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 com'era strutturata la società nuragica?

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
lucio Inserito il - 03/12/2007 : 21:52:55
Ciao a tutti!
Chiedo ad esperti alcuni chiarimenti circa l'organizzazione della società nuragica, all'apice del suo sviluppo.
1) Si può parlare di società tribale, o si ritiene fosse più evoluta?
2) Oggi la figura del re-pastore è superata?
3)se si, come si pensa fossero assegnate le gerarchie?
4) quali rappori aveva la c. nuragica con le altre contemporanee sia all'origine che in seguito?
Ringrazio calorosamente


L. C.
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
MirkoZaru Inserito il - 14/06/2008 : 10:54:19
kilivru ha scritto:

Salute a tutti.

Ciao Maurizio, è un pò che ti firmi con ORO6 e la "cosa" mi incuriosisce...
hai visitato "Sa linnarta" e mi piacerebbe sapere un tuo parere; scusate si creerebbe un O.T. per cui se ti va puoi aprire una discussione nuova o se preferisci puoi inviarmi un m.p.
grazie
k



Ho aperto un topic a parte per questa interessante discussione!
kilivru Inserito il - 14/06/2008 : 09:50:23
Salute a tutti.

Ciao Maurizio, è un pò che ti firmi con ORO6 e la "cosa" mi incuriosisce...
hai visitato "Sa linnarta" e mi piacerebbe sapere un tuo parere; scusate si creerebbe un O.T. per cui se ti va puoi aprire una discussione nuova o se preferisci puoi inviarmi un m.p.
grazie
k
EdoSardo Inserito il - 14/06/2008 : 07:30:02
Alfonso ha ragione, il C14 non è una bacchetta magica. Ma penso si riferisse al C14 usato con sufficienza. In Sardegna uno tra i primi scavi che grazie al C14 ha fornito dei punti fermi sulla cronologia, almeno in ambito prenuragico, è quello della grotta di Filiestru, a Mara. I risultati (a parte qualche datazione "sballata" dovuta, credo, al fatto di aver datato campioni che hanno "viaggiato" da uno strato all' altro, questo è un problema al quale si può ovviare datando più campioni da uno stesso strato) sono tutt' ora validissimi, parlando almeno di cronologia non calibrata. Prima di Filiestru si navigava nella penombra, non credo si possa fare a meno del C14, oggi più che mai. Lo dico perché negli ultimi scavi ai quali ho partecipato il C14 è una priorità assoluta, non perché è una mia idea. Ne "L' Europa nella preistoria" di Renfrew (padre della "rivoluzione del C14) si parla di C14 in modo esaustivo, è un libro che mi ha tolto ogni dubbio sulla validità di questo metodo di datazione, anche se ormai è un po' datato. Diverso il discorso sulle stratigrafie: a Gasoru lo strato (o meglio unità stratigrafica) che è stato datato è del bronzo finale, non ci sono dubbi legati all' esistenza di fasi precedenti, un archeologo accorto se ne accorgerebbe subito. Il problema è che una data da sola non dice molto, anche se in parte può essere molto utile. Le datazioni chimico - fisiche hanno valore solo se confrontate ad altre, ma questo vale anche per i contesti ceramici...
Trambuccone Inserito il - 14/06/2008 : 00:44:02
anche se per l' età del bronzo e del ferro non è affidabile come per le fasi prenuragiche


