Forum Sardegna - Pillole di Stattica N - Il Malefico Portello
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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 10/04/2010 : 16:26:04  Link diretto a questa discussione  Rispondi Quotando
Tra tutte le stranezze lette a spasso per i forum che trattano di archeologia sarda, una delle più gettonate è quella che riguarda il ‘portello di scarico’.
Non ho mai capito per quale motivo, però pare che ci sia un sacco di gente che aborre (ah, Mughini!) la possibilità che i sardi dell’età del bronzo si fossero accorti che l’uso del portello contribuisce a scaricare l’architrave da una parte del carico soprastante. C’è addirittura chi usa toni sprezzanti, tipo (non cito testualmente) …finalmente non si parla più di portello di scarico!!... come se si trattasse di un vero e proprio abominio. Mah…
Inoltre mi è ancora meno chiaro per quale motivo si tratti spesso (ma non sempre) di groupies dei FantaX, coloro che pretenderebbero di difendere la memoria dei valorosi guerrieri, invitti conquistatori, ineguagliati costruttori, che poi sarebbero stati così cretini da non imparare (sulla base dell’esperienza) una numerosa serie di accorgimenti per migliorare la statica delle torri. Misteri della fantarcheologia! Del resto è fanta-, dunque colorata e ricca di bollicine, spumeggiante insomma, e naturalmente anche taroccata.
Bene: non ho certo la pretesa di scodellare una verità incontestabile sul perché i costruttori di torri usarono il portello di scarico (o un meccanismo simile, come si vedrà), questo bisognerebbe chiederlo a loro (però, visto che non scrivevano, non lo sapremo mai) tuttavia possiamo rischiare qualche modest(issim)a considerazione sull’influenza del portello sulla distribuzione dei carichi. Insomma possiamo parlare di Stattica Nuragica.
Per farlo, prendiamo un parallelepipedo allungato come questo, che nel prosieguo della pillola sarà il nostro architrave.


Non specifico né l’altezza né la profondità perché non sono rilevanti, ma se qualcuno non ci crede, allora possiamo dire ad esempio L/2 per entrambe.
Il parallelepipedo pesa P, ed il vettore peso è applicato al baricentro.
Adesso prendiamo il nostro parallelepipedo e poggiamolo su due bilance, così:


La domanda è: quanto pesa il contrappeso da mettere sull’altro piatto della bilancia perché il sistema sia in equilibrio (e il parallelepipedo sia orizzontale)?
Se siamo tutti d’accordo che bisogna mettere un peso P/2 su ciascuno dei due piatti vuoti, possiamo proseguire.






 Firma di desi satta 
desi
desi.satta@alice.it

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 309  ~  Membro dal: 16/04/2009  ~  Ultima visita: 16/04/2010

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 10/04/2010 : 19:40:40  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Da parte mia sono del tutto d'accordo.






  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 10/04/2010 : 22:25:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Più o meno, ma vai avanti.....
T.







  Firma di Trambuccone 
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

Michael Ventris

Nuovo Utente


Inserito il - 10/04/2010 : 22:33:10  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Banale. Corretto.

Procedi. Da te ci aspettiamo di meglio.

M. Ventris











 Regione Estero  ~ Città: Heaven  ~  Messaggi: 5  ~  Membro dal: 15/03/2010  ~  Ultima visita: 01/05/2010 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 03:22:10  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
@Tramb
più o meno no; l'esempio è esatto; che poi il modello sia applicabile o meno alle torri è un altro discorso e se può parlare; per equilibrare le bilance sono necessari due pesi uguali pari a P/2;
@Ventris
Ajò, la teoria della relatività in sette lezioni senza i tensori di Ricci la faccio un'altra volta!

Procediamo

Adesso sostituiamo le due bilance con due piedritti (in omaggio a exdedalus che ci ha insegnato un po’ di nomenclatura) e trasformiamo il parallelepipedoVentris in un architrave: abbiamo ottenuto un portale.
Se non abbiamo dubbi sui pesi delle bilance, possiamo dire che ciascun piedritto sopporta un peso pari a P/2.


