Forum Sardegna - quarta parete ovvero isola o de limite
    Forum Sardegna

Forum Sardegna
Nome Utente:

Password:
 


Registrati
Salva Password
Password Dimenticata?

 

    


Nota Bene: Capoterra Era il 1655, il barone Gerolamo Torrellas metteva a disposizione parte del suo feudo per la nascita di un nuovo paese che ne avrebbe accresciuto il valore socio-economico. Dopo un anno si contavano nel piccolo villaggio 7 famiglie, ogni famiglia veniva conteggiata per un numero medio di 4 persone per cui possiamo considerare che la villa di Sant’Efisio (attuale Capoterra) poteva essere abitata da circa 28-30 persone. Possiamo notare da un censimento effettuato 22 anni dopo cioè nel 1678 le famiglie erano 39 per una popolazione di 156 persone.



 Tutti i Forum
 Cultura in Sardegna
 Scrittori di Paradisola
 quarta parete ovvero isola o de limite
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:


    Bookmark this Topic  
| Altri..
Pagina Precedente | Pagina Successiva
Autore Discussione
Pagina: di 5

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 20/09/2009 : 14:39:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tre di tre

potrei
parlare
sentire il dolore o la guerra
dovrei , investigare,
domandare a Lawrence se, nei suoi disegni magistrali, avesse contemplato
una realtà cosi in-immaginabile
simile per reazioni a eventi lasciati cadere , cose naturali, quanto l’acqua che cada per effetto della pioggia
e se il suo fustigarsi possa essere considerato giusto
risarcimento,
dimenticare vite umane,
e mentre fiori di coriandolo e semi a lenire la testa e la febbre
attraversano il deserto
[sorpresa]
sento voce
copre il vento e i lamenti di donne, ferme a aspettare il ritorno

a chiedere quanto fosse grande la vista per riuscire a abbracciare il mondo conosciuto e quanto il tempo
necessario,
al giorno, per dimenticare la notte trascorsa

che ne sai tu dei lavoratori o dei diritti dei popoli quando tremendo avanza un profeta a indicare
solo
una via fra le vie per la terra promessa e quante ne dovrò indicare io
e K che in-castello assedia la storia?

tu tracci una linea e la chiami mediana
lui guarda un linea e la chiama destino
una madre la chiama amore
il presidente delle foreste l’ha chiamata democrazia
e mentre ognuno la impone saggezza
gli stolti ne fondano il buon senso

io, semplicemente, guardo la mano di mio padre e con la saliva la bagno per farne crescere un figlio




K non poté!









Modificato da - oltre i limiti in data 20/09/2009 14:40:31

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 25/09/2009 : 11:53:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I legni nelle tracce
conservano respiro
e sono li
a mostrare porto
e profumi
punto e universo
tu
quattro in tetragono, tu
e io con te








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 29/09/2009 : 11:01:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

quadri da una esposizione 7 [comunismo]

1[prologo]


e prese il pane , lo spezzo e lo diede ai suoi discepoli.
cosi fece con il vino e con i vestiti. Con le parole.
Con la vita e con il dolore ma
non divise il potere, quello lo lascio al padre suo
L’uomo
in minimo spazio estrasse una delle sue costole e la riconobbe buona e utile
e
ne fece arma
scudo
àspis*

incominciò con tracciare un quadrato e gli diede un nome, Roma

potrei odiare il comunismo e una mano alzata a indicare la terra incolta. La terra da sottrarre a un privilegio
e potrei nel pane
seminare rito
il potere rimarrà inodore e insapore come i soldi
mentre ingiallito, tu, sarai chiamato santo e camminerai sulle acque




vorrei essere comunista ma senza una religione, solo comunista
e condividere il pane e il vino
condividere le parole e il padre mio
ma il padre ha confuso, tu, le parole
mi hai fatto credere che fossero preghiere
e rendessero uguali
mi hai promesso sposo
sposo come l’amore tuo
poi...



