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Nota Bene: Nel corso del XIX secolo alcuni architetti sardi formatisi a Torino, tra i quali spicca il cagliaritano Gaetano Cima, diffondono nell’isola il nuovo gusto neo-classico in voga nelle principali città europee. A lui si deve la progettazione dell’imponente santuario di Santa Maria Assunta a Guasila realizzato tra il 1839 ed il 1852.



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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/08/2008 : 00:50:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Non ho dimenticato le tue reazioni tendenti allo scandalo quando nelle scuole del quartiere Randaccio di Cagliari venne inserito l' insegnamento del sardo nel programma formativo. E non si trattava di LSC, ma di semplice dialetto Casteddajo.
Non si tratta quindi di essere contrari alla LSC, si tratta di essere contrari al sardo nelle scuole, che sia esso "artificiale" o "naturale".
Ed è esattamente qui che casca l' Asia!


Ometti strumentalmente.
Il mio scandalo era solo ed unicamente legato all'obbligatorietà dell'insegnamento... non certo all'idea di attivare dei corsi facoltativi di limba... peraltro rispettabilissima.
Chi lo ritiene opportuno, se ne avvalga.
Come si fa per l'insegnamento della religione cattolica.
Solo chi ha esperienza di scuole cittadine può capire, osservando il semplice elenco dei cognomi, quale impasto etnico-linguistico si stia realizzando in questi ultimi anni.
Di recente ho avuto due alunni maghrebini, uno cinese, uno giapponese, uno brasiliano ed uno russo.
E tanti figli di lombardi, veneti, laziali, campani... arrivati a Cagliari per lavoro.
Vogliamo capire una buona volta che in un simile contesto pluriculturale e multietnico l'obbligatorietà sarebbe un pauroso FLOP?
Ha ragione Gio che conosce la Sardegna meglio di tanti sardi e ne individua i limiti, dall'alto della suo osservatorio privilegiato.

Lo ripeto ancora una volta.
Per quei pochi alunni sardi d.o.c. rimasti in città è inutile che la scuola ritocchi la scelta familiare di buttare alle ortiche le parlate locali.
Tempo perso.
Inutile artificio.
Certi accanimenti terapeutici per tenere in vita dei cadaveri risultano tanto inefficaci quanto ridicoli, specie se programmati a tavolino, con tanto di normativa.
Il sardo che studio per diletto (dilectus= piacere) non ha nulla a che vedere con queste alchimìe indigeste.
So di scandalizzare qualcuno, ma affermo con determinazione che avrei ritirato le mie figlie se la scuola di appartenenza avesse imposto loro percorsi tanto scriteriati.

Al delirio di Turritano sui mitili e le alte maree non rispondo neppure, per carità di patria.
Per rispetto della nostra Italia.





Modificato da - asia in data 11/08/2008 00:59:25

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

PlatinozkoSudurrak

Utente Normale


Inserito il - 11/08/2008 : 01:09:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di PlatinozkoSudurrak Invia a PlatinozkoSudurrak un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Donovan ha scritto:

Non ho dimenticato le tue reazioni tendenti allo scandalo quando nelle scuole del quartiere Randaccio di Cagliari venne inserito l' insegnamento del sardo nel programma formativo. E non si trattava di LSC, ma di semplice dialetto Casteddajo.
Non si tratta quindi di essere contrari alla LSC, si tratta di essere contrari al sardo nelle scuole, che sia esso "artificiale" o "naturale".
Ed è esattamente qui che casca l' Asia!


Ometti strumentalmente.
Il mio scandalo era solo ed unicamente legato all'obbligatorietà dell'insegnamento... non certo all'idea di attivare dei corsi facoltativi di limba... peraltro rispettabilissima.
Solo chi ha esperienza di scuole cittadine può capire, osservando il semplice elenco dei cognomi, quale impasto etnico-linguistico si stia realizzando in questi ultimi anni.
Di recente ho avuto due alunni maghrebini, uno cinese, uno giapponese, uno brasiliano ed uno russo.
E tanti figli di lombardi, veneti, laziali, campani... arrivati a Cagliari per lavoro.
Vogliamo capire una buona volta che in un simile contesto pluriculturale e multietnico l'obbligatorietà sarebbe un pauroso FLOP?
Ha ragione Gio che conosce la Sardegna meglio di tanti sardi e ne individua i limiti, dall'alto della suo osservatorio privilegiato.

