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Nota Bene: Nel castello giudicale di Sanluri è ospitato il Museo Risorgimentale “Duca d’Aosta”. Nelle varie sale sono esposti numerosi cimeli sia del periodo risorgimentale che dei due conflitti mondiali. E’ inoltre presente una collezione di ceroplastiche riproducenti cammei, medaglioni in cera d’api che viene ritenuta una delle più importanti e pregiate d’Europa.



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interfolk
Salottino
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Inserito il - 09/12/2007 : 19:54:30  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di interfolk Invia a interfolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se il capo e tutti noi siamo d’accordo !!!
apro questo topic sull’abbigliamento popolare Sardo , per tutti coloro amanti della Sardegna e delle nostre tradizioni, in modo che ne rappresenti un prezioso strumento di documentazione e conoscenza e fonte dell’informazione dello straordinario patrimonio di storia e di civiltà rappresentato dall’abbigliamento tradizionale della Sardegna.
L’intento e quello di creare tutti insieme un quadro più completo del Vestiario e dei suoi singoli capi d’abbigliamento, senza concorsi del “ costume più bello” , e soprattutto evitando discorsi campanilistici ….
Tutti quanti possiamo postare foto dei costumi con descrizione, o singoli capi d’abbigliamento , tessuti , lavorazioni… ecc…..
Il tutto anche per far conoscere il nostro abbigliamento del passato che con fierezza ne divulghiamo in giro per il mondo .


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 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: .  ~  Messaggi: 4309  ~  Membro dal: 08/03/2007  ~  Ultima visita: 14/06/2020

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interfolk
Salottino
Utente Virtuoso


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Inserito il - 09/12/2007 : 21:17:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di interfolk Invia a interfolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
_
Prima che si inizi nel postare il proprio abito tradizionale ... e per una maggiore conoscenza e doveroso iniziare con un po di quello che e la storia nel modo di vestire, in modo che questo topic diventi più agevole a ciò che andiamo a costruire ..e capire anche il modo nel vestire nella tradizione e quello della modernità, ed del sistema del vestimentario.

Iniziamo con quello tra tradizione e modernità:

Gli abiti tradizionali rispecchiano la coscienza d’appartenenza e lo spessore di una storia profonda, radicati essi in realtà territoriali che comprendono numerose varianti e formano un’identità culturale. Il valore dell’abito tradizionale sardo risiede oltre che nella ricchezza del suo repertorio formale, anche nella sua vitalità e nel suo confronto con la modernità.
Il costume popolare appare differente dall’abbigliamento usuale nella moderna civiltà occidentale. Infatti nell’ambito tradizionale i segni forniscono informazioni sulla regione di appartenenza, sul ceto e sui differenti ruoli all’interno di esso, varianti caratterizzate dal sesso, dall’età ecc.
E’ del tutto estranea alle funzioni di un abito moderno, contrariamente a quello tradizionale, la necessità di indicare se la persona risiede a Cagliari o a Sassari, o Oristano ecc... Oggi è difficile distinguere un uomo da una donna, se non dalla struttura corporea, mentre in passato ciò era possibile: addirittura secondo gli accessori dell’abito si capiva se si trattava di una donna sposata, vergine o vedova. Mentre gli abiti tradizionali venivano prodotti con approssimazione delle misure, quelli “borghesi” invece venivano prodotti seguendo la taglia e una tecnica sartoriale attraverso le macchine; resa possibile sia dalla nascita dell’abito borghese, che dall’utilizzo dei macchinari grazie alla rivoluzione industriale.
Sono tanti i documenti -si pensi alle leggi suntuarie emanate dal XIII al XVIII sec.- che attestano gli usi concessi a ciascun ceto e di conseguenza anche gli abiti rappresentativi.
Ponendo ai primi posti i dottori di legge, i medici, i baroni, i conti, i notai, i mercanti, per ultime le donne divise in diverse categorie:
- Donne sposate da più di quattro anni;
- Donne sposate da meno di quattro anni;
- Vedove;
- Donzelle;

