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alamar34
Salottino
Utente Master
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 Inserito il - 11/04/2008 : 16:51:37
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Ciao a tutti,
non vi capita mai mentre leggete un libro di trovare alcuni capoversi che vi toccano particolarmente e che vi piace rileggere?
A me capita sempre e spesso mi sottolineo quelle poche righe per poter tornare a rileggere anche dopo che ho finito il libro.
Che ne dite di condividere le frasi e i capoversi che più vi emozionano indicando ovviamente anche il libro e l'autore da cui li avete estrapolati?
Ovviamente devono essere libri o di autori sardi o che parlano di Sardegna.
Visto che mi è capitato proprio ieri sera mentre leggevo "Caccia Grossa" di Giulio Bechi, se mi date il tempo di tornare a casa e riprendere il libro vi citerò il capoverso che mi ha colpito....se intanto qualcun'altro ha voglia o modo di iniziare ben venga 
PS x NURAGICA: non so dove postare questa mia proposta...se c'è un posto più corretto sposta pure questo messaggio grazie!
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Modificato da - Agresti in Data 11/04/2008 17:46:26
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Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 11/04/2008 : 17:10:00
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Bella iniziativa Alamar.. Per il momento l'ho spostata in Altro dalla Sardegna..poi ci studiamo un po' su.. magari Agresti trova un angolino nella sezione libri... visto che di libri sardi si tratta.. 
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/04/2008 : 17:20:18
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Ok grazie Nuragica!! appena arrivo a casa posto la mia citazione  A dopo! 
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Agresti
Moderatore
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Inserito il - 11/04/2008 : 17:40:17
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| Messaggio di alamar34
Ciao a tutti,
non vi capita mai mentre leggete un libro di trovare alcuni capoversi che vi toccano particolarmente e che vi piace rileggere?
A me capita sempre e spesso mi sottolineo quelle poche righe per poter tornare a rileggere anche dopo che ho finito il libro.
Che ne dite di condividere le frasi e i capoversi che più vi emozionano indicando ovviamente anche il libro e l'autore da cui li avete estrapolati?
Ovviamente devono essere libri o di autori sardi o che parlano di Sardegna.
Visto che mi è capitato proprio ieri sera mentre leggevo "Caccia Grossa" di Giulio Bechi, se mi date il tempo di tornare a casa e riprendere il libro vi citerò il capoverso che mi ha colpito....se intanto qualcun'altro ha voglia o modo di iniziare ben venga
PS x NURAGICA: non so dove postare questa mia proposta...se c'è un posto più corretto sposta pure questo messaggio grazie!
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Brava Alamar, sai che tempo mi venne in mente un'idea simile
da notare la firma
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/04/2008 : 19:26:13
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Ecco la mia citazione, il libro come dicevo si intitola "Caccia Grossa" di Giulio Bechi, molto sinteticamente parla della campagna contro i delinquenti famosi della Sardegna dell'entroterra dei primi del 900.
Questa citazione racconta lo stupore dei "gendarmi" che nell'arrivare dopo una lunga cavalcata dall'entroterra intravedono il mare...
"Si sbuca fuori da quel buio ed è un <oh!> di stupore, e ci si allarga il cuore alla meravigliosa vista che si offre dinanzi. In uno scenario aperto di monti e di rocce, un ampio mare solitario, senza una vela, senza una ruga, stendeva il suo specchio unito, dove il cielo si curava, rifletteva il pallore mattinale. I diamanti del sole si confondevano con gli zaffiri dell'acqua: parevano due cieli che s'incontrassero in una sola tenerezza azzurra, in una calma infinita".
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/04/2008 : 19:40:42
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Sempre dallo stesso libro per farvi capire la destinazione dei "gendarmi" della citazione precedente:
"E non un'anima attorno: quella natura soltanto, allo stato selvaggio, sotto il sole sfolgorante, nel fiero anfiteatro di granito, come una barriera di distacco dal mondo dei vivi. Laggiù, presso il mare, un gruppetto di case bianche dorme come un gioco di dadi abbandonato sulla riva: Gonone."
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/04/2008 : 19:42:26
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| Agresti ha scritto:
Brava Alamar, sai che tempo mi venne in mente un'idea simile
da notare la firma
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Benissimo Agrè!  son contenta, allora ora tocca a te...
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 11/04/2008 : 20:13:09
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Alamar... ottima scelta... secondo me il tuo post risulta essere uno dei migliori sino ad ora proposti. Per noi che usiamo modi diversi per nutrirci di Sardegna... questo è un modo di fare cultura e sopratutto di "coccolarci" nella maniera che più mi, ma forse anche, ci piace!
