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Nota Bene: La prima ferrovia della Sardegna - Congiungeva la miniera di San Leone al pontile della maddalena (Capoterra) dove il minerale era imbarcato su appositi velieri con destinazione Marsiglia e Corsica. La ferrovia che aveva una lunghezza totale di 15 chilometri e 400 metri fu inaugurata il 20 novembre 1862 dal principe Umberto di Savoia.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
DedaloNur Inserito il - 24/07/2009 : 10:23:03
forse è solo una bufala estiva...cmq ecco cosa scrive il Corriere della Sera:
http://www.corriere.it/politica/09_...02aabc.shtml
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
tholoi Inserito il - 05/08/2009 : 18:21:05
...su caldu est meda !
Trambuccone Inserito il - 05/08/2009 : 17:37:16
O Dedalo! Per quale motivo pensi abbia messo il link???????
le foto le trovi li!

T.
DedaloNur Inserito il - 05/08/2009 : 17:19:25
MirkoZaru ha scritto:

DedaloNur ha scritto:


il pozzo che fine ha fatto?


E' ancora lì!

meno male! si può vedere su internet? ci son foto?
Trambuccone Inserito il - 04/08/2009 : 20:29:28
X Dedalo
Pozzo di Cugnana:

http://www.gentedisardegna.it/topic...&whichpage=4

T.
kigula Inserito il - 04/08/2009 : 19:36:12
Grazie Morpheus,
per i dati interessanti postati. Credo che qui nessuno abbia parlato di "bacino territoriale disabitato", semplicemente abbiamo detto che nella zona interessata non sono note altre testimonianze puniche.
L'importanza dell'approdo di Cugnana è innegabile, me ne guarderei proprio dallo sminuirla visto che fu una parte importante della mia tesi di laurea. Credo sia sempre stato uno degli approdi più protetti della zona e mi sembra difficile negare che sia stato frequentato. La sua importanza non è mai stata trascurata o sminuita dagli studiosi nè dalla soprintendenza, che a quel che so ha fatto diverse campagne di ricognizione anche subacquea, trovando numerose testimonianze di frequentazione come la famosa ancora di Punta Nuraghe.
Le testimonianze archeologiche d'età romana note nell'area sono numerose, credo di averlo già detto, e al di là della cava di granito e dei numerosissimi frammenti di anfore romane che chiunque può trovare facendo un bagno nelle acque del golfo di Cugnana, c'è da ricordare anche i vari ritrovamenti che si fecero durante la creazione del porto di Porto Rotondo. Io li conosco per sentito dire, ma pare che di ceramiche se ne trovarono davvero in grandi quantità. Erano gli anni '60 e forse tutto finì sparpagliato nelle case di ricchi proprietari o addirittura distrutto "per evitare problemi" come si usava dire.
Nel piccolo rilievo alle spalle del porto di Porto Rotondo sono ancora visibili, seppur in mezzo a villette e villaggi, i resti della cava romana di granito (cava dal granito pregiato usata tra l'altro almeno fino a cinquant'anni fa). Beh nelle grotticelle e conche naturali del pendio diverse volte son state ritrovate ossa umane (nessun vaso, nessun frammento ceramico, solo ossa), probabilmente resti di poveri schiavi romani che lavoravano nella cava oppure, come si è sempre raccontato, testimonianze di come risolvevano i conti gli antichi abitanti della zona che, a quanto si dice, non erano tanto pacifici.
Come ho già detto la notizia di resti umani d'epoca romana (non la necropoli che il signore racconta alla sua amica ma ciò che dice l'avvocato e la soprintendenza) mi è sembrata molto più accettabile perchè perfettamente inquadrabile nell'ambito delle testimonianze sopra citate. Ma prima di parlare di necropoli credo sia bene avere una certa cautela.
Così come prima di parlare di danneggiamento archeologico è bene vedere se effettivamente c'è stato. A quel che sappiamo, tolta l'intercettazione a mio parere poco affidabile, il ritrovamento che c'è stato è stato segnalato come dice la legge.
Mentre in tantissimi altri casi, che però fanno meno notizia a livello nazionale, i ritrovamenti ci sono stati, visibili a tutti, e son stati distrutti o occultati nonostante la legge. E non c'era neanche la possibilità del dubbio come in questo caso.
Mi scuso per la mia polemica di fondo, ma odio le strumentalizzazioni. Ripenso sempre a Tuvixeddu dove non c'era neanche l'attenuante del dubbio, forse se lì ci fosse stata una bella villa di qualche politico famoso l'opinione pubblica si sarebbe svegliata di più.
MirkoZaru Inserito il - 04/08/2009 : 11:20:01
DedaloNur ha scritto:

Morpheus ha scritto:

Dall’altra parte del Golfo di Cugnana fu rinvenuto un pozzo nuragico. Posizione interessante, perché molti pozzi sacri di area costiera sembrano ricoprire funzioni di incontro fra popolazioni diverse.
Ancora a Porto Rotondo analisi subacquee, oltre alla controversa ancora in pietra di età nuragica, hanno dato anfore di età romana, sia imperiale che tardo-repubblicana, sino al II secolo a.C.


il pozzo che fine ha fatto?


E' ancora lì!
DedaloNur Inserito il - 04/08/2009 : 09:58:36
Morpheus ha scritto:

Dall’altra parte del Golfo di Cugnana fu rinvenuto un pozzo nuragico. Posizione interessante, perché molti pozzi sacri di area costiera sembrano ricoprire funzioni di incontro fra popolazioni diverse.
Ancora a Porto Rotondo analisi subacquee, oltre alla controversa ancora in pietra di età nuragica, hanno dato anfore di età romana, sia imperiale che tardo-repubblicana, sino al II secolo a.C.


il pozzo che fine ha fatto?
Trambuccone Inserito il - 03/08/2009 : 15:42:55
Uh, uh!
T.
Morpheus Inserito il - 03/08/2009 : 09:26:58
Vi posto un articolo da il Manifesta Sardo