A questo punto, felici per lo straordinario risultato raggiunto (possiamo anche brindare con un bicchiere di Nepente), mettiamolo da parte per adoperarlo in seguito (il risultato non il Nepente) e poniamoci una domanda meno banale: il peso P dell’architrave, ha un effetto sullo stesso architrave?
Può sembrare una domanda sciocca, ed allora per avere un’idea di ciò che può accadere, consideriamo un pezzo di comune tondino di ferro per cemento armato (di cui la Sardegna è cosparsa) con diametro 1 cm e lunghezza cinque metri. Poggiamolo su due piedritti: cosa notiamo?


Notiamo che si piega verso il basso spinto dal proprio peso (in realtà se prendiamo un tondino da 1 cm lungo 5 metri si piega tanto da cadere per terra, però volevo che l’esempio fosse chiaro a tutti).
Capita lo stesso anche all’architrave? Naturalmente sì, gli architravi non hanno l’esenzione dalle deformazioni, neppure quelli nuragici, soltanto che ad occhio non si nota perché la deformazione è molto piccola. Naturalmente stiamo parlando di quelli delle torri, perché per quelli di legno, ad esempio, spesso si nota, ma non divaghiamo.
Abbiamo capito che il peso proprio dell’architrave genera una deformazione (in gergo si chiama freccia).
Adesso un’altra domanda: può capitare che il peso proprio di un architrave sia tale per cui l’architrave si rompa?
Risposta: sì!
Basta che sia mal dimensionato. Risparmio le formulacce, però (ad occhiometro) basta che il peso proprio sovrasti la resistenza meccanica della sezione di mezzeria (a metà tra i due piedritti).
Questo spiega (ad esempio) per quale motivo i vetri e le lastre di pietra vengono movimentate con così tanta cura, sempre di taglio (e non possono essere lunghi a piacere): poggiate alle estremità (come se fossero un architrave) o prese in mezzeria (è lo stesso) si romperebbero con molta facilità.
Detto in altri termini, gli architravi non possono essere lunghi e sottili a piacere, soprattutto se poi devono anche sostenere altri pesi.
Naturalmente, per aumentare la resistenza meccanica dell’architrave, possiamo farlo più “tozzo” (o se vogliamo meno “allungato”, più “alto”) però c’è il piccolo problema che gli architravi stanno in alto e devono essere sollevati, pertanto ci sono dei limiti.
Ora, sebbene gli architravi in pietra delle torri nuragiche ci paiano così resistenti, c’è da considerare che la deformazione di cui abbiamo appena parlato ci indica come essi lavorino “a flessione”, ovvero tendono a flettere verso il basso. Lo fanno a causa del proprio peso, ma anche a causa di qualunque altro peso ci si carichi sopra.
La pietra, che ha un’ottima resistenza quando la si comprime(resistenza a compressione) presenta al contrario una resistenza a flessione assai modesta (il che dipende dal fatto che la pietra è fragile o, detto in altro modo, ha uno scarsissimo allungamento).
Insomma, l’architrave (ed un certo numero di conci sopra di esso) sono gli unici elementi che in una torre non siano soggetti alla sola compressione (*) e dunque sono uno dei punti critici dell’intero edificio, perché il materiale di cui sono fatti è inadatto all’uso che se ne fa.
Per riposarci, e riflettere su ciò, si capisce come mai da un certo punto in poi si sia usato l’arco, in cui i conci triangolari sono tutti soggetti alla sola compressione. Usando l’arco, si risolve il problema della pietra soggetta a flessione “deviando” le spinte in modo tale che risultino di sola compressione.
Quindi, per riassumere:
A) il peso caricato su due piedritti si divide in parti uguali su di essi;
B) l’architrave in pietra è un elemento critico delle torri perché lavora a flessione, e la pietra, a flessione, resiste pochissimo;

(*) In realtà non è esattamente così, ma si tratta di effetti poco rilevanti.






  Firma di desi satta 
desi
desi.satta@alice.it

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 309  ~  Membro dal: 16/04/2009  ~  Ultima visita: 16/04/2010 Torna all'inizio della Pagina

MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 11/04/2010 : 14:31:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"…finalmente non si parla più di portello di scarico!!..."

frase sbagliatissima, a quanto pare c'è qualcuno che ancora crede a questa cosa!
Non esiste proprio che sia una finestrella di scarico!
Sopratutto mi chiedo....cosa dovrebbe scaricare? Quale peso dovrebbe incombere su di esso?






  Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 1349  ~  Membro dal: 31/12/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2013 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/04/2010 : 14:52:48  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Comprendo la frase di Mirko.
E seguo il ragionamento di Desi.
Ma non mi aspetto affatto che Desi possa spiegare il motivo della presenza della finestrella.
Mi spiego meglio (forse disturbo, introducendo disordine in una serie di ragionamenti concatenati, già predisposti da Desi): anche se sicuramente Desi ci può spiegare a che cosa essa finestrella non serve, sono scettico sulla possibilità che ci riesca a spiegare a che cosa essa possa realmente servire...







  Firma di maurizio feo 
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/04/2010 : 15:21:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
che poi il modello sia applicabile o meno alle torri è un altro discorso e se può parlare;


Ora va moooolto meglio! Aggiusterei in:"...applicabile o meno alle torri e in che modo."
Birretta pagata.
T.







  Firma di Trambuccone 
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 11/04/2010 : 16:07:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La mia opinione è che Desi abbia ragione. Anche io sono concorde nel ritenere che la finestrella sopra gli architravi serva a disperdere il peso dei conci sovrastanti in prossimità dei piedritti dell' entrata principale riducendo in qualche modo, come detto da Desi, una freccia negativa sull' architrave. Nel nuraghe Loelle si può notare come la rottura dell' architrave sia sottostante al concio, delimitante la finestrella sovrastante, ma che cade quasi esattamente al centro della suddetta architrave. Il posizionamento di tale concio ha diretto le forze in maniera tale da provocare la fessurazione dell' architrave un eccessivo carico producendo una freccia negativa nel punto più debole dell' architrave.






Modificato da - Tharros in data 11/04/2010 16:09:13

  Firma di Tharros 
E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!!

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Trento  ~  Messaggi: 4702  ~  Membro dal: 02/12/2006  ~  Ultima visita: 22/03/2020 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 16:27:02  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

che poi il modello sia applicabile o meno alle torri è un altro discorso e se può parlare;


Ora va moooolto meglio! Aggiusterei in:"...applicabile o meno alle torri e in che modo."
Birretta pagata.
T.


Con un po' di calma ci arriviamo. L'Architrave non fu fatto in un giorno.






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desi
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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 16:29:50  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
MirkoZaru ha scritto:

"…finalmente non si parla più di portello di scarico!!..."

frase sbagliatissima, a quanto pare c'è qualcuno che ancora crede a questa cosa!
Non esiste proprio che sia una finestrella di scarico!
Sopratutto mi chiedo....cosa dovrebbe scaricare? Quale peso dovrebbe incombere su di esso?


Non ci crederai, ma la tua risposta non mi sorprende!






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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 16:34:30  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Comprendo la frase di Mirko.
E seguo il ragionamento di Desi.
Ma non mi aspetto affatto che Desi possa spiegare il motivo della presenza della finestrella.
Mi spiego meglio (forse disturbo, introducendo disordine in una serie di ragionamenti concatenati, già predisposti da Desi): anche se sicuramente Desi ci può spiegare a che cosa essa finestrella non serve, sono scettico sulla possibilità che ci riesca a spiegare a che cosa essa possa realmente servire...


Adoro lo scetticismo, perché è la base delle discussioni.
Se avrai la pazienza di continuare a leggere vedremo (eventualmente, se vorrai) di farlo.
Il motivo per il quale procedo con calma, non è tanto perchè ci sia un ragionamento già pronto (potrei postarlo tutto assieme) ma per verificare se ci sono obiezioni.
Fino ad ora non ne ho viste. Vedremo in seguito






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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 16:36:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Tharros ha scritto:

La mia opinione è che Desi abbia ragione. Anche io sono concorde nel ritenere che la finestrella sopra gli architravi serva a disperdere il peso dei conci sovrastanti in prossimità dei piedritti dell' entrata principale riducendo in qualche modo, come detto da Desi, una freccia negativa sull' architrave. Nel nuraghe Loelle si può notare come la rottura dell' architrave sia sottostante al concio, delimitante la finestrella sovrastante, ma che cade quasi esattamente al centro della suddetta architrave. Il posizionamento di tale concio ha diretto le forze in maniera tale da provocare la fessurazione dell' architrave un eccessivo carico producendo una freccia negativa nel punto più debole dell' architrave.


