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Nota Bene: I più antichi manufatti rinvenuti in Sardegna risalgono al Paleolitico inferiore. Si tratta di oggetti in selce e quarzite databili tra 450.000 e 120.000 anni fa, rinvenuti nell’Anglona nella parte settentrionale dell'isola.



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 Volaos che sunu sos puzones-Storie Hospice di Nu

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Adelasia Inserito il - 14/11/2012 : 22:50:54
Volano i fenicotteri, nella copertina di “Volaos che sunu sos puzones...”: si librano liberi, gli oscillanti figli dell’aria e del vento, simili a lievi, allungate e sinuose bandierine sfrangiate. E stridono, eh sì, stridono, perché dalle foto di Domenico Ruju emergono magicamente anche i suoni.

Anche loro sono “puzones”: Volaos sos puzones…, scrive un anonimo accompagnando la frase con un piccolo disegno – un paio d’ali- in quel quaderno che raccoglie testimonianze dall’ Hospice di Nuoro, immerso nel verde dell’ospedale Zonchello, dove chiunque può lasciare traccia: un pensiero, un disegno, un ringraziamento, una firma.

Non sto descrivendo un testo di raffinata letteratura: non lo è.
E non è un saggio, né un’opera didattica; non è autoreferenziale, non sponsorizza niente, non rivendica, non proclama né protesta. Nascoste, quasi con pudore, due brevi righe precisano che i proventi del libro saranno devoluti interamente a progetti e attività inerenti cure palliative.
Questo è "Volaos che sunu sos puzones..."di Salvatore Salis, medico, direttore della Struttura Terapia Antalgica, Cure palliative, Assistenza domiciliare e Hospice h 24 dell’Ospedale Zonchello, ex sanatorio dove morì consumato dalla tisi, proprio nel mese di novembre di 50 anni fa, il grande Salvatore Cambosu.

L’Hospice di Nuoro è una struttura residenziale colorata e curata; da alcuni anni accoglie malati terminali sottoposti a cure palliative, conforta e protegge loro, i familiari, gli amici; li prepara ai viaggi senza ritorno conservandone la dignità, allontanando il dolore, implementandone gli affetti.
All’ Hospice nessuno è solo e nessuno è anonimo; è una comunità dalla quale nessuno di noi può chiamarsi fuori, perché “tanto non mi riguarda” è uno sghangherato e sacrilego mantra.
Alcuni dei suoi ospiti continuano a vivere in questo libro, dove una parte è dedicata alle loro storie (brevissime, perché l’intensità delle emozioni non è proporzionale al numero di parole con le quali si descrivono, anzi…) così come le ricorda, con pudica commozione, dottor Salis, e un’altra riporta stralci di quel quaderno di testimonianze.

Un libro di storie intrecciate, quindi, di esperienze dolorose che aiutano anche a noi a vivere, a cogliere la bellezza della nostra esistenza e a imparare a viverla intensamente, noi che “come maree andiamo e veniamo”, come scrive qualcuno, in qual quaderno, nel giugno 2011.
Ma, continua, “il ricordo non svanisce nella nebbia del tempo”.
Come non svanirà, anche in noi e non solo in Salvatore Salis che ce li ha fatti conoscere, il ricordo di Gemma, di Giovanni, di Viola, di Rosa, di Antonio, di Pietro, e di tanti puzones che sunu volaos, finalmenti liberi dal dolore.

Il libro si conclude con un’appendice che riporta, rigorosamente in limba, sonetti dedicati al dottor Salis, preceduti da una straordinaria poesia di Jorge Luis Borges che traccia una saggia filosofia di vita: “Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita”

Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita….. scalerei più montagne,/ contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi,/ andrei in posti dove non sono mai stato, avrei più problemi reali e meno immaginari/
Se potessi tornare a vivere/ cercherei di avere solo momenti buoni/ Perché di questo è fatta la vita/ solo da momenti da non perdere/
Se potessi tornare a vivere/, comincerei ad andare scalzo all’ inizio della primavera/ e continuerei così fino alla fine dell’autunno./ Girerei più volte la mia strada/contemplerei più aurore….. Se avessi un’altra volta la vita davanti…ma vedete/ ho 85 anni e non ho un’altra possibilità”
.

Qualcuno obietterà: ma non è di Borges!
Importa??
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Adelasia Inserito il - 20/12/2013 : 17:08:27
BUONGIORNO NOSTROMO

Aveva la faccia bruciata dal sole il Signor Antonio, bruciata dalle miglia trascorse tra i flutti del golfo di Olbia.
E aveva un cappellino da nostromo che non toglieva mai, quasi a non voler dissolvere nemmeno per un istante il rapporto che lo legava al mare.
“Buongiorno capitano!” Diceva al mio ingresso in camera, accompagnato dal saluto militare che specificò dovesse essere fatto con tutti i crismi del caso.
“Buongiorno, nostromo!”, rispondevo con aria tra il serio e il divertito.
Il suo fisico era stato abituato a superare molte difficoltà e ad affrontare molti pericoli, ma la battaglia contro la morte gli fu invincibile, anche se al suo fianco fu presente la moglie Maria.
Il nostromo usava correggerla per qualsiasi cosa, ma in modo sempre garbato; e una volta terminata la puntualizzazione, con lo stesso garbo, le ridava la parola mostrando l’ affetto che la donna, con un sorriso, dimostrava di apprezzare.

