Forum Sardegna - Agricoltura, allevamento, pesca dei Nuragici
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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 13:46:18  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quanto erano sviluppate l'agricoltura, la pesca, l'allevamento, dei Nuragici?

io credo sia un altra di quelle "domande impossibili", che la sfinge nuragica ama porci. Ma poichè sul numero dei nuragici s'imbastiscono teorie dai piedi d'argilla, sia di stampo ottimistico, che pessimistico, occorre chiedersi cosa si possa dire di più scientifico possibile al riguardo.

male che vada si fisseranno dei paletti su ciò che si può dire,perchè almeno è ragionevole. e ciò che non si può dire, perchè troppo incerto.

Quanto è potenzialmente produttivo il territorio sardo e quanto fu sfruttato dai Sardi?

Cosa possiamo dire delle tecniche di allevamento, di pesca, e agricole, della Sardegna nuragica?






 Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 2565  ~  Membro dal: 15/09/2008  ~  Ultima visita: 07/10/2014

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tholoi
Salottino
Moderatore



Inserito il - 12/11/2009 : 15:17:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di tholoi Invia a tholoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io ci aggiungerei la maestria nella lavorazione del legno. Se ti vai a vedere le riproduzioni della casa di S'Incantu - Putifigari, con focolare fatto al compasso !, oppure i tavolini di Ponte Secco - Sassari, senza citare siti più famosi, allora puoi solo immaginare cosa potesse esserci nelle torri e nei villaggi.






  Firma di tholoi 
tholoi - neroargento.com

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 1108  ~  Membro dal: 15/10/2007  ~  Ultima visita: 26/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/11/2009 : 15:56:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
occorrerà aprire un topic sull'artigianato nuragico allora...






  Firma di Lessa 
"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 941  ~  Membro dal: 20/01/2009  ~  Ultima visita: 19/01/2018 Torna all'inizio della Pagina

SuEntu
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 12/11/2009 : 16:18:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di SuEntu Invia a SuEntu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
per non parlare dello sgabello del brozetto della madre con l'ucciso,fatta ad incastri, bellissima fattura!






  Firma di SuEntu 
Alberto
Monte Arci

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 104  ~  Membro dal: 03/07/2007  ~  Ultima visita: 09/03/2021 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 16:39:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
una cosa alla volta Tholoi...per adesso cerchamo di capire cosa si possa dire per il loro regime alimentare. temo poco. infatti, oltre ai soliti classici non saprei sinceramente da dove partire.

ma visto i recenti discorsi sulla demografia sarda, mi son chiesto: ma come si fa a intavolare un discorso del genere se non si capisce la loro capacità produttiva?

prorpio oggi cercando info, ho trovato per es. che il campidano è sia di natura alluvionale che vulcanica. ora io so che le migliori pianure son quelle vulcaniche. Ma quelle alluvionali come quella padana certo non lasciano per nulla a desiderare. Il Campidano sembra sintetizzare entrambe i due tipi di pianure: potenzialmente dovrebbe essere ben produttivo. No certo una pianura di poco conto. o no?

l'altra pianura sarda è la Nurrra,a parte il toponimo, la sua importanza si spiega coll'essere oltre che la più grande pianura del nord sardegna, anzhe zona mineraria e a ridosso del mare: potrei dire l'habitat umano ideale.

campidano e nurra fannoassieme circa il 18& della Sardegna. Forse poco. ma gli altipiani che numerosi stanno in sardegna possono talvolta, anche loro essere sfruttati da un punto di vista agricolo.

la produttività ceraricola sarda ai tempi dell'impero romani divenne seconda solo a quella dell'Egitto. Per spiegarsi tanta manna i classici fecero arrivare qui Aristeo, allo stesso modo con cui nel quale per spiegarsi tante torri fecero qui arrivare Dedalo.

della pesca mi pare non vi siano testimonianze scritte ma solo archeologiche.
così cme anche della cultura dell'uva.
l'allevamento invece divenne il mezzo di sostentamento delle popolazioni ribelli al giogo romano e cartaginese. quelle tribù dei monti pare si foraggiassero così sulle montagne e con qualche bardana a scapito di isolani e continentali.







