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Nota Bene: Capoterra. Ugolino di Guelfo della Gherardesca, immortalato da Dant Alighieri nei canti XXXII e XXXIII dell'Inferno, ebbe per qulache tempo in feudo la villa di Capoterra, che però venne presto ceduta ai Genovesi, dopo la sconfitta patita dai Pisani alla Meloria nel 1284.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
trifola Inserito il - 03/01/2009 : 14:21:19
il desiderio più forte di qualsiasi altra cosa:
Poter andare a tartufi in Sardegna con i miei due Lagotti e un amico del forum.



La Terfezia leonis

In lingua sarda è"Tuvara de arena", cioè "tartufo della sabbia".
Si tratta di un fungo ipogeo edule, conosciuto sin dall'antichità, e ricercatissimo in
Sardegna, specie nell'Oristanese.
Cresce fra le dune, nella sabbia, ed è sempre in rapporto
con arbusti del genere Helianthemum. (H.guttatum, H.guttatum var. plantagineum)
Essendo tipico dei luoghi caldo-aridi, è diffuso e commercializzato in tutto il bacino
del Mediterraneo, particolarmente nel Medio Oriente.
In alcune zone è possibile trovarlo tutto l'anno. I ricercatori sardi usano distinguerlo dalle specie simili soprattutto in base al colore del peridio.
Habitat: Cresce su terreno alluvionale, sabbioso, in simbiosi con arbusti
di Cisto. Può crescere anche sotto i di pini e cedri di aree montuose
dell'Europa meridionale o dell'Africa settentrionale, vicine al Mediterraneo.
Periodo della raccolta: Primavera. In alcune zone, è presente anche d'estate o addirittura tutto l'anno.

Possibilità gastronomiche:

Si tratta di un fungo commestibile, apprezzato e usato tradizionalmente specie in Sardegna, dove risulta reperibile e tipico di alcune zone costiere.
Molto usato anche in Arabia e nel Medio Oriente.
Tuber simili: Alcuni tipi di Terfezie che potrebbero essere scambiati con la Terfezia arenaria sono:
la Terfezia claveryi, commestibile, che cresce in rapporto micorrizico con l'Helianthemum aegyptiacum, su sabbie o pinete vicine al mare.
Si distingue per le spore, completamente reticolate, e per il colore esteriore, che è
bianco-ocra o marrone-rossastro.
Un altra Terfezia simile è la Terfezia leptoderma (o Tuvara leporina), che è sempre un fungo ipogeo dell'area mediterranea ed è molto ricercato in Sardegna, specie nell'Oristanese.
Cresce presso cespugli di Helianthemum e Cisto, ha spore spinose che la rendono distinguibile dalle altre specie, ed è di colore inizialmente ocra e poi rossiccio, marroncino.
La cosa che mi rende titubante è : la legge Italiana non ne prevede la raccolta, la commercializzazione e il consumo. Boh


Ciao da trifola
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
giunco Inserito il - 31/10/2010 : 13:29:58
E' proprio vero che il virus del tartufi contagia poche persone, i/le contagiati/e sono come la sottoscritta persone flessibili come il giunco, cercano di anteporre a dispetti di bambini d'asilo la conoscenza che viene ai più negata.
Siccome siamo tutti (o quasi) tutti maggiorenni vi racconto (secondo la mia fantasia) quanto avrebbe scritto trifola nella parte finale del racconto:
"il racconto di un tartufaio dilettante":

Sesta puntata:
Le ore piccole della notte si incominciavano già a contare e tra un file e ferru e una vernaccia arrivò l’ultimo dei tartufi, “il tartufo al Cointreau”, no questo no, non si può, è voler uccidere una persona.
“Ultimo sforzo, proprio perché sono Nino”, esclama il padrone di casa. E giù a deglutire questo ultimo tartufo mentre la braccia di Morfeo, il dio del sonno e delle notte che, portando con se un mazzo di papaveri, mi sfiorava le palpebre donandomi realistiche illusioni, mi abbracciava cullandomi fra gli spiriti dell’immaginazione.
Che sogni …. l’effetto realtà di un individuo quando dorme non si può assolutamente descrivere, sono attimi che durano pochi istanti ma lasciano nel profondo dell’inconscio dell’individuo una sensazione indescrivibile. Odiare, amare, sono in prevalenza le due cose più importanti che molti ricordano. Infatti io quella notte mi sognai degli occhi di una donna che mi tormentavano in quell’infuocato prato di nuvole cariche di energia e fra un … … qui non si può descrivere perché va oltre al concetto della pudicizia …
… … …
… … …
Tin, tin, tin, il rumore del cucchiaino sulla tazza del caffè mi svegliò.
“Ali” mi sorrise, mi diede il buon giorno e domandò? Buoni i tartufi?
Si, ma più dolce è il tuo sorriso.

