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Nota Bene: A quattro chilometri dal centro abitato di Vallermosa, percorrendo la strada provinciale per Decimoputzu, troviamo il nuraghe "Su Casteddu de Fanaris". Questo è ubicato nella collina più alta della zona a guardia della pianura che si estende da Vallermosa sino ai paesi vicini. In questa zona, diverso tempo fa fu ritrovata una statuetta raffigurante la “Dea Madre” che ora si trova al museo nazionale di Cagliari.



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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/01/2010 : 14:57:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
conosco molto bene la differenza tra prova e indizio. non hai fatto altro che ripeter quanto avevo gia detto. potevi risparmiarti qualche rigo.

In quanto all’alloctonia del termine Sardi, deriva dal fatto che le fonti disponibili lo danno come proveniente dall’esterno e, soprattutto, quando indicano i nuragici lo fanno utilizzando sempre nomi specifici

non sono per nulla d'accordo. tu li chiami nuragici. essi potrebbero aver avuto l'insana pretesa di chiamarsi sardi nel complesso, e nella particolarità del clan o della tribù, gallilenses, blari, corsi, ili.

sarà un caso, ma le fonti greche parlano di sardi senza specificare riportando en passant il mito di sardo. a specificare i nomi dei singoli popoli sono gli scrittori di età romana e tarda, che però dominarono la sardegna conoscendola dal di dentro.

il nome Nuragici è il "nome contenitore" di nostra invenzione.

se privi quelli che definisci Nuragici di un "nome contenitore" storico cme quello di sardi/sardinia, ti poni nella curiosità posizione di chi avrebbe ereditato dalle fonti singoli nomi di tribù (e pure notizie di cambi di nome) ma non un nome collettivo e generico che indicasse in generale gli abitanti dell'isola, a meno che tu non mi proponga il nome Tirreni, coè i costruttori di torri.

ma quest'ultima sarebbe solo una perifrasi greca, e non il reale etnonimo.

quanto ai molti toponimi fenici francamente li ho cercati e non trovati. leggendo il pittau ed altri, si scopreche all'incirca essi possano essere 7. se tu ne conoscessi in più mi piacerebbe averne nozione..

La cristallizzazione della toponomastica dipende da così tanti fattori che il volerla utilizzare in via ipotetica in ambito protostorico non può che portare a confusione. In mancanza di un contenuto semantico forte (cioè un possibilie significato del toponimo) la mancanza di fonti non consente nulla al di fuori di ipotesi più o meno plausibili. Poiché il concetto di plasusibilità (da solo) è del tutto soggettivo, sarebbe meglio ignorarlo. Del resto, senza le fonti storiche, chi potrebbe immaginare (e considerare plausibile) che gli americani si chiamino così perché Vespucci si chiamava Amerigo??

se non conoscesi la reale storia ...

potrei immaginare benissimo che l'america prenda il nome da un tale che si chiamasse Americo, come del resto è proposto dalle fonti classiche che la sardegna si chiami Sardinia perchè fu occupata da Sardo. Certo coloro che furonono al seguito di sardo poterono chimarsi in tutt'altro modo. ma poichè è pervenuto sino a noi, dbbiamo almeno ammettere che quel nome si estese a tutti gli individui (come per gli americani) .

per favore non solleviamo problemi inutili. la plausibilità è concetto soggettivo, come pure le interpretazioni che diamo ai dati c.d. certi. smetteremmo di discure in questo modo.

io ripropongo la domanda, il termine srdn è fenicio? no. visto che non è ne fenicio ne romano qualcuno lo portò prima. chi mai sarà?

ed infine io non mi sono addentrato volontariamente nella spiegazione semantica del vocabolo. Proprio perchè quando lo si fa tutto diventa molto controvertible. mi sono limitato a far presente la diffusione della radice sard o sar, in Sardegna ed in Corsica (dove i fenici non giunsero).

detto questo da adesso credo che v leggerò e basta.
salve a tutti.