poi la guerra

padre !
Mi confondi ancora. Usi su di me il coltello
Vuoi le mie interiora per prevederne futuro,
per diventarne potere
tu ancora, potere assoluto, padre e
padre bianco a condannare
tracci una riga e la chiami giustizia

vorrei essere una razza e un gentile. Vorrei essere perpetuo pendolo, governare la variazione di un asse obliquo, e mostrare volontà contraria.
io
non ho nulla da dividere se non le mie mani
e le mie mani a confondermi


per vincere una guerra bisogna essere cattivi come il nemico
un paesaggio comune consumato da azioni quotidiane
ripetute
non vorrei essere comunista e non vorrei una fede. Non vorrei rimuovere il mio fallimento
in una porta che si chiude e segna il suo movimento con semicerchi simili a ululati di lupo
Vorrei essere privato della mia liberta se, nel giusto, sono diventato più cattivo del mio nemico

non ho pugni da aprire e mani da stringere
solo un pensiero che non cerca fra i buoni e i cattivi
che non prega
che non rivendica diritti e non si assolve in doveri
un pensiero che non si perdona in indulgenze
non vorrei essere libero
categoria
riconosciuto
e assimilato

certa risposta in un sondaggio







2[aspettando]


[…un pezzo di una città. Ridotto a ostia consacrata…
rifilo i bordi per incastrare , bene, la bellezza. Una sedia gestatoria e un turibolo. Rito scavato in un tronco di quercia, una cassa, e il suo contenuto orbo
- Che vuoi - disse i l giovane ridotto a erede. – cosa vuoi per lasciare questo luogo?-
nessuno seppe rispondere, il profeta, invece, eletto dopo una fumata bianca, indicò contorni e frontiere di popolo nobile, gentile , per coprire corruzione e profumo di avana.
- No , non esiste un luogo come questo, dove ognuno può rapire la moglie del vicino per il gusto di aumentare il tasso d’interesse delle proprie azioni; ognuno sbatte la tovaglia della finestra tanto è naturale; ognuno scava una fossa, tanto tutti dobbiamo morire

bacio , bacio…gridarono
bacio e ancora bacio
la festa era simile a un frantoio per le olive. Torchiava ogni azione per ridurla a rito sacrificale e tutto per perpetrare tradizioni e tradimenti
Il giudice, eletto deputato per acclamazione, prometteva giustizia per tutti, e tutti aspettavano giustizia gratuita o a prezzi calmierati , come le bagasce lungo la strada di collegamento delle due autostrade cardinali. A intervalli regolari, le bagasce, cambiavano di colore e di prezzo, e, naturalmente, la durata delle prestazioni: se la vuoi per una notte , devi passare dopo le diciannove, per una pompa di pochi minuti, invece, alle dieci della mattina.
Le dieci coincidevano con il primo caffè. Qualcuno aveva promosso una petizione, avrebbe preferito, infatti, che l’orario fosse anticipato, erano gli stessi che puntualmente si fermavano alle sei e trequarti, al bar del distributore , erano quelli che ordinavano fernet o grappa.
Erano quelli che avevano viaggiato tutta la notte, per loro, le sei e trequarti, è come per gli altri le sei del pomeriggio

bacio, bacio…
ma questa volta non era rivolto agli sposi, bacio, bacio
era urlato per…]






3 [piacere]



[ dentro



desiderio è ciò che
del sapore
è il sapere di via
ma l’uomo è baratto e cerca nel suono ]

fuori!






