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Nota Bene: Capoterra Era il 1655, il barone Gerolamo Torrellas metteva a disposizione parte del suo feudo per la nascita di un nuovo paese che ne avrebbe accresciuto il valore socio-economico. Dopo un anno si contavano nel piccolo villaggio 7 famiglie, ogni famiglia veniva conteggiata per un numero medio di 4 persone per cui possiamo considerare che la villa di Sant’Efisio (attuale Capoterra) poteva essere abitata da circa 28-30 persone. Possiamo notare da un censimento effettuato 22 anni dopo cioè nel 1678 le famiglie erano 39 per una popolazione di 156 persone.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
desi satta Inserito il - 10/04/2010 : 16:26:04
Tra tutte le stranezze lette a spasso per i forum che trattano di archeologia sarda, una delle più gettonate è quella che riguarda il ‘portello di scarico’.
Non ho mai capito per quale motivo, però pare che ci sia un sacco di gente che aborre (ah, Mughini!) la possibilità che i sardi dell’età del bronzo si fossero accorti che l’uso del portello contribuisce a scaricare l’architrave da una parte del carico soprastante. C’è addirittura chi usa toni sprezzanti, tipo (non cito testualmente) …finalmente non si parla più di portello di scarico!!... come se si trattasse di un vero e proprio abominio. Mah…
Inoltre mi è ancora meno chiaro per quale motivo si tratti spesso (ma non sempre) di groupies dei FantaX, coloro che pretenderebbero di difendere la memoria dei valorosi guerrieri, invitti conquistatori, ineguagliati costruttori, che poi sarebbero stati così cretini da non imparare (sulla base dell’esperienza) una numerosa serie di accorgimenti per migliorare la statica delle torri. Misteri della fantarcheologia! Del resto è fanta-, dunque colorata e ricca di bollicine, spumeggiante insomma, e naturalmente anche taroccata.
Bene: non ho certo la pretesa di scodellare una verità incontestabile sul perché i costruttori di torri usarono il portello di scarico (o un meccanismo simile, come si vedrà), questo bisognerebbe chiederlo a loro (però, visto che non scrivevano, non lo sapremo mai) tuttavia possiamo rischiare qualche modest(issim)a considerazione sull’influenza del portello sulla distribuzione dei carichi. Insomma possiamo parlare di Stattica Nuragica.
Per farlo, prendiamo un parallelepipedo allungato come questo, che nel prosieguo della pillola sarà il nostro architrave.


Non specifico né l’altezza né la profondità perché non sono rilevanti, ma se qualcuno non ci crede, allora possiamo dire ad esempio L/2 per entrambe.
Il parallelepipedo pesa P, ed il vettore peso è applicato al baricentro.
Adesso prendiamo il nostro parallelepipedo e poggiamolo su due bilance, così:


La domanda è: quanto pesa il contrappeso da mettere sull’altro piatto della bilancia perché il sistema sia in equilibrio (e il parallelepipedo sia orizzontale)?
Se siamo tutti d’accordo che bisogna mettere un peso P/2 su ciascuno dei due piatti vuoti, possiamo proseguire.
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Trambuccone Inserito il - 20/04/2010 : 00:28:02
Aahahahha! Intanto ci sono....e non è per nulla pochino. Il legno nel nostro clima non si conserva a lungo,a meno di condizioni di estrema umidità o il suo esatto opposto.Come tutti i materiali organici è soggetto a disfacimento naturale. Ma si possono trovare varie tracce della sua antica presenza.
T.
exdedalus Inserito il - 19/04/2010 : 23:59:47
un pò pochino, non credi?
Trambuccone Inserito il - 19/04/2010 : 22:44:53
Grumi di argilla concotta con impressione di pali lignei, fori pontai all'interno di alcune camere e riseghe all'interno di altre vanno bene?
T
exdedalus Inserito il - 19/04/2010 : 19:54:28
errata corrige 3° e 4° riga
Mi piacerebbe sapere ,comunque,se gli archeologi hanno rilievi circa le opere lignee sovrapposte ai manufatti in pietra.
exdedalus Inserito il - 19/04/2010 : 18:19:12
Non confonderei la strutture con le sovrastrutture.