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albertune

Utente Normale


Inserito il - 23/01/2010 : 18:20:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di albertune Invia a albertune un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La radice SARD- di cu si contende è attestata oltre che in area trace anche in quella illirica, giacché vi si trovano l'ethnos dei Sardeates e la città di Sarda (oggi Shurdah), i cui abitanti erano detti SARDENOI. La spiegazione di Anton Mayer è in chiave indoeuropea, e tale io ho ripreso nel mio saggio. Riguardo ai Colchi sono davvero un mistero come si siano dileguati dalla storia.

alberto






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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 25/01/2010 : 23:24:27  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
La più antica menzione di “Srdn-w” è del 1350 a.C. e si trova nelle lettere di Amarna, carteggio tra Rib-Hadda di Biblo e del faraone Akhenaten. Già in queste note vengono descritti come razziatori del mare, mercenari esperti disposti ad offrire i propri servizi militari: “Gli Shardana ribelli, che nessuno mai ha saputo come combattere, sono venuti arroganti nelle loro navi da guerra dal mezzo del mare e nessuno può opporvisi”. Indubbiamente avevano una fama meritata, come abili e spietati combattenti. Fecero parte addirittura della guardia personale del Faraone Ramses nella battaglia di Kadesh. Poco più di un secolo dopo, sono descritti a coltivare i campi di loro proprietà in Egitto, indubbiamente come premio per i loro servigi. Furono anche a Beth Shean, la guarnigione militare Egizia in terra Cananea. Sono veramente gli stessi?
- Il nome “Sardegna” sembra derivare da “shardana”, anche se potrebbe essere soltanto un’omofonia. Per alcuni, questa parvenza è certezza.
- Potrebbe significare che un gruppo Shardana si sia stabilizzato sull’isola ed abbia poi improntato in modo stabile la terra occupata, caratterizzandola come proprio possedimento. Ma è davvero così?
La direzione globale del movimento del nomen, così come la direzione globale del popolo che lo portava con sé è più credibilmente diretto unicamente da Est ad Ovest, proprio come gli indizi genetici suggeriscono. Si deve considerare la data del trasferimento ad Ovest, nell’epoca successiva alle lettere di Amarna, come la data di arrivo di gruppi "Shardana" sull’isola (ma qualcuno parla di "Filistei"). Le gesta epiche attribuitegli, in una visione più scevra d’implicazioni fuorvianti, sono state realmente compiute dagli Shardana. Ma in tutta verità non sono le gesta esemplari ed altisonanti di una singola popolazione d’eroi imbattibili e temuti da tutti nel Mediterraneo. Esse bensì pertengono ad una serie d’azioni belliche – d’efficacia e di “modernità” strabilianti, se vogliamo – abilmente concertate da una Confederazione potente, ricca e misconosciuta: un’impresa impossibile per un solo piccolo gruppo. Ciò è avvenuto in un periodo storico definito “di crisi”, d’agitazione e rivoluzione, nel quale una breve guerra lampo d’enormi proporzioni e condotta con metodi ed armi totalmente diversi dai precedenti ha infine prodotto cambiamenti radicali nella società e nell’economia del mondo intero conosciuto e che probabilmente erano in preparazione da lungo tempo. Interi regni aristocratici, ricchi e potenti e d’antica data sono stati cancellati. Interi linguaggi sono stati dimenticati, con la propria scrittura. La geografia è stata cambiata. Circa un secolo dopo questi avvenimenti, il potere e l’influenza dello stesso Egitto e dei regni Micenei furono grandemente ridimensionati. Qualcuno attribuisce l’avvento del ferro alla scomparsa delle vie di comunicazione commerciale che precedentemente garantivano l’approvvigionamento degli elementi costitutivi della lega del bronzo…

