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Nota Bene: All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaugurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Giovi Inserito il - 01/10/2006 : 10:03:21
Ciao a tutti, volevo chiedervi un'aiuto!!! Io non sono Sarda, ma mi piacerebbe tanto imparare almeno un pò la vostra lingua.
Molto spesso , alla fine dei messaggi, trovo scritto: A SI BIRI, oppure A SI LIGI ( O LIGGI,non ricordo!!). Potreste dirmi cosa vuol dire?? Grazie!!!
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
robur.q Inserito il - 16/09/2010 : 20:18:47
Turritano ha scritto:

Turritano ha scritto:

[quote]robur.q ha scritto:
........
adesso però non ti arrabbiare (troppo)

E perché dovrei . Penso che è solo questione di punti di vista, che vano discussi e argomentati.
Tu mi sembri una persona ragionevole, con le sue idee e le sue opinioni, però hai dimostrato qua e là evidenti spunti di campanilismo. Poco male, niente di estremo
La questione dei "veri sardi" non è né seria, ne ridicola o sciocca: bisogna vedere e ragionarci, tenendo presente che, noi gente di Sardegna (non parlo del Forum) siamo tuti sardi.
LSC: ne vogliamo parlare seriamente nella discussione apposita?
"con qualche venatura di razzismo "verosardista" con componente genetica": esagerato! In base a che cosa trai questa sentenza? "Componente genetica" a mio parere, l'argomento merita una discussione ragionata e spassionata, basandoci solo sui fatti e su ciò che essi implicano a prescindere dalle ideologie
A si biri
Turritano


meno male: temevo fulmini e saette
sai Turri, io credo che tutti i sardi, meridionali compresi, abbiamo il mito del "verosardismo": d'altronde il titolo dell'altro giorno dell'Unione Sarda sulla genetica ogliastrina ne è un esempio!
Sembra che non riusciamo a concepire un'idea del popolo sardo slegata dal passato: dobbiamo sempre cercare un'identità nel glorioso e puro bel tempo andato, quando non c'erano strangius a imbastardire i nostri geni e il nostro autoctono stile di vita;
io ho elaborato, col tempo, molti anni, un'idea più laica, meno romantica ma più realistica di sardità, meno legata al concetto di etnia, alle tradizioni popolar-antropologiche, e più alla storia delle nostre istituzioni: una scelta più neutrale; preferisco guardare al futuro e alla modernità, per spiacevole che possa sembrare.
Ciò è dovuto agli studi universitari ma forse, di più, perchè in fondo sono un borghese piccolo piccolo, cui hanno insegnato a suonare il pianoforte e non le launeddas; inutilmente peraltro, sia perchè sono musicalmente una frana, sia perchè le launeddas di Sant'Efis, loro, il cuore, me lo riempiono fino al pianto.
P.s. però le launeddas dopo 5 minuti mi fanno venire il mal di testa, Chopin no
Turritano Inserito il - 16/09/2010 : 18:44:52
robur.q ha scritto:
........
adesso però non ti arrabbiare (troppo)

E perché dovrei. Penso che è solo questione di punti di vista, che vano discussi e argomentati.
Tu mi sembri una persona ragionevole, con le sue idee e le sue opinioni, però hai dimostrato qua e là evidenti spunti di campanilismo. Poco male, niente di estremo
La questione dei veri sardi non è né seria ne ridicola: bisogna vedere e ragionarci, tenendo presente che , noi gente di Sardegna (non parlo del Forum) siamo tuti sardi.
LSC: ne vogliamo parlare seriamente nella discussione apposita?
"con qualche venatura di razzismo "verosardista" con componente genetica": esagerato? In base a che cosa trai questa sentenza? "Componente genetica" a mio parere, l'argomento merita una discussione ragionata ed spassionata, basandoci solo sui fatti e su ciò che essi implicano a prescindere dalle ideologie
Turritano
robur.q Inserito il - 16/09/2010 : 16:18:37
Turritano ha scritto:

robur.q ha scritto:


non c'è niente da discutere sull'idea dei sardi contaminati, o veri o puri: è un'idiozia pericolosa!
per chi la coltiva c'è un solo posto: Norimberga
in quanto al mio orticello, ho solo 3000 mq, mi sono sufficienti
.............