La strutura dell'abbigliamento :
Nell’arco di tempo compreso tra il XIX sec. e la prima metà del XX sec. essere abbigliati secondo le regole del proprio luogo d’origine, avendo piena consapevolezza di adesione formale, di come ci si “costuma”, sembrava essere tra le maggiori preoccupazioni della gente sarda.
La riscoperta, la ricchezza delle fonti raccolte sembrano significare che le comunità locali di ieri come di oggi confidino nella capacità degli abiti tradizionali di rappresentare il proprio modello culturale.
Un valore così profondo, quello degli abiti tradizionali, che ha contribuito a produrre la straordinaria varietà di modelli vestimentari. Gli abiti d’altronde altro non sono che forme di comunicazione decifrabili sia all’interno del gruppo (paese), che all’interno delle comunità vicine, dove possono esserci delle convergenze nelle regole vestimentarie , ma che potrebbero differire nei colori, nelle ornamentazioni.
Le occasioni festive, di gala, la condizione di lutto, e non solo, sono i momenti nei quali l’abito si struttura secondo regole precise.
Di solito quella più consueta è l’immagine di un popolo in festa, negli abiti variopinti, maggiormente apprezzati e rappresentati.

Man mano che si va avanti in questo topic...possiamo scoprire quali dell'abito di festa, dell'abito nuziale, quello del lutto ( vedovo, vedova)
( specialmente quando postiamo i singoli capi erano e i loro significati d'abbigliamento ) possiamo descrivere le cuffie, gli scialli, i fazzoletti , i veli, le gonne, i grembiuli, camicie, pettorine, scarpe,ecc.....
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Modificato da - interfolk in data 09/12/2007 21:26:20

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: .  ~  Messaggi: 4309  ~  Membro dal: 08/03/2007  ~  Ultima visita: 14/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

interfolk
Salottino
Utente Virtuoso


Folk
President


Inserito il - 11/12/2007 : 20:12:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di interfolk Invia a interfolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Okkk... oscar ti sesi trasferito qua.... okkkk... possiamo iniziare il buon lavoro ma sarebbe bene prima di far vedere gli abiti e tu ne hai molte di foto... di spiegare quale è, il "sistema vestimentario"....

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 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: .  ~  Messaggi: 4309  ~  Membro dal: 08/03/2007  ~  Ultima visita: 14/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

jennifer402

Utente Medio


Inserito il - 12/12/2007 : 17:18:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a jennifer402 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
su su interfolk..da dove iniziamo?





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: iglesias  ~  Messaggi: 340  ~  Membro dal: 06/09/2006  ~  Ultima visita: 29/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

laier
Salottino
Utente Virtuoso


Campione Gp Passalafoto



Inserito il - 12/12/2007 : 18:25:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di laier Invia a laier un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
IGLESIAS

Is Nostradas (borghesia- nobiltà)

DESCRIZIONE: gonna ampia a piegoni (tavellas)di seta, di broccato, di velluto, di taffetà, di stoffe damascate, denominata "su Manteu". Corpetto (su gipponi)di color amaranto o di raso rosso con ricami o applicazioni colorate, molto eleganti, sul quale viene incrociata "sa Perra", delicato fazzoletto di seta, triangolare con frangia elaborata; nelle maniche del corpetto bottoni d'oro o d'argento, a forma di melagrana o di mammella. Sul capo una bellissima cuffia di raso rossa, una mantiglia bianca (o fazzoletto) "su Munkadori Bianku" di tulle o di mussola, finemente ricamato, annodato sul seno e simbolo dell'indissolubilità del matrimonio, con sopra la celebre "Mantilla" di raso azzurro e bianco (nero e bianco per le vedove). Grembiule (su panneddu o deventali) nero o di altro color scuro, anche ricamato da una parte, di broccato o di seta o di pizzo, lungo (nelle signorine è corto). Una caratteristica camicia, con ampie maniche con "is Polanias", e una elegante sottogonna completano il corredo. Sono elementi particolari:un ventaglio e un fazzolettino ricamato, bianco.