Un giorno, con aria seria, egli mi confidò un desiderio che temeva non potesse essere esaudito.
“Capitano”, mi disse: "Come vorrei un bel bicchiere di vino rosso! Ma solo se fosse possibile, sempre che non disturbi, sempre che non bisticci con la terapia…”.
Decisi di fargli credere che dovevo pensarci e che gli avrei fatto sapere al più presto. Ma a pranzo rivelai la mia idea agli altri colleghi, e così, con il personale in servizio, mi presentai tenendo una bottiglia di vino rosso su un vassoio, in compagnia di due calici.
Il nostromo sobbalzò sul letto e mi guardò incredulo mentre versavo nei calici un robusto Cannonau.
“Questo è un albergo a cinque stelle!” mi disse, e insieme brindammo a quell’evento inaspettato.
Fu una grande emozione per tutti.

Il signor Antonio si spense serenamente, ma l’episodio dei calici è l’immagine più nitida che mi resta di lui.
Nel mio computer ho ancora la fotografia scattata in quell’occasione.
Ogni volta che la guardo, penso: addio nostromo, è tempo di bonaccia, la tempesta è passata.



Da "Volaos che sunu sos puzones" di Salvatore Salis.

Adelasia Inserito il - 22/07/2013 : 22:07:08
E' imminente la comunicazione sulle modalità di consegna dei moduli già firmati: si concluderà così la prima fase della petizione, che naturalmente proseguirà.
Ho sentore che le firme siano davvero tante, ben oltre le previsioni....

petizionehospice@gmail.com è a disposizione per qualsiasi info.

Adelasia Inserito il - 05/07/2013 : 22:30:16
Anto ha scritto:

Ade dove si può spedire o portare la petizione ? Direttamente in Regione ? Grazie. anto


Anto, vista la spontaneità e la popolarità dell'iniziativa, penso che giorno per giorno si stia costruendo un minimo di organizzazione: in diversi centri, ad esempio, sono stato allestiti dei punti dove raccogliere le firme. Mi informerò senz'altro su come ci si debba comportare a seguito del completamento dei moduli o nel caso di firme individuali; personalmente sono dell'opinione che debbano convergere in un unico punto raccolta e consegnate in RAS contemporaneamente.
Intanto si è pensato anche a coloro che vogliono esprimersi on line: da ieri sera è possibile firmare anche qui:

http://firmiamo.it/giu-le-mani-dall...ice-di-nuoro

Lancio un appello: firmate anche se siete lontani, se ritenete che non vi tocchi, se vi sembra una storia totalmente sconosciuta e irreale.
Informatevi e firmate, se ritenete sia una giusta causa: perchè lo è, in quanto la tutela e la promozione della salute devono essere un obiettivo primario per chi ci rappresenta politicamente e perchè una storia così surreale nella nostra sanità potrebbe accadere dovunque.

Firmate (anche solo on line, voi che siete lontani) per rivendicare che nessuna scelta potrà, in nessun luogo, essere fatta sulla nostra pelle.

Si parla spesso, e a ragione, di malsanità: malasanità, nel nostro caso, è l'allontanamento di un bravo medico che sa curarci anche l'anima, specie quando non è più possibile altro.
Adelasia Inserito il - 05/07/2013 : 22:15:26
Paradisola ha scritto:

Da Paradisola abbiamo richiesto via Twitter al Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e all'Assessore dell’Igiene e Sanità e Assistenza Sociale Simona De Francisci attendiamo risposta
https://twitter.com/Paradisola/stat...057941880835


Bisso il grazie di Anto e lo rafforzo: sempre attento e sensibile alle problematiche della Sardegna, il nostro G. C.!

Mi auguro che siano altrettanto attenti e sensibili anche i nostri rappresentanti regionali: sono certa comunque che qualche domandina/ riflessione la stiano facendo.

