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Nota Bene: Nella Sala Nuragica del Museo Sanna di Sassari si trova la prima attestazione diretta della filatura in Sardegna. Da S'Adde 'e s'Ulumu - Usini provengono vaghi di collana in bronzo, di età nuragica , che conservano i residui di una cordicella di fibre vegetali filata a più capi.



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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 21/10/2011 : 13:31:11  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
@Feo
Continuando sulla questione delle rotte/commerci, segnalo:
Manning, S.W. and L. Hulin 2005. “Maritime Commerce and Geographies of Mobility in the Late Bronze Age of the Eastern Mediterranean: Problematizations.” In The Archaeology of Mediterranean Prehistory, edited by E. Blake and A.B. Knapp, 270-302. Malden: Blackwell Publishers.
Dove chi vuole può trovare una bella review del dato archeologico riguardo i traffici marittimi nel periodo 1700-1200 a.C. nel vicino oriente.

Ti segnalo anche un’intrigante ipotesi (a mio avviso assai credibile) riguardo le dinamiche di sviluppo della cultura nuragica nel bronzo finale, direttamente legate alla problematica delle vie commerciali (anche se non all’ossidiana, oppure sì, dipende da come la vedi).
Nel bronzo finale, si segnalano per certo i primi contatti con il vicino oriente. Essi testimoniano dell’apertura di rotte orientali verso l’occidente e importazione di beni di prestigio. Contestualmente compaiono i segni della formazione di una complessa rete territoriale di potere di tipo chiefdom (quella che piace a te) testimoniata, ad esempio, dai lavori di riattamento e ampliamento dei siti nuragici di maggiore importanza (ad es. Su Nuraxi; mi piacerebbe citare siti a mio avviso più interessanti da questo punto di vista, cioè più vicini al mare, come S’Uraki o sa Dom ’e S’Orku, che infatti avranno ben altra importanza in seguito.). Come saprai, uno dei tratti distintivi dei chiefdom è proprio il controllo della gestione dei beni di lusso d’importazione (il chiefdom si regge tra l’altro sul “prestigio”(*)), pertanto potrebbe darsi (ecco l’idea) che proprio l’avvento di contatti con il levante possa aver trainato il mutamento della cultura nuragica.
È interessante notare che questa ipotesi si somma alla rivalutazione, nello stesso periodo, della marineria cananea a detrimento di quella micenea (i dati paiono esaltare la prima mettendo in ombra la seconda). Con il che sarebbe anche risolta l‘apparente difficoltà di una frequentazione micenea nel bronzo tardo in Sardegna seguita da una fenicia nel bronzo finale/ferro. Potrebbe darsi insomma che le rotte fenicie non siano altro che le precedenti cananee (del resto, tagliando con l’accetta, i “fenici” sono l’equivalente dei cananei quando si passa dal bronzo al ferro).
Ciò che vi è di buffo, è che proprio l’ossidiana è un buon testimone dell’inconsistenza dell’idea di rotte precoci verso est (o da est) visto che la si ritrova solamente a nord.
In definitiva, le torri del bronzo medio sono ancora il risultato di un’evoluzione culturale fondamentalmente autoctona mentre per i “castelli” del bronzo tardo sono le influenze esterne che giocano un ruolo trainante (sebbene costruiti per uso “interno”). Di questo passo, per ritrovare i “veri sardi” non influenzati dagli strangi (posto che abbia senso cercarli o che sia interessante, naturalmente) sarà necessario andare al paleolitico inferiore e cercare Homo Sarderectus (o Sardabilis, o Australosardus Prolagofagus).

(*) …the importance of foreign goods on the socio-economic system of chiefdoms. Due to the fluid and fragile nature of this level of society, the chief ensures his position by distracting commoners and neighboring leaders with prestige goods, through “owning” the gateway to non-native resource
(Wright, J.C. 1995. “From Chief to King in Mycenaean Society.” In The Role of the Ruler in the Prehistoric Aegean. Proceedings of a Panel Discussion Presented at the Annual Meeting of the AIA in New Orleans, La., 28 December 1992. With Additions. Aegaeum 11, edited by P. Rehak, 63-80. Liège: Histoire de l'art et archéologie de la Grèce antique Université de Liège.)






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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 21/10/2011 : 18:06:04  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Temo che il mio "intervento d'ordine" abbia più che altro portato disordine - he he he! - ma era basato sui resoconti di altri.
[In particolare, per le possibilità riferite ad H. Erectus su un lavoro di P Ceruleo "Nuovi elementi sulle vie dell'ossidiana..." (comparso su Annali, 2007) e con citazione bibliografica a Negash et al., 2006.
Poco male, non sono così fanatico di quell'erotomane di Erectus, per cui non mi dispiace neanche troppo...

Le mie deduzioni sulla capacità di lavorare l'ossidiana del Neandertal non si basavano solamente sull'evidenza Giorgiana, ma anche su A. Oliverio "Neandertal" (pag. 19: "Una doppia sepoltura ... di più di 100.000 anni... una coppia di neandertaliani... 2 punte di ossidiana... perle di ambra) e su L. David: "Field guide to early man" (pag. 144: "Neanderthal crafted tools from ... flint and obsidian")].

Ma non sono così schizzinoso neanche per il Neandertal, in fondo (molte ricostruzioni lo fanno assomigliare un poco troppo al presidente del Milan Galliani, per cui non simpatizzo affatto).

D'altronde, mostri una sicurezza che io non posseggo affatto - su questi argomenti - per cui ti lascio volentieri l'iniziativa.

