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Nota Bene: Scrinia Sacra è un museo d’arte sacra realizzato a Guasila presso le ex carceri mandamentali in pieno centro storico. Le opere, molte delle quali in oro ed in argento e altri materiali preziosi, sono esposte in ordine cronologico (dal XVI al XX secolo) lungo un percorso di sei ambienti tematici che raccolgono un’importante collezione di oggetti liturgici, devozionali e paramenti sacri provenienti sia dalla parrocchiale della Vergine Assunta che dalle altre chiese guasilesi.



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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 28/11/2009 : 10:45:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sarvadore Asara ha scritto:

Noi (parlo della mia associazione) pensiamo che le soluzioni migliori siano quelle semplificate, e non quelle complicate, per cui non usiamo combinazioni tipo "-th" e "-dh".

Se non è troppo tardi,posso pregarti di dirci il nome della tua Associazione e, ancora, di specificare i motivi (se ve ne sono) della vostra scelta oppure la fonte bibliografico-culturale?
Grazie
Saluti
Giuseppe




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 593  ~  Membro dal: 09/11/2008  ~  Ultima visita: 20/02/2012 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 28/11/2009 : 13:43:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

robur.q ha scritto:

Donovan, io ho solo cercato di riassumere le principali classificazioni proposte da specialisti, in particolare Virdis, cui ti rimando per ciò che riguarda l'arborense (e magari anche al mio modesto lavoro che ho linkato da qualche parte);
so bene che le varietà nuoresi da te indicate hanno delle caratteristiche peculiari, ma sono sostanzialmente solo quelle che tu hai sottolineato; per il resto il nuorese (e dintorni) condivide colle altre varietà "logudoresi" quasi tutto il resto!
se ci dovessimo basare esclusivamente su alcune peculiarità fonetiche, il campidanese non esisterebbe: hai idea della differenza fonetica tra Casteddaio e....Seddorese? Abissale, altro che nuorese!!
Però per un sardo del nord siamo tutti "maurreddini", come per noi del sud sono tutti "cabisusesus".
Al di là di questo, anch'io sono del parere che non si abbia molto tempo, ma c'è il rischio che scelte non sufficientemente ponderate ed equilibrate porti a reazioni di rigetto ancora più fatali.


Salve Robur, ho un po' di tempo per risponderti e quindi lo faccio
Nella sua personale classificazione Maurizio Virdis inserisce, oltre a Campidanese, Arborense e Logudorese, anche il Nuorese. Ovviamente, aggiungo io, dato che è consapevole che si tratta di caratteristiche quantitativamente rilevanti, molto più di quanto siano le differenze tra il Casteddaju e il Seddorese.
Se poi mi parli di scarsa rilevanza dal punto di vista grafico sono d' accordo, dato che si ha ormai l' abitudine a leggere in maniera diversa cose scritte alla stesso modo.
A questo proposito ti segnalo la ricerca di Roberto Bolognesi, che analizza quantitativamente le differenze fonetiche (e lessicali) tra 77 dialetti sardi:

http://www.sardegnacultura.it/docum...18130841.pdf







Grazie conosco la ricerca di Bolognesi, non mi ricordo se esplicitasse le differenze tra Nuorese e Logudorese comune; non vedo come possa portare conferma alla tua tesi
Nel suo tentativo di difendere a tutti i costi una LSC, troppo squilibrata a nord, in realtà ha evidenziato la notevole differenza fonetica dai dialetti del sud.
Quanto a Virdis, il suo lavoro è decisamente innovativo per l'individuazione delle varietà arborensi:
per ciò che riguarda il Nuorese, ha preso atto di definizioni altrui: spesso l'identificazioni di varietà dipende dalla forza di rappresentazione della comunità linguistica; e Nuoro ha una discreta forza nell'idea di rappresentare la vera sardità, non solo linguisticamente!
Per contro Wagner, che era innamorato del nuorese ha molto trasurato lo studio delle varietà meridionali, e dopo di lui è prevalso il pregiudizio della omogeneità del campidanese; ora gli studi, ma anche l'evidenza, dimostrano il contrario.
Giusto a livello di battuta, secondo te sono più lontane le espressioni "est andatu - est andadu" oppure "su meloni - su mabooii"?




