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Nota Bene: La Trexenta sin dall’antichità è stata una zona votata alla cerealicoltura. Per questo ad Ortacesus è stato realizzato il Museo del Grano dove, in una vecchia casa padronale ristrutturata, sono esposti numerosi manufatti e attrezzi agricoli legati al grano ed alle sue trasformazioni.



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Autore Discussione
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stradafacendo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 31/01/2008 : 11:41:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di stradafacendo Invia a stradafacendo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nugoresu ha scritto:

stradafacendo ha scritto:

[quote]pisittu ha scritto:




Però mi assale un dubbio... Non sarà che i nostri governatori isolani, da "autentici asini doc" non siano nemmeno capaci di "copiare"?
Pisittu, più ci penso e più mi convinco che è così!
E così... sia!!!





E come hai fatto ad indovinare???

Nugoresu... io ho espresso solo un dubbio e, il mio appunto, non voleva essere una dimostrazionedi di quanto io... fossi bravo!!!

Mi chiedi come abbia fatto ad indovinare?
Non ho dovuto fare grandi sforzi, in verità. Mi sono semplicemente guardato intorno! Ho guardato a destra e a sinistra, davanti e dietro.

L'asino di destra... "ha copiato male" ma, almeno, stava cercando di prendere spunto da quelli un più bravi di lui...
Se dovessi dargli un voto gli darei 10 per la buona volontà e 0 per l'inettitudine!

L'asino di sinistra... "non è riuscito nemmeno a copiare"... per cui gli darei 0 per cattiva volontà e 0 per inettitudine!

A quelli "davanti"... non dò alcun voto, perché non essendosi ancora cimentati nel "copiaggio" non possono essere giudicati!

A quelli "dietro"... (lca compagnia del governatore) dò lo 0 spaccato, sia per la cattiva volontà che per l'inettitudine. A loro sfavore pesa l'aggravante che, proprio perché "dietro" (porto ad esempio solo la storia della mmonnezza ecc. ecc. ecc.) oltre ad aver dimostrato di essere "asini doc" (incapaci di copiare) hanno tentato (ed in parte ci sono riusciti) di "metterla nel di dietro" a tutti i Sardi (... di nascita e di adozione)!
Ora, l'ammonnezzatore, va in giro guardato a vista dai poliziotti... e davanti alla sua villa staziona, permanentemente, una bella guarnigione di carabinieri...

Una volta le forze dell'ordine tutelavano le persone oneste...
ora, fanno la guardia alla schifezza...

Nugoresu... ne abbiamo fatti di progressi.... eeeehhhhh?!?!?!

Stradafacendo...





Modificato da - stradafacendo in data 31/01/2008 11:48:00

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 474  ~  Membro dal: 17/05/2007  ~  Ultima visita: 18/10/2013 Torna all'inizio della Pagina

stradafacendo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 31/01/2008 : 13:30:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di stradafacendo Invia a stradafacendo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
atlantis ha scritto:

......In Sardegna si è copiato anche troppo. Di gente come Pili in anni di politica isolana ne abbiamo visti tanti.....I movimenti indipendentisti ci sono.....ma nessuno gli da credito...



SSS


Inizio... dalla fine, ovvero inizio da:
Atlantis - Ci sono i movimenti indipendentisti e nessuno gli da credito?
Il credito... è una cosa seria e, spesso, gli indipendentisti lo hanno utilizzato male! Spesso lo hanno bruciato rincorrendo fantasmi o inutili utopie...
Se avessero fatto meno folklore e avessero dedicato "tutto l'impegno" su pochi progetti seri... (es. Zona Franca) a quest'ora la forza e l'impatto sarebbero diversi. Soprattutto... i risultati!

Petru2007 - Non siamo messi così male...?
E questo soltanto per il fatto che quel fesso di ex Presidente "si è fatto beccare... copiando"?.
Premesso che non è un somaro del mio allevamento, per quanto fesso e somaro... sono più disponibile a dare credito alla sua buonafede che alla malafede di chi è venuto dopo!
Ma questo non cambia le sorti della Sardegna e dei Sardi... purtroppo!!!

Max - ... se in Sardegna ci fosse lo stesso slancio... saremmo...???
Caro Max, "ci fosse"...? "saremmo"...?
Guarda che le conquiste non si fanno con i "se" o con i "ma"!
Io ho potuto constatare che in Sardegna c'è l'abitudine, molto spesso, di mandare avanti... "gli altri" e ad esporsi il meno possibile! Ma, a strada spianata o a conquista avvenuta, ho visto tanta gente sgomitare per salire sul solito carro. Quello dei vincitori!
Sai qual'è il problema? Il problema è che fintanto utilizzeremo i verbi al "condizionale"... e aspetteremo che siano sempre gli altri ad andare in prima linea... gli obiettivi non li raggiungeremo mai.
Il motivo? Semplice!
Gli altri... saremo sempre pochi, deboli e disuniti.

A si biri a tottus!

Stradafancendo...