* in greco= scudo/ nell'araldica=blasone








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 30/09/2009 : 15:43:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
la memoria in provvisoria quiete

Cadavere esposto
come monito
addita un albero
è li
da sempre
[...]
la memoria
è solo immagine riflessa
un sedere sfiorato e una mano persa
al gioco








Modificato da - oltre i limiti in data 30/09/2009 15:44:28

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 21/10/2009 : 20:18:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ho ripetuto a memoria il vento che porta il colore delle montagne
e ho dipinto il dolce racconto del fruscio di un a lucertola
attardatasi nella stagione invernale
inarca la schiena
per raddoppiare il peso
ho salutato le orme delle cose che ho voluto sapere
ma non dipende da me se la pioggia impone un fragore di foglie morte
è solo il caso a indicare il caso in un periodo appena trascorso
mentre io non sono qui
ci sono stato









 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 27/10/2009 : 14:11:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


dopo la morte di mio padre
un solco mostrò la terra pronta per altre mani
mia madre lo seguì, era il suo modo di amarlo
lo amo per i suoi occhi cerulei
che continuavano a chiedere
lo amò con la sua mano ferma e i capelli neri
certa nel sapere certa nel tempo perpetuo di un figlio riconosciuto nella morte
proprio e prima che il morire lo raccontasse vivo
non riuscì a pronunciare per se dolore

dopo la morte di mio padre
desiderai un orizzonte chiamato
solo
per il suo ciclico rappresentarsi
uguale
per il suo chiudersi e aggrumarsi come sangue munto
colostro

dopo la morte di mio padre
urlai...
-alzati-,
pica era l’impulso a mangiare qualsiasi cosa
ma per lui era la gazza
per me un racconto, prima della richiesta del dio inconosciuto








Modificato da - oltre i limiti in data 27/10/2009 14:15:22

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 19/12/2009 : 00:30:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quadri da una esposizione 12

Bozzetto 2 per le porte di Rotterdam


1
rovisto
fra le parole rimaste
Parole, ancora, con un po’ di musica
e con un senso tirato per i capelli,
un po’ di pane a rassomigliare le beghe e la lotta di classe.
Parole sbagliate e sporche d’inchiostro,
cerco fra le verdure ancora buone da mangiare,
ma per mancanza di specchio sono munte,
labbra chiuse
che mandano un popolo a costruire le biche in valli vuote di
pioggia
Popolo venduto per poche braccia
e
mio padre ride, ancora
a contare i ceppi della vigna ormai sfatta e ridotta a un acerbo frutto
mio padre ride
mio padre, a tracciare la strada in linea con i ricordi d’infanzia
racconti, soglie o strade da abbeverare
misurate da voci riportate come auguri di pasqua o segno di pace nella domenica delle palme

2
rovisto
rovisto e trovo un pendolo lasciato a ricordo di un pensiero condito con olio di oliva
consumato nei giorni di quarantena
e una rete lega i piano di ogni sussurro,incredule statuine usate testimonianza,
ero lì , a capire ciò che la vita cerca, fra chi non ha
era brutta, quella vita, come l’odore che da giorni mi accompagna
odore lasciato, presenza e parente incredulo
“lasciatelo stare, è malato, non ha parole o talenti, è solo … o forse … “
o forse è andato a cercare una canzone che si possa cantare
accompagnandosi con la sola chitarra e senza fratelli
un gioco interrotto contando le vertebre rotte
e ammansite dal dolore


3
rovisto nella rabbia della notte, aspettando la neve, e immaginando complotti e un futuro costruito
incredulo e massimo pretesto
vorrei esser qui , ancora, fra qualche anno a pronunciare il suo nome e cercarlo fra i dazi, mentre Erasmo conta ogni suo passo per dichiarare infame ogni cerchio lasciato aperto e
pronunciato per centrare il rito
mentre la normale azione non esprime più la normale congiura,
ma la congiura normale nell’esporre il culo
per dire a se stessi
nel bene c’è solo bene
l’altro
è solo diverso, empio e previsto
altro


4 [bozzetto1]

gesto
fuso
per intiepidire il rigido ripiegarsi in automatiche curie
parole elette, popoli,
e calce viva
per restituirne la temperatura, gelida, di un principio
gesto a fondere ogni organo della persona
e farne canne per accompagnare feretri
religioni che hanno perso la via del deserto