Anzi, avrei una domanda: non ho notizie di H. neanderthalensis in Sardegna e tendo a credere che non vi comparve mai, oppure che non esistano prove della sua esistenza sull'isola. Tu?

Piuttosto interessanti invece le tue altre considerazioni sulla navigazione successiva, che vanno senz'altro a toccare un dente dolente, per alcuni altri...







Modificato da - maurizio feo in data 21/10/2011 18:08:00

  Firma di maurizio feo 
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pollo mannaro

Utente Medio


Inserito il - 21/10/2011 : 19:26:47  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Temo che il mio "intervento d'ordine" abbia più che altro portato disordine - he he he! - ma era basato sui resoconti di altri.
[In particolare, per le possibilità riferite ad H. Erectus su un lavoro di P Ceruleo "Nuovi elementi sulle vie dell'ossidiana..." (comparso su Annali, 2007) e con citazione bibliografica a Negash et al., 2006.
Poco male, non sono così fanatico di quell'erotomane di Erectus, per cui non mi dispiace neanche troppo...

Adesso vado a vedere, poi ti dico (non mi risultavano trasporti di oss. sulle lunghe distanze). Come devo averti detto altrove, non sono Stampunieddu (e si vede)
maurizio feo ha scritto:
Le mie deduzioni sulla capacità di lavorare l'ossidiana del Neandertal non si basavano solamente sull'evidenza Giorgiana, ma anche su A. Oliverio "Neandertal" (pag. 19: "Una doppia sepoltura ... di più di 100.000 anni... una coppia di neandertaliani... 2 punte di ossidiana... perle di ambra) e su L. David: "Field guide to early man" (pag. 144: "Neanderthal crafted tools from ... flint and obsidian")].
Ma non sono così schizzinoso neanche per il Neandertal, in fondo (molte ricostruzioni lo fanno assomigliare un poco troppo al presidente del Milan Galliani, per cui non simpatizzo affatto).

Per questo forse mi sono espresso male. Non dubito affatto della capacità di lavorare l’ossidiana (l’industria mousteriana è molto sofisticata) ma non sono note (mi pare) attività di uso intensivo come Ergaster a M. Kunturè. Volevo solo puntualizzare di non essere d’accordo sul “passaggio di mano” della tecnologia litica tra Neand e Sap (che non ci fu, pare e se ho capito bene: avvenne tramite un antenato comune). Però grazie per i ref.: li leggo con piacere.
Galliani? Neand aveva dei bellissimi capelli rossi e un lungo naso. Non dico che fosse una bellezza, ma avvicinarlo a Zio Fester mi pare eccessivo, poverino! E poi ogni scarrafone è bello a mamma soja!
maurizio feo ha scritto:
Anzi, avrei una domanda: non ho notizie di H. neanderthalensis in Sardegna e tendo a credere che non vi comparve mai, oppure che non esistano prove della sua esistenza sull'isola. Tu?

Questa è una questione spinosa (anche se in realtà non gliene frega un accidente a nessuno!). Il punto è che le “ossa” più antiche attribuite a un ominine (con la ‘n’) in Sardegna sono quelle di Corbeddu (22.000 anni). Sapiens.
Le industrie litiche di Perfugas (quelle che Lilliu riconobbe “tardi” di cui parlavo con Jomaru) mostrano che ci fu un passaggio ominine in Sardegna (anzi due) nel Pal. Inf. ma l’attribuzione a Erectus avviene per via indiretta (attribuzione dell’industria litica al cosiddetto Clactoniano). In realtà le industrie litiche da sole (come nel caso di Perfugas) non sono in grado di definire con certezza una paternità, perché sono largamente sovrapponibili. Comunque, per il poco che ne so, non risulta un passaggio di neandertal dalle nostre parti.
Per il poco che vale, la mia personale opinione è differente, perché nel gran casino di sassi scheggiati a me pare di vedere chiari segni di lavorazioni tipiche del musteriano (dai un’occhiata)
http://it.wikipedia.org/wiki/Musteriano
Purtroppo, quando ho provato a chiedere, mi è stato risposto: a) di farmi i fatti miei perché è meglio lasciare spazio agli esperti che non hanno tempo da perdere (vero), e b) che quelle che io chiamo “punte musteriane” sono in realtà punte da scavo neolitiche (però come direbbe Montalbano, “non mi sono fatto persuaso”). Se per caso avessi ragione, l’esperto di cui sopra i risponderà che è facile azzardare un’ipotesi che non riesco a dimostrare se non sulla base di una somiglianza, quindi non vale (ed avrebbe pure ragione). In parole povere, finché non trovano un livello musteriano in situ, Neandertal non è passato in Sardegna (temo sia vero).
maurizio feo ha scritto:
Piuttosto interessanti invece le tue altre considerazioni sulla navigazione successiva, che vanno senz'altro a toccare un dente dolente, per alcuni altri...

Guarda, fortunatamente la ricerca archeologica produce sempre nuovi “dati” (robaccia seria, non parole in libertà). È vero che ciò restringe il campo per le suggestioni, ma è anche vero che è un sacco interessante. I mutamenti culturali che fino ad un paio di decenni addietro parevano avvolti in chissà quali intriganti misteri, stanno assumendo un aspetto sempre più chiaro ed in una direzione per nulla sorprendente, come capita sempre quando finalmente ci sono i “dati” (e non i bei discorsi). Non saremo stati i feroci marinai guerrieri distruttori di imperi, però donne e uomini normali sì, per fortuna (anche se a giudicare dai discendenti si finisce per dubitarne!).






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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 21/10/2011 : 19:56:09  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando







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