmente relegate alle feste paesane o all'inaugurazione di qualche ambulanza.
Il pubblico è oramai abituato agli effetti speciali,ai culi,alle tette,alla risata facile e grossolana.I giovani non sono interessati perchè è possibile che non abbiano ma sentito parlare di teatro.Gli interpreti ci sono,ma per i presupposti che ho elencato prima non riescono a lavorare.
C'è ancora la possibilità (o la speranza) che possa rivivere?
Questo sì,certamente.il teatro non muore mai,mi sembra che manchi proprio la voglia e la volontà e il tempo e la cultura per farlo rinascere.Io lo vorrei,lo vorrei tanto,e scusa l'amarezza ma è da stamattina che leggo la tua mail e mi ribolle il sangue.
Saluti.






  Firma di grixenda 
Per aspera sic itur ad astra

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: santa teresa gallura  ~  Messaggi: 62  ~  Membro dal: 02/01/2009  ~  Ultima visita: 04/04/2013 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 08/11/2009 : 18:37:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
grixenda ha scritto:

Ciau Giuseppe,bè ti dico subito che essere attori non è semplice.Quando la gente ti chiede cosa vorresti fare nelle vita e tu gli rispondi"l'attrice di teatro"la prima cosa che guardano è il tuo aspetto.Ma come,sei brutta e vuoi fare l'attrice?Ma per favore,rinchiuditi dentro una stanza a telefonare.
In questo momento di crisi pochi hanno il tempo o la voglia di spendere tempo a teatro,sia che si voglia fare o vedere.Non si ha più il gusto della serata passata a veder vivere la vita.Le associazioni Culturali ci sono ma vengono inevitabilmente relegate alle feste paesane o all'inaugurazione di qualche ambulanza.
Il pubblico è oramai abituato agli effetti speciali,ai culi,alle tette,alla risata facile e grossolana.I giovani non sono interessati perchè è possibile che non abbiano ma sentito parlare di teatro.Gli interpreti ci sono,ma per i presupposti che ho elencato prima non riescono a lavorare.
C'è ancora la possibilità (o la speranza) che possa rivivere?
Questo sì,certamente.il teatro non muore mai,mi sembra che manchi proprio la voglia e la volontà e il tempo e la cultura per farlo rinascere.Io lo vorrei,lo vorrei tanto,e scusa l'amarezza ma è da stamattina che leggo la tua mail e mi ribolle il sangue.
Saluti.

Cara amica sconosciuta,
ho fatto cento cose nella vita, grazie anche all'età (e alla voglia di fare).
Cento cose belle (e brutte) e diverse.
Nessuna, dico nessuna forse esagerando un po' per comodità di dialogo, nessuna mi ha dato tanta soddisfazione quanto questa tua risposta.
Riuscire a suscitare indignazione è uno dei successi più difficili da raggiungere.
Risvegliare (o alimentare) interessi culturali, sociali, umanitari, insomma interessi nobili, è un premio al nostro lavoro, alla nostra fatica, alla nostra speranza.
Il resto te lo dirò nella prossima puntata.
Intanto, sentiamo se si trovano, in Sardegna, altre nobili indignazioni.
Grazie.
Ti saluto.
Giuseppe






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 593  ~  Membro dal: 09/11/2008  ~  Ultima visita: 20/02/2012 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 08/11/2009 : 20:42:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sicuramente il teatro "dialettale" non riscuote più grande successo, probabilmente perchè imperniato su figure nelle quali in Sardegna non si riconosce più nessuno, soprattutto i giovani!
Questo si inserisce nella generale crisi del teatro, tipo di spettacolo che, dappertutto, non sembra più rispondere alle esigenze della massa del pubblico. In Sardegna si potrebbe utilizzare il sardo per rappresentare grandi capolavori della cultura internazionale, ma se non ci decidiamo a trovarci un modello linguistico di prestigio, non avrà mai una grande respiro.
Intanto io, per la prima volta, mi son fatto l'abbonamento per la stagione di prosa al Massimo di Cagliari, c'è anche il Teatro Stabile di Sardegna, che rappresenta uno spettacolo tratto da un romanzo di Marcello Fois.






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/11/2009 : 09:33:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Hai ragione, giuseppe, c'è una fase grave di "stanca".