Modificato da - stradafacendo in data 31/01/2008 13:39:00

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 474  ~  Membro dal: 17/05/2007  ~  Ultima visita: 18/10/2013 Torna all'inizio della Pagina

pisittu

Utente Medio



Inserito il - 31/01/2008 : 21:12:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pisittu Invia a pisittu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
stradafacendo ha scritto:

pisittu ha scritto:



lo statuto speciale rimane sulla carta,molto spesso il governo centrale ha messo il veto,e cmq il problema principale è il legame politico con una realtà a noi lontana,con strategie e obbiettivi diversi dai nostri....noi siamo un piccolo terreno ,che fa parte di una grande fattoria che sta lontano.. i nostri fattori,lavorano in prospettiva di andare a coltivare la grande fattoria,per cui molto spesso per aggraziarsi il grande proprietario ,trascurano i proprio terreno...e inoltre il proprietario,non avrà mai interesse a rendere veramente prospero e produttivo quel terreno ,dato la sua marginalità e lontananza dalla fattoria principale!


Pisittu, quasi quasi... mi stai diventando simpatico...!
Non perché condivido, in parte, ciò che dici, ma perché vedo disponibilità al dialogo e al ragionamento.

In virtù di ciò, permettimi una domanda: il Trentino Alto Adige cosa ha più della Sardegna per meritare dallo Stato tutte quelle attenzioni e tutti quei benefici di cui gode?
Secondo me... meno di nulla!

E allora?
Sarebbe sufficiente "copiare" da loro quelle strategie (efficaci) che darebbero ai sardi la possibilità di una vita migliore!

Però mi assale un dubbio... Non sarà che i nostri governatori isolani, da "autentici asini doc" non siano nemmeno capaci di "copiare"?

Pisittu, più ci penso e più mi convinco che è così!
E così... sia!!!





il trentino non sta in mezzo al mediterraneo,non è una differenza da poco!




  Firma di pisittu 
http://www.teleindipendentzia.net/
Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.


 Regione Sardegna  ~ Città: marmilla  ~  Messaggi: 288  ~  Membro dal: 09/07/2007  ~  Ultima visita: 11/12/2009 Torna all'inizio della Pagina

Max
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 31/01/2008 : 22:03:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Max Invia a Max un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
stradafacendo ha scritto:

atlantis ha scritto:

......In Sardegna si è copiato anche troppo. Di gente come Pili in anni di politica isolana ne abbiamo visti tanti.....I movimenti indipendentisti ci sono.....ma nessuno gli da credito...



SSS


Inizio... dalla fine, ovvero inizio da:
Atlantis - Ci sono i movimenti indipendentisti e nessuno gli da credito?
Il credito... è una cosa seria e, spesso, gli indipendentisti lo hanno utilizzato male! Spesso lo hanno bruciato rincorrendo fantasmi o inutili utopie...
Se avessero fatto meno folklore e avessero dedicato "tutto l'impegno" su pochi progetti seri... (es. Zona Franca) a quest'ora la forza e l'impatto sarebbero diversi. Soprattutto... i risultati!

Petru2007 - Non siamo messi così male...?
E questo soltanto per il fatto che quel fesso di ex Presidente "si è fatto beccare... copiando"?.
Premesso che non è un somaro del mio allevamento, per quanto fesso e somaro... sono più disponibile a dare credito alla sua buonafede che alla malafede di chi è venuto dopo!
Ma questo non cambia le sorti della Sardegna e dei Sardi... purtroppo!!!

Max - ... se in Sardegna ci fosse lo stesso slancio... saremmo...???
Caro Max, "ci fosse"...? "saremmo"...?
Guarda che le conquiste non si fanno con i "se" o con i "ma"!
Io ho potuto constatare che in Sardegna c'è l'abitudine, molto spesso, di mandare avanti... "gli altri" e ad esporsi il meno possibile! Ma, a strada spianata o a conquista avvenuta, ho visto tanta gente sgomitare per salire sul solito carro. Quello dei vincitori!
Sai qual'è il problema? Il problema è che fintanto utilizzeremo i verbi al "condizionale"... e aspetteremo che siano sempre gli altri ad andare in prima linea... gli obiettivi non li raggiungeremo mai.
Il motivo? Semplice!
Gli altri... saremo sempre pochi, deboli e disuniti.

A si biri a tottus!

Stradafancendo...

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Infatti.Con i condizionali si fa ben poca strada.Le lotte in piazza per i propri diritti sembrano ormai acqua passata.Guarda adesso,per esempio.Stanno tirando avanti un governo morto imbellettandogli le guance esangui con un pò di trucco e muovendogli gli arti per farlo sembrare vivo,ma sapendo fin dentro le ossa che non potranno evitare il POPOLO SOVRANO,quello che ne ha piene le scatole dei giochetti di palazzo.Però,nonostante questo noti qualcuno che si fa avanti per denunciare ciò? Parlo di gente comune.Ma ti rendi conto che per molto meno cinquant'anni fa sarebbe scesa per le strade una fiumana di gente da far spavento?Il benessere ci ha rincoglioniti tutti,ci ha ammorbati.Questi lo sanno bene ed è per questo che ci tengono stretti per le p....
In Sardegna è la stessa cosa,forse peggio.
Conosco benissimo i lamenti,le esigenze,le ingiustizie e le ipocrisie che spesso caratterizzano l'Isola.Ma non vedo,purtroppo,la volontà effettiva di voler cambiare qualcosa.I poteri forti detengono il predominio e non mollano la presa,ma la maggiorparte dei sardi che fa?
Alle prossime elezioni voglio la Lega Nord al 25%,moltissimi quì l'hanno finalmente capita ed era ora.Senza autonomia saremo sempre poveracci,destinati a subire perpetuamente senza poter contare mai nulla,senza che chi sbaglia grosso possa pagare di persona.E' tempo che ciò finisca.
Auguro alla Sardegna di potersi ergere con grande dignità,essendo..ehm..., Regione "Autonoma" a Statuto speciale.....dove per la "devolution" si è poi votato contro con incredibile assurda incoerenza.
Che i sardi imparino a considerare gli Autonomisti.E' gente migliore di tutto il resto della marmaglia che ha contraddistinto lo scenario da baraccone,quello che ci sta rendendo sempre più ridicoli davanti al mondo intero.





