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Nota Bene: Su Crastu de Santu Eliseu (Mores). sulle pendici inferiori del Monte Santo, e' un imponente masso erratico in cui, in età neolitica, venne scavata una domus de janas.
Successivamente, in età cristiana, la tomba preistorica venne ristrutturata e ampliata per trasformarla in chiesa rupestre dedicata, appunto, al santo bizantino Eliseo. Il suo asptto attuale fa pensare davvero ad una favolosa "casa di fate"!!



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 ARCHEOLBIA. Ambientarsi col passato

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Paradisola Inserito il - 09/10/2007 : 11:37:15
ARCHEOLBIA. Ambientarsi col passato.

PROGRAMMA 13 ottobre
Sala convegni - Museo Archeologico ore: 10,00
Convegno: Olbia antica: i monumenti e la storia


PROGRAMMA 14 ottobre
Partenza alle ore: 9,00 dal Museo Archeologico
Visita guidata e gratuita nei seguenti siti archeologici:
Pozzo Sacro di Sa Testa, Acquedotto romano di Sa Rughitta e Tomba di Giganti di Su Monte 'e S'Abe.
Alla fine del tour nel passato, l'ultima tappa sarà la visita al Museo.
Per l'escursione e' gradita la prenotazione al Tel: 0789/24800
Dal lunedì al venerdì 8,30 - 13,30. Lunedì e mercoledì 16,00 - 18,00.

Telefono = 0789/24800
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
kigula Inserito il - 17/10/2007 : 12:51:24
Trambuccone ha scritto:

X Kigula
Mi hai visto?
T.

Purtroppo non ho visto nessuno con sciarpe arancioni,ma dov'eri? Sarà per la prossima
shardanaleo Inserito il - 17/10/2007 : 12:24:43
NATURALMENTE I SARDI non sono mai esistiti... in SARDInia vi erano FOCEI, fenici, punici romani... E BASTA! Ma BASTA davvero! ne abbiamo le tasche piene di queste assurdità. Ci siamo rotti!... Oltretutto questi predicatori di INESISTENZA SARDA... chissà perchè... NOn sono... (CENSURA!) ci sarà un motivo?
MA, per curiosità: I SARDI da dove diavolo saltano fuori? Ah! Dimenticavo... siamo RAZZA BASTARDA! filgi di romani-greci di punici-fenici- ... FIGLI DI...?
SHARINK...


"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II)
www.shardana.org
alfonso Inserito il - 17/10/2007 : 10:33:32
Vorrei ricordare che le varie Olbia diffuse nel Mediterraneo sono legate alla colonizzazione focea e niente hanno a che vedere con i “Popoli del Mare” nome fittizio (peraltro frutto di un errore di traduzione) dato a un complesso di elementi eterogenei nel tempo e nello spazio.
Quanto alla Olbia sarda, ti chiedi se sia esistita. Ma Olbia è sarda, esattamente come oggi sono sarde Cagliari, Sassari, Alghero e Carloforte. Voglio dire che se tu pensi a sardo = etnia pura, temo che non lo troverai mai. I sardi del I millennio a.C. sono un insieme complesso di cultura e lingua, che hanno la loro espressione fondamentale in fenicio prima e in romano poi, anche se mantengono elementi linguistici o tradizioni precedenti; non per questo sono meno sardi. Tra questi ci sono i sardi di origine punica, come quell’olbiese che ricorda le otto generazioni della sua famiglia, o quelli di origine iliense, come Urseti di Borore che nella lastra tombale affida il coniuge Nispeni agli Dei Mani, come i sardi di origine punica di Cagliari, Aristo e Mutbal, che fanno i magistrati della città romana e così via. La Sardegna del primo millennio è una realtà definibile come meticcia e multiculturale (un po’ come oggi, dove sono presenti entrambe questi fenomeni); solo se ci rendiamo conto di questo possiamo vedere in faccia i sardi di Olbia, se no abbiamo a che fare con mere entità metafisiche, ideologicamente molto rassicuranti, ma non reali. Ogni essere umano mangia con dei piatti, beve nei bicchieri, vive in case e viene sepolto in tombe, se tu cerchi il “sardo” del primo millennio come entità distinta dal “romano” o dal “punico” non troverai niente di tutto ciò, nè un piatto, nè un bicchiere, nè una casa, nè una tomba. È per questo che dei Balari, dei Corsi, degli Iliensi conosciamo solo il nome e niente più, anche se in realtà li abbiamo sotto gli occhi. Se poi, ancora, cerchiamo il sardo puro forse dovremmo eliminare anche i Balari e i Corsi ecc. ecc.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it


