Forum Sardegna - Ghilarza, per ricordare Antonio Gramsci
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Nota Bene: Perda Liana è il più conosciuto e il più alto fra i tacchi calcarei d'Ogliastra, raggiunge i 1293 metri slm si trova in territorio di Gairo ma è più facilmente raggiungibile partendo da Seui. Dai suoi piedi un panorama mozzafiato a 360°.



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 Ghilarza, per ricordare Antonio Gramsci
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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 07/03/2007 : 21:53:43  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si arriva a Ghilarza con negli occhi lo stupore per la visione di quel gigante quale è il nuraghe Losa, che ben più della banale cartellonistica stradale ti ricorda che sei arrivato all’incrocio tra la 131 Carlo Felice e la 131 dcn, quella che poi ti condurrà ad Olbia attraversando il nuorese.

L’accogliente e tranquillo capoluogo del Guilcer pare voglia accontentare tutti: è un piccolo centro che conta meno di 5000 abitanti, ma che ti pare ben più grosso e capace di estendersi assumendo ben altre proporzioni se non noti all’improvviso un discreto cartello che ti indica di essere arrivato ad Abbasanta, a sua volta separato da pochi isolati da Norbello.
Si racconta che esista un edificio per metà in territorio di Ghilarza, per metà in quello di Abbasanta: non credo sia una leggenda metropolitana…..

E’ graziosa, Ghilarza , con le sue case in basalto, alcune ampliate nell’800 e ingentilite da balconcini dalle cascate di fiori vivaci, i suoi angoli di spazi verdi e i suoi vasi colorati che adornano, appena vi è un fazzoletto di spazio, il vivace e stretto corso Umberto I, la parrocchiale dalla cupola maiolicata, il Circolo della Lettura che ti incuriosisce perché non è dovunque che lo trovi…e dal Corso si diramano vicoli lastricati che ti guidano verso antiche abitazioni dalle decorazioni e architravi aragonesi tanto arabeggianti, verso la deliziosa chiesa romanica di San Palmerio del XII sec., quasi prospiciente un solido donjon o Torre Aragonese, raro esempio sardo di architettura militare tardomedioevale: quasi una sfida tra sacro e profano, tra il perdono religioso e la giustizia degli uomini perché la torre è stata anche un terribile carcere, ora convertita in un splendida struttura che ospita convegni e mostre, prestigiosi incontri e manifestazioni culturali autunnali del "Mese della Cultura".

E nel raggio di pochi km un campionario di meraviglie: il nuraghe Orgono; i novenari, tra i quali quello incantevole dedicato a San Serafino, tanto caro ai giudici d’ Arborea da riportarne lo stemma dell'albero nella facciata d’ingresso e che ora guarda il lago; quel gioiello romanico che è la chiesa in trachite dai colori del tramonto di Zuri, frazione con poche case disposte a raggiera intorno a una piazzetta che accoglie un fazzoletto di verde con pezzi monumentali di una foresta fossile ( che se non lo sai se ti perdi, seminascosti come sono dalla vegetazione).
Guardala bene, la magnifica chiesa di San Pietro di Zuri, è stata ricostruita pezzo per pezzo per salvarla dalle acque del lago artificiale Omodeo, che ora pare scusarsi e illuminare il paesaggio con il suo celeste quieto: è stata la forza che ha consentito agli abitanti del vecchio paesino della verde valle di non morire dentro quando vedevano le loro case, i loro ricordi e i loro campi, ostinatamente seminati fino all’ultimo, sparire lentamente sotto le acque del nuove invaso.

Ma è di fronte a una semplice casa di Ghilarza nel Corso Umberto I, al n. 36, che ti renderai conto che stai per varcare la soglia di quella che fu l’abitazione di uno tra i più illustri uomini di Sardegna, Antonio Gramsci. (www.casagramscighilarza.org ).

Qui visse l’infanzia e l’adolescenza e qui vive ancora la sua memoria, in quella che ora è diventata un museo visitato da gente proveniente da diverse nazioni, per omaggiare colui che è considerato una delle menti più alte e lucide del novecento, tra le più citate al mondo, ben al di sopra delle ideologie politiche di ciascuno di noi e quindi «patrimonio di tutti», come diceva Benedetto Croce.