Modificato da - Max in data 31/01/2008 22:06:46

  Firma di Max 
I LOVE SARDINIA...FOREVER !

 Regione Lombardia  ~  Messaggi: 343  ~  Membro dal: 28/09/2006  ~  Ultima visita: 07/03/2014 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 31/01/2008 : 23:12:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Valeria3 ha scritto:

Il problema è che noi italiani, dopo un primo momento di grosse sfuriate (anche verbali) diventiamo, chi più chi meno, delle brave pecorelle!Allineate e coperte!

Eh mi sa che è proprio questo il punto...continuiamo ad eleggere persone che si sentono soprattutto italiane piuttosto che sarde ...oppure come Soru...lo diventa...anteponendo gli interessi della Classe politica e del partito a quelli della Sardegna (o suoi...sarà il tempo a mostrarcelo)

Ma io sinceramente non mi sento una pecora e non mi pare che dalle discussioni di questo forum emergano pecore.

Io, ieri notte, ero all'inceneritore di Macchiareddu per vedere cosa stesse succedendo. Oltre ad una puzza terribile, all'uscita dell'impianto, c'era una fila di autoarticolati così grandi (e tutti uguali!!!) che in Sardegna non ne avevo mai visto!

Infatti non ci sono ...e non ci servono...la nostra popolazione e le nostre strade non richiedono l'uso di quei Tir.
Mi sono chiesto... vuoi vedere che la camorra oltre a cumulare miliardi di euro con la monnezza non smaltita, ne guadagna anche altri... trasportandola da una regione all'altra?

Vuoi vedere che è proprio così!! E' già uscito un articolo che dimostra che quei Tir appartendono ad una società inquisita
Forse ho pensato a male...!

Ma no!

E' notizia di oggi: la Comunità Europea ha ripreso alla Sardegna una gran quantità di soldi destinati all'agricoltura... Soldi non spesi!!! Ma ci pensi? Gli agricoltori sono ridotti al lastrico, vengono remunerati una miseria, al supermercato l'ortofrutta è inavvicinabile!!!

Sto cercando di capire qual'è la verità...pare che quei soldi siano stati dati e spesi...e comunque ci sono corresponsabilità da parte di Coldiretti e sindacati..parrebbe....le colpe non sono solo di Soru insomma!
E' bene diffidare della stampa soprattutto quando l'editore è schierato e i giornalisti sono quasi tutti con il bavaglio ...purtroppo per loro e per noi...chissà quante cose direbbero se potessero.

Dovremmo ribellarci... ma, anche su questo forum, come hai ben potuto vedere, ci sono persone che invece di vergognarsi si vantano di aver sostenuto certi politici (per me "innominabili") che, a sentir loro, sarebbero gli "unici difensori" della Sardegna e dei sardi!

Ma è da tempo immemorabile che non abbiamo politici che difendono i sardi e la Sardegna...è mia opinione che il centro-destra della precedente legislatura ci stesse tirando uno scherzetto molto peggiore con le scorie nucleari e con l'edificazione selvaggia.

Per trovare gente degna ....dobbiamo andare molto a ritroso nel tempo...ai Capo Tribù?

eh forse si


W le capre


Io, più che "noi italiani" direi "noi Sardi", sia perché nelle "altre" regioni d'Italia si comportano diversamente, cioè non sono affatto remissivi (vedi Campania); sia perché io non mi sento per niente italiano. Per il resto hai ragione. Gli spagnoli al tempo della dominazione dicevano di noi sardi: "pocos, locos y malunidos" (pochi, scemi e disuniti) e il guaio è che anche oggi si potrebbe dire la stessa cosa, anzi ancora di più!




  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

n/a

deleted


Inserito il - 01/02/2008 : 10:18:30  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:








Io, più che "noi italiani" direi "noi Sardi", sia perché nelle "altre" regioni d'Italia si comportano diversamente, cioè non sono affatto remissivi (vedi Campania); sia perché io non mi sento per niente italiano. Per il resto hai ragione. Gli spagnoli al tempo della dominazione dicevano di noi sardi: "pocos, locos y malunidos" (pochi, scemi e disuniti) e il guaio è che anche oggi si potrebbe dire la stessa cosa, anzi ancora di più!


Eh mi sa che è proprio questo il punto...continuiamo ad eleggere persone che si sentono soprattutto italiane piuttosto che sarde ...oppure come Soru...lo diventa...anteponendo gli interessi della Classe politica e del partito a quelli della Sardegna (o suoi...sarà il tempo a mostrarcelo)

Ma io sinceramente non mi sento una pecora e non mi pare che dalle discussioni di questo forum emergano pecore.

