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Incantos
Salottino
Utente Virtuoso
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 Inserito il - 22/12/2008 : 12:35:12
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Che splendide foto e che splendidi posti...trasmettono davvero una sensazione di pace..grazie a tutti e.. Miss...aspettiamo le tue foto
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La Giara
Gesturi (Mc)
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/12/2008 : 13:17:03
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Grazie Cisto, io non conoscevo l'esistenza dei Novenari....adesso so una cosa in più.
Bellissime e suggestive immagine....complimenti a tutti...
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Panorama
Villa Sant' Antonio (Or)
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cisto
Utente Senior
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Inserito il - 08/03/2009 : 23:53:39
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Nostra Signora Di Castro (Oschiri)
Riprendo questo post, trascurato probabilmente da un po’ troppo tempo con l’ inserimento di questo stupendo Novenario che è il Santuario di NOSTRA SIGNORA DI CASTRO, posto che non ha bisogno di presentazione perché notissimo.
La Chiesa Romanica del XII secolo si presenta all’ interno di una cinta muraria dove prende posto al centro e frontalmente a questa le cumbessias o muristene (alloggi di sostegno ai pellegrini).
La Chiesa è in conci squadrati di trachite, con la copertura su travi in legno e un loggiato laterale arcato probabilmente del XVI secolo (successivo al primo impianto) così come anche il campaniletto a vela.
ma passiamo alle immagini : Facciata Chiesa
Prospetto laterale con visibile edificio riservato al Clero
Ingresso laterale
particolare Stipite sopra l’ingresso laterale
Particolare Stipite parte opposta
straordinario panorama sul lago e Area sosta
Interno loggiato lato sinistro
Interno Santuario fronte il Sagrato, le Cumbessias o muristene
Esterno muro perimetrale Santuario
Ancora una prospettiva laterale della Chiesa dal terrazzo in pietra sopra il muro di cinta
Particolare locale sotto il terrazzo
All’ interno ospita una mostra permanente dalla preistoria alla Diocesi medioevale.
Infine il cartello informativo con le notizie storiche informative (ingrandire l' immagine per Visualizzare il contenuto)
(mi sono acccorto che ingrandendo l' immagine non si legge nulla, riporto quì di seguito quanto contenuto )
Un Posto assolutamente da visitare, le foto per quanto rendano l’ idea della bellezza del Santuario e di quanto la circonda non esprime al massimo quanto di bello rende visitarlo.
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Modificato da - cisto in data 09/03/2009 00:03:07 |
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cisto
Utente Senior
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Inserito il - 09/03/2009 : 23:26:15
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Ecco il contenuto del cartello di cui sopra
MONTE ACUTO. TERRA DI ARTE. NATURA E STORIA MILLENARIA
Nostra Signora di Castro
Oschiri
Il santuario di Nostra Signora di Castro è sorto in un'area frequentata sin dai tempi preistorici e successivamente utilizzata in età Romana (Castro = castrum = accampamento) come importante nodo viario dell'alta Sardegna.
La Chiesa
La chiesa romanica (XII secolo), in conci squadrati di trachite rossa, ha un impianto mononavato con abside semicircolare. L'interno ha la stessa apparecchiatura in trachite dell'esterno e una copertura a capriate lignee. La facciata ha ai lati del portale due rocchi di colonna, sempre dello stesso materiale lapideo della chiesa, e alla sommità del tetto a salienti un campaniletto pensile inserito posteriormente alla realizzazione dell'edificio. Posteriori sono anche il loggiato sul fianco sud. forse seicentesco, e del novecento il corpo della sacrestia, innestato sul fianco nord. Archetti pensili coronano la linea del tetto e le lesene articolano maggiormente le superfici. Di recente (2002) è stata realizzata una nuova pavimentazione in trachite locale.
L'altare ligneo
All'interno è presente un altare ligneo, intagliato, colorato e policromato, di bottega sarda della fine del XVI secolo. Il restauro della fine degli anni Novanta del XX secolo ha restituito Cattare alla chiesa, il quale era assai compromesso a causa dell'umidità, le innumerevoli lacune e il desiderio di riproporlo per il culto hanno indotto a compiere un processo di restituzione integrativa più che esclusivamente conservativa. Ciò ha permesso di reinserire le antiche tele e porre nella nicchia centrale il simulacro della Madonna, di bottega napoletana.