Il teatro sardo, quello in limba, dagli anni 80, accanto ai consueti "tradizionali" lavori portati avanti da compagnie di "dilettanti"che hanno costituito una realtà importante
ed un filo rosso con il passato, ha fatto degli sconvolgenti salti di qualità.
Non e' vero che non ci sono stati testi nuovi rispetto al solito, anzi si sono fatti miracoli, perchè e' stato creato un teatro di etnia, non banale, sulla teatralità spontanea delle tradizioni ... lavorando su un vuoto di storia teatrale che aveva come unico elemento un teatro, rispettabilissimo, ma di stampo borghese ed imitativo del teatro nazionale:
Ricordo, ad es. i bellissimi, commoventi lavori, di Francesco Masala, di Leonardo Sole, di Ignazio Delogu...le compagnie Akroama, S'Isciareu, Fueddu e gestu ( tuttora attiva).. io stesso ho scritto una decina di lavori, penso non indegni, che sono stati rappresentati con successo..
il tutto in un clima di entusiami, davvero "creativo", roso a lungo andare dalle solite rivalità sarde fra autori, compagnie, registi, interpreti.. da interessi economici piccini piccini gestito da "parti politiche" e famigliole..e vi e' stato uno stallo...
non si e' riusciti ad andare oltre .. perchè la regressione economica, il colpevole silenzio assente degli enti, hanno falcidiato le compagnie serie.. e non si e' riusciti a trasformare ulteriormente il filone nuovo che si era creato, che e' diventato involuto, ripetititivo.. non si e' riusciti a diventare da semiprossionisti in professionisti..
una cosa per tutte: ( a quale scuola possono imparare i nostri attori, registi, scenografi, costumisti..ecc??!!)
in un convegno di qualche anno fa a berchidda, si lancio' l'allarme e io stesso dissi: "nuova drammaturgia sarda!.. quale futuro? se io sono il più "giovane autore " (allora avevo 55 anni , oggi quasi sessanta) e altri non se ne affacciano all'orizzonte?..
non e' una realtà facile da descrivere ed analizzare.. ( oggi ad esempio i miei testi restano nel cassetto
forse perchè sono "vecchi" e non si affacciano, compagnie che li rappresentioi... ma ce ne sono ?)
E credo che la mancanza di sprint nella drammaturgia sarda "di nicchia" si ripercuota come un boomerng sul " teatro più tradizionale".. avremo modo di discutere...ciao









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 09/11/2009 : 12:12:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
babborcu ha scritto:

Hai ragione, giuseppe, c'è una fase grave di "stanca".

Il teatro sardo, quello in limba, dagli anni 80, accanto ai consueti "tradizionali" lavori portati avanti da compagnie di "dilettanti"che hanno costituito una realtà importante
ed un filo rosso con il passato, ha fatto degli sconvolgenti salti di qualità.
Non e' vero che non ci sono stati testi nuovi rispetto al solito, anzi si sono fatti miracoli, perchè e' stato creato un teatro di etnia, non banale, sulla teatralità spontanea delle tradizioni ... lavorando su un vuoto di storia teatrale che aveva come unico elemento un teatro, rispettabilissimo, ma di stampo borghese ed imitativo del teatro nazionale:
Ricordo, ad es. i bellissimi, commoventi lavori, di Francesco Masala, di Leonardo Sole, di Ignazio Delogu...le compagnie Akroama, S'Isciareu, Fueddu e gestu ( tuttora attiva).. io stesso ho scritto una decina di lavori, penso non indegni, che sono stati rappresentati con successo..
il tutto in un clima di entusiami, davvero "creativo", roso a lungo andare dalle solite rivalità sarde fra autori, compagnie, registi, interpreti.. da interessi economici piccini piccini gestito da "parti politiche" e famigliole..e vi e' stato uno stallo...
non si e' riusciti ad andare oltre .. perchè la regressione economica, il colpevole silenzio assente degli enti, hanno falcidiato le compagnie serie.. e non si e' riusciti a trasformare ulteriormente il filone nuovo che si era creato, che e' diventato involuto, ripetititivo.. non si e' riusciti a diventare da semiprossionisti in professionisti..
una cosa per tutte: ( a quale scuola possono imparare i nostri attori, registi, scenografi, costumisti..ecc??!!)
in un convegno di qualche anno fa a berchidda, si lancio' l'allarme e io stesso dissi: "nuova drammaturgia sarda!.. quale futuro? se io sono il più "giovane autore " (allora avevo 55 anni , oggi quasi sessanta) e altri non se ne affacciano all'orizzonte?..
non e' una realtà facile da descrivere ed analizzare.. ( oggi ad esempio i miei testi restano nel cassetto
forse perchè sono "vecchi" e non si affacciano, compagnie che li rappresentioi... ma ce ne sono ?)
E credo che la mancanza di sprint nella drammaturgia sarda "di nicchia" si ripercuota come un boomerng sul " teatro più tradizionale".. avremo modo di discutere...ciao