W le capre

Ma guarda che siamo d'accordo pure su questo




Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 24/11/2007  ~  Ultima visita: 20/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

stradafacendo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 01/02/2008 : 15:24:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di stradafacendo Invia a stradafacendo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
pisittu ha scritto:

stradafacendo ha scritto:

pisittu ha scritto:



lo statuto speciale rimane sulla carta,molto spesso il governo centrale ha messo il veto,e cmq il problema principale è il legame politico con una realtà a noi lontana,con strategie e obbiettivi diversi dai nostri....noi siamo un piccolo terreno ,che fa parte di una grande fattoria che sta lontano.. i nostri fattori,lavorano in prospettiva di andare a coltivare la grande fattoria,per cui molto spesso per aggraziarsi il grande proprietario ,trascurano i proprio terreno...e inoltre il proprietario,non avrà mai interesse a rendere veramente prospero e produttivo quel terreno ,dato la sua marginalità e lontananza dalla fattoria principale!


Pisittu, quasi quasi... mi stai diventando simpatico...!
Non perché condivido, in parte, ciò che dici, ma perché vedo disponibilità al dialogo e al ragionamento.

In virtù di ciò, permettimi una domanda: il Trentino Alto Adige cosa ha più della Sardegna per meritare dallo Stato tutte quelle attenzioni e tutti quei benefici di cui gode?
Secondo me... meno di nulla!

E allora?
Sarebbe sufficiente "copiare" da loro quelle strategie (efficaci) che darebbero ai sardi la possibilità di una vita migliore!

Però mi assale un dubbio... Non sarà che i nostri governatori isolani, da "autentici asini doc" non siano nemmeno capaci di "copiare"?

Pisittu, più ci penso e più mi convinco che è così!
E così... sia!!!





il trentino non sta in mezzo al mediterraneo,non è una differenza da poco!


Pisittu...!!!

Proprio perché la Sardegna è in mezzo al mediterraneo che sta... peggio di tutte le altre regioni!!!!!
E' proprio per questo che DOVREBBE AVERE più del Trentino e di tutti gli altri!!!
E, invece, cosa ha??? Molti direbbero: nulla!!! Io, invece, dico: un c***o!!!
La sostanza non cambia, mi dirati tu. Ma la differenza c'è. Sta nel fatto che chi dice "nulla"... accetta la situazione passivamente; io, che uso una forma "scurrile"... non sono più disponibile ad accettare.

Stradafacendo...





Modificato da - Monteferru in data 01/02/2008 19:33:34

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 474  ~  Membro dal: 17/05/2007  ~  Ultima visita: 18/10/2013 Torna all'inizio della Pagina

pisittu

Utente Medio



Inserito il - 01/02/2008 : 21:40:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pisittu Invia a pisittu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
per avere,bisogna decidere,per decidere non ci devono essere condizionamenti,per non avere condizionamenti,bisogna essere indipendenti...per essere indipendenti basta solo crederci,io sono sempre più convinto che stiamo sprecando un'occasione irripetibile....pochi abitanti in una terra unica ,varia e ricca...posizione strategica e buon clima....basterebbe puntare a fare solo agricoltura biologica e senza ogm,occupare solo mercati di nicchia,creare una fiscalità vantaggiosa per veri investimenti ,migliorare il turismo,i collegamenti,un paio di casinò per extraricchi,il prezzo dei carburanti ridotto e il gioco è fatto.





  Firma di pisittu 
http://www.teleindipendentzia.net/
Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.


 Regione Sardegna  ~ Città: marmilla  ~  Messaggi: 288  ~  Membro dal: 09/07/2007  ~  Ultima visita: 11/12/2009 Torna all'inizio della Pagina

pisittu

Utente Medio



Inserito il - 02/02/2008 : 16:48:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pisittu Invia a pisittu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A terra i vagoni della Keller
Chiudere Golfo Aranci? «Una catastrofe per noi»


01.02.2008

Doccia fredda per lo stabilimento specializzato nella realizzazione di carrozze ferroviarie. In forse la maxi commessa in arrivo dall'Iran. «Una pazzia», dicono nella direzione aziendale. Appello alle istituzioni per difendere gli investimenti e 400 posti di lavoro. La Keller rischia di chiudere. Se verrà confermata l'annunciata soppressione della linea navale Golfo Aranci-Civitavecchia che trasporta i carri ferroviari, la fabbrica di Villacidro potrebbe davvero sigillare i cancelli e mandare a casa i suoi dipendenti: «Sarebbe un problema del territorio, non certo nostro, a meno che non ci mettiamo a fare tazzine da caffé», commentano i vertici dell'azienda, stupiti per la decisione di Trenitalia. Intanto la giunta regionale lavora per scongiurare il gravissimo rischio a cui potrebbero essere sottoposte molte realtà produttive isolane.

I DANNI
La brutta notizia circolava da alcuni giorni, ma finora nessun membro del consiglio d'amministrazione di Keller Elettromeccanica si era espresso sulla decisione delle Ferrovie dello Stato. Il taglio del traghetto che trasporta i carrelli ferroviari fra la Sardegna ed il continente arrecherebbe grossi danni all'economia regionale e l'azienda che ne subirebbe le conseguenze più pesanti sarebbe proprio quella che i carri ed i vagoni li ristruttura e li costruisce belli e nuovi.