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 29/11/2009 : 22:53:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Donovan ha scritto:

robur.q ha scritto:

Donovan, io ho solo cercato di riassumere le principali classificazioni proposte da specialisti, in particolare Virdis, cui ti rimando per ciò che riguarda l'arborense (e magari anche al mio modesto lavoro che ho linkato da qualche parte);
so bene che le varietà nuoresi da te indicate hanno delle caratteristiche peculiari, ma sono sostanzialmente solo quelle che tu hai sottolineato; per il resto il nuorese (e dintorni) condivide colle altre varietà "logudoresi" quasi tutto il resto!
se ci dovessimo basare esclusivamente su alcune peculiarità fonetiche, il campidanese non esisterebbe: hai idea della differenza fonetica tra Casteddaio e....Seddorese? Abissale, altro che nuorese!!
Però per un sardo del nord siamo tutti "maurreddini", come per noi del sud sono tutti "cabisusesus".
Al di là di questo, anch'io sono del parere che non si abbia molto tempo, ma c'è il rischio che scelte non sufficientemente ponderate ed equilibrate porti a reazioni di rigetto ancora più fatali.


Salve Robur, ho un po' di tempo per risponderti e quindi lo faccio
Nella sua personale classificazione Maurizio Virdis inserisce, oltre a Campidanese, Arborense e Logudorese, anche il Nuorese. Ovviamente, aggiungo io, dato che è consapevole che si tratta di caratteristiche quantitativamente rilevanti, molto più di quanto siano le differenze tra il Casteddaju e il Seddorese.
Se poi mi parli di scarsa rilevanza dal punto di vista grafico sono d' accordo, dato che si ha ormai l' abitudine a leggere in maniera diversa cose scritte alla stesso modo.
A questo proposito ti segnalo la ricerca di Roberto Bolognesi, che analizza quantitativamente le differenze fonetiche (e lessicali) tra 77 dialetti sardi:

http://www.sardegnacultura.it/docum...18130841.pdf



Grazie conosco la ricerca di Bolognesi, non mi ricordo se esplicitasse le differenze tra Nuorese e Logudorese comune; non vedo come possa portare conferma alla tua tesi
Nel suo tentativo di difendere a tutti i costi una LSC, troppo squilibrata a nord, in realtà ha evidenziato la notevole differenza fonetica dai dialetti del sud.
Quanto a Virdis, il suo lavoro è decisamente innovativo per l'individuazione delle varietà arborensi:
per ciò che riguarda il Nuorese, ha preso atto di definizioni altrui: spesso l'identificazioni di varietà dipende dalla forza di rappresentazione della comunità linguistica; e Nuoro ha una discreta forza nell'idea di rappresentare la vera sardità, non solo linguisticamente!
Per contro Wagner, che era innamorato del nuorese ha molto trasurato lo studio delle varietà meridionali, e dopo di lui è prevalso il pregiudizio della omogeneità del campidanese; ora gli studi, ma anche l'evidenza, dimostrano il contrario.
Giusto a livello di battuta, secondo te sono più lontane le espressioni "est andatu - est andadu" oppure "su meloni - su mabooii"?


Robur: dalla ricerca di Bolognesi, pagina 24, didascalia alla cartina n°6 di pagina 23:

Questa cartina contiene una conferma e due sorprese (almeno per i non addetti ai lavori).
Da un lato vediamo che vengono individuate le tre grandi aree dialettali denominate come Campidanese, Nuorese e Logudorese, confermando i risultati di tutti gli studi precedenti, tranne quelli che si ostinano a non voler distinguere il gruppo dei dialetti nuoresi-baroniesi da quelli logudoresi. [...]

Le tre macro-varietà invece sono caratterizzate dalle diverse combinazioni possibili dei fenomeni fonologici della Riduzione Vocalica e della Lenizione Consonantica: entrambi questi fenomeni comportano la modifica di un gran numero di fonemi e hanno quindi delle importanti conseguenze quantitative. Nel campidanese sono presenti entrambi i fenomeni, nel nuorese sono entrambi assenti e nel logudorese è presente solo la Lenizione.

