Forum Sardegna - I sardi e la loro lingua
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Nota Bene: Ales - Piccolo centro della Sardegna centrale. Situato ai piedi del Monte Arci su una depressione naturale attraversata da un fiume (ora incanalato), ha sempre rivestito un ruolo determinante nell'economia della Marmilla ospitando scuole, sedi di importanti enti pubblici e privati, di forza pubblica e uffici vari. E' probabilmente la più piccola sede Vescovile d'Italia . Il paese è noto a livello internazionale soprattutto per aver dato i natali ad Antonio Gramsci.



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Autore Discussione
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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 18/03/2008 : 22:43:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cedro del Libano ha scritto:

io sono d'accordo che il sardo venga insegnato nelle scuole ,ma non obbligatorio.

Lo vedo come una scelta non democratica anche se si tratta della propria lingua.

La civilta di una nazione si vede anche dai valori democratici che sa attuare,

l'identita' é una scelta che deve scaturire dal cuore e non dall'oppressione.

L'amore non pu' essere insegnato e tanto meno imposto,ma scaturire naturalmente dalla conoscenza dei valori di un popolo

,la democrazia ne è l'esempio piu' lampante.


D' accordo sul discorso di fondo che l' obbligo scolastico non sia espressione della libertà di scelta. Infatti è stato proprio quest' obbligo a mettere in ginocchio il sardo...ma dell' obbligo dell' insegnamento dell' italiano.
E quindi Cedro spiegami:

- Se questa scelta è scaturita dal cuore e non dall' oppressione
- Se questa scelta è stata democratica, con l' aggravante che NON si trattasse della propria lingua
- Se questa scelta è stata civile e se ha attuato quei valori democratici che lo Stato intendeva portare avanti.







  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 18/03/2008 : 23:34:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Donovan ha scritto:

Ma mi spieghi che cosa intendi per naturale? Insegnare una lingua a scuola di sana pianta secondo te è naturale?


Naturalissimo se l'obiettivo è l'unificazione linguistica di un paese che gli eventi storici hanno reso UNITO.
Per induzione naturale una lingua non si può diffondere in modo capillare.E' splendido che da Lecco a Canicattì si riesca a capirsi.
E questo vale per tutti i Paesi.

Gli eventi e le scelte personali non contano ASSOLUTAMENTE NULLA da questo punto di vista se queste sono già viziate da un background di fondo che le rende economicamente più vantaggiose. Per LEGGE, ricordiamoci, non per essersi autoimposta come l' inglese.


Se tu vuoi sempre vedere i fantasmi della colonizzazione nella diffusione di una lingua standard... è viziato in partenza il tuo ragionamento.

Ora due piccola domanda per Asia: secondo te è giusto che in Val d' Aosta l' insegnamento del francese sia obbligatorio? E allo stesso modo è giusto che in Sud Tirol venga insegnato obbligatoriamente il tedesco? E se sì, perchè?


Donovan... ma ti rendi conto che stai paragonando alla Sardegna delle zone di confine dove gli eventi bellici hanno lasciato dei segni evidenti a livello linguistico?
Il fascismo impose l'italianità anche mutando i cognomi.

Il tedesco nel Sud Tirolo e il francese in Val d'Aosta sono doverose restituzioni.
La comunità tedesca del Trentino non indica percorsi di recupero di una lingua in fase calante.
Infatti il tedesco è la lingua parlata da quasi il 100% della popolazione che, in seguito al pacchetto De Gasperi-Gruber del dopoguerra, ha riottenuto la sua dignità.
I due gruppi linguistici del Trentino hanno una scarsa tendenza a mescolarsi, mantenendo ognuno le proprie associazioni, le proprie scuole e le proprie usanze.

"In campo associazionistico sono poche le associazioni mistilingui, anche se in associazioni tedesche si trovano soci italiani e viceversa. Persino i locali club alpini sono divisi: ce n’è uno di lingua tedesca (l’AVS) ed uno di lingua italiana (il CAI Alto Adige). "

La tua domanda è tendenziosa, perchè cerca di farmi dire che una cosa sono il francese e il tedesco, un'altra il sardo.
Sai bene come la penso.


Ti sbagli, io pensavo invece che tu sostenessi, come hai già fatto in precedenza, una tesi di questo tipo:

Sono contro questo tipo di imposizione che non ha nulla a che vedere con quella presunta dell'italiano, lingua di uno Stato.


Spesso quando si tenta di difendere un punto di vista legato a dei gusti strettamente personale col presupposto che questi debbano essere validi per tutti la coperta diventa irrimediabilmente troppo corta...si copre da una parte lasciandone scoperte inevitabilmente altre...
Quindi ciò che è assolutamente giusto e doveroso in SudTirol e Valle d' Aosta diventa riprovevole, anacronistico ed insensato in Sardegna, Friuli e nelle vallate occitane.

