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Nota Bene: Capoterra Era il 1655, il barone Gerolamo Torrellas metteva a disposizione parte del suo feudo per la nascita di un nuovo paese che ne avrebbe accresciuto il valore socio-economico. Dopo un anno si contavano nel piccolo villaggio 7 famiglie, ogni famiglia veniva conteggiata per un numero medio di 4 persone per cui possiamo considerare che la villa di Sant’Efisio (attuale Capoterra) poteva essere abitata da circa 28-30 persone. Possiamo notare da un censimento effettuato 22 anni dopo cioè nel 1678 le famiglie erano 39 per una popolazione di 156 persone.



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 Pillola Finale – Perché le torri stanno in piedi

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
desi satta Inserito il - 13/03/2010 : 13:09:30
Allora, adesso pensiamo a come compensare la spinta centripeta che fa crollare la fetta e, in pratica, vediamo finalmente com’è che le torri nuragiche stanno in piedi.

Riassumiamo in breve:

1 - L’aggetto determina sempre una spinta centripeta (che è, in sintesi, il momento del baricentro della massa aggettante ottenuto dal prodotto del peso della massa moltiplicato per la distanza del baricentro dalla retta passante per il fulcro); la spinta c’è sempre (basta che ci sia l’aggetto) e fa crollare la struttura se non è compensato. Un corollario di ciò, è che la spinta centripeta aumenta all’aumentare dell’aggetto.

2 - Il fatto che il crollo possa avvenire o meno, dipende in gran parte dal rapporto tra la dimensione dei conci utilizzati e la dimensione della struttura (questa è la parte più difficile da digerire, anche se, basandosi sulla descrizione intuitiva della prima pillola, dovrebbe essere chiaro); in poche parole una struttura sta in piedi molto meglio se costruita con massi “grossi” rispetto alle dimensioni della struttura stessa. Questo è il motivo per il quale non si può fare un nuraghe di sabbia (a secco) alto dieci metri, ma ci si deve limitare ad una torre che si può vedere solamente con il microscopio. Per lo stesso motivo si dovrebbe intuire perché i “modellini” devono essere presi con molta cautela e, a meno di particolari considerazioni, non forniscono dati attendibili sulla stabilità. (C’è da dire ,comunque, che sebbene il modellino di Mirko non rappresenti una situazione reale in scala maggiore, la spinta centripeta c’è anche là).

Come fare a compensare la spinta centripeta (il vettore rosso della figura qua sotto)? Facile: data una forza, è sufficiente sommargliene un’altra di pari intensità nella medesima direzione ma orientata in verso opposto. In pratica il vettore arancione:



La spinta centripeta viene compensata dal vettore arancione e non tira più verso il centro la fetta di torre.
Adesso si tratta di capire come facciamo a creare questo vettore di compensazione. Vediamo:
1 – consideriamo le due direzioni perpendicolari ai piani verticali della fetta (linee tratteggiate);
2 - scomponiamo il vettore arancione nei due vettori verdi 1 e 2. Detto in altri termini, cerchiamo quei due vettori perpendicolari ai piani verticali della fetta, la cui somma sia pari ad un vettore uguale e contrario alla spinta centripeta (insomma: creiamo una spinta centrifuga che annulli quella centrifuga!).

Essi (i vettori verdi 1 e 2) hanno uguale intensità (cioè sono due spinte uguali) e premono perpendicolarmente sui piani verticali della fetta. Quindi abbiamo reso inefficace la spinta centripeta utilizzando due spinte tangenziali, con buona pace di chi afferma che nelle torri non ci siano né le une né le altre!

Adesso si tratta di capire come fare per ottenere le due spinte tangenziali che ci servono, ma in questo caso la risposta è semplicissima: costruiamo il resto della torre attorno alla fetta. Ci penserà lei a sostenerla!