Semplificando parecchio, si può dire che le tre macro-varietà sono riconducibili a tre diversi gradi di innovatività: è altamente innovativo il campidanese (e certamente ilcampidanese vero e proprio, quello centrale); è moderatamente innovativo il logudorese (anche se quello settentrionale presenta tutta una serie di innovazioni esclusive di quella varietà); è scarsamente innovatico il nuorese-baroniese, anche se, come mostrato in Bolognesi& Heeringa (2005), non lo si può certo definire “arcaico”.



L' esempio che citi tu è quindi quantitativamente meno rilevante della mancata lenizione presente nel circondario di Nuoro. Per arrivare ad una divisione tra i dialetti meridionali bisogna infatti attendere la cartina successiva.
Qualitativamente il discorso può cambiare, ma diventa tutto molto più soggettivo: ricordo ad esempio un sostenitore del doppio standard (acerrimo avversario della LSC) sostenere proprio che pronunciare "maboi" e scrivere "meloni" fosse assolutamente naturale mentre pronunciare "meloni" e scrivere "melone" fosse una vera e propria abiezione.
Come vedi si tratta di questioni opinabili, la cui interpretazione è spesso funzionale alla propria visione della linguistica sarda, molte volte mescolata a teorie antropologiche spicciole.
Per ciò che riguarda lo studio di Bolognesi c'è invece ben poco da opinare: è matematica.

Poi a me la questione nemmeno interessa più di tanto, per me i criteri per raggruppare i dialetti sono pura speculazione mentale. Non mi interessa l' unità dei dialetti setterntrionali, nè dei dialetti logudoresi, nè di quelli meridionali. Non mi interessa nemmeno l' unitarietà del dialetto del mio comune di residenza, nel quale esistono e convivono diverse pronunce della stessa parola.





  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 30/11/2009 : 18:22:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan, sulla matematica di Bolognesi avrei dei dubbi....
è la matematica di Bolognesi, ove lui da valore alle variabili che piacciono a lui!!!!
Anzi non è nemmeno matematica, è un tentativo, anche grossolano per certi aspetti, di portare acqua al mulino della LSC;
scegliendo altre variabili rispetto alla riduzione vocalica e alla lenizione i risultati sarebbero stati differenti;
quando si usano modelli matematici di questo tipo, bisogna dire che sono sperimentali, perchè ridurre i comportamenti umani a matematica è estremamente difficile; l'unica materia umanistica che ha un bagaglio teorico matematico è l'economia, e anch'essa prende grandi svarioni!!!
Comunque sia, il Nuorese è comunque largamente integrato nella tradizione letteraria del Logudorese Illustre, a questa facevo riferimento principalmente.




Modificato da - robur.q in data 30/11/2009 18:24:35

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 01/12/2009 : 21:03:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Donovan, sulla matematica di Bolognesi avrei dei dubbi....
è la matematica di Bolognesi, ove lui da valore alle variabili che piacciono a lui!!!!
Anzi non è nemmeno matematica, è un tentativo, anche grossolano per certi aspetti, di portare acqua al mulino della LSC;
scegliendo altre variabili rispetto alla riduzione vocalica e alla lenizione i risultati sarebbero stati differenti;
quando si usano modelli matematici di questo tipo, bisogna dire che sono sperimentali, perchè ridurre i comportamenti umani a matematica è estremamente difficile; l'unica materia umanistica che ha un bagaglio teorico matematico è l'economia, e anch'essa prende grandi svarioni!!!
Comunque sia, il Nuorese è comunque largamente integrato nella tradizione letteraria del Logudorese Illustre, a questa facevo riferimento principalmente.


Robur, delle due una: o non hai letto la ricerca o non hai capito come è stata fatta. Cercherò di riassumere brevemente:

- Sono state selezionate at random 200 parole sarde, la cui unica caratteristica richiesta è che fossero presenti nel dizionario di Mario Puddu

- E' stato chiesto ai parlanti di 77 dialetti diversi di pronunciare quella parola secondo il proprio dialetto

- Le pronunce sono state trascritte secondo l' alfabeto fonetico x-sampa ed inviate in Olanda.

