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Nota Bene: L'Altare Prenuragico di Monte d'Accoddi, fra Sassari e Porto Torres, e' una struttura unica in tutto il Mediterraneo Occidentale.
Si tratta di un'alta piramide tronca costruita in tecnica megalitica che risale all'età del rame ( 2900 a.C.) .
Quel che la rende straordinaria e' che all'interno si trova un'altra piramide, più antica, risalente al Neolitico Finale ( 3200 a.C.) . E' il " Tempio Rosso" , così denominato, dalla pittura rossa che ne ricopriva interamente le murature.
Sulla sommità della piramide restano le tracce di un monumentale tempietto rettangolare, forse dedicato ad una divinità femminile.



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Autore Discussione
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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 21/07/2008 : 14:59:37  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Una popolazione che affidi i propri messaggi scritti, non al bronzo, né al marmo o alla pietra, bensì a pelle, oppure papiro, difficilmente vedrà riconosciuta la propria capacità di scrivere.
Che poi si debba giudicare dalle prove concrete e restare scientificamente con i piedi per terra, invece di affidarsi alle emozioni ed intuizioni, ebbene, questo è anch'esso un discorso valido.
Ma la prima grande Civiltà del Mediterraneo Occidentale è quella "Nuragica".
Avevano discrete abilità edilizie, di cui possediamo ancora le prove.
Avevano, indubbiamente, una cultura diffusa uniformemente e da molti secoli su un territorio "nazionale" che includeva tutta l'isola.
Avevano raggiunto uno stato di aggregazione sociale piuttosto sofisticato, quello di Chefferie.
Avevano contatti con "l'estero".
Mi sembra un po' troppo limitativo ammettere tutte queste cose e poi - dall'altra parte - irremovibilmente non ammettere che avessero (o potessero avere) una qualche forma di notazione scritta per misure lineari e ponderali, per i loro contratti, per enumerare e qualificare i carichi commerciali etc.
Non c'è mai un poco di equilibrio?
Pencoliamo sempre tra il troppo ed il troppo poco, quando giudichiamo dei protosardi...

Maurizio Feo







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 21/07/2008 : 18:44:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie per l'articolo Ammutadori, molto interessante!

Mi piace sempre la diplomazia di Zucca nel tema in questione e condivido il pensiero di alcuni degli studiosi citati.
Credo che nel testo nessuno volesse negare a priori l'esistenza di una forma di scrittura nuragica, ma che gli studiosi si siano attenuti alle prove di cui finora si è in possesso.
Lo si vede anche nell'ultima frase, che forse si presta ad una interpretazione negativa, ma che in realtà vuole solo esprimere un dato di fatto: i Nuragici non avevano per forza bisogno della scrittura. Che poi possano averla avuta comunque è un altro discorso, ma per ora non abbiamo alcuna prova certa.

I vari esempi di ceramiche nuragiche dell'età del ferro che portano simboli fenici o persino greci, provano semplicemente un adeguamento dei Nuragici alle necessità dettate dalle relazioni multiculturali dell'epoca sia all'esterno che nell'isola stessa, ormai frequentata da genti provenienti da tutto il Mediterraneo.
In alcuni casi le iscrizioni sono parole di senso compiuto, in altri semplicemente lettere di alfabeto poste probabilmente a caso per imitazione.

A mio parere è bene non negare totalmente le cose fino a prova contraria, ma senza farci trasportare troppo dal desiderio di trovare quello che vorremmo trovare...






