Forum Sardegna - Nuova pubblicazione su Monti Prama!
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Nota Bene: Il copricapo del costume femminile di gala di Sennori ( Sassari) è costituito da ben quattro elementi sapientemente accostati e modellati.
Il primo elemento e "su tucchè ", che stringe le chiome nascondendole quasi del tutto; il secondo e' un fazzoletto di seta, detto" mucaloru de sa luisina ";il terzo e' un sottogola di pizzo (" su elu"); l'ultimo e più visibile e' "su biccu", un telo di cotone o lino ricamato a sfilato e a traforo, inamidato e piegato in maniera particolare con il ferro da stiro. Alcuni studiosi ritengono la caratteristica acconciatura di derivazione monacale.



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MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 14/03/2009 : 01:38:43  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oggi ho scoperto una cosa sconcertante... qualche giorno fà uno scrittore che di recente ha pubblicato un libro fasciato da una striscia di cartoncino con una bella scritta del tipo "svelato il mistero dei Giganti di Monti Prama" ha chiesto di essere accompagnato a Monti Prama...
Vi rendete conto che quest'uomo ha scritto un libro senza neanche vedere la necropoli (il luogo del ritrovamento delle statue) ... inserendo addirittura una ricostruzione ipotetica di un tempio dov'erano collocate le stesse parlando di colonne e capitelli ecc!

????

Oh non dimenticatevi poi che la Sardegna è Atlantide!









Modificato da - MirkoZaru in Data 14/03/2009 01:42:38

 Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 1349  ~  Membro dal: 31/12/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2013

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.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 14/03/2009 : 08:09:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Mirko,
il mondo è pieno di studiosi, ricercatori, appassionati...oggi pubblicare un libro è quasi alla portata di tutti ed è frequente che chi vuol vendere velocemente cerca lo scoop o l'argomento che tira in quel momento.

Non so chi sia questo signore, anche se mi piacerebbe leggere la sua pubblicazione, ma se dice sciocchezze durerà poco...il tempo di uno starnuto.

Personalmente ho inserito un paragrafo sulle statue di Monte Prama nel mio ultimo libro (forse uscirà in Aprile, l'editore deve ancora decidere la copertina e la rilegatura) ma l'argomento è delicato, bisogna andare con i piedi di piombo e se riuscissimo a dimostrare che le statue sono sarde e risalgono, come pare, al IX a.C. la storia dei sardi andrebbe ad arricchirsi del primato di scultori delle opere a tutto tondo più antiche di tutto il Mediterraneo Occidentale, un paio di secoli prima dei greci!

Non è poco se pensiamo che fino a dieci anni fa eravamo considerati, dai più, un popolo di pastori poco civilizzati e ininfluenti negli scritti storici.








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1141  ~  Membro dal: 20/03/2008  ~  Ultima visita: 11/11/2013 Torna all'inizio della Pagina

Normadesmond

Utente Bloccato


Inserito il - 14/03/2009 : 09:39:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Messaggio di MirkoZaru

Oggi ho scoperto una cosa sconcertante... qualche giorno fà uno scrittore che di recente ha pubblicato un libro ????

Oh non dimenticatevi poi che la Sardegna è Atlantide!



E ti sconcerta? pubblicare un libro a livello nazionale (compresa distribuzione e codice ISBN) costa dai 1800 ai 4000 euro. Il che significa che puoi scrivere qualunque sciocchezza, e se riesci a trovare 250 merli cui affibbiare il prezioso testo (ad esempio lurkando in rete) ti rifai anche delle spese...

Norma











  Firma di Normadesmond 

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: torino  ~  Messaggi: 27  ~  Membro dal: 06/03/2009  ~  Ultima visita: 03/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

Aschy
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 15/03/2009 : 02:48:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Aschy Invia a Aschy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Di sicuro non è un lavoro che risulterà essere molto scientifico... almeno dal punto di vista deontologico non è stato molto corretto... avrebbe dovuto prima visitare la necropoli e poi trarre le sue conclusioni...
D'altronde oggi molti scrivono su qualsiasi cosa senza non avere cognizione di causa pur di vendere libri...