Successivamente stato chiesto al computer di fare le uniche cose che sa fare: calcoli e confronti quantitativi. Ad esempio: dividi il sardo in 5 gruppi sulla base dei dati che ti ho fornito.
Le variabili non sono state quindi scelte da Bolognesi bensì dagli stessi parlanti nel momento in cui pronunciavano le parole. Bolognesi ha esclusivamente verificato quali fossero le variabili (o isoglosse) in questione.

Se poi i dati in generale vengono utilizzati per portare acqua al mulino della LSC o per levarla è tutto un altro discorso, che non inficia minimamente la validità della ricerca.
Difatti al momento non c'è alcuna contestazione scientifica della stessa, nonostante lo abbia chiesto esplicitamente:

Roberto Bolognesi ha scritto:


E colgo quest'occasione anche per anticipare i prevedibili attacchi a i miei dati, e sollevo io stesso il dubbio che la mia posizione di controllore e, fino a un certo punto, di controllato può far sorgere. Io ho collaborato alla stesura della proposta della LSC e poi ho condotto la ricerca per stabilire quali sono i rapporti tra la LSC e i dialetti tradizionali. I miei dati sono affidabili?

Comincio subito dicendo che mi guardo bene dall'autoproclamarmi “persona al di sopra di ogni sospetto”. Sospettare di me è più che lecito. Sono un uomo con i suoi interessi, le sue passioni e i suoi desideri, esattamente come tutti gli scienziati. E la scienza è terreno di scontro di grandi passioni e grandi interessi.

Per questo gli scienziati si sono dotati di metodologie chiare e trasparenti. Per difendersi da se stessi e dagli altri, gli scienziati usano dei procedimenti verificabili e ripetibili da altri scienziati.

Chi dubita dei miei dati ha solo da ripetere la ricerca. Per verificare, per esempio, se la distanza tra la LSC e il dialetto di Abbasanta corrisponde davvero 7,32%, basta andare ad Abbasanta con la lista delle parole impiegate e intervistare alcuni parlanti native, trascrivendo poi la loro pronuncia nell´alfabeto fonetico X-sampa (disponibile in Internet). Dopo aver trascritto anche le parole secondo le regole di pronuncia della LSC, basterebbe mandare il tutto a Wilbert Heeringa all´Universitá di Groninga. Heeringa è una persona gentile e non si rifiuterebbe di farlo.

Chi non si fidasse di Heeringa (che potrebbe essere in combutta con me) potrebbe rivolgersi a John Nerbonne, capo del dipartimento di linguistica computazionale a Groninga, e chiedergli di mettere a disposizione il software necessario. Dopodiché la ricerca potrebbe essere interamente ripetuta.

Chi non si fidasse proprio di nessuno, potrebbe aprire un dipartimento di linguistica computazionale nelle universitá sarde e fare tutto da solo.

Spero proprio che qualcuno decida di non fidarsi per niente e di far partire la linguistica computazionale in Sardegna. Sarebbe finalmente la volta buona per avere anche in Sardegna una linguistica adeguata ai tempi.



http://www.altravoce.net/2007/05/12...tigiano.html

Se ciò non dovesse bastare, dato che non sono né voglio fare l' avvocato di Bolognesi, posso segnalargli tramite Facebook che finalmente qualche contestatore si è fatto vivo ed è probabile che intervenga qui per darti una mano a schiarirti un po' le idee. A te la scelta.








  Firma di Donovan 
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Fabrizio De Andrè

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 01/12/2009 : 21:37:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caaaro Donovan
ho letto la ricerca di Bolognesi subito dopo la sua presentazione a Paulilatino alcuni anni fa alla quale fui presente.
può darsi che non la ricordi benissimo, è naturale, con l'età i neuroni diminuiscono....
mi sembra però estremamente superficiale classificare i gruppi dialettali su una base "quantitativa", cioè sul numero di parole interessate da un determinato fenomeno.
Io ero fermo, e rimango fermo, a delle valutazioni qualitative!
Il resto è fede
ti saluto