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

shardanaleo

Utente Attivo



Inserito il - 22/07/2008 : 08:17:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di shardanaleo Invia a shardanaleo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
salute gente! manco da un poco... ma valeva la pena di assentarmi per ... questioni egizie e diplomatiche...... il governo egizio ha inviato un funzionario per i contatti con la Sardinia per......
veniamo a noi...
- I NURAGICI NON SCIRVEVANO! parrà strano, ma sono d'accordo con "I quattro dell'Ave Maria" su nominati. Non abbiamo prove di scrittura nuragica. Abbiamo solo prove di SCRITTURA ANTICA (almeno di 4000 anni).
- I SHARDANA scrivevano. Anzi i Popoli del Mare INVENTARONO l'alfabeto. Come sostenuto da VERI ARCHEOLOGI (Leonard Wooley, Gerard Herm...).
Abbiamo una scelta:
- I Sahrdana sono Sardi? I SARDI SCRIVEVANO.
- I SHARDANA NON sono i Sardi? NON sappiamo se i Sardi scrivessero.
Quanto a me, le prove che i SHARDANA sono i Sardi (se vi fossero ancora dubbi), saranno complete entro quest'autunno. del resto gli UNICI a non crederlo al mondo sono rimasti solo GLI ARCHEOBUNI SARDI. UNici al Mondo.
SHAR






  Firma di shardanaleo 
"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II) www.shardana.org

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: SETZU  ~  Messaggi: 602  ~  Membro dal: 23/04/2006  ~  Ultima visita: 11/04/2009 Torna all'inizio della Pagina

Ithokor

Utente Medio



Inserito il - 22/07/2008 : 10:35:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ithokor Invia a Ithokor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si afferma, gli archeologi, che si tratta solo di segni e non di scrittura.
Domanda: "ma la scrittura originaria non era composta da segni?"






  Firma di Ithokor 
«Se non sai dove stai andando, girati per vedere da dove vieni»

 Regione Sardegna  ~ Città: Tatari - Carzeghe  ~  Messaggi: 194  ~  Membro dal: 02/11/2007  ~  Ultima visita: 17/06/2021 Torna all'inizio della Pagina

Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/07/2008 : 17:15:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Scusate se mi intrometto,nel termine segni includereste anche gli ideogrammi?
Ho le idee accartocciate.
T.







  Firma di Trambuccone 
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/07/2008 : 09:28:52  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

Scusate se mi intrometto,nel termine segni includereste anche gli ideogrammi?

Ecco: questa mi sembra una buona domanda da porre...
Aggiungerei anche che - se consideriamo l' VIII sec a.C. la data approssimativa d'introduzione della scrittura in Grecia - la scrittura vera in quanto tale non dovrebbe essere arrivata in Sardegna nel 2000 a. C. (né prima, a maggior ragione!).
Ma, insisto, dovremmo cercare qualche presenza di una forma di notazione per misure lineari e ponderali e per progetti edilizi et similia...
Maurizio







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 23/07/2008 : 13:10:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Trambuccone ha scritto:

Scusate se mi intrometto,nel termine segni includereste anche gli ideogrammi?

Ecco: questa mi sembra una buona domanda da porre...
Aggiungerei anche che - se consideriamo l' VIII sec a.C. la data approssimativa d'introduzione della scrittura in Grecia - la scrittura vera in quanto tale non dovrebbe essere arrivata in Sardegna nel 2000 a. C. (né prima, a maggior ragione!).
Ma, insisto, dovremmo cercare qualche presenza di una forma di notazione per misure lineari e ponderali e per progetti edilizi et similia...
Maurizio


Il problema infatti sta nel capire effettivamente cosa è nuragico e cosa no! L'inquadramento cronologico farsa enormemente la realtà degli avvenimenti in Sardegna!






  Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 1349  ~  Membro dal: 31/12/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2013 Torna all'inizio della Pagina

CodicediSorres

Utente Medio


Inserito il - 23/07/2008 : 14:29:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di CodicediSorres Invia a CodicediSorres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Valeria3 ha scritto:

Non solo ci sarebbero tante e diverse scritture nuragiche.


