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Nota Bene: Il nuraghe Ruiu di Chiaramonti con i suoi conci di raccordo posti nel vano scala e tra le nicchie d'andito e di camera, pone in evidenza il fatto che la costruzione della tholos e della torre esterna facciano parte del medesimo momento di costruzione, avendo faccia a vista all'esterno della torre e all'interno della tholos.



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Annixedda

Utente Medio



Inserito il - 01/02/2007 : 23:05:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Annixedda Invia a Annixedda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che belle queste storie!! In Sardegna siete ricchissimi di tradizioni interessantissime! Però, non fatele diventare qualcosa di commercializzato e di sterile che non trasmettono più nulla, come la notte della taranta in salento. Io credo che certe tradizioni bisogna conoscerle, ma anche custodirle gelosamente dentro se stessi altrimenti, secondo me, non trasmettono più emozioni forti e la magia, che avevano.





Città: Bologna  ~  Messaggi: 181  ~  Membro dal: 15/11/2006  ~  Ultima visita: 10/04/2015 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 01/02/2007 : 23:25:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Annixedda ha scritto:

Che belle queste storie!! In Sardegna siete ricchissimi di tradizioni interessantissime! Però, non fatele diventare qualcosa di commercializzato e di sterile che non trasmettono più nulla, come la notte della taranta in salento. Io credo che certe tradizioni bisogna conoscerle, ma anche custodirle gelosamente dentro se stessi altrimenti, secondo me, non trasmettono più emozioni forti e la magia, che avevano.
Annixedda con Adelasia pensavamo giusto di lanciare la notte delle aracnidi e fare un mixage tra la taranta e l'argia.. danze saltellanti e ruzzoloni...

_________________________________________________________
... vegno del loco ove tornar disio






 Regione Lombardia  ~ Città: trexentese inviata speciale nel nord Italia  ~  Messaggi: 15406  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 23/10/2020 Torna all'inizio della Pagina

Annixedda

Utente Medio



Inserito il - 01/02/2007 : 23:31:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Annixedda Invia a Annixedda un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nura, pensi che ne verrebbe davvero fuori qualcosa di bellino? Dai, vi prego, fate sì che la vostra terra resti incontaminata dalla "commercializzazione" delle tradizioni... Sai, qui a Bologna c'è una colonia di salentini: sono ovunque con la loro taranta e tutto il resto, hanno fatto diventare questo rito un loro segno di riconoscimento e ti assicuro che non è affatto piacevole e così screditano anche tutta la loro tradizione..
Sarebbe bello rispolverare il rito dell'argia, ma non così..






Città: Bologna  ~  Messaggi: 181  ~  Membro dal: 15/11/2006  ~  Ultima visita: 10/04/2015 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 16/02/2007 : 22:19:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Messaggio di Bakis

Tratto sa “SESUJA”
Bitti il rituale dell’argia di Sebastiano Burrai.

Quando nei decenni passati a bitti si parlava dell’argia, il discorso cadeva istintivamente nella memorabile ed ultima danza-pantomima,avventa nel paese nell’ormai lontano 29 giugno 1926,definita dal nomignolo del morsicato dall’argia “Su ballu ‘e tziu Batzu”,il cui vero nome era Michele Canu.



Non ci crederete, ma oggi un'anziana signora originaria di Bitti mi ha raccontato questa storia riferendosi proprio a un certo ziu Batzu, un uomo che lei ricorda mingherlino...la prima cosa che ho fatto appena rientrata a casa è rivedere il post per verificare il nome, che corrispondeva.
Mi ha detto che in effetti aveva partecipato al rito mezzo paese, che però molti (tra cui la sua famiglia) lo avevano vissuto come inutili riti e credenze da superare, e ricorda i balli interminabili che si erano tenuti. A lei però pareva fosse successo agli inizi degli anni trenta.
Mi sono divertita moltissimo nell'ascoltarla..






