Forum Sardegna - Giuseppe Aricò - Poesie
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Nota Bene: Nella Sala Nuragica del Museo Sanna di Sassari si trova la prima attestazione diretta della filatura in Sardegna. Da S'Adde 'e s'Ulumu - Usini provengono vaghi di collana in bronzo, di età nuragica , che conservano i residui di una cordicella di fibre vegetali filata a più capi.



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 Giuseppe Aricò - Poesie
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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 11/09/2008 : 00:08:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ora ti svelo il volo della Zonca (*)

Non c’è meraviglia in questo quieto ragionare,
nei pensieri modellati dal bisturi del tempo
lama così affilata, che la ferita m’appare
come una sottilissima linea di sangue
quasi un vezzoso tatuaggio, tragico taglio
per linee ondulate, ad evitare l’anima
se ancora ne resta traccia nel luogo antico

Non c’è meraviglia a scoprire il peso lieve
di questa ancora ignota morte che preme,
e Il tempo comprime per l’ultimo salto.

Ora posso svelarti - ora ch’è tardi -
la traccia profonda più del mare,
l’orribile volo notturno della Zonca
nera e drammatica nel silenzio.
Simbolo di ciò che finisce, sparisce
e nessuno che sappia dove va

Dicono fosse amore, l’inganno gioioso,
la fuga negli occhi profondi delle tue
incomprensibili paure e dei miei
ancora più strani pudori

Dicono che gli orgasmi dei ricchi
siano sterili fughe d’identità frantumate
Dicono molte cose i viandanti affannati
nel delirio del loro inutile potere

E noi? Così estranei al nostro passato
da vederlo svanire nel caldo d’agosto
mentre gira al largo dalle piazze deserte;
e di colpo non è più nostro, un figlio perso,
un lutto invisibile, un cimitero ancora vivente

Oggi che non giungono più segni di vita
che l’onda benefica dell’amore è svanita
ora posso svelarti questa nuova quiete
pronta a coprirmi con le prime foglie
d’un autunno presente ma ancora a venire.
D’una fine così vicina e incalcolabile

Ora capisci il senso di questo paese
dalle vie strette e deserte, dei silenzi
di chi non ha più parole da dire.
La vita declina in una lunga discesa
e non ci sono padri né madri pietose
nelle soste fra gli alberi a rifiatare
Non c’è nemmeno il passato, dissolto.

Ora posso svelare d’averti amata,
mentre i suoni lontani della gente
si confondono all’orizzonte
ed il tuo ricordo è una foto sbiadita
che si cancella assieme alla vita
sempre più lontana all'orizzonte.
Irrimediabilmente, naturalmente.

__________________________________________

Note; * Zonca è uno dei nomi con i quali in Sardegna è
conosciuta la Civetta









  Firma di Giuseppe Aricò 
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 11/09/2008 : 00:22:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi son fatta cullare dai tuoi versi, ed ho provato la stessa meravigliosa sensazione che provo nell'osservare un alba o un tramonto su un mare piatto... e un pò di malinconia.
Complimenti!








  Firma di Nuragica 

Chiesa San Mauro - Monte Corona

Gesico (Ca)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Lombardia  ~ Città: trexentese inviata speciale nel nord Italia  ~  Messaggi: 15406  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 23/10/2020 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 11/09/2008 : 05:27:53  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Ho letto, si, ho letto questa poesia e non ho potuto non piangere.....Tutto finisce nella vita....anche una foto se ne va col passare del tempo....ma i ricordi rimangono...questi versi ne sono la conferma.
Bella....bellissima. Complimenti Giuseppe!








Modificato da - UtBlocc in data 11/09/2008 05:28:31

  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 13/09/2008 : 03:10:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Miss, il lavoro in questo periodo mi lascia poco spazio da dedicare ad internet ma quando ci riesco, la prima tappa è qui.....
E trovarTi ogni volta a commentare è un grande conforto.....
Grazie!