A nulla valgono i tentativi di giustificare questa scelta adducendo motivazioni correlate ai confini.
Linguisticamente il sardo ha nei confronti dell' italiano dei confini ugualmente marcati rispetto a quelli del dialetto tedesco sudtirolese o del patois Valdostano. Sai com'è...da una costa all' altra è difficile comunicare, specie se si hanno centinaia di km di mare di distanza...detto questo, mi dovresti spiegare come questi due gruppi linguisticamente differenti potessero mescolarsi, dato che anche questa è una giustificazione addotta riguardo all' insegnamento del tedesco...
Ma naturalmente avendo questi due enti autonomi adottato delle lingue standardizzate riconosciute internazionalmente diventano "moderni" e " progressisti", vero Asia? Sempre dalla parte del più forte, no?
Inoltre aggiungo che la situazione del tedesco in Sud-Torol è ottimale proprio perchè viene insegnato nelle scuole parallelamente all' italiano e la sua conoscenza è obbligatoria nei concorsi pubblici. Ulteriore conferma di ciò che io, Perdixeddu. Turritano ed Ermosa affermiamo.

Riguardo la "naturalezza" dell' insegnamento dell' italiano in Sardegna chiaramente non concordo: può essere stato "normale" "ovvio" "scontato" che si insegnasse la lingua italiana dato che di quello Stato si faceva parte. Ma non certo "naturale", così come non lo è l' insegnamento dell' inglese oggi in tutto lo Stato italiano, pur potendo essere ugualmente "normale, scontato ed ovvio", dato che è la lingua più diffusa nel nostro pianeta.








Modificato da - Donovan in data 18/03/2008 23:42:39

  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 18/03/2008 : 23:56:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DONOVAN: Ma naturalmente avendo questi due enti autonomi adottato delle lingue standardizzate riconosciute internazionalmente diventano "moderni" e "per il progresso", vero Asia? Sempre dalla parte del più forte, no?


No, carissimo... sempre dalla parte dell'ineluttabile.
In questo goffo tentativo di estrarre il coniglio da un cilindro sfondato, mi ricordi coloro che lottano contro l'ineluttabilità della morte osservando ogni giorno, con compulsione maniacale, le foto dei loro defunti.

Riguardo la "naturalezza" dell' insegnamento dell' italiano in Sardegna chiaramente non concordo: può essere stato "normale" "ovvio" "scontato" che si insegnasse la lingua italiana dato che di quello Stato si faceva parte. Ma non certo "naturale", così come non lo è l' insegnamento dell' inglese oggi in tutto lo Stato italiano, pur potendo essere ugualmente "normale, scontato ed ovvio", dato che è la lingua più diffusa nel nostro pianeta.


La nostra morte certa è un fatto naturale o normale?

Tu, S.ard e Turritano state difendendo accanitamente una lingua, la sarda, che è il prodotto di millenni di sottomissione e di imposizioni culturali.
Parli un dialetto manipolato dai conquistatori, dici CRAS per dire domani, DOMO per dire casa, VENTANA per dire finestra... e non ti rendi conto che difendi le tue stesse catene, riconoscendo solo l'ultimo dei tuoi dominatori come nemico.

Quante lacrime dev'essere costato ai tuoi progenitori farsi violenza per dire EST DOMO MEA (latino puro), quando le chiavi di casa erano in altre mani, quando la lingua veniva imposta alle colonie con la forza.
E' questa la tua lingua?







Modificato da - asia in data 19/03/2008 00:02:16

  Firma di asia 

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/03/2008 : 00:40:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

DONOVAN: Ma naturalmente avendo questi due enti autonomi adottato delle lingue standardizzate riconosciute internazionalmente diventano "moderni" e "per il progresso", vero Asia? Sempre dalla parte del più forte, no?


No, carissimo... sempre dalla parte dell'ineluttabile.
In questo goffo tentativo di estrarre il coniglio da un cilindro sfondato, mi ricordi coloro che lottano contro l'ineluttabilità della morte osservando ogni giorno, con compulsione maniacale, le foto dei loro defunti.

Riguardo la "naturalezza" dell' insegnamento dell' italiano in Sardegna chiaramente non concordo: può essere stato "normale" "ovvio" "scontato" che si insegnasse la lingua italiana dato che di quello Stato si faceva parte. Ma non certo "naturale", così come non lo è l' insegnamento dell' inglese oggi in tutto lo Stato italiano, pur potendo essere ugualmente "normale, scontato ed ovvio", dato che è la lingua più diffusa nel nostro pianeta.


La nostra morte certa è un fatto naturale o normale?