Si potrebbero identificare i vincitori ed i vinti. I principali sconfitti furono: la città di Ugarit, distrutta e mai più ricostruita; l’impero Ittita di cui restò solo un minuscolo frammento sul fiume Eufrate; i Micenei, che uscirono indeboliti dalla serie di guerre e dopo un centinaio di anni scomparvero completamente; l’Egitto, che se pure vinse le battaglie, perse il Levante e continuò a ridimensionarsi progressivamente. I vincitori sono rappresentati dalla Confederazione dei PdM e cioè, più precisamente: le tribù provenienti dall’Anatolia (dal suo ovest e dal suo nord), che si trasferirono nel Levante e si sparsero (forse) nelle isole del Mediterraneo; i Kashka, che conservarono le proprie terre nel nord dell’Anatolia, sul Mar Nero ed aggiunsero ad esse il territorio ittita; i popoli dell’Anatolia occidentale, che rimasero sulle proprie terre e vi aggiunsero parte delle proprietà ittite, acquistando maggiore influenza nell’Egeo; i Fenici, che – in ultima analisi – ebbero a guadagnarci più di chiunque altro (forse anche per via di precedenti aiuti segreti portati ai PdM). I Fenici restarono senza concorrenti sul mare: Ugarit distrutta, Hatti cancellata, i loro alleati PdM sparsi per tutte le terre vicine e per le isole del Mediterraneo. Si faranno carico di riaprire le strade del mare e di riallacciare i collegamenti commerciali, insieme con i loro nuovi partners. Altri che ebbero ad approfittare del “vuoto” politico-militare che seguì, furono gli Ebrei e gli Aramei.
Ma, come sempre si dice in questi casi, nessuno è stato vincitore, tutti sono stati sconfitti: il risultato di due decadi di guerra è stato definito “un periodo di secoli bui simili a quelli del medioevo”. Da una serie di stati di varie dimensioni, alcuni all’apice del loro sviluppo, tutti in rapporto tra loro con traffici commerciali fiorenti e fitte relazioni diplomatiche, tutti amministrati con criteri che oggi definiremmo “feudali” ed accentratori, da esperte categorie di aristocratici, si è passati ad un’economia agricolo pastorale locale – l’unica possibile – con un salto indietro di alcuni secoli di tutta la vasta regione interessata (Grecia, Turchia, Medio Oriente , Egitto, Creta, Cipro ed isole minori). Le terre messe al sacco non erano spesso adatte alla produzione di grano – che costituiva uno dei pressanti motivi alla base della guerra – solo Canaan era adatta a questo scopo. Ed infatti è lì che si dirigono i Popoli del Mare e che ritroviamo con certezza uno di loro: i Peleset, che daranno il loro nome alla Palestina e vi si stanzieranno. L’avanzata verso sud, verso l’Egitto (altro gran produttore di grano: un miraggio) è scongiurata, con un grande ultimo sforzo degli Egizi. Alcuni Popoli del Mare (che dovrebbero più correttamente chiamarsi Popoli del Mare e della Terra), ad esempio i Lukka, si spostano su carri a due ruote, con tutte le loro mercanzie e le loro famiglie, perché l’emergenza alimentare che li spinge non gli concede comunque un ritorno.
Essendo tutto l’ambiente così radicalmente cambiato, molti gruppi hanno cercato altre terre (oppure isole) più adatte e tranquille per sé e questo ha – erroneamente – corroborato la tesi “migratoria” come causa preminente di tutto l’accaduto.

Uno di questi gruppi si chiamava Shardana (secondo gli Egizi). Secondo un’ipotesi non più recente, sembra essere sbarcato alla fine in Sardegna e che vi abbia trovato i resti non più floridissimi di un’antichissima Civiltà, che affondava le proprie radici nel Neolitico recente, che aveva sviluppato propri usi e costumi, che aveva elaborato canoni costruttivi distintivi e simboleggiava la propria entità proprietà e presenza con un edificio austero ed imponente: il nuraghe.

Ecco: il Nuraghe è - finalmente - un elemento di certezza: almeno lui esiste davvero e quindi dovette esistere davvero.
Tutto il resto, sono ipotesi.
MF







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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 26/01/2010 : 08:20:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Torniamo al punto Maurizio: se, come ipotizzi (e come ipotizzano o hanno ipotizzato molti altri) il nome SRDN avesse viaggiato da est verso ovest, rimane il problema di cosa ha trovato nella nostra isola; se fosse dimostrato che la civiltà nuragica, cioè dei costruttori di nuraghi, era già collassata nel BF, questa teoria sarebbe più probabile; ma se così non fosse ( e qui la parola passa agli archeologi) allora l'intero castello crolla, perchè se gli extracomunitari provenienti da est arrivano qui e hanno a che fare con "ronde" di nerboruti indigeni, che come Obelix sono capaci di spostare pietroni senza grande sforzo, nè tecnologia nè organizzazione, allora il rischio è che le prendessero piuttosto che darle, e il loro nome SRDN non si sarebbe trasmesso ai posteri (ai quali, ahinoi, spetta l'ardua sentenza)!
Dunque, non abbiamo solo i nuraghi come base certa, ma anche quella SRDN sulla stele di Nora che coincide con altre SRDN di testi geroglifici, ieratici e cuneiformi, in varie lingue semito-camitiche.
Nel momento in cui gli archeologi avranno la certezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, che nel bronzo finale la civiltà che aveva costruito i nuraghi si era dissolta, per varie ragioni che potrebbero essere economiche, sociali, sanitarie, allora la tua teoria sarebbe la più accreditata, ma non mi pare che oggi siano queste le conclusioni.