 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 18/08/2023 Torna all'inizio della Pagina

Nixy

Nuovo Utente


Inserito il - 19/02/2007 : 16:25:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nixy Invia a Nixy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dai quindi è una storia vera ke bello

Alessia )O(






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Carbonia  ~  Messaggi: 31  ~  Membro dal: 06/10/2006  ~  Ultima visita: 26/03/2014 Torna all'inizio della Pagina

Ela

Moderatore




Inserito il - 19/02/2007 : 17:44:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ela Invia a Ela un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C'erano tre diverse specie di argie in sardegna...In molti luoghi della trexenta ed anche in altri luoghi ...si facevano diverse distinzioni tra queste argie.
C'era dunque "s'argia bagadia" (nubile o vergine) "s'argia coiada"(sposata e maritata) e"s'argia fiuda" (vedova). Questa differenza nella tarantola non dipende dalla sua età; ma dalla specie e non dalla condizione di vergine,sposata e vedova.... Le conseguenze del morso erano temutissime dai sardi e si continuava a credere ,ostinatamente,che fra i rimedi contro le morsicature delle "argie", ci fossero quello di mettere il colpito entro un forno tiepido o poco riscaldato, di immergerlo in un grande mucchio di letame in piebna fermentazione, di farlo ballare fino a stancarlo, di cantargli continuamente delle canzoni per non lasciarlo addormentare, in quanto si credeva che addormentandosi, morirebbe nel sonno.Perciò intorno alle persone punte dall'argia dovevano danzare, cantando delle strofette magiche, tre schiere di donne: una schiera di nubili,una di sposate, ed una di vedove...perchè , appunto, s'argia piotesse appartenere alla specie "bagadias, coiadas o fiudas" . Se si riesce ad individuare la specie allora è sufficiente una sola schiera di donne.....a seconda della condizione dell'argia. Anche per il morso dell'argia c'erano i brebus per renderla innocua e tenerla lontana.....es.


S'argia,sa pintada,sa tarantua,
s'abiolu,s'iscraponi, su mumusu,
Deus du malledixiada.
Gomai argia mia, gomai argia mia,
no fazzas mali a sa personi mia,
no fazzas mali a sa mia personi,
E appu a cantai muttettus e canzoni.
Muttettuse e canzoni de donia genìa
gomai argia,gomai argia mia!......






Mezus terra senza pane, que terra senza justitia






 Regione Marche  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 6439  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 03/07/2020 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 03/07/2007 : 15:48:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Messaggio di lorella

ciao a tutti, mi piacerebbe sapere qualcosa di più' riguardo questo piccolo ragno della sardegna,che fa parte della tradizione popolare.

lorella







Grodde ha scritto:

Qui nel Logudoro è chiamata Alza, o Arza, è un ragnetto relativamente piccolo di colore nero con 13 macchie rosse sopra l'addome, anche se la variante presente da queste parti ha solo 4 macchie rosse; il corpo è completamente liscio, al contrario di altri ragni che sono coperti di peli, ama stare in posti nascosti, sotto le pietre, nelle cavità dei tronchi d'albero, nelle fessure dei muretti a secco, in mezzo alle cataste di legna (quindi occhio d'inverno quando prendete la legna dalla legnaia, usate guanti da lavoro)
E' velenosa, il suo morso non è mortale, ma è molto pericoloso e doloroso, e può essere estremamente pericoloso per anziani e bambini (in rari casi ha provocato anche la morte di anziani o bambini o di persone allergiche a rischio di shock anafilattico)

foto del ragno :

http://www.altavista.com/image/resu...&kgs=1&kls=0








Modificato da - Nuragica in data 03/07/2007 15:54:47

 Regione Lombardia  ~ Città: trexentese inviata speciale nel nord Italia  ~  Messaggi: 15406  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 23/10/2020 Torna all'inizio della Pagina