Una mannaia pende così sulla testa di quasi quattrocento dipendenti, fra occupati diretti e dell'indotto. Se la Keller non potrà più spedire e ricevere treni, non avrebbe senso mantenere aperto lo stabilimento, come spiega senza mezzi termini l'amministratore delegato: «Non possiamo prendere in considerazione l'ipotesi di soppressione di quella nave - commenta Giovanni Pagnoni - però è un problema che riguarda innanzitutto la Sardegna, il territorio e le istituzioni, se questo succede vorrà dire che la Keller, ma non solo, chiuderà».

BUONA SALUTE
Una previsione funerea per le famiglie che dipendono dalla vitalità di una fabbrica in buona salute e proiettata verso l'annunciata commessa iraniana da oltre 400 milioni di euro: «A noi sembra una pazzia - continua Pagnoni - evidentemente siamo in una nazione fatta così. Ma se dietro a tale decisione ci sono ragioni economiche, non è un problema che riguarda l'imprenditore». La Keller si dichiara infatti pronta «a chiudere tutto, c'è di mezzo la sopravvivenza dell'azienda - precisa l'amministratore delegato - il personale non è affare nostro o degli azionisti, ma della politica. E se si fa morire un'azienda, questa chiude ed interverrà lo Stato per offrire ammortizzatori sociali».

CATASTROFE
Però la società proprietaria farà «tutto il possibile per impedire questa catastrofe - avverte Pagnoni - difenderemo i nostri interessi e gli investimenti fatti e con noi lotteranno di sicuro i dipendenti, i fornitori e le banche. Ma le istituzioni devono prendere posizione e reagire altrimenti i treni non si faranno più. Poi magari faremo tazzine da caffè, o qualcos'altro, ma siamo venuti in Sardegna per far funzionare un'azienda che fa treni e per noi la notizia è così assurda che ci lascia spaventati come azionisti. Se Trenitalia vuole risparmiare, la Sardegna avrà altri danni oltre alla Keller, quindi la posizione della Regione sarà decisiva in tutto questo modo italiano di far le cose». Dunque i problemi di efficienza di Trenitalia avranno pure una logica, ma per quanto riguarda la Keller c'è poco da fare, non esisterà più. SIMONE NONNIS

http://www.unionesarda.it





  Firma di pisittu 
http://www.teleindipendentzia.net/
Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.


 Regione Sardegna  ~ Città: marmilla  ~  Messaggi: 288  ~  Membro dal: 09/07/2007  ~  Ultima visita: 11/12/2009 Torna all'inizio della Pagina

Odisseo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 05/02/2008 : 16:14:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Odisseo Invia a Odisseo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MAX ha scritto:
Ho più fiducia in movimenti Autonomisti come la stessa Lega che ha a cuore gli interessi della sua appartenenza e li difende onestamente,

Prendi appunto Malpensa. Si sta cercando di salvare migliaia di posti di lavoro anche di persone che hanno sempre inveito contro la Lega Nord, dando loro gratuitamente dei razzisti.

Se combattere per la libertà,contro centralismi,burocrazie assurde,mangerie secolari significa essere "razzisti", ebbene, sono razzista anch'io!


Bravo Max, hai fotografato bene il "fenomeno Lega", che anch'io capivo quand'ero al Nord proprio perché portava la "territorialità" al centro della politica. L'accusa di razzismo è una panzana incredibile, perché ho conosciuto tantissimi Immigrati che la sostenevano e la votavano, quando invece tanti Lumbard bauscia la detestavano, perché era poco "chic".

Altro elemento interessante che hai rilevato: in Lombardia/Padania c'è il grosso vantaggio che, davanti a problemi di "senso pratico" cioè che toccano il portafogli, si riesce a far quadrato, al di la' degli steccati politici.
Ogni italiano (non solo i Sardi), prima che italiano, sente come più profonde le proprie radici "territoriali".
Solo che qualche "radice" da più fastidio di altre, perché i territori ricchi sono le "vacche grasse" dalle quali "Roma" (la macchina dei poteri forti) si alimenta. Delle proteste da territori "poveri" se ne fregano bellamente.

L'impegno dev'essere in primis nostro, ogni giorno e ogni momento, per innalzare la nostra regione (di nascita o adottiva che sia), per noi e per i nostri figli. Ma come si fa a creare speranze e obiettivi, se il territorio è vittima del precariato, della disoccupazione, della emigrazione???

E' evidente che in Sardegna la casta politica non vuole "rischiare" distribuendo sicurezze, non vuole che cambino le regole del gioco... Mi pare siano loro che ci vogliono sempre "pocos, locos y malunidos" perché fa paura chi può ragionare a pancia piena e a mente serena.

L'importante è capire che il problema non è "l'Italia"... parola che politicamente (ormai) non vuol dire più nulla, ma che economicamente incarna un meccanismo inceppato nel quale siamo presi - volenti o nolenti - tutti quanti...

p.s. Anche Pisittu ha fatto bingo: perché non pensare ad una Sardegna "paradiso fiscale"?

Un cordiale saluto.





Modificato da - Odisseo in data 05/02/2008 16:17:50

  Firma di Odisseo 
Ciao. Sono interessato a fotografie, memorie e ogni informazione utile sul periodo della guerra 1940-43 in Sardegna.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: ASSEMINI  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 22/08/2007  ~  Ultima visita: 22/09/2012 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 05/02/2008 : 17:14:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Odisseo ha scritto:

MAX ha scritto:
Ho più fiducia in movimenti Autonomisti come la stessa Lega che ha a cuore gli interessi della sua appartenenza e li difende onestamente,

Prendi appunto Malpensa. Si sta cercando di salvare migliaia di posti di lavoro anche di persone che hanno sempre inveito contro la Lega Nord, dando loro gratuitamente dei razzisti.