Lo ripeto ancora una volta.
Per quei pochi alunni sardi d.o.c. rimasti in città è inutile che la scuola ritocchi la scelta familiare di buttare alle ortiche le parlate locali.
Tempo perso.
Inutile artificio.
Certi accanimenti terapeutici per tenere in vita dei cadaveri risultano tanto inefficaci quanto ridicoli, specie se programmati a tavolino, con tanto di normativa.
Il sardo che studio per diletto (dilectus= piacere) non ha nulla a che vedere con queste alchimìe indigeste.
So di scandalizzare qualcuno, ma affermo con determinazione che avrei ritirato le mie figlie se la loro scuola avesse imposto loro percorsi tanto scriteriati.

Al delirio di Turritano sui mitili e le alte maree non rispondo neppure, per carità di patria.
Per rispetto della nostra Italia.
Chi vuole se ne avvalga.
Anche per la religione cattolica è così, no?
Scusate se mi intrometto ma vorrei dire la mia. Se una cosa si insegna diventa obbligatoria, una persona non è che si può scegliere le materie che vuole. Detto questo non credo che sarebbe un pauroso flop perchè abbiamo degli esempi reali su cui basarci. Come ho detto nell'altra discussione, nei paesi baschi il basco è presente nelle scuole e vi sono tre metodi di insegnamento. Quello più gettonato è il modello in cui le materie vengono insegnate in basco e lo spagnolo è una materia. Detto questo aggiungo che in Euskadi ci sono moltissimi immigrati (spagnoli e non), molto più che in Sardegna e che i bascofoni madrelingua sono meno di quelli che scelgono il modello di insegnamento in basco. Grazie a questo tipo di politiche il numero di bascofoni è aumentato rispetto a prima, con la caduta del regime franchista l'euskera era praticamente morto, il primo passo di questa politica linguistica è stato quello di standardizzare la lingua ed è stato creato l'euskera batua.
Ora io vi chiedo: dobbiamo aspettare che il sardo muoia realmente per poi piagnucolare e chiedere a gran voce l'inserimento di questo nelle istituzioni e nelle scuole oppure iniziare a fare qualcosa da adesso che se ne ha la possibilità?




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~  Messaggi: 55  ~  Membro dal: 23/06/2008  ~  Ultima visita: 27/07/2009 Torna all'inizio della Pagina

PlatinozkoSudurrak

Utente Normale


Inserito il - 11/08/2008 : 01:11:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di PlatinozkoSudurrak Invia a PlatinozkoSudurrak un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Istella ha scritto:

boh...

io ho descritto cosa farei al posto della LSC, argomentando in diversi post, ai quali hai risposto punto per punto, e ciò mi autorizza a pensare che tu li abbia letti...

Albertina ha descritto in un altro topic che cosa ha già fatto, ricevendo diversi e meritati apprezzamenti...

entrambe abbiamo descritto e motivato modi pratici di salvaguardare la lingua sarda, senza far ricorso alla LSC....

che altro vuoi?

ah.... giusto, la LSC...

ps: ora esco a comprare un vestito da Maga Magò, completo di bacchetta magica, prima che finiscano i saldi, magari con la commessa del negozio riusciamo a capirci
Scusa, siccome non posso e non ho molta voglia di andare a cercare messaggi vecchi potresti gentilmente dirmi cosa faresti tu per salvaguardare il sardo? Oppure se non hai voglia di scrivere potresti mettere un link al messaggio in cui lo spieghi. Grazie.




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~  Messaggi: 55  ~  Membro dal: 23/06/2008  ~  Ultima visita: 27/07/2009 Torna all'inizio della Pagina

Istella
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 11/08/2008 : 11:52:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Istella Invia a Istella un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PlatinozkoSudurrak ha scritto:
Scusa, siccome non posso e non ho molta voglia di andare a cercare messaggi vecchi potresti gentilmente dirmi cosa faresti tu per salvaguardare il sardo? Oppure se non hai voglia di scrivere potresti mettere un link al messaggio in cui lo spieghi. Grazie.