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 03/12/2009 : 19:27:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Caaaro Donovan
ho letto la ricerca di Bolognesi subito dopo la sua presentazione a Paulilatino alcuni anni fa alla quale fui presente.
può darsi che non la ricordi benissimo, è naturale, con l'età i neuroni diminuiscono....
mi sembra però estremamente superficiale classificare i gruppi dialettali su una base "quantitativa", cioè sul numero di parole interessate da un determinato fenomeno.
Io ero fermo, e rimango fermo, a delle valutazioni qualitative!
Il resto è fede
ti saluto


Certo che è fede: fede incrollabile nel metodo scientifico e non nelle tradizioni, impressioni o ipse dixit di varia natura.
Giusto per farti avere un' idea di quanto sia la quantità a contare per i parlanti, ti segnalo questa discussione:

http://www.gentedisardegna.it/topic...OPIC_ID=8271

Con buona pace di chi si addentra in masturbazioni mentali riguardanti le palatizzazioni...

Ti saluto anch' io!





Modificato da - Donovan in data 03/12/2009 19:30:06

  Firma di Donovan 
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se fossero indipendenti all'interno di una comunità
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Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 25/01/2010 : 18:55:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

vlady ha scritto:

[b][brown]non sono molto avezzo ai forum, e quindi mi scuso Albertina, se ho usato la maiucola impropriamente. Ma per tornare a noi...certo Donovan, sarebbe economico e probabilmente "massivo" uniformare la parlata sarda. Credo che comunque esistano ancora tantissime persone che parlano bene il loro dialetto. Perchè non sfruttare didaticamente queste preziose opportunità? La lingua, qualunque essa sia verrà sempre inflazionata dal momento che si vive, per me sarebbe importante e fondamentale che i giovani, specie i più piccoli, imparassero da subito, magari alla scuola elemetare, quei vocaboli che saranno preziosi per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto. Pensa Donovan se imnprovisamente tutti i sardi parlassero una sola lingua....non ci riconosceremo più nella nostra unicità, anche di campanile culturale. Vanno conservate tutte. Quindi le forze dedichiamole alla tutele di queste Vladi



Pienamente d' accordo su questo: vanno preservate le varianti locali, che sono il sardo reale e non certo la LSC o il "Logudorese" ed il "Campidanese" che sono sistemi grafici.
Il problema è come farlo, di certo restando nella situazione attuale nel volgere di qualche decennio sarà difficile recuperare.
Va benissimo il contributo dei madrelingua, è un ottimo sistema per preservare le diverse varianti, ma non è sufficiente: anche se i bambini imparassero perfettamente la propria variante, a cosa gli servirebbe?
Mio padre e mia madre sono madrelingue, ma la conoscenza del sardo nella loro vita non è servita a nulla perchè socialmente quella conoscenza non veniva riconosciuta e per il mio bene hanno optato per il fatto che io imparassi l' italiano. In pratica, con l' insegnamento degli anziani stai solo rimandando il problema di una generazione: fuori dal proprio paese qual sardo non serve più.
Se invece la conoscenza del sardo servisse per i concorsi, per l' insegnamento, per scrivere un giornale che tutti capiscono agevolmente per tradurre tutto ciò di cui parlavo prima e che non rimane chiuso in un paesino allora conoscere il sardo serve ed è anche remunerativo!

Se l' argomento ti interessa, questo è un convegno nel quale si chiariscono alcuni dubbi. Ci sono diversi docenti universitari tra cui Roberto Bolognesi (Gresienti che a tui)

http://www.sotziulimbasarda.net/Tel..._01_1_4.html













Buongiorno,

La mamma di Roberto BOLOGNESI è di VILLANOVA MONTELEONE (SS).

Saluti.