  Firma di Giuseppe Aricò 
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 14/09/2008 : 16:03:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sono nuova e sto scoprendo piano piano tutti i forum di questo meraviglioso sito, ho aperto questa pagina e ho letto, anch'io non posso che complimentami con te Giuseppe per quanto scrivi, ogni tuo verso mi inonda di emozioni, l'ultima in modo particolare.......








  Firma di Tizi 

Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 15/09/2008 : 02:32:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Bar Open non chiude mai

A Torino, in via Madama, c’è un bar
aperto tutta la notte. La vita è anche questo.



E non mi chiedere cose troppo personali
io sono un ombra e non conosco risposte
sono imperfetto quando la notte finisce
E non mi chiedere da dove vengo
dammi qualcosa da bere e del veleno
così ch’io possa scegliere la mia strada
e mettere a frutto le cattive abitudini

Tu non hai chiavi per aprire la notte
e nemmeno la forza di fermare il giorno;
sei arrivato tardi, il disastro è avvenuto
e non serve ingannare le ore bevendo
io ho solo sete. Posso insegnarti il mistero
delle bottiglie dorate, l’inganno alcolico
e l’ebbrezza del liquido per dimenticare

E non mi chiedere cosa voglio, aspetta
che sia il mio sguardo a scegliere
in quale pozzo annegare le ore inutili
Una volta portavo cravatte di seta
e non avevo lo sguardo ruffiano dei bari
falliti, ora non controllo più il mazzo
e mi do sempre le carte sbagliate.

Io posso andare e tornare, posso restare
al tavolo numero sei, quello nell’angolo
oppure far finta di partire per l’africa
e lasciarti da solo a svuotare bottiglie
E non chiedermi perché sono vivo
non dipende da me ma dal destino

Ora dammi dell’acqua che voglio dormire

-----------------------------------------------------

Questa poesia è stata segnalata dalla Giuria del
1 Premio letterario Città di Sassari 2008








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 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 15/09/2008 : 04:39:29  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Una poesia molto significativa....molto forte....complimenti, premio meritatissimo







  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 03:11:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Strade

Cuore d’ortica
mistero meccanico
di sangue diffuso
per cave invisibili

Manca una mappa
dove un segno piatto
tracci il percorso
d’un pensiero concreto

L’ombra dei poeti
rotola sulle parole
che non hanno dimore,
sono scheletri nudi

Torno sempre ch’è notte
nel riflesso di lune
ogni volta diverse
Vele notturne

dentro la quiete
degli abbandoni,
luci di marmo
e passi spaiati

Cuore d’ortica
che batti in silenzio
Mistero geniale
Gocce di vita

per pensare d’esistere








  Firma di Giuseppe Aricò 
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 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 03:28:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Ricordi ?

Ricordi i giorni ad Alghero?
Le reti al sole e le barche ammainate,
le lunghe camminate nell’aria infuocata,
lo sguardo poggiato sulla brezza dei venti.

Lungo la banchina del porto
poggiavi la testa al mio petto,
il tuo desiderio era un fiore rosso,
un dipinto d’amore sul vestito di lino
bianco di neve sopra il corpo abbronzato

Una palma disegnava
ombre sui muri delle case,
sulle pietre delle vie deserte.
C’era profumo di mirto nell’aria
e nel tuo seno dall’ovale perfetto.

Vennero mesi di forti contrasti
partenze forzate e mancati ritorni,
paesi nuovi e nuove solitudini
bagnate nell’olio dei rimpianti

Sui binari d’una vecchia stazione
un treno nero avanza in silenzio,
a luci spente, per non disturbare
antichi ricordi d’un estate al mare.








  Firma di Giuseppe Aricò 
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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 03:36:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

E' mia figlia, si chiama Laura

Ho pensato all’orgoglio paterno
al senso d’eterno nella continuità,
credevo di scoprire nei tuoi occhi
nuove risposte, nuovi sbocchi di vita

Ai piedi del letto c’era il destino
e tu troppo piccola per leggere
la luce nuova degli occhi, i sogni
di padre, i miei silenzi notturni.