[cantano le persone rimaste orfane
e i denti
persi al bigliardo, sono reliquie al mercato del sale,
cantano come rose private da spine in piazze prive di raccolto
cantano come monaci nel loro orare verità
a sostituire pietre nel costruire cerchi di giustezza e di alleanze

non avevo visto i cavalli o i loro cavalieri
pronti a imitare i primi, a confondersi ultimi e profanatori di credo
non avevo visto i cavalli del devastare per costruire città
non avevo apprezzato il cadere dei cavalieri
sconfitte, chiuse nei lacrimatoi
si mostrarono abbagliati , riflettori
vocali ]

[ho dolori forti, il mio ventre dopo il parto morde la mano e l’accompagna
ho dolori forti, e i rumori dei mantici riportano terreno alla soglia di dio
un piccolo sasso
morso fuso
in parole]

abiuro i pensieri

in acido stomaco









 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 19/12/2009 : 10:51:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quadri da una esposizione 14
[bozzetto 3 – le porte di Rotterdam ]





1

e guardi dalla feritoia
Normale
giro di notte
n o r m a l e come dormire in un letto che sogna
davanzale protetto e s b a r re
un letto compagno, elettrochoc
vorrei vivere un giorno libero , senza le note di Beethoven
senza un letto
vorrei vivere con un ricordo di dolore
violento
un giorno da perdere fra braccia e gambe, da portare e coprire vuoti di preghiere
in punto di morte

sono morto di giorno, io
sono morto di notte nessuno
e tu
continui a guardare
la feritoia

2

[si sono mostrati, in questi giorni, come lumache dopo un pioggia estiva
Si sono mostrati armati, corazzati da impropri dolori e
nelle loro navi
si sono mostrati agli approdi
sono malati di mente , sono labili, circoscritti -hanno detto-

o
menti]



3 [ nevica]

Vorrei accompagnarmi in questa notte di neve con un a chitarra
di vento
banale di una rima stinta
meritarsi una carezza e un sorriso in metropolitana
o l’anonimato in un treno scavato dalle sopraffazione dei do maggiore o dei fa diesis
Una notte laureata
oscuro ripetersi di fiocchi caduti
neve invernale sana
cadenza nelle lingue degli spalatori e negli odori
di kebab

Ma tanto suggerisco il prosciutto, quello crudo
quello allevato con cura e a norma
e poi..

poi vorrei accompagnarmi
nel cercare una terra famigliare
terra segnata con il sangue dei riti quotidiani
vorrei accompagnarmi a un tempo che non si rimette e non cambia
come quello di una volta

…e poi
ascolto









Modificato da - oltre i limiti in data 19/12/2009 10:54:02

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 23/12/2009 : 17:21:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quadri da una esposizione 15
Bozzetto 4 per le porte di Rotterdam

1
faceva solo conversazione…

vedere il tempo scorrere co(n)-me chiacchiere da bar
per dimenticare
“un figlio di puttana mi ha rubato il portafogli, forse è qualcuno che conosco”

…forse per dimenticare che ha un’anima!


2
antiche terre, sono le parole nel cercare approdo
in vulcano
e roccia nuova a ribollire
nel ritornare luoghi e linee a tracciare


i
o
t

u


3
Non riconosco alle parole asilo politico
Sovversive, nel nascondersi dei significati,
sono piccole storie banali
assise in sentenze rifatte
rimate
non meritano attenzione se non, quando, sporche di sangue,sono la morte di mio fratello
e il giorno di natale

apro tutte le bottiglie conservate per i giorni di festa
e crocifiggo le intenzione guidate da buoni propositi o dai sensi di colpa
aver rubato con successo
ruggine millenarie nei pensieri ereditati
e nei modi di dire
ut lacerati e immunizzanti
semplice animale da sgozzare, ancora vivo
animale a sangue caldo
sicuro un colpo
e sangue
a scaldare
sangue
futuro
, non per redenzione , non per eccellenza nei peccati o in blasfeme meditazioni
per pigrizia
viltà
e per i dubbi mai raccolti

a me stesso offro i passi inutili e il talento rinsecchito dalle continue tinture e
creme squisite
parole