Se combattere per la libertà,contro centralismi,burocrazie assurde,mangerie secolari significa essere "razzisti", ebbene, sono razzista anch'io!


Bravo Max, hai fotografato bene il "fenomeno Lega", che anch'io capivo quand'ero al Nord proprio perché portava la "territorialità" al centro della politica. L'accusa di razzismo è una panzana incredibile, perché ho conosciuto tantissimi Immigrati che la sostenevano e la votavano, quando invece tanti Lumbard bauscia la detestavano, perché era poco "chic".

Altro elemento interessante che hai rilevato: in Lombardia/Padania c'è il grosso vantaggio che, davanti a problemi di "senso pratico" cioè che toccano il portafogli, si riesce a far quadrato, al di la' degli steccati politici.
Ogni italiano (non solo i Sardi), prima che italiano, sente come più profonde le proprie radici "territoriali".
Solo che qualche "radice" da più fastidio di altre, perché i territori ricchi sono le "vacche grasse" dalle quali "Roma" (la macchina dei poteri forti) si alimenta. Delle proteste da territori "poveri" se ne fregano bellamente.

L'impegno dev'essere in primis nostro, ogni giorno e ogni momento, per innalzare la nostra regione (di nascita o adottiva che sia), per noi e per i nostri figli. Ma come si fa a creare speranze e obiettivi, se il territorio è vittima del precariato, della disoccupazione, della emigrazione???

E' evidente che in Sardegna la casta politica non vuole "rischiare" distribuendo sicurezze, non vuole che cambino le regole del gioco... Mi pare siano loro che ci vogliono sempre "pocos, locos y malunidos" perché fa paura chi può ragionare a pancia piena e a mente serena.

L'importante è capire che il problema non è "l'Italia"... parola che politicamente (ormai) non vuol dire più nulla, ma che economicamente incarna un meccanismo inceppato nel quale siamo presi - volenti o nolenti - tutti quanti...

p.s. Anche Pisittu ha fatto bingo: perché non pensare ad una Sardegna "paradiso fiscale"?
Un cordiale saluto.



Carissimi... apprezzo il vostro slancio autonomistico, federalistico, separatistico, perchè credo che abbia connotazione ideologica e non partitica.
Ma non apprezzo la Lega, specie in quest'ultimo periodo in cui si è trasformata in un club di reduci, sguaiati e scaltri, che si sono integrati perfettamente nel munifico ingranaggio di quella Roma ladrona tanto bistrattata.

E poi sono mediamente razzisti.
Da sempre si sono proclamati anti-Baluba.
Essendo di origine veneta, sono bene informata sui loro trascorsi e sul loro pugno di ferro verso gli immigrati (Gentilini docet).
Ma i loro progetti di sdoganamento dal potere centrale si perdono dentro i lauti compensi mensili dei loro rappresentanti, che si guardano bene dallo sputare nel piatto dal quale si alimentano.

La Sardegna? E' desolatamente strabica.
E me ne rammarico.
Lo è perchè ha un'autonomia di diritto, ma non di fatto.
Ed è incapace di valorizzare operativamente il suo statuto speciale.
I suoi politici sguazzano nel rassicurante binario del noto, satelliti del potere centrale, cloni di se stessi e del già visto.
Molti hanno addentellati sospetti e coltivano il mito, tutto italiano, di una società impostata su parentopoli ed amicopoli.
E tanti giovani restano al palo, trovando la strada interrotta ed i posti di lavoro blindati.
Ed ecco le sacche di resistenza: i movimenti indipendentisti che non quagliano perchè abituati al salto della quaglia.
Invece di trovare punti di intesa si disgregano in correnti e rivoli, dai massimalisti ai minimalisti, dagli sventolatori dei quattro mori agli intellettuali strateghi.
E si sprecano risorse ed opportunità di essere incisivi.

Quando sento un sardo che misconosce la sua italianità mi si stringe il cuore, perchè tanto sangue sardo è stato versato in nome di una patria.
E questo disprezzo per l'Italia è il lato peggiore dell'indipendentismo.
Ricordo le parole espresse in un'intervista dal pubblicitario isolano Filippo Martinez, ormai cosmopolìta: "La parola identità mi mette i brividi, la parola sardità mi fa vomitare. Sardità non può essere una religione, una fisima, un lamento eterno".
Riflettiamo.





Modificato da - asia in data 05/02/2008 17:23:56

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 05/02/2008 : 21:27:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:
Carissimi... apprezzo il vostro slancio autonomistico, federalistico, separatistico, perchè credo che abbia connotazione ideologica e non partitica.
...La Sardegna? E' desolatamente strabica.
E me ne rammarico.
...Invece di trovare punti di intesa si disgregano in correnti e rivoli, dai massimalisti ai minimalisti, dagli sventolatori dei quattro mori agli intellettuali strateghi.
E si sprecano risorse ed opportunità di essere incisivi.

Quando sento un sardo che misconosce la sua italianità mi si stringe il cuore, perchè tanto sangue sardo è stato versato in nome di una patria.
E questo disprezzo per l'Italia è il lato peggiore dell'indipendentismo.
Ricordo le parole espresse in un'intervista dal pubblicitario isolano Filippo Martinez, ormai cosmopolìta: "La parola identità mi mette i brividi, la parola sardità mi fa vomitare. Sardità non può essere una religione, una fisima, un lamento eterno".
Riflettiamo.