Saludi e trigu e tappu de urtigu
e
come scrisse qualcuno del forum
”…Su trigu a nosu e su tappu a bosu..”
Trifola

giunco la mia fantasia
giunco Inserito il - 10/10/2010 : 14:38:36
Piero76 ciao,
non so se hai potuto leggere quanto postato ieri, ma se vuoi sapere qualcosa in merito ai tartufi della sardegna inviami un messaggio personale ti farò sapere qualcosa in merito.
Comunque trifola è un uomo eccezzionale benchè ne dicano le persone che non lo conoscono.
Ciao da giunco
Piero76 Inserito il - 04/10/2010 : 14:57:22
Rimetto in vita il thread perchè l'argomento mi interessa molto e solo da poco ho scoperto che anche in Sardegna abbiamo i tartufi. Ho conosciuto un ragazzo che é un esperto e addirittura mi ha detto che i tartufi partono dalla nostra isola per poi essere rivenduti nelle piazze più pregiate dell'Umbria e del Piemonte spacciandoli per locali.
Per pura passione mi interessa iniziare con questa pratica. Mi sapete dire in che tipo diterreno crescono i tartufi in Sardegna?
La stessa persona mi ha detto che sicuramente nella mia zona ne abbiamo a volontà ma io ho chiesto anche a persone anziane del posto, senza riscontri.
La mia zona è molto varia: Gennargentu e Supramonte di Oliena-Orgosolo-Urzulei-Dorgali. Il terreno varia dal granitico al calcareo, con boschi di leccio ombrosi e umidi e anche pini da rimboschimento. Grazie a chi può darmi delucidazioni.
Un ultima cosa: il fatto che questo territorio sia ricco di funghi di ogni tipo, può essere indice di presenza anche di tartufi, o le due cose non sono necessariamente collegate? Grazie ancora
kekko 73 Inserito il - 12/06/2009 : 01:22:10
ciao silvana ....eh c'è solo una persona che al tuo paese trova tartuffi..
mia cugina cucina veramente bene ! salutameli ...

suo marito è diventato così bravo ,che il cane spesso rimane a casa !

per tutti : ogni razza di cane ha il suo lavoro e tutti possono riuscire a fare il lavoro degli altri,ma .....

a tartuffi si và con il lagotto
Anto Inserito il - 02/02/2009 : 19:55:13
Ciao Trifola...interessante argomento anche per una botanica raccogli meraviglie come la sottoscritta. vedo che sei in linea..e ne approfitto per salutarti! Bravo! tra tartufi ed Helianthemum chi meglio di me?. Un saluto e a presto.....anche i tuoi amici di pelo pero' ..che soddisfazione!!antonia
trifola Inserito il - 02/02/2009 : 18:34:56
Anche alla fine del secolo diciannovesimo si trovavano i tartufi in Sardegna, ecco cosa scrivevano in merito:

<Il materiale trascritto è stato realizzato, in origine, da Graziella Picchi e ripreso, ampliato e reimpostato da Sandro Degiani

“… … ….. Quanto all'Italia Vittorio Nicoli nel suo trattato "della coltivazione dei tartufi" edito nel 1885, riporta il nome di ben 12 regioni che sono: il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, l'Emilia Romagna, la Liguria, la Toscana, le Marche, l'Umbria, l'Abruzzo, la Campania, la Sicilia e la Sardegna….

… ….. In Sicilia erano 2500 kg i tartufi raccolti venduti ad una lira e 25 cent. il kg.

In Sardegna infine si raccoglievano circa 5000 kg di tuber arenarium venduti ad appena 40 cent. il kg.
Complessivamente……”>

Buona serata da trifola.
trifola Inserito il - 23/01/2009 : 13:18:39
I tartufi in Sardegna ci sono