Modificato da - robur.q in data 26/01/2010 08:20:51

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 26/01/2010 : 11:40:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dunque, non abbiamo solo i nuraghi come base certa, ma anche quella SRDN sulla stele di Nora che coincide con altre SRDN di testi geroglifici, ieratici e cuneiformi, in varie lingue semito-camitiche.

è certezza il Srdn, è certezza il Nuraghe.

Non sono certezze il viaggio da est a ovest di un toponimo (come si fa a determinare la direzione di marcia?) , non sono certezze allo stato dell'arte i dati genetici. perchè non esistono dati genetici attribuibili agli shardana.

esiste l'indizio di Sardo deonominato Melkart, ovvero Re di Egizi e Libi, venerato in un santuario anticamente nuragico, quindi fenicio punico col nome di Sid (sincretismo), e poi di nuovo Sardus Babai (Babai è termine nuragico)
Se

a conferma della provenienza non fenicia, non micenea, del termine Srdn lo troviamo radicato nel sud sella Corsica, la zona di quell'isola con le più intense relazioni commerciali con la sardegna dal neolitico alla fine dell'età del bronzo.

Questa relazione con la Sardegna non fu esclusiva, ma di gran lunga la più prepondenrante.

Lo attestano la ceramica simile a quella de sa turricula (ferrarese ceruti) all'inizio della civiltà torreana (1600 a.C.) edifici a corridoio come quelli sardi e alcune torri a tholos.
le strettissime e antichissime relazioni commerciali, la chiara influenza monumentale e dunque culturale, l'assenza di altrettanto intense influenze "continentali" nell'età del bronzo, l'ubicazione a sud del Sartenate derivante da un più antico villaggio di nome "sardo" o "sarda", suggeriscono fortemente la provenienza nuragica di tale termine (filitosa forse è termine ligure ma se ben ricordo è anch'esso presente in sardegna).

analogamente troviamo il termine Sardika vicino ad un monumento praticamente identico a quello di Ballao. il pozzo sacro di Ballao ha restituito ceramiche esclusivamente dell'età del bronzo recente e finale. la matrice di tali manufatti è completamente nuragica. quello di sardika ha restituito pochi manufatti dell'età del bronzo. ma quel che più conta è che è del tutto avulso ed dal contesto archeologico bulgaro. un corpo estraneo.

il termine SRDN della stele di nora pare essere non fenicio. il dio eponimo a cui è associato compare con l'appellativo babai, termine unanimente riconosciuto come nuragico o indigeno.

nessun esegeta della stele di nora (lo ripeto, stando alle mie letture) ha mai parlato di Srdn come termine fenicio-cananeo. L'ultimo tra questi che ho letto è il Lipinski (anno pubblicazione 2004) il quale riconduce il termine SRDN ai Shardana. e come lui tantissimi altri.

da tale constatazione ne deriva che il termine SRDn esisteva in Sardegna prima dell'arrivo fenicio, e che pertanto i fenici lo recepirono da popolazioni gia stanziate in Sardegna. anche questa è certezza.

chi erano costoro? qualcuno arriva addirittura a definirli sardo-micenei. io mi limito a definirli post-nuragici. Il popolo che abbandonando la costruzione di nuovi nuraghi, continuò a frequentarli e a venerarli nei famosi "modellini nuraghe", nei quali essi si identificarono (anche questa è una certezza), ma si diede nuovi connotati ideologici culturali con l'avvento dei templi a pozzo, costruiti con tecniche e simbolismo nuragico,

Il popolo che oltre a dominare ancora a lungo l'intera isola per il IX sec. a.c fece scolpire la parola SRDN ed un messaggio tutt'ora incomprensibile nella stele di nora.

Nel momento in cui gli archeologi avranno la certezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, che nel bronzo finale la civiltà che aveva costruito i nuraghi si era dissolta, per varie ragioni che potrebbero essere economiche, sociali, sanitarie, allora la tua teoria sarebbe la più accreditata, ma non mi pare che oggi siano queste le conclusioni.

quest'altra certezza c'è gia.

la civiltà nuragica in quel periodo non si dissolve, ma si trasforma e si rafforza. questa è un altra certezza. dunque l'ipotesi in grassetto va proprio scartata

tra i popoli che beneficiarono della scomparsa dei grandi stati orientali vi sono anche i "nuragici". nel settore occidentale del mediterraneo per es. scompare un concorrente temibile come i micenei il cui più alto grado di penetrazione era rappresentato dall'isola di Lipari. una vera e proprio colonia micena pare fosse quella di Tapso.
è dopo la scomparsa di tale presenza commerciale che per "coincidenza", iniziamo a trovare ceramica nuragica ovunque, mentre si raffornzano contemporanemente i rapporti commerciali tra Sardegna e Levante,in particolare con Cipro divenuta nel frattempo una base dei popoli del mare, senza più necessitare di Creta o la Grecia come intermediari commerciali ma solo come tappe e scali navali.