4

ho escogitato un modo per nascondermi,
spogliarmi
dell’ incenso dall’odore umano
e pietra pronta a rotolare per ricordare che esiste
rumore

ho escogitato suoni che fanno pensare a odori poveri
odori di cibi da mangiare
e ricordi di angoli, di polvere a arrotondare il tempo
ma non a allineare piccole monete ,che nel cadere chiamano
tintinnio o servitù, fino a non sapere più contare
essere, non può cancellare un pensiero
morto
se, rivoltando, la terra lo fugge nel germogliare
legione
di nuovo
mi stupisce la reale conquista di una necessità, di un pensiero posto in astratti pericoli.
No, non sono sufficienti i colori, le parole a effetto, non sono sufficienti le voci e il sangue di un delitto, simulato, o un dolore rovistato fra i tagli,
i tabernacoli remoti
Eterni

Prenditi l’impero e incoronati
ma lasciami morire lungo una strada secondaria in modo che le mie carni, decomposte,
siano cibo per gli uccelli
“hai visto , gli uccelli, quando si alzano volano, sempre, verso il punto più alto,
ignari delle reti”

Lascia che le mie idee perdendo l’acqua
mostrino polvere così da sparirne presenza
cadendo
tu , giovanni, non hai accusato,
e consumi la mia vita senza ricamare invisibile unzione

5


6
da un giorno di
natale









Modificato da - oltre i limiti in data 23/12/2009 17:24:17

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 23/12/2009 : 17:25:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
forza paris


2010








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

errante
Salottino
Utente Senior


Inserito il - 24/12/2009 : 08:32:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di errante Invia a errante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
“hai visto , gli uccelli, quando si alzano volano, sempre, verso il punto più alto,
ignari delle reti”

Buon Natale, oltre!









Modificato da - errante in data 24/12/2009 08:35:52

  Firma di errante 

I bastioni

Alghero (SS)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Estero  ~ Città: Thajngen  ~  Messaggi: 1322  ~  Membro dal: 22/12/2008  ~  Ultima visita: 09/11/2011 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 12/01/2010 : 18:33:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
isola
è un momentaneo lamento, un orlo
un ritorno alla deriva
l’isola ha nel pensiero le radici e ne cambia i suoni
per mostrarsi deserto
sipario che cerca movimento per staccarsi dal fondo
segna
solchi di pelle
munta dal lavoro e dalla terra per il troppo partorire

vorrei uccidere qualcuno senza provare dolore
vorrei uccidere per suprema estinzione di me stesso
per dare a dio l’inesistenza
innominabile e gravida
.

non si può conoscere
l’isola
non la si può afferrare
ridurla catapulta









 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 06/02/2010 : 23:08:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Faiddendi a jhenti angena

li to’ pensamenti, ripittuti comu valgogni toi

so’canti santi

e l’asculti, ventu calmu e rosi di maggiu



ma è tramontana punziuta e so’ parauli di salpi si è to’ frateddu

a dumandanni pricontu

iddu lu de sapi chi magnendi la nappedda non assuita siti *



vorrei sentirti vicino come canto bambino

scaldare la tua mano ruvida come la sughera

e vorrei saper distinguere dalla collina la differenza fra te e un carro di paglia

vorrei

vorrei mio fratello giovane a raccontare l’incanto di una semplice via

e una fonte

acqua fresca

pietra che pelle di bambino

chiede

perché?