http://www.manifestosardo.org/?p=1695

La Certosa del diritto
1 Agosto 2009

Marcello Madau

Il verbale della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro tempestivamente apparso e le contestuali dichiarazioni delle parti in causa chiudono la questione della presunta necropoli di Villa Certosa. Tutto si ‘riduce’ a una sepoltura romana di età imperiale. Però i verbali ufficiali, che registrano ciò che vedono, non sempre coincidono con l’analisi delle fonti, pur indirizzando verso la certezza del diritto.
Personalmente sono convinto, attraverso l’analisi delle fonti condotta nel precedente intervento, che la necropoli a Villa Certosa c’era, non è da escludere che fosse punica. Porta verso questa direzione la coincidenza pressoché assoluta fra ciò che Berlusconi racconta a Patrizia d’Addario (per la verità più interessata ai gelati) e la notizia data dall’Unione Sarda il 20 marzo del 2005 (dopo il sopralluogo fatto dal soprintendente di Sassari, a detta di Ghedini, il 4 febbraio del 2005).
L’invito di Silvio Berlusconi a visitare l’area per mostrare che non c’è più nulla è a metà fra l’ingenuo e il provocatorio: qualsiasi lavoro edilizio appena profondo, per preparare piscine o laghetti artificiali, comporta sacrifici definitivi del terreno cavato e di tutto quello che esso poteva contenere. Ma va anche aggiunto che la poca convinzione manifestata da diversi studiosi pare aver blindato assieme al tempestivo verbale tutta la questione. Paradossalmente, sembra ufficialmente aver più ragione Ghedini (sarà la sorella archeologa) di Silvio Berlusconi.
In questa vicenda c’è però una nebbia che avvolge complessivamente tutta l’area. La prudenza non deve far escludere letture diverse da quelle normalmente condotte. E lo scetticismo, per quanto mi riguarda, non è completamente condivisibile.
E’ vero, i dati a disposizione non sono molti: ma non è sempre agevole, e ne ho avuto esperienza diretta, programmare interventi archeologici tra Olbia e Arzachena, nei territori coincidenti con la Costa Smeralda. I censimenti galluresi hanno curiosamente molte presenze attorno a tale bacino. Ma entro di esso la documentazione è rarefatta. Siamo certi che dipenda da una frequentazione storica del territorio talmente scarsa da far suggerire altri lidi per cercare, ad esempio, i fenici - e, a ciò che si è sentito - anche i punici?
Dal punto di vista topografico due ‘rias’ (profonde insenature) come il Golfo di Cugnana e quello di Marinella, che precedono quella più diretta verso l’antica Olbia, sono punti assai favorevoli sia come approdi sia come risorse territoriali, pur non essendo a livello di Olbia e della sua ‘chora’ . La posizione è magnifica per ricevere quelle navigazioni, sia costiere di ‘piccolo cabotaggio’ sia provenienti dalla Corsica e dal Tirreno, preliminari ad altri inserimenti via terra.
Ma esistono dati archeologici noti? Nonostante l’evidente difficoltà di un censimento in una zona requisita dagli anni sessanta da una forte azione edilizia (la cui potenzialità distruttiva sulla documentazione fu sottolineata nell’VIII Convegno di studi dell’Africa Romana da Caterina Massimetti) sono interessanti: l’interno del Golfo di Cugnana era controllato a Porto Rotondo dal nuraghe di Punta Su Nuraghe (toponimo che oggi caratterizza miriadi di iniziative alberghiere), edificato in pregevole opera quadrata. Nel convegno prima citato Caterina Massimetti ricorda le due colonne romane che fanno bella mostra all’ingresso di Porto Rotondo, con base e capitello poco sbozzati. “Le abbiamo trovate nel terreno di mio nonno” ricordava nel 2003 il novantaduenne Pantaleo Desteghene sulla ‘Gazzetta di Porto Rotondo. “Stavamo zappando proprio lì quando sono state scoperte.” Il discorso delle cave di granito, in un continuum sino a S. Teresa Gallura, è assai documentato. Nel territorio che ci interessa il 16 agosto del 2003 Donatella Bianchi, nella sua trasmissione televisiva ‘Linea Blu’, mostrò un carico di colonne romane, appena scoperte dai Carabinieri a Porto Cervo.

Dall’altra parte del Golfo di Cugnana fu rinvenuto un pozzo nuragico. Posizione interessante, perché molti pozzi sacri di area costiera sembrano ricoprire funzioni di incontro fra popolazioni diverse.
Ancora a Porto Rotondo analisi subacquee, oltre alla controversa ancora in pietra di età nuragica, hanno dato anfore di età romana, sia imperiale che tardo-repubblicana, sino al II secolo a.C.
Problematica, ma di vero interesse, è la questione relativa ai rapporti del bacino olbiese con il mondo greco e fenicio, ricordato anche dall’Associazione Nazionale degli Archeologi. E proprio in una delle ‘boe’ insulari d’ingresso al rias di Cugnana, l’isola di Mortorio, proviene un’anfora vicina al tipo ’Corinzia ‘B’, di produzione greca o coloniale, datata fra il VI ed il V secolo a.C. (insomma, fra età fenicia ed età punica).
Infine, all’interno della questione greca di Olbia, l’attento e puntuale Raimondo Zucca ricorda, nel suo contributo alla ‘Storia della Sardegna Antica” curata da Attilio Mastino, che “Plinio il Vecchio testimonia, in base a fonti greche, l’esistenza di due isole del I quadrante delle coste sarde, Callodes e Heras lutra, tentativamente identificata quest’ultima con Soffi o Mortorio al largo del golfo di Cugnana, in rapporto alla problematica localizzazione presso Olbia di Heraion”.
Non molti dati, ma più che sufficienti per non abbandonare, e piuttosto incrementare, l’attenzione sui movimenti antichi di tutta l’area nord-occidentale olbiese. Ci sarà stata la piccola necropoli punica? E se c’è stata, poco importa che essa non sia fenicia. Non di rado una necropoli punica prosegue un nucleo più antico di sepolture, ma il problema che la polemica di queste settimane ha messo in luce è anche l’esistenza o meno di una testimonianza e di un danneggiamento archeologico.
Ormai non lo sapremo più, ma ci basta aggiungere alla nostra analisi delle fonti che il bacino territoriale non era disabitato; i segni che, a fatica, emergono nonostante tutto negli anni, vanno in direzione di una sua evidente vivacità e interesse. E costituiscono, di un ritrovamento possibile, un contesto non arbitrario.
Nevathrad Inserito il - 02/08/2009 : 22:51:28
Giuseppe ha scritto:
Chi scopre un morto (vero o falso) e poi lo rimette sotto terra (nel senso:"non parliamone più"), lo chiamerei necroforo.
Se poi il morto è immaginario è un necroforo contaballe. Se poi si inventa un morto a scopo libidinoso-seduttivo è un necroforo impotente.
C'è anche una variante: l'archeonecroforo.
Giuseppe

