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Istella
Salottino
Utente Medio
 

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Inserito il - 06/08/2008 : 18:20:56
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Ti rispondo subito, altrimenti "perdo" un'altra volta la discussione 
Mi pare, innanzitutto, che tu abbia estremizzato alcune mie affermazioni.
Non ho mai detto che ad insegnare il sardo debba essere chiunque. Ho parlato di insegnanti preparati ad hoc, meglio se (ma non obbligatoriamente) di madre lingua. Esattamente le stesse cose che hai detto tu. O mi sbaglio?
Sono contraria alla LSC proprio perchè è artificiale e se fosse usata negli atti scritti (anzi, mi pare che sia già usata... ho letto qualche delibera in LSC, ma potrei sbagliarmi) prenderebbe il sopravvento sulle altre, propri per la maggiore pervasività della lingua scritta. A questo proposito pernso che gli atti possano essere redatti nelle tre varianti (se di interesse regionale) o in quella specifica del luogo, se di interesse locale.
Non contesto a priori i soldi spesi in commissioni, se ben spesi. La commissione neologismi l'ho pensata dopo aver letto tante volte parole italiane tradotte in sardo, con risultati spesso orrendi... es: missilis (per i missili), ombrellonisi (a parte la "i" finale, penso che derivando in italiano da ombrello, anche in sardo si potrebbe trovare un termine in seguito ad un ragionamento simile).
Tutto qua. 
Ah, una precisazione. Avendo vissuto diversi anni ad Alghero, mi hanno fatto spesso notare gli "indigeni" che loro non parlano catalano, bensì algherese, derivante dal catalano antico, ma che ha subito trasformazioni proprie ed è diverso da ciò che si parla a Barcellona. Tant'è che gli Algheresi capiscono benissimo i Catalani, ma i Catalani non capiscono altrettanto bene l'algherese.
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antas
Salottino
Utente Medio
 