Che può sembrare una scemenza, però in effetti è esattamente ciò che accade. Per capirlo meglio, suddividiamo la torre in fette, facciamo “cadere” ciascuna di esse verso il centro (per via della forza centripeta) e…
… e cosa?
Semplicemente non cadono perché, cadendo contemporaneamente, si sostengono vicendevolmente “spingendosi” con forze tangenziali che si equilibrano l’un l’altra, così (nella figura ho indicato solo tre “fette”: ciascuno si affetti la torre da sé, grazie):



Alcune osservazioni:

1 – in realtà le fette non occorrono. Basterebbe dire che per ogni piano verticale che contiene l’asse della tholos, c’è un complesso di sollecitazioni tangenziali in senso orizzontale che scarica le spinte centripete dello stesso piano. Per coloro che hanno studiato la statica, appare ovvio (perché è altrettanto ovvio che se c’è un aggetto ci sono spinte centripete!). Solamente che, se avessi esordito con questa frase, mi sarebbero saltati addosso in tanti dicendo che le spinte non ci sono, ed è per questo che mi sono dovuta arrabattare, prima di tutto, e a lungo, per vedere di rendere comprensibile la loro presenza.
2 – Laner. Questo tale non mi sta per niente simpatico. Lo considero un signore che farebbe bene a pensare un po’ più a lungo prima di parlare di questioni che esulano dalla propria area di competenza, però non è cosa per lui e, quando parla di archeologia, dice spesso delle enormità prive di senso. Pare che accada a molti: nel proprio campo si è rigorosi, nei campi altrui ci lascia andare e si sbrocca. Però Laner, nello specifico, non ha detto altro se non le cose che ho ripetuto io, con la differenza che non le ha illustrate nella stessa maniera, proprio perché un professore universitario, che fa della statica parte del proprio mestiere, non si può permettere le castronerie che ho dovuto dire io (nel mio ragionamento c’è una lunga serie di imperfezioni che Laner non avrebbe accettato se ne avessi parlato ad un esame: mi avrebbe cacciato via dicendomi di studiare! E avrebbe avuto ragione!). Delle tante cose che si imputano a Laner, ne vorrei affrontare almeno due. La prima quella della tholos/cupola (se non sbaglio sollevata di recente dal cortese Lessa e da Maurizio). A questo punto dovrebbe essere evidente che la stabilità di una cupola e di una tholos ha la stessa origine. In effetti una tholos “è” una cupola. Ciò non significa che Santa Maria del Fiore sia un nuraghe o che Sa Pedra sia il Pantheon. Semplicemente hanno tutte la componente centripeta che deve essere compensata, si reggono in aria per gli stessi motivi, ma sono cose completamente diverse (concepite diversamente e con differente grado di consapevolezza). L’altra è la questione degli “archi orizzontali”. Nella tholos non ci sono archi, non nel senso tecnico del termine, però il meccanismo attraverso il quale le “fette” si scaricano l’una sull’altra è simile a quello dello scarico dei conci di un arco a tutto sesto. Credo che adesso sia più chiaro. Dopo tutto ciò, non si dica, per favore, che sono una sostenitrice di Laner! Al massimo della Stattica Nuragica!
3 – Mirko. Mi scuso se uso il suo nome, ma lui interviene spesso ed è noto per il tipo di posizioni che assume, quindi mi permetto di adoperarlo come icona (niente spinte centripete/ niente spinte tangenziali/Laner sa di cemento armato ma non di torri a secco/le torri bisogna visitarle/accabadora/etc etc). Come ho già avuto modo di dire, ci sono persone che hanno una notevole conoscenza dei dettagli delle torri (per esperienza , studio, passione). Ci sono anche coloro che sono in grado di costruirne una (magari un po’ meno di quanto credono, ma è un dettaglio). Orbene: sapere come si costruisce una tholos (magari perché si copiano quelle esistenti, e non è certo semplice!) e avere idea dei principi di statica che ne determinano la stabilità, sono due cose diverse. Ad esempio, e lo ripeto, sono sicura che Mirko sarebbe in grado di farne una, ma per questo non ha bisogno di sapere che un aggetto genera una componente centripeta: sono due cose differenti. La torre costruita da Mirko sta in piedi perché glielo permette la statica, non perché Mirko, quando la costruisce, conosce la statica. Devo anche dire che in una cosa mi trovo in accordo con lui, proprio riguardo Laner. Credo anch’io che le torri le conosca poco, e anche che non abbia molta dimestichezza con le problematiche delle strutture a secco (come molti archeologi, ahimé). Detto con un eufemismo: se dovessi farmi costruire una torre e dovessi scegliere tra Mirko e Laner, non ci sarebbe lotta! Questo mi spinge a suggerire come tema di discussione (questa volta maggiormente attinente all’archeologia) il seguente: quanta statica conoscevano i sardi del Bronzo Medio quando tiravano su un gioiellino come S. Antine?
4 – Altre pillole di Stattica. Sepolte dentro i chili di scemenze enumerate nelle pillole, si possono trovare molte spiegazioni ad altri argomenti spiccioli; ne elenco alcuni: la spinta centrifuga che ha generato la “pancia” di Orolio; il portello di scarico sopra gli architravi; perché un architrave dev’essere così massiccio; perché le pareti delle torri sono così spesse rispetto alle dimensioni della camera interna; perché il Nuraghe Ruju sta il piedi anche se pare mancarne una sezione enorme. Ovviamente le pillole sono finite (ed era ora, un bel gioco dura poco e le pillole sono state troppe; me ne sono resa conto a metà, ma ormai avevo iniziato e non volevo lasciare a mezzo) però chi ha voglia di rovistare potrà trovare qualche spunto interessante.
5 – Le muraglie. Ho avuto modo di rispondere in merito al fatto che le torri potrebbero discendere dalle muraglie. A questo punto se qualcuno mi volesse spiegare come, gliene sarei grata. Mi pare ovvio come una muraglia ed una torre a tholos siano due animali di specie molto lontane: di certo non discendono l’una dall’altra.