*per i non galluresi

[parlando a persone forestiere

i tuoi pensieri , più intimi e nascosti, ripetuti come tuoi

sono canti santi

sono ascoltati, brezza e rose di maggio



ma diventano tramontana gelida e sono parole d’inganno se è un fratello

e chiedertene ragione

eppure lui sa che quando si mangia non è sufficiente la nappedda a contenere la sete]



[la nappedda è un piccolo manufatto ricavato dalla corteccia delle sughere e viene usato nella fontane campestri per bere]









 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 10/03/2010 : 00:27:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
1

Potrei immaginare l’uso delle parole come il movimento rotatorio di una ruota che nell’agevolare l’andatura non affatica il cavallo: sempre uguale nel passo scandito dai raggi e dalla fermezza del mozzo.
Potrei immaginarle cave, ossa d’uccelli, per consentire il volo privo dei rigori della gravità. E potrei immaginarle opposte, nei doppi significati e nell’atto di appoggiare, in fulcro, la leva fino a farne lanterne, poste in simmetrico andamento, al continuo sbilanciamento del passo. Avanti e dietro, fuori e dentro, ma non nella contrapposizione, opposti, nella ricerca, opposti in salvezze distinte per colori complementari. Avanti e indietro per allontanarne il punto di vista e capirne il contorno non visibile e non, certo, nell’identificare il timbro.

[Mi venne incontro un viandante e gli chiesi delle insidie del camino che aveva percorso. Mi rispose senza rallentare il suo passo, costringendomi a tornare indietro. La sua risposta m’indicò un futuro nel camino percorso. Lo stesso che avevo ripercorso nel sentire, nel pre-dire, il futuro.
Ciò non fu simile al precedente mio passo più di quanto il futuro non fosse certo in ciò che la strada precedeva il racconto , e in oltre l’orizzonte apparve ancora celato dalla stessa miopia.
Mi chiesi, se, nel determinare l’esistenza della via, contrapponendosi nell’indeterminazione a ciò che l’inconscio nasconde, avrei potuto allontanare la paura. Mi chiesi se fosse importante ciò che esterno a me, e ignoto, contra/pone, l’inaccessibile, mostrato racconto conosciuto nell’esperienza altrui, a determinato. Mi chiesi infine, se potesse influire il mio daltonismo dell’in-conoscenza o delle supeaffettazioni sull’esistenza del reale.]


Potrei immaginare le parole come semplici rondelle opposte nel bullone e al dato, che nel fissare e ripristinare il materiale sottratto nella foratura, distribuiscono lo sforzo fino a rendere trascurabile l’assenza di materiale contiguo.
Compresi che é grazie a quel vuoto e a quella assenza di materia, imposta azione volontaria, che la ragione governa non sovrapponendosi , ma semplicemente consentendo nel fuori ciò che del dentro é Naturale. E, quanto più l’allontanarsi incrocia l’indeterminazione, artificiale, del voler comprendere, tanto più l’idea è un terreno dove non esiste il divieto di circolazione.








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

oltre i limiti

Utente Medio


Inserito il - 21/03/2010 : 19:58:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di oltre i limiti Invia a oltre i limiti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
…ho bevuto vino
Ora vedo del vedere i contorni di uno spazio vuoto
circondato da inospitali coste d’approdo
parole
ipostilo in frastagliati segni ripetuti uguali a ogni respiro
coste battute da onde straniere che portano fuori

Scrivi il nome scrivilo usando un liquido che puoi bere
fino a vomitarne,
guardandone in faccia,
le strade battute
… ho bevuto per vedere solo i suoni
secchi e ciechi
significati appesi in gabbie a ogni cardinale ricordo
non vorrei ancora vivere per elemosinare un cigolio di un letto
e l’odore di urina come un figlio rimasto troppo a lungo fuori casa
ho bevuto vino, dimenticando il significato del sapore cadutomi vicino
vomito








 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: milano  ~  Messaggi: 132  ~  Membro dal: 17/03/2009  ~  Ultima visita: 10/01/2014 Torna all'inizio della Pagina
Pagina: di 5 Discussione  
Pagina Precedente | Pagina Successiva
    Bookmark this Topic  
| Altri..
 
Vai a:
Herniasurgery.it | Snitz.it | Crediti Snitz Forums 2000