  Firma di Aschy 
c'è ancora molto da fare per valorizzare la Sardegna in tutti i suoi aspetti..

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Sinnai  ~  Messaggi: 3636  ~  Membro dal: 08/11/2008  ~  Ultima visita: 22/04/2022 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 15/03/2009 : 13:05:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Purtroppo è vero. Oggi scrivere di archeologia sembra essere diventato una cosa per tutti. Ti crei una tua teoria e la pubblichi, indipendentemente dalle conoscenze e l'esperienza che hai. Mah, speriamo bene...







 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Normadesmond

Utente Bloccato


Inserito il - 15/03/2009 : 13:52:05  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

Purtroppo è vero. Oggi scrivere di archeologia sembra essere diventato una cosa per tutti. Ti crei una tua teoria e la pubblichi, indipendentemente dalle conoscenze e l'esperienza che hai. Mah, speriamo bene...


Eppure il caso della Sardegna è davvero particolare, e sarebbe interessante discuterne. Proprio il caso delle statue di M. Pramma ha mostrato in modo eclatante come le tematiche archeologiche/storiche possano essere adoperate per altri fini, ad esempio politici ma non solo. Sembra che ci sia una specie di ricerca nel passato per scovare motivi di rivalsa per un presente che non piace, e non mi pare che sia comune in altre regioni, non comunque con così tanta forza. Ricorda un poco l'uso strumentale che si fa al nord di un preteso passato 'celtico', per scopi bassamente contingenti. Però quaggiù ci si orienta sulla tradizone senza andare a cercare cervellotiche teorie pseudostoriche. Al massimo si finisce sulla metafisica (magia&C) o sul New Age.
Norma








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 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: torino  ~  Messaggi: 27  ~  Membro dal: 06/03/2009  ~  Ultima visita: 03/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 15/03/2009 : 14:17:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Purtroppo è vero. Oggi scrivere di archeologia sembra essere diventato una cosa per tutti. Ti crei una tua teoria e la pubblichi, indipendentemente dalle conoscenze e l'esperienza che hai. Mah, speriamo bene...

secondo me invece è un buon segno che "tutti"scrivano di archeologia. è un buon segno di quanto l'archeologia sia seguita in Sardegna. Altrove non è così.

Certo molti scrivono per mero spirito imprenditoriale, ma il fatto che si attendano una "domanda" per le loro corbellerie, è un segno che il "mercato" c'è e domanda studi.

D'altronde non vedo cosa vi sia da rammaricarsi, se il testo non vale, oltre le copie vendute ai famialiri e agli amici il tizio non andrà.
Come dice Mack durerà il tempo di uno starnuto

io piuttosto non ho capito, per quali finalità politiche, siano state utilizzate i GdMP