Vuoi anche che ti porti cappuccino e croissant?

Penso che sia opportuno che tu legga tutta la discussione, per evitare (magari) di interpretare male un intervento, astraendolo dal contesto degli altri post in cui è inserito.

In ogni caso ho scritto che farei per salvaguardare il sardo da pag. 15 di questa discussione.

Spassiadì





  Firma di Istella 

Isola Foradada

Alghero (Ss)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 407  ~  Membro dal: 04/08/2007  ~  Ultima visita: 13/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 11/08/2008 : 12:20:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cedro del Libano Invia a cedro del Libano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma dai su ASIA allora siccome l'ITALIA si sta riempiendo di stranieri,gli Italiani dovrebbero rinunciare alla loro lingua alle loro tradizioni
e ai loro usi e costumi?

essere democratici è bello ma quando è troppo è troppo,

La lingua non è come la religione o un piatto di portata tradizionale.la lingua è l'anima di un paese.

In tutti i paesi del mondo chiunque sia andato a viverci è obbligato a imparare la lingua del paese e non capisco perchè ci si ostina a non volerlo fare in Sardegna.

Io sono contraria al solo uso del sardo come lingua predominante ma non escludo il bilinguismo.

L'integrazione di uno straniero include anche l'apprendimento della lingua ,gli usi e i costumi e la conoscenza della storia del paese.
E questo è legge in tutti i paesi del mondo.
Figurati che il molti paesi se non parli la lingua ti viene anche rifiutato il lavoro e te ne devi andare e anche alla svelta se non vuoi essere cacciato a calci nel sedere.













Modificato da - cedro del Libano in data 11/08/2008 12:27:36

  Firma di cedro del Libano 
____________


«Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.» (Ghandi)



 Regione Estero  ~ Città: l'isola che non c'è  ~  Messaggi: 3587  ~  Membro dal: 17/10/2006  ~  Ultima visita: 14/11/2009 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/08/2008 : 12:50:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cedro del Libano ha scritto:

ma dai su ASIA allora siccome l'ITALIA si sta riempiendo di stranieri,gli Italiani dovrebbero rinunciare alla loro lingua alle loro tradizioni
e ai loro usi e costumi?


Gli italiani hanno già rinunciato abbondantemente alle loro tradizioni e alla loro lingua e non tanto lentamente.
Anche noi, nel nostro piccolo, usando i termini link, thread, topic e similari... lo dimostriamo palesemente.
Per conservare le tradizioni bisogna difenderle custodendo l'ingresso principale della propria dimora.
Laddove si lascia aperto il portone di casa, si accettino le NATURALI conseguenze.

essere democratici è bello ma quando è troppo è troppo,
La lingua non è come la religione o un piatto di portata tradizionale.la lingua è l'anima di un paese.


Essere democratici dici?
Forse non ci è chiaro che dietro l'esterofilia di gran parte degli Italiani non c'è casualità... ma una vera e propria scelta.
Scelta di dipendere linguisticamente (dall'idioma inglese) ed economicamente (da Cina, India). Non a caso qualcuno ha parlato di Pakistalia.
Vallo a dire ai musulmani che la religione non è l'anima del loro Paese.
Per loro la religione è lo stato, il codice morale è diventato codice civile... il sistema nervoso del loro potere.
Altro che lingua da difendere.

In tutti i paesi del mondo chiunque sia andato a viverci è obbligato a imparare la lingua del paese e non capisco perchè ci si ostina a non volerlo fare in Sardegna.


La lingua del Paese o del paese?
Sai... una maiuscola a volte fa la differenza.
Che ci piaccia o no... il nostro Paese è ancora l'Italia.

Io sono contraria al solo uso del sardo come lingua predominante ma non escludo il bilinguismo.


A Cagliari, dove vivo, il sardo è quasi completamente sparito tra le nuove generazioni.
L'ho detto più volte con una punta di rammarico.
Lo si è voluto... e -come dice Gio- bisogna prendere atto che ai giovani non interessa affatto il suo recupero normativo.
Ben vengano le iniziative come quella di Albertina, piacevoli e mirate, che lavorano morbidamente sul senso di appartenenza.
Tutto il resto equivale a mettere la porta blindata ad un appartamento vuoto.