  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
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 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 2565  ~  Membro dal: 15/09/2008  ~  Ultima visita: 07/10/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 12/11/2009 : 17:13:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Discorso molto interessante, al quale però bisogna porre dei limiti. Vogliamo fermarci alle principali risorse economiche come da titolo? Oppure volete aggiungere anche altre attività collaterali, come lavorazione del legno e artigianato da voi citati, e quindi parlare più in generale dell'economia in età nuragica?

Difficile dire quanto fossero sviluppate le attività economiche in età nuragica, dovremmo porci un termine di paragone (con i livelli attuali, d'età storica o moderni?), oppure vedere se durante la sua durata ci furono sviluppi.

Non credo ci siano dubbi sul fatto che la civiltà nuragica avesse un'economia basata principalmente su agricoltura e allevamento, con un grande peso di caccia, pesca, raccolta.
Riguardo agricoltura e allevamento si potrebbero fare ipotesi a partire dai dati forniti da studi del territorio e ricostruzioni paleoambientali (ce ne fossero... anche se mi pare che qualcosina si muova) che potrebbero mostrarci le superfici coltivate o coltivabili.
I resti vegetali e animali rinvenuti negli scavi ci possono aiutare a capire che cosa si coltivasse, che animali si allevassero e, con la dovuta cautela, in che proporzioni.
Lo studio delle forme ceramiche può fornirci interessanti dati sulle risorse alimentari derivanti da agricoltura e allevamento. Abbiamo per esempio i cosiddetti vasi bollilatte forse legati alle attività agropastorali, o le teglie e le spiane con molta probabilità legate a pani, focacce o comunque alimenti di origine vegetale-agricola.
Avendo poi la possibilità di fare analisi più approfondite si possono anche studiare eventuali resti o tracce degli alimenti contenuti nei vasi (tracce di grassi per esempio).






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

SuEntu
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 12/11/2009 : 18:18:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di SuEntu Invia a SuEntu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non vorrei dire una str..cavolata, ma gli scavi di una tomba del VI sec. a.c. a Monte Sirai nel Sulcis hanno restituito ossa di bovini, cervi, cinghiali e perfino grive - tordi e merli-, ma NON ovini.







  Firma di SuEntu 
Alberto
Monte Arci

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 104  ~  Membro dal: 03/07/2007  ~  Ultima visita: 09/03/2021 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 12/11/2009 : 18:27:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so, potrebbe anche essere. Ma tranquillo che gli ovini si allevavano eccome.





 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 12/11/2009 : 19:31:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
bellissimo argomento!!!
per prima cosa, vediamo il territorio: la Sardegna ha prevalenza di suoli con poca potenza, cioè lo strato di terra è poco profondo con moltissima roccia affiorante. Se prendiamo per esempio la conduzione del suolo oggi, in Sardegna il 20% è occupato da coltivazioni, il 60% da pascoli, 20% da foreste (a grandi linee eh) In Sicilia la percentuale è invertita: 60% di coltivazioni, 20% di pascoli e 10% di foreste, perchè i suoli siciliani hanno generalmente maggiore potenza. Come vedete la differenza è enorme, e spiega perchè la Sicilia sia e sempre sia stata molto più popolosa della Sardegna, perchè l'attività di allevamento è una conduzione molto più estensiva del suolo e non è in grado di "mantenere" popolazioni numerose.
Queste percentuali non dovevano essere molto diverse nel passato, forse una maggiore estensione delle coltivazioni, perchè spesso si coltivavano terreni anche poco adatti per necessità di sopravvivenza soprattutto delle comunità montane. Dunque le notizie sul "granaio di Roma" vanno prese con le pinze, perchè solo nel Campidano e in qualche altra ristretta pianura era possibile una coltivazione intensiva dei cereali. Lo sfruttamento intensivo della maggiore pianura era sicuramente in atto nel periodo cartaginese, ma non è da escludere che in epoca nuragica il campidano producese il congruo numero di cereali necessario a riempire la pancia di coloro che dovevano trascinare i pietroni dei nuraghi!!
La civiltà nuragica deve aver realizzato una organizzazione del territorio e del lavoro particolarmente efficiente per l'epoca, che evidentemente in Sicilia si è realizzata solo successivamente: solo così si può spegare la vera e propria "furia" edilizia che la caratterizza.