15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
desi satta Inserito il - 20/03/2010 : 09:29:13
Tharros ha scritto:

Avevo afferrato il tuo concetto al riguardo cara Desi. In un precedente post avevo tentato di portare avanti questo discorso sulla tecnica costruttiva Nuragica ma come spesso accade dal post che avevo iniziato " Chi costruì i Nuraghe" la discussine prese una direzione diversa tanto che, giustamente il titolo del post fu modificato " d' ufficio"
Se ti va puoi dargli una scorsa...http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=12944


Scusa il ritardo nella risposta.

Sì, conoscevo il 3D. Ciò che contiene è uno dei motivi per i quali mi sono presa la briga di postare un po' di numeretti. Come avrai notato, ho cercato di dare (mediocremente) qualche risposta ad una lunga serie di affermazioni apodittiche (niente spinte centripete/accabadora/Laner non capisce un fico/ etc etc).

Ho notato che molte sono sparite (alla fine) dai miei post, però non lo giudico negativamente, anzi.

Forse varrebbe la pena di riprendere il tuo 3D, o di aprirne uno nuovo.
Tharros Inserito il - 17/03/2010 : 10:55:52
Avevo afferrato il tuo concetto al riguardo cara Desi. In un precedente post avevo tentato di portare avanti questo discorso sulla tecnica costruttiva Nuragica ma come spesso accade dal post che avevo iniziato " Chi costruì i Nuraghe" la discussine prese una direzione diversa tanto che, giustamente il titolo del post fu modificato " d' ufficio"
Se ti va puoi dargli una scorsa...http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=12944
desi satta Inserito il - 16/03/2010 : 19:04:15
granitu ha scritto:

Complimenti a Desi per questa lezione a pillole sulla " stattica Nuragica "sopratutto per come ha impostato tutto il discorso....davvero interessante.
Purtroppo per esperienza personale ma principalmente per un mio limite, trovo una notevole difficoltà a rapportare sulla struttura del Nuraghe schemi teorici di mattoncini a pila che si aggettano con tutte le wsue relative applicazioni.
Ma ho trovato anche giovamento nelle " Mini " pillole sparse qua e là negli interventi da parte di altri Forumisti ( Trambuccone , Mirko, Lessa ) non prese sufficentemente in considerazioni......ma forti sicuramente di una esperienza visiva sul campo.

Ahooooooo!!