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PlatinozkoSudurrak

Utente Normale


Inserito il - 11/08/2008 : 13:33:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di PlatinozkoSudurrak Invia a PlatinozkoSudurrak un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sarebbe anche il caso di uscire da Cagliari visto che non è l'unico centro abitato della Sardegna...
Per quanto riguarda la religione ci sarebbe solo da ringraziare che non siamo ai livelli dei paesi mediorientali...




Modificato da - PlatinozkoSudurrak in data 11/08/2008 13:35:20

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~  Messaggi: 55  ~  Membro dal: 23/06/2008  ~  Ultima visita: 27/07/2009 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/08/2008 : 13:42:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PlatinozkoSudurrak ha scritto:

Sarebbe anche il caso di uscire da Cagliari visto che non è l'unico centro abitato della Sardegna...


Esco, esco... e mi conforta sapere che nei paesi si tramanda naturalmente l'uso dell'idioma locale.
Ma è assurdo ignorare che il capoluogo è un imprescindibile epicentro culturale, che ospita un decimo di tutta la popolazione dell'isola.

Per quanto riguarda la religione ci sarebbe solo da ringraziare che non siamo ai livelli dei paesi mediorientali...


Io non canterei vittoria.
Hai visto che alle olimpiadi i bianchi occidentali sono ormai mosche bianche?
Preparati a rivolgerti alla Mecca per cinque volte al giorno.
E non in sardo.





Modificato da - asia in data 11/08/2008 13:45:30

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 11/08/2008 : 14:09:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per asia
1 Non è detto che il Capoluogo debba anche essere per forza il centro culturale. Un decimo (della popolazione sarda) equivale 160 mila abitanti, Sassari ne ha 130 mila, come la mettiamo?
2 e, in riferimento alla Mecca, non ti sembra che stai ucendo un pochino "dal seminato"?
Turritano




Modificato da - Turritano in data 11/08/2008 14:12:53

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

PlatinozkoSudurrak

Utente Normale


Inserito il - 11/08/2008 : 14:11:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di PlatinozkoSudurrak Invia a PlatinozkoSudurrak un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Esco, esco... e mi conforta sapere che nei paesi si tramanda naturalmente l'uso dell'idioma locale.
Ma è assurdo ignorare che il capoluogo è un imprescindibile epicentro culturale, che ospita un decimo di tutta la popolazione dell'isola.
Che vuol dire naturalmente? Allora in Sardegna non si dovrebbe parlare italiano perchè non è stato introdotto naturalmente, se vado a Londra non dovrei parlare inglese perchè non mi è stato insegnato naturalmente.
Naturalmente è un termine che lascia il tempo che trova.



Io non canterei vittoria.
Hai visto che alle olimpiadi i bianchi occidentali sono ormai mosche bianche?
Preparati a rivolgerti alla Mecca per cinque volte al giorno.
E non in sardo.
Che c'entra il numero di bianchi occidentali alle olimpiadi? Le tue mi sembrano le fobie tipiche del lettore medio di Oriana Fallaci.




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~  Messaggi: 55  ~  Membro dal: 23/06/2008  ~  Ultima visita: 27/07/2009 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/08/2008 : 14:38:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Platino... sul primo punto del mio intervento non hai capito un fico d'India.
Circa il secondo... non solo non hai capito la metafora (come Turritano d'altronde) ma ti lanci -senza paracadute- addirittura in pseudo-classificazioni generaliste e pregiudiziali.
La Fallaci, a dispetto del suo cognome, sinora non ne ha sbagliata una.
Altro che fobie.





  Firma di asia 

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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 11/08/2008 : 14:44:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cedro del Libano Invia a cedro del Libano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



asia ha scritto:

PlatinozkoSudurrak ha scritto:

Sarebbe anche il caso di uscire da Cagliari visto che non è l'unico centro abitato della Sardegna...


Esco, esco... e mi conforta sapere che nei paesi si tramanda naturalmente l'uso dell'idioma locale.
Ma è assurdo ignorare che il capoluogo è un imprescindibile epicentro culturale, che ospita un decimo di tutta la popolazione dell'isola.

