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Nota Bene: Gli Issohadores - con un corpetto rosso e pantaloni bianchi, panno frangiato, cintura di piccoli sonagli, lungo laccio ( soha ) e cappello nero ad ampia falda, si dispongono all'esterno, davanti, al centro e dietro, lasciando solo a uno il compito di coordinamento e di guida. La funzione esteriore appare quella di garantire lo svolgimento del rituale e di catturare prede, oggi prevalentemente femminili, con la soha . quasi a riaffermare e riproporre le modalità dell'azione che ha portato al dominio del gruppo che controllano



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Andros Inserito il - 25/08/2009 : 07:39:10
Salve a tutti...
Propongo un argomento che stava sviluppandosi all'interno della discussione postata per promuovere la Sagra del Redentore. La discussione mi sembrava interessante e verteva sulle cose da includere o escludere all'interno delle processioni o delle sfilate in costume tradizionale e perchè , vediamo che ne pensate...
Propongo di ri-partire con un mio post...

Ho visto in diretta su videolina la sagra del Redentore...
Franca Rosa Contu (che a mio parere ha fatto un commento ottimo della sfilata e dei costumi) ha sottolineato, tra le altre cose, il fatto che i costumi di Alghero e Santa Teresa sono dei costumi "inventati" (di rappresentanza e realizzati di recente e secondo il gusto estetico di qualcuno)...e si auspicava che, gli stessi gruppi, facessero serie ricerche per portare alla luce costumi più plausibili, tradizionali e veri!!!
Criticava la presenza nelle sfilate in costume di troppi bambini e neonati "bardati" da adulti...nonchè la presenza di ragazze vestite da uomo!
Prego chiunque abbia visto e sentito questi commenti di contribuire con altri post...potrebbe rivelarzi molto, molto interessante...
Ciao
Andrea

A questo stesso post avevano già risposto Meurreddu, laier, Turritano, loddorinu, Babborcu e altri che non ricordo...Invito gli stessi ed altri ad intervenire...grazie!
Andrea
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Andros Inserito il - 22/09/2009 : 19:46:29
maniscialli ha scritto:

Forse alcune persone partecipanti alla discussione si sentono toccate in prima persona? Non si tratta di attacchi alle singole persone o gruppi, oggi la “critica”investe la zona del Sulcis, domani la zona del Campidano, domani toccherà alla zona del Sassarese...

Tra le persone di buon senso le critiche costruttive sono sempre ben accette, non soltanto per confrontarsi ma anche per crescere e capire i propri errori!!
Chi fa la critica oggi, ne ha ricevuto ieri, e ne riceverà anche domani, ma le terrà strette per farne tesoro e migliorare!



Si, sono sostanzialmente d'accordo...
Riconoscere i propri errori contribuisce a crescere... al contrario di quelli che si sentono "arrivati"...quelli che non accettano consigli...

L'etnocentrismo divide e non unisce...

Ormai tutta la Sardegna è investita dall'onda malefica del folklore travestito dal pressapochismo e dall'affarismo.

Nessuna zona della Sardegna è immune da questo discorso, sebbene esistano alcuni gruppi che ancora resistono e che fanno vero folklore.

ricordiamoci tutti che sono delle pure e semplici opinioni che ognuno esprime liberamente…. per poter poi tutti insieme analizzare e discutere per cercare di avere un obiettivo comune a tutti, quello della salvaguardia dei nostri usi e costumi, ed evitare le ennesime rappresentazioni oscene…


Questa tua frase Maniscialli... mi risulta particolarmente gradita...

Andrea
babborcu Inserito il - 16/09/2009 : 21:13:13
intedo quelle bruttissime spille a losanga d'argento dorato con una o tre grosse pietre che imitano le c.dette " spille di bono"
le spille nella tradizione di ittiri erano sempre d'oro, magari di basso titolo, ma d'oro, c'è una discreta varietà di forme, ma alcune non so la margherita del cagliaritano o di dorgali e il mezzo bottone erano esclusi...
alla fine della lunga catana a m c'è un moschettine che pande sull'allacciatura del busto erano ammesse crocette, una goccia di corallo, niente, non la medaglia da battesimo con santa rita o altri santi o i funghetti, i semafori d'oro che fortunatamente poche zze portano pur di aggiungere!!