L'indignazione aumenta!
Buon segno.
Abbiamo "scovato" un autore, appassionato, bene informato, pieno ancora di buona volontà.
Sono veramente soddisfatto.
Eravamo (almeno io, ero) privi di notizie, scambi assenti, incontri rari; questo forum potrebbe essere una buona occasione.
Se esiste qualche sito specifico, segnalatecelo.
A me manca soprattutto l'attività del sassarese, l'unica zona che, mi pare, ancora attiva o non del tutto assente.
Di Babborcu (altra felice sopresa) non so niente, non so chi sia, e sarei lieto di conoscere la sua produzione per poterla ricercare nelle biblioteche o altrove.
Con quale scopo?
Sapere. Almeno sapere.
A Cagliari, se non sbaglio, Mario Faticoni tiene ancora la sua scuola di recitazione e fa ancora spettacoli (www.il crogiuolo.it).
Il teatro Alfieri resterà aperto anche dopo l'inaugurazione del Teatro Massimo, che ha gia pubblicato il suo cartellone.
Ma parliamo di teatro nazionale...
Ebbene, io ritengo che il teatro che vive ancora, qualunque sia la lingua e la patria, è un incentivo, un incoraggiamento per il teatro locale, gli autori sardi, in lingua sarda.
Quale lingua, quale variante? Non importa: io non conosco una sola parola di sassarese o di gallurese, ma se recitano bene capisco tutto. E' questo il miracolo dei buoni attori.
Il resto alla prossima puntata.
Giuseppe






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grixenda

Utente Normale


Inserito il - 09/11/2009 : 15:06:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di grixenda Invia a grixenda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciau Giuseppe,in merito alla tua ultima affermazione mi viene in mente un'intervista di Charlie Chaplin dove raccontava di come si fosse messo a piangere durante un'esibizione della Duse in America prima di rendersi conto di non capire una parole d'italiano(La Duse recitava quasi sempre nella sua lingua).Ecco,questo e il punto massimo di arrivo per un attore,farsi capire con il corpo,con i gesti.E pochi,pochissimi attori ci riescono.(per curiosità:prova una volta a guardare "Centovetrine"senz'audio e a capire cosa dicono.é impossibile visto che quegli attori(...)mantengono la stessa espressione sia che ordinino un caffè sia che litighino tra loro).

Quindi Giuseppe caro ti faccio una proposta:l'autore ce lo abbiamo(Babborcu),come attrice per iniziare ci siamo io e tu(vuol dire che faremo cambi rapidi o commedie con solo 2 personaggi).

Grazie per aver aperto questa discussione,mi fa davvero tanto piacere sapere che c'è gente con cui parlare di questo amore.







  Firma di grixenda 
Per aspera sic itur ad astra

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: santa teresa gallura  ~  Messaggi: 62  ~  Membro dal: 02/01/2009  ~  Ultima visita: 04/04/2013 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 09/11/2009 : 19:07:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
giuseppe e grixenda: magari!!! gurdate che molti miei testi sono monologhi ( ridurre all'osso per accentuare l'espressività e per ovviare a difficoltà organizzative)
io sono si inca..ato, ma non rassegnato... e non solo per me stesso.. che sono piccola cosa...
comunque sappiate che i miei testi di "nuova drammaturgia sarda"
sono scritti prevalentemente nella nobile parlata logudorese.. uno e' stato tradotto in campidanese.. il primo risale al 1980... poi ho avuto ..causa aggressioni di altri "colleghi" su me "sbarbatello", una pausa di riflessione e stasi lunghetta , ma successivamente ne sono usciti ( nel senso di rappresentati) diversi... sempre con grande successo anche se si trattava quasi sempre di testi "difficili e " insoliti"... lontani dalla " commedia per ridere"
che hanno trovato dei "teatri " importanti.. l'altare di monte d'accoddi ad esempio, la chiesa di san mauro di sorgono, saccargia, le chiese di santa caterina e san giacomo a sassari , sono stati rappresentati nella rassegna di molineddu, anche fuori della sardegna..e non solo nei circoli dei sardi.. uno ha avuto l'onore di avere le scene appositamente create da Maria Lai...
eppure.. neanche un lavoro e' pubblicato.. nessun editore ha voluto rischiare o ha avuto la sensibilità di capire.. neppure di valutare.. anche se,come al mio solito ,li offrivo gratis.. un sacco di lavoro,, non solo mio ,ma di attori, musicisti, scenografi, pittori , scultori ,registi,tecnici ecc ,disperso ..ritornato nel buio..
vi dico queste cose perchè vi sento curiosi.. ma non voglio essere io il metro della situazione...
troppa gente oggi ha il grasso attorno al cuore a agli occhi... non è capace di osservare , ma solo di guardare nell'usa e getta delle senzazioni futili.. si stancherà di veline, tronisti, frandi e piccoli fratelli , officine di dubbi talenti?
a volte penso che si dovrebbero spegnere televisori e simili e sedersi un attimo per ascoltare una storia raccontata da chi la sa raccontare... tornare al "primitivo teatro" ...