Non sapevo come fare altrimenti per rendere chiari alcuni aspetti generali che valgono sempre, sia nelle pile di mattoncini, sia nelle torri.
Tutti gli esempi, i piccoli calcoli e le osservazioni, sono validi in generale. Spesso si utilizzano esempi semplici per chiedere a chi ascolta di fare un piccolo sforzo, estrarre il nocciolo del problema dal caso semplice e riversarlo su quello più complesso.
Se ad esempio leggi la nota di Exdedalus sulla fetta di torre, vedrai che ho adoperato una tecnica analitica molto usata, cercando di adattarla ad una lettura semplice.
Sulla valenza dell'esperienza, mi sono espressa chiaramente: è importante (soprattutto nella ciostruzione) ma è altra cosa rispetto alla comprensione dei criteri alla base della stabilità.
Personalomente, ritengo che i nuragici abbiano innalzato le torri senza avere la più pallida idea delle cose che abbiamo discusso nelle pillole, usando solo l'esperienza maturata nel corso dei secoli.
desi satta Inserito il - 16/03/2010 : 18:54:55
Tharros ha scritto:

Ho letto con attenzione tutte le pillole di Desi e, a mio modesto parere, sono molto interessanti e complete in molte parti. A prescindere da molti interventi fatti dagli amici del forum si evince però, e questa è sempre una mia impressione, che ai nuragici sia data per scontata un' " intelligenza costruttiva superiore " alla quale non vengono concessi errori. Io rimango dell' idea che, per quanto molto addentro alle tecniche costruttive, molto abbiano imparato dai propri errori come è normale che sia.
Resta il fatto che queste Pillole di Stattica siano state espresse in tal maniera da farle capire anche me.
Mi auguro ve ne siano altre!!
Complimenti a Desi!!


Guarda: è uno dei temi che a mio parere varrebbe la pena discutere. Se hai letto le pillole, hai visto che la penso esattamente come te. E' molto intrigante pensare che hanno costruito le torri solo sulla base dell'esperienza senza avere cognizione precisa della statica (peraltro a volte abbastanza complessa).
Sulle altre pillole.... vediamo. Adeso che ho un referee come Exdedalus ci vado molto più cauta...
desi satta Inserito il - 16/03/2010 : 18:50:44
Bidus ha scritto:

Complimenti per questa discussione.
Suggerisco il prossimo Attack a Desi: Ricostruzione ipotetica della parte finale di una torre.


AHAHAHAHAHAHAHAHAAH!!!!!!! Mitico!!

Adesso ci sono gli archeo attack su ordinazione! Quasi quasi deposito il modello di utilità.

Caro Bidus, lo farei volentieri (tempo permettendo) se sapessi come erano fatte. Personalmente ho qualche idea (sarebbe meglio dire suggestione, come piace ad Alfonso) ma neppure uno straccio di prova.
Però ti ringrazio molto per il post, e ringrazio anche tutti gli altri che hanno espresso apprezzamento per le pillole, perché pernsavo che nessuno fosse interessato (visto il basso numero di risposte/osservazioni). I post come il tuo mi fanno molto piacere.
desi satta Inserito il - 16/03/2010 : 18:45:30
exdedalus ha scritto:

desi [con la (i)]
vai avanti!

Caro Ex (con la x), a bellu, please. Invece potresti svelarci cosa intenderesti fare con il rilievo dei conci della tholos (non ho capito con precisione cosa ti occorrerebbe...). Potresti sbilanciarti (senza compensare la spinta) e dircelo. Magari potrei avere qualcosa in archivio (ma non ne sono certa).
Grazie per la nomenclatura/spiegazioni. Molto utili e puntuali.
granitu Inserito il - 16/03/2010 : 18:40:29
Complimenti a Desi per questa lezione a pillole sulla " stattica Nuragica "sopratutto per come ha impostato tutto il discorso....davvero interessante.
Purtroppo per esperienza personale ma principalmente per un mio limite, trovo una notevole difficoltà a rapportare sulla struttura del Nuraghe schemi teorici di mattoncini a pila che si aggettano con tutte le wsue relative applicazioni.
Ma ho trovato anche giovamento nelle " Mini " pillole sparse qua e là negli interventi da parte di altri Forumisti ( Trambuccone , Mirko, Lessa ) non prese sufficentemente in considerazioni......ma forti sicuramente di una esperienza visiva sul campo.