Le pietre delle foto da me mostrate potrebbero servire anche per opere posticce o permanenti [opere sovrastrutturali lignee] di completamento, ma in strutture di questo tipo, dal punto di vista della stabilità, sono assolutamente irrilevanti. Mi piacerebbe sapere ,comunque,se gli archeologi sovrapposte ai manufatti in pietra .
In questa discussione però io mi concentrerei sulle strutture verificandone la complessità . Personalmente ho al momento pochi materiali, ma tutte le soluzioni che ho visto e analizzato non sono casuali.
Anche quando non c’è l’architrave le aperture sono a tholos e hanno luci molto ridotte. L’angolo adottato, infatti, compreso fra 1 12/18 gradi misurati sulla verticale, con luci troppo grandi darebbero come risultato dei veri e propri tagli. E’ l’inserimento dell’architrave che costituendo continuità consente di aumentare la luce dell’apertura , e realizzare i piedritti verticali. Il portello di scarico, realizzato anche con due file di mensole scarica l’architrave evitandoli stress con sollecitazioni innaturali [preannuncia l’arco di scarico adottato dai romani].
Lo svuotamento dei muri é una grande intuizione , secondo me, è motivata dalla necessità di utilizzare con più efficacia i materiali a disposizione piuttosto che rendere complessa la funzione interna. Uno studio attento sulle piante potrebbe forse mostrare che il secondo livello è legato alla sicurezza o a spazi segreti, ponendo la necessità di alzare le costruzioni è ciò pone urgente il trovare soluzioni per la spinta laterale…ma di questo ne ho accennato


Trambuccone Inserito il - 19/04/2010 : 14:18:18
Ottimo! Avete capito perfettamente!



T.
MirkoZaru Inserito il - 19/04/2010 : 10:48:37
Ottimo! Avete capito perfettamente!
Trambuccone Inserito il - 18/04/2010 : 18:53:51
Certo Maurizio, la fonte primaria è G. Manca... Poi si va oltre...
Quanto alle rampe esterne solo alcuni nuraghi ne sono forniti, non tutti.
Dubito fortemente che servissero alla costruzione del nuraghe...questione di sicurezza.
Attenzione a non confondere gli alloggiamenti per i pali delle rampe con gli occhi di luce per il vano scala, o peggio, espulsioni di conci...
Fine OT rampe & C.
T.
maurizio feo Inserito il - 18/04/2010 : 17:20:14
..."any wooden internal structures or roof (in the broch) has disappeared"...

Il che corrisponde anche a tesi già espresse da altri. G. Manca ha fatto anche un CD in cui ipotizza che strutture lignee (in questo caso esterne) fossero almeno temporaneamente presenti nei nuraghi (nel caso che ho in mente, durante la costruzione dello stesso). L'ipotesi nasce dalla presenza esterna di buchi chiaramente intenzionali e disposti a disegnare una spirale, abbastanza profondi, ma non comunicanti con l'interno.
La mia opinione è che noi oggi possiamo vedere solamente lo scheletro, non l'intero corpo, del nuraghe finito.

Quindi, sono perfettamente d'accordo.
Trambuccone Inserito il - 18/04/2010 : 16:43:23
Sì Maurizio, è la soluzione più semplice...:

Vedere la terza foto:

http://www.walkshetland.com/49.php

T.
maurizio feo Inserito il - 18/04/2010 : 15:34:04
Che cosa intendi dire, Mirko?
Che c'erano alcune altre strutture in materiale deperibile che adesso non ci sono più?
Oppure...?
MirkoZaru Inserito il - 18/04/2010 : 15:11:35
exdedalus ha scritto:

puntello lo escludo, ma solo per un fatto pratico: un elemento così pesante è complicato metterlo in posizione a costruzione ultimato. No, puntello lo escluderei, anche in ragione di un’altra foto che ho trovato e allego.


Immagine:

21,94 KB

Ragionerei piuttosto sull’intuizione che sottende la soluzione. I costruttori avevano capito, secondo me, che la parte interna di un grosso muro non ha utilità pratica diretta, le porzioni che realmente lavorano sono quella interna nel reggere la copertura, e quella esterna per contenere le spinte orizzontali L’unico muro risolve questi problemi essenzialmente con il peso, chiamando in causa la gravità.