Per quanto riguarda la religione ci sarebbe solo da ringraziare che non siamo ai livelli dei paesi mediorientali...


Io non canterei vittoria.
Hai visto che alle olimpiadi i bianchi occidentali sono ormai mosche bianche?
Preparati a rivolgerti alla Mecca per cinque volte al giorno.
E non in sardo.




io che con musulmani ci vivo,nel senso che li ho in casa non mi sono mai rivolta alla Mecca e non ho neanche paura che mi venga imposto.
Anche tra i musulmani ci sono persone inteligenti ,democratiche e liberali che lasciano alla religione il tempo che trova.

forse tu intendi i musulmani cosi' detti fondamentalisti che in Europa trovano tanto filo da torcere e le patrie galere sempre pronti ad ospitarli.
dove lo stato si professa laico.





  Firma di cedro del Libano 
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PlatinozkoSudurrak

Utente Normale


Inserito il - 11/08/2008 : 15:58:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di PlatinozkoSudurrak Invia a PlatinozkoSudurrak un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Platino... sul primo punto del mio intervento non hai capito un fico d'India.
Circa il secondo... non solo non hai capito la metafora (come Turritano d'altronde) ma ti lanci -senza paracadute- addirittura in pseudo-classificazioni generaliste e pregiudiziali.
La Fallaci, a dispetto del suo cognome, sinora non ne ha sbagliata una.
Altro che fobie.
Puoi sempre spiegarlo il tuo intervento poi se sono tonto non ci posso fare niente, puoi anche evitare di esprimerti per metafore.




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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 11/08/2008 : 20:13:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Donovan ha scritto:

Non ho dimenticato le tue reazioni tendenti allo scandalo quando nelle scuole del quartiere Randaccio di Cagliari venne inserito l' insegnamento del sardo nel programma formativo. E non si trattava di LSC, ma di semplice dialetto Casteddajo.
Non si tratta quindi di essere contrari alla LSC, si tratta di essere contrari al sardo nelle scuole, che sia esso "artificiale" o "naturale".
Ed è esattamente qui che casca l' Asia!


Ometti strumentalmente.
Il mio scandalo era solo ed unicamente legato all'obbligatorietà dell'insegnamento... non certo all'idea di attivare dei corsi facoltativi di limba... peraltro rispettabilissima.
Chi lo ritiene opportuno, se ne avvalga.
Come si fa per l'insegnamento della religione cattolica.
Solo chi ha esperienza di scuole cittadine può capire, osservando il semplice elenco dei cognomi, quale impasto etnico-linguistico si stia realizzando in questi ultimi anni.
Di recente ho avuto due alunni maghrebini, uno cinese, uno giapponese, uno brasiliano ed uno russo.
E tanti figli di lombardi, veneti, laziali, campani... arrivati a Cagliari per lavoro.
Vogliamo capire una buona volta che in un simile contesto pluriculturale e multietnico l'obbligatorietà sarebbe un pauroso FLOP?
Ha ragione Gio che conosce la Sardegna meglio di tanti sardi e ne individua i limiti, dall'alto della suo osservatorio privilegiato.

Lo ripeto ancora una volta.
Per quei pochi alunni sardi d.o.c. rimasti in città è inutile che la scuola ritocchi la scelta familiare di buttare alle ortiche le parlate locali.
Tempo perso.
Inutile artificio.
Certi accanimenti terapeutici per tenere in vita dei cadaveri risultano tanto inefficaci quanto ridicoli, specie se programmati a tavolino, con tanto di normativa.
Il sardo che studio per diletto (dilectus= piacere) non ha nulla a che vedere con queste alchimìe indigeste.
So di scandalizzare qualcuno, ma affermo con determinazione che avrei ritirato le mie figlie se la scuola di appartenenza avesse imposto loro percorsi tanto scriteriati.

Al delirio di Turritano sui mitili e le alte maree non rispondo neppure, per carità di patria.
Per rispetto della nostra Italia.