laier beppe cuga ha accompagnato lo svolgimento di una mia azione teatrale , mia nel senso chene sono l'autore , tempo fadentro la chiesa di santa croce di romana.. ho ancora il ricordo della dolcezza della sua musica!
laier Inserito il - 16/09/2009 : 19:18:41
anche a me il nostro suanatore di launeddas raccontava di ovodda
meurreddu Inserito il - 16/09/2009 : 16:34:10
babborcu ha scritto:

al bando certe spille che imitano malmentele antiche ( di argento dorato)
al bando le medagliette con santi



cioè nonsi potrebbero usare i gioielli in argento bagnati nell'oro ???
per le medagliette dei santi cosa intendi ???
babborcu Inserito il - 16/09/2009 : 16:28:33
lazzarino : i quadri storici ,essendo un'intrico di stratificazioni e di influssi , a volte mediati
non sono chari,,, la struttura sociale nemmeno.. a volte dissimula una spaventosa distinzione di ceti e censi...
io sono un ammiratore di beppe cuga,, a ovodda le launeddas si chiamano bidulas..

a già.. quando ho visto dei vecchi ballare un ballo di dorgali ho riconosciuto molte caratteristiche della " bonorvese "...
lazzarinu Inserito il - 16/09/2009 : 15:31:42
Semplice non vuol dire ne ingenua ne sempliciotta, vuol solo dire che avendo un quadro storico e sociale ben chiaro è facile avere risposte alle nostre domande sulla cultura popolare. Non so se sono riuscito ad esprimere il concetto. Per quanto riguarda le launeddas ad Ovodda mi riprometto di chiedere a Beppe Cuga non appena lo incontrerò.
Sullo "strettamente locale" con me sfondi una porta aperta, un esempio: ad Atzara da bambino vedevo ballare in piazza a ballo campidanese, perdonami il bisticcio di parole, cosa che il gruppo folk locale mi pare abbia dimenticato ( e qui mi attirerò le ire di qualcuno).
babborcu Inserito il - 16/09/2009 : 15:12:39
gia' ... lazzarinu.. e' vero.. alcune tradizioni si loclaizzano in aree ristrette mente prima potevano essere di diffusione panregionale-- ti posso assicurare che qualcosa di meno accentuato e "vistoso" c'era. a memoria d'uomo, nel ballo di alcuni paesi logudoresi..del resto il bronzetto che citi che suona le launeddas.. è stato trovato a ittiri... un'enclave di launeddas è attualmente ad ovodda. uno strumento simile, denominato truveddas, esisteva a memoria d'uomo in gallura e logudoro...
a thiesi, unico luogo del logudoro soppravive un canto a tenore autentico..
il bustino di tipo rigido ,tipico oggi, del nord era usato anche in gallura ed in un'area più vasta...
ti voglio dire che a volte quel che pensiamo strettamente locale, se sondato, non lo è più.. naturalmente esistono"spacializzazioni locali" che segnano evoluzioni ed involuzioni e scomparsa di alcune tradizioni..

non sono d'accordo con te:la cultura popolare non e' semplice, non e' ingenua come riterrebbe qualcuno , in nessuna zona mediterranea, quella sarda, se possibile, è ancora più complessa non fosse altro per le strarificazioni storico.culturali che assomma..... ha dei retroterra simbolici molto intricati e porta al massimo grado di perfezione formale le sue espressioni ( pensa ai pani, alla poesia improvvisata, al ballo stesso) anche quando sono costituite da materialibase "semplici2
Andros Inserito il - 16/09/2009 : 13:54:40
babborcu ha scritto:

che nel "ballo sardo" vi sia , pero' un'origine legata ad antiche religioni.. e una fortissima componente rituale, non può essere contestato, tutta una serie di fatti e di studi seri lo dimostrano...
e ovvio che la conoscenza perfetta di tutto questo non aiutano i ballerini a muovere meglio e a tempo i piedi,, ma aiutano a non percorrere avventure di stravolgimenti e mistificazioni!!!


