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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 15/04/2015 : 10:30:31
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| Paola Odorico ha scritto:
| Messaggio di Paola Odorico
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
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molte persone che conosco mi hanno detto che a Milano, dove vivo, ci sono diversi Circoli Culturali sardi che, ogni tanto, organizzano qualche iniziativaincentrata sulla musica tradizionale: mi piacerebbe nei limiti del possibile assistere a qualche iniziativa sul canto achitarr ma non saprei a chi rivolgermi. Potete segnalarmi eventualmete qualche evento di questo tipo (... mgari potrei cimentarmi io stessa con qualche "corscana" o "tempiesina", gli stili che mi riescono di più)? Cao da Paola
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Ciao a tutti! Questa volta intervengo su alcuni versi che vengono spesso cantati "in re"; ho l'impressone che siano la traduzione in sardo di una poesia italiana della quale non ricordo né titolo né autore (l'avevo studiata all'università, ma sono passati più di trent'anni). provo a trascrivere questi 4 versi (scusandomi, ovviamente, per l'rtografia): Tue ch'ischis dogni via/diletta rundine cara/frimma su 'olu et mi naras/si has bidu a Fillide mia. C'è qualcuno di voi che riesce a risalire alla versione originale in italiano (credo che fosse addiritturadel '700)? E' possibile trovare online il testo completo in sardo, o perlomeno le strofe che vengono catate più spesso, così riesco a copiarle più facilmente? Un saluto da Paola
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Su foristeri
Utente Medio
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Inserito il - 15/04/2015 : 13:53:08
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| Paola Odorico ha scritto:
| Messaggio di Paola Odorico
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
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molte persone che conosco mi hanno detto che a Milano, dove vivo, ci sono diversi Circoli Culturali sardi che, ogni tanto, organizzano qualche iniziativaincentrata sulla musica tradizionale: mi piacerebbe nei limiti del possibile assistere a qualche iniziativa sul canto achitarr ma non saprei a chi rivolgermi. Potete segnalarmi eventualmete qualche evento di questo tipo (... mgari potrei cimentarmi io stessa con qualche "corscana" o "tempiesina", gli stili che mi riescono di più)? Cao da Paola
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Sul sito del Messaggero Sardo, si possono trovare tutti i circoli del mondo e quelli della Lombardia in particolare :
http://www.ilmessaggerosardo.com/
Vedere in alto a CIRCOLI. Ci sono 20 circoli in Lombardia. Per ogni circolo, c'è nome del presidente, indirizzo, telefono, sito web, ecc.....
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 17/04/2015 : 09:03:06
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volevo sapere se la poesia "tu di lu mari" (utilizzata per una "disisperada" tra le mie preferite) ha il testo più lungo dei versi che i cantadores usano?
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 17/04/2015 : 09:32:48
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| Messaggio di Paola Odorico
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
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vorrei approfittare anche per avere qualche informazione su quattro versi che, di solito vengono cantati "in re"; provo a trascriverli: "tue ch'ischis dogni via/ diletta rundine cara/frimma su bolu e mi naras/si has bidu a Fillide mia...". A me sembra che siano la traduzione in sardo di una oesia del '700 di cui non so nï titolo né auore (l'avevo studiata all'università più di trent'anni fa). Non so se questa è solo una mia impressione o se esiste veramente questa poesia italiana della quale sono stati tradotti in sardo i versi che ho trascritto. Saluti a tutti.
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 24/04/2015 : 14:57:48
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| Paola Odorico ha scritto:
volevo sapere se la poesia "tu di lu mari" (utilizzata per una "disisperada" tra le mie preferite) ha il testo più lungo dei versi che i cantadores usano?