Ahooooooo!!
Tharros Inserito il - 16/03/2010 : 11:31:15
Ho letto con attenzione tutte le pillole di Desi e, a mio modesto parere, sono molto interessanti e complete in molte parti. A prescindere da molti interventi fatti dagli amici del forum si evince però, e questa è sempre una mia impressione, che ai nuragici sia data per scontata un' " intelligenza costruttiva superiore " alla quale non vengono concessi errori. Io rimango dell' idea che, per quanto molto addentro alle tecniche costruttive, molto abbiano imparato dai propri errori come è normale che sia.
Resta il fatto che queste Pillole di Stattica siano state espresse in tal maniera da farle capire anche me.
Mi auguro ve ne siano altre!!
Complimenti a Desi!!
Bidus Inserito il - 16/03/2010 : 10:11:43
Complimenti per questa discussione.
Suggerisco il prossimo Attack a Desi: Ricostruzione ipotetica della parte finale di una torre.
exdedalus Inserito il - 15/03/2010 : 21:41:52
desi [con la (i)]
vai avanti!
exdedalus Inserito il - 15/03/2010 : 21:40:22
Giusto per rimanere in esercizio e per rimanere ,nel generale, e non nel non sterile


Falsa cupola/ tholos – cupola (metodo analitico)

Gli elementi strutturali sono identificati per il lavoro che svolgono, cioè per le sollecitazione che sono in grado di contrastare. Quindi:
1. I Piedritti sono strutture verticali, e contrastano la compressione vale a dire i pesi/carichi che agiscono lungo la verticale, appoggia (base) ed è caricata alla sommità opposta.
2. Le travi, sono elementi strutturali orizzontali, sono sostenute da due piedritti e possono contrastare la flessione ossia un’azione combinata fra compressione e trazione, in altre parole, parte dell’elemento strutturale é schiacciato mentre l’altra parte e tirato. Visivamente la struttura s’inarca verso il basso.
3. Le catene sono parti strutturali fissate ai due estremi, lavorano a trazione, si chiamano catene perché la rigidità dell’elemento si manifesta proprio, quando è tirato. Nella pratica la catena è posizionata in punti particolari con la funzione di entrare in esercizio, quando un altro elemento strutturale sta andando in crisi, sta superando, cioè, le proprie possibilità di contrastare in sicurezza l’azione a cui è sottoposto. Ricordate questa caratteristica , in molte circostanze anche altri elementi strutturali possono essere chiamati a entrare in esercizio solo in caso di emergenza.
4. Contrafforti di spinta o di sostegno, è un elemento strutturale simile a un piedritto , ma può contrastare spinte orizzontali , come fossero delle mensole(vedi punto 6) in verticale
5. L’arco è un elemento speciale, infatti, pur avendo uno sviluppo curvilineo unisce due punti alla stessa quota come una trave, appoggia su due piedritti. Grazie al suo andamento curvilineo lavora a comprensione, dnque è assimilato e costruito come una muratura. In realtà l’arco è costituito da due elementi simmetrici che si “aiutano” a vicenda, in questo caso, al contrario della catena che entra in funzione quando serve, i due semiarchi devono lavorare all’unisono per garantire la stabilità.
6. La mensola, altro elemento strutturale speciale, è assimilabile a una mezza trave, ma appoggia solo da un lato e rimane libera dall’altra estremità

Ognuno di questi elementi strutturali se sottoposto a estrusione, rotazione, traslazione, rivoluzione può diventare struttura complessa:
1. i piedritti estrusi, generano muri
2. le travi estruse , sono solai
3. le catene, tiranti in strutture reticolari
4. i contrafforti muro di sostegno
5. l’arco , ruotato genera una cupola, estruso una volta
6. la mensola , costituisce tholos.

Prendendo in esame solo gli elementi strutturali 5 e 6 e le rispettive strutture, risulta sufficientemente evidente, come non si stia parlando di elementi equivalemti strutturalmente.
In altre parole se voglio costruire un arco, una cupola o una volta, devo predisporre mansioni che non sono previste nella costruzione del tholos e viceversa.
Dal punto di vista della statica aggiungo che l’arco è una muratura curvilinea e i materiali resistenti, nella geometria, seguono il diagramma dei carichi, cioè il percorso che il peso/carico segue per arrivare a terra avendo cura di sollecitare i conci solo a compressione.I due semi archi appoggiandosi l’un l’altro in sommità si contrastano e l’elemento di chiusura, chiave, garantisce che le due metà non ruotino verso l’interno. Questa proprietà è trasferita in modo simmetrico anche alla struttura generata cioè alla cupola o alla volta. Visivamente si vedranno i conci man mano inclinarsi sino a porsi verticalmente in sommità (chiave). In molte volte e cupole alla base si possono osservare elementi in ferro (tiranti o catene) questi hanno la funzione di tenere in posizione gli appoggi , infatti per effetto dei carichi della volta e/o cupola i piedritti potrebbero essere spinti verso l’esterno.