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Inserito il - 06/08/2008 : 19:22:56
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| Istella ha scritto:
Ti rispondo subito, altrimenti "perdo" un'altra volta la discussione 
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Mi pare, innanzitutto, che tu abbia estremizzato alcune mie affermazioni.
Esagerada!!
Non ho mai detto che ad insegnare il sardo debba essere chiunque. Ho parlato di insegnanti preparati ad hoc, meglio se (ma non obbligatoriamente) di madre lingua. Esattamente le stesse cose che hai detto tu. O mi sbaglio?
No non è la stessa cosa, Io ho detto che, secondo me, è fondamentale che sia di madre lingua anche se non è sardo. Per madre lingua intendo una persona che sappia padroneggiare il sardo in modo totale, anche molti sardi non sono di madre lingua sarda. Oggi molti insegnanti di lingue straniere conoscono anche bene la lingua in modo scolastico ma non la padroneggiano al pari di chi è di madre lingua.
Sono contraria alla LSC proprio perchè è artificiale e se fosse usata negli atti scritti (anzi, mi pare che sia già usata... ho letto qualche delibera in LSC, ma potrei sbagliarmi) prenderebbe il sopravvento sulle altre, propri per la maggiore pervasività della lingua scritta. A questo proposito penso che gli atti possano essere redatti nelle tre varianti (se di interesse regionale) o in quella specifica del luogo, se di interesse locale.
La L.S.C. non è artificiale ma corrisponde ad una lingua effettivamente parlata (variante di abbasanta) al 97 %, e in ogni caso è solo un’inizio poiché a prevalere non puo essere una lingua imposta ma ciò che la gente userà. Mi dilungherei troppo ma ti potrei fare esempi di variazioni in atto, tutt’oggi, proprio in favore del campidanese, e non ci son problemi, questa è la normale dinamica delle lingue.
Non contesto a priori i soldi spesi in commissioni, se ben spesi. La commissione neologismi l'ho pensata dopo aver letto tante volte parole italiane tradotte in sardo, con risultati spesso orrendi... es: missilis (per i missili), ombrellonisi (a parte la "i" finale, penso che derivando in italiano da ombrello, anche in sardo si potrebbe trovare un termine in seguito ad un ragionamento simile).
Questo sarebbe veramente artificiale, non mi scandalizza, missilis o ombrellonis (senza la i finale, vocale paragogica) è normale che i neologismi penetrino. Mi scandalizza di più quando sento parole italiane usate la posto di quelle sarde che già esistono: buttillia al posto di ampudda, autunnu per atongiu, primavera per banau, cuginu per fradibi etc (tutte campidanesi, ma lo stesso vale per le altre varianti). Sarei a favore comunque di una accademia della lingua sarda che vigili, senza imporre neologismi artificiali.
Tutto qua.      
Ah, una precisazione. Avendo vissuto diversi anni ad Alghero, mi hanno fatto spesso notare gli "indigeni" che loro non parlano catalano, bensì algherese, derivante dal catalano antico, ma che ha subito trasformazioni proprie ed è diverso da ciò che si parla a Barcellona. Tant'è che gli Algheresi capiscono benissimo i Catalani, ma i Catalani non capiscono altrettanto bene l'algherese.
Non ho detto che gli algheresi parlano lo stesso catalano; gli algheresi parlano algherese. Ma come il sardo il catalano si divide in diverse varianti: es. (valenziano, maiorchino, Rossiglionese, Barcellonese Algherese etc) ma hanno adottato una norma grafica comune che usano anche ad alghero
Ciau Istella mi diat a aggradare a nde chistionare de pessone ca sas allegas funt longas e cumpricadas.
P. S. e non t'arraneghist
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Donovan
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 00:56:22
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| Istella ha scritto:
Per quel che mi riguarda lo scandalo (se così vogliamo chiamarlo) consiste nel fatto che qualcuno, pagato profumatamente con i nostri soldi, stia decidendo qual è o quale dovrebbe essere, e come debba essere scritto e pronunciato, il presente indicativo della LSC.
Che stia decidendo se è più "sardo" , o meritevole di essere scritto (e non solo "volgarmente parlato") l'articolo "is", "sos" o "li". Quando esistono tutti e tre ed hanno pari dignità, a mio avviso.
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Istella, prima di fare certe affermazioni sarebbe il caso di informarsi meglio...
Ai membri della Commissione che ha codificato la LSC oltre al rimborso-spese è stato offerto un gettone di presenza di 47 euro. Almeno uno, Roberto Bolognesi, lo ha rifiutato:
http://www.altravoce.net/2007/10/28/risate.html
Credo che per la cifra in questione l' avverbio "profumatamente" sia eccessivo anche per 8 ore di lavoro di un manovale generico
Sia IS che SOS che LI hanno certamente la stessa dignità. C'è un problema però: LI non fa parte del sistema linguistico sardo, perciò non può rientrare nella LSC. Le altre due forme sono entrambe presenti nello standard. In realtà una discriminazione è stata fatta: gli articoli US-OS e AS non sono presenti in LSC nonostante vengano utilizzati ed è esattamente la stessa discriminazione fatta da te, che nemmeno li citi. L' esclusione non è dovuta al fatto che siano "meno sardi", ma semplicemente meno diffusi.
Una cosa che dici è però vera: i membri della Commissione per la LSC hanno deciso quali sia la forma grafica del presente indicativo. Visto che sei per la tripla norma ti faccio una domanda semplice semplice: come dovrebbe essere, a tuo parere, la forma grafica del presente indicativo del verbo essere nella norma campidanese?
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Turritano
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Inserito il - 07/08/2008 : 09:27:54
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Cara Istella, l'argomento come sai mi interessa moltissimo e anchio avrei qualcosa da dire su certe tue affermazioni, ma non son cose da prendere alla leggera e ti risponderò con calma. Turritano
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Turritano
Utente Virtuoso
 
    

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Inserito il - 07/08/2008 : 09:35:40
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| asia ha scritto:
Tutte le parlate sono artificialmente convenzionali. Anche la tua.
Ajò Donovan. Scendi dal pero. 
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E perciò ci dobbiamo lasciar tranquillamente imporre quella degli altri?! Turritano
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Turritano
Utente Virtuoso
 
    