Sì, la pillola proviene dal 3D (enorme) che a suo tempo avevi aperti tu. Non ci crederai ma l'avevo letto prima ancora che tu mi suggerissi di farlo. Quindi so bene che anche tu sei della mia idea. Adesso vediamo di giustificarlo.






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desi
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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 16:39:25  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Adesso vediamo di considerare una situazione come questa:


Abbiamo considerato il portale precedente (un architrave e due piedritti) cui abbiamo sovrapposto:
1) tre conci A, B, C lunghi la metà dell’architrave e della stessa altezza e profondità, ciascuno di peso P/2; totale 3/2 P
2) un altro concio D identico all’architrave di peso P;
Qual è adesso il peso distribuito sui piedritti?
Facile: ciascun piedritto sopporta: Peso totale/2 = (P+3/2 P+P= 7/2 P)/2= 7/4 P;
Però siccome noi Sardi del Bronzo Medio siamo gli adoratori del “dio del sacro pertugio”, e infatti possiamo trovare il suo nome in tutti i reperti di scrittura nuragica trovati nelle torri, a noi questo architrave senza un pertugio sopra non piace per nulla: bisogna fare qualcosa prima che Tziu Segamentu, lo sciamano della tribù, ci maledica.
A questo punto Tziu Tottoi, il capomastro, dice: “Tziu Segamentu il sacro pertugio vuole? E noi il sacro pertugio gli facciamo!”
Così:


Tanto, dice ancora Tziu Tottoi, il carico sui piedritti non cambia e tutto rimane come prima: siamo tutti soddisfatti e Tziu Segamentu la pianta di segai is c……….s! (Espressione assi usata dai costruttori di torri che avevano altro da fare che non stare a sentire le scempiaggini degli sciamani).
E’ proprio vero che non sia cambiato nulla? E’ proprio vero che quella di Tziu Segamentu sia solo una scempiaggine?






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desi
desi.satta@alice.it

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CodicediSorres

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 19:31:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di CodicediSorres Invia a CodicediSorres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Secondo me con l'ultima struttura é effettivamente cambiato qualcosa rispetto alla struttura immediatamente precedente.
È cambiato qualcosa dal punto di vista dell'interazione della struttura complessiva con l'architrave, ma ovviamente non è cambiato nulla dal punto di vista dei carichi totali.
Secondo me con l'ultimo disegno si è modificato, togliendo l'elemento centrale (spostato più in alto in mezzeria), l'andamento dei carichi distribuiti nella superficie superiore dell'architrave stessa; togliendo l'elemento centrale una parte della superficie superiore dell'architrave rimane scarica. Carichi uniformemente distribuiti, almeno in teoria, che erano dovuti agli elementi superiori.
Secondo me sussiste differenza, ai fini degli sforzi interni nell'architrave (e dunque la sua resistenza) tra presenza di carichi distribuiti superiormente e situazione nella quale invece, almeno parzialmente, tali carichi distribuiti mancano (ma in generale i carichi concentrati e reazioni non cambiano).
Ma cmq non mi intendo di torri nuragiche o costruzioni antiche ecc...






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: CAGLIARI  ~  Messaggi: 471  ~  Membro dal: 29/05/2008  ~  Ultima visita: 05/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 11/04/2010 : 19:41:39  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Da profano, tenderei a dire che almeno apparentemente qualche cosa è cambiato: il peso della pietra "B" non grava più centralmente sull'architrave, bensì viene scaricato (come tutti gli altri pesi, del resto,lungo i due piedritti). Si tratta, probabilmente, di piccola cosa, sia rispetto a tutto il resto del peso che comunque si scarica verso il basso, sia rispetto all'effettiva sottrazione di peso effettuata in assoluto.
Insomma: la parte centrale dell'architrave - secondo me - ne risulta un po' meno sollecitata, credo.







Modificato da - maurizio feo in data 11/04/2010 19:42:50

  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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