Tu, S.ard e Turritano state difendendo accanitamente una lingua, la sarda, che è il prodotto di millenni di sottomissione e di imposizioni culturali.
Parli un dialetto manipolato dai conquistatori, dici CRAS per dire domani, DOMO per dire casa, VENTANA per dire finestra... e non ti rendi conto che difendi le tue stesse catene, riconoscendo solo l'ultimo dei tuoi dominatori come nemico.

Quante lacrime dev'essere costato ai tuoi progenitori farsi violenza per dire EST DOMO MEA (latino puro), quando le chiavi di casa erano in altre mani, quando la lingua veniva imposta alle colonie con la forza.
E' questa la tua lingua?

X Asia
Tu ti OSTINI a non capire che ogni Lingua (spec. quelle neo latine), hanno origine da una lingua straniera, o comunque TUTTE le lingue hanno sempre subito gli influssi di altre lingue. Le dominazioni Straniere lasciano sempre il segno, ovunque. Per quanto ci riguarda, la Sardegna non fa eccezione. Però la nostra lingua non è solo frutto di "dominazioni straniere”, ma di una lenta evoluzioni dal latino, con influenze di genti straniere che nel tempo ci hanno "colonizzato" e dominato, imponendoci la propria con arroganza e prepotenza. Tu continui a proporre come esempio la parola spagnola “ventana”, ma tutte le lingue, più o meno hanno parole di origine straniera nel loro lessico. Io ricordo che in inglese la parola “terracotta” si scrive “terracotta”, esattamente come in italiano.
Comunque, Sa Limba, l'abbiamo conservata quasi intatta sino ad oggi, con il suo lessico, grammatica e sintassi, frasi idiomatiche ecc ecc. E, infine, rappresenta sempre la Storia del Nostro Popolo, buona o cattiva che sia, l'esperienza atavica dei nostri padri e, come tale, va amata, rispettata e, perciò, difesa e tutelata in ogni modo!!!
Turritano






Modificato da - Turritano in data 19/03/2008 00:44:18

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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/03/2008 : 01:21:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tu ti OSTINI a non capire che ogni Lingua (spec. quelle neo latine), hanno origine da una lingua straniera, o comunque TUTTE le lingue hanno sempre subito gli influssi di altre lingue. Le dominazioni Straniere lasciano sempre il segno, ovunque. Per quanto ci riguarda, la Sardegna non fa eccezione. Però la nostra lingua non è solo frutto di "dominazioni straniere”, ma di una lenta evoluzioni dal latino, con influenze di genti straniere che nel tempo ci hanno "colonizzato" e dominato, imponendoci la propria con arroganza e prepotenza


Tu invece ti ostini a ripetere la mia tesi, fingendo di dire altro.

Che tutte le lingue siano la sedimentazione delle parlate dei conquistadores è pacifico.
Non si capisce però perchè vi stia tanto stretto solo l'ultimo.
Ammesso che si tratti di un dominatore.









  Firma di asia 

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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 19/03/2008 : 04:57:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cedro del Libano Invia a cedro del Libano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

cedro del Libano ha scritto:

io sono d'accordo che il sardo venga insegnato nelle scuole ,ma non obbligatorio.

Lo vedo come una scelta non democratica anche se si tratta della propria lingua.

La civilta di una nazione si vede anche dai valori democratici che sa attuare,

l'identita' é una scelta che deve scaturire dal cuore e non dall'oppressione.

L'amore non pu' essere insegnato e tanto meno imposto,ma scaturire naturalmente dalla conoscenza dei valori di un popolo

,la democrazia ne è l'esempio piu' lampante.


D' accordo sul discorso di fondo che l' obbligo scolastico non sia espressione della libertà di scelta. Infatti è stato proprio quest' obbligo a mettere in ginocchio il sardo...ma dell' obbligo dell' insegnamento dell' italiano.
E quindi Cedro spiegami:

- Se questa scelta è scaturita dal cuore e non dall' oppressione
- Se questa scelta è stata democratica, con l' aggravante che NON si trattasse della propria lingua
- Se questa scelta è stata civile e se ha attuato quei valori democratici che lo Stato intendeva portare avanti.




no,Donovan,rispondo no ad ogni tua domanda.

Quello che dovresti spiegarmi tu é perché pur riconoscendo che lo Stato italiano ha sbagliato,ti ostini a voler rifare gli stessi errori e usando gli stessi sistemi.