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albertune

Utente Normale


Inserito il - 26/01/2010 : 15:27:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di albertune Invia a albertune un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Scusate se sono un po' monomaniaco, ma come mi giustificate che Sardica di Tracia, divenuta oggi Sofia, era/è un luogo con acque termali, e la stessa cosa si ripresenta nell'unico nostro odierno luogo (insieme a Serdiana), che presenta la radice sard-, e che è Sardara ?

casualità o altro?

alberto






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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 26/01/2010 : 16:36:10  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Mi fa piacere che sia stato nominato Melkart, perché dimostra con esattezza matematica la progressione ed il movimento Est-Ovest. Progressione e direzione di che cosa? Ma di tutto, ma proprio tutto, ciò che è culturale, cultuale e colturale, e pertiene al pool genetico ed alla provenienza dei marcatori conosciuti (tutti, senza alcuna eccezione).
Proprio il mito di Melkart (e delle colonne del Tempio di Melkart) nasce in Oriente, erede di miti precedenti, tutti (ma proprio tutti!) orientali.
Orientale è il mito di Gil-Gamesh, che lo precede e da cui deriva.
Orientale è il mito del Grande Cacciatore, che fondendosi insieme al mito dello Shamano (quello che riesce ed andare nel regno dei morti ed a ritornare indietro tra i vivi) risale anch'esso al Paleolitico Superiore (ed è assolutamente orientale!) e darà origine ai vari predecessori di Ninurta, Gil -Gamesh, Herakles, Hercukles, Melkart e tutta la bella compagnia, fino a Sandon/Sandan (Sardon/Sardan) e Sansone.
E mi fermo qui, per non andare troppo fuiori tema: ma il medesimo discorso si può fare per quasi assolutamente tutto il resto...
Ci sono alcune rare eccezioni - degne di nota, come sempre sono tutte le eccezioni - che però hanno proprio la medesima classica funzione delle eccezioni: confermare la regola.
Un saluto
MF







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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 26/01/2010 : 20:57:13  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

La più antica menzione di “Srdn-w”....

Ecco: il Nuraghe è - finalmente - un elemento di certezza: almeno lui esiste davvero e quindi dovette esistere davvero.
Tutto il resto, sono ipotesi.
MF


Ecco. questo è effettivamente un post al quale non si sa cosa rispondere! Confessa che ti sei divertito!!!!






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desi
desi.satta@alice.it

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 27/01/2010 : 12:03:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

io veramente avrei risposto più che agevolmente.







Modificato da - Petru2007 in data 30/01/2010 16:01:55

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 27/01/2010 : 12:26:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Mi fa piacere che sia stato nominato Melkart, perché dimostra con esattezza matematica la progressione ed il movimento Est-Ovest. Progressione e direzione di che cosa? Ma di tutto, ma proprio tutto, ciò che è culturale, cultuale e colturale, e pertiene al pool genetico ed alla provenienza dei marcatori conosciuti (tutti, senza alcuna eccezione).
Proprio il mito di Melkart (e delle colonne del Tempio di Melkart) nasce in Oriente, erede di miti precedenti, tutti (ma proprio tutti!) orientali.
Orientale è il mito di Gil-Gamesh, che lo precede e da cui deriva.
Orientale è il mito del Grande Cacciatore, che fondendosi insieme al mito dello Shamano (quello che riesce ed andare nel regno dei morti ed a ritornare indietro tra i vivi) risale anch'esso al Paleolitico Superiore (ed è assolutamente orientale!) e darà origine ai vari predecessori di Ninurta, Gil -Gamesh, Herakles, Hercukles, Melkart e tutta la bella compagnia, fino a Sandon/Sandan (Sardon/Sardan) e Sansone.
E mi fermo qui, per non andare troppo fuiori tema: ma il medesimo discorso si può fare per quasi assolutamente tutto il resto...
Ci sono alcune rare eccezioni - degne di nota, come sempre sono tutte le eccezioni - che però hanno proprio la medesima classica funzione delle eccezioni: confermare la regola.
Un saluto
MF

Tutto arriva da oriente quindi Melkart e Sardo arrivano da oriente.

a parte la solita impostazine ex oriente Lux, propinata in tutte le salse, questo è quello che si definisce Tautologia

definizine di tautologia tratta da wikipedia:
In logica, una tautologia è un'affermazione vera per definizione, quindi fondamentalmente priva di valore informativo. Le tautologie logiche ragionano circolarmente attorno agli argomenti o alle affermazioni.