Eravamo troppo piccoli, io e te,
quando ho imboccato la strada
dove le nebbie luccicano grigie
e le nuove solitudini sono futuro

Nella tua carne si mischiano tracce
delle mie tenerezze appassite,
ed un ombra delle mie follie, risiede
come un bizzarro folletto, in te

Figlia dei giorni scuri, dagli occhi chiari,
figlia dei miei deserti, delle lontananze,
pesano troppo le mille cose mai dette;
ora che s’avvicina il tempo del silenzio

copri le mie incertezze, i nostri rimpianti,
con un candido lino, ed attendi paziente
il tempo del ricordo, quando le notti secche
ti porteranno le mie parole ed i pensieri
assieme all’amore che non ho saputo darti

Allora io rinascerò e sarò la tua nuova speranza








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 03:48:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Un marttino a Montmartre

"Omaggio a Jacques Prevert, il mio maestro"



Lui t’ha giurato che sarebbe tornato,
quella sera in collina, sull’erba rugiata
d’una notte incantata, lui ha promesso

Ricordalo, Monica

Un ragazzo che ti amava ha legato
la sua anima splendente di luce
ai tuoi occhi di gatta, ai capelli di seta
al vello impazzito sul corpo già pronto
per accogliere il seme del suo giuramento.

Lui sussurrava frasi d’amore
parole intrecciate fra anima e cuore,
c’era solo la Luna che sbavava ,
pioggia d’argento dal firmamento.

Ti baciava e giurava

Sigillava il tuo corpo inarcando il suo cuore.

Era l’amore, Monica

Mentre scendeva pioggia d’argento
lui piangeva di gioia,
tu dubitavi del suo giuramento
ma l’amavi mischiando gioia e dolore

Placata tempesta, ruscello fu la sua voce,
tiepida sabbia dorata il tuo corpo di donna
la Luna, madrina, accese i tuoi seni, fioriti.

Ricorda, Monica

Non dimenticare mai
Un ragazzo giurava di ritornare
mentre il treno lo portava lontano.

Le guerre, Monica, sono lunghe ed assurde
La morte impazzita, correva per i prati spinati
mentre la Luna piangeva di rabbia
contro il fumo di mille granate.

Cadevano come vecchi fagotti, i soldati
ognuno con il suo giuramento, stretto

La guerra è una cagna rabbiosa, ebra di sangue
Quanto dolore, Monica, nelle notti senza luci
attraversate dai proiettili rossi che lasciavano scie
di morti imputriditi, sui dossi, sui prati secchi,
e nessuno di loro aveva ancora vent’anni

Ma lui ha giurato, Monica
Non dimenticarlo mai

C’è un sole pallido, oggi a Montmartre,
mille ragazzi sorpresi d’esistere, camminano e cantano
nessuno di loro ha più vent’anni, ma almeno cento.
Lui ne aveva venti, e due stelle al posto degli occhi
lasciati una notte come pegno d’amore.

E ti chiama, Monica, corre verso di te ……
le braccia protese, mentre ride e piange .....
E’ tornato, perché l'aveva giurato.

------------------------------------------------------------------------
Sempre assieme contro qualunque guerra, qualunque violenza.










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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 03:56:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Il clown e la Luna

Come un clown che si prende gioco di sé
inventando capriole e salti da guitto
io gioco con le parole e mi nascondo

dietro il velo delle cose perdute
sopra la collina dei sogni smarriti,
dentro i singhiozzi spezzati d’un sax

Non serve cercare rime aggraziate,
l’estetica del dolore è questione accademica
attendere la morte, un arte difficile

Nel costume di scena una rosa secca
ed un pezzo della bacchetta della maestra;
il clown si finge bambino, ama la luna.

Io di notte metto il vestito più bello
e pago da bere a quelli che incontro
ladri, puttane, usurai e poeti falliti,
clown intristiti dal peso degli anni.

Attendere la morte è un arte sublime.