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 10/11/2009 : 19:29:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cari giuseppe e grixenda: vedete come e' frequentata questa discussione? tutti fanno a pugni per entrare e dire la loro!!
non scoraggiamoci, pero', se anche voiu non intervenite io non so che dire! non che non abbia nulla da dire, anzi!! ma se non mi stimolate,, io non so da che parte iniziare...







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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 11/11/2009 : 08:28:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Sicuramente il teatro "dialettale" non riscuote più grande successo, probabilmente perchè imperniato su figure nelle quali in Sardegna non si riconosce più nessuno, soprattutto i giovani!
Questo si inserisce nella generale crisi del teatro, tipo di spettacolo che, dappertutto, non sembra più rispondere alle esigenze della massa del pubblico. In Sardegna si potrebbe utilizzare il sardo per rappresentare grandi capolavori della cultura internazionale, ma se non ci decidiamo a trovarci un modello linguistico di prestigio, non avrà mai una grande respiro.
Intanto io, per la prima volta, mi son fatto l'abbonamento per la stagione di prosa al Massimo di Cagliari, c'è anche il Teatro Stabile di Sardegna, che rappresenta uno spettacolo tratto da un romanzo di Marcello Fois.

Il contributo di ROBUR.Q ci aiuta a capire il fenomeno di cui trattiamo in questo forum.
Non possiamo pretendere che l'interesse per il "nostro" teatro torni ad essere quello che alcuni di noi (o i nostri padri e nonni) hanno conosciuto nell'ultimo dopoguerra. Altre voglia di fare e di sapere, meno giornali, meno televisione, altro clima, altra voglia di identità regionale.
Altri Maestri.
Dobbiamo ricordare (capire!) che sono cambiati non solo, come si dice, "i tempi" e le stesse forme espressive della cultura, la struttura sociale ed economica, e altro ancora.
A me pare - e chiedo scusa a chi è di diverso avviso (politico e culturale) - che un teatro sardo che si esprime in una ipotetica "lingua comune", vale a dire in un ipotetico "esperanto regionale", parlato da nessuno, non avrebbe successo e non avrebbe senso. Il teatro esprime e interpreta la vita vissuta (passata o presente), interpreta fatti, personaggi e sentimenti conosciuti o comprensibili e mi scuso ancora per l'inadeguatezza (forse) dei miei ragionamenti.
Ho già detto che capirei una commedia in gallurese (se recitata bene) anche senza conoscere una parola di gallurese.
Detto questo, capite queste cose, si può ancora discutere di teatro regionale.
Se ne può discutere dopo aver conosciuto (ma conosciuto bene) lo stato delle cose, l'esistenza delle iniziative, i mezzi a disposizione, i risultati conseguibili.
Questo forum può (potrebbe) essere uno strumento di questa conoscenza.
Esistono un po' ovunque iniziative che devono essere non solo incoraggiate e aiutate ma persino conosciute
Devo farvi, infine, una confessione: fino a ieri (ho detto proprio ieri) non conoscevo un sito internet afferente a uno dei più importanti gruppi teatrali:Fueddu e gestu., segnalatomi da un amico di questo forum.
Altra confessione: molti mi hanno detto di non aver mai sentito nominare www.il crogiuolo di Mario Faticoni, e molti ancora non conoscono il libro sul teatro di Faticoni e il libro di Bullegas.Molti ignorano cosa hanno fatto i Fratelli Medas (i fondatori della genealogia di teatranti) e cosa fanno ancora i loro eredi.
Questo intendo dire: parliamone, informiamoci, scambiamoci idee e proproste, arriviamo al livello politico per chiedere il necessario intervento pubblico.
Poi...? Poi si vedrà.
Saluti
Giuseppe