Le cumbessias
La chiesa dì Nostra Signora di Castro è circondata da cumbessias (locali utilizzati per ospitare i pellegrini), da un edificio detto dei religiosi e da altri locali: tutto raccolto in un muro dì recinzione. Gli interventi di restauro, compiuti negli anni Novanta del XX secolo, hanno valorizzato l’ambiente provvedendolo dei servizi indispensabili per la migliore accoglienza dei numerosi visitatori del Santuario.
La Festa
Importanti e frequentati da migliaia di persone sono gli appuntamenti
processionali del trasporto del simulacro ligneo di Mostra Signora 'e Cresta
dal santuario alla chiesa parrocchiale dell'Immacolata di Oschiri nella sera
del lunedì di Pasqua e, con il percorso opposto, nella serata del sabato
successivo.
La festa annuale, tra le più seguite nel territorio, si tiene la prima
domenica dopo la Pasqua.
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Modificato da - cisto in data 09/03/2009 23:27:50 |
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Paradisola
Amministratore
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Inserito il - 14/05/2009 : 10:12:19
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| Adelasia ha scritto:
| MARIO DEMONTIS ha scritto:
Madonna dell'Annunziata BITTI....
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Scriveva, il grandissimo (e mai abbastanza ricordato) Michelangelo Pira:
"...como a a S'Annossata si b'arrivat in automobile, tando ( a prinzipior de s'atteru seculu) sa zente bi andaiat a caddu e a carru dae Vithi, dae Lodè, dae Onanie e finamentas dae Guddusò, dae Pathata, dae Orune e dae Thiniscola pro promissa. It una esta chi duraiat una dechina de dies..
Sa creja ei sas cumbessias sono i' fundu de un'adde sutta de Mamone e de Lodè, in dun' isperrimu de locu chi no lu ides vinamentas a cando non chi ses inie e chi es postu in mesu de duo' rivos....
S'usanzia est ed 'è semprer istada chi S'Annossata sia' festa de pache...donzunu deve' ponnere a banna cale si siat odiu e s'abbovat s'enemicu su prur malu ch'at li deve' toccare sa manu e salutare e cumbitare.
Sa tzente er meta...b'à' finamentar feminas chiecande maritu, chi tirana sa este assa santa petinne sa grassa: maritu cheglio, maritu cheglio".
(Tratto da "Sos Sinnos")
"Ora all'Annunziata si arriva in automobile, allora (agli inizi del secolo scorso) la gente ci andava a cavallo o con il carro da Bitti, da Lodè, da Onanì e perfino da Buddusò, da Pattada, da Orune e da Siniscola, per voto.
E' una festa che durava una decina di giorni...
La chiesa e le cumbessias sono in fondo alla valle, in un luogo scosceso che non vedi fino a quando non ci arrivi e che è situato in mezzo a due fiumi...
L'usanza è ed è sempre stata che l'Annunziata sia festa di pace....ognuno deve mettere da parte qualsiasi odio e se incontra il nemico peggiore che ha deve stringergli la mano e salutarlo e invitarlo.
La gente è tanta...ci sono perfino donne in cerca di marito, che tirano la veste alla Santa chiedendo la grazia: marito voglio, marito voglio".
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Adelasia
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Penna d'oro
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Inserito il - 15/05/2009 : 19:47:14
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Particolarmente appropriata questa rispolverata del post, visto che in questi giorni in quel di S'Annossata si sta celebrando la novena in onore della Madonna. Nel mese di maggio, appunto. Canonicamente.
Non credo però che vi siano più donne in cerca di marito, quelle che speranzose tiravano "la veste alla Santa chiedendo la grazia: marito voglio, marito voglio". Potrebbero, semmai, esserci quelle che pregano affinchè venga allontanato, il marito...
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Castello di Burgos
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 15/05/2009 : 22:51:26
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| quattromori ha scritto:
| adelasia ha scritto:
Per quanto molti sostengano che l'origine delle cumbessìas-muristenes sia da collegare alle comunità monastiche bizantine, ai conversos medioevali, a me piace sposare la tesi che le riporta molto più indietro nel tempo, facendole derivare dall'antichissima pratica dell'incubazione, quando i nuragici dormivano intorno alle aree sacre.