L'apprendimento della lingua deve avere oltre che il risvolto affettivo anche quello della necessita' impellenti ed essenziali del vivere di un popolo.
Il vivere di un popolo non é solo parlare la propria lingua,ma,sopratutto essere capito,previo l'isolamento che é sempre la prima causa del declino sociale,politico e culturale.
Un ripiegarsi su se stessi a vivere della gloria del passato in un presente senza futuro.
Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana,per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono.
Necessita' basate,sulla comunicazione e sulla comprensione.
Quello che ho scritto ti sembrera' un poco strano,ma parlo per esperienza diretta.
Vivo in un paese dove 35 anni fa é stato introdotto l'uso della lingua obbligatorio anche nelle scuole e nelle amministrazioni, con il beneplacito di tutti ,perché l'uso dell'hoc deutsch(alto tedesco) era considerato offensivo per l'identita'degli svizzeri tedeschi.
L'alto tedesco veniva usato solo nelle scrittura.
A 35 anni di distanza,si sta facendo il cammino inverso,si é introdotto nuovamente l'uso obbligatorio del tedesco sia nella forma scritta che parlata.
I bambini gia' da 3 anni hanno l'obbligo di frequentare i gruppi di gioco per l'apprendimento del tedesco prima dell'inizio della scuola.

L'introduzione obbligatoria della lingua madre é stato un fallimento totale,i giovani nati nell'ultimo trentennio non capiscono il tedesco e non sono capiti dagli altri,si sentono isolati e prigionieri di se stessi al punto di dire:Viviamo in una grande prigione ,dove siamo solo liberi di camminare dove vogliamo.ma non abbiamo piu' speranza

Il mio esempio ti sembrera' molto banale,ma dovrebbe far riffletere.
Gli idealismi sono fini solo a se stessi.








  Firma di cedro del Libano 
____________


«Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.» (Ghandi)



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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/03/2008 : 11:11:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:
Tu invece ti ostini a ripetere la mia tesi, fingendo di dire altro.

Che tutte le lingue siano la sedimentazione delle parlate dei conquistadores è pacifico.
Non si capisce però perchè vi stia tanto stretto solo l'ultimo.
Ammesso che si tratti di un dominatore.


ASIA
Allora se è "pacifico", come la tua colombella col ramo di olivo (a proposito: che fine ha fatto? forse qualche cacciatore - io non sono cacciatore - l'ha impallinata per benino?), perchè lo ripeti continuamente?
Io non fingo proprio niente, dico solo quello che penso. Succede poi che, qualche volta, le nostre idee convergono come due treni in corsa che si incrociano sullo stesso scambio: BUDBUUUM! uno scontro! perchè le conclusioni della convergenza hanno conclusioni opposte.
Per quanto riguarda l'ultima parte del tuo post: "Non si capisce però perchè vi stia tanto stretto solo l'ultimo. Ammesso che si tratti di un dominatore"
La risposta è semplicissima: perché è sicuro, quello attuale e' l'ultimo dei dominatori!
Da parte mia è sempre un piacere (forse non ricambiato) discutere con te
Un saluto
Turritano






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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/03/2008 : 12:06:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cedro:

A 35 anni di distanza,si sta facendo il cammino inverso,si é introdotto nuovamente l'uso obbligatorio del tedesco sia nella forma scritta che parlata.
I bambini gia' da 3 anni hanno l'obbligo di frequentare i gruppi di gioco per l'apprendimento del tedesco prima dell'inizio della scuola.

totale,i giovani nati nell'ultimo trentennio non capiscono il tedesco e nonL'introduzione obbligatoria della lingua madre é stato un fallimento sono capiti dagli altri,si sentono isolati e prigionieri di se stessi al punto di dire:Viviamo in una grande prigione ,dove siamo solo liberi di camminare dove vogliamo.ma non abbiamo piu' speranza

Il mio esempio ti sembrera' molto banale,ma dovrebbe far rifflettere.
Gli idealismi sono fini solo a se stessi


Grazie di esistere, Cedro.
Dopo il tuo esempio CONCRETO credo che non ci sarà molto da aggiungere, se non in termini di filosofia della speranza e di malcelate ideologie.

Per Turritano:
Io sono portatrice sana di italianità.
E non solo anagraficamente o geneticamente, ma per cultura e per scelta.
La mia sardità poi non è solo folkloristica, ma intessuta di orgoglio di appartenenza.
Pochi ormai sono disposti a bersi la storiella del piano annientatore contro la Sardegna.
Moltissimi infatti sono i sardi senza alcun conflitto interiore con la loro italianità.
Pur conoscendo carte de Logu, condaghi e quant'altro.







Modificato da - asia in data 19/03/2008 12:08:03

  Firma di asia 

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/03/2008 : 13:16:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:
Per Turritano:
Io sono portatrice sana di italianità.
E non solo anagraficamente o geneticamente, ma per cultura e per scelta.
La mia sardità poi non è solo folkloristica, ma intessuta di orgoglio di appartenenza.
Pochi ormai sono disposti a bersi la storiella del piano annientatore contro la Sardegna.
Moltissimi infatti sono i sardi senza alcun conflitto interiore con la loro italianità.
Pur conoscendo carte de Logu, condaghi e quant'altro.