A parte i segni logo - pittografici, di creazione chiaramente indigena ovvero sarda, le lettere nuragiche di #8216;scrittura lineare' sono di matrice orientale e sono attinenti, in particolar modo, ad alcuni dei codici (con le varianti tipologiche), che ho ricordato prima: il protosinaitico (Bidente di Is Loccis Santus ), l'ugaritico ( Sigillo di S. Imbenia), il gublita (nuraghetto di Uras) ed il fenicio arcaico ( Frammento di Stele di Nora e Stele di Nora ).
La lettura procede in modo vario: da sinistra verso destra (sigillo di S. Imbenia) e da destra verso sinistra (sigillo di Pallosu di S. Vero Milis), e dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto ( menhirs di Laconi) . Essi, una volta decifrati - si tenga presente, per parare ad una facile obbiezione, che del protosinaitico e del paleocananeo si conoscono quasi tutti i valori fonetici delle lettere -, sottendono una lingua mista che oltre a dare lessico, morfemi e sintassi di tipo semitico, registra anche (e forse prevalentemente) una lingua di tipo indoeuropeo occidentale.
http://www.sardolog.org/g-sanna/index.htm



In riferimento alla simbologia degli elementi capovolti, e in particolare alla quercia capovolta citata in precedenza, pare che la quercia, e le foreste di querce, fossero legate a un lontanissimo passato delle antiche popolazioni, forse asiatiche, antenate dei celti, dei germani, dei latini, delli slavi ecc... Antenati dal punto di vista linguistico cmq, non tanto dal punto di vista etnico e antropologico, perché occorre distinguere il discorso linguistico e della scrittura, dal discorso etnico. Forse la quercia aveva significati simbolici e religiosi, e tra l'altro in questa isola nel passato c'erano tra le più vaste foreste di quercia dell'europa, se non sbaglio. E x quanto riguarda il problema della scrittura, non è escluso che essa si sia sviluppata anche presso popoli come quelli abitanti la Sardegna antica, o presso antichi germani e slavi ecc.. Perchè così come si è sviluppato un sistema sonoro convenzionale (lingue) che associa vari suoni a vari oggetti o varie proprietà e qualità e azioni ecc.., così può essersi sviluppato un sistema grafico convenzionale, con le stesse funzioni sopra citate. Come x altro i numeri naturali sono legati al concetto di insieme num., e al concetto ordinale.






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CodicediSorres

Utente Medio


Inserito il - 23/07/2008 : 14:42:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di CodicediSorres Invia a CodicediSorres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E cmq x dimostrare qualunque questione ci vogliono le prove, determinate in modo scientifico, prove chiare e inequivocabili che un certo tipo di scrittura è stato elaborato autonomamente da un certo popolo. Ma il passare dei millenni e l'influenza di culture esterne spesso rende difficili tali identificazioni. Può anche essere che non abbiano sentito l'esigenza (data la loro particolare società e civiltà) di elaborare nei secoli un sistema di scrittura vero e proprio, e forse neanche di acquisirlo da altri popoli in maniera significativa.





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: CAGLIARI  ~  Messaggi: 471  ~  Membro dal: 29/05/2008  ~  Ultima visita: 05/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 23/07/2008 : 17:35:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CODICEdiSORRES ha scritto:

Può anche essere che non abbiano sentito l'esigenza (data la loro particolare società e civiltà) di elaborare nei secoli un sistema di scrittura vero e proprio, e forse neanche di acquisirlo da altri popoli in maniera significativa.


Concordo . E non significa che non ritenga plausibile anche il contrario.






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 23/07/2008 : 17:40:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ithokor ha scritto:

Si afferma, gli archeologi, che si tratta solo di segni e non di scrittura.
Domanda: "ma la scrittura originaria non era composta da segni?"


Tutte le scritture sono composte da segni grafici. Ma i segni da soli non significano per forza scrittura.
I segni possono anche essere usati per decorare.
A meno che non si voglia considerare scrittura anche un sistema di identificazione di pesi e misure, come molti sostengono, e allora il discorso cambia.






