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Nota Bene: Capoterra. Ugolino di Guelfo della Gherardesca, immortalato da Dant Alighieri nei canti XXXII e XXXIII dell'Inferno, ebbe per qulache tempo in feudo la villa di Capoterra, che però venne presto ceduta ai Genovesi, dopo la sconfitta patita dai Pisani alla Meloria nel 1284.



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 Accadde quel giorno in Sardegna
 Quel 28 Aprile 1794

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Turritano Inserito il - 27/04/2010 : 22:50:26
Sa die de sa Sardinia
Nel 28 Aprile 1794 la Sardegna insorgeva contro il giogo pesante e prepotente degli usurpatori Piemontesi/Savoiardi.
La rivoluzione cominciata a Cagliari si propagò rapidamente anche a Sassari. Quel giorno vennero espulsi dalla Sardegna tutti i continentali, tranne l’arcivescovo di Cagliari.
Perché? Perché i piemontesi non rispettavano i patti, non rispettavano la forte autonomia di cui la Sardegna aveva sempre goduto anche sotto la plurisecolare dominazione spagnola. Irridevano i Sardi, i posti di prestigio degli uffici pubblici venivano assegnati solo ai piemontesi, i quali usufruivano di enormi inammissibili privilegi.
Alla fine, in quel 28 Aprile, l’orgoglio dei Sardi e la rabbia popolare esplose furibonda. Seguì un periodo confuso e contradditorio con una “inspiegabile” deleteria marcia indietro dei notabili cagliaritani, che permisero ai piemontesi di tornare in Sardegna.
La protesta patriottico/rivoluzionaria però divampava nel resto della Sardegna e soprattutto nel Sassarese: cominciavano i “Moti Angioyni” contro gli stranieri e contro l’insostenibile sfruttamento dei feudatari. Sfortunata Rivoluzione finita dopo anni di lotta, nel tradimento, nella crudeltà e nel sangue.
Ecco il notissimo inno in lingua Sardo/Logudorese della fine del ’700 (uno dei più antichi di Europa), diventato una specie di Inno Nazionale Sardo in cui ancora oggi i Sardi riconoscono la loro identità e la loro unità
Un appello per il Risorgimento nazionale sardo contro lo straniero piemontese, sulla scia della rivoluzione americana e dell’illuminismo francese.
Turritano

SU PATRITU SARDU A SOS FEUDATARIOS
Procurad'e moderareBarones,
sa tirannia
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su pobulu a mancare.
Mirade ch'est pesende
Contra de bois su fogu.
Mirade chi no est giogu
Chi sa cosa andat 'e veras.
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale.
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa 'oghe mia
No apprettedas s'isprone
A su poveru ronzinu,
Si no in mesu caminu
S'arrempellat appuradu;
Mizzi ch'es tantu cansadu
E non 'nde podet piusu;
Finalmente a fundu in susu
S'imbastu 'nd 'hat a bettare.
Su pobulu chi in profundu
Letargu fit sepultadu;
Finalmente despertadu
S'abbizzat ch 'est in cadena,
Ch'istat suffrende sa pena
De s'indolenzia antiga:
Feudu, legge inimiga
A bona filosofia!
...
Custa, populos, est s'ora
D'estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s'egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare

FRANCESCO IGNAZIO MANNU, cavaliere e magistrato del Regno di Sardegna

15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Turritano Inserito il - 05/05/2010 : 21:25:43
Fotografie ne esistono sicuramente: io ne ho visto alcune pubblicate (a suo tempo) anche sulla Nuova Sardegna
E' il portale che non esiste più, alla faccia della memoria storica ...
Turritano
Bidus Inserito il - 05/05/2010 : 20:42:39
Ah, non è recente.

Si, ricordavo dell'abbattimento da parte di un camion, ma non sapevo dello spostamento. Mi pare non esistano foto del portale abbattuto

Ma quella zona allora non era un po' troppo lontana dal centro di SS?
Turritano Inserito il - 03/05/2010 : 00:23:23
No, non è una citazione ma una mia considerazione.
Quando negli anni ’60 si rettifico la SS 131 (Porto Torres/Sassari/Cagliari) per farne una 4 corsie, si osservò che il tracciato della strada passava propri dove era situato lo storico “Portale di Giò Maria Angioy”. Si pensò allora saggiamente di spostarlo di circa un centinaio di metri , presso un altro portale molto simile, ma meno monumentale. I conci vennero opportunamente numerati, smontati e rimontati nel sito prescelto. E fin quiTutto bene
Ma, circa 15/20 anni fa successe che un grosso camion, guarda la combinazione, andò a sbattere proprio contro quel portale provocandone il crollo. Venne rimontato una seconda volta? Ma nemmeno a pensarci: i pezzi vennero sbrigativamente fatti sparire non si sa dove, in un batter d’occhio, fra l’indifferenza generale, appunto! Evviva la Sardegna!
Turritano


Portale simile e situato nei pressi di quello storico di Giò Maria Angioy, fatto sparire frettolosamente e colpevolmente non troppi anni fai
Per evitare polemiche, meglio non dire di che colore era la giunta che allora governava il Comune di Sassari
Bidus Inserito il - 02/05/2010 : 21:25:48
Turritano ha scritto:
... da Sassari (da un maestoso portale recentemente abbattuto fra l’indifferenza generale)
Questa frase è una citazione oppure stati parlando di una cosa recente?

laier Inserito il - 02/05/2010 : 11:52:51
concordo in pieno mustayoni!!!
musthayoni Inserito il - 02/05/2010 : 11:29:50
Turritano ha scritto:

musthayoni ha scritto:

... quando si decideranno ad introdurre la storia della Sardegna a scuola .. forse riusciremo a colmare un gap che ci attanaglia ormai da oltre un secolo .. sia in termini culturali che identitari .. ..