Certo. Ne riparleremo.






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/03/2008 : 13:20:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cedro del Libano ha scritto:
("x DONOVAN")
Quello che dovresti spiegarmi tu é perché pur riconoscendo che lo Stato italiano ha sbagliato,ti ostini a voler rifare gli stessi errori e usando gli stessi sistemi.

L'apprendimento della lingua deve avere oltre che il risvolto affettivo anche quello della necessita' impellenti ed essenziali del vivere di un popolo.
Il vivere di un popolo non é solo parlare la propria lingua,ma,sopratutto essere capito,previo l'isolamento che é sempre la prima causa del declino sociale,politico e culturale.
Un ripiegarsi su se stessi a vivere della gloria del passato in un presente senza futuro.
Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana,per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono.
Necessita' basate,sulla comunicazione e sulla comprensione.
Quello che ho scritto ti sembrera' un poco strano,ma parlo per esperienza diretta.
Vivo in un paese dove 35 anni fa é stato introdotto l'uso della lingua obbligatorio anche nelle scuole e nelle amministrazioni, con il beneplacito di tutti ,perché l'uso dell'hoc deutsch(alto tedesco) era considerato offensivo per l'identita'degli svizzeri tedeschi.
L'alto tedesco veniva usato solo nelle scrittura.
A 35 anni di distanza,si sta facendo il cammino inverso,si é introdotto nuovamente l'uso obbligatorio del tedesco sia nella forma scritta che parlata.
I bambini gia' da 3 anni hanno l'obbligo di frequentare i gruppi di gioco per l'apprendimento del tedesco prima dell'inizio della scuola.

L'introduzione obbligatoria della lingua madre é stato un fallimento totale,i giovani nati nell'ultimo trentennio non capiscono il tedesco e non sono capiti dagli altri,si sentono isolati e prigionieri di se stessi al punto di dire:Viviamo in una grande prigione ,dove siamo solo liberi di camminare dove vogliamo.ma non abbiamo piu' speranza

Il mio esempio ti sembrera' molto banale,ma dovrebbe far riffletere.
Gli idealismi sono fini solo a se stessi.


Siccome l’argomento, casualmente, m’interessa un pochino, anche io avrei delle risposte e delle domande da fare.
Caro il mio Cedro del Libano, sei proprio un’inguaribile idealista! Anche se, alla fine del discorso, al contrario, sembreresti di un realismo glaciale!

Prima di tutto, OGNI Stato Sovrano, da quando mondo è mondo, ha sempre imposto “obblighi“ai suoi amministrati, quando si trattava di Stati Dominatori poi, questi obblighi diventano vera e propria oppressione.
Quindi le imposizioni di uno stato straniero verso il dominato, non è solo imposizione, ma è vera e propria oppressione per evitare resistenze e ribellioni e, possibilmente per “assimilarlo il più rapidamente possibile! Quindi non è giusto dire che NOI “vorremo rifare gli stessi errori e usando gli stessi sistemi”, perché noi non vogliamo agire su un popolo straniero per dominarlo, ma dovremmo riprendere il comando in domo nosthra per governare il nostro popolo con disposizioni adeguate. Il ché oggi è impossibile perché, pur essendo una Nazione, non ci è dato di essere uno Stato Sovrano. Quindi non sarebbero né gli “stessi errori” né gli “stessi sistemi”.
Apprendimento della propria lingua è, naturalmente, una questione affettiva ma è anche una necessità, nel senso che se la si isola e la si mette anche in una gabbia dorata (concorsi letterari, qualche progettino un sardo e cosette di questo tipo, che sono solo fumo negli occhi), ma se non la si incentiva a parlarla nell’uso quotidiano (fin dalla nascita), a USARLA nella Scuola, hai voglia tu a ripetere che si commetterebbero “gli stessi errori”: avremo a che fare con una lingua morta! Questo uso della propria lingua non sarebbe “isolarci”, perché un popolo che parla comunemente la sua lingua, non è un “popolo isolato” ma un popolo che ha dignità ed è rispettato da tutti. Si possono imparare anche altre due o tre lingue senza nessun problema. Chi capisce l’italiano nel mondo? E il greco e il danese? Eppure non mi sembra che quelle Nazioni (nonché Stati Sovrani) siano isolate. Ricordati che l’isolamento di un popolo avviene quasi sempre per volontà del governo di uno stato straniero egemone. Quindi nel nostro caso, non ci sarebbe nessun “declino sociale,politico e culturale”, semmai, al contrario, ci sarebbe una maggior apertura e una rinascita. e non
“Un ripiegarsi su se stessi a vivere della gloria del passato in un presente senza futuro".
Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana,per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono” Allora non sarebbe un ripiegarsi su stessi, ma aprirsi finalmente verso l’esterno come Popolo Sovrano, finalmente libero nel suo futuro (non so se apprezzi la differenza!). “Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana” ? si possono, si possono. Sono stati spazzati trecento e più anni di “lingua spagnola” e non si può farlo con quella italiana? Se ciò non si fa, non è “per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono” ma perché non lo vuole il governo italiano e ,in gran parte purtroppo, la gente sarda, priva di adeguate informazioni e ormai sufficientemente “addomesticata”.
La tua esperienza “tedesca” non riflette necessariamente la realtà sarda, e io ti posso invece fare esempi del tutto contrari. Nonostante ci sia chi rema contro, abbiamo come Sardi l’obbligo di farlo, se non con “l’imposizione” almeno con “l’informazione”, cioè quantomeno in posizione di “par condicio”. Non ti pare?
Turritano