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

alfonso

Utente Medio


Inserito il - 26/07/2008 : 10:05:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Visto che Ammutadori ha pubblicato il testo dell'Unione sarda, vi trascrivo l'intervento che ho, successivamente, fatto nel blog del giornalista Gianfranco Pintore a seguito dell'intervento di una utente che mi attribuiva affermazioni che non ho mai fatto. L'intervento mi ha permesso di ampliare quanto detto nell'articolo del giornale; spero che possa essere interessante:

"voglio in primo luogo associarmi ai tuoi complimenti per Carlo Figari che con correttezza e sapienza ha saputo dare informazione su un tema archeologico dibattuto e, cosa rara, dando voce anche agli archeologi.
Devo dargli atto (ma, conoscendolo, non avevo dubbi) di essere stato in grado di sintetizzare correttamente in poche righe una conversazione durata più di un’ora. D’altra parte, è evidente che una sintesi, tiranneggiata dagli spazi invalicabili della carta stampata, non possa che rendere secche e categoriche posizioni e argomentazioni in realtà estremamente articolate. Quindi cerco di “riespandere” quelle argomentazioni, rispondendo anche alla chiamata in causa, un po’ supponente (anche in archeologia, come in biofisica, il “referaggio” presuppone una qualche competenza) di Aba Losi.
E parto proprio da un’affermazione a dir poco sorprendente per una ricercatrice, ancorché di Fisica, che dichiara di non capire cosa si intenda per documento scientifico.
Un documento (o, più genericamente, un dato) scientifico è, in campo storico, ma suppongo anche in quello fisico, un documento che ha subito quella che, con brutto termine oggi in voga, possiamo chiamare una validazione: cioè è stato verificato. Mi spiego meglio con quello che insegno nella prima lezione quando, di tanto in tanto, vengo chiamato a insegnare all’Università. La prima lezione è dedicata, ovviamente, ai primi rudimenti metodologici e agli ausili di studio e in essi richiamo due “leggi” della ricerca storica:
1. ogni fonte, fino a prova contraria, è “falsa”; ciò significa che ogni volta che ci troviamo di fronte a un documento di qualsiasi natura dobbiamo effettuare una serie di verifiche per valutare se è un originale, una copia, una falso, dobbiamo capire se è inserito in un contesto (vedi la seconda “legge”), quindi, se supera questi gradini valutare se è veritiero o meno (anche gli antichi dicevano bugie). In altre parole si cerca di insegnare la sana arte del dubbio (non so se anche in Fisica ....).
2. ogni accadimento storico (compresa la scrittura e le iscrizioni) avviene in un tempo e in uno spazio definiti e non in altro; tempo e spazio che vanno identificati.
Queste operazioni trasformano un documento in un “documento scientifico”.
Veniamo al problema della scrittura, dello Stato e della città. Spero sinteticamente.
Ci troviamo di fronte a due distinti problemi. Il primo riguarda la realtà materiale dell’esistenza concreta della scrittura nuragica; il secondo quello del contesto storico in cui la scrittura nasce e si sviluppa.
Per il primo caso la risposta è relativamente semplice ma, evidentemente, legata sempre e comunque allo stato delle conoscenze, perché è sui dati concreti e verificabili che la ricerca storica si muove.
Allo stato attuale delle conoscenze non esiste un documento che sia certificabile, “validabile”, come scrittura nuragica. Gli esemplari di Tziricottu sono, al di là di ogni ragionevole dubbio, matrici altomedievali (dato cronologico) di ambito artistico bizantino (dato culturale) e presenti anche nelle culture coeve, tra cui quella longobarda. Lo dimostrano ampiamente le decine e decine di esemplari simili per forma, aspetto e dimensioni, presenti nelle necropoli di quell’epoca, ben databili in quanto contesti chiusi, situate nella penisola italiana (e quindi, grazie a dio, non scavate ne studiate da quei cattivi e ignoranti di noi archeologi sardi) che il collega Paolo Serra ha richiamato in diverse sedi scientifiche con precisi riferimenti verificabili. A quei dati non è stata data risposta scientifica ma solo insulti e basse ironie, indegne della qualità della persona che li esprime e di quella che li riceve.