Eh no! Ci sarebbe molto da chiarire, evidentemente: “sardi contaminati”, “veri”, “puri”. Chi lo dice, perché, a chi, in base a che cosa ? Qui ci sarebbero da fare tanti distinguo molto interessanti e allora si vedrà che non siamo, non possiamo essere tutti uguali pur essendo tutti Sardi, ed è assurdo pensare a Norimberga (o alla Corte dell’Aja) che, fra l’altro, è una cosa tremendamente seria e non è nata certo per processare pensieri nazionalisti anche oltranzisti (altrimenti credo che il problema della sovrapopolazione mondiale sarebbe drasticamente risolto)
Anche io guardo al mio orticello: 8 mila mq. E c’è tanto da fare. Ma collaboro con i vicini e ci diamo tutti una mano
Comunque, parlando seriamente, che tu sia campanilista lo dicono i fatti. Potrei sbagliarmi, ma lo si deduce da ciò che scrivi, ognuno può verificare.
Io non sono “altruista”, né tanto meno “angelico”, ma per quanto riguarda la Sardegna, conoscendone abbastanza bene la storia, la lingua (con qualche lacuna in Campidanese , ma non è colpa mia), le tradizioni e tutte le sue peculiarità, sono per l’unità di tutti i Sardi, ne conosco le differenze e apprezzo moltissimo le tradizioni genuine che ancora, per fortuna, sono sentite e praticate dalle genti dell’interno, non ancora del tutto globalizzate. Tutto qua
LSC: questo è un discorso a parte ed l’unico che (seppure di striscio) abbia a che fare con il titolo banalotto, ”poco sardo” e molto limitato di questa discussione. Esiste comunque, proprio in questa sezione del Forum, una discussione apposita.
Qui dirò che nella LSC non c’è nessuna deriva campanilistica, è stata concepita in modo razionale, tenendo conto di tante variabili. Direi che anche noi “logudoresi” avremmo da recriminare, ma sappiamo che si tratta di una cosa abbastanza equa, dove prevale piuttosto la lingua di “Mesania”. Io non la sostengo “ardentemente”, ma ripeto che si tratta di un serio tentativo di rendere il Sardo lingua ufficiale, ripeto ancora una volta che è essa è suscettibile di variazioni e aggiustamenti in base, prima alle osservazioni dei corsisti e poi dall’uso corrente, perché, come si sa, una lingua viva subisce nel tempo costanti modifiche. In definitiva, è deleterio impuntarsi subito sul campanilismo, anziché discutere e collaborare seriamente. La pena è di perdere un’occasione irripetibile, per tutti noi Sardi
Turritano


hai ragione Turri, la questione dei veri sardi è tremendamente poco seria
per me non c'è niente di valore in questo tipo di discussione, anzi, come ho detto, la trovo sciocca e tendenzialmente pericolosa
io sono campanilista? può darsi, ma quali sono i fatti che mi imputi? che non sono d'accordo con te?
a me pareva di ricevere (e talvolta dare) randellate equamente sia dai "veri sardi" che dagli "estremisti campidanesi": se io sono campanilsta non oso pensare come giudichi questi ultimi
a me sembra che tu mi giudichi campanilista solo perchè non accetto il tuo modello di sardità, per me totalitario! dal mio punto di vista, specularmente, il fatto che tu giudichi la LSC equilibrata (mentre per me non lo è affatto) è sintomo di campanilismo cabisusesu, con qualche venatura di razzismo "verosardista" con componente genetica
adesso però non ti arrabbiare (troppo)
Turritano Inserito il - 16/09/2010 : 15:08:00
Gianni_g ha scritto:

robur.q ha scritto:

e non mi ci riconosco non perchè mi vergogno come .....


mi inserisco....secondo me, se ci legge un continentale che non conosce
il problema ci prende tutti per matti ! Tanto per cominciare, nessuno che
abbia il bene dell'intelletto considera i campidanesi dei mezzi-sardi.
.............. ! Siamo tutti
sardi e benennidos in domo nostra !

Ti quoto, Gianni_G, e la mia opinione è quasi totalmente sovrapoibile alla tua
Turritano
Turritano Inserito il - 16/09/2010 : 15:03:48
robur.q ha scritto:


non c'è niente da discutere sull'idea dei sardi contaminati, o veri o puri: è un'idiozia pericolosa!
per chi la coltiva c'è un solo posto: Norimberga
in quanto al mio orticello, ho solo 3000 mq, mi sono sufficienti
.............