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Non so a quale versione ti riferisca. Sono alcuni versi del poeta gallurese Pietro Orecchioni (1820-1888)localmente conosciuto come Petr’Alluttu. Una versione, pubblicata da G. Cossu e F. Fresi nel 1988 in “I Poeti popolari di Gallura” è costituita da due versi iniziali e quattro ottave di endecasillabi, i cui ultimi due di ciascuna strofa fanno rima con il distico iniziale: A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
Sono dedicati ad una bella ragazza, figlia del comandante di un piccolo veliero che faceva tappa lungo le coste galluresi per esercitare attività commerciale. Un giorno d’estate, caldo ed afoso, nella zona di Vignola il poeta era intento con altri individui alle operazioni di carico e scarico delle merci sul battello, quando la ragazza portò loro dell’acqua fresca per alleviare la fatica alla quale erano sottoposti. La ragazza non disse alcuna parola (cantu se’ bedda candu ridi e cagli) ma si limitò ad un piccolo sorriso...
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Modificato da - Petru2007 in data 24/04/2015 15:01:01 |
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Nuraghe Succuronis
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 24/04/2015 : 23:30:35
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| Petru2007 ha scritto:
| Paola Odorico ha scritto:
volevo sapere se la poesia "tu di lu mari" (utilizzata per una "disisperada" tra le mie preferite) ha il testo più lungo dei versi che i cantadores usano?
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Non so a quale versione ti riferisca. Sono alcuni versi del poeta gallurese Pietro Orecchioni (1820-1888)localmente conosciuto come Petr’Alluttu. Una versione, pubblicata da G. Cossu e F. Fresi nel 1988 in “I Poeti popolari di Gallura” è costituita da due versi iniziali e quattro ottave di endecasillabi, i cui ultimi due di ciascuna strofa fanno rima con il distico iniziale: A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
Sono dedicati ad una bella ragazza, figlia del comandante di un piccolo veliero che faceva tappa lungo le coste galluresi per esercitare attività commerciale. Un giorno d’estate, caldo ed afoso, nella zona di Vignola il poeta era intento con altri individui alle operazioni di carico e scarico delle merci sul battello, quando la ragazza portò loro dell’acqua fresca per alleviare la fatica alla quale erano sottoposti. La ragazza non disse alcuna parola (cantu se’ bedda candu ridi e cagli) ma si limitò ad un piccolo sorriso...
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Grazie Petru! Le versioni che ho ascoltato finora sono quelle di Mario Scanu e di Luigino Cossu sr. (ma anche il nipote ne ha fatta una versione molto bella...): tutte queste versioni però non hanno i versi che mi hai trascritto (terminano con "...cantu sé beddha candu ridi e cagli/chi t'ama c'ad amà no havidea). Purtroppo non ho ancora trovato la versione con i versi che mi hai segnalato... Magari hai sentito qualcuno che canta questi versi in più?
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 27/04/2015 : 11:27:57
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Su Wikisource nel link "canti della Sardegna" ho trovato il testo di "li bibbinnadori", una filugnana che avevo sentito dal gruppo "aggius" di Salvatore Stangoni (ecco la prima strofa: "curagghju bibbinnadori/lestre alzeti li mani/ca siddhera pa li 'agghjani/la 'igna poni a fiori". Anche se ho letto che è un testo anonimo, ho l'impressione che sia una poesia di don Gavino Pes. Cosa ne pensate?
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 27/04/2015 : 20:36:25
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Ti mando la versione riportata nel testo succitato, con qualche piccola correzione Ovviamente Zio Luiginu Cossu e il nipote Luigineddu possono avere cambiato qualcosa per adattarla meglio al canto.