I cocci di Orani appartengono ad altro ambito e cronologia; uno presenta caratteri chiaramente fenici, due degli antropomorfi e uno dei chiari simboli di Tanit. Dalle foto (e quindi in assenza di una validazione scientifica) non è possibile stabilire se si tratti di reperti appartenenti allo stesso contesto, ambito culturale e cronologico. Nel caso della scrittura si tratta di elementi privi di problemi di inquadramento, così come per i segni di Tanit, inseribili in note sequenze iconografiche di cui esistono repertori per la Sardegna, Sicilia, Africa, Spagna, Fenicia (dove peraltro c’è l’attestazione diretta della connessione tra il simbolo e la dea Tanit). Anche nel caso dell’interpretazione di questo segno nei “cocci di Orani” si è privilegiato di ignorare totalmente questi studi e repertori eppure solo per la Sardegna le evidenze (che ormai si avvicinano al centinaio) sono chiare e tutte riportabili a definiti ambiti culturali fenici con persistenze sino all’età romano-repubblicana (vedi le case “puniche” di Cagliari).
Nel caso delle iscrizioni su pietra a parte il caso con lettere palesemente di alfabeto latino e l’altra in alfabeto fenicio, per le altre bisogna approfondire con estrema cura l’analisi; ma sino a oggi, manca l’edizione scientifica: non mi sembra che gli attacchi a me o ad altri colleghi possa considerarsi l’equivalente di una spiegazione scientifica, come ho avuto modo di mostrare in un precedente intervento dove ponevo dei precisi riscontri all’iscrizione fenicia, per i quali non ho ricevuto risposte (e non pretendo di riceverle).
L’altro problema che si pone è se l’assenza di una scrittura nuragica “certificata” (sia essa originale o mutuata da altri sistemi di scrittura) sia effettiva o si basi semplicemente sull’assenza di ritrovamenti. Qui il discorso si complica perché, come è noto a chi si occupa anche distrattamente di ricerca storica, assenza di dati non significa che quei dati non esistano. Allora, fermo restando che l’eventuale rinvenimento di nuovi dati porterebbe a creare nuovi modelli interpretativi, resta il fatto che l’assenza di scrittura di per sé non è sorprendente.
In tutte le culture Mediterranee, Europee e Vicino-orientali la scrittura nasce in collegamento con precise necessità politiche ed economiche legate all’accentramento del potere, alla necessità di organizzare questo potere, soprattutto in campo economico, e all’interno di questo in culture di tipo urbano. Nel caso nuragico questi fenomeni non sono presenti per l’epoca dei nuraghi (Bronzo Medio e Recente, grosso modo secondo e terzo quarto del II millennio a.C.), mentre si colgono segni di formazione di processi simili nelle fasi finali della civiltà nuragica, post nuraghi (Bronzo finale e primo Ferro (dal 1200 a.C. in poi). Guarda caso la scrittura come elemento stabile, non occasionale (importato sugli ox-hide ad es.) compare con i primi fenomeni urbani fenici (anch’essi attestati al di là di ogni ragionevole dubbio) che in Sardegna datiamo alla metà dell’VIII sec. a.C. (a Cartagine nella seconda metà del IX sec. a.C. ecc.). Ovviamente possiamo far finta che la fase fenicia non esista, ma non basta prendersela con gli archeologi, bisogna dimostrarlo (e mi sembra difficile).
Altra cosa sono i marchi ceramici che conosciamo e da qualche anno iniziano a essere meglio studiati, in tutto il Mediterraneo.
Quindi scrittura non equivale a società più evoluta e mancanza di scrittura non equivale ad analfabetismo. Parliamo, invece, di differenti strutture economiche e sociali e, ovviamente, di differenti codici di comunicazione di cui la scrittura è uno dei tanti.
Nessuna negazione né della straordinaria qualità della storia della Sardegna né della capacità dei nuragici, vorrei far sommessamente notare che i materiali nuragici oltremare e le capacità di movimento di quella cultura l’hanno provata gli archeologi, spesso e volentieri sardi, con il faticosissimo cercare strato per strato, coccio per coccio, muro per muro, tomba per tomba, le tracce di questa cultura ovunque essa fosse, ma sempre legati a dati concreti, verificabili e discussi.