Anche questa sarebbe una decisione politica, ma cosa vuoi che interessi a certa gente la Storia della Sardegna, i loro interessi sono altri ...
Dovrebbe esserci una forte volontà popolare, ma ci dovrebbe essere qualcuno ad incoraggiarla e portarla avanti ... e siamo puno e a capo
Turritano


.. concordo in pieno e sono ben conscio del'indifferenza di certa classe politica al riguardo. D'altro canto il 28 aprile .. definito a suo tempo la festa del popolo sardo .. è stato relegato a mera giornata di vacanza per le scuole e nulla più .. vista la scarsa conoscenza che si ha dell'evento in sè e dei conseguenti moti antifeudali che caratterizzarono quell'importante momento storico .. per le classi subalterne e progressiste isolane. Infatti la stessa RAS non ha mai istituzionalizzato la giornata rendendola festiva a tutti gli effetti anche in seno all'amministrazione regionale .. ma l'ha lasciata decantare a se stessa .. mentre sentiamo certi politici che si riempiono la bocca di frasi fatte .. da altri .. sull'identità e l'autodeterminazione .. solo per fare tanto brioschi sgasato e basta ...
Turritano Inserito il - 30/04/2010 : 23:13:36

Grazie Mustayoni, solo ora ho potuto ascoltarle per problemi all'audio del PC.. Veramente sugestive e coinvolgenti
Turritano
Turritano Inserito il - 30/04/2010 : 23:10:53
musthayoni ha scritto:

... quando si decideranno ad introdurre la storia della Sardegna a scuola .. forse riusciremo a colmare un gap che ci attanaglia ormai da oltre un secolo .. sia in termini culturali che identitari .. ..

Anche questa sarebbe una decisione politica, ma cosa vuoi che interessi a certa gente la Storia della Sardegna, i loro interessi sono altri ...
Dovrebbe esserci una forte volontà popolare, ma ci dovrebbe essere qualcuno ad incoraggiarla e portarla avanti ... e siamo puno e a capo
Turritano
musthayoni Inserito il - 29/04/2010 : 17:28:45
... quando si decideranno ad introdurre la storia della Sardegna a scuola .. forse riusciremo a colmare un gap che ci attanaglia ormai da oltre un secolo .. sia in termini culturali che identitari .. ..
laier Inserito il - 29/04/2010 : 15:42:13
non hanno neppure convocato il Consiglio Regionale...
si sa che io non sono un'indipendentista, anzi...
ma la nostra storia, caspita, la vogliamo valorizare???
Turritano Inserito il - 29/04/2010 : 15:37:56
laier ha scritto:

la Regione Sardegna invece di organizzare "festicciole" dovrebbe pubblicare qualcosa su questo frammento importante di storia e darlo alle scuole
ieri al Tg la maggior parte degli studenti non conosceva il significato della celebrazione...

Parole sante ... e c'è anche di peggio
Turritano
laier Inserito il - 29/04/2010 : 10:52:40
la Regione Sardegna invece di organizzare "festicciole" dovrebbe pubblicare qualcosa su questo frammento importante di storia e darlo alle scuole
ieri al Tg la maggior parte degli studenti non conosceva il significato della celebrazione...
Marialuisa Inserito il - 29/04/2010 : 10:39:18
Grazie Turritano e grazie Musthayoni .
Mai troppo compianto Girolamo Sotgiu, un vero maestro di cui dovremmo parlare qui nel Forum, perchè sconosciuto ai più.
musthayoni Inserito il - 29/04/2010 : 08:59:44
.. un'analisi molto accurata e per quanto mi riguarda .. alquanto plausibile .. della sarda rivoluzione o rivoluzione angioiana .. è contenuta nel bel libro del compianto Girolamo Sotgiu ..Storia della Sardegna sabauda (1720-1847) ..
.. a si biri ..
Turritano Inserito il - 28/04/2010 : 22:58:44
Bravissima Marialuisa, chiara e precisa come al solito ….. e io devo chiederti scusa se, per una volta, ti ho battuta sul tempo … in “casa tua”

Ma permetti un mio commento: “La folla, vedendo i due prigionieri scortati … insorse…” se la folla insorse, vuol dire che l’odio e la rabbia antipiemontese della gente erano già arrivati al massimo livello.
“Dopo tanto rumore, un inaspettato calabrache?”, proprio così, come da me accennato precedentemente: la rivoluzione ebbe luogo a Cagliari perché sede del potere ma Cagliari si spense subito. Ma, diciamola tutta (per quanto in maniera estremamente sintetica): divampò e continuo tuttavia nel resto della Sardegna, soprattutto nel Sassarese e da Sassari (da un maestoso portale recentemente abbattuto fra l’indifferenza generale) Giò Maria Angioy parti col suo esercito alla conquista di una Cagliari ormai filo piemontese. Chi si oppose? L’esercito piemontese? Ma neanche per sogno: i miliziani cagliaritani!
Che cosa sarebbe stato se i miliziani cagliaritani non fossero andati contro l’esercito indipendentista, antifeudale e repubblicano dell’alternos Giò Maria Angioy? Semplice: finalmente una totale legittima autonomia e indipendenza da qualsiasi governo straniero, avremmo avuto una Sardegna libera indipendente e sovrana.
Ma così non è stato
Turritano


Ingresso dì Giò Maria Angioy, con il suo esercito a Sassari, accolto da una folla esultante e dalle massime autorità civili e religiose. Nel dipinto: Piazza Duomo, molto diversa da come appare oggi


Lapide in Piazza del Comune In ricordo della rivoluzione angioyna, quando Giò Maria Angioy entrò a Sassari, per ripartire con esercito potenziato, ma male organizzato, verso Cagliari ormai filopiemontese

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