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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 03/03/2014 : 08:50:21
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Oggi, 3 Marzo 2014
*Scrivono di noi
http://www.sardegnaeliberta.it/phot...enticato.pdf
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Quel 3 Marzo 1799
E’ la mattina del 3 Marzo 1799. Sulla fregata toscana "La Rondinella" il Re Carlo Emanuele IV di Savoia, dopo aver lasciato Torino e peregrinato due lunghi mesi attraverso la penisola, sta per toccare il suolo della Sardegna. E’ un uomo provato dall’umiliazione per la cacciata inflittagli da Napoleone e attanagliato dalle preoccupazioni per un futuro incerto. La Sardegna, al momento, è ciò che di più lontano si possa immaginare dall’aspirazione del Sovrano e dalla risoluzione di tutti i suoi problemi. Eppure, i sardi riservano alla Corte, che per la prima volta scende in Sardegna, un’ accoglienza quanto mai devota e festosa. All’arrivo al porto di Cagliari, umili pescatori e marinai si offrono di tirare la berlina reale fino a Palazzo.Questo gesto è il primo di tanti fatti con cui la popolazione riesce ad entrare nelle grazie di Carlo Emanuele IV, e in seguito di Vittorio Emanuele I e della Corte. Tanto da meritare l’appellativo di”figli solleciti e affettuosi”.
Fonte Almanacco Cagliari 2012 MLCaria Giannotti
Vittorio Emanuele I e famiglia
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lorson
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 03/03/2014 : 13:36:16
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La Sardegna, al momento, è ciò che di più lontano si possa immaginare dall’aspirazione del Sovrano e dalla risoluzione di tutti i suoi problemi. Eppure, i sardi riservano alla Corte, che per la prima volta scende in Sardegna, un’ accoglienza quanto mai devota e festosa. All’arrivo al porto di Cagliari, umili pescatori e marinai si offrono di tirare la berlina reale fino a Palazzo.Questo gesto è il primo di tanti fatti con cui la popolazione riesce ad entrare nelle grazie di Carlo Emanuele IV, e in seguito di Vittorio Emanuele I e della Corte. Tanto da meritare l’appellativo di”figli solleciti e affettuosi”.
.....bell'affare che fecero i sardi (e non solo loro, visto come si comportarono i piemontesi nel sud).
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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 05/03/2014 : 10:24:56
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| lorson ha scritto:
.....bell'affare che fecero i sardi (e non solo loro, visto come si comportarono i piemontesi nel sud).
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Nessun buon affare, caro lorson, con i piemontesi. Ne' lo fecero con i fenici, i romani, i pisani, aragonesi e via dicendo. Oggi, non abbiamo in casa 'conquistadores', per fortuna, ma vediamo avvicendarsi avventurieri incompetenti, politicanti da strapazzo che poco si curano della nostra bella isola. Sono pero' del parere che dovremmo essere noi sardi, tutti e ognuno, a curare le molte risorse che sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno potra' farlo meglio di noi.
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lorson
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 05/03/2014 : 14:17:56
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.....parole encomiabili e propositi da perseguire anche oltre mare ( nell'Italia tutta). l.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 08/03/2014 : 11:26:36
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Quella mattina del 3 marzo 1979 fu una pagina per niente onorevole della Storia Sarda, non è piacevole da ricordare perché sancì il tradimento della “Sarda Rivoluzione”, scoppiata proprio a Cagliari Il 28 aprile 1794 (Sa Die de sa Sardigna) dopo continue angherie dei nuovi dominatori stranieri (i piemontesi) La rivoluzione continua per mesi fino alla cacciata di tutti gli stranieri e la rivolta si propagò per tutta la Sardegna. Sintomatico è il fatto che questo re straniero, prima di venire in Sardegna, aveva “peregrinato due lunghi mesi attraverso la penisola”, dove evidentemente non era stato accolto bene. I sardi invece, riservano alla Corte, che per la prima volta scende in Sardegna, un’ accoglienza quanto mai devota e festosa. L’accoglienza del re da parte dei sardi (nella occasione cagliaritani), che addirittura si offrirono di tirare la berlina reale fino a Palazzo, è un indubbio atto di massima servilità per entrare nelle grazie di un re straniero che pochi anni prima era stato decisamente combattuto con una rivoluzione popolare, iniziata proprio a Cagliari, dove si manifestava l’esigenza di una maggiore giustizia e, addirittura, la sottrazione della Sardegna da qualsiasi sudditanza straniera e la proclamazione di una repubblica Sarda Indipendente. Cosa che non è avvenuta per il tradimento, sempre a Cagliari, degli stessi sardi che l’avevano iniziata. Queste sono pagine tristi, per la Sardegne e per i Sardi, che vanno ricordate solo perché avvenimenti così vergognosi non si ripetano mai più Turritano
PS: Maria Luisa, io come tanti altri oggi, vedo nell'attuale governo italiano, la continuazione di un governo straniero in Sardegna, erede di quello savoiardo/piemontese
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Modificato da - Turritano in data 08/03/2014 11:30:27 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 08/03/2014 : 11:36:03
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| Marialuisa ha scritto:
................. Oggi, non abbiamo in casa 'conquistadores', per fortuna, ma vediamo avvicendarsi avventurieri incompetenti, politicanti da strapazzo che poco si curano della nostra bella isola. Sono pero' del parere che dovremmo essere noi sardi, tutti e ognuno, a curare le molte risorse che sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno potra' farlo meglio di noi.
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Quoto tutto, con una eccezione: anche oggi abbiamo in casa il dominatore di turno, esattamente come il precedente, quello spagnolo, infatti anche allora la lingua ufficiale era quella del dominatore e i sardi si riconoscevano in esso al punto di credersi spagnoli, esattamente come adesso la maggior parte dei sardi si credono italiani
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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 08/03/2014 : 19:59:00
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| Turritano ha scritto:
| Marialuisa ha scritto:
................. Oggi, non abbiamo in casa 'conquistadores', per fortuna, ma vediamo avvicendarsi avventurieri incompetenti, politicanti da strapazzo che poco si curano della nostra bella isola. Sono pero' del parere che dovremmo essere noi sardi, tutti e ognuno, a curare le molte risorse che sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno potra' farlo meglio di noi.
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Quoto tutto, con una eccezione: anche oggi abbiamo in casa il dominatore di turno, esattamente come il precedente, quello spagnolo, infatti anche allora la lingua ufficiale era quella del dominatore e i sardi si riconoscevano in esso al punto di credersi spagnoli, esattamente come adesso la maggior parte dei sardi si credono italiani
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Caro Turritano, credo che sparare a zero sulla Sardegna e sui Sardi sia stato uno sport a lungo praticato, soprattutto nel settecento e nell' ottocento. Gli sportivi in questione erano però viaggiatori stranieri, in genere facenti parte di quella élite europea che si spostava per lunghi viaggi a conoscere luoghi e popoli , in cerca di ispirazione . Poco capivano della nostra cultura e pontificavano sulle nostre abitudini e tradizioni( se poi pensiamo che Louis XIII é stato lavato per la prima volta all' età di sei anni, poco si giustifica la critica alla nostra sporcizia da parte dei francesi). Ma non voglio scendere in particolari... Che poi lo sport abbia fatto proseliti anche a casa nostra, trovo veramente sconfortante! Un caro saluto, L.
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