certo Babborcu quoto il tuo discorso sulle origini del ballo sardo e mi sento di aggiungere che ballare con maggior consapevolezza, aiuta i ballerini a dare risposte chiare e precise a chi le chiede...senza fare figure di ........ o dare risposte assurde sulle nostre tradizioni!!!
Andrea
lazzarinu Inserito il - 16/09/2009 : 12:49:26
babborcu ha scritto:

lazzarino.. la nostra è una cultura orale.. tramandata di padre in figlio, tanto si è perduto e si perde..
le interpretazioni, e' vero, lasciano sempre un margine di dubbio, come ben dici .. l'allusione ai del culti di adone per il ballo ( che prevede fra l'altro la celebrazione e lo "stimolo" dell'eterno morire e rinascere della natura per consentire la vita del creato e che è stato certamente assimilato dalla chiesa alla resurrezione del cristo) probabilmente presenti in altre espressioni popolari sarde , come quella del nenniri, deriva da vecchi studi di cultori e conoscitori della classicità ,,, opinabili eh! e non da pareri di andros o miei..
e' certo e sicuro che, se tale significato fosse , come sembra, vero, nelle ultime fasi i ballerini non ne ferano consapevoli e ripetevano il" rito" inconsapevolmente, perchè cosi' l'avevano ereditato... ( quale tessitrice sa il significato antico dei pavoni o dei leoni o degli unicorni che tesse?)
e' anche vero che vi è una componente "ludica" di dimostrazione di forza , di abilità, per prevalere sugli altri individui e colpire le femmine nella sciampitta, come in tutto il ballo sardo antico..
che nel "ballo sardo" vi sia , pero' un'origine legata ad antiche religioni.. e una fortissima componente rituale, non può essere contestato, tutta una serie di fatti e di studi seri lo dimostrano...
e ovvio che la conoscenza perfetta di tutto questo non aiutano i ballerini a muovere meglio e a tempo i piedi,, ma aiutano a non percorrere avventure di stravolgimenti e mistificazioni!!!


Sono assolutamente d'accordo con te, soprattutto sull'ultima parte del
tuo post, io però vedo le cose in maniera molto più semplice come è del resto la cultura popolare, semplice appunto.
Sappiamo per certo dell'origine rituale del ballo sardo, vedi il bronzetto del suonatore di launeddas col membro eretto, ma le cose appunto cambiano. E mi chiedo, come mai la sciampitta è un movimento tipico dell'area campidanese? Ergo....
Ti saluto cordialmente, è un piacere leggerti.
babborcu Inserito il - 16/09/2009 : 12:33:32
lazzarino.. la nostra è una cultura orale.. tramandata di padre in figlio, tanto si è perduto e si perde..
le interpretazioni, e' vero, lasciano sempre un margine di dubbio, come ben dici .. l'allusione ai del culti di adone per il ballo ( che prevede fra l'altro la celebrazione e lo "stimolo" dell'eterno morire e rinascere della natura per consentire la vita del creato e che è stato certamente assimilato dalla chiesa alla resurrezione del cristo) probabilmente presenti in altre espressioni popolari sarde , come quella del nenniri, deriva da vecchi studi di cultori e conoscitori della classicità ,,, opinabili eh! e non da pareri di andros o miei..
e' certo e sicuro che, se tale significato fosse , come sembra, vero, nelle ultime fasi i ballerini non ne ferano consapevoli e ripetevano il" rito" inconsapevolmente, perchè cosi' l'avevano ereditato... ( quale tessitrice sa il significato antico dei pavoni o dei leoni o degli unicorni che tesse?)
e' anche vero che vi è una componente "ludica" di dimostrazione di forza , di abilità, per prevalere sugli altri individui e colpire le femmine nella sciampitta, come in tutto il ballo sardo antico..
che nel "ballo sardo" vi sia , pero' un'origine legata ad antiche religioni.. e una fortissima componente rituale, non può essere contestato, tutta una serie di fatti e di studi seri lo dimostrano...
e ovvio che la conoscenza perfetta di tutto questo non aiutano i ballerini a muovere meglio e a tempo i piedi,, ma aiutano a non percorrere avventure di stravolgimenti e mistificazioni!!!
lazzarinu Inserito il - 16/09/2009 : 11:57:15
musthayoni ha scritto:

lazzarinu ha scritto:

In medio sta virtus! Così si dice?
La sciampitta, per quanto ne so io, era una dimostrazione di forza e destrezza effettuata durante il ballo per intimorire eventuali "malintenzionati". Come dire: Non ci provare qui c'è pane per i tuoi denti!