Per ciò che riguarda il libro del Bechi, bhè, è un libro che a suo tempo, 1899, scatenò diverse polemiche, credo tuttavia, che ci siano tanti bei spunti che offrono della Sardegna una visione poetica, a tratti reale ed anche positiva. Ciò che hai postato è uno di questi. Grazie ancora per l'idea!
Quello scelto da me è del Valery, tratto da “Voyage en Corse, l’Île d’Elbe et en Sardaigne” (1837). L'autore parlando del paese di Cabras e dopo aver ammirato una ragazza vestita col costume tradizionale, così si esprime:
“Le contadine della campagna romana e le napoletane, celebrate fino alla noia, non sono degne di essere le cameriere delle ragazze di Sardegna per la ricchezza e la varietà degli ornamenti: perché ogni villaggio ha un diverso costume che ricorda i molti popoli che sono passati nell’Isola, dall’eleganza greca fino alla gravità spagnola. La regina Maria Teresa D’Austria, moglie di Vittorio Emanuele I…quando visitò Cabras rimase incantata dagli occhi, dalla carnagione, dalla statura e dalla linea delle giovani donne, che a suo parere potevano rivaleggiare con le stesse Georgiane, e come premio diede un bacio in fronte alla più bella”.
Un saluto.
Andrea
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Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 11/04/2008 : 22:46:44
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Molto bella la prima frase tratta dal libro del Bechi..
nel leggerla ci si sente coinvolti in prima persona come se si stesse
godendo di quello spettacolo nell'istante stesso in cui si legge..
Brava!!
Mi piace molto anche la frase scelta da Andros, anche se trovo che l'autore sia stato poco galante nei confronti di due popoli che hanno altrettante virtu'. Certo è, che soddisfa il nostro ego di popolo sardo e fiero..
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Modificato da - Nuragica in data 11/04/2008 22:47:40 |
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Andros
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 12/04/2008 : 11:22:02
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“La Sardegna fu una visione abbacinante; in questa terra sconosciuta agli italiani medesimi, dove i costumi d’altri tempi hanno conservato la loro originale bellezza, conobbi da vicino, familiarmente, il farsetto del velluto, ed il medioevo trascorse ogni giorno al mio fianco, come se il mondo non avesse ruotato per quattro o cinque secoli”.
Così racconta le sue prime impressioni sulla Sardegna, Gaston Vuillier, artista e scrittore francese che visitò l’Isola nel 1890 e mandò in stampa “Les Iles oubliées: les Baléares, la Corse et la Sardaigne”.
Ecco una delle immagini...
[URL=http://imageshack.us] [/URL]
Sempre lo stesso autore propone questa descrizione quando si recò ad Aritzo e Belvì:
"Ben presto, addossato contro la montagna, in un’altra gola, Aritzo, circondato da foreste biondeggianti, profila il suo campanile pisano e le case rosa, gialle o nerastre, ornate da vecchi balconi di legno lavorato. Com’è grazioso questo villaggio sotto il sole dell’autunno!
(…)Se volete godervi un bello spettacolo, vogliate assistere alla sortita della gran messa d’Aritzo. Vedrete le donne in costume color porpora, orientale e medioevale in una volta, di una ricchezza sorprendente, avanzare tutte scintillanti di broccato. Esse scendono la scalinata, con in mano rosari di madreperla e d’argento e reliquari cesellati, e spariscono in seguito, lentamente, nell’ombra diafana dei viottoli; poi le vedove, vestite di nero, passano con un’aria attristata.
(…)Nel pomeriggio di questa stessa domenica, potrete veder danzare a Belvì, com’è d’abitudine.
Per conto mio, ebbi la fortuna di ascoltarvi, sulla piazza, quattro cantori, ed il loro ritmo, il ritmo sardo, è certamente la musica più straordinaria che vi sia al mondo: chi l’ha udita non la dimentica mai. Questo non è più il suono della voce umana, è un brusio musicale che si gonfia, decresce, per poi gonfiarsi ancora. Talvolta una nota domina, sonora e pura, poi quella bassa prende a sua volta il sopravvento. A tratti le voci suonano all’unisono, mentre attraverso l’armonia sorda, un cantore sgrana frasi di melopea. Questo ritmo particolare, strano, difficile da comprendere, si potrebbe paragonare a delle cantilene arabe, accompagnate dai ronzii gravi di qualche canto sacro.
Al suono di questa musica singolare, gettata ai venti di questa sera dai musici delle montagne, i giovanotti e le ragazze si sono “arrotondati” in un gran cerchio, attorno ai cantori. Poi le ragazze, tenendosi per mano, hanno formato un grazioso gruppo, ed i giovanotti un altro gruppo del tutto simile; dopodiché, le due “gioventù”si sono riunite da un lato, e, dolcemente, questa sòrta di cerchio ha ruotato avanzando, indietreggiando, regolando la cadenza sul ritmo delle voci.