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Inserito il - 07/08/2008 : 11:27:47
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| Istella ha scritto:
........ nel senso che l'italiano è la variante toscana che si è imposta (che ci hanno imposto?), ma di fatto lo parliamo e lo capiamo già tutti, è già pronto, quindi il suo utilizzo non richiede spreco di energie e di soldi (quanti ci stanno mangiando sulla LSC?) che potrebbero essere utilizzati per promuovere le vere varianti della lingua sarda.
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Che la lingua italiana sia la variante toscana che a un certo punto si è imposta sulle altre, per via della superiorità letteraria dei poeti e scrittori toscani del Medioevo, è vero. Ma non bisogna dimenticare che nella sua evoluzione hanno influito anche altre varianti. Che il Sardo non fa parte, non ha mai fatto parte della lingua italiana è un fatto ben accertato e documentato. Che la lingua italiana sia stata IMPOSTA con protervia non è un dubbio ma una certezza, come altrettanto certo e che i Sardi (i soliti individualisti) abbiano fatto ben poco per evitarlo. E’ inutile promuovere le "vere varianti" della lingua Sarda senza prima essersi accordati su una LSC, cioè su una lingua ufficiale. Mangiando? Tutte le consulenze costano, forse quelli sono i soldi meglio spesi (per la Cultura Sarda e la emancipazione della Sardegna) da quando esiste la Reg. Aut. della Sardegna. Cari saluti Turritano
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Istella
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 18:36:03
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| Donovan ha scritto: Visto che sei per la tripla norma ti faccio una domanda semplice semplice: come dovrebbe essere, a tuo parere, la forma grafica del presente indicativo del verbo essere nella norma campidanese?
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Per quale motivo me lo chiedi?
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Donovan
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 19:52:46
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Semplicemente per vedere se a tuo parere esiste un "Campidanese" più campidanese e più meritevole di essere scritto (e non solo "volgarmente parlato"). Ma restringo ulteriormente la domanda: mi basta sapere quale sia a tuo parere l' infinito del verbo "essere".
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Istella
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 19:59:08
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Parto da come pronuncio, e come poi penso vada scritto :
Deu seu Tui ses Issu est Nosatrus seus Bosatrus seis Issus funti
Infinito: essi
Che voto mi dai? 
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Modificato da - Istella in data 07/08/2008 20:01:02 |
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Istella
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:02:06
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ps: non ho mica capito le motivazioni della tua richiesta.... 
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Donovan
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:19:03
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Il voto è 10! Ora posso spiegare le motivazioni:
Metto da parte la coniugazione del presente indicativo, dato che se il campidanese viene interpretato in un modo ristretto effettivamente la coniugazione è quella ovunque.
Però mi dicono dal Sarcidano che non sono d' accordo sulla tua scelta riguardo l' infinito. Anche loro parlano Campidanese, dicono "èssiri" e si sentono discriminati dalla tua scelta. Addirittura dicono che è lo stesso sbaglio fatto dalla commissione LSC: decidere cosa è più meritevole di essere campidanese e cosa no... Come facciamo per risolvere questa incresciosa situazione?
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antas
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:21:44
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Nell'oristanese:
Deu seu Tui ses Issu est Nosu seus Osatrus seis Issus funt
Infinito èssi (è aperta)
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Modificato da - antas in data 07/08/2008 20:22:38 |
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Istella
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:27:05
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è lo stesso dilemma che si ripete a più livelli... all'interno del sarcidanese, magari, vi sono altre piccole differenze (non mi riferisco solo al verbo essere) onde per cui, meno univochi... meglio è!
meglio specificare tutte le varianti e sottovarianti, anche se non è un lavoro facile
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antas
Salottino
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:37:40
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No Istella non è un dilemma per me va bene anche come lo hai scritto tu, poi lo leggo a modo mio. I sardi questo lo hanno sempre fatto e lo possiamo notare nella lettura dei cognomi dove ad una scrittura comune ogni zona pronuncia a modi suo. Es cognome DELOGU: pron: zona logudor. Elogu, Nuor. E'locu Barb. Elohu Camp. dellogu. etc. Staoi tranquilla che scriveranno tutti comunque DELOGU
A nos biere
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Donovan
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Inserito il - 07/08/2008 : 20:39:33
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Ecco qua! Quindi per avere il massimo dell' accettazione si deve fare una grammatica ed un dizionario per ogni paese e per ogni paese si deve decidere come scrivere.
Di più: dato che in ogni paese ci sono persone che scrivono chi in una certa maniera chi in un' altra anche questo sarebbe discriminante ed offensivo, una brutale imposizione, un volgare artificio che discrimina ciò che è scritto da ciò che è parlato.
Ma sì, alla fine facciamo così: per non rischiare di far torto a nessuno lasciamo le cose così come stanno, tanto il sardo è in ottima forma!
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