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Nota Bene: All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaugurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pitina Inserito il - 20/05/2008 : 11:04:40
Ci sono tanti motivi per sentirsi fieri ed orgogliosi di appartenere
alla popolazione SARDA.
Ma uno in particolare mi emoziona fortemente.
Ho deciso, quindi, di condividere con VOI questo mio pensiero.
Non voglio dilungarmi tanto con parole che comunque
non renderebbero merito, pertanto, qui di seguito, eccoVI
l'inno che esalta l'orgoglio Sardo.

http://it.youtube.com/watch?v=pUCzBBPtXl0


P.S.: spero di aver fatto cosa gradita
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
assandira Inserito il - 23/08/2008 : 01:39:35
CODICEdiSORRES ha scritto:
Forse c'erano motivazioni economiche dietro tale guerra...


Ahimè...missà che dietro ogni guerra ci son motivazioni economiche...
e concordo sull'inutilità di tale guerra...

per tornare all'inno...il nostro inno...Su patriotu sardu a sos feudatarios...meglio noto come Procurade e moderare una delle versioni cantate che preferisco è quella dei Cordas e Cannas...
http://it.youtube.com/watch?v=2aLVW_G5TIg

anche se non disdegno il coro di Neoneli che ha cantato diverse strofe anche con Guccini, Branduardi e Ligabue...
CodicediSorres Inserito il - 22/08/2008 : 23:12:45
Eppoi c'è da fare un'altra considerazione x così dire più utilitaristica. E cioè, a parte alcuni industriali e alcuni altri, ma chi ci aveva guadagnato qualcosa dal punto di vista economico da quel conflitto? Almeno nel 1400 e nel 1500 le guerre, pur nella loro drammaticità (spesso anche x le popolazioni) erano decise in base a motivazioni chiare, x es la conquista di una intero stato straniero, o di una sua parte. Oppure si dichiaravano guerre per ragioni politiche e dinastiche. E chi combatteva tali guerre era, x così dire, più motivato, perché in definitiva o erano di estrazione guerriera chi le combatteva, oppure spesso erano mercenari. Cioè non erano obbligati a combattere, almeno nel senso che appunto si è presentato durante le due guerre mondiali. Infatti per esempio, durante le operazioni di conquista della Sardegna da parte aragonese, erano presenti molte milizie assoldate, ciascuna al comando di vari baroni o guerrieri iberici, oltre alla presenza di molti cavalieri ecc... Invece dalla seconda metà del 1800 alla inevitabile drammaticità dei conflitti, si era aggiunto anche l'obbligo militare x tutti.
CodicediSorres Inserito il - 22/08/2008 : 22:54:25
Turritano ha scritto:

CODICEdiSORRES ha scritto:

E dunque considero il primo conflitto mondiale talmente negativo,

"Carne da cannone" ecco quello che eravamo! Non posso non condividere quello che dici, ma con un "distinguo": che al fronte ci fu una presa di coscienza dei Sardi mi sembra del tutto evidente e dimostrato dai fatti. Cioè, che coscienza avevamo di noi prima della guerra del '15/'18? C'era qualche organizzazione, partito o movimento per far valere i nostri diritti? non mi sembra. Poi, come si sarebbero evolute le cose in Sardegna senza l'intervento in quella guerra, nessuno può saperlo
Turritano.
Si, in effetti prima del primo conflitto mondiale in Sardegna non esistevano organizzazioni politiche o sociali organizzate di stampo locale, tranne in certe zone (x es le zone minerarie, e in qualche centro di grandi dimensioni), ma in maniera trascurabile. Cmq, a parte la probabile presa di coscienza, la prima guerra mondiale è stata proprio inutile. Non si capiscono le vere motivazioni (nonostante nei libri, specie del liceo, si diano alcune motivazioni). Non regge la questione dei Balcani, in relazione all'impero Austroungarico ormai agonizzante già da prima. Non regge il presunto pericolo che era rappresentato dall'impero germanico, in relazione anche alle ancora vive rivalità coloniali. Semmai è stata proprio la sconfitta dell'alleanza germanica, a mettere le basi per la nascita del nazismo ecc... Forse c'erano motivazioni economiche dietro tale guerra, intendo di una parte dei nuovi ricchi di allora, di certi imprenditori. Tra l'altro mi sorprende il fatto che molti elementi legati alla monarchia del tempo, si fossero battuti per l'entrata in guerra. Ma non si accorgevano che proprio tale conflitto avrebbe rappresentato l'inizio della fine delle istituzioni monarchiche? Evidentemente no. Occorre sempre tenere presenti le condizioni dello stato che si governa, se si vuole sopravvivere istituzionalmente, altrimenti poi si perde il contatto con la realtà. Come appunto forse è accaduto in quel periodo. Anche se però forse ai tempi attuali è facile criticare gli avvenimenti del passato, dato che in generale le società avevano mentalità diverse da quelle odierne, dato che c'è stata una evoluzione notevole nel frattempo (legata certamente anche agli eventi passati).
Turritano Inserito il - 22/08/2008 : 20:31:32
CODICEdiSORRES ha scritto:

E dunque considero il primo conflitto mondiale talmente negativo,

"Carne da cannone" ecco quello che eravamo! Non posso non condividere quello che dici, ma con un "distinguo": che al fronte ci fu una presa di coscienza dei Sardi mi sembra del tutto evidente e dimostrato dai fatti. Cioè, che coscienza avevamo di noi prima della guerra del '15/'18? C'era qualche organizzazione, partito o movimento per far valere i nostri diritti? non mi sembra. Poi, come si sarebbero evolute le cose in Sardegna senza l'intervento in quella guerra, nessuno può saperlo
Turritano.
CodicediSorres Inserito il - 22/08/2008 : 13:21:30
E dunque considero il primo conflitto mondiale talmente negativo, che quando in casa mia vedo il diploma di Cavaliere di V. V. di un mio nonno, rimango x così dire indifferente, mentre invece da bambino mi incuriosiva guardarlo. E lo stesso vale per le 2 medaglie. E lo stesso vale per le foto scattate nelle zone di battaglia, dove appare lui, foto che tengo ormai ben chiuse nel cassetto. Anche perché tali onorificenze suonano un pò come una beffa, dato che questo mio nonno aveva appena 17 anni quando arrivò nelle zone di battaglia. Cmq è già una gran cosa che sia scampato numerose volte alla fine, cosa che non è accaduta per moltissimi altri. E per quanto riguarda il fatto della prima guerra mondiale indicata come uno dei motivi della presa di coscienza dei sardi, come popolo e come diritti, non sono del tutto convinto che sia quello il motivo.
CodicediSorres Inserito il - 22/08/2008 : 13:11:48
La prima guerra mondiale, del 1915-18, è stata proprio un evento negativo secondo me. Infatti ha frenato l'evoluzione politica e economica dell'italia, e ha creato le condizioni per le future tirannie fascista e nazista (e quella fascista fu più ridicola e primitiva di quella nazista, intendo dal punto di vista della scienza e dell'organizzazione, non dal punto di vista delle atrocità immani che provocò il nazismo). E naturalmente ha provocato la morte di centinaia di migliaia di persone che forse neanche capivano i reali motivi di tali conflitto (ci sarebbe ancora oggi da analizzare i reali motivi). Senza contare che molte persone cercarono di sfuggire al loro "dovere" militare (ma forse non avevano tutti i torti), specie alcuni provenienti da famiglie che spesso dal nulla erano avanzate socialmente durante il 1800, divenendo benestanti con il commercio ecc... (non lo dico io questo concetto).
babborcu Inserito il - 21/08/2008 : 16:12:53
Concordo con petru e albertina... l'orgoglio ( non mi piace questa parola) preferisco la gioia di essere sardi ( siamo fortunati) non può essere sintetizzata da un inno ( orecchiabile, carino ma non eccelso , un po' retorico e e pieno di italianismi ) che ha un fondo militaresco ( la Grande guerra a cui si ispira. leggete o guardate il film" un anno sull'altipiano" fu una caneficina di sardi e una iattura per la nostra isola ... ne nacque , pero' un movimento di pensiero di revance positivi).......
Per Su patriotu sardu a sos feudatarios , composto dal mannu .. ricordato giustamente daTURRITANO, non vi sono certezze assolute che venisse cantato durante la rivoluzione angioiana .. ma è molto probabile... non sappimo come.. perciò lo conoscimao adattato alla musica " a boghe 'e ballu" " a sa filonzana" e secondo il ritmo dei canti religiosi detti gosos...
Turritano Inserito il - 16/08/2008 : 21:11:29
Petru2007 ha scritto:

L’inno “Su Patriotu Sardo a sos Feudatarios”, soprannominato non ingiustamente la “Marsigliese Sarda”, è l’espressione letteraria più alta del periodo Rivoluzionario di fine Settecento. Si compone di 47 strofe di ottava con gli ultimi due versi che fanno rima con il distico iniziale. Fu pubblicato a Sartene, in Corsica, da dove poi si diffuse in tutta la Sardegna. Esso fu concepito come un canto di propaganda, rivolto al popolo, affinché si ribellasse ai feudatari. Contemporaneamente nei suoi versi vi sono elencati tutti i motivi per cui ci si doveva ribellare. L’autore Francesco Ignazio Mannu, pur appartenendo alla classe colta, riesce a vedere e a descrivere la realtà isolana del tempo con gli occhi della gente umile ed oppressa esaltandone anche il diritto al proprio riscatto sociale.
La polemica contro i piemontesi, alleati dei feudatari, in un certo senso anticipa i temi della protesta anticolonialista di tempi più recenti. Il tutto raccontato però con un linguaggio popolare comprensibilissimo.
Tutti questi caratteri hanno fatto si che l’opera fosse bene accolta da tutte le classi sociali, diventando un canto autenticamente popolare. Anche la metrica stessa ha contribuito a questo fenomeno.
Questi sono, a mio parere, i tratti salienti che conferiscono all’opera tutto il suo fascino.

Che dire Petru: quoto e straquoto tutto cio che tu hai detto magistralmente.
Turritano
Petru2007 Inserito il - 16/08/2008 : 20:01:14
L’inno “Su Patriotu Sardo a sos Feudatarios”, soprannominato non ingiustamente la “Marsigliese Sarda”, è l’espressione letteraria più alta del periodo Rivoluzionario di fine Settecento. Si compone di 47 strofe di ottava con gli ultimi due versi che fanno rima con il distico iniziale. Fu pubblicato a Sartene, in Corsica, da dove poi si diffuse in tutta la Sardegna. Esso fu concepito come un canto di propaganda, rivolto al popolo, affinché si ribellasse ai feudatari. Contemporaneamente nei suoi versi vi sono elencati tutti i motivi per cui ci si doveva ribellare. L’autore Francesco Ignazio Mannu, pur appartenendo alla classe colta, riesce a vedere e a descrivere la realtà isolana del tempo con gli occhi della gente umile ed oppressa esaltandone anche il diritto al proprio riscatto sociale.
La polemica contro i piemontesi, alleati dei feudatari, in un certo senso anticipa i temi della protesta anticolonialista di tempi più recenti. Il tutto raccontato però con un linguaggio popolare comprensibilissimo.
Tutti questi caratteri hanno fatto si che l’opera fosse bene accolta da tutte le classi sociali, diventando un canto autenticamente popolare. Anche la metrica stessa ha contribuito a questo fenomeno.
Questi sono, a mio parere, i tratti salienti che conferiscono all’opera tutto il suo fascino.
veronzica Inserito il - 16/08/2008 : 19:10:16
PeppeLuisiPala ha scritto:

Turritano ha scritto:

lioned ha scritto:


Turritano, sai come si fa per ascoltare " Procura de moderare " e " Barone sa Tirannia" ?
Ho salvato sul pc il video " a spasso con i quattro mori",
la canzone non so come si chiama, ma l'ascolto spesso!

La canzone è una sola. Si chiama, come dice la prima frase:

"Proccurad 'e moderare":

Procurad 'e moderare
barones sa tirannia
ca si ni pro vida mia
bois torrades a pe in terra.
Declarada est jà sa gherra
contra de sa preputentia
ca cuminzat sa passentia
de su pobulu a mancare
...........

Non so proprio come si fa per ascoltarla, ma il tono lo so a memoria...
Ciao
Turritano


...perdona Turritàaa...

su titulu de su cumponimentu o cantone,no est su ch'as nadu tue...
est...
"Su Patriotu Sardu a sos feudatarios"...
l'at iscrita su madzistradu Otieresu Frantziscu Agnassu Mannu in sos annos de sa rebellìa e catzada de sos piemontesos dae Sardigna.
Su testu si cumponet de 43 otadas,chi ondzi tantu calicunu si impreat de nde cantare una.
saludos



per chi vuole leggere tutto il componimento...ecco un bel link!
http://www.filologiasarda.eu/pubbli...ice=cfsmannu

sulla sinistra si può cliccare per leggere il file in PDF

il testo è Bellissimo davvero!

