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Nota Bene: Gli antichi TAMBURI popolari in uso nelle zone centrali della Sardegna utilizzavano una membrana fatta con pelle di cane.
Diverse attestazioni riportano che, per ottenere una pelle perfettamente sgrassata, che agevolava la concia e dava un suono "bello", le povere bestie venissero " messe a die stretta " e fatte morire di fame!



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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 16/06/2010 : 07:47:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tizi ha scritto:

a marolla da noi si dice ancora che vuol dire= per forza
es: a marolla mada a bei.
ellus è abbastanza usato....che può essere tradotto con: certo o anche in senso contrario, dipende dalla frase detta...."i ellus, napu nau deu puru"

annisco non l'ho mai sentita.

Alcune espressioni si sentono (e si capiscono) solo dove sono nate e cresciute
Annisco viene da anniscare, verbo tipico dei pescatori (mettere l'esca nell'amo o nella nassa), usato estensivamente con il significato di adescare, invitare con astuzia.






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 593  ~  Membro dal: 09/11/2008  ~  Ultima visita: 20/02/2012 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 17/06/2010 : 21:23:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Giuseppe ha scritto:

robur.q ha scritto:

Giuseppe, che difetto c'è in questa discussione? mi sembra normale....


E' normale.
Forse, dico forse, ho esagerato nel sottolineare la frase: "il difetto di questa discussione", frase che non è né mia né tua ma sulla quale avrei fatto bene a sorvolare.
Era un'espressione interlocutoria che mi ha suscitato qualche (involontaria e benevola) curiosità.
Su ITADDINANTA (e simili e derivati) ho qualche, come dire?, qualche dubbio. Mi pare, ma potrei sbagliare, che la forma scritta sia "trascinata" o "provocata" - forse per consuetudine - dall'espressione vocale del parlare comune. In realtà, come è facile supporre, si tratta di tre distinte parole (ita di nanta) "fuse" in una sola che mi pare difficile rintracciare nei vocabolari che mi è stato possibile consultare.
Tuttavia, sarei veramente curioso di trovarla, come tale, in qualche documento anche non letterario o di espressioni popolari.

Una "miniera" di questi "neologismi" o "licenze espressive" (generalmente di taglio giovanilisico-plebeo talvolta licenzioso) sono le due edizioni della "Phraseologia Kalaritana" del 1991.
E' possibile leggervi (talvolta con fastidio o con spiacevole soprpresa):
"a dire contento sono poco"
"cenato"
"a marolla"
"annisco"
"ellus"
"imparato"
"kinimarabiri"
"improsare"
"mammarua"
"prexio"
"puzzidda"
"turrato"
Alcune espressioni sono già scomparse, altre erano già poco comuni o ristrette a gruppi particolari fino dagli anni della pubblicazione del (prezioso) libretto.


la trovi sul dizionario di Puddu per esempio, identificata come pronome e scritta itadhinanta, secondo l'alfabeto che usa l'autore.
Così come vi si trova il verbo itesinantai, altri pronomi come itasisiat, itasiollat e sostantivi come itevaghere!






Modificato da - robur.q in data 17/06/2010 21:24:53

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 17/06/2010 : 21:37:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ah, c'è anche sul Wagner al lemma "kitteu"





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 17/06/2010 : 21:51:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Incantos ha scritto:

robur.q ha scritto:

Incantos ha scritto:

Continuiamo??

Trigu = grano

trigu = faccio tardi


sei sicura della seconda????
normalmente è trigadiu


Ciao robur, certo che sono sicura!!! trigadiu che tra l'altro non usa al mio paese significa "tardi" ma io ho scritto faccio tardi
Ti faccio un esempio:
Chi trigu perdu su trenu = Se faccio tardi perdo il treno

Tu come diresti??

Fazzu a tardu....
tragai è un verbo che non conoscevo, forse a Cagliari è poco o non è più usato






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/06/2010 : 08:40:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anche da noi si dice trigai, ossia fare dardi: es: apu trigau, non trighisti, chi trigu non m'aspettada ecc. ecc.