Eh no! Ci sarebbe molto da chiarire, evidentemente: “sardi contaminati”, “veri”, “puri”. Chi lo dice, perché, a chi, in base a che cosa ? Qui ci sarebbero da fare tanti distinguo molto interessanti e allora si vedrà che non siamo, non possiamo essere tutti uguali pur essendo tutti Sardi, ed è assurdo pensare a Norimberga (o alla Corte dell’Aja) che, fra l’altro, è una cosa tremendamente seria e non è nata certo per processare pensieri nazionalisti anche oltranzisti (altrimenti credo che il problema della sovrapopolazione mondiale sarebbe drasticamente risolto)
Anche io guardo al mio orticello: 8 mila mq. E c’è tanto da fare. Ma collaboro con i vicini e ci diamo tutti una mano
Comunque, parlando seriamente, che tu sia campanilista lo dicono i fatti. Potrei sbagliarmi, ma lo si deduce da ciò che scrivi, ognuno può verificare.
Io non sono “altruista”, né tanto meno “angelico”, ma per quanto riguarda la Sardegna, conoscendone abbastanza bene la storia, la lingua (con qualche lacuna in Campidanese , ma non è colpa mia), le tradizioni e tutte le sue peculiarità, sono per l’unità di tutti i Sardi, ne conosco le differenze e apprezzo moltissimo le tradizioni genuine che ancora, per fortuna, sono sentite e praticate dalle genti dell’interno, non ancora del tutto globalizzate. Tutto qua
LSC: questo è un discorso a parte ed l’unico che (seppure di striscio) abbia a che fare con il titolo banalotto, ”poco sardo” e molto limitato di questa discussione. Esiste comunque, proprio in questa sezione del Forum, una discussione apposita.
Qui dirò che nella LSC non c’è nessuna deriva campanilistica, è stata concepita in modo razionale, tenendo conto di tante variabili. Direi che anche noi “logudoresi” avremmo da recriminare, ma sappiamo che si tratta di una cosa abbastanza equa, dove prevale piuttosto la lingua di “Mesania”. Io non la sostengo “ardentemente”, ma ripeto che si tratta di un serio tentativo di rendere il Sardo lingua ufficiale, ripeto ancora una volta che è essa è suscettibile di variazioni e aggiustamenti in base, prima alle osservazioni dei corsisti e poi dall’uso corrente, perché, come si sa, una lingua viva subisce nel tempo costanti modifiche. In definitiva, è deleterio impuntarsi subito sul campanilismo, anziché discutere e collaborare seriamente. La pena è di perdere un’occasione irripetibile, per tutti noi Sardi
Turritano
robur.q Inserito il - 15/09/2010 : 16:12:15
Gianni_g ha scritto:

robur.q ha scritto:

p.s non ti preoccupare dei continentali;
chi segue le vicende politiche (e di ordine pubblico) del "continente", sa che le nostre sono ben pacate discussioni rispetto alla guerra civile nei Paesi Baschi, in Irlanda e in Corsica, ed alla situazione di pre-guerra in Catalogna. Qualcuno dei nostri nazionalitari sogna di trasformare Cagliari o Sassari in Belfast, ma grazie a Dio, il popolo sardo è assai individualista e poco manovrabile da teste calde.


sì, indubbiamente il fatto che da noi abbiano poco attecchito le idee indipendentiste (comunque è una componente da non sottovalutare, perché I.R.S. ha vinto al comune di Perfugas), è una cosa che ci deve far riflettere. Sinceramente non so spiegarmi perché IRS e Sardegna Nazione raccolgano pochi voti, insufficienti per eleggere un solo consigliere regionale. Probabilmente i sardi, pur nella loro identità che è comune
a tutti, si sentono italiani, e magari si rendono conto che ben poco potrebbero ottenere da una deriva separatista. A parte il PSDAZ che proclama l'idea di nazione sarda fin nel suo statuto, un movimento indipendentista paragonabile a quello còrso o a quello (imponente!)
di Catalogna, non c'è mai stata qui da noi.
Non confonderei, peraltro, diversi concetti, come "indipendentismo" (che
può sfociare nella lotta armata ma può avere esiti pacifici come è avvenuto in Slovacchia), "autonomismo" e "questione identitaria".
Altra faccenda che deve far riflettere, e che ritengo assolutamente
positiva, è il fatto che qui da noi il leghismo non abbia attecchito.
Ed è facile comprenderlo, per chi conosce bene la Sardegna e i sardi.

Infine, hai parlato di orrende "dominazioni": ammetterai che i romani,
oltre a costruire ponti strade palazzi e ville, si comportarono da dominatori in Barbarìa. E aragonesi, catalani, spagnoli non hanno forse
lasciato l'Isola in una penosa condizione post-feudale alle soglie dell'800
(cioè fino all'arrivo dei piemontesi) ?

Comunque io tifo per i Shardana....il popolo del mare che seppe fondersi con i locali dell'interno...al pari dei fenici che qui commerciarono, si fusero con i proto-sardi....dalla commistione dei popoli non può
che nascere qualcosa di buono
ciao