 Regione Estero  ~ Città: Parigi  ~  Messaggi: 226  ~  Membro dal: 15/01/2010  ~  Ultima visita: 13/01/2024 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 01/02/2010 : 04:05:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su foristeri ha scritto:

Donovan ha scritto:

vlady ha scritto:

[b][brown]non sono molto avezzo ai forum, e quindi mi scuso Albertina, se ho usato la maiucola impropriamente. Ma per tornare a noi...certo Donovan, sarebbe economico e probabilmente "massivo" uniformare la parlata sarda. Credo che comunque esistano ancora tantissime persone che parlano bene il loro dialetto. Perchè non sfruttare didaticamente queste preziose opportunità? La lingua, qualunque essa sia verrà sempre inflazionata dal momento che si vive, per me sarebbe importante e fondamentale che i giovani, specie i più piccoli, imparassero da subito, magari alla scuola elemetare, quei vocaboli che saranno preziosi per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto. Pensa Donovan se imnprovisamente tutti i sardi parlassero una sola lingua....non ci riconosceremo più nella nostra unicità, anche di campanile culturale. Vanno conservate tutte. Quindi le forze dedichiamole alla tutele di queste Vladi



Pienamente d' accordo su questo: vanno preservate le varianti locali, che sono il sardo reale e non certo la LSC o il "Logudorese" ed il "Campidanese" che sono sistemi grafici.
Il problema è come farlo, di certo restando nella situazione attuale nel volgere di qualche decennio sarà difficile recuperare.
Va benissimo il contributo dei madrelingua, è un ottimo sistema per preservare le diverse varianti, ma non è sufficiente: anche se i bambini imparassero perfettamente la propria variante, a cosa gli servirebbe?
Mio padre e mia madre sono madrelingue, ma la conoscenza del sardo nella loro vita non è servita a nulla perchè socialmente quella conoscenza non veniva riconosciuta e per il mio bene hanno optato per il fatto che io imparassi l' italiano. In pratica, con l' insegnamento degli anziani stai solo rimandando il problema di una generazione: fuori dal proprio paese qual sardo non serve più.
Se invece la conoscenza del sardo servisse per i concorsi, per l' insegnamento, per scrivere un giornale che tutti capiscono agevolmente per tradurre tutto ciò di cui parlavo prima e che non rimane chiuso in un paesino allora conoscere il sardo serve ed è anche remunerativo!

Se l' argomento ti interessa, questo è un convegno nel quale si chiariscono alcuni dubbi. Ci sono diversi docenti universitari tra cui Roberto Bolognesi (Gresienti che a tui)

http://www.sotziulimbasarda.net/Tel..._01_1_4.html













Buongiorno,

La mamma di Roberto BOLOGNESI è di VILLANOVA MONTELEONE (SS).

Saluti.


Non vedo proprio cosa c'entri, dato che il luogo di nascita di un genitore non si trasmette per via ereditaria ai figli. Non è un segreto il fatto che Bolognesi sia nato e cresciuto nel Sulcis:

http://www.condaghes.com/scheda_autore.asp?id=125

In ogni caso la signora Bolognesi è venuta a mancare pochi mesi fa.





  Firma di Donovan 
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se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

Biggina

Nuovo Utente


Inserito il - 04/02/2010 : 17:24:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biggina Invia a Biggina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
trovo anch'io la lingua sarda terribilmente intrigante.
Quando sentivo - e sento - alcuni amici miei sardi parlare mi crepo dalle risate perche' apparte la simpaticissima cadenza e apparte che hanno la particolarita', mi sono accorta, i sardi di far ridere sempre tutti perke' hanno sempre la battuta pronta e ti fan spanciare.. ma e' proprio quando li senti imprecare o borbottare qualcosa in sardo che e' potentissimo l'effetto devastante di risata che ti danno!
C'è un mio conoscente cagliaritano che quando parla mi fa morire dalle risate e lui per me pansa che je rido sempre in faccia.. hahaha ma poi gli dico : scusami ma hai una parlata stupenda !!!!