P.S. Una umile richiesta alla dott. Losi, mi critichi, anche duramente, per affermazioni che faccio e non su “sillogismi” inventati: “i nuragici erano contadini, la scrittura non serviva loro, ergo i nuragici non scrivevano”; non l’ho mai detto né pensato; per di più, mi consenta, le mie pur scarse frequentazioni di Aristotele mi avrebbero portato a formularlo in modo diverso e più logico: “i contadini non utilizzavano la scrittura, i nuragici erano contadini, ergo non scrivevano” e così via. Sarò antipatico ma certe sciocchezze non mi appartengono."







  Firma di alfonso 
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: cagliari  ~  Messaggi: 291  ~  Membro dal: 07/01/2007  ~  Ultima visita: 20/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

Ammutadori
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 26/07/2008 : 17:17:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ammutadori Invia a Ammutadori un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie per l'utile approfondimento.






  Firma di Ammutadori 
Saludi e Trigu
http://www.contusu.it

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Monserrato  ~  Messaggi: 1285  ~  Membro dal: 15/11/2006  ~  Ultima visita: 11/08/2015 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 26/07/2008 : 19:33:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si si, grazie Alfonso per averci postato il tuo intervento!





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Ammutadori
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 28/07/2008 : 13:57:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ammutadori Invia a Ammutadori un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riporto un commento lasciato all'articolo dell'Unione, da un nostro lettore su contusu, naturalmente con la sua autorizzazione. Naturalmente Antonello ( il nome del lettore ) non ha letto l'ultimo intervento di Alfonso (glielo manderò via mail) però è secondo me ricco di spunti interessanti:

E No!