Direi proprio di no: questo è l'esito propagandistico di casa Savoia. Quandi si scrivono queste cose, ci si dimentica che la Sardegna "spagnola" era uno stato "pattizio", aveva un parlamento al quale il monarca chiedeva i soldi per amministrare lo stato (il regno di Sardegna), il quale stato aveva un bilancio autonomo. Non c'era ancora il concetto di "disavanzo di bilancio": il governo vicereale faceva ciò che poteva fare col "donativo" concesso dal parlamento in cambio di impegni legislativi ed amministrativi. L'unico funzionario del regno che non era sardo, era il vicerè, tutti gli altri erano sardi. Ergo, di fatto (e di diritto), la Sardegna era quasi totalmente autonoma. Paradossalmente i Savoia invece non convocarono mai il parlamento, proprio per non contrattare con esso; il governo dei Savoia era veramente assolutistico (era anche lo spirito dei tempi), ma doveva comunque seguire le regole: le pressione fiscale non aumentò nè diminuì: rimase quella contrattata con l'ultimo parlamento "spagnolo": cosa che in periodo di vacche magre avrebbe creato (come creò) la rivolta in epoca Angioiana.
L'ho fatta lunga per segnalarti che i pregiudizi, o meglio, i giudizi storici interessati, hanno vita lunga, nonostante gli studi siano andati ben oltre.
Gianni_g Inserito il - 15/09/2010 : 10:00:44
robur.q ha scritto:

p.s non ti preoccupare dei continentali;
chi segue le vicende politiche (e di ordine pubblico) del "continente", sa che le nostre sono ben pacate discussioni rispetto alla guerra civile nei Paesi Baschi, in Irlanda e in Corsica, ed alla situazione di pre-guerra in Catalogna. Qualcuno dei nostri nazionalitari sogna di trasformare Cagliari o Sassari in Belfast, ma grazie a Dio, il popolo sardo è assai individualista e poco manovrabile da teste calde.


sì, indubbiamente il fatto che da noi abbiano poco attecchito le idee indipendentiste (comunque è una componente da non sottovalutare, perché I.R.S. ha vinto al comune di Perfugas), è una cosa che ci deve far riflettere. Sinceramente non so spiegarmi perché IRS e Sardegna Nazione raccolgano pochi voti, insufficienti per eleggere un solo consigliere regionale. Probabilmente i sardi, pur nella loro identità che è comune
a tutti, si sentono italiani, e magari si rendono conto che ben poco potrebbero ottenere da una deriva separatista. A parte il PSDAZ che proclama l'idea di nazione sarda fin nel suo statuto, un movimento indipendentista paragonabile a quello còrso o a quello (imponente!)
di Catalogna, non c'è mai stata qui da noi.
Non confonderei, peraltro, diversi concetti, come "indipendentismo" (che
può sfociare nella lotta armata ma può avere esiti pacifici come è avvenuto in Slovacchia), "autonomismo" e "questione identitaria".
Altra faccenda che deve far riflettere, e che ritengo assolutamente
positiva, è il fatto che qui da noi il leghismo non abbia attecchito.
Ed è facile comprenderlo, per chi conosce bene la Sardegna e i sardi.

Infine, hai parlato di orrende "dominazioni": ammetterai che i romani,
oltre a costruire ponti strade palazzi e ville, si comportarono da dominatori in Barbarìa. E aragonesi, catalani, spagnoli non hanno forse
lasciato l'Isola in una penosa condizione post-feudale alle soglie dell'800
(cioè fino all'arrivo dei piemontesi) ?
Comunque io tifo per i Shardana....il popolo del mare che seppe fondersi con i locali dell'interno...al pari dei fenici che qui commerciarono, si fusero con i proto-sardi....dalla commistione dei popoli non può
che nascere qualcosa di buono
ciao
robur.q Inserito il - 14/09/2010 : 23:09:28
p.s non ti preoccupare dei continentali;
chi segue le vicende politiche (e di ordine pubblico) del "continente", sa che le nostre sono ben pacate discussioni rispetto alla guerra civile nei Paesi Baschi, in Irlanda e in Corsica, ed alla situazione di pre-guerra in Catalogna. Qualcuno dei nostri nazionalitari sogna di trasformare Cagliari o Sassari in Belfast, ma grazie a Dio, il popolo sardo è assai individualista e poco manovrabile da teste calde.
robur.q Inserito il - 14/09/2010 : 22:45:29
Gianni, ciò che hai scritto è condivisibile dalla prima all'ultima riga!!
Ciò che io volevo contestare è quella pseudo-cultura che vede una sardità vera, autentica, ed una sardità non vera, mentre sono solo sardità diverse da sempre, più o meno coinvolte nella modernizzazione o comunque in una economia e società aperte.
Questa pseudo-cultura è dominante a livello "nazional-popolare", ha le sue radici nelle ideologie nazionalistiche e romantiche dell'ottocento che, come sai, hanno portato a tragedie inenarrabili ancora pochi anni fa (vedi ex-yugoslavia).
Nel nostro piccolo abbiamo anche noi, nella nostra società, dei nuclei nazionalistici che, spesso e volentieri, esprimono aberrazioni come quelle del "vero sardo", de "i cagliaritani sono sardi?" (tutti argomenti di questo forum), di un'interpretazioni della storia basata su orrende "dominazioni straniere", omettendo la complessità dei rapporti storici e istituzionali tra territori, popoli, comunità, classi sociali ecc..
Stiamo parlando di una sardità escludente (c'è perfino chi ha detto che Capellacci non aveva cognome sardo e pertanto non era degno di governare l'isola: non è questo il suo problema), con il mito della costante resistenziale (mai cavolata più grande fu detta e scritta) della Sardegna interna; basta leggere le righe di un (giovane) Max Leopold Wagner, di Giovanni Lilliu, di Antonio Pigliaru e di vari altri "intellettuali", cui dobbiamo molto sia in termini scientifici che in termini di pregiudizi pre-scientifici che ancora pesano molto. In argomento linguistico hanno partorito la LSU (di cui non si parla più, chi l'ha firmata ora se ne vergogna), la LSC, nobile tentativo di mediazione nelle intenzioni, approdato in un brutto prodotto cui è stata fatta una bella campagna propagandistica.
Sai che dicevano i linguisti più seri ed equilibrati? che "si, la LSU è una presa per i fondelli ma in queste condizioni politiche non si poteva ottenere di più!"
questo è: di fatto la LSC è fallita come la LSU, alla Regione (giunta e consiglio) non gliene importa niente, la provincia di Cagliari va per conto suo, le altre province meridionali seguiranno a ruota, quelle di Sassari e Gallura sono poco interessate; cosa rimane? la costante resistenziale
Gianni_g Inserito il - 14/09/2010 : 09:47:59
robur.q ha scritto:

e non mi ci riconosco non perchè mi vergogno come sostieni tu, ma semplicemente perchè mi riconosco in un altro modello culturale, che è quello linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud.
Credo nell'unità politica di tutti i sardi, perchè stiamo sulla stessa barca, ma non a costo di farmi imporre un riferimento culturale che vedo come estraneo. Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità: se si continua a vedere nei sardi del sud dei mezzo-sardi "contaminati" come dice qualcuno, da rieducare alla vera sardità (quella del capo di sopra), non si va da nessuna parte, anche perchè è un'ideologia anti-moderna; il concetto di "etnia" è un concetto antropologico che non si adatta ad una società moderna quale è quella della Sardegna.
Il fatto che tu poi non riesca a vedere che la LSC è fortemente sbilanciata, mi rincresce molto, ma significa che anche tu sei ancora in debito con l'ideale del vero sardo, da cui non puoi tollerare di allontanarti troppo.Ecco perchè poi gli estremisti campidanesi hanno la strada spianata.


mi inserisco....secondo me, se ci legge un continentale che non conosce
il problema ci prende tutti per matti ! Tanto per cominciare, nessuno che
abbia il bene dell'intelletto considera i campidanesi dei mezzi-sardi.
Il cagliaritano è Sardegna come ogni altra parte dell'Isola, e se
verificate le tradizioni di Teulada ci troverete molta più sardità di altri
luoghi. Secondo me, qui si confondono 2 piani: quello della cultura
sarda, che è assolutamente unitaria
, salvo alcune varianti, e quello
della lingua, ben diversa al Sud e al Nord a causa delle storiche influenze
linguistiche. Infatti, i dialetti sassaresi e galluresi sono di origine
italica, esattamente come il còrso. Altrimenti non si spiegherebbe come mai noi riusciamo a farci capire a Bonifacio o a Corte, fabiddendi nella matessi manera , atteso che i corsi parlano una lingua di origine toscana incrostata nei secoli di sardo, genovese, ecc. Quello che chiamiamo logudorese deriva dal sardo romanico, incrostato nei secoli dal catalano (la zona di influenza della Corona catalano-aragonese era il nord, mentre nel sud prevalse il castigliano). Mi spiace dire queste
cose ovvie e risapute, ma occorre stabilire delle basi condivise prima di intavolare la discussione.
Se si fa uno sforzo, e soprattutto se si conosce il sardo (il logudorese!),
perché moltissimi qui a Sassari il sardo lo capiscono (salvo che nei
quartieri più vecchi, rigidamente legati alla Sassari cionfraiola e
zappadorina, al mito degli "accudiddi" e a storie di questo genere),
è possibile comprendere anche il campidanese. Prova ne sia il
successo qui in città dei La Pola, gruppo cagliaritano di cabaret
che recita in "casteddaio": se si presta attenzione, soprattutto nell'intercalare, è possibile cogliere il senso delle frasi. Anche se
indubbiamente le differenze rimangono. Poi ci sono le isole linguistiche, come Alghero e Carloforte: qui incontrerei dei problemi a meno
che non sia un esperto di catalano o genovese, ma se vado a Tortolì
o ad Teulada capisco ciò che stanno dicendo.
Per chiudere sulla cultura sarda: ho la sensazione che vi sia una
netta differenza tra "sardi dei paesi" e cittadini, "sardi dell'interno"
e "sardi delle coste"; ritengo che le tradizioni e l'antica cultura sarda
(= società agro-pastorale di cui avete già accennato) siano
conservate soprattutto nelle Barbagie, in Ogliastra e in certe zone della provincia di Sassari (Goceano).
Lì troviamo il sardo schietto e legato alle tradizioni,
ma tutto questo non vuol dire che nel resto dell'Isola non vi sia
la sardità, anzi! Provate ad andare a Burcei, che non è molto
lontano dalla Cagliari metroplitana. E per rispondere a ROBUR, anche nel nord della Sardegna vi è un'economia basata sulla pesca (Stintino, Alghero, Santa Teresa, Castelsardo), commerciale (il vecchio tessuto economico di Sassari), con tracce e reminiscenze minerarie (bauxite, argentiera ecc.).
Come vedi, quel nucleo economico non vi caratterizza affatto,
se non per la lingua ben distinta
dalla nostra....quindi, ognuno parli la sua ! Siamo tutti
sardi e benennidos in domo nostra !
robur.q Inserito il - 13/09/2010 : 16:41:56
Turritano ha scritto:

[red]robur.q ha scritto:

Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ........

Forse è colpa mia: non mi sono spiegato bene. Infatti non vedo dove io ho parlato di che cosa dovresti “vergognarti”, anzi, mi sembra di non avere usato per niente la parola “vergogna”.
Non ho detto, né pensato, né scritto da nessuna parte che dovresti riconoscerti in uno delle tante varianti del Logudorese (Nuorese compreso), nel “canto a tenores”, nella morra (?), che devi essere partecipe e immerso nella “civiltà pastorale”, che debba riconoscere ed applicare il “codice barbaricino”, devi frequentare “su tzilleri”, e “S’Ardia” ecc ecc. Non l’ho mai detto né pensato. Anzi, sai una cosa? Sono tutte cose alle quali sono completamente estraneo anch’io. Ciò non significa però che chi è appassionato a qualcuna o a tutte queste manifestazioni, chi vive nel mondo della pastorizia debba vergognarsi del suo sentire e delle sue tradizioni. È un modo di pensare e di vivere, è un Mondo che, ci piaccia no, appartiene alla Sardegna e perciò, in qualche modo, anche senza condividerlo, dobbiamo rispettare. Non c’ è bisogno di spiegare che appartieni ad un altro modello culturale, questo lo so bene e vale non sol per te ma anche per molti altri, Turritano compreso. Ma tu esplicitamente dici che ti riconosci solo nel modello “ linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud”. Ecco, appunto, tu guardi al tuo orticello infischiandotene di tutti gli altri, quindi le nostre “affinità” finiscono qui. Io invece ho un modo di vedere le cose sarde diversamente: apprezzo tutto ciò che di buono c’è in Sardegna, in tutta la Sardegna, rispetto chi ha una sua cultura e una sua mentalità anche se non mi appartiene e non la condivido.
Non vedo come possa esserci una unità politica di “tutti i Sardi”, se non c’è rispetto e comprensione fra di noi. Ma tu dici: “Siamo tutti sulla stessa barca … Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità”, e allora ritorniamo in sintonia, anche se c’è (mi sembra) un po’ di contraddizione con le tue asserzioni precedenti.
Io personalmente (e moltissimi altri, direi la totalità delle persone serie del Capo di Sopra) non credo che quelli del Sud siano (tutti?) “dei mezzo-sardi "contaminati". Comunque chi lo dice avrà pure le sue motivazioni e sarebbe interessante conoscerle e discuterne.
Non sono neanche un fanatico della “modernità”, la quale è una cosa ineluttabile, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, non ci vedo in essa né un bene né un male, ma qualcosa da soppesare e giudicare, punto per punto e non approvare o respingere in toto.
Infine, la LSC, io credo di essere imparziale, o almeno ci tento: mi sembra abbastanza equilibrata, mi sembra un serio tentativo di creare in concreto qualcosa che finalmente unisca tutti i Sardi. Ripeto e lo dico con cognizione di causa, che è solo un embrione, qualcosa di ancora “in fieri”, in movimento, in evoluzione. Se poi alla fine si avrà un tantino in più di Campidanese o di Logudorese, pococo male. L’importante e che si facciano le cose seriamente e con equilibrio. Comunque ti invito a parlare di questo e di etnia su discussioni più appropriate
Tuttitano
PS: mi scuso per la lunghezza del mio post, ma erano tutte cose da chiarire

non c'è niente da discutere sull'idea dei sardi contaminati, o veri o puri: è un'idiozia pericolosa!
per chi la coltiva c'è un solo posto: Norimberga
in quanto al mio orticello, ho solo 3000 mq, mi sono sufficienti
ma seriamente, pensi davvero che la differenza tra me e te e che io sono "robustamente" campanilista mentre tu sei angelicamente altruista?
E che per questo sostieni ardentemente una LSC che, guardacaso, ha un tantino in più di Logudorese?
Amico Turri, ma fai molto torto
p.s. sposta pure la nostra discussione dove ritieni più opportuno: io non lo so fare
Turritano Inserito il - 13/09/2010 : 16:05:43
[red]robur.q ha scritto:

Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ........