Un uomo che troppo spesso ricordiamo solo come grande politico e pensatore austero, spesso incapaci di cogliere, proprio noi sardi, con quale amore evocasse l’ isola che secondo lui era stata <<letteralmente rasa al suolo come per una invasione barbarica>>, le sue abitudini, il suo folklore, lui che ricordava << il tesoro difeso dalla musca maghedda>>…dimenticando, sempre noi, con quale preoccupazione e speranza evocasse il suo paese «Vorrei riuscire a comprendere se Ghilarza ….ha la tendenza a diventare una città; se c'è maggiore commercio, qualche industria…>>, i luoghi, i racconti e i personaggi della sua infanzia che aveva stampati nella mente, la pia “zia Bisodia” per esempio, sulla quale arrivava a sostenere che si sarebbe potuto scrivere un racconto.

Fra qualche mese, il 27 aprile 1937, ricorrerà il settantesimo anniversario della sua morte.
Si era spento in un’alba romana, minato dalla tubercolosi e dagli anni trascorsi in carcere: aveva 46 anni. Ufficiosamente si dice che a Ghilarza quel giorno arriverà per omaggiarlo la massima autorità italiana, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Si preparano grandi avvenimenti: chissà cosa avrebbe detto il sardo “Nino” Gramsci…….
Forse avrebbe semplicemente chiesto, se fosse stato possibile, di portare un suo saluto a Ghilarza, a quella sua città nel cuore della Sardegna che con struggente tenerezza descriveva odorosa di menta e di limoni.






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cisto

Utente Senior


Inserito il - 08/03/2007 : 01:13:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cisto Invia a cisto un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che dire grazie adelasia, Brava sempre puntuale un' immagine degna per un pensatore e sopratutto per un Sardo, quale e stato Gramsci , in effetti ho anche io letto del probabile omaggio del presidente della repubblica a casa Gramsci, anche se sò che lo stesso è gia venuto a Ghilarza un po di tempo fa,

Su Cantaru



tante volte sarà andato quì da piccolo








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Ela

Moderatore




Inserito il - 08/03/2007 : 07:54:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ela Invia a Ela un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adelasia...ti leggo sempre con piacere.le cose che scrivi non sono mai banali....mi fai conoscere tante cose che purtroppo ignoro della sardegna (Non ignoravo Gramsci naturalmente) ....Grazie....



Mezus terra senza pane, que terra senza justitia






 Regione Marche  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 6439  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 03/07/2020 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 08/03/2007 : 16:21:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ela ha scritto:
[ (Non ignoravo Gramsci naturalmente) ....Grazie....


Credimi, non avevo il pur minimo dubbio!!!!
Comunque grazie anche a te, Ela ...e grazie a Cisto, che "colora" gli itinerari






 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 18/08/2023 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 08/03/2007 : 16:27:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Informazione di servizio: Ghilarza è anche su www.gentedisardegna.it/topic.asp?TOPIC_ID=1195
Pamy le aveva dedicato un itinerario...






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Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 08/03/2007 : 16:58:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao, Adelasia,
se permetti vorrei anch'io offrire un piccolo contributo nel ricordo di Antonio Gramsci, che essendo nato in Marmilla e precisamente ad Ales, è entrato a far parte del nostro studio " la Marmilla attraveso le sue storie e le sue leggende" Così lo abbiamo descritto.

