Nota Bene:L'ossidiana - detto anche l'oro nero della Sardegna, è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave. Ha contribuito a far nascere e crescere i primi commerci oltremarini della Sardegna, che hanno portato contatti con popoli lontani, utili al formarsi di una notevole civiltà.
Raga.. dalla regia mi dicono che bisogna rientrare urgentemente in tema... la sezione riguarda l'arte in Sardegna, cerchiamo dunque di inserire solo foto inerenti a questo tema... Grazie
Nura ha scritto: Raga.. dalla regia mi dicono che bisogna rientrare urgentemente in tema... la sezione riguarda l'arte in Sardegna, cerchiamo dunque di inserire solo foto inerenti a questo tema... Grazie
ops......
e allora per tornare in tema..... ecco.....a Villa S. Antonio (bidda mia),un immenso prato primaverile, i fiorellini cominciano a sbocciare......e in lontananza si vede il nuraghe de Caiu......
Luisa ha scritto: cieli immensi mi porta nostalgicamente a
@Luisa....che bella....che anno eeeee che giorno eeeee......mi fa tornare inditro nel tempo.....lunghe passeggiate e profumo di primavera....aaaa la nostalgia.....
Tizi ha scritto: ..a Villa S. Antonio (bidda mia),un immenso prato primaverile.....
Villa S.Antonio >>> Per me il paese più bello della Sardegna e subito penso alla terra, al lavoro nei campi , al profumo della terra appena arata e alla natura .
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Quel vecchio trattore arrugginito, strumento di lavoro nei campi, mi ha fatto pensare ad un altro strumento, sempre vecchio ed arrugginito, ma che rappresenta il lavoro di tutti i giorni nelle case:
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Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo
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il ferro da stiro funzionava con il carbone ardente....
Miniera di Serbariu non più in attività situata nella città di Carbonia....
Serbariu fu la prima miniera di carbone che ebbe un ruolo di primo piano. Il valore strategico che il carbone acquisiva negli 1938/1939 spinse l'Acai a realizzare nella miniera di Serbariu un intervento che ne avrebbe consentito la modernizzazione della produzione che, secondo le stime dei tecnici, avrebbe dovuto raggiungere in pochi anni i quattro milioni di tonnellate.