Tali sono il ritmo sardo e la danza del duru-duru.
La ricchezza dei costumi, il tratto o la bellezza dei visi, gli ultimi raggi di un bel sole d’autunno, le colorazioni di vetrata dei grandi boschi, le vallate immerse in una bruma bluastra, le strade tortuose, le case degli antichi rivestimenti in legno, tutto concorreva nel conferire a questa scena il carattere di una kermesse in pieno medioevo".
Un saluto a tutti!
Andrea
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Modificato da - Andros in data 12/04/2008 11:23:42 |
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| Andrea L. |
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Marialuisa
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Inserito il - 12/04/2008 : 15:56:11
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Anche David Herbert Lawrence sbarca in Sardegna nel 1921, nove giorni nell'isola non riuscirono a placare la sua naturale irrequietezza .
Da "Mare e Sardegna "
"Si vede qualche viso affascinante a Cagliari:quei grandi occhi scuri , senza luce.
Ci sono occhi scuri e affascinanti in Sicilia , grandi e lucenti, con un guizzo impudente di luce e un bizzarro roteare , e lunghe ciglia : gli occhi dell'antica Grecia , per certo.
Ma qui si vedono occhi d'una oscurità morbida e sorda , tutta velluto , da cui nessun diavoletto si affaccia .
E c'è , in loro , qualcosa di più misterioso e antico, di prima che l'anima prendesse coscienza di sè, prima che nascesse nel mondo lo spirito della Grecia .
Remoti , sempre remoti, come se il segreto fosse nel profondo della cavità e mai affiorasse.
Si cerca in quelle tenebre per un secondo , finchè dura lo sguardo , ma non si riesce a penetratare fino alla realtà .
Questa arretra , come una creatura sconosciuta , sempre più in fondo nella sua tana .
La creatura c'è , oscura e potente .
Ma quale ?
Velasquez a volte , e a volte Goya , danno un'idea di questi grandi occhi scuri senza luce . "
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2008 : 10:04:02
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Sto vivendo attimi di panico e dubbio atroce. 
Andros ma questa parte che hai riportato nel tuo messaggio:
"Questo ritmo particolare, strano, difficile da comprendere, si potrebbe paragonare a delle cantilene arabe, accompagnate dai ronzii gravi di qualche canto sacro.
Al suono di questa musica singolare, gettata ai venti di questa sera dai musici delle montagne, i giovanotti e le ragazze si sono “arrotondati” in un gran cerchio, attorno ai cantori. Poi le ragazze, tenendosi per mano, hanno formato un grazioso gruppo, ed i giovanotti un altro gruppo del tutto simile; dopodiché, le due “gioventù”si sono riunite da un lato, e, dolcemente, questa sòrta di cerchio ha ruotato avanzando, indietreggiando, regolando la cadenza sul ritmo delle voci.
Tali sono il ritmo sardo e la danza del duru-duru".
Spero di dire una stupidata ma mi sembra di aver letto le stesse parole pochi giorni fa sul libro di Bechi... Devo assolutamente verificare questa sera, devo tornare indietro di qualche pagina del libro Caccia Grossa e verificare. 
Tu le hai prese dal libro di Gaston Vuillier? sicuro?
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Andros
Salottino
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Inserito il - 14/04/2008 : 11:59:14
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Ciao Alamar,
ho ricontrollato e risulta giusto. La frase che ho riportato è del Vuillier, se hai l'edizione della Ilisso si trova nelle pagg. 173, 175. Io personalmente non ricordo che anche il Bechi si fosse espresso con le parole del francese, tuttavia, anche se così fosse, non sarebbe la prima volta che tra autori "viaggiatori di Sardegna" risultassero similitudini "sospette".
Fammi sapere, sono curioso anch'io.
Un saluto.
Andrea
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alamar34
Salottino
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Inserito il - 14/04/2008 : 12:28:01
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Certo Andros! ti farò sapere sicuramente, anche il libro di Bechi che sto leggendo è della Illisso.
Stasera quando rientro a casa controllo (prima non riesco)
Ciao!
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UtBlocc
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Inserito il - 14/04/2008 : 15:57:47
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Bella idea, ma chi se li ricorda dovrei rileggerre qualche passaggiolo farò
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alamar34
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2008 : 16:02:48
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si miss!!
Oppure puoi iniziare un libro nuovo e appena trovi una frase che ti piace particolarmente la scrivi
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