Cara Asia, anche se non mi hai citato direttamente, quando si toccano certi argomenti, mi sento anch'io parte in causa, sino al collo.
Concordo totalmente su quanto dici, ma solo nella prima parte. Sulla seconda divergo sostanzialmente. Infatti sono uno di quei Sardi che misconoscono la loro (?) italianità. Assolutamente, fermamente, risolutamente. Non per disprezzo verso l'Italia (quello è un altro discorso), ma perché non mi sento italiano. Non è una lamentela, non lo sono proprio! Il sangue versato dai nostri ragazzi è una delle cose che più disapprovo della Storia Sarda, e sai perché? perché è stato versato per una patria altrui!
La citazione, poi, di tal Filippo Martinez è una bestemmia che si commenta da sola. Anzi, parafrasando ciò che lui stesso scrive, è un vomito! Sarà pure cosmopolita, ma io lo giudico un traditore, per dirla in sassarese: "un caggabanderi"!
Con tutto il rispetto.




Modificato da - Turritano in data 05/02/2008 21:30:20

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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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Odisseo
Salottino
Utente Medio


Inserito il - 05/02/2008 : 22:02:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Odisseo Invia a Odisseo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdonami Turritano,
ma come avrebbe dovuto essere la storia sarda? Diversa dalla storia europea e mondiale, fatta di conquiste, acquisizioni e cessioni di territori, come si è sempre fatto?
Te lo chiedo senza polemica, ma la storia non si fa con se e con i ma, le vicende odierne sono le nipoti del grande "corri-corri" alla creazione degli stati nazionali.
E' stato un moto ineluttabile, inarrestabile e ben documentato.
I Savoia hanno provato a giocare, giocando sempre sporco, e gli è andata fin troppo bene.
Quindi, se non era Italia, era Francia o magari...Gran Bretagna, di sicuro non sarebbe esistita una Sardegna-nazione.

La sconfitta della Sardegna non è nel fatto di essere italiana, è nel vedere i suoi figli andarsene via, è nel constatare che non ci sono investimenti, che non c'è imprenditorìa, è nel dolersi del fatto che, pur esendo (rimasti) in 4 gatti, manco c'è lavoro per tutti.
Se oggi sia possibile una via all'indipendenza non lo so.
Forse a Roma (fatti due calcoli economici) gliene frega poco o nulla se la Sardegna se ne va, ma di certo - come sottolinea Asia - su questo fronte ancora oggi la situazione del fronte indipendendetist-autonomist è quella del "centu concas, centu barrittas".
Cioè stiamo a zero.

p.s.1 Non so se la "accozzìte" che ci sta uccidendo sia figlia della cultura italica, piuttosto che di quella spagnola. Nel Nord l'accozzo conta ancora poco, forse perché ci sono stati molto gli Austriaci, e poco gli Spagnoli.


p.s.2 Ancora nel 1940-43, la Sardegna era totalmente dipendente dall'odiata Italia per quanto riguarda cibo, gomme, lubrificanti, cemento...se gli inglesi affondavano un piroscafo, i Prefetti erano pronti a disperarsi. Aihmé, non mi pare che la situazione sia mutata nel dopoguerra.
ciao