A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
1 – Ti di la primmaera se’ la rosa luna par abbaglià li bè tarreni l’aurora la stella luminosa chi di lu mari abbagli li sireni Idula rispiranti, fatti’sposa manda un colpu di spada a li cateni da li peni d’un pettu moribundu sò abbalti li ‘janni di lu cori. A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
2 – Tu di lu mari li sireni abbagli di l’ugghjetti tarreni se’ la dea da la to’ cara mandi li spiragli ch’abbagliani sireni in fundu d’ea. Cantu se’ bedda candu ridi e cagli ca t’ama e ca no t’ama n’ha videa lu soli ill’ea di lu mari profundu passa e ti ‘esti di lu so’ sbrandori. A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
3 – Tu isbrandi illa tarra e luci dai tu insembi cu’ l’astri ti rinoi si n’ha lu soli d’infucati rai ni tramandan’ancora l’occhji toi e pa’ la rarittù e viltù ch’hai l’alburu di lu soli saltà poi dapoi chi lu soli ghjira in tundu dugna mani t’arreca li so’ fiori. A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
4 – Dulci come lu dì nascendi in mari a te ghjà poni dì la bedda ‘stragna candu la stella matuttina appari da l’orienti accò la to’ cumpagna l’occhji toi ridenti sò irrari palchì nisciun biddesa ti gadagna tu se’ la bedda ‘stragna chi sigundu sinni ‘eni cun tecu dugna cori. A te ghjà poni dì bedda illu mundu La stella di lu mari e di l’amori.
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 27/04/2015 : 20:41:57
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| Paola Odorico ha scritto:
Su Wikisource nel link "canti della Sardegna" ho trovato il testo di "li bibbinnadori", una filugnana che avevo sentito dal gruppo "aggius" di Salvatore Stangoni (ecco la prima strofa: "curagghju bibbinnadori/lestre alzeti li mani/ca siddhera pa li 'agghjani/la 'igna poni a fiori". Anche se ho letto che è un testo anonimo, ho l'impressione che sia una poesia di don Gavino Pes. Cosa ne pensate?
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Non credo sia di Don Baignu, non è il suo genere. Essendo molto popolare nel territorio aggese, potrebbe essere del poeta locale Michele Andrea Tortu (1834-1888), meglio noto come Preti Migal'andrìa. Spesso si tende ad attribuire a Don Baignu molte opere anonime, essendo il poeta più famoso, quasi a darle una patente di nobiltà. Anche a proposito di "Tu li Mari..." qualche idiota considera come autore il Pes.
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Nuraghe Succuronis
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 27/04/2015 : 21:26:44
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| Petru2007 ha scritto:
| Paola Odorico ha scritto:
Su Wikisource nel link "canti della Sardegna" ho trovato il testo di "li bibbinnadori", una filugnana che avevo sentito dal gruppo "aggius" di Salvatore Stangoni (ecco la prima strofa: "curagghju bibbinnadori/lestre alzeti li mani/ca siddhera pa li 'agghjani/la 'igna poni a fiori". Anche se ho letto che è un testo anonimo, ho l'impressione che sia una poesia di don Gavino Pes. Cosa ne pensate?
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Non credo sia di Don Baignu, non è il suo genere. Essendo molto popolare nel territorio aggese, potrebbe essere del poeta locale Michele Andrea Tortu (1834-1888), meglio noto come Preti Migal'andrìa. Spesso si tende ad attribuire a Don Baignu molte opere anonime, essendo il poeta più famoso, quasi a darle una patente di nobiltà. Anche a proposito di "Tu li Mari..." qualche idiota considera come autore il Pes.