PeppeLuisiPala Inserito il - 16/08/2008 : 18:59:51
Turritano ha scritto:

lioned ha scritto:


Turritano, sai come si fa per ascoltare " Procura de moderare " e " Barone sa Tirannia" ?
Ho salvato sul pc il video " a spasso con i quattro mori",
la canzone non so come si chiama, ma l'ascolto spesso!

La canzone è una sola. Si chiama, come dice la prima frase:

"Proccurad 'e moderare":

Procurad 'e moderare
barones sa tirannia
ca si ni pro vida mia
bois torrades a pe in terra.
Declarada est jà sa gherra
contra de sa preputentia
ca cuminzat sa passentia
de su pobulu a mancare
...........

Non so proprio come si fa per ascoltarla, ma il tono lo so a memoria...
Ciao
Turritano


...perdona Turritàaa...

su titulu de su cumponimentu o cantone,no est su ch'as nadu tue...
est...
"Su Patriotu Sardu a sos feudatarios"...
l'at iscrita su madzistradu Otieresu Frantziscu Agnassu Mannu in sos annos de sa rebellìa e catzada de sos piemontesos dae Sardigna.
Su testu si cumponet de 43 otadas,chi ondzi tantu calicunu si impreat de nde cantare una.
saludos
Turritano Inserito il - 16/08/2008 : 15:32:50
Albertina ha scritto:

Petru2007 ha scritto:

Non mi pare che Dimonios abbia niente di magico... sicuramente un buon prodotto per lo scopo per il quale è stato scritto... una bella marcetta molto orecchiabile che si ricorda subito... un testo semplice ma efficace con un pizzico di enfasi militaresca che ricorda un po certi inni del Ventennio...
Forse, ma la cosa è impossibile, sarebbe stato bello sentire il parere di coloro che, nati alla fine dell’Ottocento, avevano vissuto sulla loro pelle le “epiche gesta” del 151 e 152...



Stessa cosa per Fratelli d'Italia. Sono inni patriottici che hanno fatto il loro tempo. Nel cantarli o nell'ascoltarli ci si sente uniti, ci sentiamo un popolo. Per questo va bene anche riproporli, acquistando consapevolezza di quel che sono stati e di quello che rappresentano oggi.

Con una differenza non da poco: "Fratelli d'Italia" era un inno patriotico, che serviva ad unire l'Italia a far sentire gli italiani tutti "fratelli"
Dimonios, invece era solo l'inno di un gruppo di soldati sardi che erano andati a combattere e a morire, come "carne da cannone", per una terra non loro. Strano effetto del destino, proprio per quello hanno preso coscienza di essere Sardi, di appartenere una terra ridottta a colonia... ma tutto questo è un'altra storia.
Turritano
Albertina Inserito il - 16/08/2008 : 14:17:57
Petru2007 ha scritto:

Non mi pare che Dimonios abbia niente di magico... sicuramente un buon prodotto per lo scopo per il quale è stato scritto... una bella marcetta molto orecchiabile che si ricorda subito... un testo semplice ma efficace con un pizzico di enfasi militaresca che ricorda un po certi inni del Ventennio...
Forse, ma la cosa è impossibile, sarebbe stato bello sentire il parere di coloro che, nati alla fine dell’Ottocento, avevano vissuto sulla loro pelle le “epiche gesta” del 151 e 152...



Stessa cosa per Fratelli d'Italia. Sono inni patriottici che hanno fatto il loro tempo. Nel cantarli o nell'ascoltarli ci si sente uniti, ci sentiamo un popolo. Per questo va bene anche riproporli, acquistando consapevolezza di quel che sono stati e di quello che rappresentano oggi.
Petru2007 Inserito il - 16/08/2008 : 12:04:06
Non mi pare che Dimonios abbia niente di magico... sicuramente un buon prodotto per lo scopo per il quale è stato scritto... una bella marcetta molto orecchiabile che si ricorda subito... un testo semplice ma efficace con un pizzico di enfasi militaresca che ricorda un po certi inni del Ventennio...
Forse, ma la cosa è impossibile, sarebbe stato bello sentire il parere di coloro che, nati alla fine dell’Ottocento, avevano vissuto sulla loro pelle le “epiche gesta” del 151 e 152...
lioned Inserito il - 16/08/2008 : 11:49:56

Grazie, Marino.

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