Antonio Gramsci


Antonio Gramsci, uomo militante rivoluzionario, dagli interessi intellettuali e spirituali e dalla vasta e profonda umanità, segretario del partito comunista e deputato in parlamento, ebbe i natali ad Ales.
Il padre Francesco ( Cicillo ) nacque a Gaeta e trovò il primo impiego all’Ufficio del registro. Giunse in Sardegna e si sposò a Ghilarza, alla giovanissima età di 23 anni con Peppina Macis, che ne aveva 22. Arrivò ad Ales nel 1884 e nello stesso anno nasceva Gennaro, poi Grazietta nel 1887, Emma nel 1889, infine Antonio ( Nino ), il 22 gennaio 1891.
I familiari erano cattolici e battezzarono Antonio dopo sette giorni dalla nascita, il 29 gennaio. Gli fece da padrino il notaio di Masullas cav. Francesco Pusceddu, mentre il sacerdote era l’illustrissimo rev. Sebastiano Frau, vicario generale. Gli imposero il nome di Antonio. Il padre fu presto trasferito a Sorgono e così lasciò Ales con tutta la famiglia, quando Antonio aveva un anno. La casa dei Gramsci fu poi abitata dal parroco Melis, poi diventò sede fascista, infine fu destinata a locale da bar. Nel 1947 venne sistemata una lapide in ricordo di Antonio Gramsci.
Il povero padre Cicillo, dopo le elezioni politiche del 1897 perse prima l’impiego e poi fu messo in carcere. Le elezioni si erano svolte in maniera aspra: si fronteggiavano Francesco Cocco Ortu ed Enrico Carboni Boy. Il padre di Antonio Gramsci si schierò dalla parte del Boy. Venne eletto Cocco Ortu e Cicillo, tra i vinti, non ebbe vita facile e forse fu vittima della giustizia trafficata. Venne aperta a suo carico un’inchiesta; forse nell’espletamento del suo incarico c’era stata qualche leggerezza e così fu sospeso dall’impiego senza una lira di stipendio. Fu poi arrestato il 9 agosto 1898 e portato nelle carceri di Oristano, dove vi rimase sino alla sentenza di rinvio a giudizio. Il processo si svolse a Cagliari, alla corte d’assise, il 27 ottobre del 1900 e fu condannato a cinque anni di carcere.
La moglie Peppina Macis, a Ghilarza, era stravolta da questa sventura con sette figli da tirar su. Antonio aveva allora sette anni. Erano stati tempi duri di umiliazione e a questa disgrazia si aggiungeva la preoccupazione per Antonio, che dava segni di uno sviluppo malforme.
Il carico che la povera donna doveva portare era pesante, dovendo fare da padre e da madre ai suoi figli. Questi le si portavano accanto la sera e lei, con la sua stanchezza trovava la forza per raccontare i ricordi della vita trascorsa ad Ales, in mezzo alla gente povera, impegnata nel duro lavoro di ogni giorno per un tozzo di pane. Nella sua mente rimanevano impressi i volti di giovani mogli che piangevano mariti e figli perduti a causa della maledetta malaria. Erano pochi gli anni che aveva vissuto ad Ales, ma era stato in quel periodo che aveva messo al mondo quattro dei suoi figli ed ebbe modo di conoscere l’ospitalità di quell’umile gente, le tradizioni e le feste ed è probabile che fosse stata ospite a Masullas in occasione della festa di “Sa Gloriosa”, invitata dal compare che battezzò Antonio. E avrà avuto modo di conoscere le storie favolose e misteriose che desideravano ascoltare quei cari figli che stringeva accanto a sé. E queste storie devono aver lasciato la loro impronta anche nella formazione di Gramsci, che lasciò Ales all’età di un anno ma nelle sue “ Lettere dal carcere”, fra i suoi pensieri filosofici e le confessioni sono presenti i ricordi ricevuti dalla madre sulla vita trascorsa nel paese della Marmilla. E il discorso torna spesso su tradizioni, santo natale, festività religiose, dolciumi delle occasioni. A volte è quasi ironico in questo suo rimembrare, ma non tralascia. E’ un bisogno di fede che lo lega a questi ricordi? Nei suoi scritti intanto si può leggere di “Donna Bisodia”, la suocera di S. Pietro. A Teresina, raccomandava di non tralasciare di raccontare ai figli “la storia del mendicante di Mogoro” e quella della “Musca Maghedda” ( Mosca Macedda ), altra curiosa leggenda che riflette la storia della Marmilla.
Altra importante considerazione: nel 1927, Gramsci era in carcere a Milano e il 27 giugno scriveva una lettera alla madre nella quale la pregava di inviargli la predica di fra’”Antiogu a su populu de Masuddas” perché diceva “ ho tanto tempo da perdere” e voleva comporre un suo poema dove diceva di voler collocare tutti gli illustri personaggi che aveva conosciuto da bambino, e continua a scrivere citandoli con i nomi buffi, come venivano soprannominati dai ghilarzesi.
Bene, un Gramsci familiare, pienamente inserito nella mentalità della Marmilla.