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Rileggendo la versione completa di "tu di lu mari" ho riconosciuto anche una versione a "tasgia" fatta dal Coro Gabriel di tempio con il titolo "idula" (credo che abbiano preso la terza strofa). Comunque, mi emoziona di più quando viene cantata in stile "disisperada" o "disispirata" in gallurese. Quanto a "li bibbinnadori" ho pensato al Pes perché il testo parla di "'agghjani", ma devo averlo interpretato male, pur avendolo provato un po' di volte a casa con la chitarra. Se trovo un po' di tempo mi copio "tu di lu mari" (o "idula"? in una cartella dedicata ai testi dei canti a chitarra. Grazie di nuovo, Petru! Paola
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 30/04/2015 : 17:05:41
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ho appena finito di copiare una nuoresa di Maria Teresa Cau, la "Joan Baez" sarda (s'intitola "in custa notte bella), ma non riesco a capire l'ultima strofa: chi può ricopiarmi la strofa mancante (sono tre), please? paola
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Tzinnigas
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 04/05/2015 : 18:54:56
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| Paola Odorico ha scritto:
| Paola Odorico ha scritto:
| Messaggio di Paola Odorico
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
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molte persone che conosco mi hanno detto che a Milano, dove vivo, ci sono diversi Circoli Culturali sardi che, ogni tanto, organizzano qualche iniziativaincentrata sulla musica tradizionale: mi piacerebbe nei limiti del possibile assistere a qualche iniziativa sul canto achitarr ma non saprei a chi rivolgermi. Potete segnalarmi eventualmete qualche evento di questo tipo (... mgari potrei cimentarmi io stessa con qualche "corscana" o "tempiesina", gli stili che mi riescono di più)? Cao da Paola
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Ciao a tutti! Questa volta intervengo su alcuni versi che vengono spesso cantati "in re"; ho l'impressone che siano la traduzione in sardo di una poesia italiana della quale non ricordo né titolo né autore (l'avevo studiata all'università, ma sono passati più di trent'anni). provo a trascrivere questi 4 versi (scusandomi, ovviamente, per l'rtografia): Tue ch'ischis dogni via/diletta rundine cara/frimma su 'olu et mi naras/si has bidu a Fillide mia. C'è qualcuno di voi che riesce a risalire alla versione originale in italiano (credo che fosse addiritturadel '700)? E' possibile trovare online il testo completo in sardo, o perlomeno le strofe che vengono catate più spesso, così riesco a copiarle più facilmente? Un saluto da Paola
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SA RUNDINE PASSIZERA
Tue ch'ischis ogni via, diletta rundine cara, firma su 'olu e mi nara s'has bidu a Fillide mia.
Pro sa primavera bella ses a su nidu torrada ma de Fillide istimada no m'has batidu novella! Ave chi cantu s'istella bolende in altu caminas, in forestas, in marins has bidu a Fiilide mia?
In cuddas rivas amenas de cuddos lontanos lidos, ue lios fioridos inghirlandana sas renas; ue ninfas e sirenas 'istan umpare gioghende; no hapas bidu passende si bi fit Fillide mia?
Ses passada in Palestina, in su Libanu, in s'Ispagna; in s'africana campagna, in sa Turchia, in sa Cina; in s'isula Canarina, in Portugallu, in Giappone e no ha cognizione de u'est Fillide mia? Ave bella viaggiante cantu ti dia istimare si cherferes arrivare a u'est Fillide amante! S'issa non est a Levante l'hasa no est a Ponente, ma in calchi continente s'incontrat Fillide mia.
Bola, ma non boles solu a sos logos ch'ischis tue: in s'aera non b'hat nue chi ti cuntrastet su 'olu; podes dae polu in polu passare mares e montes in totu sos orizzontes chirchende a Fillide mia!
Bola si podes ancora in logos disabitados ue non sun penetrados sos rajos de s'aurora, e fidele imbasciadora da sas notiscias chi bramo, tue sias de sa ch'amo, ch'est cudda Fillide mia.
Finis, cun ala lezera tenta s'ultima fortuna, già chi podes a sa luna pigare a bolu in s'area... Chent'e una primavera potas de nidu godire poi che des require in sinu a Fillide mia.
Bunnannaru - Abrile 1893.