Ho ascoltato qualche canzone dialettale della sardegna e quindi so' ben poco della lingua.
Ma sarebbe bellissimo poterla studiare.
Mi piacciono molto i dialetti in generale, non solo quelli della Sardegna, ma a costo di sembrare ripetitiva .. quelli sardi sono simpaticissimi




Modificato da - Biggina in data 04/02/2010 17:25:28

 Regione Lombardia  ~ Città: Bergamo  ~  Messaggi: 22  ~  Membro dal: 04/02/2010  ~  Ultima visita: 29/03/2011 Torna all'inizio della Pagina

albertune

Utente Normale


Inserito il - 17/02/2010 : 16:49:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di albertune Invia a albertune un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sono davvero mortificato (non così immagino i curatori del forum) che tale topic abbia avuto più di 10 mila accessi. E'proprio vero che i film horror onerosi, attraggono più di quelli che sono a scarto ridotto. Ma se l'horror vi appassiona così tanto vi rimanderei a : http://web.tiscali.it/sardoillirica...sardigna.htm . Lì ci trovate my opinion


saluti




 Regione Liguria  ~ Città: genova  ~  Messaggi: 52  ~  Membro dal: 11/11/2008  ~  Ultima visita: 13/03/2020 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 17/02/2010 : 21:41:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
albertune ha scritto:

Sono davvero mortificato (non così immagino i curatori del forum) che tale topic abbia avuto più di 10 mila accessi. E'proprio vero che i film horror onerosi, attraggono più di quelli che sono a scarto ridotto. Ma se l'horror vi appassiona così tanto vi rimanderei a : http://web.tiscali.it/sardoillirica...sardigna.htm . Lì ci trovate my opinion


saluti


Mamma mia, che ira funesta
perchè non articoli meglio le tue opinioni?
sempre che voglia esporle a dei tranquilli forumisti....




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 04/03/2010 : 22:05:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Su foristeri ha scritto:

Donovan ha scritto:

vlady ha scritto:

[b][brown]non sono molto avezzo ai forum, e quindi mi scuso Albertina, se ho usato la maiucola impropriamente. Ma per tornare a noi...certo Donovan, sarebbe economico e probabilmente "massivo" uniformare la parlata sarda. Credo che comunque esistano ancora tantissime persone che parlano bene il loro dialetto. Perchè non sfruttare didaticamente queste preziose opportunità? La lingua, qualunque essa sia verrà sempre inflazionata dal momento che si vive, per me sarebbe importante e fondamentale che i giovani, specie i più piccoli, imparassero da subito, magari alla scuola elemetare, quei vocaboli che saranno preziosi per la conservazione di una parlata..si di una parlata..io non sono d'accordo con chi definisce il sardo una lingua. Propendo per un insieme di parlate che sono, come dicevo prima il vero forziere da non scardinare. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto. Pensa Donovan se imnprovisamente tutti i sardi parlassero una sola lingua....non ci riconosceremo più nella nostra unicità, anche di campanile culturale. Vanno conservate tutte. Quindi le forze dedichiamole alla tutele di queste Vladi



Pienamente d' accordo su questo: vanno preservate le varianti locali, che sono il sardo reale e non certo la LSC o il "Logudorese" ed il "Campidanese" che sono sistemi grafici.
Il problema è come farlo, di certo restando nella situazione attuale nel volgere di qualche decennio sarà difficile recuperare.
Va benissimo il contributo dei madrelingua, è un ottimo sistema per preservare le diverse varianti, ma non è sufficiente: anche se i bambini imparassero perfettamente la propria variante, a cosa gli servirebbe?
Mio padre e mia madre sono madrelingue, ma la conoscenza del sardo nella loro vita non è servita a nulla perchè socialmente quella conoscenza non veniva riconosciuta e per il mio bene hanno optato per il fatto che io imparassi l' italiano. In pratica, con l' insegnamento degli anziani stai solo rimandando il problema di una generazione: fuori dal proprio paese qual sardo non serve più.
Se invece la conoscenza del sardo servisse per i concorsi, per l' insegnamento, per scrivere un giornale che tutti capiscono agevolmente per tradurre tutto ciò di cui parlavo prima e che non rimane chiuso in un paesino allora conoscere il sardo serve ed è anche remunerativo!

Se l' argomento ti interessa, questo è un convegno nel quale si chiariscono alcuni dubbi. Ci sono diversi docenti universitari tra cui Roberto Bolognesi (Gresienti che a tui)

http://www.sotziulimbasarda.net/Tel..._01_1_4.html













Buongiorno,

La mamma di Roberto BOLOGNESI è di VILLANOVA MONTELEONE (SS).