Modificato da - robur.q in data 12/11/2009 19:35:54

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 19:40:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Discorso molto interessante, al quale però bisogna porre dei limiti. Vogliamo fermarci alle principali risorse economiche come da titolo? Oppure volete aggiungere anche altre attività collaterali, come lavorazione del legno e artigianato da voi citati, e quindi parlare più in generale dell'economia in età nuragica?


mah...io più che altro volevo capire quanto possa esserci di vero nelle affermazioni secondo cui l'agricoltura nuragica era sottosviluppata sino all'arrivo dei cartaginesi, o che il campidano non sia una pianura redditizia e fertile. E quindi da qui capire...le risorse agricole di cui disponevano (almeno potenzialmente) i sardi. per allargare la loro base demografica.
Ho creato questa discussione perchè alcune risposte dette altrove non mi soddisfano.

I cartaginesi attirati dalle ricchezze della sardegna dicono le fonti patirono molte sofferenze. sconfitti i sardi sembra che imponessero un agricoltura totalmente cerealicola vietando di piantare altre piante. Qualcuno se ricordo bene ha parlato d'imposizione da parte deicartaginesi del latifondismo. Poi vennero i romani....

Varrone si lamentava per il fatto che a causa delle importazioni di grano dall'africa e dalla sardegna l'unica occupazione dei romani era ormai diventata battere le mani al circo...
Per i romani la fanteria si addestrava prima di tutto col duro lavoro agricolo...

poi vorrei porre una domanda. In uno studio del Semeraro, avevo letto s'ipotizzava l'uso dell'aratro sulla base di alcuni dati lingusistici: esattamente alcune parole corse simili a certi termini sardo-galluresi. Cmq sia, credo che una domanda da farsi per l'agricltura sia anche questa: avevano l'aratro? di cosa disponevano per coltivare la terra? l'archeologia cos'ha trovato?
io francamente non l'ho capito.

Interessantissimi anche i tuoi spunti Kigula:
Facci unpo il conto...io per es. so che al nuraghe Majori fu rinvenuto del grano. le guide del nuraghe parlarono di un vro e proprio silos....
Francamente però non ho capito se quel grano fosse effettivamente dei tempi nuragici perchè di data (alla mia domanda ) non me ne avevan saputo indicare...
Proprio vicino al Majore cmq dovrebbe esserci il villaggio oltre il muretto a secco...per avere una scorta quindi è plausibile..per piantar grano inquella zona un po meno...

poi so di acini d'uva ritrovati sempre dentro un nuraghe. Che altro abbiamo?

se si vuole allargare la discussione anche all'artigianato per me è ok....ovviamante più si allarga la discussione e più fa capolino l'argomento della navigazione e del commercio marittimo. Il quale suscita sempre passioni....
e non ci dimentichiamo l'estrazione e il commercio del metallo..in particolare: il mistero dell'argento e dello stagno nuragico.....













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SuEntu
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 12/11/2009 : 19:53:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di SuEntu Invia a SuEntu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non credo che in periodo nuragico il campidano fosse come lo vediamo adesso, era coperto di foreste, l'aspetto attuale è dovuto al sistematico disboscamento in periodo cartaginese e romano. Infatti ancora sulla 131 vi sono zone dove rimane ancora un po' di selva originaria.






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Alberto
Monte Arci

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 12/11/2009 : 20:06:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
si a SanSperate c'è uno splendido boschetto igrofilo!
probabilmente era un alternarsi di colture pascoli e boschi, anche perchè alcune parti, il bordo orientale da Villacidro fino a Capoterra ha molto "scheletro" molte pietre, ciottoli, conoidi fluviali, e li la lavorazione della terra è molto difficile e da scarsi risultati nelle coltivazioni erbacee.






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 22:59:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:
La civiltà nuragica deve aver realizzato una organizzazione del territorio e del lavoro particolarmente efficiente per l'epoca, che evidentemente in Sicilia si è realizzata solo successivamente: solo così si può spegare la vera e propria "furia" edilizia che la caratterizza.

Questo non è affatto detto.

Forse la Sicilia al tempo dell'età del bronzo disponeva di un sistema agricolo ancor migliore della Sardegna. Noi non eravamo lì per poterlo stabilire e neppure per poterlo solo presumere. Il fatto è che la Sicilia non è un isola, dista 2 km dal continente. E così pure sispiega la sua maggiore densità demografica. Il che non è mai automaticamente un vantaggio

La Sicilia è l'eccezione che conferma la regola tra le Isole mediterranee: Cipro, Creta, Malta, Corsica, Baleari, Sardegna, hanno tutte qualcosa di speciale. Perchè ebbero la possibilità di accomulare (conoscenze, beni,ecc.) ,progredire apprendendo dall'esterno e rielaborare il tutto in pace. è la forza e la sicurezza del mare. La Sicilia questa condizione non l'ha mai raggiunta. Quindi pur essendo più densamente abitata e collocata così strategicamente non potè mai generare una sua civiltà originale.