Modificato da - Giuseppe in data 11/11/2009 08:40:50

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 11/11/2009 : 17:11:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ahi Giuseppe, hai toccato uno dei tasti dolenti!
hai parlato di "necessario intervento pubblico", campa cavallo!!
i politici non finanzieranno una forma di spettacolo di scarsa penetrazione nelle "masse che votano", a meno che non recitino i ..... tronisti!!!
Senza contare (non conosco l'ambiente ma lo immagino) la concorrenza, la gelosia e l'eccesso di il protagonismo dei singoli gruppi (d'altronde sono attori: devono apparire)!!!
Purtroppo, è questa l'amara verità, il teatro oggi non è in grado di mantenere se stesso! Dappertutto credo, non solo in Sardegna.
Per cio che riguarda il "sardo comune" mi sembrerebbe prematuro utilizzarlo oggi per la recitazione quando ancora nessuno lo conosce, ma se il progetto dovesse evolvere, tradurre le grandi opere darebbe anche lustro alla lingua per un suo utilizzo quale variante più formale e prestigiosa.
P.s. stasera sono al Massimo






Modificato da - robur.q in data 11/11/2009 17:18:30

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grixenda

Utente Normale


Inserito il - 11/11/2009 : 18:14:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di grixenda Invia a grixenda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
scusate se non vi rispondo ma scrivo da una stanza dove c'è sempre il televisore acceso ed io ho bisogno di quiete.a domani.





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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 11/11/2009 : 18:19:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Non posso darti (darvi) torto, Robur e Babborcu carissimi.
C'è disinteresse, c'è concorrenza di bassa lega (TV), non porta voti, non ha consensi, poca (nessuna) cultura specifica (e anche l'altra...), mancano i soldi, cos'altro? Quali altre cause?
E' tutto vero...
Non basta. I tempi sono cambiati (ho già detto che non è più il tempo di Ziu Paddori, ma forse non è del tutto vero). Non ci sono più le molte filodrammatiche parrocchiali (chi ricorda San Giacomo, S. Eulalia, S. Mauro?). Gli apprendisti in attesa del grande salto a Roma.
E' tutto vero.
E' un po' meno vero il disinteresse della "mano pubblica". Ma è anche vera la scarsità di interesse e di coraggio e di intraprendenza di coloro (poche eccezioni!) che ci credono ancora. Pocos, locos y malunidos, avrò sbagliato la citazione (scusatemi) ma è la verità.
Vi prego di leggere e considerare il comunicato (ormai vecchio!) del Comune di Cagliari:
-----------------------------------------------
Albo Comunale Operatori Culturali e di Spettacolo
E' costituito presso il Comune di Cagliari l'albo degli operatori della cultura e dello spettacolo che svolgono la loro attività nel territorio comunale. Scopo dell'albo è quello di censire le realtà culturali operanti sul territorio comunale, conoscerle e valutarne l'attività culturale.

Possono iscriversi all'Albo degli operatori della cultura e dello spettacolo del Comune di Cagliari le ditte individuali, società di ogni tipo; associazioni culturali; cooperative o altri soggetti associativi , che svolgano attività prevalenti nel campo della cultura e dello spettacolo, compagnie teatrali anche non professionali, orchestre e complessi musicali anche non professionali, cineforum e cineclub associazioni di volontariato che operino prevalentemente nel campo della cultura e dello spettacolo.
-----------------------------------------------------
Seguono:
un lungo elenco di organizzazioni accreditate (nomi, attività [compreso il teatro] e indirizzo), un Regolamento comunale preciso e dettagliato, un modulo di domanda per l'iscrizione.