Saluti.


Non vedo proprio cosa c'entri, dato che il luogo di nascita di un genitore non si trasmette per via ereditaria ai figli. Non è un segreto il fatto che Bolognesi sia nato e cresciuto nel Sulcis:

http://www.condaghes.com/scheda_autore.asp?id=125

In ogni caso la signora Bolognesi è venuta a mancare pochi mesi fa.


Io volevo dire che BOLOGNESI conosce bene il Campidanese del Sulcis ma senza alcun dubbio anche il Logudorese e specialmente quello molto particolare dei dintorni di SASSARI.

Unu saludu mannu.




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prolunga

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Inserito il - 03/04/2010 : 22:35:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di prolunga Invia a prolunga un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In Sardegna ogni paese ha il suo dialetto o lingua come si dice, penso che sia inutile fare una legge per costringere il logudorese a parlare il campidanese e viceversa, basta che nelle scuole si insegni il dialetto locale per non perdersi la tradizione e non avere vergogna di parlarlo in pubblico e in famiglia, per Nadja mi hanno detto che nell’università di Desdra insegnano il sardo non so se è vero prova ad informarti



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Nicola76

Utente Medio


Inserito il - 04/04/2010 : 09:58:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nicola76 Invia a Nicola76 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
prolunga ha scritto:
basta che nelle scuole si insegni il dialetto locale per non perdersi la tradizione e non avere vergogna di parlarlo in pubblico e in famiglia, per Nadja mi hanno detto che nell’università di Desdra insegnano il sardo non so se è vero prova ad informarti


Al di là dell'opportunità o meno di insegnare le varie lingue sarde nelle scuole (altrove ho già detto che sono contrario, come sono contrario che si insegnino le altre lingue regionali o locali italiane altrove), su cui non insisto, vorrei fare presente che la tua, con tutto il dovuto rispetto, è un'impressione un po' ingenua.

Non avere vergogna va benissimo, ma insegnare una varietà iperlocale, nella stragrande maggioranza dei casi, non è fattibile. Anzitutto, bisogna trovare gli insegnanti: in paesini con 2-3000 abitanti, magari per lo più anziani, puoi trovare un numero di persone in grado e disposte a insegnare alla scuola dell'obbligo? Per farlo, peraltro, ci vuole una certa formazione... Inoltre c'è il problema della codificazione. La maggior parte delle parlate di qualsiasi regione d'Italia (e potrei estendere il discorso) non ha una codificazione scritta. In pratica, "ognuno scrive come gli pare" oppure si scrive secondo la codificazione di un'altra lingua più influente.

In pratica, non si può pensare di insegnare il "dialetto" di ogni singolo paesino o località. Occorre fare delle scelte. Avere una lingua ben codificata e insegnare quella, magari avendo l'accortezza di spiegare agli studenti che troveranno delle divergenze più o meno marcate a seconda della zona dell'Isola in cui si spostano.

---

Per quanto riguarda l'insegnamento del sardo in qualche università straniera, è possibile che ci sia qualche cattedra. So per certo che c'era una cattedra di friulano in Giappone, per esempio. E il mio relatore dell'università, triestino, era stato ad una conferenza dove aveva incontrato questo giapponese che parlava un italiano assolutamente approssimativo, ma che era capace di tenere una conferenza in friulano.

Di solito so per esperienza che queste cattedre vengono istituite per compiacere Tizio o Caio, per dare loro un ruolo ed uno stipendio non impegnativo (alcuni anni non hanno proprio iscritti, altri ne hanno uno o due). E in ogni caso, mi viene da chiedermi che senso abbia per uno studente straniero imparare il sardo se non sa già l'italiano, anche perché con l'italiano riuscirà tranquillamente a viaggiare anche in Sardegna.

Ho visto tanti brillanti studenti della facoltà di Lingue uscire pieni di buone speranze con lingue "minori" e finire per fare tutt'altro nella vita perché non serviva a nulla aver studiato catalano o còrso... Con tutto il rispetto, a me queste cattedre sembrano un tributo alla burocrazia e un modo per passare soldi al professore di turno, nulla più.

Saluti,

Nicola




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