Modificato da - DedaloNur in data 15/03/2009 14:18:41

  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
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"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 15/03/2009 : 17:53:09  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Mi trovo abbastanza piacevolmente d'accordo con Norma (mi è piaciuta la connotazione sul "preteso passato celtico" usato politicamente e del tutto negato dalla Genetica di popolazioni) e comprendo i motivi del sarcasmo di Mirko, su Atlantide / Sardegna (perché condivido la sua stessa allergia verso questa indegna fandonia).
Anche se su molti temi concordo solitamente con Dedalo, vorrei tentare di interpretare il pensiero di Kigula e chiarire perché non è affatto giusto che si scriva di archeologia senza saperne...
Procedo per analogia: come medico, sono costretto a "dimostrare" continuamente la bontà del mio operato, a seguire corsi di aggiornamento (obbligatori, ma al contempo anche costosi), continuamente esposto agli effetti negativi che una pressocché continua campagna di stampa ha prodotto nel corso degli anni sul rapporto medico/paziente.
Di conseguenza, trovo ridicolo, offensivo e scervellato il continuo ricorso che il grosso pubblico fa a fattucchiere, maghi, guaritori, guru e via dicendo (ricordate il caso Vanna Marchi?). Costoro non devono produrre certificati di laurea o specializzazione, in quanto non possiedono alcun titolo, a parte il proprio interessato empirismo creativo, frodano alla luce del sole e persino in televisione e non chiedono "parcelle" ma vere fortune, senza ricevute, al di fuori di qualsivoglia controllo. Una situazione ingiustificabile, scandalosa, incomprensibile. Ma esiste.
Prese le debite distanze, (perché i due argomenti sono realmente piuttosto differenti) la similitudine ha però qualche attinenza con il nostro caso in esame: l'archeologo fai da te, che scrive romanzi fantarcheologici (talvolta gradevolissimi e non privi di una anche notevole creatività, oltre che di qualche brillante intuizione) e non verità scientifiche, sicuramente trova il proprio pubblico di appassionati creduloni (che riceve esattamente ciò che merita), ma indispone molto gli addetti ai lavori (ai quali talvolta si possono rivolgere fondate critiche anche gravi e numerose, ne abbiamo già parlato altrove, ma che hanno sul groppone anni di studio e precise responsabilità) e soprattutto produce dei verificati danni: modifica la percezione della propria storia,cambia la prospettiva delle proprie origini, fa confusione e crea un falso. A disposizione di tutti, in molte copie, troppo spesso scambiato per autentico, ma frutto di fantasia.
Il falso può poi essere sfruttato in molti modi. Economicamente e politicamente. Facendo diventare "culturale" la presentazione in pubblico di una teoria che è prepotentemente chiassosa e fracassona, ma assolutamente infondata, si possono creare dal nulla "eventi" che richiamano pubblico, che destano interesse, che creano attrazione e danno fama e denaro (agli autori agli organizzatori, alle sedi culturali ospitanti etc) in una catena di produzione già sperimentata (come ormai ne esistono tante) entro le quali associazioni varie e tutti i politici sono estremamente bravi a destreggiarsi. Io ho personalmente assistito a molti di questi eventi, sia in campo "medico", sia in campo "archeologico".
Nello specifico, non so di sfruttamento politico dei Giganti di Monte Prama, ma sono sempre stato dell'opinione che essi non siano mai stati (come è di moda dire negli ultimi anni) tenuti nascosti, né segreti per secondi fini, perché io (persona non affatto privilegiata) ne sono a conoscenza da sempre, per averne da sempre letto con avidità descrizioni apprezzamenti ed ipotesi d'origine su testi disponibilissimi a tutti, con tanto di fotografie.
temo che la cosa non durerà il tempo di uno starnuto.
Lo spero, questo sì: ma conosco i miei polli. Le favole piacciono a tutti, grandi e piccini. Piacciono persino quando già si sa che non corrispondono alla realtà. Figurarsi quando - oltre a far passare più piacevolmente il tempo agli spettatori/lettori - permettono (o inducono a credere) di fare girare certe ruote: fama, denaro, pubblicità, turismo.

Un caro saluto,
Maurizio










  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 15/03/2009 : 19:15:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
(perché i due argomenti sono realmente piuttosto differenti) la similitudine ha però qualche attinenza con il nostro caso in esame: l'archeologo fai da te, che scrive romanzi fantarcheologici (talvolta gradevolissimi e non privi di una anche notevole creatività, oltre che di qualche brillante intuizione) e non verità scientifiche, sicuramente trova il proprio pubblico di appassionati creduloni (che riceve esattamente ciò che merita), ma indispone molto gli addetti ai lavori (ai quali talvolta si possono rivolgere fondate critiche anche gravi e numerose, ne abbiamo già parlato altrove, ma che hanno sul groppone anni di studio e precise responsabilità) e soprattutto produce dei verificati danni: modifica la percezione della propria storia,cambia la prospettiva delle proprie origini, fa confusione e crea un falso. A disposizione di tutti, in molte copie, troppo spesso scambiato per autentico, ma frutto di fantasia.

questo mi pare sia il centro del discorso, ed è applicabile a tutti i campi, mi aspetterei anche di vedere qualcuno che scribacchia dottrina giuridica se ciò portasse pecunia.

io però mi chiederei come mai in questi anni Frau, Melis e altri abbiano avuto così tanto successo senza far eccessivo ricorso alla ingenuità popolare.