Creta (per prenderre un es.neutro) non ha mai avuto chissà qual numero di individui (anche per lei si son fatte cifre spropositate sia in "moltissimo" che in "pochissimo")non ha pianure, non ha miniere. Ma ha avuto gli uomini, e le donne, che seppero coglire una determinata situazione geopolitica. Probabilmente quegli uomni e quelle donne che si formarono anche in Sardegna, e che la sicilia non faceva in tempo a far maturare...sempre invasa e condizionata come fu, da un vicino più potente.








Modificato da - DedaloNur in data 12/11/2009 23:14:37

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 23:11:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SuEntu ha scritto:

Non credo che in periodo nuragico il campidano fosse come lo vediamo adesso, era coperto di foreste, l'aspetto attuale è dovuto al sistematico disboscamento in periodo cartaginese e romano. Infatti ancora sulla 131 vi sono zone dove rimane ancora un po' di selva originaria.

Ho trovato un bell'articolo sulle sugherete in Sardegna: la velocità di ripresa di un bosco di sughero, tagliato completamente, si è misurato empiricamente in 50 anni. è in sostanza sufficiente un brevisimo periodo di decadenza sociale, e la foresta ritorna ovunque. Non dobbiamo pensare che dopo i cartaginesi e i romani la foresta non sia più cresciuta. e che quindi quel che vediamo sia opera solo loro.

Ne, e mi pare strano doverlo continuamente sottolineare... che i nuragici non vedessero nel disboscamento un vantaggio...
se un punico o un romano capivano che disboscando s'ottiene più agro, perchè non poteva capirlo un nuragico?
mah!







Modificato da - DedaloNur in data 12/11/2009 23:19:14

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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 12/11/2009 : 23:17:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sinteticamente:
In pianura frumento, sugli altipiani orzo
Campidano pianura alluvionale.
Riempimento della frattura con sedimenti marini e ancora con detriti discesi dal monte Arci (vulcanici, tra cui ossidiana nella zona di Marrubiu)
e dalle esondazioni del Tirso( un po' di tutto...).
T.







  Firma di Trambuccone 
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 12/11/2009 : 23:28:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

bellissimo argomento!!!
per prima cosa, vediamo il territorio: la Sardegna ha prevalenza di suoli con poca potenza, cioè lo strato di terra è poco profondo con moltissima roccia affiorante. Se prendiamo per esempio la conduzione del suolo oggi, in Sardegna il 20% è occupato da coltivazioni, il 60% da pascoli, 20% da foreste (a grandi linee eh) In Sicilia la percentuale è invertita: 60% di coltivazioni, 20% di pascoli e 10% di foreste, perchè i suoli siciliani hanno generalmente maggiore potenza.
Queste percentuali non dovevano essere molto diverse nel passato, forse una maggiore estensione delle coltivazioni, perchè spesso si coltivavano terreni anche poco adatti per necessità di sopravvivenza soprattutto delle comunità montane. Dunque le notizie sul "granaio di Roma" vanno prese con le pinze, perchè solo nel Campidano e in qualche altra ristretta pianura era possibile una coltivazione intensiva dei cereali.

dunque il 20% che citi per la sardegna corrisponde praticamente all'intera superficie isolana occupata da pianure (intorno al 18%). la sicilia ha piccole pianure. solo quella di catania è consistente. ha il vantaggio però di esere molto più collinare. La sardegna di contro è ricca dì altipiani.... bisognerebbe vedere come venivan sfruttati quest'ultimi.

Detto questo io non vedo motivo di dubitare una tradizione classica che sulla ricchezza della sardegna, anche dal punto vista agricolo è univoca: isola ricca. Non è accettazione acritica delle fonti. semplicemente non vedo il motivo di dubitarne.
che poi ci fossero terre migliori...questo va da sè...

io ora vorrei capire come i nuragici sfruttavano quel che avevamo...: avevan l'aratro?








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