  Firma di Tizi 

Panorama

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Incantos
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 18/06/2010 : 11:46:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Incantos Invia a Incantos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Incantos ha scritto:

robur.q ha scritto:

Incantos ha scritto:

Continuiamo??

Trigu = grano

trigu = faccio tardi


sei sicura della seconda????
normalmente è trigadiu


Ciao robur, certo che sono sicura!!! trigadiu che tra l'altro non usa al mio paese significa "tardi" ma io ho scritto faccio tardi
Ti faccio un esempio:
Chi trigu perdu su trenu = Se faccio tardi perdo il treno

Tu come diresti??

Fazzu a tardu....
tragai è un verbo che non conoscevo, forse a Cagliari è poco o non è più usato


Occhio al refuso trigai = fare trardi - tragai = trascinare faticosamente







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La Giara

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/06/2010 : 12:12:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tragai cun su tragu....un accessorio che si usa per lavorare la terra, si attacca al trattore e si tragada






  Firma di Tizi 

Panorama

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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 18/06/2010 : 12:26:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Giuseppe ha scritto:

robur.q ha scritto:

Giuseppe, che difetto c'è in questa discussione? mi sembra normale....


E' normale.
Forse, dico forse, ho esagerato nel sottolineare la frase: "il difetto di questa discussione", frase che non è né mia né tua ma sulla quale avrei fatto bene a sorvolare.
Era un'espressione interlocutoria che mi ha suscitato qualche (involontaria e benevola) curiosità.
Su ITADDINANTA (e simili e derivati) ho qualche, come dire?, qualche dubbio. Mi pare, ma potrei sbagliare, che la forma scritta sia "trascinata" o "provocata" - forse per consuetudine - dall'espressione vocale del parlare comune. In realtà, come è facile supporre, si tratta di tre distinte parole (ita di nanta) "fuse" in una sola che mi pare difficile rintracciare nei vocabolari che mi è stato possibile consultare.
Tuttavia, sarei veramente curioso di trovarla, come tale, in qualche documento anche non letterario o di espressioni popolari.

Una "miniera" di questi "neologismi" o "licenze espressive" (generalmente di taglio giovanilisico-plebeo talvolta licenzioso) sono le due edizioni della "Phraseologia Kalaritana" del 1991.
E' possibile leggervi (talvolta con fastidio o con spiacevole soprpresa):
"a dire contento sono poco"
"cenato"
"a marolla"
"annisco"
"ellus"
"imparato"
"kinimarabiri"
"improsare"
"mammarua"
"prexio"
"puzzidda"
"turrato"
Alcune espressioni sono già scomparse, altre erano già poco comuni o ristrette a gruppi particolari fino dagli anni della pubblicazione del (prezioso) libretto.


la trovi sul dizionario di Puddu per esempio, identificata come pronome e scritta itadhinanta, secondo l'alfabeto che usa l'autore.
Così come vi si trova il verbo itesinantai, altri pronomi come itasisiat, itasiollat e sostantivi come itevaghere!

Alcune espressioni provengono, più che dalla tradizione o dall'uso prolungato o dall'inquinamento lingustico, dalla "incultura" o dal "gergo" del bar-dello-sport o del marciapiede:
imparato
improsare
mammarua
turrato.

Altri:
atteggio
disigio
gabillo
kastiabirilei/kastiabirirui
ogu puntu
sperrare
incingiare.

Non sono capolavori di eleganza, ma, per molti sono un salto nei ricordi del giovanilismo disincantato e disinibito.






Modificato da - Giuseppe in data 18/06/2010 12:29:05

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 19/06/2010 : 13:29:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
si Incantos, volevo scrivere trigai e non tragai!!
tragai lo conosco bene
gli esempi che ha riportato Giuseppe sono perlopiù prestiti dal sardo inseriti con minime variazione nello slang giovanile, generalmente in maniera consapevole, ma non sempre: dipende dal livello di istruzione.
però rendono colorita la conversazione: come tradurresti in bell'italiano "atteggio"?