Modificato da - Turritano in data 19/03/2008 13:31:24

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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S.ard

Utente Normale



Inserito il - 19/03/2008 : 13:47:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di S.ard Invia a S.ard un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Cedro:

A 35 anni di distanza,si sta facendo il cammino inverso,si é introdotto nuovamente l'uso obbligatorio del tedesco sia nella forma scritta che parlata.
I bambini gia' da 3 anni hanno l'obbligo di frequentare i gruppi di gioco per l'apprendimento del tedesco prima dell'inizio della scuola.

totale,i giovani nati nell'ultimo trentennio non capiscono il tedesco e nonL'introduzione obbligatoria della lingua madre é stato un fallimento sono capiti dagli altri,si sentono isolati e prigionieri di se stessi al punto di dire:Viviamo in una grande prigione ,dove siamo solo liberi di camminare dove vogliamo.ma non abbiamo piu' speranza

Il mio esempio ti sembrera' molto banale,ma dovrebbe far rifflettere.
Gli idealismi sono fini solo a se stessi


Grazie di esistere, Cedro.
Dopo il tuo esempio CONCRETO credo che non ci sarà molto da aggiungere, se non in termini di filosofia della speranza e di malcelate ideologie.




Amen!

E così Asia mette fine alla lingua sarda.
Grazie a Dio la situazione non è cosi e sopratutto, ne sono certo, la lingua sarda verrà usata ancora per tanto tempo e il suo uso vedrà un costante incremento.
Quanto alle malcelate ideologie, direi che di malcelato non c'e' proprio nulla.
Asia è ideologicamente di nazionalità italiana, felice di esserlo, io sono ideologicamente di nazionalità sarda altrettanto felice di esserlo.
A si biri luegu.






  Firma di S.ard 
S.ard
"No semus italianos, no l'amus a esser mai"

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 72  ~  Membro dal: 29/08/2007  ~  Ultima visita: 25/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 19/03/2008 : 14:05:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana” ? si possono, si possono. Sono stati spazzati trecento e più anni di “lingua spagnola” e non si può farlo con quella italiana? Se ciò non si fa, non è “per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono” ma perché non lo vuole il governo italiano e ,in gran parte purtroppo, la gente sarda, priva di adeguate informazioni e ormai sufficientemente “addomesticata”.


Turritano, mi spieghi cosa vuoi dire con "si possono spazzare via i 200 anni di lingua italiana?" (E' una curiosita', non una polemica!).
Inoltre, ecco una delle affermazioni che mi lasciano "perplessa".
Parli di gente "addomesticata", priva di adeguate informazioni solo perche' non si riconoscono nella necessita' di rendere l'apprendimento del sardo obbligatorio? Questa tua considerazione esclude la possibilita' che esistano delle persone che, pur essendosi informate, non approvano l'obbligatorieta'.
C'e' da aggiungere anche che la parola "addomesticati" mi fa tornare in mente il discorso fatto in un'altra discussione.
Il fatto che alcuni considerino la Sardegna assoggettata dall'Italia, non esclude comunque che tanti altri la pensino diversamente e non si considerino "addomesticati" (e percio' assoggettati!) ma cittadini italiani a tutti gli effetti.
Un altro punto che vorrei mettere in evidenza e' il fatto che alcune persone insistano col dire che il sardo deve essere parlato in famiglia ai bambini sin dalla piu' tenera eta'.
Mi dici come si fa a rendere obbligatorio un fatto del genere?
E ancora, e' vero che nelle scuole italiane e' obbligatorio l'insegnamento di una lingua straniera (inglese, francese, spagnolo o quel che si voglia che sia!).
Io ho studiato inglese per ben 8 anni a scuola. Ti posso assicurare che l'obbligatorieta' dello stesso non mi ha di certo preparato a sufficienza.
E pensa che io ero uno degli studenti piu "fanatici" quando si trattava di imparare una lingua straniera (sempre stata la mia passione!).
Pensa un po' quanto inglese sapevano quelli a cui invece non importava assolutamente nulla della materia e lo studiavano solo perche' OBBLIGATI.
Con questo non voglio dire che non si dovrebbe insegnare il sardo nelle scuole. Voglio soltanto far presente che l'obbligatorieta' forse, non servirebbe certo a rendere le persone piu partecipi e piu entusiaste.
Ricordati che la maggior parte dei sardi, che a qualcuno piacia oppure no, ritengono comunque di essere ITALIANI in primis (io tra quelli!) e l'apprendimento del sardo verrebbe visto giusto come una "materia scolastica" in piu da studiare.