In linguistica, la tautologia è una figura retorica che consiste nell'aggiunta di contenuto ridondante e dal significato ripetitivo all'interno di un dato discorso al fine di porre maggiore enfasi. Spesso indica anche un'ovvietà: per esempio dire che una tautologia è una tautologia è senza dubbio tautologico, o senza entrare in proposizioni ricorsive, dire che per loro natura i logici fanno ragionamenti razionali..


quindi le affermazioni di sopra, non aggiungono o contraddicono nulla a quanto si è detto sopra. semplicemente non hanno valore per il nostro discorso.

anche l'info sull'archetipo cacciatore/sciamano proveniente da oriente non è un informazione e dunque non ha valore.

sopratutto perchè risalendo quell'archetipo al paleolitico come riportato può essere stato introdotto in Sardegna chissà quando...e poteva esser definito e nominato in chissà quanti modi.

servono fatti certi per sfuggire alle tautologie.

e in Sardegna l'unico fatto certo è che i nuragici chiamavano babai (padre) Sardus, i fenici lo chiamavano Sid.
senza dubbio, visto che vi fu sincretismo, avevano aspetti molto comuni tra loro, questo è necessario perchè l'assimilazione di un dio rispetto ad un altro diceva pure il Pettazzoni dipende o da un nome comune o vagamente comune, o dagli attributi mitologici sovrapponibili.

ma a noi in questa discussione non interessa l'archetipo, ma bensì che l'uno (sardo ed srdn) precede l'altro, Sid, e che erano due deità uguali ma venerate da due civiltà diverse come se ne deduce dal diverso nome e titolo (sardus babai=nuragico).

i greci visto che a loro volta non avevano ne Sid ne Sardus, parlarono di Jolao..







Modificato da - DedaloNur in data 27/01/2010 12:28:59

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 27/01/2010 : 15:13:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
albertune ha scritto:

Scusate se sono un po' monomaniaco, ma come mi giustificate che Sardica di Tracia, divenuta oggi Sofia, era/è un luogo con acque termali, e la stessa cosa si ripresenta nell'unico nostro odierno luogo (insieme a Serdiana), che presenta la radice sard-, e che è Sardara ?

casualità o altro?

alberto

non saprei dirti Alberto: mi viene in mente che la danza tipica della Catalogna si chiama Sardana, e che una sub-regione catalana si chiama Cerdanya...... (Cerdana con la tilde in spagnolo e Cerdagne in francese); può darsi che ci fossero sardi anche lì
forse siamo peggio dei napoletani: siamo dappertutto.






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albertune

Utente Normale


Inserito il - 27/01/2010 : 15:19:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di albertune Invia a albertune un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
a proposito di babai...
http://www.youtube.com/watch?v=IUul6QPvKtE

alberto






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albertune

Utente Normale


Inserito il - 27/01/2010 : 15:24:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di albertune Invia a albertune un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Robur:

no è che ci sono diverse radici Sard-. Nel mio prossimo lavoro le esaminerò compiutamente. Ma una mi pare evidente, e ribadisco: in Sardegna i luoghi termali sono assai pochi, e uno fin dalla preistoria è stato Sardara. Che qui possa entrarci la danza catalana è molto ipotetico, c'entra invece la Sardica, oggi Sofia, che era ed è ricca di acque termali. A me questa non pare affatto una coincidenza, questo è un punto di partenza imprescindibile.

alberto






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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 27/01/2010 : 15:46:32  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non ci sono imprecisioni, né inesattezze in ciò che ho riportato circa la storia compiuta del mito di Ercole.
L'ignoranza di questa storia (accuratamente documentata ed interamente riportata altrove) fa scrivere varie amenità... Consiglierei di documentarsi prima.

MF







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 27/01/2010 : 17:16:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A qualcuno potrebbe interessare quanto scritto da D'Oriano/Pietra in :
Mehercle! Culto e immagini di Ercole ad Olbia; Volume I 2003.

http://www.libraweb.net/sommari.php?chiave=97

T.







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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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