Con questa soluzione costruttiva hanno ottenuto come risultato un uso più razionale dei materiali a disposizione, utilizzandone meno e con maggiore efficacia. Solo dopo, secondo me, hanno pensato di poter utilizzare lo spazio resosi disponibile: nicchie, la scala con il la possibilità, anche, di un secondo piano, e comunque maggiore sicurezza.
Le grandi pietre orizzontali hanno finalità di tenere in posizione i due muri: l’appoggio intermedio elimina il carico di punta che si manifesta inversamente proporzionale all’altezza [più alto è il muro maggiore è l’instabilità e quindi il pericolo di spanciamenti e rovesciamenti].
Quindi vedo, per questo concio, proprio una funzione di stabilizzazione[riduce l’altezza e evita che il muro spanci]. Ma la funzione potrebbe anche sollecitare il concio a trazione, cioè configurarlo come una catena se il muro esterno, per effetto del carico di punta, si movesse verso l’esterno. Il fatto che il concio sia bel ancorato, fino a essere considerato semincastro,rende il tutto complesso e quindi complesse sono le risposte alle sollecitazioni interne determinate dal costruire. [mi verrebbe da dire che è il primo passo verso l’arco rampante, ma questo forse e solo innuce]

PS le fito si riferiscono al Nuraghe Ruiu di Chiaramonti


fà paura arrampicarsi in quelle pareti, ma secondo hanno proprio una ragione per esistere... quella ragione l'ha mangiata il tempo!
exdedalus Inserito il - 18/04/2010 : 13:38:23
puntello lo escludo, ma solo per un fatto pratico: un elemento così pesante è complicato metterlo in posizione a costruzione ultimato. No, puntello lo escluderei, anche in ragione di un’altra foto che ho trovato e allego.


Immagine:

21,94 KB

Ragionerei piuttosto sull’intuizione che sottende la soluzione. I costruttori avevano capito, secondo me, che la parte interna di un grosso muro non ha utilità pratica diretta, le porzioni che realmente lavorano sono quella interna nel reggere la copertura, e quella esterna per contenere le spinte orizzontali L’unico muro risolve questi problemi essenzialmente con il peso, chiamando in causa la gravità.

Con questa soluzione costruttiva hanno ottenuto come risultato un uso più razionale dei materiali a disposizione, utilizzandone meno e con maggiore efficacia. Solo dopo, secondo me, hanno pensato di poter utilizzare lo spazio resosi disponibile: nicchie, la scala con il la possibilità, anche, di un secondo piano, e comunque maggiore sicurezza.
Le grandi pietre orizzontali hanno finalità di tenere in posizione i due muri: l’appoggio intermedio elimina il carico di punta che si manifesta inversamente proporzionale all’altezza [più alto è il muro maggiore è l’instabilità e quindi il pericolo di spanciamenti e rovesciamenti].
Quindi vedo, per questo concio, proprio una funzione di stabilizzazione[riduce l’altezza e evita che il muro spanci]. Ma la funzione potrebbe anche sollecitare il concio a trazione, cioè configurarlo come una catena se il muro esterno, per effetto del carico di punta, si movesse verso l’esterno. Il fatto che il concio sia bel ancorato, fino a essere considerato semincastro,rende il tutto complesso e quindi complesse sono le risposte alle sollecitazioni interne determinate dal costruire. [mi verrebbe da dire che è il primo passo verso l’arco rampante, ma questo forse e solo innuce]

PS le fito si riferiscono al Nuraghe Ruiu di Chiaramonti
Tharros Inserito il - 18/04/2010 : 11:45:15
Potrebbe anche servire come puntello e forse posizionato in tempi posteriori forse per evitare lo "spanciamento" causato da una pressione superiore toppo elevata. Come catena, essendo rigido, la vedo dura!!
exdedalus Inserito il - 17/04/2010 : 16:22:57
desi,
é uno stabilizzatore. Trattandosi di pietra dovrebbe lavorare a compressione , dunque essere un puntone, ma potrebbe anche lavorare come una catena, mi mancano alcuni elementi.
Comunque, riprendendo il ragionamento sulla 'continuità', mi sembra un forte elemento di elaborazione della conoscenza.



Immagine:

19,41 KB

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