Magari occorre cambiare metodo, visto che ,come dice Alfonso, il C 14 non è una bacchetta magica............
T.
Trambuccone Inserito il - 14/06/2008 : 00:40:04
Capanna di Gasoru-Orroli.
Ma avranno guardato se sotto tale capanna non ce ne fosse un'altra????
Per intenderci, qualcosa tipo le sovrapposizioni dei villaggi al Palmavera?
Si insinua in me il sospetto che le superfici in sè, siano il bandolo della matassa.
E che matassa!
T.
EdoSardo Inserito il - 13/06/2008 : 22:20:06
Hai perfettamente ragione sulle incertezze, soprattutto sulla destinazione d' uso del nuraghe. Sono d' accordissimo anche sulla funzione "mista", è un ottimo compromesso perché in realtà non si sa esattamente a cosa servissero i nuraghi (ma non solo...). Chi ha certezze sbaglia, perchè si possono fare solo ipotesi. La teoria "militarista" di Taramelli, Lilliu etc., che ha imperato per decenni (guai a chiunque si schierava contro questa "teoria ufficiale", diventava un corpo estraneo tra gli archeologi), aveva ed ha troppi lati oscuri. Così quella templare di Pittau o anche di Peppino Zedda (persona che conosco e che stimo). Ne "La vita nel nuraghe Arrubiu", volume scritto a più mani uscito qualche anno fa, ci sono delle considerazioni interessanti riguardo il possibile uso del nuraghe come centro di ridistribuzione delle risorse cerealicole, contenute nei siloi, ma forse si calca un po' troppo la mano con i confronti con l' organizzazione statale vicino orientale. Dico sempre che gli etnologi "litigano" cercando di interpretare società (primitive o meno) viventi al giorno d' oggi...figuriamoci interpretare le società preistoriche! Così non è per la cronologia, credo ci siano punti fissi ben sicuri, non solo usando il C14, soprattutto perchè non abbiamo datazioni per tutte le fasi pre-protostoriche. Per il bronzo antico (ormai considerata in modo quasi unanime ultima fase del prenuragico) abbiamo le datazioni di Is Calitas di Soleminis, coerenti con quelle precedenti sulla cultura di Bonnannaro. Per quanto riguarda il nuragico abbiamo datazioni recentemente edite (e riassunte nel volume sull' Arrubiu) soprattutto per il bronzo finale, anche se non riesco a capirle benissimo nel senso che non sono scritte correttamente. Una capanna di Gasoru - Orroli fornisce una data al C14 compresa tra 1054 e 820 A.C.; un' altra capanna dal villaggio di Su Putzu - Orroli fornisce invece due datazioni, comprese tra 1128-828 A.C. e 1128 - 812 A.C. All' Arrubiu invece lo strato del bronzo finale di una delle torri è stata datata con delle ghiande carbonizzate, che all' analisi sono state datate al 1132 - 1003 A.C. Credo che ci si possa convincere della bontà del C14 calibrato, anche se per l' età del bronzo e del ferro non è affidabile come per le fasi prenuragiche. Per quanto riguarda le stratigrafie hai ragione, maledetti clandestini! Abbiamo comunque stratigrafie valide per il nuragico, penso a Su Mulinu, all' Arrubiu, all' Is Paras, al La Prisciona, alla Madonna del Rimedio e via discorrendo. In linea di massima tutti gli studiosi concordano sull' avvicendarsi delle fasi del nuragico, si può sottilizzare sulle sottofasi ma rispetto a 20-30 anni fa si sono fatti davvero passi da gigante.
maurizio feo Inserito il - 13/06/2008 : 21:17:17
Mi limito a dire che - in materia di datazioni - non credo che alcuno sia in grado di esprimere certezze assolute, per quanto riguarda la Sardegna.
Esiste una sovrapposizione di quadri confusi, come è stato più volte dimostrato (uso e riuso di strutture non facilmente databili), ulteriormente aggravata dal fenomeno degli scavi abusivi.
Malgrado le novità, su cui tu sembri piuttosto informato (ho letto altri tuoi interventi che mi sembrano informati e convincenti), credo che esistano diversi nodi oscuri e non sono troppo convinto della certezza sulla validità del C14, così come è stato utilizzato in Italia e specialmente in Sardegna...