Forse è colpa mia: non mi sono spiegato bene. Infatti non vedo dove io ho parlato di che cosa dovresti “vergognarti”, anzi, mi sembra di non avere usato per niente la parola “vergogna”.
Non ho detto, né pensato, né scritto da nessuna parte che dovresti riconoscerti in uno delle tante varianti del Logudorese (Nuorese compreso), nel “canto a tenores”, nella morra (?), che devi essere partecipe e immerso nella “civiltà pastorale”, che debba riconoscere ed applicare il “codice barbaricino”, devi frequentare “su tzilleri”, e “S’Ardia” ecc ecc. Non l’ho mai detto né pensato. Anzi, sai una cosa? Sono tutte cose alle quali sono completamente estraneo anch’io. Ciò non significa però che chi è appassionato a qualcuna o a tutte queste manifestazioni, chi vive nel mondo della pastorizia debba vergognarsi del suo sentire e delle sue tradizioni. È un modo di pensare e di vivere, è un Mondo che, ci piaccia no, appartiene alla Sardegna e perciò, in qualche modo, anche senza condividerlo, dobbiamo rispettare. Non c’ è bisogno di spiegare che appartieni ad un altro modello culturale, questo lo so bene e vale non sol per te ma anche per molti altri, Turritano compreso. Ma tu esplicitamente dici che ti riconosci solo nel modello “ linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud”. Ecco, appunto, tu guardi al tuo orticello infischiandotene di tutti gli altri, quindi le nostre “affinità” finiscono qui. Io invece ho un modo di vedere le cose sarde diversamente: apprezzo tutto ciò che di buono c’è in Sardegna, in tutta la Sardegna, rispetto chi ha una sua cultura e una sua mentalità anche se non mi appartiene e non la condivido.
Non vedo come possa esserci una unità politica di “tutti i Sardi”, se non c’è rispetto e comprensione fra di noi. Ma tu dici: “Siamo tutti sulla stessa barca … Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità”, e allora ritorniamo in sintonia, anche se c’è (mi sembra) un po’ di contraddizione con le tue asserzioni precedenti.
Io personalmente (e moltissimi altri, direi la totalità delle persone serie del Capo di Sopra) non credo che quelli del Sud siano (tutti?) “dei mezzo-sardi "contaminati". Comunque chi lo dice avrà pure le sue motivazioni e sarebbe interessante conoscerle e discuterne.
Non sono neanche un fanatico della “modernità”, la quale è una cosa ineluttabile, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, non ci vedo in essa né un bene né un male, ma qualcosa da soppesare e giudicare, punto per punto e non approvare o respingere in toto.
Infine, la LSC, io credo di essere imparziale, o almeno ci tento: mi sembra abbastanza equilibrata, mi sembra un serio tentativo di creare in concreto qualcosa che finalmente unisca tutti i Sardi. Ripeto e lo dico con cognizione di causa, che è solo un embrione, qualcosa di ancora “in fieri”, in movimento, in evoluzione. Se poi alla fine si avrà un tantino in più di Campidanese o di Logudorese, pococo male. L’importante e che si facciano le cose seriamente e con equilibrio. Comunque ti invito a parlare di questo e di etnia su discussioni più appropriate
Tuttitano
PS: mi scuso per la lunghezza del mio post, ma erano tutte cose da chiarire
robur.q Inserito il - 13/09/2010 : 13:27:43
Turritano ha scritto:

Esempio chiarissimo di un robustissimo campanilismo
A parte questo, veniamo al dunque e mettiamo qualche puntino sulle “i”
Che i “sardofoni” a Sassari siano chiamati (da qualcuno) “di ri biddi” non significa niente. Di fatto a Sassari si svolgono diverse manifestazioni, corsi in Logudorese nelle scuole pubbliche e, udite udite, persino di LSC
Molti sassaresi sono convinti che il logudorese dei paesi vicini sia la vera lingua Sarda e ne conosco diversi che si dolgono di non saperlo parlare
La LSC non è né “nuorese” (?), né nessuna altra variante del Logudorese e nemmeno nessuna delle varianti campidanesi. Assomiglia molto al Sardo di Mesania (cerniera fra Logudorese e campidanese) sul quale si basa. È semplicemente un lodevole “progetto sperimentale” regionale per avere una lingua ufficiale in tutta la Sardegna con la quale redare i documenti della Regione autonoma della Sardegna. È in fase sperimentale, non è rigidamente codificata ed è aperta a tutte le osservazioni e proposte di modifica di tutti gli interessati. Non è affatto “imbellettata con qualche contentino per i riottosi sardi del sud”. Anzi a noi sembrerebbe il contrario. L’anello al naso ce l’abbiamo, e ce l’avremo tutti, finche non si raggiungerà, finalmente, un forte senso di unità.
Il pregiudizio del “Vero sardo” ? non ho capito, ma detto così, mi sembra alquanto fuori luogo, se non ridicolo …. frutto di chi a paura di essere se stesso, di chi guarda solo al suo orticello …
Turritano


