Forum Sardegna - Paesi e città sarde. I nomi, la storia
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Nota Bene: Orgosolo - è un comune della provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia di Ollolai. Il paese, immerso nel cuore del Supramonte, è caratterizzato da uno spettacolare paesaggio naturale, da costumi di gran fascino e dai tipici murales che abbelliscono e arricchiscono i muri delle case illustrando le problematiche vecchie e nuove di un popolo legato alla pastorizia e all'agricoltura.



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 Paesi e città sarde. I nomi, la storia
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 14/08/2009 : 06:15:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pattada

Il toponimo Pattada è unanimamente ritenuto dai linguisti un termine pre-romano, anche se l'interpretazione più plausibile sembra essere quella del tedesco M.L. Wagner che attribuisce al nome del paese il significato di "piccolo altipiano", ipotesi supportata dalle caratteristiche morfologiche comuni ai numerosi posti che in Sardegna sono indicati con lo stesso nome. La maggior parte dei linguisti associa il vocabolo a parlate Medio Orientali come il Fenicio e il Sumerico.

Tracce di storia



Recenti scavi presso il centro di Lerron, hanno rivelato l'esistenza di rapporti tra il mondo fenicio e l'interno dell'isola, non solo con le coste come si riteneva sino a poco tempo fa. Pattada è molto probabilmente il risultato di una confederazione di vari piccoli centri sparsi nel territorio, come testimoniano i resti, e altrettanto significativamente una vecchia leggenda locale.
In questa tradizione e storia ormai millenaria si inserisce la microstoria del coltello di Pattada: "sa resolza" (termine che da un punto di vista etimologico deriva dal latino "rasoria"), invenzione che nella prima metà del secolo scorso contribuì a rafforzare la leadership di Pattada. Furono i fratelli Mimmia (1818-1906) e Giuanne Bellu (1830-1908) che da "sa corrina", un coltello fatto con un corno di capra o di montone a lama fissa, riuscirono a dare forma a uno dei coltelli italiani più belli in assoluto. L'intuizione rivoluzionaria consisteva nella presenza di un anello metallico tra lama e manico con la conseguente divisione di quest'ultimo in due pezzi e l'uso di una lama più stretta "a foglia di mirto".




















Modificato da - Tharros in data 14/08/2009 06:20:38

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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!!

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Trento  ~  Messaggi: 4702  ~  Membro dal: 02/12/2006  ~  Ultima visita: 22/03/2020 Torna all'inizio della Pagina

alepazzi
Salottino
Utente Maestro




Inserito il - 14/08/2009 : 14:09:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alepazzi Invia a alepazzi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
grazie giorgio








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Cala Goloritzè

Baunei (Nu)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 14/08/2009 : 16:52:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
alepazzi ha scritto:

grazie giorgio


Quando posso..ma soprattutto visto che non costa niente, prego









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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 14/08/2009 : 17:59:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SEUI

Riguardo l'origine del toponimo ci sono pareri discordanti. Alcuni studiosi affermano che derivi da "Seuli", poiché pare che il paese sia stato fondato da pastori seulesi. Un altro significato è "segum bubulum", gente che segue i buoi. L'archeologo Spano Giovanni sostiene che il nome di Seui derivi dalla lingua fenicia col significato letterale di "solitudine".

Tracce di storia


Le prime testimonianze scritte del paese risalgono al XIV secolo, sebbene il suo territorio fosse abitato sin dal III millennio a.C.
Secondo la leggenda i primi abitanti furono gli Iliesi, compagni di Enea, i quali fuggiti dalla ormai distrutta Ilio (Troia), si stabilirono nell'isola. Nelle zone "Funtana mercusei", "Coili 'e genna cussa", "Santu Perdu", "Orburedu", "Genna 'e mori", "Ardasai", "Arduei" e "Cercessa", si trovano ancora oggi dei resti della civiltà prenuragica e nuragica. Tra i più significativi troviamo frammenti ceramici, resti di ossidiana e di rame fuso, "circoli tombali" costruiti con grosse pietre conficcate verticalmente sul terreno e disposte in circolo, tombe dei giganti simili a Dolmen, cioè formati da uno o più blocchi di pietra verticali che ne sorreggono uno o più orizzontali, pozzi sacri, nuraghi monotorre e polilobati (i più conosciuti sono quelli di Margiani pubusa, Sa lei, Funtana manna).