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... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)
"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 05/05/2015 : 10:00:33
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Grazie per avermi postato il testo completo di questa poesia che, come avevo detto prima, si canta spesso "in re"... mi viene da ridere se penso che all'unversità mi avevano detto che Fillide non è il nome di una donna: infatti pare che nel 700 si ialianizzavano molte parole greche e Fillide era litalanizzazione di "pecora" in greco antico... quindi, se ricordo bene, si parla di un pastore che cerca la sua pecora preferita (purtroppo non riesco a ricordare l'autore italiano che ha scritto il testo originale, tradotto poi in logudorese. Magari oltre a copiare il testo me lo riascolto più volte, perché è piuttosto lungo anche se è più corto di altre poesie "a chitarra" come "badde mala" o "sa bellesa de Clori" (lunghissime!!!). iao da Paola
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Folkettara Dilettante
Utente Medio
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Inserito il - 05/05/2015 : 10:33:23
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| Tzinnigas ha scritto:
| Paola Odorico ha scritto:
| Paola Odorico ha scritto:
| Messaggio di Paola Odorico
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
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molte persone che conosco mi hanno detto che a Milano, dove vivo, ci sono diversi Circoli Culturali sardi che, ogni tanto, organizzano qualche iniziativaincentrata sulla musica tradizionale: mi piacerebbe nei limiti del possibile assistere a qualche iniziativa sul canto achitarr ma non saprei a chi rivolgermi. Potete segnalarmi eventualmete qualche evento di questo tipo (... mgari potrei cimentarmi io stessa con qualche "corscana" o "tempiesina", gli stili che mi riescono di più)? Cao da Paola
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Ciao a tutti! Questa volta intervengo su alcuni versi che vengono spesso cantati "in re"; ho l'impressone che siano la traduzione in sardo di una poesia italiana della quale non ricordo né titolo né autore (l'avevo studiata all'università, ma sono passati più di trent'anni). provo a trascrivere questi 4 versi (scusandomi, ovviamente, per l'rtografia): Tue ch'ischis dogni via/diletta rundine cara/frimma su 'olu et mi naras/si has bidu a Fillide mia. C'è qualcuno di voi che riesce a risalire alla versione originale in italiano (credo che fosse addiritturadel '700)? E' possibile trovare online il testo completo in sardo, o perlomeno le strofe che vengono catate più spesso, così riesco a copiarle più facilmente? Un saluto da Paola
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SA RUNDINE PASSIZERA
Tue ch'ischis ogni via, diletta rundine cara, firma su 'olu e mi nara s'has bidu a Fillide mia.
Pro sa primavera bella ses a su nidu torrada ma de Fillide istimada no m'has batidu novella! Ave chi cantu s'istella bolende in altu caminas, in forestas, in marins has bidu a Fiilide mia?
In cuddas rivas amenas de cuddos lontanos lidos, ue lios fioridos inghirlandana sas renas; ue ninfas e sirenas 'istan umpare gioghende; no hapas bidu passende si bi fit Fillide mia?
Ses passada in Palestina, in su Libanu, in s'Ispagna; in s'africana campagna, in sa Turchia, in sa Cina; in s'isula Canarina, in Portugallu, in Giappone e no ha cognizione de u'est Fillide mia? Ave bella viaggiante cantu ti dia istimare si cherferes arrivare a u'est Fillide amante! S'issa non est a Levante l'hasa no est a Ponente, ma in calchi continente s'incontrat Fillide mia.
Bola, ma non boles solu a sos logos ch'ischis tue: in s'aera non b'hat nue chi ti cuntrastet su 'olu; podes dae polu in polu passare mares e montes in totu sos orizzontes chirchende a Fillide mia!
Bola si podes ancora in logos disabitados ue non sun penetrados sos rajos de s'aurora, e fidele imbasciadora da sas notiscias chi bramo, tue sias de sa ch'amo, ch'est cudda Fillide mia.
Finis, cun ala lezera tenta s'ultima fortuna, già chi podes a sa luna pigare a bolu in s'area... Chent'e una primavera potas de nidu godire poi che des require in sinu a Fillide mia.
Bunnannaru - Abrile 1893.
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scusa Graziano! Avrei dovuto quotarti, comunque ti ringrazio nuovamente. Ciao da Paola
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Utente Medio
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Inserito il - 07/05/2015 : 08:53:54
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vorrei fare una domanda di natura più o meno tecnica: tra le espressioni che si usano nella terminologia del canto a chitarra mi è capitato di leggere "boghe leada" e "boghe furada"; cosa significno questi termini? C'è qualcuno che può spiegarmeli? Saludos a tottus daePaola
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