Ecco, ora è un po' più chiaro.
Giuseppe Inserito il - 02/08/2009 : 20:19:26
Nevathrad ha scritto:

Giuseppe ha scritto:
Ma vi pare che l'autorevolezza della fonte (un'alcova!) possa meritare l'attenzione di archeologici, storici, chiosatori e necrofori di chiara fama?
Giuseppe

'Spe'... tra tutti non mi è chiara la presenza dei necrofori...


Chi scopre un morto (vero o falso) e poi lo rimette sotto terra (nel senso:"non parliamone più"), lo chiamerei necroforo.
Se poi il morto è immaginario è un necroforo contaballe. Se poi si inventa un morto a scopo libidinoso-seduttivo è un necroforo impotente.
C'è anche una variante: l'archeonecroforo.
Giuseppe
dany Inserito il - 02/08/2009 : 16:36:35
Petru2007 ha scritto:

Ricordo per chi lo avesse scordato, o anche per chi non lo sapesse, che Villa Certosa non è proprietà di Berlusconi, ma della Idra Immobiliare spa...
Infatti Petru io non lo sapevo , non mi meraviglerebbe però sapere che questa Idra ecc ecc è di Berlusconi o di qualcuno a lui affine ( mai sentito parlare di presta nome?) . Non mi spiego altrimenti come mai la minaccia di venderla dopo le note foto .
Neva , so molto bene che per parlare di politica esistono altri forum e altri spazi ... frequento anche quelli ! Purtroppo è più forte di me e quando sento qualcosa che ha a che fare con quell 'uomo che si fa passare come rappresentante dell 'Italia nel mondo mi scatta una repulsione e cerco tutto ciò che posso per denigrarlo ... anche se ad onor del vero , ci riesce benissimo anche da solo .
Nevathrad Inserito il - 02/08/2009 : 12:06:22
Giuseppe ha scritto:
Ma vi pare che l'autorevolezza della fonte (un'alcova!) possa meritare l'attenzione di archeologici, storici, chiosatori e necrofori di chiara fama?
Giuseppe

'Spe'... tra tutti non mi è chiara la presenza dei necrofori...
Nevathrad Inserito il - 02/08/2009 : 12:04:21
Petru2007 ha scritto:

Ricordo per chi lo avesse scordato, o anche per chi non lo sapesse, che Villa Certosa non è proprietà di Berlusconi, ma della Idra Immobiliare spa...


Tu quoque, moderator!!! Petru... manco tu riesci a resistere, eh??
Petru2007 Inserito il - 02/08/2009 : 11:10:30
Ricordo per chi lo avesse scordato, o anche per chi non lo sapesse, che Villa Certosa non è proprietà di Berlusconi, ma della Idra Immobiliare spa...

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