«Di molti reperti -conclude Usai- si parla, ma poi vengono tenuti nascosti per diversi motivi...
ma quando mai sono cose da dichiarare?
perchè mai i reperti devono essere nascosti?
forse all'ufficialità accademica mancano gli strumenti per dimostrare con precisione tecnica quanto abbiano ragione? o non sarà arrivato il momento di accartocciare le vecchie tesi?
diteglielo agli archeologi ufficiali: c'è un popolo sardo che li aspetta al varco perchè è affamato di cultura, e sono in molti (per fortuna non tutti!) che hanno deciso di non dare loro da mangiare....
E poi, che beffa è mai questa: sembra quasi che ai nostri predecessori sia mancata la fortuna, oltrechè l'onore, di aver perso il più importante appuntamento offerto dalla storia, ovvero l'incontro con la scrittura, perchè contadini.........ahiahiahi che gaffe!
Mi sento in dovere di ricordare a lorsignori che ai contadini, da sempre, e ripeto SEMPRE, la possibilità di istruirsi, ed ancor a maggior ragione di evolvere le competenze grammaticali lessiche e grafiche, non è mancata per necessità , ma per difetto. O meglio, per l'ennesima volta, perchè la classe dirigente ha fatto si (e molto spesso volontariamente!) che le cose andassero diversamente. E anzi, quante ne hanno inventate i sardi a proposito di espressioni concettuali...tanto per citare ve ne ricordo una: esisteva da secoli, ed esiste ancor oggi, una tecnica di comunicazione verbale non convenzionale e criptica tutta sarda e schiettamente agro-pastorale, chiamato SUSPU, o SOSPU a seconda dei dialetti. E solo chi lo conosce, o anche chi ne ha appreso per gioco la rudimentale tecnica, vede quanto sia sottile, sottilissimo, sottilissimissimo, il confine fra questo modo espressivo e la scrittura ideografica. E badate bene che non sto affatto confondendomi fra scrittura ideografica e scrittura cifrata! O forse devo andare oltre e ricordare che esistevano tecniche strutturate di comunicazione non verbale, sempre a carattere criptico, di diversa natura:
1) Sonora: A TUNCHIOS, ovvero a rumori; con l'uso della voce per le distanze corte e di strumenti convenzionali per le distanze lunghe
2) Visiva: A SIGNALES, a segnalazioni; per esempio con l'accensione di fuochi convenzionali
E se non erano protosardi quelli che hanno scoperto e applicato in Sardegna questi principi (osservazione che vale sia in merito al fatto che altre popolazioni potrebbero averle introdotte in Sardegna, sia in constatazioni di ordine cronologico), sicuramente erano contadini analfabeti quelli che li hanno trasmessi a noi ai nostri giorni.
Ma non ho finito.
Si, perchè sembra quasi che l'agricoltura, o la pastorizia, non possiedano la virtù di essere considerate attività di commercio, e quindi non necessitino di dover essere inventariate. O perlomeno, anzi o meglio, traspare che questo postulato sia vero solo per i Sardi Nuragici. Mi chiedo perchè.
E ancora mi chiedo perchè si tenda a sottolineare sempre e solo la COSTANTE AGRICOLA SARDA. E' vero, verissimo che siamo abili campagnoli. Ma è vero anche che la statuaria bronzistica di fattura nuragica ci consegna un'immagine molto più vasta della Sardegna antica: e paradossalmente non pastori o contadini sono i soggetti, ma
GUERRIERI (tantissimi, forse la maggioranza). E la presenza di classi militari presuppone lo sviluppo della metallurgia, di cui la stessa statuaria è artistica espressione
SACERDOTI E SACERDOTESSE (tantissimi anche questi). A dimostrazione dell'elevato senso religioso raggiunto dai nostri padri. Che fra l'altro evolse parallelamente all'astronomia ed all'astrologia
NAVI. Ad altri più competenti lascio la spiegazone.........
LOTTATORI (arti Ludiche?) ANIMALI (arti Venatorie?), MADRI coi bambini in grembo ed ORANTI carichi di mille oggetti e mille offerte
E poi scusateci se eravamo anche architetti: che vi piaccia o no i costruttori dei nuraghi erano sicuramente Sardi antichi. Magari non gli stessi che forgiarono i bronzetti, ma questo non inficia sul generale discorso in merito alla presenza di tracce di scrittura presso i sardi antichi......
Si, stavamo divagando........
Vorrei chiedere se Il prof. Zucca, che si sta interessando all'apertura del museo di Cuglieri, nei locali del Convento dei Cappuccini, dove il museo deve nascere, ci sia mai entrato. O se abbia mai notato alcune lastre di ardesia ed alcuni blocchi di basalto con cui il convento e l'attigua chiesa di Sant'Antonio da Padova furono costruiti nel lontano 1609..........che mi cerchi personalmente per vedere il resto!
Ancora una critica: gli scavi e gli studi, anche quelli accademici, non hanno mai smentito la presenza di Città Nuragiche. Semplicemente non ne hanno ancora scoperto..........
E tanti segni grafici non ancora decodificati, o meglio ,LA SCRITTURA SARDA, stanno piano piano saltando fuori.
E da diverse parti dell'isola, a testimonianza del fatto che eravamo un popolo unito, oltre che progredito!
Termino con le presentazioni:
Sono Antonello Scanu e scrivo da Cuglieri (Or).
Se dopo avervi fatto una sonora risata leggendo queste righe avete voglia di contattarmi potete farlo alla e-mail bisolone@inwind.it
Grazie dell'attenzione








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