Per quanto riguarda Cagliari, le organizzazioni sono tutte in attività. Almeno due, che io sappia, fanno attività teatrale e nessuno ha vietato loro (lo direbbe il regolamento...) di utilizzare in tutto o in parte la lingua sarda o una qualunque delle sue varianti. Di queste due almeno una, che io sappia, svolge la sua attività in un teatro, nelle scuole, nei circoli di quartiere. A breve farà il salto verso il Massimo.
Si tratta, ovviamente, di dilettanti e semi-dilettanti, ma ad un buon livello.
A questi appassionati volontari si devono aggiungere le compagnie teatrali dei professionisiti locali e "continentali".
Così si tiene vivo il Teatro (con la T maiuscola), nel quale può (potrebbe) trovare posto il Teatro di autori sardi, di attori sardi, di lingua sarda. Purché capiscano tutti che i tempi (anche tecnici e culturali) sono cambiati, sono diversi. Non si può tornare a "Is campanas de santu Sadurru" o "L'onorevole a Campo d'aliga" e neppure al teatro (nobile e coraggioso) dei primi Fratelli Medas.
E neppure a "sa cumedia sarda" di Radio Sardegna.
Oggi il linguaggio è diverso e le esigenze (oltre che le possibilità) sono cambiate.
Amici, parliamone ancora.
Saluti
Giuseppe







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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 11/11/2009 : 21:33:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
vorrei dire tante di quelle cose che si affollano ,, e rischio di non dirne neanche una.. perdonate il discorso disordinato..
lingua comuna.. contrarissimo .. perchè ricorrere ad una lingua artificiale e non ancora assimilata? e' vero ,,se portato in scena bene il teatro in qualsiasi lingua puo' arrivare,, io sono riuscito a commuvermi col teatro Kabuki e con il no... non caoivo ogni parola ma tutto l'insieme comunicava oltre la pura comprensione verbale,, io non scriverei mai, mi spiace nella linguacomuna,, eppure non scrivo nel sardo del mio paese,ma nel logudorese classico edin alcuni miei lavori ci sono digressioni nel nuorese, sassarese,gallurese e campidanese..

poi: si c'è un " sommerso " diteatro che occorre conoscere.. dal 1970 circa ad avantieri sono sate realizzate e rappresentate signore opere teatrali sarde, da quelle "vecchio sile" sino a lavori improntati di forte contemporaneità..

attori, autori, autori-storici-critici, registi ecc,, si: pocos locos y mal unidos.. se non si supera questo... male molto la vedo..

politici,, quando c'era la ventata della sarditudine diffusa ,,, e si accapparravano voti,, i politici facevano a gara per cavalcare la tigre e finanziare tutto..anche ca...te!

per contro, alcuni attori e compagnie ,,gonfiando gli elenchi degli sopettacoli, facendo spattacoli in famiglia, facendo creste sulle spese ne hanno approffittato in maniera scioccante:
onosco gente che campa lautamente dagli affitti di case comprate con i proventi del teatro,, magari utizzando appassionati e "dilettanti" entusiati,ma a gratis..tutto per amore dellacultura della sardità eh! e in periodi di vacche magre ...dai sos malos che passant sos bonos

tradurre le grandi opere,, perchè no? ma non sarebbe risolutivo,, non si guardano neppure le originali! occorrerebbe creare un nuovo teatro.. adatto ai tempi, espressivo, nostro..

in sardegna ci sono dei grandi talenti.. ne ho le provem e ne sono certto,, ma occorre convogliarli, debbono avere una risposta da parte degli altri.. altrimenti


scusate se faccio un esempio vicino ( e personale )prendete me: dicono che sono bravino,,che i miei testi sono unici, diversi dagli altri... ma ,se non ho risposte, sono bravino nel casstto di casa mia..
e non si crea e si cresce scrivendo per il cassetto,, occorre che i testi vivano,,, solo cosi' si hanno le spinte per rinnovarsi, per fare sempre meglio.. l'interazione con la "compagnia" e con il pubblico e' fondamentale per l'autore...e viceversa!
nonpiango sul latte versato, credetemi, ho avuto anche grandi risontri e soddisfazioni ( non economiche, che non mi interesssa benchè non sia benestante) quando qualche giovane, dopo lo spettacolo si e' avvicinato e mi ha detto: "non credevo che in sardo si potesse fare un teatro cosi?" ho provato una gioia immensa..

scusate s'azzola sorigada ( il discorso non organico) ma ho scritto di getto!! ciao,grazie a tutti per questo post..