alfonso
S.ard Inserito il - 16/10/2007 : 11:49:26
Io sono stato alla conferenza di sabato e ho fatto le visite guidate di domenica ( tranne l'acquedotto romano ), compresa la visita al museo.
Tutto molto interessate, sopratutto le informazioni sulla tomba dei giganti di Su Monte 'e S'Abe fornite dall' archeologo Amucano e in effetti, cosi' come dice shardanaleo, al termine della giornata ho avuto la sensazione che i sardi siano scomparsi dalla storia di Olbia con l'arrivo dei fenici, dei greci, dei cartaginesi, dei romani......
Mi sembra una mancanza alquanto improbabile se non altro dal punto di vista del ragionamento logico.
Come e' possibile che nella olbia fenicia piuttosto che romana i sardi non ci fossero? Dove erano? Secondo voi non vivevano nella citta' contribuendo alle attivita' cittadine?

S.ard
"No semus italianos, no l'amus a esser mai"
shardanaleo Inserito il - 16/10/2007 : 08:18:12
per fare il ... solito rompi... naturalmente si parla di OLBIA GRECA, FENICIA... non è che qualche relatore ha osato fare ... l'oiriginale e parlare di una POSSIBILE OLBIA SARDA? Visto che OLBIA ESISTEVA in ben tre PUNTI DIVERSI dell'Europa e tutti e tre in punti STRATEGICI dei PdM? va bè sono il solito fissato. ma che occasioni perse! Un convegno del genere in francia ha portato a ben altro e Olbia stessa era "presente" al pari della sua gemella della FOCE DEL RoDANo.
Sono contento che la gente cominci ad avvicinarsi alla cultura... io un sospetto su CHI ha il merito di questo nuovo fenomeno lo avrei...
SHAR

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Trambuccone Inserito il - 16/10/2007 : 00:55:57
X Kigula
Mi hai visto?
T.
Adelasia Inserito il - 15/10/2007 : 22:27:27
A proposito di passato....Olbia era stata citata anche da Marguerite Yourcenar nelle "Memorie di Adriano"...o ricordo male?
Adelasia Inserito il - 15/10/2007 : 20:57:28
Paradisola ha scritto:



[i](Sarà anche un pò merito nostro?!?)


Perchè no? Anche noi, discutendone, diamo un contributo alla valorizzazione e alla riappropiazione della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre radici...e che anche Olbia finalmente "stia iniziando ad aprire un occhio...", per dirla alla Kigula, non può che fare davvero piacere.
aki Inserito il - 15/10/2007 : 20:19:03
Purtroppo per impegni di lavoro non ho potuto partecipare ma sono ultrafelice del grande successo Olbia sta crescendo culturalmente questa è una bella notizia
kigula Inserito il - 15/10/2007 : 18:06:38
Io son andata sabato alla conferenza e mi son meravigliata alla vista di tanta gente interessata. Che anche ad Olbia si stia iniziando ad aprire un occhio verso la cultura, l'archeologia e la storia locale?
Gli interventi son stati molto interessanti, alcuni anche ricchi di notizie e acquisizioni recenti, con un linguaggio abbastanza accessibile al pubblico.
Le uniche critiche vanno a una leggera disorganizzazione che mi è sembrato di percepire nei relatori (come se molti si fossero preparati all'ultimo minuto), a un sindaco forse troppo timido che avrebbe potuto intervenire di più, al non aver toccato abbastanza come invece ci si aspettava i temi della gestione e valorizzazione del patrimonio.
Al di là del fatto che io son un po' pretenziosa è stata una bella manifestazione.
Spero sia la prima di tante altre e che la gente si interessi sempre più.
E aspettiamo l'apertura vera e definitiva di quello splendido museo.
Paradisola Inserito il - 15/10/2007 : 11:54:14
dal sito web del comune di olbia..