Certo che ho omesso strumentalmente! L' ho fatto proprio perchè sapevo che le tue argomentazioni sarebbero state proprio queste: la conferma che a tuo parere il sardo, sia esso "naturale" o "artificiale", debba sempre stare in una posizione subalterna e non debba godere dei privilegi assegnati all' italiano.
Addirittura arrivi a paragonare il sardo alla religione cattolica. Sulla base di cosa, di grazia? La religione è una visione del mondo ed in uno stato laico non è corretto imporla a chi non la condivide (o a chi potenzialmente potrebbe non condividerla).
Vuoi dire che la lingua sarda è parte integrante di una certa visione del mondo? Ok, ci sto. Potrebbe anche esserlo, ma allo stesso modo in cui lo è la lingua italiana.
Tra l' altro trovo abbastanza pretestuosa la motivazione secondo la quale il sardo non si debba insegnare a chi non è di origine sarda. Come se per un bambino di origine russa o brasiliana cambiasse qualcosa se
Sono i figli degli italiani emigrati in Sardegna il problema? E perchè mai questa risibile minoranza dovrebbe imporre a noi sardi di non fare ciò che noi riteniamo opportuno? Come se io emigrassi a Bolzano ed avessi la pretesa che ai miei figli, in quanto figli di un sardo, il tedesco non debba essere insegnato. Se uno sceglie di trasferirsi in un determinato luogo ne accetta anche la lingua e tutto ciò che ne consegue, insegnamento obbligatorio compreso. Per chi non è d' accordo nessun problema, si accomodino pure, quello è il porto...
Che razza di multiculturalismo sarebbe quello nel quale la cultura vera dell' isola è la prima ad essere nascosta sotto il tappeto e relegata al puro diletto di cultori, come se fosse una lingua estinta da secoli. Nemmeno per il latino ed il greco classico si fa questo discorso.
O che razza di multiculturalismo sarebbe dichiarare Cagliari città "sardinian-free" in ossequio a chi viene dal mare? Io da cagliaritano me ne vergognerei profondamente.
Insomma, dietro la difesa del multiculturalismo fa capolino, come al solito, la difesa ad oltranza del monolinguismo italiano.

A nulla serve per giustificarlo addurre motivazioni come quella secondo cui "il sardo sarebbe morto". Non è così, semplicemente, nemmeno a Cagliari. O come avrebbe fatto questo simpatico signore, vero amante del multiculturalismo e del plurilinguismo, ad impararlo?











Ma io alla fine voglio darti ragione, voglio dimostrare che l' insegnamento obbligatorio del sardo sarà un FLOP colossale.
Sostienilo assieme a me e poi vedremo ch






  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/08/2008 : 22:14:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan... certo che il sardo è subalterno all'italiano, non certo per mia volontà, ma per l'ineluttabilità delle cose.
Come l'italiano sta diventando subalterno all'inglese, come l'inglese lo sarà nei confronti dell'arabo e del cinese entro breve tempo.
Non si può fermare il vento con le mani: rassègnati.
Il sardo (che non esiste come lingua unica e condivisa) non può essere imposto a chi non lo condivide e ha scelto di farne a meno. Mi sembra ovvio.
Se io vado a Bolzano, a scuola imparerò- insieme all'italiano- il tedesco, non certo il dialetto alto-altesino.

http://www.suedtirolerland.it/it/tr...atesino.html

Ma ti rendi conto che con questa storia del bilinguismo perfetto e della LSC, animati da ideologia più che da idee, state facendo inabissare l'amore per la tradizione? Che sbadigli.
A Cagliari sa limba è morta non certo per ossequio a chi viene dal mare, ma perchè chi vive qui ne ha fatto volentieri a meno, dati gli stimoli linguistici globalizzanti.
Diversi amici delle mie figlie si sono iscritti nella facoltà di lingue orientali a Roma... e non certo in ossequio alle bancarelle dei cinesi, ma per la pragmatica consapevolezza che sono più di un quinto degli abitanti del pianeta.
I tempi cambiano e chi resta abbarbicato come una patella al suo scoglio non potrà guardare lontano.

Il personaggio cui fai riferimento tramite Youtube, Bernd Sebastian Kamps, parla una decina di lingue... e non è un personaggio comune.
Se lo fosse, avrebbe avuto altri interessi rispetto all'apprendimento del cagliaritano.

http://www.bsk1.com/





Modificato da - asia in data 11/08/2008 22:26:32

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina
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