Modificato da - Tharros in data 14/08/2009 18:00:48

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 15/08/2009 : 17:09:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Orgosolo


Orgosolo (pronuncia Orgòsolo) è topònimo, cioè nome di luogo, di origine antichissima. Si fa risalire al termine in greco antico, col significato di terra fertile, terra umida. Ipotesi consolidata dal fatto che in lingua sarda, e nella variante orgolese in particolare, le voci òrga e orgòsa indicano un sito ricco di sorgenti, come in effetti è il centro storico del paese

Tracce di storia


Antiche testimonianze sulla presenza dell’uomo nel territorio di Orgosolo risalgono al neolitico. Reperti del 3900/2900 a.C., come un piattino in clorite o vari frammenti di venerette di tipo cicladico, sono rivelatori dei contatti con i movimenti di popolazioni che, dal medioriente e a partire da epoche coeve alla nascita delle domus de janas, delle tombe ad esedra e dei protonuraghi, lasciarono profonde tracce fra i popoli del bacino occidentale del Mediterraneo.
Un percorso di insediamenti abitativi, ancora tutti da indagare, che parte dalla preistoria, attraversa il nuragico, il fenicio-punico e il romano, lasciando a Su Halà’vri’he la figurina capovolta in tomba ipogeica, a Orùlu le navicelle bronzee, a Sirilò i frammenti di vaso attico, continua in epoca giudicale e medioevale












Modificato da - Tharros in data 15/08/2009 17:10:36

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/08/2009 : 11:55:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Urzulei

Urzulei, o Ursulè, ( Tradotto, forse, in Luogo di acqua fresca) nella prima metà del 1800, era un piccolo villaggio che faceva parte della provincia di Lanusei e del Distretto di Tiriei. La sua posizione geografica lo colloca a sei ore di marcia continua a cavallo da Tortolì, a dieci ore da Lanusei e di circa 30 ore da Cagliari. Il suo territorio costituito da montagne e colline pare si estendesse per circa 80 miglia quadrate ed era così ricco di fonti e di boschi da essere adatto soprattutto per il pascolo: l’ attività economica principale era di conseguenza l’ allevamento del bestiame. L’ essere una popolazione prettamente composta di pastori dava vita a numerose ripercussioni a livello sociale ed economico. Una principale caratteristica di questa comunità pastorale era il basso incremento demografico dovuto alla lontananza dei pascoli che costringeva i pastori a soggiornare, per lunghi periodi di tempo, lontani dalle loro famiglie e dalle loro donne. Un basso numero di nascite nelle comunità pastorali dell’ isola ed in particolare dell’ Ogliastra venne messo in evidenza a suo tempo anche da Vittorio Angius. Egli infatti, a proposito della provincia di Lanusei scrisse che i matrimoni….” ..sono fecondi meno che altrove per le lunghe assenze de mariti…” Relativamente ad Urzulei, poi, aggiunse che concorreva a depauperare ulteriormente la popolazione il fenomeno del banditismo. La stessa fonte, a questo proposito, prosegue affermando che…” ..è pure l’ assenza de banditi , che porta in altre la sterilità, il che meglio che altro luogo, vedesi in Uszulè..” Anche nell’ opera di Alberto della Marmora, nel capitolo dedicato alla popolazione, possiamo leggere che in Sardegna il fenomeno delinquenziale condizionava notevolmente il movimento demografico. . A questo proposito egli scrisse che l’ elevato numero dei delitti per vendetta privava la comunità di molti individui, perché alla popolazione venivano meno, in primo luogo, le vittime, che nella maggior parte dei casi erano uomini nel pieno della maturità e quindi in grado di procreare in secondo luogo i colpevoli che per timore di essere catturati e quindi condannati, sparivano dalla circolazione dando inizio ad una vita solitaria che precludeva loro ogni minima eventualità di realizzare una famiglia regolare. La larga diffusione ed il ripetersi del fenomeno criminale, comportò in tutta l’ isola una serie di conseguenze negative su ampia scala, almeno sino a quando non si allentò la morsa dei delitti. Concorreva ad aumentare il numero dei decessi anche la mancanza di medici nelle campagne e non raramente un tempestivo intervento di soccorso, se ci fosse stato, avrebbe permesso di salvare numerose vite umane. Tutte queste problematiche esposte dagli studiosi contemporanei possono essere riferite al movimento demografico del villaggio di Urzulei. Per il 1840 sono riscontrabili i seguenti dati: 462 anime, 18 nascite, 15 morti e 3 matrimoni. Con queste cifre il nostro villaggio occupava il 21° posto tra i 26 paesi della provincia. (…..)

Da Lacanas Anno III° nr 13
Articolo di Rosanna Mesina. ( Estratto)











Modificato da - Tharros in data 23/08/2009 11:57:17

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Tharros
Salottino
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Inserito il - 23/08/2009 : 18:55:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oliena

"Quasi certamente di origine protosarda, a giudicare dai numerosi resti archeologici presenti nel suo territorio, il nome di Oliena viene legato a un gruppo di troiani, che dopo la caduta di Troia presero il largo cercando lidi più sicuri. Una parte di costoro pare sia sbarcata in Sardegna, dando vita al popolo degli Ilienses. La notizia viene riferita da Sallustio e Pausania e l'Aleo aggiunge che il luogo in cui si sistemarono definitivamente fu chiamato Iliena, in ricordo della patria perduta: Ilio.