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Iglesias  ~  Messaggi: 4263  ~  Membro dal: 25/09/2007  ~  Ultima visita: 02/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

interfolk
Salottino
Utente Virtuoso


Folk
President


Inserito il - 12/12/2007 : 22:30:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di interfolk Invia a interfolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao jennifer !!! ok ha già incominciato laier con il bellissimo abbigliamento femminile della vostra città de Is Nostradas (borghesia- nobiltà)!!
E da qui che prendo spunto per parlare del sistema vestimentario della sardegna…
con le immagine che ognuno posterà in seguito, noteremo, ( specialmente in quelli femminili)che ci saranno degli abiti da festa, giornalieri, da sposa , da vedova, ecc……gonne di panno, di Bordau, di seta, di orbace, ecc…. per poi passare ai vari fazzoletti e scialli.
Per riuscire a capire il sistema dei costumi nel mio piccolo studio ( in quanto sono più specializzato più nei Balli popolari) spiegherò quali sono le strutture e i sistemi.

iniziamo proprio con quelli da “ FESTA”:
gli abiti da “festa” di solito stringe i corpi ricoperti di colori vivaci, regola le poste sociali, dichiara lo stato civile dell’individuo.
Il primo grado di lusso è dato dallo stato di usura e dalla pulizia dell’abito

per quanto riguarda gli abiti “NUZIALI”:

Abito che sia per l’uomo che per la donna non dovrebbe essere, mai stato usato, che viene riutilizzato dopo le nozze per altre cerimonie, come nascite, battesimi,cresime , ecc…….
Abiti, quelli nuziali, realizzati con ornamentazioni più ricche e con tessuti di alta qualità: per esempio veniva usato il velluto di seta e non il cotone.
La realizzazione dell’abito nuziale richiede un impegno economico e abbastanza tempi lunghi per realizzarli.
naturalmente si indossano il giorno delle nozze è lo specchio di quello, che la famiglia d’origine ha voluto e soprattutto potuto fare per la sposa; e rappresenterà anche il tenore di vita della coppia.
Quando la famiglia della sposa è abbastanza potente , si fanno realizzare gli abiti dalle maestrie più esperte.

Per gli abiti da “LUTTO”:
il massimo livello di lusso per un abito da lutto è quello corrispondente all’abito di gala, con l’utilizzo però di tessuti e ornamentazioni esclusivamente di colore nero.

la “VEDOVA”:
nelle famiglie benestanti è solo la vedova a vestirsi di nero, mentre gli altri parenti indossano una benda nera, che era portata anche dalla servitù.
Portavano giubboni, baschine, o giubbetti , ecc… o i indossavano in alcune zone e periodi le camice con i corsetti di colore nero.

Gli uomini per segno di lutto avevano la barba lunga, chi si radeva la barba divenuti vedovi dovevano lasciarla crescere , portavano di solito il giubbotto vestito con il cappuccio, ed erano completamente vestiti di nero.

L’abito femminile è caratterizzato da tanti elementi (a partire dal copricapo fino alla biancheria ecc…) che hanno reso particolare ed unico nel suo genere.
però qui mi fermo, per non annoiare più di tanto con lunghe scritture , e continuerò a parlare in seguito dei vari, copricapo e acconciature, cuffie , bende, fazzoletti, scialli, veli, grembiuli da testa o gonne-copricapo, camicie, pettorine , corpetti,
baschine e giacchini, gonne, grembiuli ecc……

scusate per il mio lungo intervento …….



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Modificato da - interfolk in data 12/12/2007 22:33:02

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: .  ~  Messaggi: 4309  ~  Membro dal: 08/03/2007  ~  Ultima visita: 14/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

interfolk
Salottino
Utente Virtuoso


Folk
President


Inserito il - 13/12/2007 : 19:11:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di interfolk Invia a interfolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ok finisco alcune considerazioni in dettagli ridotti in quanto ne diventerebbe ancora piu lungo di quello che si puo parlare del sistema vestimentario.
dopo di che inizio col presentare in nostro abito femminile paesano…..
iniziamo dalla testa e quindi dai copricapo e delle acconciature :

COPRICAPO ACCONCIATURE:
I copricapo sono costituiti da almeno due elementi il primo a diretto contatto con i capelli raccolti in diverse acconciature e l’altro sopraquesto.
L’uso del copricapo era segno di riservatezza, di pudore norma ferrea sia all’interno dell’ambito domestico dove le donne anziane portavano cuffie, bende, mentre le giovani il fazzoletto;
Le donne di solito avevano i capelli lunghi intrecciati o a crocchia .
Poco alla volta i fazzoletti verranno messi a diretto contatto con i capelli.
La pettinatura a trecce verrà considerata superata dalle ragazze e sostituita con la crocchia fermata sul capo con spilloni di metallo, e solo dopo i primi 20 anni del secolo scorso incominciavano a mostrare i capelli con libertà.