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eh si! pensate ai villaggi delle feste nuragici, con il pozzo sacro al centro della scena e le varie capanne tutt'intorno, quasi a proteggere la preziosità mistica di quello che era il fulcro del santuario.
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Recentemente mi sono tuffata nella lettura delle raccolte della mitica S’ischiglia ( da non perdere): ebbene, vi ho trovato un’appassionante discussione sulle origini e sul significato delle cumbessias, dissertazione che è proseguita per parecchi numeri e che ha coinvolto numerosi studiosi tra i quali l’illustre Max Leopoldo Wagner che, intervenendo con un articolato pezzo nella rivista (precisamente nel n. 1 del 1955) ne ipotizza, con molta prudenza, la derivazione da “kumbessu nel senso di storto”riferito alle costruzioni, diciamo così, sbilenche
Tale teoria non convinse studiosi quali Antonio Sanna, il quale rimarcò la tesi secondo la quale la voce cumbessia deriverebbe da cunversu, ossia laico affiliato a un monastero(seppure il termina avesse significati diversi nelle varie zone dell’isola, identificando talvolta persino il camposanto), e potrebbe indicare anche la loro residenza e le loro sepolture.
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milly73
Salottino
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Inserito il - 15/12/2010 : 13:36:19
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Novenario di San Michele Ghilarza
la festa si svolge nel novenario campestre dedicato al santo;
La sera della vigilia si celebra il vespro; il giorno della festa si officia la messa solenne preceduta dalla processione con cavalli e trattori per le vie del paese.
Al limite estremo dell’altipiano, venendo da Ghilarza domina il lago Omodeo e le propaggini del Barigadu, sorge il novenario di S. Michele, secondo degli Arcangeli. Certamente la sua venerazione dovette essere praticata già nella Sardegna bizantina, come dimostra anche la circostanza che il nome personale MICHALI, MIGALI, MIAILI, sia ricorrente nei documenti logudoresi antichi. Esso proviene senza dubbio dal greco-bizantino.
San Michele era chiesa di Urri, un villaggio scomparso prima del XVI sec., infatti, compare in un documento del 1551 come “vila real de Sanct Miguel de Urri desplobada”.
Le notizie di archivio contenute nei libri di amministrazione risalgono al XVII secolo e le più antiche riguardano la loggia che riparava l’ingresso principale dai venti freddi. Si intervenne per restauri negli anni 1686, 1697, essa venne poi smantellata nella metà del secolo scorso.
Nel 1686 vi era un solo muristene; nel 1689 se ne costruì un altro per il cappellano.
Nel 1702 le capriate di legno furono sostituite da una struttura ad archi e la facciata ebbe un arco barocco.
I muristenes alla fine del secolo scorso XIX erano 15 di cui 9 appartenenti al Santo e 6 a privati; aumentarono di numero nel secolo successivo disponendosi lungo “sa cortiza”del santuario in modo da formare una quadrilatero irregolare. Oggi il novenario è ancora in espansione, con una costante partecipazione dei fedeli ghilarzesi alla novena celebrata nella tiepida cornice del maggio mediterraneo.
Notizie tratte dal sito del comune di Ghilarza
la chiesa di San Michele
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onzi die t'illumine su sole...
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milly73
Salottino
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Inserito il - 15/12/2010 : 13:44:10
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milly73
Salottino
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Inserito il - 15/12/2010 : 13:50:12
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milly73
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Inserito il - 15/12/2010 : 13:55:05
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la foto non è delle migliori, ma solo una pazzoide come me poteva fare la foto da uno spioncino
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milly73
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Inserito il - 15/12/2010 : 14:02:21
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le immagini che mi hanno colpito maggiormente all'interno del novenario 
quanti cavalli legati a quel gancio
quante persone sedute a riposarsi
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milly73
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Inserito il - 15/12/2010 : 14:10:22
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questo non ho la più pallida idea di cosa possa essere, ma meritava una foto
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milly73
Salottino
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Inserito il - 15/12/2010 : 14:16:10
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i muristenes ai lati della stradina
si prosegue per il prossimo novenario
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maria
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Inserito il - 16/12/2010 : 06:14:39
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Bellissime foto Milly
questo non ho la più pallida idea di cosa possa essere, ma meritava una foto
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Redentore - Monte Ortobene
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