Certo sentire che Atlantide e gli Shardana possano aver a che fare con la Sardegna è una bella sbornia.

Ma prima di queste pubblicazioni, un "banale" problema come quello dello slittamento dei confini di Ercole non era divulgato e forse neppure trattato. Adesso non si sente quasi nessuno che alzi lavoce per contraddire questa ovvietà, perchè almeno da questo punto di vista Frau ha scoperto l'acqua calda. E questa "scoperta" non è solo rilevante per il mitologema Atlantide...anche se Mirko sfotte...

Prima che Melis divulgasse l'affaire shardana, gli archeologi nostrani nicchiavano sul problema. Eppure esso è stato posto per la Sardegna gia nel XIX sec. Studiosi di livello internazionale tutt'ora dicono che gli shardana giunsero in sardegna nel IX sec, ma malgrado questi esempi,
tra gli accademici sardi chi era il Campione di questa tesi, che sino a prova contraria, merita rispetto? Questa tesi non ha mai trovato un adeguato interprete, ed essendo orfana è stata adottata dal primo che l'ha interpretata in modo convincente.

il rispetto delle competenze acquisite va bene sinchè non diventa difesa dell'autoreferenzialità. Più che deprecare pubblicazioni volgari, ci si dovrebbe preoccupare di fare buona divulgazione alla maniera britannica, scrivere in modo semplice senza tecnicismi, e rivolgersi al grande pubblico con questi scritti, in modo da insegnagliarli come si ragiona di fronte ad un reperto o ad una teoria, e non lasciare orfane ipotesi importanti.

Così non ci sarà bisogno di "censurare" perchè vi sarà il radicamento della mentalità critica.

l'archeologia infine come reazione ha prodotto anche biechi e volgari appelli censori. Quello è stato il momento più basso degli archeologi sardi. Molti han visto in questo "censura di casta", ed hanno solidariezzato con gli altri autori, di che si lamentano quindi? chi è causa del suo mal, pianga se stesso











Modificato da - DedaloNur in data 15/03/2009 19:24:58

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Normadesmond

Utente Bloccato


Inserito il - 15/03/2009 : 19:50:44  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Mi trovo abbastanza piacevolmente d'accordo con Norma (mi è piaciuta la connotazione sul "preteso passato celtico" ....
Un caro saluto,
Maurizio

Ricorderai la brutta storia della cura di Bella. Il meccanismo è lo stesso: si dà alla gente quello che vuole sentirsi dire: che il cancro si cura facilmente, ad esempio. Il punto è chiedersi per quale motivo ci sia tutta questa voglia di "passato a qualunque costo", soprattutto di fronte a personaggi di così poca rilevanza... La baruffa per le statue mi ha fatto riflettere a lungo perché mi è parsa anche più incomprensibile di altre sciocchezze, visto che si trattava di polemiche manifestamente false e tendenziose. Ho l'impressione che si vada nella direzione di chi pensa che la scienza sia qualcosa di "democratico" dove vince chi urla più forte o pretende di aver venduto tre copie di un libro. Non vorrei che la nostra isola raggiungesse qualche altro triste primato assieme ad altri...
Tra un po' i tuoi pazienti decideranno da soli le terapie in base ai reality televisivi e al parere di Giacobbo. (paura, eh...?)

Norma








  Firma di Normadesmond 

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 15/03/2009 : 21:57:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il punto è chiedersi per quale motivo ci sia tutta questa voglia di "passato a qualunque costo"

cioè?









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MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 16/03/2009 : 00:18:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Prima che Melis divulgasse l'affaire shardana, gli archeologi nostrani nicchiavano sul problema. Eppure esso è stato posto per la Sardegna gia nel XIX sec. Studiosi di livello internazionale tutt'ora dicono che gli shardana giunsero in sardegna nel IX sec, ma malgrado questi esempi,
tra gli accademici sardi chi era il Campione di questa tesi, che sino a prova contraria, merita rispetto? Questa tesi non ha mai trovato un adeguato interprete, ed essendo orfana è stata adottata dal primo che l'ha interpretata in modo convincente. "

Non per togliere nessun merito a Leonardo, ma di Shardana in Sardegna gli archeologi dei primi del 900 e della fine dell' 800 già ne parlavano!
Il Taramelli e lo Spano ne parlano ampiamente!