Crilo

Utente Attivo


Inserito il - 04/07/2007 : 09:10:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Crilo Invia a Crilo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao a tutti,vi ringrazio per la collaborazione;tra l'odore del fieno,ed il sibilio del vento,sono finalmente arrivata,ad immaginare antichi rumori sardi,musiche annidate nel tempo,danze sollevate dal tormento.
quando sei stanco dell'indifferenza,dello spazio stretto dei sorrisi ,dell'umido affannare dei passanti,cerca menti lontane,portane il loro vivace vissuto,e trasmettilo al bimbo che ora ti guarda,e ti chiede"perche'?"


lorella






 Regione Sardegna  ~ Città: cagliari  ~  Messaggi: 577  ~  Membro dal: 27/06/2007  ~  Ultima visita: 08/08/2013 Torna all'inizio della Pagina

guilcier

Utente Medio


Inserito il - 04/07/2007 : 11:09:34  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Ela ha scritto:

C'erano tre diverse specie di argie in sardegna...In molti luoghi della trexenta ed anche in altri luoghi ...si facevano diverse distinzioni tra queste argie.
C'era dunque "s'argia bagadia" (nubile o vergine) "s'argia coiada"(sposata e maritata) e"s'argia fiuda" (vedova). Questa differenza nella tarantola non dipende dalla sua età; ......... tre schiere di donne: una schiera di nubili,una di sposate, ed una di vedove...perchè , appunto, s'argia potesse appartenere alla specie "bagadias, coiadas o fiudas" ....... Anche per il morso dell'argia c'erano i brebus per renderla innocua e tenerla lontana.....es.


[red]S'argia,sa pintada,sa tarantua,
s'abiolu,s'iscraponi, su mumusu,
Deus du malledixiada.
Gomai argia mia, gomai argia mia,
no fazzas mali a sa personi mia,
no fazzas mali a sa mia personi,
E appu a cantai muttettus e canzoni.
Muttettuse e canzoni de donia genìa
gomai argia,gomai argia mia!......

Grazie Ela per queste informazioni che ci hai condiviso. Io sapevo per averlo sentito da qualche anziano che al mio paese mettevano il malcapitato al centro di un ballo al quale partecipavano per tre giorni e tre notti(forse alternandosi) 9 vergini, 9 donne maritate, e 9 vedove. Erano esenti i maschi(chissà perchè?)

Minnìa






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 462  ~  Membro dal: 26/03/2007  ~  Ultima visita: 18/10/2007 Torna all'inizio della Pagina

sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 04/07/2007 : 11:12:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mia zia tempo fa mi ha raccontato di essere stata curata dal favism con la cura del letame.....cira 50 anni fa....mi deisse che fu una esperienza terribile!!!





 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 689  ~  Membro dal: 19/04/2007  ~  Ultima visita: 11/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

Ela

Moderatore




Inserito il - 22/07/2007 : 19:08:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ela Invia a Ela un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oscar leggi quà...penso che troverai ciò che cerchi.....(non posso inserire il link...perchè mi è sparita la barra degli indirizzi) ma questo è il post vecchio.....



Mezus terra senza pane, que terra senza justitia






Modificato da - Ela in data 22/07/2007 19:29:37

 Regione Marche  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 6439  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 03/07/2020 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 22/07/2007 : 19:24:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho modificato il titolo al post in modo che si capisca che s'arza e s'argia sono la stessa cosa.

Meurreddu spero che qui trovi delle risposte soddisfacenti!!

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... vegno del loco ove tornar disio






 Regione Lombardia  ~ Città: trexentese inviata speciale nel nord Italia  ~  Messaggi: 15406  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 23/10/2020 Torna all'inizio della Pagina

farris paolo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 31/10/2007 : 21:21:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di farris paolo Invia a farris paolo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tutto vero quello che avete detto ma per farvi un idea di quello che si faceva nell,antichita scaricatevi da internet ....su ballu ,e arza gli attori sono il gruppo di ballo di macomer






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: sestu  ~  Messaggi: 163  ~  Membro dal: 03/10/2007  ~  Ultima visita: 28/08/2008 Torna all'inizio della Pagina