Io non mi vergogno di niente, caro Turri, ma semplicemente non mi riconosco nel modello del "vero sardo", sia linguisticamente sia culturalmente, sia antropologicamente; non mi riconosco nella lingua logudorese o nuorese che sia, non mi riconosco nel canto a tenore, non mi riconosco nella morra, sono totalmente estraneo alla civiltà pastorale, al codice barbaricino, a su tzilleri, a s'Ardia ecc. ecc.;
e non mi ci riconosco non perchè mi vergogno come sostieni tu, ma semplicemente perchè mi riconosco in un altro modello culturale, che è quello linguistico campidanese, sociale urbano cagliaritano, culturale della Sardegna agricola, peschereccia, commerciale, mineraria del sud.
Credo nell'unità politica di tutti i sardi, perchè stiamo sulla stessa barca, ma non a costo di farmi imporre un riferimento culturale che vedo come estraneo. Se non si riconosce la diversità non ci sarà mai unità: se si continua a vedere nei sardi del sud dei mezzo-sardi "contaminati" come dice qualcuno, da rieducare alla vera sardità (quella del capo di sopra), non si va da nessuna parte, anche perchè è un'ideologia anti-moderna; il concetto di "etnia" è un concetto antropologico che non si adatta ad una società moderna quale è quella della Sardegna.
Il fatto che tu poi non riesca a vedere che la LSC è fortemente sbilanciata, mi rincresce molto, ma significa che anche tu sei ancora in debito con l'ideale del vero sardo, da cui non puoi tollerare di allontanarti troppo.
Ecco perchè poi gli estremisti campidanesi hanno la strada spianata.
Turritano Inserito il - 12/09/2010 : 15:46:11
Esempio chiarissimo di un robustissimo campanilismo
A parte questo, veniamo al dunque e mettiamo qualche puntino sulle “i”
Che i “sardofoni” a Sassari siano chiamati (da qualcuno) “di ri biddi” non significa niente. Di fatto a Sassari si svolgono diverse manifestazioni, corsi in Logudorese nelle scuole pubbliche e, udite udite, persino di LSC
Molti sassaresi sono convinti che il logudorese dei paesi vicini sia la vera lingua Sarda e ne conosco diversi che si dolgono di non saperlo parlare
La LSC non è né “nuorese” (?), né nessuna altra variante del Logudorese e nemmeno nessuna delle varianti campidanesi. Assomiglia molto al Sardo di Mesania (cerniera fra Logudorese e campidanese) sul quale si basa. È semplicemente un lodevole “progetto sperimentale” regionale per avere una lingua ufficiale in tutta la Sardegna con la quale redare i documenti della Regione autonoma della Sardegna. È in fase sperimentale, non è rigidamente codificata ed è aperta a tutte le osservazioni e proposte di modifica di tutti gli interessati. Non è affatto “imbellettata con qualche contentino per i riottosi sardi del sud”. Anzi a noi sembrerebbe il contrario. L’anello al naso ce l’abbiamo, e ce l’avremo tutti, finche non si raggiungerà, finalmente, un forte senso di unità.
Il pregiudizio del “Vero sardo” ? non ho capito, ma detto così, mi sembra alquanto fuori luogo, se non ridicolo …. frutto di chi a paura di essere se stesso, di chi guarda solo al suo orticello …
Turritano
robur.q Inserito il - 11/09/2010 : 22:33:17
certo a Sassari ci sono numerosissimi sardofoni ma, come credo dicano da quelle parti, sono "di li biddi"
La LSC non è nuorese, ma la LSU quasi si, appena addolcita!
La LSC, come ho già scritto, è appena imbellettata, con qualche contentino per i riottosi sardi del sud;
ma la gente (ed in particolare gli "estremisti campidanesi") non ha l'anello al naso.
E' sempre il pregiudizio del "vero sardo", di cui stiamo amabilmente chiaccherando in altro tread, applicato in campo linguistico, col nobile patrocinio di M.L. Wagner, insigne linguista nato nell'OTTOCENTO!!

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