Tracce di storia

Poiché nel territorio di Dule vi era un presidio romano da cui potevasi dominare un buon tratto del Cedrino (dalla cui foce si suppone potessero essere penetrati i conquistatori seguendo il corso del fiume), non è improbabile che Oliena fosse inizialmente una postazione romana cui confluirono successivamente i vari nuclei ribelli che popolavano la valle di Lanaitto. C'è chi vorrebbe il suo nome derivato dai numerosi olivi o dall'olio, ma questa interpretazione non ha fondamento, in quanto l'impianto maggiore di oliveti si è avuto in tempi recenti. L'incremento alla coltivazione dell'olivo ebbe inizio con l'avvento dei gesuiti e soprattutto con le incentivazioni da parte degli Spagnoli e dei Savoia, che promettevano titoli nobiliari a chi innestava alcune migliaia di olivastri. Agli inizi del 1300 Oliena risulta direttamente sottoposta al dominio di Pisa, nel giudicato di Gallura, nella curatoria prima di Posada, poi di Galtellì. Nel 1325 la villa di Oliena con il suo territorio veniva assegnata a Berengario Carroz. Ecc. ecc.











Modificato da - Tharros in data 23/08/2009 19:01:38

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/08/2009 : 19:19:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
[quote]Tharros ha scritto:

Oliena

"Quasi certamente di origine protosarda, a giudicare dai numerosi resti archeologici presenti nel suo territorio, il nome di Oliena viene legato a un gruppo di troiani, che dopo la caduta di Troia presero il largo cercando lidi più sicuri. Una parte di costoro pare sia sbarcata in Sardegna, dando vita al popolo degli Ilienses. La notizia viene riferita da Sallustio e Pausania e l'Aleo aggiunge che il luogo in cui si sistemarono definitivamente fu chiamato Iliena, in ricordo della patria perduta: Ilio.

Tracce di storia

Poiché nel territorio di Dule vi era un presidio romano da cui potevasi dominare un buon tratto del Cedrino (dalla cui foce si suppone potessero essere penetrati i conquistatori seguendo il corso del fiume), non è improbabile che Oliena fosse inizialmente una postazione romana cui confluirono successivamente i vari nuclei ribelli che popolavano la valle di Lanaitto. C'è chi vorrebbe il suo nome derivato dai numerosi olivi o dall'olio, ma questa interpretazione non ha fondamento, in quanto l'impianto maggiore di oliveti si è avuto in tempi recenti. L'incremento alla coltivazione dell'olivo ebbe inizio con l'avvento dei gesuiti e soprattutto con le incentivazioni da parte degli Spagnoli e dei Savoia, che promettevano titoli nobiliari a chi innestava alcune migliaia di olivastri. Agli inizi del 1300 Oliena risulta direttamente sottoposta al dominio di Pisa, nel giudicato di Gallura, nella curatoria prima di Posada, poi di Galtellì. Nel 1325 la villa di Oliena con il suo territorio veniva assegnata a Berengario Carroz. Ecc. ecc.














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meurreddu
Salottino
Utente Mentor


Gonnesino Doc



Inserito il - 23/08/2009 : 19:44:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meurreddu Invia a meurreddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dai vediamo se riesci a descrivere tutti i paesi dell'isola ..








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Torre spagnola a Porto Paglia

Gonnesa (CI)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/08/2009 : 08:53:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
meurreddu ha scritto:

dai vediamo se riesci a descrivere tutti i paesi dell'isola ..


Adeso non esageriamo... vedrei volentieri un pò di collaborazione, non li posso conoscere tutti ci vorrebbero anni..ma chi abita in paese potrebbe metterci del suo Come, senza fare nomi, qualcuno di Gonnesa..









Modificato da - Tharros in data 24/08/2009 08:56:26

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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 26/08/2009 : 09:01:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
BENETUTTI


Benetutti paesino della Sardegna nella catena del Goceano, sorge ad oriente dell'alta valle del fiume Tirso, il suo nome secondo alcuni deriverebbe dall'espressione latina "benes tutus" ossia ben protetto e ben sicuro, altri sostengono che il nome deriva dalla presenza delle acque termali che fanno "bene a tutti", e bene precisare che in antichi documenti il nome è scritto con una sola "t" ossia " Benetuti ".