Modificato da - ziama in data 19/03/2008 14:11:34

  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/03/2008 : 16:02:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:
Turritano, mi spieghi cosa vuoi dire con "si possono spazzare via i 200 anni di lingua italiana?" (E' una curiosita', non una polemica!).
Inoltre, ecco una delle affermazioni che mi lasciano "perplessa"....

Te lo spiego, Ziama, te lo spiego e con piacere, ma non adesso, abbi pazienza. Lasciami respirare. Ho altre risposte in cantiere, e poi vorrei partecipare a qualche altra discussione più serena (tipo Flora Sarda). Datemene il tempo!
Sempre con simpatia
Turritano






Modificato da - Turritano in data 19/03/2008 16:04:03

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 20/03/2008 : 06:36:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cedro del Libano ha scritto:

Donovan ha scritto:

cedro del Libano ha scritto:

io sono d'accordo che il sardo venga insegnato nelle scuole ,ma non obbligatorio.

Lo vedo come una scelta non democratica anche se si tratta della propria lingua.

La civilta di una nazione si vede anche dai valori democratici che sa attuare,

l'identita' é una scelta che deve scaturire dal cuore e non dall'oppressione.

L'amore non pu' essere insegnato e tanto meno imposto,ma scaturire naturalmente dalla conoscenza dei valori di un popolo

,la democrazia ne è l'esempio piu' lampante.


D' accordo sul discorso di fondo che l' obbligo scolastico non sia espressione della libertà di scelta. Infatti è stato proprio quest' obbligo a mettere in ginocchio il sardo...ma dell' obbligo dell' insegnamento dell' italiano.
E quindi Cedro spiegami:

- Se questa scelta è scaturita dal cuore e non dall' oppressione
- Se questa scelta è stata democratica, con l' aggravante che NON si trattasse della propria lingua
- Se questa scelta è stata civile e se ha attuato quei valori democratici che lo Stato intendeva portare avanti.




no,Donovan,rispondo no ad ogni tua domanda.

Quello che dovresti spiegarmi tu é perché pur riconoscendo che lo Stato italiano ha sbagliato,ti ostini a voler rifare gli stessi errori e usando gli stessi sistemi.

L'apprendimento della lingua deve avere oltre che il risvolto affettivo anche quello della necessita' impellenti ed essenziali del vivere di un popolo.
Il vivere di un popolo non é solo parlare la propria lingua,ma,sopratutto essere capito,previo l'isolamento che é sempre la prima causa del declino sociale,politico e culturale.
Un ripiegarsi su se stessi a vivere della gloria del passato in un presente senza futuro.
Non si possono spazzare via 200 anni di lingua italiana,per il semplice motivo che le necessita' di oggi non lo permettono.
Necessita' basate,sulla comunicazione e sulla comprensione.
Quello che ho scritto ti sembrera' un poco strano,ma parlo per esperienza diretta.
Vivo in un paese dove 35 anni fa é stato introdotto l'uso della lingua obbligatorio anche nelle scuole e nelle amministrazioni, con il beneplacito di tutti ,perché l'uso dell'hoc deutsch(alto tedesco) era considerato offensivo per l'identita'degli svizzeri tedeschi.
L'alto tedesco veniva usato solo nelle scrittura.
A 35 anni di distanza,si sta facendo il cammino inverso,si é introdotto nuovamente l'uso obbligatorio del tedesco sia nella forma scritta che parlata.
I bambini gia' da 3 anni hanno l'obbligo di frequentare i gruppi di gioco per l'apprendimento del tedesco prima dell'inizio della scuola.

L'introduzione obbligatoria della lingua madre é stato un fallimento totale,i giovani nati nell'ultimo trentennio non capiscono il tedesco e non sono capiti dagli altri,si sentono isolati e prigionieri di se stessi al punto di dire:Viviamo in una grande prigione ,dove siamo solo liberi di camminare dove vogliamo.ma non abbiamo piu' speranza

Il mio esempio ti sembrera' molto banale,ma dovrebbe far riffletere.
Gli idealismi sono fini solo a se stessi.