Modificato da - robur.q in data 19/06/2010 13:36:15

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Incantos
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 19/06/2010 : 14:27:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Incantos Invia a Incantos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma atteggio non è già in italiano??






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La Giara

Gesturi (Mc)

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Giuseppe

Utente Attivo



Inserito il - 19/06/2010 : 16:31:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Invia a Giuseppe un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

si Incantos, volevo scrivere trigai e non tragai!!
tragai lo conosco bene
gli esempi che ha riportato Giuseppe sono perlopiù prestiti dal sardo inseriti con minime variazione nello slang giovanile, generalmente in maniera consapevole, ma non sempre: dipende dal livello di istruzione.
però rendono colorita la conversazione: come tradurresti in bell'italiano "atteggio"?


Scrive INCANTOS:

Inserito il - Oggi : 14:27:13
--------------------------------------------------------------------------------
Ma atteggio non è già in italiano??


E' vero, ma i cagliaritani (chiedo scusa) hanno il doppio linguaggio, secondo la classe di appartenenza.
"Atteggio" per gli acculturati da salotto, "atteggiu" da cui "atteggiau" e "atteggiamentu", per i popolari da bar.
In sostanza significa "darsi arie", "prosopopea", "comportamento altezzoso" o "pieno di sussiego".
Malvio De' Cupin lo definisce:
"Pomposa estimazione di sé, albagia, spocchia"
Esempio: O Nora, nor'attegisi!"
Prexio, invece, è proprio una "italianizzazione dalla lingua sarda: contentezza, ilarità, sodisfazione.
Altre espressioni sono ugualmente curiose e con le stesse caratteristiche di singolare contaminazione:
pilurzia (e derivati)
ogus de millecentu
inciuppare
ogu puntu
manzillone/manzilloni
guardalino


Alcuni e altri termini, più o meno fantasiosi, sono già finiti (credo) nel dimenticatoio, come accade per tutti i "neologismi" (e fantasie linguistiche) non sostenuti dall'uso continuato e dal consenso letterario.
Giuseppe






Modificato da - Giuseppe in data 19/06/2010 16:34:15

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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 29/06/2010 : 22:36:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pinna penna per sub

Pinna piuma di volatile. sa pinna de is puddasa, de is pilloneddus
eccc

Pinna la biro o la penna stilografica

Pinna diminutivo di Giuseppina in lingua iglesiente o Settimo /sinniese (Pina)










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Chiesa San Mauro - Monte Corona

Gesico (Ca)

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 29/06/2010 : 23:44:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Veramente il sostantivo "pinna" ha in lingua sarda anche un altro significato, molto più antico e significativo, che non ha niente a che fare con quelli scontati e banali citati da Nuragica, dal quale deriva un comunissimo cognome sardo
Turritano






Modificato da - Turritano in data 29/06/2010 23:48:11

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Nuragica

Moderatore




Inserito il - 30/06/2010 : 00:19:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Veramente il sostantivo "pinna" ha in lingua sarda anche un altro significato, molto più antico e significativo, che non ha niente a che fare con quelli scontati e banali citati da Nuragica, dal quale deriva un comunissimo cognome sardo
Turritano
Nel ringraziarti per aver definito " scontati banali" i significati
da me citati...
Ti invito ad aggiungere quello accennato e non apertamente dichiarato da te..
Cosi' raggiungiamo quota 5

P.S.
Turrita' il topic è.. quando una parola ha piu' significati.... non lo ho mica inventati io quelli de sa pinna






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Chiesa San Mauro - Monte Corona

Gesico (Ca)

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 30/06/2010 : 09:37:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
mura: cognome sardo
mura mura: le more selvatiche







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Panorama

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