Tracce di storia

Nelle campagne si trovano resti di nuraghi e "Domus de Janas " queste si presume appartenenti al neolitico che va dalla fine del quarto o prima del terzo millennio a.c., si trovano nella zona Molimentos e Maone in qualcuna e presente un corridoio integrato da filari di pietra, tra i nuraghi il più importante esistente nel territorio e "s'Aspru" sorge in un'altura ad occidente dell'abitato e si può vedere tutto il territorio dell'alta valle del Tirso.
Sono ancora presenti tracce di sentieri rustici che costituivano l'unica via di collegamento con Pattada altri centri del Goceano e del Nuorese, ancora oggi nella vecchia strada per Pattada si conservano i resti di una casa detta "Su Cambiamentu che veniva utilizzata per il servizio di posta, per le corriere e per custodire a far riposare i cavalli.




Info dal sito del comune. www.benetutti.it









Modificato da - Tharros in data 26/08/2009 09:03:43

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Tharros
Salottino
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Inserito il - 28/08/2009 : 20:20:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oschiri


Non ci sono molte notizie riguardante il nome di Oschiri ma sembra che l’ origine del nome provenga dal greco òsckos, tralcio di vite

Tracce di storia



Resti del periodo preistorico come Dolmen (Monte Ulia), Domus de Janas, Tombe dei Giganti (Balanotti) e una trentina di nuraghi evidenziano l’uniforme distribuzione dell’uomo nel territorio soprattutto per lo sviluppo delle principali attività economiche come l’allevamento e soprattutto l’agricoltura. Di grande interesse la presenza dell'antica fortificazione romana di Castro, che faceva dell’area un nodo viario e strategico importante per i collegamenti di uomini e merci lungo gli assi ovest-est e sud-nord: i collegamenti tra il produttivo entroterra logudorese e le aree costiere. Il castrum, oggi più conosciuto grazie ai recenti scavi archeologici, operò per poco meno di un millennio diventando centro di controllo anche nel periodo bizantino (VI-IX secolo). Il piatto tipico sono le panadas, cestelli di pasta ripieni di carne, che vengono esibite orgogliosamente come simbolo del paese.











Modificato da - Tharros in data 28/08/2009 20:21:26

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Tharros
Salottino
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Inserito il - 31/08/2009 : 08:13:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ozieri


Lo studio dell'oscuro, e perciò maggiormente intrigante etimo di Ozieri ha interessato nell'arco di quasi un secolo e mezzo una nutrita schiera di studiosi. Fu il canonico Giovanni Spano fra i primi ad occuparsi del significato del nome Ozieri. "La tradizione popolare é che sia così nominata da Otto - scriveva lo studioso nel suo dizionario del 1872 alla voce Uttieri - perchè otto distrutti villaggi si rifugiarono in questo sito. Ma deriva dalla voce Fen[icia]. Otzer, sito freddo oppure luogo forte e sicuro". ( Cristiano Becciu)

Tracce di Storia

Ozieri, sin dalla preistoria è stata sempre una località rilevante nell’ambito degli insediamenti umani, favoriti dalla presenza di ampie grotte e dalla posizione di dominio nei confronti della vasta pianura. Già nel neolitico, al momento della nascita dei primi villaggi, Ozieri diviene centro importante per la civiltà dell’epoca. Nel corso dell’età romana il territorio di Ozieri acquista ulteriormente importanza, in particolare la zona diviene crocevia delle strade che collegavano Karalibus con i porti di Turrem e Olbia. Ne sono testimonianaza i villaggi, le pietre miliari e soprattutto i ponti. Fra questi bellissimo esempio è il Pont’ezzu, Nel finire del ‘700 un patrizio ozierese Francesco Ignazio Mannu è autore dell’inno conosciuto in Sardegna come “Procurade ‘e moderare barones sa tirannia” divenuto nei moti contro i piemontesi la marsigliese sarda. Durante il regno sardo-piemontese Ozieri diviene sede del Vescovado e del Tribunale, Capoluogo di Provincia e deposito Reale per l’Allevamento dei cavalli. Proprio per questa rilevanza nel 1836 il Re Carlo Alberto la eleva al rango di Città. Con la nascita dello Stato Italiano, Ozieri ha il grande onore di mandare in Parlamento come proprio deputato Giuseppe Garibaldi.











Modificato da - Tharros in data 31/08/2009 08:18:32

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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 31/08/2009 : 08:22:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Foneticamente potrebbe associarsi a Otzana, o l'ho sparata grossa?








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Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Grodde

Utente Attivo



Inserito il - 31/08/2009 : 11:22:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Grodde Invia a Grodde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dr folk ha scritto:

Foneticamente potrebbe associarsi a Otzana, o l'ho sparata grossa?


bisogna però dire che nel nome Sardo la Z non c'è, in quanto si dice Othieri








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