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 04:01:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Vendo conchiglie di mare

Sono qui,
occhi bassi
come la fame dei poveri
e le labbra secche dei ricchi

Ho tempo per tutti
basta aprire la porta
ed il capo si rialza

Lo sguardo privo d’orgoglio
spento come una sala vuota
continua a sgranare
rosari d’ore e minuti

Vendo conchiglie di mare
ai gabbiani impazziti
incapaci di ritrovare
il vento giusto e volare.

La nostalgia è un boia
dal volto coperto,
un grido strozzato
nel silenzio generale.

Arrivano da lontano i passi felpati
d’una donna vestita di nero,
raggrinzita dal tempo, troppo lento.

Vendo conchiglie di mare
carte stradali d’Irlanda
e parole mai usate, come nuove








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 04:10:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Fragilità

Io non conosco le regole dell’universo,
l’arte che fa sbocciare dalla terra un fiore,
ignoro la formula da cui nascono le aurore

Conosco il silenzio glaciale della notte
e la scia bianca che lascia una stella.
So l’alito freddo del respiro mortale

Ho vibrato d’amore senza capire il motivo,
la trama intricata dei sentimenti mi affascina
e l’orrido vuoto dell’abbandono mi paralizza

Sono fragile nella mia apparente indifferenza
l’anima di vetro dona malinconie ai tramonti
per stemperare il fuoco del giorno che muore

Cerco il futuro nello spazio oltre l’azzurro
così difficile da immaginare, così vasto
da sentirmi disperso e senza direzioni

La solitudine è un monumento di marmo
privo di consistenza, pasta di pietra lavica
si nutre d’oscure vibrazioni, è consapevole

Troppo grande l’universo per un uomo solo
ed il corso della vita è un soffio rapido,
un battito di ciglia fra due sponde di tempo

Il dolore ha le stesse venature dell’amore
sa di rugiada rafferma, di pianto soffocato
io sono solo un uomo, sono vetro fragile.

La verità si confonde nel tremore impotente
d’un concetto troppo grande, nella mia carne.
Divoro l’ostia consacrata in segno di resa

Oltre l’orizzonte c’è un futuro indecifrabile,
forse ha il tuo volto, forse è solo un riflesso.








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 04:21:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Tra la pineta di Mugoni e il mare

Avevamo vent'anni ........

Da "Per mari, per paesi lontani"
----------------------------------------------------------------------------
Silloge prima classificata al concorso "Rametto d'Argento 2007-Paceco"


Si parlò molto di te
immersi nell’ozio buono
- quello che non dispera –
giunto dalla vicina pineta

così che resina e salmastro
si mischiavano alla riva
fra il mare distratto e la roccia
aspettando la notte maliziosa

Il tuo sorriso memorabile
risuonava ancora in lontananza;
la tua ironia, gli occhi socchiusi
sempre pronti a cogliere le cose,
era una grande lezione.

Per questo si continua a parlare di te
fra una canzone ed un pezzo di carne
bruciato dalla cottura inesperta
o forse troppo distratta.

Suoniamo le stesse canzoni
abbiamo sempre le stesse paure
l’incertezza del futuro è un’ombra
che passa rapida e fugge verso il largo

Qualcuno fa l’amore come allora
- ricordi cosa dicevi ridendo, quando
due ombre s’appartavano in pineta ? –
con la stessa frenesia e la stessa paura
di sparire un mattino come hai fatto tu


Congestione dissero, comunque un malore
perché nessuna sapeva nuotare come te
e quando un’onda ti riportò alla riva
capimmo che una stagione era finita

Per questo parliamo spesso di te
e della nostra paura di vivere
- ma non sapremo mai la verità
della tua morte improvvisa -

E di questo dolore stampato
fra i rami della pineta,
del tuo sorriso svanito
assieme all’odore di resina.

Perchè niente è più come prima
Nemmeno la nostra paura di morire

------------------------------------------------------------------------------------
Alessia amava il mare in modo viscerale, nessuno di noi ha mai capito perchè una
notte si abbandonò al suo abbraccio mortale. La sua scomparsa ci rese vecchi di colpo.








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