... scusa ... che significherebbe intimorire eventuali .. malintenzionati .. malintenzionati de che?



Intendevo dire che spesso e volentieri nelle feste si bisticciava e si bisticcia ancora, avrei dovuto scrivere: .....dimostrazione di forza e destrezza nella lotta effettuata durante il ballo per intimorire eventuali attaccabrighe... che nelle feste non mancavano mai.
Ora è più chiaro il concetto?
Per Sant'Antonio di Santadi si diceva: chi non doiè mottu no è festa!
In quanto ad Adone o Dioniso o qualsivoglia mito, non credo che nella sciampitta conti qualcosa, anch'io potrei dire che il sollevarsi del ballerino è, scusate la volgarità, come un'erezione e quindi un rito propiziatorio per la fertilità, ne convenite?
musthayoni Inserito il - 16/09/2009 : 10:28:24
Andros ha scritto:

musthayoni ha scritto:

Andros ha scritto:

Ciao e grazie della risposta Musthayoni!!! Condivido quel che dici...eccome! ...sebbene l'ignoranza regni sovrana non solo nei gruppi folk (non tutti)... ma, come tu stesso sostieni, anche nei presentatori e da alcuni pseudo-studiosi-scrittori attuali (aggiungo io).
Quello stesso gruppo che esegue la pantomima di Adone è (o dovrebbe essere) lo stesso che "interpreta" la pesca al tonno, il ballo dell'argia e il ballo sel fuoco!!! Sono i (balli?) più "falsi e mistificatori che abbia mai visto"), ma, ironia della sorte, questo gruppo è quello che riesce ad "ottenere" più visibilità nella tv locale (perchè fortemente legato $$$ ai presentatori più quotati) e "ottenere" dalla regione i maggiori finanziamenti!


Ciao, Andrea


.. ciao .. il problema correlato all'interpretazione porta poi a quello della rappresentazione coreografica del ballo .. e come ben saprai questo aspetto è di natura più prettamente moderna ... d'altro canto non è un mistero per nessuno che anticamente il ballo si svolgeva in modo spontaneo seppur all'interno di rigidi schemi prestabiliti ... e l'organizzazione dei medesimi era demandata ai giovani e rientrava nelle cosiddette “festas de is bagadius” o “de sa zerachia”, ovvero della “giovinaglia”, secondo l’espressione consolidata di allora ...
.. al riguardo proprio per Quartu .. ma non solo .. C. Pillai .. ha scritto qualcosa .. e anche io personalmente ho trovato ampia documentazione d'archivio su quanto avveniva nel mio paese ...

Conosco il problema dell'interpretazione molto da vicino e ti assicuro che un folklore credibile, a mio modesto parere, è ancora auspicabile ai tempi d'oggi, senza per questo cadere nel ridicolo. Non sono contro il folklore dei gruppi folk...sono contro le esagerazioni, le mistificazioni e la non conoscenza che molti di loro dimostrano! Ho vissuto da dentro questo problema e penso di parlare con cognizione di causa...
Posso dire... che è vero che le attuali manifestazioni folkloristiche sono prodotte in un contesto di circostanze differenti rispetto al passato - come sottolineano etnologi e antropologi - ma non più riproducibile, quindi sarebbe bene accorgerci di un’altra realtà oggettiva e contemporanea: i gruppi folk, ed è con loro che occorre operare e che necessita preparare. I gruppi sono le organizzazioni che in qualche modo hanno trasmesso le tradizioni, talvolta in modo esauriente altre volte falsificandole, ma lo hanno fatto e continueranno a farlo. Si rende necessario, quindi, individuare solo un altro modo, più rispettoso, di proporre quelle attività del popolo del passato.
Fare folk...sostengo... è una cosa seria e deve essere espletato da chi dimostra di meritarselo affinando una tecnica che prevede uno studio serio, documentato ed onesto (a cui io aggiungo la mia esperienza diretta) e il mantenimento saldo di tutti quei messaggi-codici propri della cultura plurimillenaria della Sardegna , adattando il tutto, per quanto possibile, alle esigenze di spazio e di tempo cui i gruppi folk sono soggetti e di cui bisogna tenere conto senza peraltro accettare passivamente tutto ciò che viene imposto.
Per il resto, Musthayoni ...conosco Carlo Pillai attraverso alcune sue opere (posseggo "Il tempo dei santi" che è il libro da cui hai tratto le informazioni su sa zarachia "la giovanaglia" a pag. 174) e le trovo davvero interessanti... nonostante io non sia proprio di Quartu...
Un saluto, Andrea