Le mensole poggianti sui due piedritti contrapposti nella copertura a tholos, invece, non si contrappongono e il piano di appoggio dei conci è orizzontale. Non contrapponendosi, se un dei due lati dovesse cedere o cadere l’altro lato non verrebbe coinvolto e quindi non sono necessari e catene.


Centripeta / centrifuga

Forze apparenti ossia forze che traggono origine dall’accelerazione del sistema di riferimento. Quindi le forze in questione si evidenziano in presenza di un moto, e agiscono su un piano: una macchina che percorra una curva, per effetto della forza centripeta, cede forza effettiva, e quindi ha bisogno di un incremento di accelerazione per poter continuare la sua traiettoria(fate caso quando guidate). La traiettoria del nostro pianeta é rettilinea, ma per effetto dell’attrazione solare percorre un’orbita curvilinea.

In un sistema statico invece,le forze centripeta/centrifuga possono essere assunte in senso figurato, bene ha fatto Satta a puntualizzarlo nei suoi ragionamenti.

Estrarre dalla struttura una sezione, una fetta, per studiarne il comportamento è artifizio proprio del metodo analitico, e la comprensione analitica è riassunta nelle condizioni(equazioni)di coerenza. Detto con le parole della prassi, altro non è che imporre a quel frammento di struttura, come a tutte le altre parti, di non cadere.

desi satta Inserito il - 15/03/2010 : 21:03:57
francesco7 ha scritto:

A Desi.
Anch’io ho molto apprezzato la notevole fatica che hai dovuto fare : non è facile parlare di queste cose.
Complimenti, anche perché sei la prima persona che vedo trattare questa materia ostica con competenza e professionalità.
Veramente, grazie.
Mi piacerebbe pure, scambiare in proposito qualche idea con te, se ci sarà l’occasione.
Ho letto i post, tra ieri sera e stamattina, ma la materia è troppo complicata per rispondere su due piedi : anzi, mi scuso, perché non ho molto tempo da dedicare al Forum, in questo momento.
Mi riprometto, nei prossimi giorni, di rileggere tutto con calma, e di postare qualche risposta.
( Devo imparare, anche, a inserire foto ).
Su alcune cose non sono d’accordo, ma penso che tutto si possa chiarire.

Saluti.




Guarda, non è così, ma non lo dico per spocchia. Ci sono un sacco di articoli che ne trattano diffusamente (assai ben fatti). Comunque grazie per i complimenti.
francesco7 Inserito il - 15/03/2010 : 14:30:11
A Desi.
Anch’io ho molto apprezzato la notevole fatica che hai dovuto fare : non è facile parlare di queste cose.
Complimenti, anche perché sei la prima persona che vedo trattare questa materia ostica con competenza e professionalità.
Veramente, grazie.
Mi piacerebbe pure, scambiare in proposito qualche idea con te, se ci sarà l’occasione.
Ho letto i post, tra ieri sera e stamattina, ma la materia è troppo complicata per rispondere su due piedi : anzi, mi scuso, perché non ho molto tempo da dedicare al Forum, in questo momento.
Mi riprometto, nei prossimi giorni, di rileggere tutto con calma, e di postare qualche risposta.
( Devo imparare, anche, a inserire foto ).
Su alcune cose non sono d’accordo, ma penso che tutto si possa chiarire.

Saluti.

desi satta Inserito il - 14/03/2010 : 11:09:58
Trambuccone ha scritto:
...................

Quindi un tir di nutella a Desi .....

T.


Ho cancellato tutta la posta in arrivo per fare spazio.
DedaloNur Inserito il - 13/03/2010 : 18:18:47
maurizio feo ha scritto:

- l'impazienza. l'aggressività e l'abrasività di cui è capace ("quanno ce vò, ce vò, aho!") Maurizio



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