Si dà il caso che in Sardegna la comprensione passiva del sardo sia piuttosto diffusa (97% circa all' interno dell' area sardofona secondo la ricerca sociolinguistica). Altrimenti non si spiegherebbe come mai i Tazenda continuino ad utilizzare il Logudorese per le loro canzoni e come faccia il gruppo LaPola a far ridere in quel di Cagliari utilizzando il Campidanese.

Riguardo il presunto voler spazzar via l' italiano dalla Sardegna non vedo come possa essere messo in pratica dall' insegnamento obbligatorio del sardo. Anzi, il saper distinguere una struttura linguistica da un' altra aiuta persino nell' apprendimento dell' italiano.
Ed aggiungo: parallelamente all' insegnamento obbligatorio del sardo adottiamo l' insegnamento obbligatorio dell' inglese, con dei madrelingua e non "all' italiana" che come si sa non ha mai dato grandi frutti.
Nel giro di 25 anni avremo una generazione che saprà esprimersi correttamente in 3 lingue senza fare classifiche di gradimento. Impossibile? Basta recarsi a Barcellona per capire che il futuro non passa tramite il monolinguismo.
Nel mentre si continua ad utilizzare l' italiano come lingua principale, il sardo non è ancora pronto per un' utilizzo che riguarda tutti i campi in quanto la sua naturale evoluzione è stata tarpata dalla convivenza con l' italiano in un ambito di asimmetria legislativa.
Perchè, e ci tengo a rimarcarlo, ciò che io intendo per "Lingua Sarda" non riguarda la situazione attuale di "Lingua dialettizzata" ed impoverita nel lessico che può apprire anche "grezza" ma una lingua con un lessico vasto, espressivo ed adatto ad ogni contesto, sia utilizzando dei prestiti da altre lingue sia risemantizzando dei termini ora sempre meno utilizzati.
Esattamente il contrario di ciò che intende Asia, che con la "tutela" in realtà vuole soltanto che venga vista come una lingua statica e ferma al ruolo storico che ha avuto.
Ovviamente non è un discorso a breve termine e ci vorranno ugualmente dei decenni per raggiungere quest' obiettivo. In ogni caso si deve passare tramite l' insegnamento obbligatorio, che dal mio punto di vista non è certo un punto di arrivo ma solo un punto di partenza verso un livello superiore.








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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 20/03/2008 : 10:03:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Si dà il caso che in Sardegna la comprensione passiva del sardo sia piuttosto diffusa (97% circa all' interno dell' area sardofona secondo la ricerca sociolinguistica). Altrimenti non si spiegherebbe come mai i Tazenda continuino ad utilizzare il Logudorese per le loro canzoni e come faccia il gruppo LaPola a far ridere in quel di Cagliari utilizzando il Campidanese.

Riguardo il presunto voler spazzar via l' italiano dalla Sardegna non vedo come possa essere messo in pratica dall' insegnamento obbligatorio del sardo. Anzi, il saper distinguere una struttura linguistica da un' altra aiuta persino nell' apprendimento dell' italiano.
Ed aggiungo: parallelamente all' insegnamento obbligatorio del sardo adottiamo l' insegnamento obbligatorio dell' inglese, con dei madrelingua e non "all' italiana" che come si sa non ha mai dato grandi frutti.
Nel giro di 25 anni avremo una generazione che saprà esprimersi correttamente in 3 lingue senza fare classifiche di gradimento. Impossibile? Basta recarsi a Barcellona per capire che il futuro non passa tramite il monolinguismo.
Nel mentre si continua ad utilizzare l' italiano come lingua principale, il sardo non è ancora pronto per un' utilizzo che riguarda tutti i campi in quanto la sua naturale evoluzione è stata tarpata dalla convivenza con l' italiano in un ambito di asimmetria legislativa.
Perchè, e ci tengo a rimarcarlo, ciò che io intendo per "Lingua Sarda" non riguarda la situazione attuale di "Lingua dialettizzata" ed impoverita nel lessico che può apprire anche "grezza" ma una lingua con un lessico vasto, espressivo ed adatto ad ogni contesto, sia utilizzando dei prestiti da altre lingue sia risemantizzando dei termini ora sempre meno utilizzati.
Esattamente il contrario di ciò che intende Asia, che con la "tutela" in realtà vuole soltanto che venga vista come una lingua statica e ferma al ruolo storico che ha avuto.
Ovviamente non è un discorso a breve termine e ci vorranno ugualmente dei decenni per raggiungere quest' obiettivo. In ogni caso si deve passare tramite l' insegnamento obbligatorio, che dal mio punto di vista non è certo un punto di arrivo ma solo un punto di partenza verso un livello superiore.

Quoto tutto, tranne qualche minimo, trascurabile particoilare.






  Firma di Turritano 
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