... siamo OT .. e credo anch'io che se si vuole continuare con questa discussione del ballo .. sarebbe meglio aprire un altro topic ... ciononostante vorrei chiudere con alcune precisazioni ..

.. concordo con la tua tesi ... ed essendo stato anche io membro di un gruppo folk per circa 18 anni .. conosco appieno le problematiche insiste all'interno dei medesimi e le insidie in cui si incorre .. anche perché talvolta (a seconda dei direttivi eletti) .. si prediligono certi indirizzi che poi finiscono tout court nelle cosidette forme di spettacolizzazione fine a se stesse .. e (come dici tu) degli interessi di pochi .. anche esterni alle associazioni folk ...

.. conosco Pillai personalmente .. e lo reputo persona seria e scrupolosa nelle sue ricerche .. cosicché sui balli de sa zerachia .. ha pubblicato qualcosa anche sui Quaderni Bolotanesi: Le feste de sa zerachia nella Sardegna Sabauda, n. 27, anno 1997 .. e cmq ripeto ampia documentazione al riguardo ho trovato pure io .. per il mio paese negli atti Segreteria di Stato .. dell'A.S.C.

.. ricordo ancora che in passato il ballo aveva regole molto severe .. che spesso erano causa di disordini fra i giovani .. proprio perché taluni violavano la disciplina generale della danza (nessuno ad es. poteva entrare nel ballo quando questo era già iniziato o uscire dal cerchio prima del previsto) .. o davano atto a situazioni di molestia nei confronti delle donne .. che dovevano essere sempre accompagnate ai balli .. da su cumbidadori.. e da ciò si innescavano motivi di gelosia legati al corteggiamento delle ragazze .. e quindi potenziali contese e bisticci fra i maschi ..
.. mi fermo qui .. e mi scuso ancora per l'OT ...
Andros Inserito il - 15/09/2009 : 22:37:24
No, nel modo più assoluto Babbò! La mia era una ammissione del mio fuori post...per i balli! Mea culpa!
Andrea

babborcu Inserito il - 15/09/2009 : 21:21:06
andros: la divagazione e il post nuovo rigurderebbero le pecche del costume di ittiri? adesso faccio il campanilista.. comincerei dal peggio e non è certo ittiri il peggio... c'è una fila lunga avanti..
comunque elenco: loddorinu mi ammazzera?
oggi qualcuno confeziona giubbetti femmminili con il taglio sbagliato,, le maniche sono inserite su uno scalfo rettiline ed il corpo del bolero è troppo lungo..
i lustrini di plastica debbono essere messi al bando.
nei corittos orlati di passamaneria non si può aggiungere il ricamo di quelli a cordones..
al bando i grembiali di pizzo meccanico nel costume di gala,,
al bando i fiocchi di nailon celeste o rosa dalla cuffia
al bando certe spille che imitano malmentele antiche ( di argento dorato)
al bando le medagliette con santi o peggio mine e amenità anni 60 dal moschettone della catena ad m...
reprimere la tendenza, ancora sporadica, ad appuntire un po' la cuffia,, e mi fermo all'abito di gala ciau
Andros Inserito il - 15/09/2009 : 19:49:43
Si babborcu, piccola divagazione! Magari si apre un nuovo post...

Esme... la tua battuta è tanto spassosa quanto reale e tragica!!!

Maniscialli...spero anche io che le critiche abbiano effetti positivi su tutti e facciano da stimolo per rivedere i propri errori!!!

Un saluto, Andrea

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