CUFFIE:
Vi erano quelle modellate e quelle a sacco. Le prime erano tagliate in tre o più elementi uniti tra loro per permettere una aderenza al capo.
Nell’area settentrionale si usavano quelle in panno scarlatto, in velluto di seta liscio e raso di seta.
Le seconde diffuse soprattutto nell’area meridionale erano in raso,velluto di seta.
le cuffie erano a forma di rettangolo di tessuto chiuso a un lato lungo veniva calzata all’altezza della fronte e il nastro legato sulla sommità del capo.
BENDE:
Erano dei copricapo aventi come caratteristica principale quella di essere più lunghi che larghi e di venir utilizzati avvolti attorno al volto passando sotto il mento.
La confezione di questi capi era in cotone o lino generalmente di colore bianco anche se alcune fonti dimostrano l’uso di bende di colore giallo;
di tale colore con un filato di nero andava messo nella condizione di lutto mentre per il lutto stretto andava portata solo quella di colore nera.
Le bende erano, fatta qualche eccezione prive di ornamentazioni.
A orgosolo questa benda viene chiamata liònzu, a Bitti viene chiamata vela; Bono e Atzara, Tiazòla;
Prendiamo il liònzu di orgosolo come prima sunnominato e di colora giallo, e viene realizzato con la seta prodotta nella propria località .
L’allevamento dei bachi, la trattura del filo , la filatura avvengono in ambito famigliare , e la colorazione del giallo appunto e ottenuto con lo zafferano .

FAZZOLETTI:
Erano dei pezzi di tessuto portati a protezione della testa e del volto.


Quelli a forma quadrata da piegare a rettangolo o triangolo erano di produzione industriale tessuti con filati di lana,cotone o seta, in taffettà, fatti a motivi floreali in tinta unita o geometrica.
La fabbricazione prevede un sottile orlo realizzato a macchina o a mano in alcuni casi si possono trovare dei ricami sui lembi.
I capi destinati all’abbigliamento festivo erano di colori vivaci con bordure e frange in tinta naturalmente per le donne giovani.
I grandi fazzoletti si piegavano a triangolo adagiati sul capo fissati con una spilla lasciando talvolta i lembi aperti all’altezza del petto.

SCIALLI:
Altro non sono che fazzoletti quadrangolari con frange.
Esistono due tipi di scialli quelli di importazione nazionale e quelli di importazione estera.
Gli scialli di seta venivano confezionati in tessuti leggeri operati su base damasco o taffettà oppure in tessuti più pesanti come i cannellati caratterizzati da una varietà bicolore che valorizzava i motivi floreali stilizzati di grandi e medie dimensioni.
Questo genere di scialle veniva usato in tutta l’isola nelle occasioni di gala.
Andavano ripiegati a forma triangolare diminuendo l’ampiezza con altre pieghettature .
Molta importanza avevano gli scialli in tibet di lana nei colori tabacco,nero,marrone; erano ornati con frange in cordoncino di seta in tinta annodato con la tecnica del macramè.La lunghezza delle frange dipendeva dalla zona costituendo un elemento di contradistinzione geografica e di datazione.I motivi di ornamento interessavano la parte posteriore triangolare che ricopriva il capo ed erano per es mazzi di fiori circondati da ghirlande di fiori e spighe.
VELI:
Per forma e per dimensioni si tratta di grandi fazzoletti riservati ad uso festivo.
I veli venivano considerati pregiati anche prchè caratterizzati da tessuti trasparenti come l’organza,la garza, il tulle meccanico di coton, lino o seta; a maglia per lo più esagonale.
E’ possibile che i primi esemplari ci fossero già da fine 700 presso i ceti agiati e che poi si siano passati ai ceti popolari tra l’800-900;
La diffusione, infatti, sembra partire dalle coste via via a raggiungere le aree interne.
Il velo bianco era simbolo delle nozze sia per il colore che per la leggerezza e trasparenza del tessuto.
Vi erano diversi modelli .

CORPETTI :
Erano fatti con tessuti pregiati e di ricami per i tessuti di festa.
Alcuni coprivano le spalle ed avevano le parti anteriori alte, rigide, collegate da un gancio che lasciava ben vedere la camicia. Altri coprivano le spalle fino al punto vita con lustrini. Per i capi ad uso giornaliero i tessuti venivano fatti con velluti di cotone,damaschi, venivano cuciti a mano o a macchina.