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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 05/02/2008 : 23:42:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Niente da perdonare, Odisseo, figurati. Ognuno ha le sue esperienze, e da quelle si generano la mentalità e l’opinione personale. E, se non sono offensive, le opinioni sono tutte rispettabili. Solo che, per avere un opinione, bisognerebbe conoscere i fatti, gli antecedenti.
Ma veniamo al dunque. Evidentemente abbiamo due diversi punti di vista sull’indipendentismo sardo, quindi vediamo le cose in modo diverso. “La storia non si fa con i se e con i ma”, lo sappiamo tutti, ma i”i se e i ma” servono per fare dei ragionamenti e per spiegare i concetti. Poi tutto rimane come prima. Però la storia è in continuo mutamento: quello che ci riserva non si sa. La storia di ciascun popolo è quella. Punto e basta. Ma non è ineluttabile. Il fatto che la Sardegna, oggi, non sia uno stato indipendente ha poco da vedere con l’Inghilterra, i Savoia, l’Austria e tutte le vicende del IX° sec. e magari anche quelle dell’VIII°. Bisognerebbe risalire a “qualche” secolo prima: ai Giudicati, all’ingerenza delle Repubbliche Marinare Italiane e a Bonifacio XIII. Bisognerebbe risalire all’epopea sfortunata degli Arborea e della lotta contro gli aragonesi. Dopodiché la nostra isola rimase agganciata per secoli alla Spagna, ne più ne meno di come adesso è agganciata all’Italia (anche allora tutti si credevano spagnoli!) ed è da allora che risale il detto (disgraziatamente vero e valido ancora oggi) “pocos, locos y malunidos”. I Savoia non hanno fatto altro che approfittare della situazione internazionale a inizio secolo ‘VIII: crisi e decadenza della Spagna. E’ stato un dono delle grandi potenze del tempo, Inghilterra e Austria (rivali di Spagna e Francia). Ma era un dono di comodo: la Sardegna di allora, tenuta sotto il tallone spagnolo per tanti secoli, non era in grado di diventare uno stato indipendente. L’Austria e l’Inghilterra avevano paura che la Francia se ne impadronisse, rompendo l’equilibrio, lo”status quo” nel Mediterraneo. E così che la Sardegna è diventata italiana. A dispetto del fatto che “la Sardegna non è Spagna ma non è neanche Italia”. Questo in sintesi il resoconto fatto da un inviato dei Savoia per vedere cosa mai era questa Sardegna, così inaspettatamente ottenuta. Cioè la Sardegna aveva delle caratteristiche che non erano né di Spagna ne d’Italia, ma sue proprie, peculiari. In altre parole la Sardegna era (ed è) una nazione. Si ricorda che “nazione” e “stato” non sono sinonimi. Nazione è un popolo che ha una sua storia, una sua cultura, una sua lingua. Stato è una questione, una organizzazione politica.
L’Italianità della Sardegna, cioè l’appartenenza allo stato italiano è, quindi, un fatto casuale.
E finora non ho usato nessun “se”.
Veniamo alla seconda parte.
I “figli” che (aimé!) se ne vanno e tutt’altro discorso. Come il non avere imprenditoria e, conseguentemente, non esserci investimenti. A queste condizioni è ovvio che non ci sia lavoro per tutti, in Sardegna. Ma qual è l’origine di questa situazione? Bisogna ancora una volta risalire alla transizione fra l’era spagnola e quella savoiarda: la Sardegna era totalmente impreparata, ancora sotto un trattamento feudale. Fra Sardegna e Piemonte c’era un gap enorme, incolmabile. E infatti, seppure ridotto, esiste tutt’oggi. Ovvio, che dipende in gran parte dall’”odiata” Italia.” Kentu concas kentu berritas”: noi ci mettiamo del nostro, eccome! Però conviene agli occupanti (dividi et impera, dicevano gli antichi romani). La via all’indipendenza è possibile, basta volerlo, cioè basta che il popolo sardo metta da parte i campanilismi, gli egoismi del particolare e trovi l’unità. Non è poco. Però se ci riuscissimo sarebbe un bene per tutti. Basta ricordare la Repubblica di S. Marino.
Ciao
P.S. non ho usato molti "se", forse uno solo.




Modificato da - Turritano in data 05/02/2008 23:51:24

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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 06/02/2008 : 01:33:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Odisseo ha scritto:

Perdonami Turritano,
ma come avrebbe dovuto essere la storia sarda? Diversa dalla storia europea e mondiale, fatta di conquiste, acquisizioni e cessioni di territori, come si è sempre fatto? Te lo chiedo senza polemica, ma la storia non si fa con se e con i ma, le vicende odierne sono le nipoti del grande "corri-corri" alla creazione degli stati nazionali.

Concordo in pieno.
Tutta la storia... dagli albori ai giorni nostri, è fatta di conquiste, sopraffazioni e imposizioni.
E' incontestabile.
Nè si può pensare di annullare secoli di storia, solo perchè la si conosce.
E anche se, per assurdo ci si riuscisse, resterebbe l'idioma, marchiato a fuoco dall'invasore.
La lingua, che tanto si vuol difendere come patrimonio identitario esclusivo, altro non è che la sedimentazione delle parlate dei dominatori (in domo mia, ventana, crasi...)
Quindi... da un lato si vorrebbe tentare uno sdoganamento dal potere centrale, dall'altro si vorrebbe conservare un patrimonio linguistico assolutamente contingente ed ibrido, frutto di pesanti sovrapposizioni idiomatiche.

E' stato un moto ineluttabile, inarrestabile e ben documentato.
I Savoia hanno provato a giocare, giocando sempre sporco, e gli è andata fin troppo bene.
Quindi, se non era Italia, era Francia o magari...Gran Bretagna, di sicuro non sarebbe esistita una Sardegna-nazione.

E anche qui concordo in pieno.
Restare ancora col mito della carta de logu e dell'età dell'oro significa avvitarsi su se stessi e sulla propria storia in modo nostalgico e improduttivo.
Con tutto il rispetto per quel documento che ha un grande valore nel percorso giuridico-amministrativo della Sardegna.

La sconfitta della Sardegna non è nel fatto di essere italiana, è nel vedere i suoi figli andarsene via, è nel constatare che non ci sono investimenti, che non c'è imprenditorìa, è nel dolersi del fatto che, pur esendo (rimasti) in 4 gatti, manco c'è lavoro per tutti.
Se oggi sia possibile una via all'indipendenza non lo so.
Forse a Roma (fatti due calcoli economici) gliene frega poco o nulla se la Sardegna se ne va, ma di certo - come sottolinea Asia - su questo fronte ancora oggi la situazione del fronte indipendendetist-autonomist è quella del "centu concas, centu barrittas".
Cioè stiamo a zero.

Dire che il malessere sardo è prodotto dall'Italia equivale ad affermare che se un figlio si droga è colpa dei genitori.
I quali sicuramente hanno avuto un peso nell'orientamento del ragazzo, ma non hanno potuto decidere per lui.
I politici nostrani sono la copia riveduta e scorretta di ciò che si vede in Parlamento.
Ma per loro scelta, non per imposizione.
E non ci lasciano sperare in grandi alternative per il futuro.





Modificato da - asia in data 06/02/2008 01:38:46

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