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goiana
Nuovo Utente
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Inserito il - 17/04/2008 : 17:49:28
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Adesso mi scateno.....Che bello questo topic!!!!!
Se esiste una parola per dire i sentimenti dei sardi nei millenni di isolamento fra nuraghe e bronzetti, forse è felicità (...) Cantavamo, morivamo, danzavamo di padre in figlio, crescendo di numero e esperienza dell'isola. Eravamo felici. Chiamavamo noi stessi S'ard, che nell'antica lingua significa danzatori delle stelle. Usir di Mo disse:" Il disegno del creatore è imperscrutabile, spesso la morte giunge inattesa e invincibile ma altrettanto spesso un pugnale di pietra levigata saputo usare al momento giusto salva la vita di un uomo". Non lasciavamo altre tracce che i nuraghe, le navi di bronzo di Urel di Mu e i piccoli uomini cornuti, guardiani dell'isola, che molti fecero imitando Mir. Nessuno sapeva leggere e scrivere. Passavamo sulla terra leggeri come acqua.
( Passavamo sulla terra leggeri Sergio Atzeni)
Beh, emozionante davvero!!!
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Andros
Salottino
Utente Attivo
  

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Inserito il - 18/04/2008 : 07:47:47
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Ciao Goiana, davvero toccante... ottima segnalazione ! Continua... Ciao
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Andrea L. |
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 14:31:18
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Ciao goiana veramente emozionante il libro che stai leggendo, prendo nota e penso sarà uno dei prossimi che prenderò! ...continua a scatenarti che mi piace! 
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 Capo Caccia
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Marialuisa
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 14:49:12
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" Affacciato alla finestra, Anania si abbandonava ai suoi sogni nostalgici. L'odore delle viole, le nuvole rosee, il tepore della primavera, tutto gli ricordava la sua terra natìa, i vasti orizzonti, le nuvole che dalla finestra della sua cameretta egli vedeva affacciarsi e tramontare fra gli elci dell'Orthobene. Poi ricordava la pineta di monte Urpino, il silenzio delle cime coperte d'asfodeli e di iris violette, il mistero dei viali vigilati dal puro sguardo delle stelle. E la figura diletta di Margherita dominava i freschi paesaggi natii, circondata da asfodeli e di gigli selvatici, coi capelli di rame sfumati nel fulgore del cielo metallico. "
[da Cenere di Grazia Deledda ]
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 14:58:01
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Che senso di pace Marialuisa 
Anche io ieri ho iniziato un nuovo libro di Grazia Deledda dal titolo "Marianna Sirca"...posterò qualcosa man mano lo leggerò 
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 Capo Caccia
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goiana
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/04/2008 : 15:02:21
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" Io credo che la Sardegna vada raccontata tutta…se avrò vita cercherò di raccontare i paesi, uno per uno, e tutte le persone, una per una”.
(Sergio Atzeni da “Il mestiere dello scrittore” in Sì…otto!) 
Arriva caldo e gonfio imperioso lo scirocco, signore degli incubi e dei sogni, e soffia forte, conduce folate di sabbia gialla e calda di lontani deserti d'oriente, che cade morbida come neve o aspra come polvere di vetro, secondo l'estro del vento.
( Apologo del giudice bandito Sergio Atzeni)
Questo è un altro bel libro che narra un fatto storico documentato: il processo alle locuste che infestarono la Sardegna, nel 1492, a Cagliari, da parte dell’Inquisizione.
...continua...
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 15:02:34
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http://www.brainense.it/dire/sirca.pdf
spiando su internet ho perfino trovato tutto il libro che sto leggendo in formato pdf...
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 Capo Caccia
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goiana
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/04/2008 : 15:06:43
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Alamar, su http://www.liberliber.it/biblioteca...da/index.htm te ne puoi scaricare anche altri e leggerli, ce ne sono un bel po'!
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Marialuisa
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 15:12:44
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Brava Goiana , grande fan di Sergio Atzeni !
@ Alamar : ad maiora!!
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 15:17:32
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Grazie Goiana!!! ho aggiunto il link fra i miei preferiti!
...Così quelli che non trovo in libreria li posso leggere anche da qui! 
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 Capo Caccia
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 15:19:11
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...però ora che son in ufficio e so che posso leggere i libri da internet mi vien voglia di andare avanti con la lettura del libro invece di andare avanti a lavorare   e ora come si fa???....devo resistere alla tentazione...    Vade retro liberliber.it!!! eheheh 
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 Capo Caccia
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goiana
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/04/2008 : 15:38:48
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Prego!! Ci si aiuta eh? anche perchè a dar retta...non mi basterebbero due stipendi!!
Sì, Marialuisa, grande fan ma non è il solo che amo tra gli scrittori sardi. Spero di non sollevare un vespaio se dico che quelli che mi piacciono meno sono proprio i più pubblicizzati ( Niffoi,Agus). Forse il primo Niffoi, poi l'ho trovato troppo ripetitivo...
Avete mai letto Sos sinnos di Michelangelo Pira? Peccato che non venga più stampato, perchè è notevole veramente. Scritto in bittese io lo leggo ad mezza voce perchè pronunciando riesco a capire le parole, solo leggendole mi viene più difficile.
"...e s'ippo testuine m'aggradaia de andar' a bellu, chene presse peruna"
Sos sinnos Michelangelo Pira
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alamar34
Salottino
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 16:13:27
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Mi puoi tradurre questa frase per favore? 
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 Capo Caccia
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Marialuisa
Utente Master
    

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Inserito il - 18/04/2008 : 18:57:36
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Aspettando la traduzione di Goiana :-)con cui condivido la stima per Michelangelo Pira e per il suo impegno nel campo della cultura e non solo .
" Aiat un'iscrittura totu vrorita e giocata e prur de unu pastore lu lusingaia' nandeli :<< S'aio ischitu iscriere che a tie , inoche m'ippo trattesu . A cust'ora i' Londra jeo nche ippo istatu >>."
" Aveva una scrittura tutta fiorita e giocata e più di un pastore lo lusingava dicendogli:<< Se avessi saputo scrivere come te , qui mi sarei trattenuto! A quest'ora a Londra sarei stato >> "
[da Sos sinnos di Michelangelo Pira ]
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Andros
Salottino
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Inserito il - 19/04/2008 : 00:23:32
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"Cadeva la notte di San Giovanni. Olì uscì dalla cantoniera biancheggiante sull'orlo dello stradale che da Nuoro conduce a Mamojada, e s'avviò pei campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po' obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore, spaccato nel mezzo, pareva composto da due ciliegie. Dalla cuffietta rossa, legata sotto il mento sporgente, uscivano due bende di lucidi capelli neri attortigliati intorno alle orecchie: questa acconciatura ed il costume pittoresco, dalla sottana rossa e il corsettino di broccato che sosteneva il seno con due punte ricurve, davano alla fanciulla una grazia orientale. Fra le dita cerchiate di anellini di metallo, Olì recava striscie di scarlatto e nastri coi quali voleva segnare i fiori di San Giovanni, cioè i cespugli di verbasco, di timo e d'asfodelo da cogliere l'indomani all'alba per farne medicinali ed amuleti"...
Cenere 1904 Grazia Deledda
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Andrea L. |
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