GIACCHINI e BASCHINE:
Questi indumenti avevano diversi origini perché inizialmente si trattava di un modello utilizzato nel circondario di Cagliari mentre poi si estese con varianti in tutta l’isola.
I giacchini sono giacche corte, la parte posteriore è aderente al busto lasciando scoperto il busto.Venivo fatto in velluto in color caffè o nero con maniche a ¾ con volant arriciato.
Quest’ultimi utilizzati con gonne rosse con bordo in tessuto di seta.
I giacchini e baschine sono fatti con stoffe di panno nero damasco semplice in velluto semplice,stampato.
I tessuti di cotone vengono utilizzati per uso quotidiano.

GONNE:
Vi erano diversi tipi di gonne, ma , una caratteristica in comune era quella di avere il punto vita che poteva essere regolato a seconda della taglia o se ci si trovava in stato interessante.
Per ridurle infinite varietà di gonne quest’ultime sono state suddivise in alcune categorie:

- gonne a telo semplice o doppio
- gonne a sacco
- gonne arricciate, a pieghe e plissettature

Per quanto riguarda la prima categoria, che è stata poco apprezzata o meglio è stata messa in discussione dai viaggiatori dell’Ottocento,che pur nel rispetto dell’abito tradizionale femminile sardo,ritenevano fossero delle gonne che mettevano in risalto le forme delle donne.
La seconda categoria, e cioè quella delle gonne a sacco,venivano indossate in genere dalle donne di paesi montani del centro Sardegna.
Si ottenevano unendo dei teli di tessuto in senso longitudinale con doppia apertura, nel punto vita non possedevano tagli,e si potevano regolare stringendo i lacci della parte anteriore con quella posteriore.
Le gonne arricciate avevano tanto tessuto che veniva arricciato o plissettato,si utilizzava l’orbace, il panno di lana,il crespo, il damasco di seta.
Erano foderate con tela incerata di cotone e I colori cambiavano a seconda del tessuto
La maggior parte di queste gonne presentano due fessure longitudinali anteriori che permettevano di essere portate facilmente coperte poi con dei grembiuli.
In corrispondenza del punto vita la parte superiore veniva raccolta in una serie di ondulazioni per rimpicciolirne il tessuto.
il cinturino andava fatto in tessuto che poteva essere di seta,cotone.

GREMBIULI:
I grembiuli caratterizzano l’abbigliamento popolare con tante varianti. Vi sono quelli a ventaglio, a pannello,arricciati ecc .

GREMBIULI A VENTAGLIO:
La parte centrale di questi grembiuli è in velluto di seta o panno in varie tonalità di rosso,vi erano anche rari esempi di panno o velluto blu scuro. I lati erano in panno o in tessuto di media qualità venivano ricoperti con un bordo in lampasso laminato su sfondo color avorio – giallo.
Non vi erano grembiuli da usare in caso di lutto perché si trattava di un modelo di lusso, di gala.

GREMBIULI A PANNELLO:
Tali grembiuli erano a striscia allungata, fatti in panno o in orbace senza ornati,tenuti in vita con nastri o catenelle d’argento.Grembiuli che venivano portati con gonne a sacco.
Vi erano però anche quelli a forma di trapezio fatti con l’utilizzo del rasetello,ricamati a motivi floreali.
Qualche grembiule a pannello aveva doppio dritto per questo poteva essere utilizzato in diverse occasioni eccetto naturalmente per il lutto stretto per cui era possibile portare solo quello nero.

GREMBIULI ARRICCIATI:
Erano fra i più comuni perché potevano essere usati nell’uso giornaliero e da lavoro mentre quelli da gala probabilmente sono andati persi. In prevalenza erano di orbace,la grandezza veniva ridotta con delle plisettature,i modelli in seta,organza,damasco potevano essere in tinta o in fantasia,mentre quelli in tela o in cotone di solito erano bianchi e quelli a colori stampati erano detti “indiane”.
Vi erano anche grembiuli in tulle di seta,cotone ricamato a motivi floreali .Il periodo seguente al primo decennio del 900 i modelli da gala venivano abbelliti con ricami naturalistici disposti su un angolo a formare una vera e propria cornice oppure vi erano quelli con le bordure in pizzo a uncinetto.
Quei grembiuli bianchi ricamati venivano utilizzati per i pranzi cerimoniali,le balie li sovrapponevano all’abito tradizionale del proprio luogo d’origine.

dopo inseriro gli abiti femminili del mio paese .....