Notizie tratte da:

Giuseppe Fiori “Vita di Antonio Gramsci” Edizione La Torre, 1981
“Lettere dal carcere” Giulio Enaudi, 1947









 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 09/03/2007 : 22:02:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Albertina ha scritto:

Ciao, Adelasia,
se permetti vorrei anch'io offrire un piccolo contributo nel ricordo di Antonio Gramsci, che essendo nato in Marmilla e precisamente ad Ales, è entrato a far parte del nostro studio " la Marmilla attraveso le sue storie e le sue leggende" Così lo abbiamo descritto.



Albertina, io sono felicissima quando ripercorriamo insieme i luoghi, la storia e la gente di Sardegna quale Gramsci, quindi ben vengano ovviamente i contributi.
Il tuo peraltro è doppiamente prezioso perchè, se da un lato riempi il tassello mancante sulla Marmilla di Gramsci (fondamentale, sai che mi auguravo che qualcuno lo facesse???), dall'altra evochi un altro grande: Peppino Fiori. Grazie!

Avrei però una curiosità anch'io: nel tuo intervento viene citata la <<predica di fra’”Antiogu a su populu de Masuddas>>. Io avevo radicata l'opinione, da quando avevo letto il riferimento, che si trattasse di un errore di trascrizione e che in realtà si intendesse Masullas...ma dopo aver notato che anche tu l'hai riportato vorrei sapere se esiste davvero Masuddas...






 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 18/08/2023 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 09/03/2007 : 22:11:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sono inoltre riconoscente al G. C., che con maestria ha accompagnato e "colorato" il mio racconto con immagini stupende, impreziosendolo.
E' stata una bellissima sorpresa!!!!!






 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 18/08/2023 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 10/03/2007 : 20:35:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
adelasia ha scritto:

Albertina ha scritto:

Ciao, Adelasia,
se permetti vorrei anch'io offrire un piccolo contributo nel ricordo di Antonio Gramsci, che essendo nato in Marmilla e precisamente ad Ales, è entrato a far parte del nostro studio " la Marmilla attraveso le sue storie e le sue leggende" Così lo abbiamo descritto.



Albertina, io sono felicissima quando ripercorriamo insieme i luoghi, la storia e la gente di Sardegna quale Gramsci, quindi ben vengano ovviamente i contributi.
Il tuo peraltro è doppiamente prezioso perchè, se da un lato riempi il tassello mancante sulla Marmilla di Gramsci (fondamentale, sai che mi auguravo che qualcuno lo facesse???), dall'altra evochi un altro grande: Peppino Fiori. Grazie!

Avrei però una curiosità anch'io: nel tuo intervento viene citata la <<predica di fra’”Antiogu a su populu de Masuddas>>. Io avevo radicata l'opinione, da quando avevo letto il riferimento, che si trattasse di un errore di trascrizione e che in realtà si intendesse Masullas...ma dopo aver notato che anche tu l'hai riportato vorrei sapere se esiste davvero Masuddas...




" Populu de Masuddas
chi a s'ora de acuiai
is cabonis e is puddas
besseis a scrucculai
donaimì attenzioni
po tottu su chi nau
si appa tenni arrexoni
de ciccai is crabas mias"

( Abitanti di Masullas che all'ora del riposo andate arubare galli e galline fate attenzione a tutto quello che vi dirò: se avrò ragione di cercare le mie capre )

Comincia così il poemetto anonimo di 678 versi, dal titolo "Sa scuminiga de predi Antiogu arretori de Masuddas ", una satira scritta a metà dell'Ottocento che prende spunto da un furto di capre e pecore a danno del vicario di Masullas. Il religioso reagisce con "sa scuminiga " la scomunica.

Si sta parlando di Masullas, in lingua sarda Masuddas. Anche questo paesetto si trova in Marmilla.


Sono felice anch'io di ripercorrere con te le tappe della nostra storia attraverso gli itinerari che ci proponi che mi aprono nuovi orizzonti di conoscenza e cominicazione. Perché la storia non è fatta solamente di fatti realmente accaduti, di battaglie, di regimi, leggi, decreti, ma è il continuo rapportarci di noi stessi con tutto questo. E in questo scambio il nostro io si confronta con sentimenti e credenze che vengono continuamente riproposte dall'immaginario collettivo, dalla suggestività dei luoghi e dalle leggende ad essi legate. Ed è questa la storia che si scrive nel cuore di ognuno di noi. Una storia che il più delle volte non si identifica in quella ufficiale.
Grazie per le opportunità di riflessione.