Speriamo che soprattutto Simona De Francisci rifletta attentamente su ogni firma che le verrà recapitata, perchè ognuna reca una sua storia e una speranza: non sono le solite firme mordi e fuggi, quelle che stanno riempendo velocemente moduli e moduli.
Che si sappia.
Anto Inserito il - 05/07/2013 : 20:39:09
Grazie, anto
Paradisola Inserito il - 04/07/2013 : 18:06:46
Da Paradisola abbiamo richiesto via Twitter al Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e all'Assessore dell’Igiene e Sanità e Assistenza Sociale Simona De Francisci attendiamo risposta
https://twitter.com/Paradisola/stat...057941880835
Anto Inserito il - 04/07/2013 : 16:03:10
Ade dove si può spedire o portare la petizione ? Direttamente in Regione ? Grazie. anto
Adelasia Inserito il - 01/07/2013 : 22:51:48
Già, Anto, già...

La rimozione del dott. Salvatore Salis, quella che il giornalista Gibi Puggioni ha definito "un caso di lupara bianca", comunque non assomiglia affatto a un temporale estivo, che si scatena e dopo poche ore si dimentica.
Di estivo evoca l’onda: lunga, per la precisione.

Intanto è partita una petizione, da sottoscrivere con convinzione anche perché va al di là della questione dell’Hospice nuorese: è un segnale di partecipazione, di difesa e di tutela della nostra salute, un monito affinché il sistema sanitario promuovi realmente l’etica, la qualità, e l’umanizzazione nell’assistenza:
http://www.petizionehospice.org/

Anto Inserito il - 28/06/2013 : 12:25:59
Visto Ade....sono allibita !!!! anto
Adelasia Inserito il - 27/06/2013 : 00:37:21
L'estate pare tentennare, ma i dirigenti dell'A.S.L. n. 3 di Nuoro hanno già subito un forte colpo di sole:

http://www.labarbagia.net/rubriche/...-il-primario

http://cagliari.globalist.it/Detail...izia-e-fatta

Un solo amaro commento: se qualcuno volesse conoscere le tecniche occulte su come affondare un'eccellenza sanitaria assumendo decisioni sulla pelle di coloro che soffrono e che, al contrario, dovrebbero essere tutelati, prenda lezioni dalla Asl nuorese, dove troverà autentici maestri (la m minuscola non è casuale).


Ho comunque sentore che certe decisioni dovranno essere necessariamente riviste: passato lo stupore dei primi giorni, cresce sempre di più la volontà di dimostrare solidarietà al dottor Salis e di difendere l'hospice di Nuoro, che DEVE proseguire serenamente, come ha fatto finora, a costruire e a rinnovare il suo percorso di aiuto.
Per tutta la sanità sarda, cioè per tutti noi.


Paradisola Inserito il - 28/05/2013 : 11:39:21
Il 30 maggio appuntamento ad Ottana

http://www.gentedisardegna.it/topic...pic_ID=19231
Anto Inserito il - 14/12/2012 : 18:15:13
Siamo sole...cara Adelasia....in questo dialogo,
ma non mi sento sola. Grazie anche a te. A presto, anto

".....passavamo sulla terra leggeri......."
Adelasia Inserito il - 13/12/2012 : 20:26:11
La notte sarà stata lunga....ma tenera è la notte, che ha lasciato spazio all’alba e all’aurora dalle dita rosee: e così si è affacciato un giorno, un nuovo giorno, comunque luminoso per persone profonde e bellissime come te.
Perché non sempre "continuiamo a remare, come barche contro la corrente, risospinti senza posa nel passato". E andiamo avanti in "quella vita in cui dobbiamo credere sino alla serena rassegnazione, e alla consapevolezza che siamo davvero di passaggio."
Anto Inserito il - 12/12/2012 : 17:14:29
Eccomi Ade... La notte ha portato consiglio....ma la mattina è stata molto dura.
Dott. Salis ha conservato per tutta la sera, il suo quasi timido sorriso. Ha raccontato la sua esperienza, l'esperienza di tanti, l'ultima silenziosa trasferta che tutti noi prima o poi dovremo affrontare.
Senza clamore, con rispetto assoluto, con serenità, come a dimostrare che comunque il passaggio finale è qualcosa di umanamente naturale..e privato..
Privato. Ma non con la solitudine che spesso in un letto d'ospedale è palpabile ovunque.
Non è un libro che si regala per passare un pomeriggio qualsiasi su una poltrona di casa.
E' un libro dove ogni parola, nella sua umanità, regala un respiro.
Quel respiro che è la nostra vita...bella o brutta, difficile o crudele, superficiale o profonda.
Quella vita in cui dobbiamo credere sino alla serena rassegnazione, e alla consapevolezza che siamo davvero di passaggio.
Mai, per la persona ormai fragile che sono, le parole di Pablo Neruda mi sono state più care:....." Fra morire e non morire..mi decisi per una chitarra."
E' stata una lunga notte..... Con amore. anto
Adelasia Inserito il - 07/12/2012 : 22:18:36
Conto su di te, Anto: le tue impressioni saranno preziose. Perché si può crescere e riflettere anche grazie a qualcosa che può sembrare easy (e spesso non lo è, per fortuna) come un forum.

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