Più di trecento persone, nella mattinata di domenica, hanno partecipato alle visite collettive, guidate e gratuite alla Tomba di Giganti di Su Monte ‘e S’Abe, al Pozzo Sacro di Sa Testa, all’Acquedotto Romano e al Museo. Le escursioni, promosse nell’ambito della manifestazione Archeolbia, patrocinata dall’amministrazione comunale, hanno riscosso un successo superiore ad ogni aspettativa. (Sarà anche un pò merito nostro?!?) Grande partecipazione anche all’incontro di sabato, tenuto nella sala convegni del Museo. Dopo i saluti del Sindaco Giovannelli e dell’Assessore Cassitta, la parola è passata agli archeologi Angela Antona, Rubens D’Oriano, Giuseppe Pisanu, Giovanna Pietra ed Agostino Amucano. Sono stati loro a ricostruire e sintetizzare, con l’ausilio di slides e diapositive, l’avvincente storia di Olbia, città tra le più antiche del Mediterraneo. Gli studiosi, nei loro interventi, hanno fornito particolari, anche inediti, sui popoli che, nell’arco di 2.800 anni, hanno lasciato tracce della loro presenza sul territorio olbiese.

Monumenti, reperti e frammenti, “raccontano” vicende, riti, usi e costumi. Sono quelli che documentano l’età nuragica, l’insediamento dei Fenici, quello più consistente dei Greci (fondatori di Olbia, con Iolao, nel 630 a.C, secondo lo storico Pausania), la dominazione Cartaginese, quella Romana e l’arrivo dei Vandali che, ad Olbia, anticiparono il Medioevo. Le relazioni degli archeologi hanno preparato il terreno alle visite guidate organizzate dalla Cooperativa Iolao, in collaborazione con l’Aspo e Sun Lines che hanno mezzo a disposizione vari mezzi. Moltissimi olbiesi e tanti turisti hanno aderito all’iniziativa che, per la prima volta, è stata proposta in città.

Il tour archeologico alla scoperta (o alla migliore conoscenza) dei tre siti, ha visto un afflusso continuo di persone di tutte le età, intere famiglie e moltissimi giovani. L’archeologo Agostino Amucano ha illustrato le caratteristiche della Tomba dei Giganti di Su Monte ‘e S’Abe che, con i suoi 28 metri è tra le più lunghe di tutta la Sardegna. Ad incuriosire i visitatori, tra le altre cose, è stato il racconto del rito dell’incubazione, molto praticato dai Nuragici. Davanti alla Tomba, dopo una preparazione che includeva il digiuno, ci si addormentava e si attendeva la guarigione, con i morti che apparivano in sogno. Dal culto dei morti a quello dell’acqua, testimoniato dal Pozzo Sacro di Sa Testa, scoperto casualmente negli Anni Trenta ed utilizzato dai Nuragici, dai Punici e dai Romani. Anche in questo caso, la prova di questa sorprendente continuità d’uso, è nel materiale ritrovato: tazze, monili in bronzo, testine in terracotta e bruciaprofumi di fattura punica; resti di anfore, coppe e statuine di età romana.

Il Pozzo Sacro è stato spiegato, in modo esauriente ed efficace, dalla giovane e bravissima Viviana Pinna. Molto apprezzata anche la visita, coordinata dall’archeologa Giovanna Pietra, all’Acquedotto Romano, uno dei meglio conservati della Sardegna. A colpire i visitatori sono state soprattutto le arcate, costruite in opera cementizia (grande rivoluzione dei Romani), e l’imponente cisterna che, forse serviva alcune ville o fattorie di notevoli dimensioni. Ultima tappa: il Museo Archeologico, con Rubens D’Oriano che ha guidato i vari gruppi lungo un percorso distribuito su due livelli. Già pronti gli spazi per accogliare, a breve, i primi due relitti restaurati delle antiche navi romane. I legni, riportati alla luce durante gli scavi per la realizzazione del tunnel, testimoniano l’affondamento ad opera dei Vandali, ricostruito anche con la tecnologia multimediale. Altrettanto efficace è il maxi plastico del porto antico. Le preziose memorie dell’Olbia nuragica, fenicia, greca, cartaginese, romana e medioevale, messe adeguatamente in risalto, hanno sorpreso ed entusiasmato i tanti che ancora non conoscevano il Museo e il suo contenuto.
Trambuccone Inserito il - 11/10/2007 : 23:02:57
Se fa caldo la terro' in mano o legata da qualche parte. E meno male che l'avevo stamani a Maddalena!
La sciarpa è leggera ma ferma il vento.E io come ti riconosco?
T.
kigula Inserito il - 11/10/2007 : 18:34:27
Sciarpa arancione?Ma fa ancora caldo!
S.ard Inserito il - 11/10/2007 : 12:42:01
Io ci saro!

S.ard
"No semus italianos, no l'amus a esser mai"
Trambuccone Inserito il - 10/10/2007 : 23:12:44
Sciarpa arancione, va bene?
T.

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