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Bakis
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/03/2007 : 21:07:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bakis Invia a Bakis un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Immagine:

66,74 KB
Grazie ad Adelasia ed Albertina si parla di un illustre sardo, conosciuto in tutto il mondo.Forse piu di noi sardi.







Modificato da - Bakis in data 10/03/2007 21:08:47

Città: Alghero  ~  Messaggi: 897  ~  Membro dal: 03/11/2006  ~  Ultima visita: 25/07/2015 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 10/03/2007 : 22:22:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Inserisco due antiche immagini di Ales, il paese natale di Antonio Gramsci.













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Agresti

Moderatore




Inserito il - 11/03/2007 : 21:45:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Agresti Invia a Agresti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Voglio dare il mio contributo inserendo pian piano una piccola bibliografia.
Anche voi, se avete qualche libro da segnalare...



_______________________________________________________________________________

La mia religiosità consiste nel sentirmi parte di tutto, anello di una catena che comprende tutto il creato, e quindi nel rispettare tutti gli elementi, piante e minerali compresi, perchè secondo me l'equilibrio è dato proprio dal benessere diffuso in tutto ciò che ci circonda.
F.De André
***LIBRIDISARDEGNA***






 Regione Sardegna  ~ Città: Sarda seu ! I'm Sardinien! Ich bin Sardisch!  ~  Messaggi: 7963  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 15/07/2010 Torna all'inizio della Pagina

Paradisola

Amministratore




Inserito il - 12/03/2007 : 11:31:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
adelasia ha scritto:

Sono inoltre riconoscente al G. C., che con maestria ha accompagnato e "colorato" il mio racconto con immagini stupende, impreziosendolo.
E' stata una bellissima sorpresa!!!!!


Grazie a te per aver iniziato questa splendida discussione..






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 9778  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 30/11/2020 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 13/03/2007 : 20:45:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
G.C., glielo dobbiamo a Gramsci il quale, come dice giustamente Bakis, che ringrazio, è "conosciuto in tutto il mondo. Forse piu di noi sardi." ( E a proposito... credo che la prima foto a sinistra dello splendido frontespizio che ha inserito proprio Bakis ritragga un adolescente Gramsci con i suoi insegnanti a Santu Lussurgiu...)
E che dire delle bellissime foto sulla Ales antica (grazie per avere evitato Giò Pomodoro! me ne scuso, ma trovo fredde le sue opere...) inserite da Albertina, che mi ha illuminato su Masullas e sulla satira ralativa al suo vicario? Sarebbe stato contento di tale evocazione, il nostro pensatore.
Come mi azzardo a pensare che potesse condividere il tuo pensiero, Albertina:
<<Perché la storia non è fatta solamente di fatti realmente accaduti, di battaglie, di regimi, leggi, decreti, ma è il continuo rapportarci di noi stessi con tutto questo>>: parrebbe semplice, peccato che ce lo scordiamo troppo spesso.






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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 13/03/2007 : 21:11:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Agresti ha scritto:

Voglio dare il mio contributo inserendo pian piano una piccola bibliografia.
Anche voi, se avete qualche libro da segnalare...


Davvero bella iniziativa, Agresti!
Un testo che mi riprometto di leggere ho notato che l’hai già segnalato su Paradisola …. Si tratta di: ” Le donne di casa Gramsci”, di Mimma Paulesu Quercioli. Brava!
Se ce ne parlassi nella sezione del forum….
E anche se questo non è lo spazio adatto, ma come si suol dire “ci azzecca” con l’itinerario, mi congratulo perché ho visto che hai recensito anche “San Pietro di Zuri”, di Carlo Aru. Questo sì, l’ho letto e apprezzato davvero…E tantissimi auguri alla giovanissima casa Editrice ghilarzese Iskra, che si sta dimostrando capace di salvare memorie che rischiavano di andare perdute.








Modificato da - Adelasia in data 13/03/2007 21:22:51

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Agresti

Moderatore




Inserito il - 14/03/2007 : 12:26:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Agresti Invia a Agresti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Adelasia
ho chiesto direttamente all'editore di inviarmi qualche recensione e
fra queste ci sono, appunto, quelle che hai letto.
Appena posso inserisco qualcosa su "Le donne di casa Gramsci",
che incuriosisce anche me


_______________________________________________________________________________

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F.De André
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