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Nota Bene: I Mamuthones - con visera lignea nera(maschera facciale) fermata da un fazzoletto scuro, mastruca nera (pelle di pecora senza maniche) e garriga (gruppo di campanacci), si dispongono incolonnati su due file, creando uno spazio all'interno. Una fila procede a piccoli passi, andando avanti col piede sinistro, retrocedendo col piede destro; la fila opposta, avanza col piede destro e retrocede col sinistro. Entrambe le colonne modificano il passo di danza con una variante di tre piccoli passi eseguiti più velocemente.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
coccorroccio Inserito il - 03/03/2008 : 10:19:56
Ciao a tutti e da un po' che non scrivo...avrei una domandina da fare alle piu' esperte di dolci ..in questo caso di mandorle..vorrei fare i petit four quelli con la ciliegia candita,,ho trovato in rete varie ricette ,ma tutte con lo zucchero a velo anziche' semolato..voi?? che ricetta fate? grazie valeria
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
goiana Inserito il - 13/03/2008 : 08:48:26
Grazie, Afabica...poi si scopre che è parente, visto che da parte di mamma sono di Aritzo, ma tutti quelli che conoscevo da piccola, ormai non ci sono più e ho perso contatti!! Ti ringrazio per l'interessamento,

un 'asigheddu,
afabica Inserito il - 12/03/2008 : 12:32:46
goiana ha scritto:

Scusate, ma dove si può trovare il libro della pasticcera aritzese? Grazie per la risposta...


preciso che non è un libro della pasticceria aritzese...........
è un libro che ha scritto questa pasticcera di aritzo e tratta di ricette basi della paticceria tradizionale e della pasticceria internazionale.
in genere si trovano in vendita nelle varie mostre in occasione delle feste patronali a cui partecipa. ldato che ho contatti con lei le chiedero maggiori informazioni.
goiana Inserito il - 12/03/2008 : 12:20:21
Scusate, ma dove si può trovare il libro della pasticcera aritzese? Grazie per la risposta...
Agresti Inserito il - 05/03/2008 : 10:41:55
quindi risalendo a questo significato..

Un tempo, in Francia, nelle case aristocratiche Le grand four (il grande forno) era destinato, per le sue alte temperature, all'arrostitura di grossi pezzi di carne..

invece Le petit four serviva per cuocere degli alimenti delicati come i pesci o i.... dolci

Dopo la rivoluzione, spariti gli aristocratici, i cuochi professionisti e i pasticceri si son dovuti dar da fare e quindi aprire man mano delle loro "botteghe".. e nascono le pâtisserie de petit four (lett. pasticceria da piccolo forno).

Agresti Inserito il - 05/03/2008 : 10:22:07
afabica ha scritto:

pare che il nome originale fosse "piccoli fiori" infatti la forma è quella di un fiore con dei grossi petali e il candito di diversi colori altro non è che la corolla.
da "piccoli fiori" probabilmente si è trasformato prima in "petite flour" e in seguito in petit four e a seguire petifu...............
si sa, noi sardi non siamo portati per le lingue straniere


che poi four in francese significa forno..

piccoli da forno??
Nuragica Inserito il - 05/03/2008 : 10:10:04
afabica ha scritto:

si sa, noi sardi non siamo portati per le lingue straniere


Li potremo chiamare.. Gei seis a frori!!
Scherzo naturalmente...
Dall'aspetto sembrerebbero molto buoni...
Anche io li ho mangiati , comp'rati pero' in una pasticceria..
afabica Inserito il - 05/03/2008 : 10:02:57
pare che il nome originale fosse "piccoli fiori" infatti la forma è quella di un fiore con dei grossi petali e il candito di diversi colori altro non è che la corolla.
da "piccoli fiori" probabilmente si è trasformato prima in "petite flour" e in seguito in petit four e a seguire petifu...............
si sa, noi sardi non siamo portati per le lingue straniere
Ela Inserito il - 05/03/2008 : 07:12:20
Anche io questi dolcetti li ho sempre visti in Sardegna....ma non ne conoscevo il nome!!!!!
Casteddaia Inserito il - 04/03/2008 : 22:36:54
Brava Valeria,che buoni mi scrivo la ricetta di Afabica
Lella
coccorroccio Inserito il - 04/03/2008 : 22:13:24
fatti!!!con la ricetta di afabica....buoni e semplici...








Agresti Inserito il - 03/03/2008 : 17:04:02
coccorroccio ha scritto:

Grazie ..appena li faccio li posto..!


coccorroccio Inserito il - 03/03/2008 : 17:02:14
Grazie ..appena li faccio li posto..!
Agresti Inserito il - 03/03/2008 : 17:00:11
ecco la ricetta come riportata nel suo libro "il dolce in Barbagia" manuale per l'insegnamento all'arte dolciaria barbaricina


ce l'hoooo!!
afabica Inserito il - 03/03/2008 : 16:55:52
ok, ok
io credo che ci abbia tratto in inganno sia il nome che la forma "moderna" fatta con la sacapoche, inoltre probabilmente i savoia ancor prima che "insegnarci" l'italiano hanno cercato di insegnarci anche il francese (da qui il nome francesizzante) ma noi non siamo portati per le lingue straniere e quindi hanno arrangiato il nome in "petifu"
*ci sto scherzando su.....non ho proprio idea dell'origine del dolce ne del suo nome.
comunque sono andata a vedere il libro di una pasticcera di aritzo che insegna nelle scuole alberghiere e a pag.37 tra le ricette della pasticceria tipica (da lei così chiamata)
c'è la ricetta di questi dolci. Mercoledi avrò occasione di parlare con lei e le chiedero lumi su questo argomento.
ecco la ricetta come riportata nel suo libro "il dolce in Barbagia" manuale per l'insegnamento all'arte dolciaria barbaricina.

Petits fours
1 kg di mandorle
1 kg di zucchero
scorza di due limoni e due arance
un pizzico di vanillina
albume q.b. per avere l'impasto non tanto morbido

lavorazione
Preferibile impastare il petits four almeno due giorni prima dell'uso.
Impastare le mandorle con lo zucchero aggiungendo gradatamente l'albume sino ad ottenere un impasto di giusta consistenza. Aggiungere la scorza degli agrumi, formare con la bocchetta rigata su carta forno. far riposare 12 ore. infornare a 180 °C per 30 minuti circa. Si guarniscono con i canditi verdi o rosse.
carol Inserito il - 03/03/2008 : 15:22:29
no vorrei fare polemiche ma vi volevo solo dire che la mia bisnonna....classe 1880 conosceva i petit four e li facceva!!!!! quando ero piccina ho un belllissimo ricordo della sua cucina con un odore di mandorle che si spandevan per tutta la casa!!!!!! li chiamava petifu'...magari non sono tipici sardi dato che la parola stessa è un francesismo, ma l'uso in cucina delle mandorle, in sardegna c'è sempre stato!

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