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Modificato da - interfolk in data 13/12/2007 19:14:31

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: .  ~  Messaggi: 4309  ~  Membro dal: 08/03/2007  ~  Ultima visita: 14/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

laier
Salottino
Utente Virtuoso


Campione Gp Passalafoto



Inserito il - 27/12/2007 : 18:37:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di laier Invia a laier un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
IGLESIAS

“Is Massajas antigas” (ricche contadine o proprietarie terriere - abito di gala)

DESCRIZIONE: gonna di orbace o di lana pettinata, rossa o verde scuro, interamente plissettata a mano, con una tipica bordatura, più in basso della vita; gonna bellissima e ampia, denominata “Sa Mesu Grana”, di probabile origine greco – bizantino,come il copricapo. Corpetto di stoffa pregiato di color rosso scuro (“Su Pannu Gottu”) con maniche di broccato antico o dorato, impreziosito da numerosi bottoni d’oro. Fazzoletto triangolare di seta per fasciare il seno. Sul capo una caratteristica cuffia di raso azzurro (a differenza de Sa Nostrada che la portava rossa), un fazzoletto di tulle ricamato annodato sul seno ,simbolo dell'indissolubilità del matrimonio, e sopra un ampia mantelletta di orbace fino o di panno (di color bianco o celestino) denominato “Su Pannicciu de Korò”, grembiule nero o a disegni dai colori tenui, scarpette nere o di broccato.










 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Iglesias  ~  Messaggi: 4263  ~  Membro dal: 25/09/2007  ~  Ultima visita: 02/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 30/01/2008 : 09:47:18  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Particolari dei copricapi femminili.





  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

rosmery

Utente Attivo


Inserito il - 30/01/2008 : 10:47:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di rosmery Invia a rosmery un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Questa è la tipica lavorazione della camicia del costume di Oristano






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: oristano  ~  Messaggi: 729  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 04/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

rosmery

Utente Attivo


Inserito il - 30/01/2008 : 10:50:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di rosmery Invia a rosmery un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oramai non la usano più nei vestiti di oggi,i nuovi costumi,ma prima era questo il tipico lavoro su quella camicia....





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: oristano  ~  Messaggi: 729  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 04/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

rosmery

Utente Attivo


Inserito il - 30/01/2008 : 10:54:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di rosmery Invia a rosmery un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Ecco un'altra immagine del costume di Oristano






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: oristano  ~  Messaggi: 729  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 04/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

rosmery

Utente Attivo


Inserito il - 30/01/2008 : 11:02:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di rosmery Invia a rosmery un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Ecco il costume di Oristano,maschile e femminile






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: oristano  ~  Messaggi: 729  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 04/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

meurreddu
Salottino
Utente Mentor


Gonnesino Doc



Inserito il - 30/01/2008 : 11:02:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meurreddu Invia a meurreddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
rosmery ho visto delle vecchie fotografie di donne in costume di oristano .. assomiglia moltissimo a quello di cabras ..






  Firma di meurreddu 

Torre spagnola a Porto Paglia

Gonnesa (CI)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Konesa  ~  Messaggi: 3160  ~  Membro dal: 02/11/2006  ~  Ultima visita: 09/04/2014 Torna all'inizio della Pagina

rosmery

Utente Attivo


Inserito il - 30/01/2008 : 11:10:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di rosmery Invia a rosmery un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quello sopracitato,è il tipico di Oristano città,quello che si usa per la Sartiglia,con tanto di corte di Eleonora d'Arborea e quant'altro.....i ricchi....dell'epoca suppongo!
Quello che dici tu è tipico del popolo,dei....poveri.



Ribadisco di nuovo che però,cambiano sempre un particolare,non vi è più l'originalità di un tempo,ad esempio nel fazzoletto,o anche nella gonna,colori e tessuti........e un gran peccato.....io con l'aiuto di mia madre,stiamo cercando di riprodurre l'originale,ma non vi dico i costi.....mammamia!!!!!
La stoffa è incredibilmente CARA!!!!!!!






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: oristano  ~  Messaggi: 729  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 04/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 30/01/2008 : 11:19:44  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Rosmery...è bellissima la camicia!! Raramente si trovano camicie con una lavorazione simile....di costumi però......





  Firma di UtBlocc 
6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina
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