Per quanto riguarda Frau posso solo dire che ha fatto un altra pubblicazione ..."le prove ..." che non ricordo...
In questo libro ci sono i nuraghi interrati del Sinis... sono pronto a scommettere che ne posso portare ad esempio altri 10 per ogniuno di quelli pubblicati che si trovi a 200 m sul livello del mare e nelle medesime condizioni!

e Mirko sfotte!








  Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 16/03/2009 : 10:51:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Taramelli e lo Spano ne parlano ampiamente!

leggi meglio sopra.. è a loro che mi riferivo quando parlavo di "egiziani in Sardegna". E ci aggiungo anche lo Chabas (se ricordo bene il nome).

l'assenza di campioni Shardanici se mi si passa l'espressione, era riferita al 900, eccezzioni a parte.Quanto ad Ugas si è esposto con forza solo ultimamente dopo l'uscita di quei libri.

Ma non è questo il vero punto, vorresti negare che il problema shardana in ambito accademico sardo, è stato un tantino trascurato?

A me dei nuraghi interrati poco importa, l'importante per me è la questione dello spostamento delle colonne, e di questo abbiamo gia discusso altrove.

Qui voglio soltanto sottolineare che anche questo è stato un "problema orfano", e non ha senso prendersela se un "non accademico" se ne è occupato con successo, visto che nessun altro lo ha fatto.

il problema era lì, bastava vederlo, così invece di lanciare strali contro un libro fantaarcheologico sulle colonne d'ercole, avremmo avuto un libro scientifico (purchè ben scritto) sulle colonne d'ercole.

Oppure Frau doveva aspettare che qualcuno se ne occupasse? vogliamo scherzare?!












Modificato da - DedaloNur in data 16/03/2009 10:56:53

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Freddie Mercury - In My Defence
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gina

Utente Medio


Inserito il - 16/03/2009 : 14:17:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:




Qui voglio soltanto sottolineare che anche questo è stato un "problema orfano", e non ha senso prendersela se un "non accademico" se ne è occupato con successo, visto che nessun altro lo ha fatto.

il problema era lì, bastava vederlo, così invece di lanciare strali contro un libro fantaarcheologico sulle colonne d'ercole, avremmo avuto un libro scientifico (purchè ben scritto) sulle colonne d'ercole.

Oppure Frau doveva aspettare che qualcuno se ne occupasse? vogliamo scherzare?!


caro Dedalo, il primo a parlare di colonne d'Ercole nel canale di Sicilia non è stato S.Frau, prima di lui ne ha parlato e scritto (il titolo è:11500 anni fa) "l'intellettuale della Magna Grecia"(così si fa chiamare "umilmente") Rosario Vieni, ma che, prima di lui, è stato il Prof. Paul Borchardt nel 1928. E il primo a parlare di Sardegna=Atlantide è stato il padre agostiniano di Tortolì Gelasio Floris nel 1830, quindi prima sia di Poddighe e naturalmente di S. Frau. Mi sorge un sospetto..... Questione di fortuna o....?
Ciao Gina l