Siano ben chiare due cose:
1) So bene che è facile criticare, e non lo faccio così, tanto per fare. Recentemente sono stato a vedere un nuraghe ed un pozzo sacro (il nuraghe Sa Linnarta detto anche Osana, presso Orosei) che sono proprio un esempio di tutto ciò che ho detto. Non lo dico per portare acqua al mio mulino, ma per esprimere la rabbia verso i predatori e gli scavatori clandestini, che ci tolgono la possibilità di fare studi più conclusivi.
2) Ammetto senz'altro di non essere un addetto ai lavori (e credo lo si capisca più che bene) archeologici, ma da quanto riesco a leggere e a trovare "on line", le datazioni vengono di regola piuttosto accortamente evitate, dagli autori italiani. Gli unici che le azzardano, mi risulta, sono stranieri. Naturalmente, ci sono delle eccezioni: generalizzare serve sempre soltanto a sollecitare un lungo elenco di eccezioni contrarie alla generalizzazione appena dichiarata....
Se mi sbaglio in modo grossolano, però, ti prego di indicarmi dove trovare quei testi che mi sono sfuggiti.
Hai avuto modo di considerare l'ipotesi che ho formulato, e che è un'ipotesi di uso misto (uso polifunzionale: simbolo del potere centrale, status symbol, centro di riunione, germoglio di centro palaziale di raccolta dei beni, punto focale di riferimento della società) del nuraghe? E del modello della società nuragica?
Mi interesserebbe una tua critica.
Non mi sembra - d'altro canto - che sia stata formulata da qualcuno - fin qui - una credibile forma di società protosarda che possieda qualche credibilità.
E' questo che intendo, quando mi riferisco alla necessità di attenersi alla massima verisimiglianza possibile, nel formulare ipotesi. Ma sono veramente in pochi ad avere il coraggio di formulare ipotesi.
Mi interesserebbe un parere anche dagli altri partecipanti su questi temi
EdoSardo Inserito il - 13/06/2008 : 16:09:47
Mah Maurizio, ci sono parecchie novità in materia di datazioni. I templi a pozzo, almeno in parte, sono contemporanei ai nuraghi "classici" o a tholos a taglio ogivale. Nel bronzo recente i templi a pozzo venivano già costruiti, anche se nella parte finale. Poi si sviluppano soprattutto nel bronzo finale, le poche stratigrafie che abbiamo non dicono molto riguardo fasi costruttive dell' età del ferro, è ancora tutto un problema. Il tempio di Cuccuru Is Arrius è del bronzo recente - finale, così quello di Funtana Coberta a Ballao, due esempi che mi vengono in mente scavati da attenti archeologi. Le tombe di giganti, invece, non appartengono tutte al bronzo antico, anzi i materiali del bronzo antico ritrovati in alcune di esse (parlo di quelle a stele centinata tipo Li Lolghi) sembrano appartenere a delle gallerie dolmeniche precedenti la costruzione dell' esedra, quindi parrebbero appartenere al bronzo medio, contemporanee ai protonuraghi. Chi costruiva nuraghi classici costruiva anche tombe di giganti, però costruite in muratura, tipo Muraguada a Paulilatino o Is Concias di Quartucciu, i materiali parlano chiaro! Mi sfugge il riferimento al neolitico, ho capito male? naturalmente non preciso queste cose per dire che i nuraghi non avessero funzione templare, chissà. La funzione, come già sottolineatoda Falkittu ed altri, sembrerebbe "mista". Non dimentichiamoci la funzione di "contenitore fortificato" di beni alimentari, in tantissimi nuraghi complessi ci sono dei siloi.
Non escludo, Falkittu, l' uso abitativo. La storia del fuoco che non si può accendere altrimenti si soffoca è una vecchia ipotesi di Pittau, che però non considerava una cosa: dentro il nuraghe si può portare la brace, ed il fuoco può essere fatto fuori, come facevano le nostre nonne (in cucina o camera da letto, non nei nuraghi, sarei Matusalemme ahah!). I Bracieri, inoltre, sono un tipo di ceramica già documentata.
maurizio feo Inserito il - 13/06/2008 : 15:06:31
falkittu ha scritto:

...Ma a quel punto tutte le costruzioni nuragiche sarebbero da collegare alla religione: nuraghe-tempio, pozzo sacro-tempio, tombe dei giganti=culto dei morti, il che mi sembrerebbe eccessivo, come se i nuragici fossero dei fissati in campo religioso...


"Nuragico"?
Il Nuraghe, il Pozzo e la Tomba dei Giganti sono di periodo diversissimi. Per l'esattezza di tre periodi culturali e storici molto diversi, anche se realizzatisi nella stessa isola: Neolitico, Bronzo Antico e Ferro.
Quindi non vedo nulla di male nelle possibili implicazioni cultuali dei tre (che sono peraltro pressocché sicure per il pozzo e per la tomba). Certamente, poi, si deve distinguere tra quello che è realmente pozzo e quello che è fontana coperta e si deve tenere presente che non tutti i "pozzi" sono cosiddetti pozzi sacri.

Se - però - con il termine "Nuragico" intendi un sinonimo di Sardo, con significato di appartenenza etnica, allora va bene...

Il termine "re pastore" mi fa venire l'orticaria. Ma, come sempre, è una questione di gusti.

Insisto: dobbiamo attenerci alla tesi di verosimiglianza competitiva, altrimenti è meglio scherzarci su, proprio come fa Leo con quella sua gustosissima vignetta...
Ciao.
Maurizio.
Trambuccone Inserito il - 11/06/2008 : 17:52:20
Bella, Shard!
Candu bi gheret, bi gheret!
T.
shardanaleo Inserito il - 11/06/2008 : 17:41:22
DAL FORUM: http://shardanapopolidelmare.forumc...837406&st=75


BY CREOSOTTO
falkittu Inserito il - 11/06/2008 : 14:21:45
Sicuramente il nuraghe, qualunque funzione avesse, era simbolo di potere nei confronti degli altri popoli o tribù. Immaginatevi una torre alta 30 metri con tutte le altre massicce torri intorno, che cosa poteva incutere nei visitatori (amici o nemici). Quindi potere e prestigio per i costruttori o possessori. La stessa cosa che è accaduta durante il corso della storia (castelli immensi, chiese eccezionali e ricche dal punto di vista architettonico) per incutere un certo timore reverenziale verso gli altri.
.machiavelli. Inserito il - 11/06/2008 : 13:04:48
Quindi ipotizzi più cantoni, ognuno governato da una determinata socetà, con utilizzo dei nuraghi che varia a seconda del tipo di società? Mah! non lo escluderei a priori...ma popoli vicini si somigliano anche nel tipo di società...soprattutto in un isola. Quindi la mia (mia) proposta è quella di una tecnica costruttiva di prestigio e duratura che serviva a più funzioni contemporaneamente: residenza dei capi, luogo di culto nelle date previste in quella società (agricolo-pastorale), deterrente per stranieri invasori, simbolo di prestigio.
falkittu Inserito il - 11/06/2008 : 12:22:25
La destinazione d'uso dei nuraghi è ancora davvero incerta. Penso sia da escludere l'uso abitativo, sono scomodi e freddi specie d'inverno e non è possibile accendere il fuoco.
Escluderei anche l'uso di osservatorio astronomico, come ipotizzato da alcuni, non mi sembra abbia un senso, faresti una sola torre, non 18 (vedi Orroli).
La tesi di Pittau di nuraghe-tempio non è da escludere, tuttaltro. Ma a quel punto tutte le costruzioni nuragiche sarebbero da collegare alla religione: nuraghe-tempio, pozzo sacro-tempio, tombe dei giganti=culto dei morti, il che mi sembrerebbe eccessivo, come se i nuragici fossero dei fissati in capo religioso.
La tesi del nuraghe-fortezza lo stesso ha la sua valenza, ma non per tutti i nuraghi. Santu Antine richiama gli aspetti militari sicuramente, così come Barumini o l'Arrubiu di Orroli, ma altri nuraghi complessi non presentano a pelle questo aspetto.
Ma perchè non pensare a questo punto che ciascuno dei nuraghi complessi avesse un suo utilizzo, così come oggi ci sono diversi palazzi con funzioni diverse per ognuno (caserma, abitazione, studio, ecc), così poteva accadere in età nuragica. Sembrerebbe la soluzione più logica (vedi Lener sul libro Acabadora).
E poi, da che mondo e mondo, una società doveva essere guidata da un capo, chiamiamolo re pastore o come volete, ma anche i nuragici dovevano essere guidati da un capo e quindi da un potere centrale che riuniva più tribù o cantoni.
maurizio feo Inserito il - 16/01/2008 : 11:14:50
Trambuccone ha scritto:

Parli del tizio nei dintorni di Ghilarza?
Si, mi pare proprio che il tuo post sia un buon "ologramma" di come si svolgesse la vita all'ombra delle torri.
Forse hai colto le essenzialità per buona parte dello sviluppo della cultura.
Per lo meno hai fatto un tentativo di pensare in "nuragico".
C'è ancora qualcosina (!) che non mi torna, ma mi mancano dei dati.
Ciao
T.

Grazie, T. per il tuo garbato giudizio. E per l'approvazione. In un campo in cui nessuno conosce le Verità Assolute, secondo me è molto importante restare sereni, ascoltare (o leggere, che fa lo stesso) e mantenere una fondamentale compostezza.
In questo forum, mi piace molto l'ordine espositivo di Alfonso Stiglitz, per esempio.
Ma trovo molto belli anche gli altri argomenti (solo che ne so così poco, che leggo e basta!)
Anche a me manca qualcosa, molto di più di qualcosina!

Ciao, a presto.
Maurizio.

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