Curiosando qua e là guarda cosa ho trovato sui tartufi :

http://www.gustocreativo.org/Villan...seguire.html
…. : ……………Tutto inserito in un parco botanico di area mediterranea, 80 ettari di parco, con serre, produzioni di tartufi, erbe medicinali. In modo da coprire le spese di manutenzione, realizzando attività economiche.
Abbiamo terreno basico adatto alla coltivazione del tartufo. Non lo sapevamo sino a quando da Norcia non sono venuti a cercare il tartufo qui. Abbiamo un buon tipo di tartufo (il bianchetto). Esiste già un campo di sperimentazione con lecci e roverelle costituito sei anni fa , sta dando i primi risultati.
Nell'orto botanico ci sarà anche questo. Fatto dall'Istituto di botanica dell'Università di Cagliari. ………
Mi raccomando adesso non andate tutti a Villanovaforru
Come vedete gli altarini vengono al pettine .
Ciao da trifola
nemrac Inserito il - 22/01/2009 : 09:01:15
Ciao Silvana,Splendidi quei tartuffi e sicuramente molto buoni,un mio amico li trovava nella zona di terra e mebis una zona di arbus presso Scivu,ma purtroppo ,come dice Antoi,i pastori hanno e stanno arando tutto.
trifola Inserito il - 22/01/2009 : 05:49:49
Lucio Buon giorno,
entra in google e digita: addestramento lagotto.
Nei vari link troverai tante di quelle informazioni che ti farai una cultura. L'addestramento non è individuale per la razza lagotto, si applica ad ogni cane, tutto dipende dal tipo di capacità di apprendimento e di indole che ha l'animale. L'importante è iniziare con il cane giovane, farlo giocare e farli apprendere il riporto, cosa molto importante. Pochi minuti al giorno un pò al mattino e un po alla sera, quando avrà appreso quesa prima lezione, dopo circa quindici giorni si passerà alla fase successiva.
Non ti stancare, utilizza all'inizio una pallina da tennis. Importante devi premiare il cane ogni qualvolta ti riporta la pallina e te la lascia nella mano. il premio lo decidi tu, un piccolo croccantino, un pezzettino di pane, un pezzetto di wurstel, ecc. L'esercizio fallo distante dai pasti. Ricordati deve essere un gioco.
Fammi sapere.
Ciao da trifola
lucio Inserito il - 21/01/2009 : 21:41:03
Noi lo usiamo nel significato di "tentazione", fa su ziri ziri una cosa che ti tenta
Ciao!
trifola Inserito il - 21/01/2009 : 08:10:43
Lucio buon giorno, ho dovuto fare una ricerca approfondita per capire la parola "ziri-ziri" .
Ecco cosa ho trovato: ziri-ziri: capriccio, fringuello, tentazione.
Corrisponde?
Buona giornata
trifola Inserito il - 20/01/2009 : 18:34:24
Lucio ciao grazie per l'intressamento.
La mia piccola esperienza mi suggerisce di utilizzare un cane di medio piccola taglia, anche un fantasia o come si suol dire meticcio. Bisogna essere fortunati nella scelta perchè ci si pone una domanda, nel suo DNA che tipo di interesse avrà? Se hai addestrato altri cani sai benissimo che il momento più propizio è verso i due mesi e mezzo tre. Dopo averlo abituato nel nuovo branco si incomincia .......
lucio Inserito il - 20/01/2009 : 16:01:49
Ciao, trifola!
Grazie per gli interventi puntualmente interessanti.
So che cercare tartufi senza alcuna esperienza è una sorta di scommessa, ma mi piacciono le scommesse, e se riesco a procurarmi un cane un pò mansueto, voglio tentare. Addestrarlo non mi scoraggia. Parecchi anni fa sono stato cacciatore, e l'addestramento dei cani era la mia passione. Ora non vado più a caccia, è un capitolo chiuso, preferisco servirmi di ciò che la natura offre, senza ammazzare gli animali. Ho già un cane, gira in lungo e in largo il bosco, è di indole testarda e indipendente, andrebbe per la caccia al cinghiale, certamente non per i tartufi, dove, presumo, ci voglia un cane che rimanga vicino. Ho sentito che a volte anche un bastardino può servire. Che ne pensi?
trifola Inserito il - 19/01/2009 : 23:25:46
Lucio devo aggiungere un link alla mia precedente, speriamo si possa leggere tranquillamente:

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=...TART=0&2col=

E' una notizia del 13 marzo 2008.
Notte da trifola
trifola Inserito il - 19/01/2009 : 23:02:26
Lucio grazie per la tua sollecita risposta e ti auguro di diventare un professionista di questa nobile cerca che rispetta la natura.
Un consiglio, se mi permetti, te lo devo dare. Devi fare attenzione a non confondere il Tuber Magnatum Pico con il Tuber Albidum Pico. Il primo è Bianco pregiato, tanto per intenderci quello di Alba o Acqualagna tartufo per eccellenza, il secondo è di scarso valore, è commestibile e "certi ristoratori" lo mescolano con il magnatum traendo in inganno i clienti dei "ristoranti". Se poi un domani desiderai conoscere come si addestra un cane io ti posso dare consigli sul metodo che adotto, poi ogni tartufaio ha il suo segreto: "passione"
Buona serata da trifola

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