Modificato da - kigula in data 16/03/2009 15:16:48

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 121  ~  Membro dal: 26/01/2008  ~  Ultima visita: 20/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 16/03/2009 : 15:50:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io mi trovo in parte d'accordo con quello che dicono Normadesmond e Maurizio, ma chiaramente ogni discorso ha le sue sfumature ed eccezioni.
Non ho nulla in contrario perchè chiunque possa pubblicare il proprio libro, questa è libertà di stampa, ma mi spaventa il fatto che certe cose riescano a diventare fenomeni mediatici incredibili pur non essendoci i motivi.
Ho sempre detto che, sebbene non concordi con molte delle teorie esposte, i libri di Frau e di altri per esempio hanno attratto l'interesse del pubblico verso la Sardegna.
Il problema di fondo non è se nei libri su teorie archeologiche scritti da non archeologi si dica la verità o meno, ma che si definisca storia quello che non lo è.
Inoltre vedo ingiusta e inaccettabile l'accusa continua all'archeologia tradizionale, questa lotta incessante contro le teorie e persino i dati che son stati prodotti in anni di studio da parte di studiosi veri del settore.
Il pubblico sceglie da solo ed è più interessato a quella che viene proposta come "scoperta sensazionale", al mistero, alla polemica, piuttosto che alla storia in se stessa. E' un dato di fatto, a pochi interessa la verità.
E' chiaro che un libro romanzato o polemico vende più di un libro sulla civiltà nuragica in genere, non perchè gli archeologi usino troppi termini tecnici ma semplicemente perchè per il grande pubblico è difficile apprezzare una pubblicazione scientifica.
Io credo che chi vuole davvero conoscere la storia di una civiltà inizia da una bibliografia fatta da storici, non dalle ultime novità del momento scritte da non professionisti.
Ora io penso che i novelli scrittori abbiano tutto il diritto di scrivere quello che vogliono e sui temi che vogliono, però sarebbe bene che non si confondesse l'archeologia e la storia vere e proprie con interpretazioni e teorie di persone o gruppi che storici non sono. I libri di Frau e di altri non sono libri di storia e nel momento in cui vengono pubblicizzati non si dovrebbero confondere le cose.
Se concordo con Maurizio sul paragone coi finti medici, maghi e fattucchieri (è un esempio che mi piace) dall'altra temo che anche li la soluzione non sia semplice, perchè la gente continua a scegliere quello che crede nonostante sia avvertita sui pericoli, nonostante la legge in materia sia abbastanza ferma.
Visto che è bene che ci sia la libertà di stampa su tutto e per tutti lasciamo scrivere a questo signore sui Giganti di Monte Prama, il pubblico tanto sceglierà come sempre quello che preferisce credere.
Anch'io dal punto di vista professionale non sopporto tanto il fatto che chiunque si svegli una mattina e decida di pubblicare la sua teoria sui nuraghi anche se in realtà non ha la più pallida idea di che cosa fosse la civiltà nuragica, personalmente non lo vedo come una testimonianza dell'interesse del pubblico per l'archeologia ma più semplicemente voglia di protagonismo (almeno in buona parte dei casi).








Modificato da - kigula in data 16/03/2009 15:56:48

 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

gina

Utente Medio


Inserito il - 16/03/2009 : 16:07:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

sarcasmo di Mirko, su Atlantide / Sardegna (perché condivido la sua stessa allergia verso questa indegna fandonia).


Un caro saluto,
Maurizio




caro Maurizio, questi termini che hai usato (indegna fandonia), sono una prova che tu vedi la Sardegna e i sardi in modo negativo (se rammenti, ti ho fatto notare, tempo fa, la stessa cosa). A prescindere se la Sardegna fosse o non fosse stata Atlantide, una frase del genere è poco edificante e molto offensiva. Spero che adesso non dica che ciò che ho scritto è una prova che noi sardi siamo permalosi.
E per rimanere in tema, non ci sono prove che Atlantide sia mai esistita, ma neanche che non lo sia. La scienza ufficiale dice anche che Scheria era un'isola, Omero non lo dice (dice terra, gaies in greco); la scienza dice che Itaca è quella che conosciamo (la più orientale di tre isole), per Omero, invece, è la più occidentale di tre isole; la scienza dice che il peloponneso (che significa isola di Pelope) attuale è lo stesso di Omero, mentre per Omero è, appunto un'isola (mentre quello attuale non lo è).
Io non sono una studiosa ufficiale,ma so riconoscere se una persona parla di un'isola o di una terraferma.
ciao Gina








 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 121  ~  Membro dal: 26/01/2008  ~  Ultima visita: 20/05/2012 Torna all'inizio della Pagina
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