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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 12/11/2009 : 13:36:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
intanto ieri sono stato al teatro Massimo di Cagliari a vedere un MacBeth di Gabriele Lavia, bello il teatro nuovo, pubblico abbastanza numeroso, e perfino scolaresche di liceali un po' chiassose, lo spettacolo abbastanza appassionante, ma io non sono un esperto





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grixenda

Utente Normale


Inserito il - 13/11/2009 : 20:49:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di grixenda Invia a grixenda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciau a tutti teatranti...intanto Babborcu hai depositato le tue opere alla siae?non si sa mai..
Giuseppe e Babborcu voi avrete molta molta più esperienza di me,per cui non riesco a capire cosa c'entri la politica nel mondo teatrale.Cioè,so che la politica ficca il naso ovunque,ma prima di tutto ci deve essere da parte degli addetti ai lavori la voglia di fare.In fondo,per costruire una scenografia,non c'è bisogno mica dei soldi della politica!O per portare avanti un copione,o per cucire dei vestiti...no non,io non la vedo in questo modo.Vedo piuttosto gente che non ha voglia di imparare,che vuole subito arrivare al monologo senza sapere le basi del dialogo,che pensa prima al vestito da indossare che alla parte da imparare,che si scoccia se il proprio personaggio non è il principale o non occupa almeno la metà della commedia.Vedo gente che,anche nelle compagnie amatoriali,si rifiuta di fare una parte perchè per esempio si deve imbruttire fisicamente.Ma si puo?Poi dici che non mi devo incazzare.
Dicevate che manca la preparazione o le scuole che formino attori decenti.Vero,verissimo,ma se poi una peresona va fuori a studiare viene considerata spocchiosa e non viene presa,oppure conosce troppo poco la realtà teatrale in Sardegna e non viene presa lo stesso.O peggio,gli attori dilettanti fanno dei laboratori del piffero con gente che non ne sa una cippa di teatro(ma li porta ad urlare sulla spiaggia per insegnargli ad usare la voce ed esprimere la propria rabbia...mio dio!)e quando tu provi a fare delle obiezioni su una loro pessima interpretazione ti saltano alla gola.Io non so voi che lavoro facciate,ma immagino che ci rimarreste molto male se qualcuno senza esperienza venisse a dirvi come si fa una cosa.la recitazione è diventata solo quella delle veline,che dicono una battuta senza seguire tempo ritmo e intonazione e che vengono osannate come attrici.E come se io dopo aver attaccato un bottone aprissi una sartoria.Ma per piacere.
Manca il coraggio signori cari.Che io ammetto di non avere(ho paura di andare a fare i provini sia perchè non mi sento in grado sia perchè fisicamente non sono un granchè).
Quest'anno dopo tanti anni passati fuori volevo rimanere in Sardegna.Per motivi che mi fanno anche un poi'incazzare son dovuta partire ed ora sono di nuovo fuori.Tralasciamo il fatto che mi sento infelicissima lontano da casa mia,quest'estate avevo preso una decisione:ripartire da zero.Iniziare da capo.Sputtanarmi(in senso buono,perdonate la parolaccia)andando a "vendermi"ai pochi teatri sardi.Ricminciare anche con la Compagnia del mio paese,l'importante era recitare,sentire il brivido,"fare finta di",capite?
Questa mia passiona,questa mia rabbia è imbrigliata dai pregiudizi,dalle false promesse,dall'ignoranza.Al nord(Sardegna intendo)pensano che al sud(idem)siano più attivi,ma da quello che leggo non mi sembra proprio.
Come mi piacerebbe ragazzi dirvi che io sono pronta a fare la "rivoluzione",che sono pronta a recitare le opere di qualcuno su una piazza,all'angolo di una strada,in un teatro gremito,in un teatro vuoto.
Ma non saprei da dove partire,che cosa fare.

ah penso anche io che la questione del "Sardo unificato"non sia valida.Ognuno deve mantenere la propria identità,c'è l'italiano per unificarci.
Babbò io ti lancio una sfida:scrivi un testo comico e scrivilo solo per noi.Per me che sono arrabbiata,per Giuseppe che a volte sembra triste e che parla di un'età dell'oro teatrale,per Robur che ama il teatro e che lo va a vedere(anche se ammetterai che Lavia ha il brutto vizio di declamare)
Per te che hai ancora tanto da dire.Fare ridere è più difficile che fare piangere.
per me che ho voglia di leggere.
Per Giuseppe a cui piace ricordare.

E come si dice"per aspera ad astra".
Attraverso le difficoltà fino alle stelle".

Scusatemi tanto per lo sfogo.O grazieper lo sfogo,a seconda di quanto vi sto antipatica o simpatica.






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Per aspera sic itur ad astra

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