Paolo farris

Utente Bloccato


Inserito il - 08/11/2007 : 17:34:03  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
su ballu de s,arya....eseguito in sardegna,era un ballo cosi detto terapeutico che consisteva in una serie di pratiche di morte e rigenerazione,il malato doveva sottoporsi ad una morte simbolica,dalla quale sarebbe rinato rigenerato.il ...fara dessy,nei suoi appunti di etnofonia comparata...pubblicati sulla rivista musicale italiana..nella prima meta del 1900,descrive cosi uno dei canti d,accompagnamento tra i piu diffusi in ...su ballu de s,arya...identico,ancor o giu di li,per tutta la sardegna,il costume e con esso la canzone a ballo di cui oramai,quasi sbiadita la melodia,non ne rimangono che gli accenti principali e il ritmo,con cui si scongiura il morso dei ragni tenuti per velenosi,e che nei villaggi del nuorese,specie a siligo e siniscola,s,intonas,arza,sa pinta,sa tarantula,s,abiolu,s,iscopone mai no nde ida,deus li malaigat chin tottu sas puppias malas,chin tottu sas umbras de sa cussorza....sono informazioni tratte dal libro......tradizioni etno musicali della sardegna di mariano mele





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: sestu  ~  Messaggi: 98  ~  Membro dal: 14/05/2007  ~  Ultima visita: 13/12/2007 Torna all'inizio della Pagina

Barbaricina

Moderatore


Jana Ojos-de-Luche



Inserito il - 12/01/2008 : 16:15:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Barbaricina Invia a Barbaricina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


Messaggio di mallygiorgia

E' una figura amata e allo stesso odiata.Amata perche' induce la gente alla festa e al divertimento;odiata perche' portatrice di malattia e perdita di dignita'.

Viene descritta come una vera ballerina variopinta ma in realta' si tratta di un animaletto(chi dice ragno,chi dice mosca) piccolo e velenoso.
La sua puntura può essere mortale se non si seguono le precise norme dettate dalla tradizione.

Si pensa che S'ARGIA sia la sola sopravvissuta allo sterminio voluto da Dio degli animali velenosi della Sardegna.
S'ARGIA e' quasi sempre femmina (i maschi sono rari) e si presenta vestita di tutto punto(con corpetto e gonne generalmente lunghe).
I colori del suo abbigliamente variano a seconda del suo stato civile: bianco(per le nubili),nero(per le vedove) e maculato(per le spose).

Il suo raggio d'azione sono i campi alla continua ricerca dei contadini o dei pastori che fanno la siesta sotto gli alberi.
Il periodo piu' a lei gradito e l'estate quando nei campi si eseguono i lavori agricoli(mietitura,raccolta degli ortaggi ecc).
Preferisce gli uomini alle donne e agisce sempre nei momenti di stanchezza e di riposo quando si e' meno vigili.
Anticamente i contadini e i pastori recitavano alcune preghiere per non venire punte dall'ARGIE.....
La prima cosa da fare se si viene punti da un ARGIA era quella di orinarci sopra.
Poi tutto il paese si deve mobilitare per individuare l'ARGIA e scoprire le sue caratteristiche.
Bisogna subito organizzare una festa con suoni,balli e divertimento in modo d a soddisfare l'ARGIA.Solo cosi' lei,una volta contenta abbandonera' il paese lasciando il malato guarire.Il tempo limite per far cio' e' tre giorni.

In alcuni paesi le donne si metytevano attorno al malato e muovevano i loro setacci per la farina in modo da produrre dei suoni che accompagnavano con canti femminili.
In altre zone,veniva organizzato un falo' all aperto con tralci di vite disposti a croce.
Il malato veniva disposto accanto al fuoco e gli altri danzavano e cantavano intorno alui tenendo in mano tralci di vite infuocate.
Nel sassarese avevano l'abitudine di avvolgere il malato in un sacco e sepellirlo nel letame mentre in altri posti lo mettevano in una tinozza d'acqua colma in modo da coprirlo interamente........mally








 Regione Piemonte  ~ Città: Domodossola  ~  Messaggi: 9893  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 15/04/2017 Torna all'inizio della Pagina
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